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COPYRIGHT - TUTTI I DIRITTI SONO RISERVATI A NORMA DI LEGGE 30030 - Maerne di Martellago - Venezia - Italy

tel 041.3642511 - fax 041.640481 sinergospa.com - [email protected] Numero di commessa interno progettazione:

Progettista : Ing. Filippo Bittante

PROGETTAZIONE

19/03/2021 00

20007

PRIMA EMISSIONE

Consulente

Valutazione Impatto Ambientale:

Arch. Antonino Palazzolo LAAP ARCHITECTS Srl -via Francesco Laurana 28

90143 - Palermo - Italy t 091.7834427 - fax 091.7834427 laap.it - [email protected] Numero di commessa laap: 272

LOGO

1425

PROGETTO DEFINITIVO PER AUTORIZZAZIONE COMUNE DI TRAPANI, PACECO E MARSALA LIBERO CONSORZIO COMUNALE DI TRAPANI

RELAZIONE TECNICA DESCRITTIVA

0.1

1425-PD_A_0.1_REL_r00

Ing. Filippo Bittante Geom. E. Cossalter

Geom. E. Cossalter

Consulente

Valutazione Impatto Ambientale:

Arch. Antonino Palazzolo LAAP ARCHITECTS Srl -via Francesco Laurana 28

90143 - Palermo - Italy t 091.7834427 - fax 091.7834427 laap.it - [email protected] Numero di commessa laap: 272

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Commessa 1425 1425-PD_A-_01.00-REL_r00.doc Rev 00 Data 19/03/2021 Redatto AP -EC Pag 2/89

INDICE

1. PREMESSA ... 6

 

1.1. Dati generali del progetto ... 7 

2. INQUADRAMENTO TERRITORIALE DEL PROGETTO ... 8

 

2.1. Inquadramento dell’area dell’impianto agro-fotovoltaico ... 8 

2.2. Inquadramento del cavidotto interrato di collegamento dell’impianto agro-fotovoltaico... 12 

2.3. Inquadramento della Stazione Utente ... 12 

2.4. Inquadramento della opere di connessione alla Rete AT ... 13 

3. ULTERIORI DATI SUI LUOGHI D’INTERVENTO ... 14

 

3.1. Inquadramento urbanistico ... 14 

3.1.1. Piano Regolatore Comunale di Trapani ... 14 

3.1.2. Piano Regolatore Comunale di Paceco ... 17 

3.1.3. Piano Regolatore Comunale di Marsala ... 18 

3.2. Caratteristiche meteoclimatiche ... 19 

3.3. Aspetti geologici e geomorfologici ... 21 

3.4. Uso del suolo e caratteristiche pedologiche ... 23 

4. DESCRIZIONE DELL’INTERVENTO PROGETTUALE ... 25

 

4.1. Il Progetto ... 25 

4.2. Elementi costituenti l’impianto fotovoltaico ... 26 

4.2.1. Opere civili ... 29 

4.2.2. Opere elettromeccaniche ... 30 

4.3. Stazione utente con impianto di Energy Storage ... 34 

4.3.1. Dati principali della Sottostazione di trasformazione AT/MT (Utente) ... 34 

4.3.2. Sistema di accumulo di energia (BESS) ... 35 

4.3.3. Caratteristiche del sistema di accumulo energia ... 36 

4.4. Connessione all’elettrodotto esistente ... 40 

4.4.1. Stallo produttore in SE “Partanna 2” (opere di rete per la connessione) ... 43 

5. MISURE DI MITIGAZIONE E COMPENSAZIONE ... 44

 

5.1. Definizioni ... 44 

5.2. Misure per limitare i danni prodotti dalle operazioni di cantiere ... 44 

5.2.1. Atmosfera ... 45 

5.2.2. Suolo ... 47 

5.2.2.1. Modalità di accantonamento e mantenimento dei suoli ... 48 

5.2.3. Rumore e vibrazioni ... 57 

5.2.4. Acque superficiali e sotterranee ... 59 

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5.2.5. Rifiuti ... 60 

5.2.6. Sistema mobilità ... 62 

5.2.7. Sicurezza ... 62 

5.3. MISURE PER LA COMPONENTE BIOTICA ... 62 

5.3.1. Barriera vegetale ... 62 

5.3.1.1. Tecniche di impianto ... 66 

5.3.1.2. Gestione e manutenzione della vegetazione arborea ed arbustiva ... 68 

5.3.2. Inerbimento per il mantenimento di un prato stabile: Carbon Farming ... 69 

5.3.3. Provenienza del materiale vegetale ... 71 

5.3.4. Invasi artificiali di raccolta acque ... 71 

5.3.5. Misure per la salvaguardia della fauna... 72 

5.3.5.1. Sottopassi faunistici... 72 

5.3.5.2. Incremento delle nicchie ecologiche ... 73 

5.3.6. Interventi di manutenzione ... 75 

5.4. Tutela delle componenti paesaggistiche del sistema insediativo storico ... 76 

5.5. Misure agronomiche ... 77 

5.5.1. Accordo con azienda agricola locale per la gestione produttiva delle colture ... 79 

5.6. Misure compensative post-dismissione impianto ... 79 

5.7. Sistema di Gestione Ambientale ... 81 

6. FASI DI COSTRUZIONE ... 82

 

