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1) COMUNICAZIONI DEL SINDACO Presidente In questo contesto verrà data anche risposta all’interrogazione urgente presentata dal Consigliere Scarpellino nel corso dell’ultimo Consiglio Comunale

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Comune di Treviglio

Consiglio Comunale del 14.12.2006 Apertura di seduta

Presidente

Buona sera. Iniziamo i lavori di questo Consiglio Comunale, dando atto del raggiungimento del numero legale. Risultano assenti esclusivamente i Consiglieri Pirola, Gatti Paolo, D’Auria, Siliprandi.

Iniziamo i lavori del Consiglio Comunale col punto n. 1, all’ordine del giorno.

Punto n. 1)

COMUNICAZIONI DEL SINDACO Presidente

In questo contesto verrà data anche risposta all’interrogazione urgente presentata dal Consigliere Scarpellino nel corso dell’ultimo Consiglio Comunale. Prego, signor Sindaco.

Sindaco

Buona sera a tutti, benvenuti ai rappresentanti dell’Unigas, perché stasera ci illustreranno lo stato dell’arte di questa società e i progetti a venire. Le comunicazioni saranno abbastanza brevi, due sono di natura proprio organizzativa. L’una riguarda l’aggiornamento della riunione dei Capigruppo al 19-12 e quindi al 19 dicembre, alle ore 17,30; alcuni Capigruppo hanno infatti chiesto di poter partecipare domani, data per la quale era prevista questa riunione, al concerto della Same. Farò passare tra i banchi dei Consiglieri una nota sulla quale i vari Capigruppo apporranno la propria firma, a dire che è stato notificato l’aggiornamento di questa riunione.

Altra comunicazione veloce, ho già detto ai Capigruppo che devo procedere urgentemente alla nomina del CDA del Carcano, prego tutte le forze politiche di farmi pervenire al più presto dei curricula, io credo che per fine settimana nominerò.

Le altre due comunicazioni riguardano, l’una i carotaggi alle ex cava Vailata e l’altra la riunione dei Sindaci della Bassa Bergamasca, che si

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è tenuta lunedì sera. Vi leggo i comunicati stampa, così non perdo tempo. Come si ricorderà gli artificieri che nel luglio scorso scavarono una buca nel fondo della ex cava Vailata per farvi brillare la bomba rinvenuta nei pressi della Stazione Centrale, riferirono di esalazioni maleodoranti; inoltre la Regione nel dare parere interlocutorio negativo al progetto della discarica di rifiuti speciali Team, da realizzarsi nella Vailata, aveva rilevato l’assenza di un’indagine esaustiva sui depositi che negli anni sono stati scaricati nella ex cava. Di fronte a questa situazione l'Amministrazione decise di dare il via ad un’indagine approfondita, che facesse luce sull’origine delle esalazioni maleodoranti. L'Assessore delegato Alice Tura, preso atto dell’assenza di risposta dell’Arpa provinciale, nell’ottobre scorso chiese l’intervento del CNR di Pisa, invitando nel contempo il maggior azionista della Team, Renzo Rota Nodari, a sostenere le spese. Il CNR ha ora comunicato all'Amministrazione che i carotaggi saranno effettuati il 28 dicembre, sono previsti prelievi di suolo e materiali solidi a due profondità diverse, quattro metri e sei metri, in almeno sei punti di campionamento, per un totale di 12 campioni.

In questa fase il CNR ritiene opportuno indagare alcune classi di composti particolarmente resistenti nel suolo, quali idrocarburi, idrocarburi policiclici aromatici, policlorobinfenili, metalli pesanti. Nel caso si riscontrassero valori anomali di concentrazione totale di metalli pesanti, si legge ancora nella proposta di indagine del CNR, saranno effettuate anche analisi di speciazione. Il costo complessivo dell’indagine, comprensivo di prelievo dei campioni, analisi chimiche su almeno 12 punti di campionamento è stimato in 8.000 Euro. In casi di condizioni atmosferiche negative i carotaggi saranno effettuati nei primi giorni di gennaio. Il CNR si è impegnato a consegnare la relazione d’indagine dei suoli della ex cava Vailata entro il 5 febbraio prossimo. E con questo abbiamo dato corso a un impegno che ci siamo presi a settembre.

Per quanto riguarda l’assemblea dei Sindaci della Bassa Bergamasca, tenutasi lunedì scorso, erano presenti anche... abbiamo invitato tutti i Sindaci, da Verdellino in giù, cioè a sud di Verdellino, ma i Comuni di Verdellino e Boltiere hanno dichiarato in apertura della riunione, che preferiscono guardare all’asse Dalmine-Zingonia. Tutti gli altri Sindaci presenti alla riunione, svoltasi lunedì 11 dicembre, sono stati concordi nel ribadire la volontà di costruire una forma di rappresentanza territoriale dei Comuni della Bassa Bergamasca. Gli onori di casa sono stati fatti dal Sindaco ed erano presenti anche alcuni Assessori di Treviglio. Erano presenti i Sindaci e gli Assessori delegati di Antegnate, Boltiere, Brignano, Calvenzano, Canonica, Casirate, Cologno, Cortenuova, Fara Olivana, Misano, Morengo, Palosco, Romano,

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Spirano, Verdellino, Urgnano, oltre ad alcuni Assessori. Impossibilitati a partecipare per la coincidenza con una seduta del rispettivo Consiglio Comunale o per altri impegni istituzionali, i Sindaci di Arcene, Caravaggio, Castel Rozzone, Fornovo, Barbata, Pagazzano e il Commissario Prefettizio di Arzago, che hanno tuttavia confermato il loro interesse per l’iniziativa.

I Sindaci hanno ribadito la volontà di operare in collaborazione e sinergia su temi di interesse sovracomunale, al di là delle aree di appartenenza politica o partitica, proprio in quanto rappresentanti eletti della propria comunità. Accantonata per ora ogni decisione su quale struttura definitiva darsi, i primi cittadini di Comuni grandi e piccoli hanno individuato i più urgenti problemi da condividere, sui quali ricercare soluzioni comuni ed efficaci. Tra questi la banda larga e una rete sovracomunale di sistemi informativi, la possibilità di una programmazione territoriale incrociata. Infatti i Piani di governo del territorio, che definiscono la destinazione urbanistica e i Piani dei servizi di ogni Comune, devono trovare un punto d’incontro in una logica di uso razionale del territorio e di un servizio efficiente ai cittadini della bassa. Si è parlato di più polarità di servizi e non che tutti i servizi debbano stare nel centro di Treviglio, con la necessità da parte di tutti gli altri Comuni di gravitare su Treviglio. Il compito di istruire i prossimi lavori è stato affidato a un gruppo operativo costituito dai primi cittadini di Treviglio, Caravaggio, Romano, Urgnano e Antegnate.

Per quanto riguarda l’interpellanza per la quale è stata chiesta risposta orale e scritta, il Presidente del Consiglio Pignatelli la leggerà e l'Assessore Alice Tura, che è l'Assessore all’ambiente, risponderà.

Grazie.

Presidente

Ricorderete che nel corso dell’ultimo Consiglio Comunale il Consigliere Scarpellino ha presentato in forma urgente un’interrogazione del seguente tenore: preso atto del comunicato emesso in data odierna dall'Assessorato alla sostenibilità ambientale, avente a oggetto, potabilità e qualità dell’acqua nei pozzi cittadini; letto che la comunicazione da parte del Dipartimento di prevenzione dell’Asl, Ufficio sanità pubblica di Treviglio, datata 9 novembre corrente mese è pervenuta all’Ufficio ambientale del Comune solo in data 24-11 u.s.;

considerato che il contenuto dello stesso comunicato non nasconde l’evidente inefficienza dei filtri di carboni attivi predisposti a tutela della qualità dell’acqua, né la natura inquinante della sostanza rilevata, triesilfosfato, pur definendola irritante ma con bassissima tossicità;

valutato che tale comunicazione probabilmente era già a conoscenza di qualche Consigliere e del Presidente della CO.GE.I.DE., società di

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gestione degli acquedotti comunali, così come emerso nel corso del dibattito dello scorso Consiglio Comunale del 21 novembre u.s., chiede:

1) di conoscere come sia possibile che una comunicazione dell’Asl datata 9 novembre sia pervenuta agli uffici comunali di competenza solo 15 giorni dopo;

2) di informare il Consiglio Comunale se altri uffici comunali e/o società a partecipazione comunale erano al corrente dell’inquinamento e in quale data;

3) in ogni caso, di comunicare all’autorità giudiziaria la segnalazione del caso, al fine di condurre le necessarie indagini per accertare vi siano stati comportamenti omissivi e/o di negligenza da parte degli Enti e uffici pubblici competenti in materia, da parte dei propri dipendenti;

4) di avere copia della denuncia da inoltrare sempre all’autorità giudiziaria al fine di avviare le opportune indagini finalizzate ad accertare le cause, la provenienza e le eventuali responsabilità di questo ennesimo atto d’inquinamento dei pozzi e dell’acquedotto della nostra città;

5) di conoscere nel dettaglio tutti gli interventi posti in atto dall’Asl, dall’Ufficio ambiente del Comune e dalla CO.GE.I.DE., utili alla risoluzione del problema ancor prima dello studio idrogeologico commissionato da quest’ultima.

