Capitolo 7 Conclusioni
Il lavoro proposto in questa tesi ha permesso di apportare un contributo al problema della simulazione della dispersione delle polveri attraverso i modelli.
L’approccio seguito, ai fini del raggiungimento dell’obiettivo preposto, è quello illustrato nel Capitolo 1.
Il primo passo è stato la raccolta di tutti i dati necessari alla simulazione modellistica: dati territoriali, dati meteorologici e dati di emissione.
L’elevato grado di dettaglio delle emissioni e la convalida dei dati meteorologici disponibili, utilizzati come ingressi al modello, hanno permesso di ridurre le incertezze sui risultati delle simulazioni modellistiche.
Attraverso l’analisi di sensibilità parametrica è stata possibile, inoltre, l’individuazione di parametri critici tra gli ingressi al codice.
Tra questi risultano determinanti:
o La tipologia di utilizzo del suolo
o Il numero di recettori su cui il modello calcola le concentrazioni
Tra i parametri interni al programma, sono risultati decisivi due parametri relativi alla schematizzazione della dispersione di PM10 da sorgenti lineari:
o Il parametro di galleggiamento
o Il numero di punti virtuali utilizzati per rappresentare ogni linea
In questo caso, la calibrazione con il modello di dispersione CALINE4, ha permesso un’ulteriore convalida del modello utilizzato.
Sebbene l’analisi sia stata condotta in relazione al caso reale considerato, i risultati ottenuti possono essere considerati validi anche per altre applicazioni.
L’applicazione del sistema di modelli CALPUFF ha permesso di:
o Estendere tutti i dati di concentrazione e meteorologici all’intero dominio di studio.
o Effettuare una valutazione degli andamenti orari delle concentrazioni.
o Effettuare una stima dei contributi relativi delle singole tipologie di sorgenti all’inquinamento da PM10 primario.
o Effettuare un confronto con i dati QA misurati.
In particolare, dal confronto con i dati misurati Q.A. è emerso che il modello riesce a simulare bene la dispersione delle PM10 primarie; l’andamento orario delle concentrazioni calcolate segue quello delle concentrazioni misurate.
Conclusioni 136
Il differente ordine di grandezza riscontrato evidenzia la necessità di tener conto dei contributi delle PM10 secondarie, mediante l’utilizzo, all’interno del modello di dispersione, del modulo chimico.