6.1. Prime indicazioni di sicurezza ... 82 

6.2. Flussi di traffico e previsione mezzi impiegati ... 83 

6.3. Scavi e movimenti terra ... 85 

6.4. Personale e mezzi ... 85 

6.5. Verifiche, prove e collaudi ... 86 

7. PIANO DI MANUTENZIONE DELL’IMPIANTO ... 86

 

7.1. Moduli fotovoltaici ... 86 

7.2. Stringhe fotovoltaiche ... 87 

7.3. Quadri elettrici ... 87 

7.4. Convertitori ... 87 

7.5. Collegamenti elettrici ... 87 

8. DISMISSIONE DELL’IMPIANTO ... 88

 

9. CRONOPROGRAMMA DEGLI INTERVENTI ... 89

 

10. COSTI ... 89

 

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1. PREMESSA

In linea con gli indirizzi di politica energetica nazionale ed internazionale relativi alla promozione dell’utilizzo delle fonti rinnovabili e alla riduzione delle emissioni di gas climalteranti, REPOWER RENEWABLE S.p.A. si propone di avviare un progetto per la realizzazione di un “Impianto agro-fotovoltaico con Sistema di Accumulo Energetico a batterie” denominato “BAGLIO FERRO” associato all’attività agricola, e pertanto detto agro-fotovoltaico, attraverso la conduzione di colture orticole, di ulivi e di frutti tropicali in serra.

Nell’ambito di questo progetto REPOWER RENEWABLE S.p.A. si propone la realizzazione di:

- un impianto agro-fotovoltaico su di un’area di circa 87 ettari sita nel territorio comunale di Trapani, costituto da una unità di generazione fotovoltaica con potenza nominale di circa 60 MWp

- un sistema di conversione DC/AC costituito da 11 Power Station da 4.55 MW cadauna per un totale in uscita di 50 MW;

- una serra fotovoltaica di circa 1000 mq;

- un sistema di accumulo per una taglia complessiva pari a circa 32,5 MW e capacità energetica pari a 32,85MWh, costituito da 9 unità di conversione e da 9 unità di accumulo;

- un cavoidotto interrato MT 30kV per il vettoriamento dell’energia elettrica prodotta dall’ impianto fotovoltaico e dal sistema di accumulo energetico a batterie fino alla cabina di raccolta MT ubicata nella stazione di trasformazione MT/AT;

- una stazione elettrica di trasformazione MT/AT, collegata con un cavidotto interrato in AT al punto di connessione, sita nel territorio comunale di Marsala in contrada Mesinello con accesso dalla SP 69.

Al fine di cedere energia elettrica alla rete (si tratta di un impianto grid-connected) è prevista una connessione in AT alla Rete di Trasmissione Nazionale (RTN), pertanto si è proceduto alla richiesta di connessione a Terna che ha indicato come punto di connes- sione la nuova Stazione Elettrica Terna “Partanna 2” in via di realizzazione sita nel Comune di Marsala (TP), da collegare mediante un nuovo elettrodotto a 220kV all’ampiamento a 220kV della esistente Cabina primaria di Partanna.

Gli impianti fotovoltaici utilizzano la fonte solare per produrre energia elettrica, nel caso degli impianti agro-fotovoltaici si aggiunge la produzione agricola nello stesso sito.

Quando sono in esercizio gli impianti fotovoltaici si caratterizzano per il fatto di non consumare risorse dell’ambiente e non emettere nell’ambiente sostanze di alcun genere.

L’impatto principale da essi prodotto è legato alla loro presenza fisica, che viene qui affrontato prevedendo la realizzazione di fasce perimetrali arboree di mitigazione e la realizzazione di filari di colture agricole intervallate alle strutture fotovoltaiche.

Tale aspetto contribuisce tra l’altro a mitigare i picchi di temperatura estiva e ad aumentare l’efficienza dell’impianto stesso.

L’accesso all’impianto agro-fotovoltaico avverrà dalla SP 29 Trapani-Salemi al Km 13.

I sistemi costruttivi previsti nel presente progetto (consistenti in cabine prefabbricate o shelter metallici, sistemi di ancoraggio a terra mediante inserti metallici infissi nel terreno dei telai metallici di sostegno dei pannelli fotovoltaici) consentono di ridurre al minimo le lavorazioni in cantiere ma, soprattutto, consentono un agevole smantellamento dell’impianto e una altissima capacità di recupero e riciclaggio dei materiali impiegati.

Le aree in oggetto sono nella disponibilità della REPOWER RENEWABLE S.p.A.

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1.1. Dati generali del progetto

Nella tabella seguente sono riepilogate in forma sintetica le principali caratteristiche tecniche dell’impianto di progetto.

Richiedente REPOWER RENEWABLE S.p.A.