Con osservanza. La parola all'Assessore Tura per la risposta.

Assessore Tura

Okay... ci siamo... vi preannuncio che sono una pessima lettrice, ho fatto anche un corso ma non è servito a molto, ci provo, è anche parecchio lunga. In relazione alle richieste formulate con l’interrogazione in oggetto e qui sintetizzate si precisa quanto segue:

per quanto riguarda il punto 1, periodo intercorso, 15 giorni, dalla data di comunicazione dell’Asl, 9 novembre, alla data in cui tale comunicazione è stata acquisita agli uffici comunali di competenza, come risulta dall’atto di protocollo. Allora, il Comune è dotato di apparecchio ad uso fax e fotocopiatrice, al servizio di più uffici, la prassi in uso prevede che i fax pervenuti vengano collocati nel contenitore destinato all’ufficio di competenza e trasmesso in copia al protocollo, annotando tale informazione sulla copia destinata all’ufficio. La comunicazione dell’Asl, trasmessa via fax al recapito del Settore gestione del territorio, è stata consegnata al dirigente senza verificare che fosse stata trasmessa in copia anche al protocollo; il dirigente si è riservato di parlarne con l'Assessore competente, peraltro già informato verbalmente dall’Asl alcuni giorni prima, ma essendo sopraggiunto il suo ricovero in ospedale, non ne ha avuto la possibilità. Quando

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l'Assessore, non avendo più avuto notizie della comunicazione scritta preannunciata dall’Asl, ha chiesto informazioni agli uffici, è emerso che tale comunicazione era rimasta nella posta dirigente, senza che fosse trasmessa in copia né al protocollo né all'Assessore. Si osserva che tale comportamento, per quanto irregolare, è del tutto inconsueto e può essere scaturito anche dalla consapevolezza che la comunicazione dell’Asl non conteneva informazioni aggiuntive rispetto a quelle già note e non chiedeva interventi da parte del Comune, si trattava in sostanza di una comunicazione interlocutoria.

Per quanto riguarda il punto 2, relativo alla conoscenza del problema da parte di altri uffici comunali e di altre società a partecipazione comunale, l'Assessore aveva riferito dell’incontro avuto con la dott.ssa Amato dell’Asl, al Sindaco e al dirigente del settore, precisando che era stata commissionata un’analisi del rischio e che si era ancora in attesa di conoscerne gli esiti, pur essendo emerso dalle indagini compiute dal Centro antiveleni di Bergamo, che la sostanza era classificata come a bassissima tossicità ed aveva concentrazioni estremamente basse, tali da non pregiudicare la salute pubblica.

Per quanto riguarda la CO.GE.I.DE. l’Asl aveva dichiarato di non aver avuto comunicazioni in merito al rilevamento di tale sostanza da parte dei laboratori utilizzati dalla suddetta società. In ogni caso l’Asl avrebbe chiesto alla CO.GE.I.DE. di includere tale sostanza nei controlli dei pozzi interessati, previa acquisizione della metodica analitica necessaria allo scopo. La nota dell’Asl del 9 novembre è diretta anche alla CO.GE.I.DE. e conferma le richieste di cui sopra.

Necessità di comunicazione all’autorità giudiziaria. Nel corso del colloquio citato l’Asl ha dichiarato di essere in attesa di conoscere puntualmente tutti i cicli produttivi che possono implicare l’uso del trietilfosfato, informazione indubbiamente importante anche ai fini della segnalazione all’autorità giudiziaria. Nel corso di un recente colloquio avuto con la dott.ssa Finardi da parte dell’Ufficio Ambiente, la dott.ssa Amato ha comunicato che la sostanza in questione è stata trovata anche nel Comune di Seriate e che il 15 dicembre si terrà un apposito incontro presso il servizio prevenzione dell’Asl di Bergamo, per discutere dell’esito del campionamento effettuato l’11 dicembre, dello studio sulla tossicità svolto dall’istituto di Busto Garolfo, dell’informazione da dare alla popolazione, della comunicazione alla Procura della Repubblica. Quindi anche poi per quanto riguarda il punto 4 rimango a quanto già detto al punto 3.

In merito al punto 5 invece, richiesta di conoscere gli interventi posti in atto per la soluzione del problema, considerato che gli attuali filtri a

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carboni attivi non si erano rivelati utili per trattenere la sostanza in questione e che le concentrazioni erano tali da non pregiudicare la salute pubblica, non vi erano interventi da attuare nell’immediato che potessero migliorare la situazione; infatti l’Asl non ha dato nessuna indicazione in questo senso. Del resto ancor prima che fosse segnalata la contaminazione di trietilfosfato, l'Assessore aveva avuto un incontro con il Direttore della CO.GE.I.DE., ing. Sebastio, per conoscere gli interventi che la società intendeva attuare a breve termine per migliorare la qualità dell’acqua. In quell’occasione era stata assicurata la consegna entro dicembre di uno studio finalizzato ad individuare le opportunità di intervento sui pozzi esistenti e di nuove perforazioni. A tale incontro ha fatto seguito quello in data odierna, in cui sono stati presentati i risultati di detto studio e che ora occorrerà valutare più approfonditamente.

Quanto emerso ha comunque consentito alla CO.GE.I.DE. di assicurare che entro l’estate verrà adeguato il pozzo di via Terni, portando la sua profondità dagli attuali 60 a 120 metri. La società inoltre ha assicurato che entro l’inizio dell’estate provvederà a realizzare un nuovo collegamento con l’acquedotto provinciale, in via Verrazzano, migliorare il collegamento con il pozzo di Vidalengo, in modo da rendere più stabile l’afflusso idrico nella rete di Treviglio. È stato previsto un successivo incontro entro la prima metà di gennaio, per definire gli ulteriori interventi prioritari.

Presidente

Grazie, Assessore. Il Consigliere Scarpellino ha facoltà di intervenire, per dichiararsi soddisfatto o meno della risposta. Vuole intervenire, Consigliere? È iscritto il Consigliere Scarpellino, ha facoltà di intervenire.

Consigliere Scarpellino

Grazie, signor Presidente. Non posso che dichiararmi soddisfatto per la risposta, più che altro per la stesura molto esauriente e dettagliata da parte dell'Assessore e del Sindaco, però non posso non cogliere l’occasione per esprimere tutta la mia preoccupazione, soprattutto per quanto riguarda il primo punto, che ritengo ovviamente gravemente lesivo dell’immagine di efficienza da parte dell'Amministrazione Comunale, atteso che io ho appreso la notizia, così come l’hanno appresa tutti i cittadini, dal comunicato stampa dell’Ufficio Ambiente.

Per cui era chiara la discordanza tra la data di comunicazione dell’Asl e la data di protocollo dell’ufficio competente.

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È anche ovvio che gli interventi da parte dei responsabili degli uffici, ancorché verbali, avrebbero dovuto essere formalizzati con comunicazioni scritte, questo per poter consentire anche al Sindaco, che è il primo responsabile della salute pubblica, di poter intervenire in maniera tempestiva. In questi casi più che creare allarmismi, io informerei la popolazione per non creare invece dubbi sull’efficienza della nostra Amministrazione e poter provvedere alle eventuali precauzioni del caso, visto che la cittadinanza ha il dovere di essere informata tempestivamente di episodi del genere. Per il futuro mi auguro che effettivamente la magistratura... innanzitutto evidenzio che l’Asl...

ovviamente non è di competenza dell'Amministrazione Comunale, ma l’Asl dovrebbe informare tempestivamente l’autorità giudiziaria, prima ancora di esaminare il caso, mi auguro che lo faccia al più presto, altrimenti mi riservo di farlo io, a titolo di privato cittadino. Per quello che riguarda gli interventi della CO.GE.I.DE., spero che siano alquanto tempestivi e magari con date di ultimazione dei lavori, ancor prima di quelle enunciate.

