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UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI ROMA “FORO ITALICO” Dottorato di Ricerca in Scienze del Movimento Umano e dello Sport XXXIII Ciclo – Anni 2017-2020

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UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI ROMA “FORO ITALICO”

Dottorato di Ricerca in Scienze del Movimento Umano e dello Sport XXXIII Ciclo – Anni 2017-2020

Dottorando: Dott. Lorenzo Cioni Tutor: Prof.ssa Angela Magnanini SSD: M-PED/03

Tesi di dottorato

ATTIVITÀ MOTORIE-SPORTIVE E DISABILITÀ:

Uno studio esplorativo sulle pari opportunità in età evolutiva

Riassunto

La Convenzione sui diritti delle persone con disabilità (ONU, 2006) riconosce esplicitamente ai bambini con disabilità il diritto di partecipare alle attività motorie-sportive sulla base di uguaglianza con gli altri, ma non fornisce indicatori utili a valutare empiricamente se e fino a che punto il principio delle pari opportunità possa considerarsi concretamente applicato.

Nel tentativo di colmare questa lacuna, nel presente lavoro il concetto astratto di pari opportunità è stato declinato in modo più operativo come quella condizione in cui i bambini con disabilità non incontrano più barriere ambientali rispetto ai loro coetanei senza disabilità nel partecipare alle attività motorie-sportive.

La letteratura scientifica ha evidenziato a tal proposito che i bambini con disabilità e con Disturbi Evolutivi Specifici incontrano molteplici barriere ambientali che ostacolano la partecipazione.

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Inoltre, esistono evidenze che almeno parte di queste barriere ambientali possa essere rilevante anche per i bambini senza alcuna condizione diagnostica, ma mancano studi di comparazione sistematica tra i gruppi.

Sulla base di queste premesse, il presente studio si pone come obiettivi generali quelli di esplorare i contesti di partecipazione alle attività motorie-sportive dei bambini con disabilità e con Disturbi Evolutivi Specifici, verificare empiricamente se sperimentano più barriere ambientali rispetto ai loro coetanei senza alcuna condizione diagnostica e identificare le barriere ambientali in cui ci sono più differenze tra i gruppi.

La ricerca è suddivisa in tre parti.

Nella prima, si è proceduto all’adattamento del Participation and Environment Measure for Children and Youth (Coster et al., 2011; 2012), uno strumento che valuta la percezione genitoriale dei fattori ambientali che ostacolano la partecipazione dei bambini senza disabilità e con diverse tipologie di disabilità.

Lo strumento è stato dapprima adattato per riferirsi in modo specifico al contesto delle attività motorie-sportive e successivamente testato su un campione pilota di 20 genitori di bambini con disabilità, con Disturbi Evolutivi Specifici e senza disabilità, per verificare la validità di facciata.

Nella seconda fase, il questionario adattato è stato somministrato ad un campione di 482 genitori di alunni delle scuole primarie della provincia di Roma, estratto con metodi probabilistici, per testare le proprietà psicometriche.

Nello specifico, utilizzando il quadro teorico dell’ICF (WHO, 2007), è stata verificata la validità convergente tramite analisi delle correlazioni tra la componente dei fattori ambientali, la componente della partecipazione alle attività motorie-sportive e la componente delle funzioni e strutture corporee.

Inoltre, è stata applicata l’analisi della varianza (ANOVA) per valutare la capacità dello strumento di discriminare tra bambini con disabilità, con Disturbi Evolutivi Specifici e senza alcuna condizione diagnostica.

Nel complesso, i risultati preliminari suggeriscono che il nuovo strumento possiede buone proprietà psicometriche.

Nella terza ed ultima fase, è stata analizzata empiricamente la questione delle pari opportunità applicando l’analisi della covarianza (ANCOVA) sui dati dello stesso campione di 482 genitori di bambini con e senza disabilità.