Luogo di installazione: Comune di Trapani (impianto e porzione di cavidotto), Comune di Paceco (porzione di cavidotto), Comune di Marsala (porzione di cavidotto e Stazione Utente)

Denominazione impianto: Agro-fotovoltaico BAGLIO FERRO

Particelle catastali area impianto:

Trapani

Foglio 203 Terreni, nn. 14, 15, 18, 19, 24, 26, 31, 36, 37, 38, 39, 40, 41, 42, 60, 61 Foglio 203 Fabbricati, nn. 57, 58, 59

Foglio 204 Terreni, nn. 11, 12, 15, 16 Foglio 205 Terreni, n. 7

Particelle catastali Stazione Utente:

Marsala

Foglio 189 Terreni, nn. 4, 53, 169, 193, 361

Potenza impianto fotovoltaico 60,03 MWp in uscita dopo il sistema di conversione DC/AC circa 50 MW Serra fotovoltaica Serra fotovoltaica di circa 1000 mq con potenza di picco di 140 KW Sistema BESS Sistema di accumulo per una taglia complessiva pari a circa 32,5 MW Informazioni generali sul sito di

impianto:

Sito agricolo della campagna trapanese, facilmente raggiungibile con l’uso di strade asfal- tate (da Trapani SP29, da Fulgatore SP35 e SP29).

Attualmente il sito è destinato alla coltura di frumento e aglio.

Impatto visivo:

Impatto visivo contenuto, con inserimento dei moduli FV in strutture di sostegno a bassa visibilità, realizzazione di fascia alberata perimetrale e di filari di colture agricole intervallate alle stringhe fotovoltaiche.

Modalità connessione alla rete: Interfacciamento alla rete mediante soggetto privato nel rispetto delle norme CEI Tipo strutture di sostegno dei mo-

duli:

strutture in materiale metallico, zincate a caldo, di tipo ad inseguimento monoassiale se- condo l’asse Nord-Sud

Azimuth di installazione:

Zonizzazione PRG area impianto: E1 Zone agricole Zonizzazione PRG area St. Utente: E1 Zone agricole Rete elettrica di collegamento: AT 220 kV Coordinate impianto da google

earth (punto baricentrico):

37 55 56 70 N 12 39 00 75 E Coordinate St. Utente da google

earth (punto baricentrico):

37 49 02 46 N 12 40 27 90 E

Tabella 1. Principali caratteristiche del progetto

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2. INQUADRAMENTO TERRITORIALE DEL PROGETTO

2.1. Inquadramento dell’area dell’impianto agro-fotovoltaico

Le aree interessate dal progetto dell’impianto agro-fotovoltaico BAGLIO FERRO si trovano nella Sicilia occidentale in provincia di Trapani e ricadono nei comuni di Trapani, Paceco e Marsala.

L’area di impianto, in contrada Ferro a Trapani, dista circa 13 km in linea d’area a Sud-Est dal centro di Trapani, la Stazione Utente posta a Sud dell’impianto, dista da questo ulteriori 13 km circa in linea d’area. La Stazione Utente si trova nei pressi della costruenda Stazione Elettrica Terna “Partanna 2”, sita in contrada Mesinello a Marsala.

Figura 1. Impianto BAGLIO FERRO su IGM, città di Trapani a Nord, area impianto, cavidotto interrato su strada e Stazione Utenza a Sud (scala non definita)

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Morfologicamente si tratta di aree collinari con episodici rilievi montuosi, già interessate da impianti per la produzione di energia da fonti rinnovabili, soprattutto impianti eolici.

Figure 2 e 3. Inquadramento territoriale del progetto agro-fotovoltaico su foto aeree tratte da google earth (scala non definita)

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L’area dell’impianto agro-fotovoltaico, sita in c.da Ferro a Trapani e l’area della Stazione Utente, sita in c.da Mesinello a Marsala, sono registrate al Catasto alle seguenti particelle:

INDIVIDUAZIONE PARTICELLE IMPIANTO – COMUNE DI TRAPANI  N.   Foglio catastale  Particella catastale  Estensione ettari 

                  203 

                 

14  14,8240 

2  18  0,0170 

3  19  0,0740 

4  61  3,0824 

5  26  1,0010 

6  37  1,5000 

7  38  1,851 

8  39  2,1060 

9  40  0,9040 

10  41  0,3590 

11  60  1,6316 (*) 

12  31  1,0640 

13  36  2,4920 

14  15  7,4020 

15  24  6,9670 

16  42  0,0250 

17    57  Fabbricato collabente 

18  203 Fabbr.  58  Fabbricato collabente 

19    59  Fabbricato collabente 

20     16  8,3415 (*) 

21  204  12  19,0130 

22  11  15,3240 (*) 

23     15  4,5683 (*) 

24  205  7  5,2930 

INDIVIDUAZIONE PARTICELLE STAZIONE UTENTE – COMUNE DI MARSALA  N.   Foglio catastale  Particella catastale  Estensione ettari  25 

189 

4  6,6560 (*) 

26  53  5,2130 (*) 

27  169  1,1530 (*) 