Presidente

Grazie, Consigliere. Passiamo al punto n. 2 all'ordine del giorno.

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Comune di Treviglio

Consiglio Comunale del 14.12.2006

Punto n. 2)

RELAZIONE SULL’ATTIVITA’ DELLA PARTECIPATA UNIGAS SPA - Presidente

Iniziamo con il membro del Consiglio d’Amministrazione, che è il Consigliere Giorgio Zordan e seguiremo poi con le relazioni del Presidente, dell’Amministratore delegato e il Direttore tecnico. A seguito degli interventi illustrativi i Consiglieri potranno porre domande a chiarimento. Prego, Consigliere Zordan.

Consigliere Zordan

Parto con alcune notizie di carattere storico, sulla gestione da parte del Comune di Treviglio della vendita e distribuzione del gas. Fino verso la fine degli anni ’50, del secolo scorso, la distribuzione...

(interventi in sottofondo)

... comincio da lontano, la distribuzione del gas a Treviglio era un’attività gestita da una ditta privata, la ditta Moretti, quindi c’era proprio il gasometro e una ditta privata che forniva il gas, gas industriale, non gas naturale, non gas di città, ecco, cioè era gas di città, gas di città. Nei primi anni ’60 il Comune di Treviglio, allora era Sindaco Mozzi, stipulò accordi con la Snam per l’acquisto e la distribuzione del gas metano e rilevò la rete già esistente, per quanto interessava agli effetti della realizzazione di una rete di distribuzione, della ditta Moretti, iniziando a vendere e a distribuire direttamente il gas metano con una gestione in economia, per cui costi e ricavi entravano nel Bilancio comunale insieme a tutte le altre voci. Questo tipo di gestione è durato per 40 anni, dagli anni... le date esatte...

bisognerebbe andare a far le ricerche... ma dagli anni ’60 fino al 2002, quando l'Amministrazione Comunale pose mano all’attuazione delle disposizioni del Decreto Letta, del D.Lgs. 164/2000, che modificava profondamente la normativa che disciplina il mercato del gas naturale, dando attuazione a una direttiva comunitaria, dell’Unione Europea, anzi, precedente ancora all’Unione Europea, la direttiva comunitaria proprio sulla disciplina generale: principi generali di disciplina della distribuzione del gas naturale.

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Il Decreto Letta aveva come obiettivo la disciplina dell’attività di circa in Italia poco più di 700 soggetti che operavano allora in Italia nella distribuzione del gas, ripartiti tra imprese private, il 42%, aziende che gestivano... cioè, gestioni in economia, come era quella del Comune di Treviglio, il 40% circa e imprese pubbliche locali, che erano il 18%. Lo scopo era di spingere queste aziende alla aggregazione in soggetti autonomi di più ampie dimensioni e più solidi economicamente, al fine di ridurre i costi generali e garantire una maggiore concorrenza tra soggetti di pari dimensioni. I vari gestori della distribuzione del gas svolgevano tutti congiuntamente l’attività di vendita e l’attività di distribuzione, precedentemente, compravano e vendevano il metano e lo distribuivano e gestivano le reti. Il Decreto Letta invece imponeva la separazione netta tra attività di vendita e attività di distribuzione del gas, separazione che avrebbe dovuto essere attuata entro il primo gennaio 2002 per le aziende che gestivano più di 100.000 clienti finali e entro il termine del primo gennaio 2003 per le aziende con meno di 100.000 utenti, clienti finali, era il caso di Treviglio.

Le società di vendita dovevano svolgere un’attività esclusivamente commerciale, dopo aver ottenuto apposita autorizzazione dal Ministero delle Attività Produttive, la società di vendita acquista quindi direttamente il gas naturale dai grandi importatori, per poi rivenderlo ai clienti finali, ed ecco la novità, liberi di stipulare il contratto di fornitura con qualunque società esistente sul mercato, un po' come avviene per i telefonini, la rete appartiene a... però le società di gestione a cui ci si rivolge dal punto di vista commerciale sono tante: Tim, Wind e le altre, eccetera. Questo è uno degli aspetti innovativi principali del Decreto Letta, cioè la possibilità per il singolo utente di scegliere liberamente, sulla base del miglior prezzo e del miglior servizio offerto, il fornitore del gas; in questo senso le società di vendita non hanno più vincoli di natura territoriale, potendo proporre le loro offerte commerciali su tutto il territorio nazionale. Le società di distribuzione invece svolgono un’attività di tipo industriale, che consiste nella gestione tecnica della rete, la manutenzione ordinaria e straordinaria, l’ampliamento della rete, la realizzazione di nuovi allacci, la gestione delle cabine di decompressione, eccetera. La società deve garantire il passaggio del gas in assoluta sicurezza, gas venduto da qualunque società di vendita, dopo che questa ha stipulato con la società di distribuzione un regolare contratto di vettoriamento.

L'Amministrazione Comunale di Treviglio si è subito attivata nel corso del 2002 per l’attuazione del Decreto Letta, servendosi e utilizzando la consulenza del dott. Mario Calzoni, un esperto conosciuto in un convegno di Desenzano, cui avevano partecipato i funzionari di Treviglio, l’ing. Leotta e il dott. Pellizzari. Ci furono alcuni incontri del

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dott. Calzoni con la Giunta di Treviglio, Giunta che organizzò anche due incontri sul tema con gli amministratori dei Comuni vicini, per avviare le prime proposte di aggregazione. Si delineò così un percorso di progressiva autonomia nella gestione del gas metano e di aggregazione, percorso che si concretizzò con una prima delibera del Consiglio Comunale di Treviglio, la delibera n. 38, del 13 giugno 2002, con la quale il Comune costituiva una propria Azienda speciale, la Treviglio Gas, siamo nel 2002, separando quindi tutte le operazioni di gestione del gas dall’ordinaria gestione comunale, attenzione, Azienda speciale, sempre quindi dipendente dal Comune, ma con Bilancio autonomo. Successiva deliberazione n. 88, del Consiglio Comunale, dell’11 dicembre 2002, quindi qualche mese dopo, con la quale il Comune trasformava l’Azienda speciale Treviglio Gas in società per azioni, creando quindi un nuovo soggetto pubblico, completamente autonomo, per la gestione della distribuzione del gas, con l’indirizzo di separare la distribuzione dalla vendita, in attuazione del Decreto Letta.

E con l’atto a rogito del notaio Jean Pierre Farat, del 30 maggio 2003, veniva scorporato da Treviglio Gas il ramo di azienda relativo alla vendita del gas ai clienti finali, mediante una scissione, col conferimento delle vendite alla nuova società Blue Meta, costituita in quell’atto.

Nel corso degli ultimi mesi del 2002 e nei primi mesi del 2003, infatti, il Comune di Treviglio aveva organizzato una serie di incontri con gli amministratori di diversi Comuni che gestivano in modo autonomo o con piccole società o società di piccole dimensioni la vendita e la distribuzione del metano e aveva trovato adesione da parte dei Comuni della bassa e alta Val Seriana, di alcuni Comuni dell’Isola e di alcuni Comuni della pianura, in tutto 17 Comuni, diverse società, con circa 51.000 utenze e aveva costituito così la società di vendita Blue Meta, per l’acquisto e la vendita del metano, società che iniziava il suo primo esercizio nel 2003 e che si poneva al terzo posto in Provincia di Bergamo per il numero di utenti, dopo l’Enel Gas, con 63.000 allora utenze e la Bas, con 61.000 utenze. Continuavano nel frattempo le iniziative e gli incontri per completare l’opera di aggregazione anche nel settore della distribuzione, quindi con incontri, dibattiti, eccetera, si arrivava alla delibera del Consiglio Comunale del 20 dicembre 2004, con cui si dava a Treviglio Gas S.p.A. l’indirizzo di aderire al progetto di fusione per incorporazione prima nella Nord Servizi Distribuzione Gas e con successiva creazione di un nuovo soggetto, la Unigas S.p.A., quindi il Comune di Treviglio unico azionista della Treviglio Gas dava alla sua azienda, Treviglio Gas, l’indirizzo di deliberare, decidere la fusione con Nord Servizi prima per un motivo tecnico di rapidità di procedure e che poi si sarebbe trasformata in Unigas S.p.A. In quel Consiglio Comunale furono fatte... era una delibera di indirizzo, ci fu ampio dibattito e furono

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fatte alcune osservazioni e suggerimenti da parte della Consigliera Bonfichi e del Consigliere Zoccoli, con l’impegno a riportare in Consiglio il progetto definitivo di fusione.