I risultati dello studio indicano che i bambini con disabilità e con Disturbi Evolutivi Specifici partecipano alle stesse attività motorie-sportive dei loro coetanei, ma che rispetto a questi ultimi, sperimentano significative restrizioni della partecipazione ed incontrano effettivamente più barriere ambientali.

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In particolare, le barriere ambientali in cui emergono maggiori differenze tra i gruppi sono la disponibilità di risorse economiche familiari per sostenere la partecipazione del bambino, e la complessità delle attività motorie-sportive proposte sul territorio, in termini di capacità fisiche, cognitive e sociali richieste al bambino per partecipare.

In conclusione, i risultati dello studio suggeriscono che per promuovere maggiore equità di partecipazione sia necessario agevolare le famiglie sul piano economico ed implementare la formazione degli educatori sportivi con contenuti teorico-tecnici afferenti all’ambito disciplinare della Pedagogia speciale, in modo che acquisiscano la capacità di modulare le attività motorie- sportive in contesti integrati, rendendole inclusive e accessibili a tutti i bambini.

Parole chiave: Disabilità; Disturbi Evolutivi Specifici; Attività motorie-sportive; Barriere ambientali;

Pari opportunità; Età evolutiva.

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UNIVERSITY OF ROME “FORO ITALICO”

PhD program in Human Movement and Sport Sciences XXXIII Cycle – Years 2017-2020

PhD Student: Dr. Lorenzo Cioni Tutor: Prof. Angela Magnanini SDS: M-PED/03

PhD Thesis

ORGANIZED SPORTS AND DISABILITY:

An exploratory study on equal opportunities in the school-age

Abstract

The Convention on the Rights of Persons with Disabilities (UN, 2006) explicitly recognizes that children with disabilities have the right to participate in sport activities on an equal basis with others, but does not provide useful indicators to empirically assess whether and to what extent the equal opportunities principle can be considered concretely applied.

In order to fill this gap, the equal opportunities concept has been declined in a more operational way as the condition in which children with disabilities do not experience more environmental barriers than their peers without disabilities in participating in sports activities.

The scientific literature has shown that children with disabilities experience multiple environmental barriers that hinder participation.

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Furthermore, some evidence suggests that at least part of these environmental barriers may also be relevant for children without disabilities, but there is a lack of systematic comparison studies between groups that would instead be useful to empirically verify the equal opportunities issue.

On the basis of these premises, the present study aims to: explore the sport participation contexts of children with disabilities; verify whether they experience more environmental barriers than their peers without disabilities; identify the environmental barriers in which the greatest differences between groups emerge.

The study is divided into three parts.

In the first one, the Participation and Environment Measure for Children and Youth (Coster et al., 2011; 2012) was adapted and tested on a 20 parents pilot sample in order to verify its face validity.

In the second one, the adapted form was administered to a randomly extracted sample (482 parents of Rome primary school pupils), in order to verify its psychometric properties.

In particular, using the ICF framework (2007), convergent validity was verified by analyzing the correlations between the environmental factors component, the sport participation component, and the body functions and structures component.

Furthermore, the analysis of variance (ANOVA) was applied to assess the tool proficiency to discriminate between children with severe disabilities, mild disabilities, and without any diagnostic conditions.

Overall, preliminary results suggest good psychometric properties.

In the third one, the analysis of covariance (ANCOVA) was applied on the same 482 parents sample to empirically analyze the equal opportunity issue.

Results suggest that children with disabilities participate in their peer's sport activities contexts, but they experience significant participation restrictions and more environmental barriers.

In particular, environmental barriers in which the greatest differences emerge between groups are the availability of family economic resources to support child participation, and the sports activities complexity in terms of physical, cognitive, and social skills required for the child to participate.

In conclusion, to promote greater equity of participation, it is necessary to facilitate families economically and to implement the coaches' training with Special Pedagogy theoretical-technical contents, so that they acquire the ability to modify sports activities in integrated contexts, in order to make sport inclusive and accessible to all.

Keywords: Disability; Sport and physical activity; Environmental barriers; Equal opportunity;

Developmental age.

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