28  193  5,5360 (*) 

29  361  2,7280 (*) 

Tabella 2. Identificazione catastale dei terreni. Con (*) le particelle interessate solo parzialmente dalle opere

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Commessa 1425 1425-PD_A-_01.00-REL_r00.doc Rev 00 Data 19/03/2021 Redatto AP -EC Pag 11/89 Figura 4. Perimetro dell’impianto agro-fotovoltaico BAGLIO FERRO su estratto di mappa catastale (scala non definita)

Figura 5. Perimetro della Stazione Utente su estratto di mappa catastale (scala non definita)

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2.2. Inquadramento del cavidotto interrato di collegamento dell’impianto agro-fotovoltaico

L’impianto agro-fotovoltaico di BAGLIO FERRO sarà collegati alla Sottostazione Utente, da realizzarsi in contrada Mesinello nel co- mune di Marsala, per mezzo di tre line in cavo interrato da 30 kV. Il tracciato degli elettrodotti interrati è stato studiato al fine di assicurare il minor impatto possibile sul territorio, prevedendo il percorso il più possibile sul sedime di strade esistenti.

I cavi transiteranno sotto la sede stradale ed attraverseranno porzioni di territorio comunale di Trapani, Paceco e Marsala per una lunghezza complessiva di circa 18,3 km.

Si prevede di utilizzare tre terne di cavi unipolari ARG7H1E(X) 18/30 kV 630 mm² SK1-105 in quanto la loro guaina maggiorata funge da protezione meccanica per la posa interrata come previsto dalla norma CEI 11-17. Nelle parti di percorso comune, è previsto che le due linee occupino la medesima trincea. Nello stesso scavo verrà steso anche un ulteriore tubo in PVC di sezione minima 50 mm per la posa di Fibre ottiche a servizio dell’impianto.

Il tracciato del cavidotto segue le seguenti sedi stradali:

Territori comunali attraversati dal cavidotto Strade percorse

Comune di Trapani Strada Provinciale SP 29 per km 1,725

Strada Provinciale SP 35 per km 2,167 Strada Provinciale SP 8 per km 7,401

Comune di Partanna Strada Provinciale SP 35 per km 2,268

Strada Provinciale SP 8 per km 1,179

Comune di Marsala Strada Provinciale SP 8 per km 3,104

Strada Provinciale SP 69 per km 0,377 Strada privata km 0,094

Tabella 3. Strade percorse dall'elettrodotto in MT collegante l’impianto agro-fotovoltaico di BAGLIO FERRO con la SSE Utente

2.3. Inquadramento della Stazione Utente

L’impianto sovra menzionato è collegato alla Cabina Utente presente all’interno dello stallo condiviso con altri cinque produttori, secondo quanto prescritto dalla “soluzione tecnica minima generale” individuata dall’Ente gestore della RETE (TERNA), da realizzarsi in contrada Mesinello nel comune di Marsala.

Lo stallo condiviso occupa un area totale di circa 11.270 mq ricadenti all’interno della particella 53 del foglio 189, del comune di Marsala in disponibilità di REPOWER RENEWABLE S.p.A e degli altri cinque proponenti.

La SSE Utente dell’impianto in progetto occupa un area di circa 3.300 mq ad ovest dell’area dello stallo condiviso.

All’interno della suddetta area saranno ubicate:

 Cabina MT per la raccolta dei cavidotti MT 30 kV provenienti dal parco fotovoltaico e per il collegamento del BESS;

 BESS per una taglia complessiva pari a 32.5MW e capacità energetica pari a 32,85MWh, costituito da 9 unità di conversione e da 9 unità di accumulo;

 Uno stallo di trasformazione 220/30 kV.

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Commessa 1425 1425-PD_A-_01.00-REL_r00.doc Rev 00 Data 19/03/2021 Redatto AP -EC Pag 13/89

2.4. Inquadramento della opere di connessione alla Rete AT

La SSE Utente ed in generale lo stallo condiviso è collegato alla Stazione Elettrica Terna “Partanna 2” in via di realizzazione e di ampliamento tramite una terna di cavi AT BRUGG 127/220 kV da 1600 mm2. Il collegamento si snoda per circa 150 m ed attraversa aree di cui dovrà essere chiesta la servitù di elettrodotto.

Il cavidotto andrà ad occupare le particelle 53, 169 e 193 del foglio 189 del Comune di Marsala.

Oltre al cavidotto interrato si prevede la realizzazione di un nuovo stallo in AT che verrà realizzato all’interno del nuovo ampliamento della Stazione Elettrica Terna “Partanna 2” collegata in entra e esci alla linea RTN a 220 kV “Fulgatore – Partanna”. Detta Stazione Elettrica sarà inoltre collegata tramite un nuovo elettrodotto a 220 kv parallelo a quello esistente e di collegamento alla Stazione esistente Partanna previo ampliamento della stessa stazione.