Il progetto fu riportato il 16-6-2005, come indirizzo definitivo di fusione dato dal Consiglio Comunale, dall'Amministrazione Comunale di Treviglio a Treviglio Gas e fu approvato con 16 voti favorevoli e un astenuto, quindi fu approvato all’unanimità. Il 28 luglio del 2005 fu effettuata poi l’azione col notaio per la costituzione formale della società.

Questa dunque la vicenda storica, è chiaro, ho tracciato linee schematiche, esempio, c’era il problema della partecipazione di Treviglio a CO.GE.I.DE., che oltre al servizio gestione del ciclo integrato dell’acqua, gestiva anche attività di distribuzione e vendita del metano per il Comune di Caravaggio, per cui CO.GE.I.DE. operò sempre in accordo con il Comune di Treviglio e col Comune di Caravaggio evidentemente, le operazioni di separazione dei rami d’azienda, acqua e metano e poi per il metano vendita e gestione della rete. Queste dunque le vicende che hanno portato alla costituzione della Unigas S.p.A., per la gestione delle reti di distribuzione del gas naturale sul nostro territorio, che quindi ha svolto, ha completato nell’esercizio 2005-2006, il suo primo anno di gestione e che in questo periodo affronta, sta affrontando, sta effettuando... ha avviato il secondo anno di gestione della sua esistenza. Questo dunque lo schema, almeno storico, abbastanza semplificato, comunque le tracce di sviluppo, costituzione e avvio di funzionamento della Unigas. Cederei la parola ora al Presidente Pezzotta, per le vicende di oggi della Unigas.

Presidente Pezzotta – Unigas

Prima di tutto buona sera a tutti. Io sono Antonio Pezzotta e sono il Presidente dell’Unigas, con me c’è l’Amministratore delegato, che è l’ing. Donato Stanca sulla mia destra, sulla mia sinistra il Direttore Tecnico, responsabile dell’attività operativa, che è il geom. Giuseppe Manenti. Ringrazio il Consigliere Zordan perché è stato abbastanza schematico ed esaustivo, spero che a tutti sia chiaro soprattutto la distinzione tecnica tra quella che è la fase di vendita e la fase di distribuzione, perché spesso e volentieri i non addetti ai lavori rischiano di non capire esattamente che differenza c’è. Comunque lasciamo poi dopo ad eventuali domande da parte vostra, di modo che se ci sono temi da approfondire è meglio aprire un dibattito.

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Sono sintetico, lascerei immediatamente la parola al geom. Manenti, che con un po' di slide vi semplifica i percorsi, in modo che da questi verranno evidenziati il territorio e vi dà un’idea di chi sono oggi i 27 Comuni appartenenti a questa esperienza, posto che rappresentano la stragrande maggioranza di quelli che erano i Comuni che avevano in gestione interna il gas a suo tempo, sono rimasti fuori alcuni Comuni della bergamasca, Trescore Balneario, poi è rimasto fuori Ponte S.

Pietro, abbiamo alcuni contatti per vedere se riusciamo ad aggregare anche loro e se non ricordo male Calvenzano e Ardesio, perciò quattro Comuni sono rimasti fuori per scelta loro. Passerei la parola a Manenti, di modo che con questi schemi descrive sia l’aspetto territoriale, gli obiettivi che erano alla base nella fase aggregativa, proprio per capire lo spirito del percorso fatto e un po' di numeri, che vi spiegheranno anche quelli che sono i valori economici dell’aggregazione.

Geom. Manenti – Unigas

Buona sera a tutti. Alcune slide di presentazione sommaria, Unica Distribuzione srl, è una srl. I dati principali in attività del gas, capitale sociale 1.139.540 Euro, la sede legale è Orio al Serio, via Cristoforo Colombo 1/A, partita Iva, Rea, sito internet, abbiamo un Numero Verde, un servizio di Pronto intervento, 800442468. L’oggetto sociale, la società svolge e sviluppa nel territorio degli Enti locali soci, quindi essenzialmente nella Provincia di Bergamo, l’esercizio del servizio di distribuzione del gas ai clienti finali, nonché ogni attività complementare, così come previsto dal Decreto Letta. Alcuni numeri di massima, personale di sede attualmente diciamo operativo, sette persone, personale e aree operative dipendente sono 26, utenti serviti circa 78.000, volumi gas vettoriati 160 milioni di metri cubi all’anno, valore del fatturato previsione anno 2006, circa 8,7 milioni di Euro e gli investimenti previsti annualmente per tutto il periodo di gestione, 2,5 milioni di Euro all’anno.

Il territorio, diciamo tre dati fondamentali, sono 27 Comuni serviti, come detto prima, 78.000 utenti vettoriati, quindi clienti finali, ai quali sono le società di vendita che vendono gas e poi un dato sulla rete gestita, che tra media pressione e bassa pressione sono circa 800 km. I Comuni come vedete sono distribuiti diciamo... una buona parte nell’area Val Seriana, poi ci sono cinque Comuni nella parte dell’Isola e poi ci sono alcuni Comuni sulla bassa pianura, diciamo che sono circa 40.000 utenti parte Val Seriana, 10.000 la zona dell’Isola, che sono i Comuni di Villa d’Adda, Sotto il Monte, Valbrembo, Calusco d’Adda e Suisio e poi invece c’è la parte bassa, dove c’è Treviglio, Caravaggio, Pognano, Spirano, Pagazzano, Misano e Mozzanica. Per quanto riguarda la Val Seriana, sono diciamo dalla bassa, media e alta Val Seriana, una

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quindicina di Comuni, tra cui Alzano Lombardo, Nembro, Albino, Cene, Fiorano, Pradalunga, Gazzaniga, Cazzano, Gandino, Ponte Nossa, Clusone, Piario, Premolo, Villa d’Ogna e Parve.

Gli obiettivi e i vincoli. Diciamo che l’obiettivo principale, stante diciamo tutto il discorso, il percorso del Decreto Letta eccetera, è di crescere per garantire di migliorare i margini del servizio, come si diceva anche prima, queste diciamo novità introdotte dal Decreto Letta praticamente toglievano ai Comuni gestiti in economia delle entrate dirette e di conseguenza il fatto di creare delle società di capitali impone, in quanto società di capitali, di cercare di recuperare dei margini sui ricavi del servizio, in modo da poter perlomeno dare dei contributi importanti ai Comuni, che potessero in qualche maniera essere similari a quelli che c’erano prima con le vecchie gestioni in economia. I vincoli invece ovviamente sono quelli di rispettare le leggi e le normative di settore, soprattutto con particolare riferimento alle delibere dell’Autorità per l’energia elettrica e il gas, che per quanto riguarda le attività di distribuzione sono numerose e molto complicate, mantenere elevati i livelli di qualità ed affidabilità del servizio, quindi continuità e sicurezza, beneficiare nella maggior misura possibile dell’estensione del periodo transitorio previsto dal Decreto Letta e poi successiva legge Marzano e Decreto Milleproroghe, quindi è stato detto che il servizio va avanti fino al 31-12-2010, creare un soggetto altamente competitivo nel mercato concorrenziale delle prossime gare per l’affidamento del servizio, perché al 31-12-2010 praticamente tutti i Comuni, non solo quelli diciamo gestiti da Unigas, ma su tutto il territorio italiano, che non abbiano già precedentemente avuto una gara di evidenza pubblica o comunque negli ultimi anni gare ad evidenza pubblica, sono tutte diciamo convenzioni che scadono anticipatamente per effetto di questi Decreti e di conseguenza ci saranno delle gare di evidenza pubblica e quindi il soggetto Unigas deve praticamente raggiungere una competitività elevata per poter automaticamente partecipare alle gare e di conseguenza vincerle. Queste gare ad evidenza pubblica non possono avere un periodo di affidamento maggiore di 12 anni.