Figura 6. Tacciato nuovo elettrodotto a 220 kv parallelo a quello esistente e di collegamento alla Stazione esistente Partanna (scala non definita)

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Commessa 1425 1425-PD_A-_01.00-REL_r00.doc Rev 00 Data 19/03/2021 Redatto AP -EC Pag 14/89

3. ULTERIORI DATI SUI LUOGHI D’INTERVENTO 3.1. Inquadramento urbanistico

3.1.1. Piano Regolatore Comunale di Trapani

L’area di impianto ricade all’interno del territorio del Comune di Trapani, in ZTO classificata dal PRG vigente (pubblicato nella GURS supplemento ordinario n.19 del 16.4.2010) come “E.1 Zona agricola produttiva”, per la quale le NTA, all’art. 48, non prevedono espressamente la compatibilità degli impianti per la produzione di energia elettrica da fonti rinnovabili.

Si porta sotto un estratto dell’art. 48 delle NTA del PRG di Trapani:

Compatibilità che è data dall’art. 12 del Dlgs 387 del 2003, che al comma 7 recita:

“Gli impianti di produzione di energia elettrica, di cui all'articolo 2, comma 1, lettere b) e c), possono essere ubicati anche in zone classificate agricole dai vigenti piani urbanistici. Nell'ubicazione si dovrà tenere conto delle disposizioni in materia di sostegno nel settore agricolo, con particolare riferimento alla valorizzazione delle tradizioni agroalimentari locali, alla tutela della biodiversità, così come del patrimonio culturale e del paesaggio rurale di cui alla legge 5 marzo 2001, n. 57, articoli 7 e 8, nonché del decreto legislativo 18 maggio 2001, n. 228, articolo 14”.

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Commessa 1425 1425-PD_A-_01.00-REL_r00.doc Rev 00 Data 19/03/2021 Redatto AP -EC Pag 15/89 Figura 7. Perimetro dell’area di impianto su estratto del PRG di Trapani (scala non definita)

Si evidenzia la presenza all’interno dell’area di impianto di n. 3 manufatti di interesse storico-architettonico, che sono, a Ovest il complesso di edilizia rurale di case Fumosa e al centro del sito la presenza di n. 2 pozzi coperti con manufatto a Cuba, risalenti al 1.800 circa.

Per case Fumosa è previsto il recupero nei limiti imposti dall’art. 32 delle NTA di cui si riporta estratto sotto:

I due pozzi a Cuba verranno lasciati fuori dal perimetro di impianto e con una fascia di rispetto di almeno 20 metri dalle strutture fotovoltaiche.

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Commessa 1425 1425-PD_A-_01.00-REL_r00.doc Rev 00 Data 19/03/2021 Redatto AP -EC Pag 16/89

L’area di impianto è tangente a Sud-Ovest e a Nord-Est con due Regie Trazzere indicate dalla cartografia del PRG.

In corrispondenza delle stesse, come previsto dal Regio Decreto n. 3244 del 30.12.1923, per una larghezza di metri 18,84 dall’asse stradale non è stato inserito alcun manufatto, neanche opere di recinzione dell’area.

Il tracciato del cavidotto, interrato nella sede stradale, all’interno del territorio di Trapani attraversa n. 3 fiumi vincolati e indicati nel PRG come tali, il questi attraversamenti il cavidotto verrà interrato mediante spingitubo sotto il letto del fiume.

I corsi d’acqua incontrati sono il fiume Bordino, il fiume Cuddia, il canale delle Guarine.

Si evidenzia poi che lungo la SP8 il cavidotto attraversa una ZTO E.3, fascia di rispetto del canile comunale sito in contrada Cuddia, pur rimanendo sempre sotto la sede stradale.

Figura 8. Cavidotto su estratto del PRG di Trapani, da Nord, il cavidotto sulla SP8 incontra i fiumi Bordino e Cuddia e la fascia di rispetto del canile comunale

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Commessa 1425 1425-PD_A-_01.00-REL_r00.doc Rev 00 Data 19/03/2021 Redatto AP -EC Pag 17/89 Figura 9. Il Cavidotto su estratto del PRG di Trapani, al confine col Comune di Marsala attraversa il corso del Canale delle Guarine (scala non definita)

L’intervento risulta conforme allo strumento urbanistico vigente nel Comune di Trapani.

3.1.2. Piano Regolatore Comunale di Paceco

II cavidotto interrato nella sede stradale, per un tratto della SP35 e per un tratto della SP8, attraversa il comune di Paceco il cui PRG è stato approvato con Decreto del Dirigente Generale del DRU in data 18.10.2007, GURS 55/2007.

L’area attraversata dalle suddette strade è indicata nel PRG come Area Irrigua Consortile in Progetto, in riferimento alla quale le NTA non danno indicazioni relativamente alle opere indirizzate alla produzione di energia elettrica da fonti rinnovabili.

L’intervento risulta conforme allo strumento urbanistico vigente nel Comune di Paceco.

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Commessa 1425 1425-PD_A-_01.00-REL_r00.doc Rev 00 Data 19/03/2021 Redatto AP -EC Pag 18/89 Figura 10. Il Cavidotto su estratto del PRG di Paceco, al confine col Comune di Marsala attraversa il corso del Canale delle Guarine (scala non definita)

3.1.3. Piano Regolatore Comunale di Marsala

Il Comune è dotato del P.U.C. n. 1 (Piano Urbanistico Comprensoriale), approvato con D.P.R.S. 133/A del 29/11/77, che è lo strumento urbanistico vigente.

Le opere ricadenti nel territorio di Marsala, tratto finale del Cavidotto su sede stradale e Stazione Utente, ricadono in Zona Agricola, da considerare compatibile con l’intervento in progetto ai sensi dell’art. 12 del Dlgs 387 del 2003, comma 7.

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Commessa 1425 1425-PD_A-_01.00-REL_r00.doc Rev 00 Data 19/03/2021 Redatto AP -EC Pag 19/89 Figura 11. Il Cavidotto, la Stazione Terna Partanna 2 e la Stazione Utente, su estratto del PRG di Marsala (scala non definita)

3.2. Caratteristiche meteoclimatiche

Il clima del territorio in analisi è tipicamente mediterraneo (da semiarido a caldo arido secondo l’annata), caratterizzato da tempera- ture piuttosto elevate in estate e miti d’inverno.

Per la sua posizione in piena area mediterranea, la temperatura e la piovosità sono sensibilmente condizionate dallo spirare frequente dei venti. Essendo la zona priva di rilievi significativi, subisce alternativamente l’influenza di masse d’aria provenienti dall’Atlantico attraverso la Penisola Iberica e di correnti tropicali di origine africana.

Nel periodo autunno-inverno arrivano sulle coste, richiamate dalle basse pressioni sul mediterraneo, masse d’aria temperato-umide di origine atlantica, che causano fenomeni piovosi di durata e di intensità variabile.

Zona Agricola (con fondo cartografia bianco)

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Per l’analisi termopluviometrica sono stati considerati gli elementi climatici temperatura e piovosità registrati presso le stazioni ter- mopluviometriche e pluviometriche situate all’interno dell’area in esame o limitrofe ad essa.

Dall’esame dei dati termometrici si riscontra una temperatura media annua di 17,7°C, le più alte temperature si verificano in Agosto, meno frequentemente in Luglio, e si raggiungono valori di 30-32°C con casi frequenti di 37-38°C.

Le temperature minime assolute, assai raramente scendono sotto lo zero ed i valori che si avvicinano allo zero si registrano solo eccezionalmente in qualche nottata di Gennaio-Febbraio, più raramente in Dicembre e Marzo.

La piovosità media annua è di 484,2 mm. Essa è fra le più basse dell’isola e non è infrequente il caso in cui in un solo giorno cada la decima parte della pioggia totale annua.

La piovosità in autunno-inverno è spesso temporalesca con elevata intensità oraria; in primavera ed ancor più in estate, le modeste precipitazioni che si verificano sono da considerarsi di modestissimo beneficio per la vegetazione, perché soggette ad un’intensa evapotraspirazione.

Gli elementi climatici esaminati influiscono direttamente sul regime delle acque sotterranee ed, essendo le piogge concentrate in pochi mesi, assumono particolare interesse i fenomeni di ruscellamento superficiale, di infiltrazione e di evaporazione.

La zona è poi caratterizzata da una forte e persistente ventosità che influenza sensibilmente il clima e la vegetazione, anche per gli effetti di ordine meccanico prodotti sulle colture.

In inverno prevalgono i venti che spirano da Ovest o da Nord-Ovest, mentre in primavera-estate si verificano continui cambiamenti di direzione e possono spirare più venti nello stesso giorno.

I venti da Nord sono più costanti, hanno una persistente durata ma un’intensità piuttosto bassa; tra essi la tramontana giunge sempre umida ed ha notevole influenza sulla vegetazione in quanto quest’area fredda e umida, specie nei periodi asciutti, limita la traspira- zione delle piante. Inoltre deposita sulla vegetazione una copiosa massa di acqua di condensazione sotto forma di rugiada che perdura ancora, a sole alto, specie nelle conche e nelle vallate.

Lo scirocco è vento caldo di direzione Sud-Est che spira, con alterni periodi di durata di 3-5 giorni, per buona parte dell’anno. Questo vento è più temibile in Aprile-Maggio ed a fine Luglio, perché in questi periodi raggiunge le più elevate velocità e coglie le colture tipiche della zona in delicate fasi del loro ciclo biologico, causando talora danni assai gravi.

Il maestrale è vento occasionale che spira da Nord-Ovest ed è chiamato localmente “marascata”.

Esso arriva freddo, intenso e carico di salsedine sulle coste e di umidità nelle zone retrostanti; spira quasi sempre ad elevate intensità e con direzione fissa e determina lesioni sui teneri organi vegetativi delle piante coltivate con danni assai gravi nelle zone prossime al mare.

Il ponente è un altro vento assai frequente che spira da Ovest; comincia sempre con furia e carica il cielo di dense nubi che spesso si dissolvono in pioggia. È più frequente e duraturo in autunno ed è, con lo scirocco, quello che raggiunge la massima velocità.