Poi un altro vincolo, rendere ottimale la crescita patrimoniale del sistema gestore, sia per ridurre gli esborsi degli Enti locali che per aumentare il valore da mettere in gara a fine concessione, a carico del subentrante. Il meccanismo di risoluzione anticipata di questi contratti, previsti per legge, dà la possibilità laddove è previsto anche nelle convenzioni in essere, quindi nei rapporti esistenti nelle vecchie convenzioni tra il gestore e il Comune, di vedersi riconoscere in fase di gara un valore residuo di tutte quelle opere che sono di proprietà diciamo del soggetto gestore e quindi degli investimenti che sono stati fatti direttamente dal distributore. Di conseguenza uno degli obiettivi è

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quello di sollevare il Comune da esborsi economici dovuti a manutenzioni straordinarie piuttosto che nuove realizzazioni e quant’altro e quindi farsene carico lui, innanzitutto per garantire diciamo comunque i corrispettivi ai Comuni, che in questo caso non verrebbero diminuiti da questi esborsi, ma poi automaticamente per avere un valore alto di questo importo, perché al momento della gara, se mai non dovesse vincere Unigas e dovesse vincere un altro soggetto o un altro distributore, sarebbe posto in capo suo diciamo l’esborso di questo valore, quindi un valore importante potrebbe significare diciamo anche un buon investimento nell’ottica di una possibile vincita della gara.

Mantenere l’occupazione e l’utilizzo per area e mantenere l’identificazione del soggetto gestore locale con il territorio in cui opera, quindi diciamo, fare una politica di presenza sul territorio, anche come distributore, in modo che il cittadino, l’utente, sappia con chi sta parlando, con chi ha a che fare e quindi un po' in contrapposizione ai famosi call-center e quant’altro, che avete sicuramente sentito, che spesso e volentieri addirittura non danno neanche delle risposte.

Sinergia tra le attività del territorio, volta a non turbare i sistemi organizzativi di altri settori industriali compatibili, incentivandone il complementare sviluppo; sinergia con le società già esistenti sul territorio, tipo le multiutility e quant’altro. Garantire regole di governo strategico degli Enti locali, società di servizi a rilevanza economica, utenza, cioè comunque la società praticamente si pone come obiettivo il governo strategico degli Enti locali, quindi i Comuni hanno la possibilità, al contrario di quello che potrebbe essere una gestione di un soggetto privato, di poter, diciamo, decidere le strategie più importanti nell’ottica del sociale. Predisporsi ad ulteriori sviluppi, fermo restando le possibilità di continuare nelle logiche di governance di cui sopra, cioè cercare praticamente di proseguire nel progetto, in modo da poter salvaguardare il ruolo di governance dell’Ente pubblico, ma pur sempre sposando una logica industriale che possa, nell’ottica dell’obiettivo di prima, garantire i maggiori profitti per l’Ente pubblico.

L’organizzazione, velocemente. Allora abbiamo detto prima che sono circa 80.000 utenti, 78.000, e sono suddivisi su tre aree operative, Auti1, Auti2, Auti3, Area operativa territoriale 1, 2 e 3, diciamo che l’Auti1 è individuata nella parte Val Seriana, 40.000 utenti, clienti finali gestiti e operativamente suddivisa in tre piccole aree, con circa 10.000 utenti per ogni area, c’è un’area centrale che è di circa 20.000, quindi sono... ce n’è una da 20 e due da 10; l’Auti2 è quella dell’Isola, quindi cinque Comuni per un totale di circa 10.000 utenti e l’Auti3 invece si è divisa in due sottoaree operative, la 3A e la 3B, che sono da una parte il Comune di Treviglio e dall’altra sono sei Comuni, Caravaggio, Spirano,

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Pognano, Misano, Mozzanica e Pagazzano. L’Auti1 è gestita direttamente con personale interno e di conseguenza tutte le attività vengono svolte direttamente da Unigas, l’Auti2 invece attraverso un contratto di gestione per conto, è gestita dalla Linea servizi, quindi la titolarità del servizio è di Unigas, ma la gestione per conto di Unigas è affidata alla multiutility Linea servizi e l’Auti3 è un sistema misto, nel senso che per quanto riguarda il Comune di Treviglio ci sono dei dipendenti e quindi c’è un espletamento delle attività direttamente da personale Unigas e mentre per quanto riguarda invece i sei Comuni citati prima, anche qui c’è in essere un contratto di gestione per conto, attraverso la multiutility CO.GE.I.DE.

L’organizzazione del territorio è rappresentata un po' più nel dettaglio, come dicevo prima, è questa, praticamente l’Auti1, c’è un’unità operativa principale di Nembro, dove vengono svolte la maggior parte delle attività, con una piccola area operativa nel Comune di Treviglio, per i Comuni più... diciamo, nell’alta Val Seriana; poi invece l’Auti2 c’è lo sportello di Carvico, che è la sede della Linea servizi e poi invece l’Auti3, la sottoarea operativa 3, Caravaggio, Mozzanica, Spirano, eccetera, ci sono due sportelli, uno direttamente in CO.GE.I.DE. a Mozzanica e l’altro presso il Comune di Spirano e mentre dall’altra parte abbiamo un’officina-magazzino qui a Treviglio, dove praticamente svolgono le loro attività i tre dipendenti e poi abbiamo uno sportello che è gestito da CO.GE.I.DE., dove oltre al discorso del gas ci sono anche attività dell’acqua, eccetera.

I dati economici di massima, poi magari entreremo più nel dettaglio più avanti, diciamo che i principali sono, come avrete intuito, i ricavi determinati dalle tariffe di vettoriamento, praticamente attraverso dei sistemi abbastanza empirici l’Autorità ci fa calcolare un valore, che è un importo massimo complessivo, che il distributore riceve a fronte di gestire il servizio nell’ottica della continuità e della sicurezza, come dicevo prima. Diciamo che questo numero si chiama VRD, Vincolo sui ricavi della distribuzione, ed è un numero che salta fuori da una serie di calcoli che sono riferiti alla lunghezza delle reti, al numero...

Cambio cassetta

... e al numero di clienti finali serviti. Qui c’è un po' una breve rappresentazione dei vari importi negli anni e come vedete più andiamo indietro, 03-04, piuttosto che 04-05... 03 e 04 vuol dire anno termico, anno termico è il periodo che intercorre dal primo ottobre del 2003, in questo caso, fino al 30 settembre del 2004. Come potete ben vedere, diciamo che la slide vuole dimostrare un attimino che pur essendo in regime diciamo amministrato, perché l’Autorità in base ai numeri che vi dicevo prima determina lei un vincolo massimo sui ricavi, questo vincolo

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poi viene praticamente trasformato con dei meccanismi in un costo a metro cubo e come potete vedere partiamo da circa 7.300.000 dell’anno termico 2003-2004, diminuiscono, per poi risalire; questo è dovuto un po' alla tendenza dell’Autorità dell’energia elettrica e del gas a cercare di togliere un po' delle risorse come ricavi, introducendo dei parametri tipo recupero di produttività e quant’altro, che però se c’è una buona, una logica politica degli investimenti, che vengono remunerati dalle ultime delibere dell’Autorità, praticamente si torna ad avere dei ricavi maggiori.

Quindi la logica è che l’Autorità ci dà la possibilità di avere un vincolo sui ricavi della distribuzione, che in qualche maniera è il risultato degli impianti e della tipologia dell’attività sul territorio, che però deve praticamente continuamente essere attenta sulla politica degli investimenti, eccetera, per poter avere anche poi un ritorno in tariffa.

Diciamo che questi ritorni in tariffa non pesano sugli utenti finali, perché sono tutto sommato... si può pensare, si può dire che diciamo la parte di vettoriamento che c’è sulla tariffa complessiva e che quindi comprende anche il costo della materia prima e tutte le attività è circa un settimo od ottavo del valore, quindi sono, diciamo per l’utente, dei valori abbastanza bassi, ma che però non vanno a incidere sul prezzo finale al cliente, che come ricordava prima il Consigliere, essendo nel libero mercato, può tranquillamente rivolgersi a qualsiasi venditore, ma i venditori stessi, attenti a queste politiche diciamo commerciali, sono quelli che fanno poi il prezzo finale. Quindi diciamo che i ricavi del distributore sono ricavi abbastanza... cioè, sono ricavi sacrosanti, quindi non vanno a inficiare sui costi all’utente finale. Io adesso non so se val la pena di proseguire e entrare più nel dettaglio magari sui discorsi dei Bilanci o se c’è...

(interventi in sottofondo)

Allora, alcuni numeri di massima. Alcuni dati sulla gestione, un pre- consuntivo al 31-12-2006 e poi abbiamo la possibilità di vedere anche un budget previsionale del 2007. Utenti gestiti... un piccolo grafico sull’acquisizione, qua non si vede bene il colore, comunque...

acquisizione di utenti per anno termico, cioè, come dicevo prima, l’anno termico, primo ottobre dell’anno precedente, 30 settembre dell’anno successivo, partiamo sull’aggregato, quindi sulla Unigas diciamo...

78.000 utenti, partiamo da 70.740 anno termico, al 30-6-2002, con un incremento di 1,52 per l’anno termico 03, 04 il 2,83 e il 2,60... insomma, abbiamo un incremento medio abbastanza consolidato di circa il 2,4...

(registrazione interrotta)

... abbiamo circa un incremento annuo del 2,4% e invece questi sono i dati praticamente riferiti all’anno solare. Allora, anno solare primo gennaio...

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(registrazione interrotta)

... ecco, adesso funziona, perfetto... quindi abbiamo, come dicevo prima, un altro dato riferito invece in questo caso all’anno solare, quindi abbiamo anche qua comunque il dato che si consolida sul 2,5%.

I volumi trasportati, qui andiamo a milioni di metri cubi, l’anno termico 03-04, 150, 154, 159, abbiamo un primo aumento dell’1,78 e 3,24, quindi sono dati che sono abbastanza in linea con l’incremento dell’utenza. Un confronto invece sull’anno solare primo gennaio 2005, 30-11-2006, questo per farvi capire che, come dicevo prima, siccome il VRD, il Vincolo sui ricavi distribuzione, è un po' diciamo legato ai clienti finali sì, ma anche alla lunghezza delle reti e soprattutto anche ai volumi vettoriati, siccome la tariffa è costruita con una parte variabile, che è un costo al metro cubo e una parte fissa che invece è un canone annuo, quindi sono 30 Euro all’anno fissi che vengono pagati, si ha un po' uno sbilanciamento su un recupero diciamo fisso e su un recupero variabile, che evidentemente beneficia o no dell’anno freddo piuttosto che dell’anno caldo; quindi vedete che nel 2005 le cose sono andata in una certa maniera, il 2006 pur avendo rispettato nei primi sette mesi un certo volume, che in qualche maniera era paragonabile a quello del 2005, negli ultimi mesi che dovrebbero essere più freddi invece abbiamo dei cali notevoli.

Questo cosa vuol dire? Proprio per come dicevo prima, l’articolazione tariffaria, si prevede pertanto una riduzione di ricavi di vettoriamento pari a circa 200.000 Euro sui ricavi relativi all’anno 2006. Qua ci sono alcuni dati relativi alle attività che abbiamo svolto nei primi 11 mesi del 2006, nuove attivazioni 1.336, consuntivate al 30 settembre, 1.750 previste per fine anno, piombature 1.164 e 1.400, riattivazioni 422 e 500 e via di seguito, queste sono un po' le attività ai punti di riconsegna, che sono i contatori e per dare un’idea un attimino di quello che il nostro personale svolge.

Qui abbiamo un dato invece interessante su quelle che sono le percentuali relative ai volumi e ai clienti finali, che le società di vendita hanno sui nostri impianti; vedete che la società Blue Meta ovviamente è la società di vendita predominante, abbiamo una percentuale del 98,85 dei volumi, contro i 4,15 delle società, che poi vedete più nel dettaglio sopra, quindi noi abbiamo dato accesso alle reti a Blue Meta ovviamente, Res, Enel, Eni, Sorgenia, Dalmine Energia, queste sono le uniche società che attualmente diciamo svolgono attività di vendita sui nostri impianti. Il dato è leggermente diverso per quanto riguarda i clienti finali perché, non essendoci una vera e propria liberalizzazione del mercato, le società di vendita cercano di acquisire quegli utenti più interessanti, quindi quegli utenti dove ci sono dei consumi più

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interessanti e quindi vedete che con un 0,88 di clienti finali c’è un 4,15 di percentuale dei volumi, questo è un dato per far vedere un attimino il discorso delle società di vendita, eccetera.

Qua abbiamo un pre-consuntivo 2006, dove sinteticamente è previsto il conto economico di budget, c’è il raffronto con tre dati, l’aggregato 2005, il budget 2006 e il pre-consuntivo al 31-12-2006. L’aggregato 2005, perché ovviamente nel 2005 pur essendosi costituita Unigas il 7 ottobre, c’è stata una seconda fusione con decorrenza poi il primo gennaio 2006, dove oltre alla Unigas già costituita a ottobre 2005 sono entrate in fusione per incorporazione altre quattro società, quindi la voce aggregato vuol dire i quattro Bilanci più quello di Unigas del 2005, confrontati con un budget unico 2006. Sinteticamente vediamo che il valore della produzione sono 8,6 milioni dell’aggregato contro gli 8.572.000, costi della produzione, totali costi di gestione 4.026.000 contro 3.042.000, totali costi 6,5, 6,018, per un risultato ante imposte pari a 1,323 per il discorso aggregato e 1,581 per il discorso diciamo budget previsione della Unigas 78.000 utenti 2006.

Vediamo una cosa interessante nei costi, dove praticamente abbiamo una riduzione diciamo tra il discorso aggregato 2005 e il budget 2006 di circa 700.000 Euro, dovuti a un recupero di sinergie, nel senso che le società che gestivano per conto loro avevano dei costi, diciamo, relativi ai servizi esterni piuttosto che in outsourcing e spese generali, che ovviamente sono state compattate e vedete la voce che dà più nell’occhio è il discorso servizi, elaborazioni esterni, più outsourcing, 1,5 contro i 938. Evidentemente essendo delle piccole società, dovevano dare praticamente esternamente o in outosourcing certe attività specifiche e quindi avendo più contratti e avendo la possibilità di raggrupparli in unico contratto e avere più potere contrattuale si sono create delle sinergie, che si sono tradotte poi in un budget previsionale 2006 di 1.581.000.

Il pre-consuntivo al 31-12 in linea di massima conferma quelle che erano le previsioni di budget, abbiamo solo una piccola diminuzione, però l’avrete visto prima, per l’effetto volumi degli ultimi tre mesi del 2006, dove abbiamo uno 0,5% come valore della produzione e quindi come ricavi e poi invece abbiamo dei costi di gestione che si mantengono. La cosa interessante è praticamente il corrispettivo ai Comuni, che lo vedete qui, che sono 2.675.993 Euro, che sono corrispettivi fissi che tutti gli anni paghiamo ai 27 Comuni. Diciamo che un po' per spiegare e per entrare un po' più a fondo del discorso che dicevo prima, come potete vedere il budget 2006 prevedeva un ricavo da vettoriamento, qua in basso, di circa 7,5 milioni, poi una voce, ricavi per prestazioni ai clienti di 972.000 e altri ricavi 100.000 Euro.

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Diciamo che i ricavi da vettoriamento erano stati stimati, come potete vedere qua nella stesura budget 2006, tenendo in considerazione i volumi effettivamente consuntivati nel 2005, ma con una prudenziale riduzione del 3%, per effetto del discorso ultimo trimestre 2006, i volumi 2006 come vedete qui avranno, secondo le ultime stime, una riduzione non del 3, ma circa del 6-7%, il risultato sono circa 160.000 Euro, che come dicevo prima... circa 200.000 Euro che non incasseremo, quindi da 7,5 viene stimato a 7,341. Ricavi per prestazioni ai clienti sono tutte le attività ai punti di riconsegna che vi facevo vedere prima, cioè posa nuovi contatori, riattivazioni, piombature, allacciamenti e altre piccole opere, che generalmente sono richieste direttamente dai clienti finali.

Avevamo stimato 972.000 Euro, che era il risultato di 12 Euro medi annui per ogni utente attivo e abbiamo sostanzialmente mantenuto la previsione, infatti incasseremo circa 1.213.000... Altri ricavi sono attività che non sono molto significative, ma sono attività che riguardano servizi svolti per conto di società di vendita, per la maggior parte Blue Meta, quindi avevamo previsto 100.000 Euro, abbiamo fatto qualcosa di più.

Sostanzialmente gli 8.572.000 di ricavi si mantengono con gli 8.523.000, che sarà il consuntivo al 31-12.