Riguardo all’analisi delle classificazioni climatiche, attraverso l’uso degli indici sintetici, nell’area riscontriamo le seguenti situazioni:

 secondo Lang, l’area è caratterizzata da un clima steppico;

 secondo De Martonne, è caratterizzata da un clima semiarido;

 secondo Emberger, da un clima subumido;

 secondo Thornthwaite, da clima semiarido;

 secondo Rivas-Martinez da un clima termomediterraneo-secco superiore.

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Gli indici che rispondono meglio alla reale situazione del territorio regionale sono quelli di De Martonne, di Thornthwaite e di Rivaz- Martinez. In base a quest’ultimo indice rientra prevalentemente nell’ambito della fascia termomediterranea inferiore, con ombrotipo secco superiore l’indice di Lang tende infatti a livellare troppo verso i climi aridi, mentre Emberger verso quelli umidi.

Figura 12. Carta degli indici bioclimatici (Fonte SIAS).

3.3. Aspetti geologici e geomorfologici

L’area territoriale in cui sorgerà l’impianto è situata nell’estremo settore occidentale della Sicilia, ricadendo in una zona il cui contesto geologico generale riguarda terreni affioranti in unità e successioni più superficiali, di età quaternaria ed olocenica, trasgressive sul basamento originario, costituito da terreni ascrivibili al periodo compreso tra il Triassico ed il Pliocene.

Le unità stratigrafiche, affioranti nelle aree più interne, sono essenzialmente riconducibili a terreni afferenti al Dominio Trapanese e al Complesso Postorogeno

Le litologie appartenenti al Dominio Trapanese sono costituite da terreni della Formazione Fanusi: dolomie stromatolitiche, loferitiche, calcareniti oolitiche, brecce loferitiche aventi uno spessore variabile dai 50 ai 400 m ed età riferibile al Trias superiore - Lias. Seguono i calcari nodulari ad Ammoniti, calcareniti a Crinoidi e calcilutiti a Brachiopodi del Lias superiore - Malm aventi uno spessore com- preso tra i 10 ed i 40 m. Segue la "lattimusa" costituita da calcilutiti e calcisiltiti bianche con liste e noduli di selce, Radiolari e Calpionelle con spessore compreso tra 10 e 140 m ed età Titonico - Cretaceo inferiore. La sequenza continua con marne, marne argillose e calcilutiti marnose il cui spessore è compreso tra 20 e 40 m, mentre l’età è riferibile al Cretaceo medio. La "Scaglia auct."

è il termine successivo costituito da calcilutiti, calcilsiltiti marnose e marne a Radiolari e Foraminiferi; lo spessore è compreso tra 20 e 180 m e l’età Cretaceo superiore - Eocene. Superiormente si riscontra la presenza di biocalcareniti, biocalciruditi marnose a macroforaminiferi con spessore variabile da 10 a 70 m e l’età compresa tra l’Eocene superiore e l’Oligocene. Seguono i terreni della Formazione Marne di San Cipirello” rappresentata da argille e marne sabbiose a Foraminiferi planctonici; lo spessore è compreso tra 50 e 150 m e l’età Serravalliano-Tortoniano medio. Il complesso dei terreni sopradescritti si è messo in posto nel Miocene e proviene da domini paleogeografici posti nei settori più settentrionali.

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Commessa 1425 1425-PD_A-_01.00-REL_r00.doc Rev 00 Data 19/03/2021 Redatto AP -EC Pag 22/89 Figura 13. Carta litologica dell’area di progetto.

I depositi postorogeni sono rappresentati dai terreni della Formazione Cozzo Terravecchia costituiti da peliti, sabbie e conglomerati;

dai calcari e calcareniti organogene con a tetto ed intercalate argille grigie fossilifere della Formazione Calcareo Arenacea di Baucina del Messiniano inferiore; alle biolititi a coralli di età Messiniano; dai gessi macrocristallini, gessareniti ed argille gessose databili Messiniano; dai calcari a "congerie" del Messiniano superiore; dai calcari marnosi e marne a Globigerine "Trubi" del Pliocene inferiore ed infine dai depositi terrigeni pelitico - arenacei e calcarenitici appartenenti alla Formazione Marnoso Arenacea della Valle del Belice del Pliocene medio - superiore.

Depositi di origine marina del Pleistocene inferiore rappresentati da biocalcareniti e biocalciruditi con granuli quarzosi, e intercalazioni di argille siltose a Foraminiferi planctonici si rinvengono lungo la costa settentrionale e meridionale della provincia, passanti supe- riormente a marne siltose e sabbie quarzose del Pleistocene medio. Per quanto riguarda le caratteristiche litologiche dell’area d’in- tervento vengono descritti qui di seguito i termini litologici presenti:

COMPLESSI ETEROGENEI PREVALENTEMENTE ARGILLOSI

− Brecce argillose ad elementi spigolosi o arrotondati di argille, marne e subordinatamente di arenarie e calcari (Miocene-Pliocene).