Per quanto riguarda i costi, come dicevo prima, ci siamo mantenuti, nel senso che c’è uno scostamento leggero, più 0,1%, ho voluto evidenziare un attimino la voce che più è splafonata, che è relativa a manutenzione impianti, nella manutenzione impianti del budget 2006 erano stati previsti, sulla base di un’ipotesi pessimistica, dello stato di ermeticità degli impianti, lo stato di ermeticità vuol dire se ci sono delle perdite o no e quindi avevamo previsto 40.000 Euro come costi relativi alla sistemazione di piccole perdite e quant’altro; purtroppo come poi vedete anche nella parte inferiore, questi 40.000 Euro erano stati un po' presi come riferimento sull’unico dato che potevamo avere, diciamo ereditato dalle società, dalle ex società ante fusione, che è un po' il risultato della ricerca programmata delle perdite. La ricerca programmata delle perdite, che è un obbligo proprio definito dall’Autorità, ci indicava che c’era un totale di perdite per km di rete dello 0,50, su circa 550 km di cui si era riscontrata traccia dalle vecchie società.

Il percorso che invece è stato fatto nel 2006 e che conferma purtroppo l’incremento del 55% di quella voce lì, che è dovuta solo a quel tipo di attività, ci dice che su 500 km ispezionati fino adesso, questo è un dato vecchio di 15 giorni, quindi avremo altri 100 km entro fine anno, ma però abbiamo già dei risultati superiori e siamo a uno 0,64. Ho voluto evidenziare un attimino nella parte inferiore cosa vuol dire localizzazione classe A1, localizzazione classe A2 e quant’altro, sono

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classificazioni che dà l’Autorità, la dispersione di tipo A1 è una dispersione abbastanza importante e deve essere praticamente riparata entro le 24 ore successive alla localizzazione, poi via via abbiamo la A2, la B e la C, che sono rispettivamente meno importanti e che come Autorità vengono classificate con del tempo di riparazione abbastanza alto. Ovviamente Unigas non prende in considerazione questi parametri, le perdite noi le facciamo subito, è ovvio. Un altro dato che invece mi interessava segnalare è che la stessa autorità nei suoi documenti diciamo di consultazione e nei suoi elaborati tecnici pone come obiettivo e che quindi è nostro obiettivo, quello di avere un valore ideale di dispersione per ogni km pari a 0,1, noi adesso siamo un po' lontani.

Quindi gli investimenti anche nel 2007, eccetera, come poi vedrete più avanti, sono volti a fare un’opera effettivamente di rinnovo e di normalizzazione delle reti che sono più messe male, per effetto di corrosione piuttosto che di pose fatte in maniera non adeguata.

Un altro dato interessante, sulla gestione 2006, sono gli investimenti. A budget avevamo circa 2,4 milioni di Euro, che praticamente nel corso del 2006 si sono un po' modificati, a seconda delle esigenze e di quello che vi avevo detto prima; difatti balza subito all’occhio il fatto che avevamo previsto circa 850.000 Euro per il rifacimento delle reti di bassa e media pressione e invece abbiamo un pre-consuntivo di 1.260.000, viceversa abbiamo fatto qualcosa in meno sulle altre voci, che però sono ugualmente importanti e, come vedrete nel prosieguo, nel 2007 saranno affrontate un pochettino diversamente. Abbiamo comunque investito il 4,5% in più rispetto al budget. Qua alcune notizie che sono relative a perché abbiamo speso di più o perché abbiamo speso di mano. Erano previsti 50.000 Euro per i fabbricati e i terreni, relativi ovviamente alle cabine di primo salto, le cabine di primo salto sono delle cabine che praticamente ricevono il gas dal metanodotto Snam, quindi ad alta pressione e lo riducono a una pressione più bassa, che serve da trasporto principale per poi servire a bassa pressione la cittadina. Diciamo che le cabine Remi sono cabine che generalmente riducono il gas da una pressione di 24 bar o superiore, a due-tre bar, dipende un po' da come sono dimensionate le tubazioni e quindi ogni impianto ha una sua peculiarità. I 50.000 Euro, come vedete qui, l’importo previsto a budget, era relativo all’acquisizione dell’area per una nuova cabina Remi di Treviglio e dei costi di istruzione delle pratiche e dei permessi necessari, nonché i costi di progettazione e l’appalto delle opere edili. Questi 50.000 Euro praticamente non sono stati spesi, quindi abbiamo uno scostamento di meno cento per cento, perché nel corso dell’anno è stata sì individuata l’area idonea alla costruzione della cabina e si tratta di un’area agricola al confine con il Comune di Fara Gera d’Adda e già interessata anche da altri passaggi di tubazioni della Snam e quant’altro, però purtroppo le trattative con la

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proprietà sono arenate... sono in stallo perché ci sono delle richieste eccessive rispetto all’effettivo valore economico del terreno; comunque abbiamo chiesto la collaborazione del Comune e penso che entro fine anno ci saranno anche degli incontri con la proprietà per vedere se è possibile una mediazione.

Per quanto riguarda le cabine Remi, opere meccaniche, quindi discorso fabbricati e terreni a parte, avevamo previsto circa 450.000 Euro e qui ne abbiamo spesi 240.000, praticamente gli investimenti realizzati sono il potenziamento di una cabina Remi nel Comune di Gandino, la sostituzione e il potenziamento di una linea di riduzione della cabina Remi di Nembro, la sostituzione e il potenziamento di una linea di riduzione cabina Remi di Albino e l’installazione di sei nuovi impianti di odorizzazione ad iniezione, con sostituzione dei barilotti esistenti nelle cabine dei Comuni di Albino, Alzano Lombardo, Clusone, Calusco, Caravaggio e Spirano. Non sono state realizzate, che però erano previste a budget, una nuova cabina a Cazzano, che verrà realizzata nel 2007, di 2.000 standard metri cubi e la sostituzione e il potenziamento delle linee di riduzione della cabina Remi di Calusco.

Qui vale la pena fare un piccolo inciso sull’installazione dei nuovi impianti di odorizzazione; quasi tutte le cabine gestite da Unigas hanno un sistema di odorizzazione a lambimento, è un sistema praticamente che per effetto della velocità del gas, che viene anche convogliato in un barilotto dove c’è la presenza di questo odorizzante, porta con sé per effetto di questa velocità delle particelle e quindi il gas viene odorizzato, perché come voi sapete allo stato naturale il gas non ha odore, quindi siamo noi che gli diamo diciamo questo odore di gas. Questi impianti però sono abbastanza superati adesso, perché la loro taratura è una taratura manuale, perché la velocità del gas dipende dalle portate che ci sono a monte, dipende quindi da come sono dislocate le portate maggiori sul territorio e dal freddo che fa, quindi sono impianti che richiederebbero una taratura, oserei dire nei periodi più a rischio, quasi giornaliera, perché si tratta di strozzare di più o di meno delle valvole per creare un delta per dare velocità. Questi sistemi li stiamo sostituendo con sistemi ad iniezione, che leggono automaticamente le portate che ci sono a valle e di conseguenza dosano, a seconda di quanto gli diciamo noi, che poi è un discorso che è previsto dalla normativa, i milligrammi di presenza di odorizzante nel gas e li dosano appunto a seconda di quello che sentono sta succedendo a monte, quindi è un sistema automatico.

Questo è molto importante, perché per effetto dei discorsi di sicurezza che dicevo prima, l’Autorità di remunera per la sicurezza e per la continuità del servizio, è uno degli aspetti più cari all’Autorità per l’energia elettrica e il gas, cioè l’Autorità per l’energia elettrica e il gas

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ogni tanto fa la telefonata al call-center, quindi al servizio di reperibilità, dice, io sono... insieme alla Guardia di finanza e quant’altro, sono nel Comune di... tu vieni nel giro di 45 minuti in questo gruppo di ---- e facciamo la verifica di come è odorizzato il gas. Adesso io vi sto semplificando, è una procedura un po' pesante, ma però in sostanza succede così e quando verificano che non c’è questo grado di odorizzazione, ci sono delle denunce, c’è un procedimento penale e quindi il discorso è abbastanza importante. Quindi noi ci siamo fissati, come vedrete anche poi nelle prossime diapositive, nel giro di due anni di sostituire questi impianti ed avere almeno il 60% di questo tipo di odorizzazione sulla totalità degli impianti gestiti.

Il Grf, un’altra parte diciamo importante del budget erano i Grf, i Grf sono i Gruppi di riduzione finale della pressione, cioè sono quei gruppi che prelevano la pressione dalle reti principali, come vi dicevo prima, due-tre atmosfere, due-tre bar e li riducono a una pressione di 20-22 millibar, cioè 200-220 millimetri di colonna d’acqua, che è poi la distribuzione cittadina. Avevamo previsto la sostituzione di una serie di gruppi di riduzione, ne abbiamo realizzati solamente quelli che vedete elencati e quindi spendiamo praticamente il 40% in meno, val la pena di segnalare che a Treviglio è stata prevista la posa di n. 2 gruppi di riduzione nuovi, uno in via Canonica e uno in via Cagnola, se leggo bene. Un’altra piccola parentesi sul discorso delle reti, come dicevo prima siamo partito da un budget di 836 e arriveremo a 1.260.000 e qua ho messo anche gli allacciamenti, perché è stessa logica, 458.640, perché quando vai a sostituire dei tratti di rete che risulta abbastanza pericolosa per effetto della vaiolatura, perché quando c’è un tubo che è un colabrodo non è possibile mettere sempre pezze, perché ne metti una ne saltano fuori due, quindi si sostituire il tratto e quindi qui abbiamo non solo un incremento nella rete ma anche negli allacci.

Protezione catodica, altro elemento importante, come voi sapete tutte le tubature metalliche che sono poste sotto terra devono essere per legge protette catodicamente, anche qui purtroppo avevamo previsto la posa di diversi dispersori, sono soprattutto dispersori verticali, a protezione delle condotte in acciaio, ed erano previsti otto impianti, Alzano, Clusone, Gandino, Gazzaniga, Nembro, Calusco, Caravaggio, Treviglio, però ne abbiamo realizzati solo due, Clusone e Gandino, questo è stato lo scotto che abbiamo pagato perché purtroppo non avendo dati o dati sufficienti dalle vecchie società ante fusione, abbiamo incontrato delle difficoltà proprio a trovare i luoghi ideali per la posa di questi dispersori, perché bisogna individuare le zone più idonee affinché la corrente che entra nei tubi venga convogliata attraverso il nostro impianto di protezione catodica in un dispersore, che è un pezzo di ferro che si corrode anziché corrodere il tubo. Quindi il grosso lavoro che è stato

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fatto nel 2006 e che non si vede, è l’identificazione di queste aree, quindi nel 2007 procederemo a realizzare il programma che avevamo pensato di realizzare nel 2006.

Qui invece adesso una piccola parentesi... 2007, qui ho lasciato comunque l’aggregato 2005, per vedere un po' l’andamento dei due anni, pre-consuntivo al 31-12-2006, che è quello che avete visto prima e il budget 2007. Va be’, velocemente, 8,5 milioni per il consuntivo, 8,706, i costi 3,3 e 3,296, quindi abbiamo un piccolo decremento, l’1,5%, quindi abbiamo in previsione un recupero su questi costi, che se consideriamo anche ai corrispettivi ai Comuni che rimangono sempre fissi si riduce allo 0,8. In sostanza abbiamo un risultato ante imposte...

pensiamo di avere un risultato ante imposte per il 2007 pari al 13% in più, in considerazione al fatto che stimiamo un 2,1% soprattutto per effetto del discorso che probabilmente non si ripeteranno i mesi, diciamo poco freddi di settembre, ottobre, novembre e dicembre 2006.

Qui c’è da fare una parentesi diciamo un pochettino importante per quanto riguarda il discorso dei ricavi di vettoriamento, qua ho messo dei puntini perché purtroppo mi sono dimenticato di mettere la data, comunque a luglio del 2006 è stato trasmesso per l’approvazione all’Autorità il questionario 2006, relativo alle tariffe di vettoriamento periodo primo ottobre 2006, 30 settembre 2007, dovrebbero essere tariffe che già stiamo applicando, invece l’Autorità non le ha ancora approvate, quindi siamo sempre in fase di conguaglio, però a seguito del ricorso da parte di alcune società di distribuzione per l’applicazione del secondo triennio di regolazione tariffaria di un valore fisso di recupero di produttività pari al 5% annuo, l’Autorità ha emanato, recependo delle sentenze nel merito, la delibera 218-06, che fissa dei tassi di recupero di produttività decrescenti, con decorrenza anno termico 2005-2006. In particolare è stato fissato un recupero del 4,8%

per l’anno termico 2005-2006, 4,6 per il successivo e 4,4 per quello più avanti. Inoltre questa delibera dell’Autorità ha stabilito ulteriori riduzioni del tasso di recupero per i soggetti che almeno due anni termici prima del periodo dell’applicazione delle tariffe stesse avessero realizzato aggregazioni e concentrazioni ai fini di incrementare l’utenza servita.

Quindi qua ritorniamo al progetto di Unigas, che avevamo detto prima e quindi la fusione al 7-10-2005, che è stata fatta, rientra praticamente in questi bonus che l’Autorità mette a disposizione con queste delibere.

Quindi Unigas distribuzione, che è stata costituita a seguito di fusione per incorporazione il 7-10-2005, avrebbe diritto a una riduzione della...

comunque Unigas ha chiesto attraverso un’apposita istanza l’applicazione di questo beneficio e quindi qua vediamo quello che potrebbe essere l’anno termico 2006-2007 il beneficio che ne deriva, cioè da 7.153.000 che era previsto con i questionari mandati

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all’Autorità, 7.179.000 per il discorso dell’abbassamento automatico del recupero di produttività... e quindi in caso di accoglimento dell’istanza addirittura 7.200.000... quasi 7.300.000 Euro. Questo spiega un po' il 2,1% che è previsto come incremento dei ricavi.

Quindi qua vediamo un attimino nel dettaglio, 7.656.000 il discorso del vettoriamento, 1.030.000 il discorso dei 12 Euro per i clienti servizi, 78.000, 20.000 altri ricavi che si riducono quasi a zero perché faremo poco o niente per quanto riguarda la società di vendita, per un valore di 8,7 milioni, che è circa 180.000 Euro in più rispetto al pre-consuntivo 2006. Per quanto riguarda i costi di gestione, stimiamo il recupero dell’1,5%, che diventa come ho detto prima lo 0,8, tenendo in considerazione il costo fisso dei corrispettivi ai Comuni. Abbiamo alcuni dati sul personale, ci sono attualmente 29 dipendenti, sono in previsione due nuove assunzioni, una di un operaio e una di un impiegato, il costo del personale del 2006, come pre-consuntivo, è pari a 1.233.000 e 1.221.500 invece è una piccola riduzione, perché a fronte di due assunzioni però c’è stato del personale che praticamente è stato assunto dalla società CO.GE.I.DE., Servizi Acqua, perché facevano attività di sportello, cosa che non è più consentita alla società di distribuzione.

Qui abbiamo un piccolo grafico degli investimenti, quindi 2.520.000 che avevamo come pre-consuntivo 2006 diventano 2,7 milioni, qui c’è un piccolo dettaglio degli investimenti, 170.000 come dicevo prima il discorso delle aree e dei fabbricati di Treviglio e della cabina nuova di Cazzano, 520.000 sono le opere meccaniche previste dalla cabina...

dalla grossa cabina da 20.000 metri cubi-ora di Treviglio, la normalizzazione e il potenziamento della cabina di Alzano Lombardo, poi c’è la Remi di Calusco e quant’altro. Poi abbiamo 140.000 Euro dove sono previsti la sostituzione dei gruppi di riduzione di Alzano, Cazzano, eccetera, e poi abbiamo qualcosa in meno rispetto all’anno scorso, 1.050.000... 2006, per il discorso delle reti di media e bassa pressione, 500.000 Euro per gli allacciamenti, misuratori 160.000, sono circa 5.000 i misuratori, tra le nuove pose e le sostituzioni per vetustà che faremo e poi dovremmo riuscire a mantenere il programma che ci eravamo già preposti nel 2006, per il discorso della protezione catodica.

Altri obiettivi del 2007, l’ottenimento della certificazione di qualità, in data primo settembre 2006 sono state attivate tutte le procedure e le istruzioni per l’organizzazione gestionale del servizio e delle specifiche aziendali per la gestione del sistema qualità. È previsto dopo il periodo di collaudo dell’applicazione del sistema, che va dal primo ottobre 2006 al 31 marzo 2007, l’ottenimento della certificazione di qualità, quindi ad aprile dovremmo avere la certificazione ISO 9001-2000. Completamento

Riferimenti

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