Terreni preconsolidati, a struttura microfessurata, talora scagliosa; tendenzialmente rigonfianti. Elevata erodibilità con frequenti ed estesi movimenti franosi, anche su versanti debolmente acclivi.

DEPOSITI INCOERENTI

− Alluvioni sabbioso-limoso-argillose recenti ed attuali, depositi lacustri limoso-sabbiosi talora con livelli torbosi (Olocene). Depositi generalmente coesivi, poco assestati, stabili per posizione, potenzialmente inondabili.

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3.4. Uso del suolo e caratteristiche pedologiche

La caratterizzazione dei suoli presenti nell’area di progetto si è basata sulla “Carta dei suoli della Sicilia” (G. Fierotti, 1988) realizzata dall’Istituto di Agronomia Generale della Facoltà di Agraria dell’Università di Palermo.

Il paesaggio agrario è dominato dalle aree coltivate a vigneti, oliveti, seminativi e da incolti in cui si riscontrano pochi elementi arbustivi residui della vegetazione potenziale.

Sotto il profilo pedologico l’area è costituita prevalentemente da Regosuoli - Suoli alluvionali e/o Vertisuoli (Typic Xerorthents - Typic e/o Vertic Xerofluvents) facenti parte, secondo la Carta dei Suoli della Sicilia (Fierotti et al., 1995), all’Associazione n.14 Vertisuoli.

Si tratta di una "catena" tronca in cui manca l'ultimo termine poiché la morfologia tipicamente collinare, succede a sé stessa, con una morfologia dolce, ampie spianate e discontinui rilievi collinari. Nell'associazione prevalgono il primo e il terzo termine della catena a discapito del secondo.

Lo studio dell’uso del suolo si è basato sul Corine Land Cover (IV livello); il progetto Corine (CLC) è nato a livello europeo per il rilevamento ed il monitoraggio delle caratteristiche di copertura ed uso del territorio ponendo particolare attenzione alle caratteristiche di tutela. Il suo scopo principale è quello di verificare lo stato dell'ambiente in maniera dinamica all’interno dell’area comunitaria in modo tale da essere supporto per lo sviluppo di politiche comuni.

In base a quanto emerso nello studio dell'uso del suolo e dai sopralluoghi effettuati in campo, all'interno del comprensorio in cui ricade l’area di impianto risultano essere presenti le seguenti tipologie:

 21121 Seminativi semplici e colture estensive

 221 Vigneti

 222 Frutteti e frutti minori

 223 Uliveti

 2242 Impianti di arboricoltura

 2243 Eucalipteti

 242 Sistemi colturali e particellari complessi

 21121 seminativi semplici e colture erbacee estensive

 2311 incolti

 3116 Boschi e boscaglie ripariali

 3125 boschi di conifere esotiche

 3211 Praterie aride calcaree

 323 Area a vegetazione sclerofilla

 3231 Macchia

 4121 Vegetazione degli ambienti umidi fluviali e lacustri

 5122 Laghi artificiali

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Commessa 1425 1425-PD_A-_01.00-REL_r00.doc Rev 00 Data 19/03/2021 Redatto AP -EC Pag 24/89 Figura 14. Carta dell’uso del suolo (Fonte SITR Sicilia).

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4. DESCRIZIONE DELL’INTERVENTO PROGETTUALE 4.1. Il Progetto

Il progetto prevede i seguenti macro insiemi di opere ed impianti:

 un impianto agro-fotovoltaico della potenza installata di circa 60 MWp suddiviso 11 sottocapi, ciascuno costituto da una unità di generazione fotovoltaica e da un sistema di conversione DC/AC;

 un sistema di conversione DC/AC costituito da 11 Power Station da 4.55 MW cadauna per un totale in uscita di 50 MW;

 una serra fotovoltaica di circa 1000 mq;

 un sistema di accumulo per una taglia complessiva pari a circa 32,5 MW e capacità energetica pari a 32,85MWh, costituito da 9 unità di conversione e da 9 unità di accumulo;

 un insieme di dorsali in cavo interrato MT 30kV per il vettoriamento dell’energia elettrica prodotta dai sottocampi fotovoltaici e dal sistema di accumulo energetico a batterie fino alla cabina di raccolta MT ubicata nella stazione Utente di trasforma- zione MT/AT;

 una stazione elettrica di trasformazione MT/AT facente parte di uno stallo a 220 kV condiviso con altri 5 produttori;

 un cavidotto interrato da 220kV di collegamento dal stallo condiviso al punto di connessione con la rete elettrica nazionale, definito da TERNA a seguito della Richiesta di connessione presentata;

 l’ampliamento della Stazione Elettrica Terna Partanna 2 oggetto di uno specifico quadro progettuale che si sviluppa a sud della stessa cabina primari Partanna 2 autorizzata ed in via di realizzazione

Planimetricamente si compone di due aree, ubicate nei comuni di Trapani, Paceco e Marsala.

L’impianto fotovoltaico in oggetto sarà costituito dai seguenti elementi:

- generatore fotovoltaico composto da moduli in silicio cristallino bifacciali installati su ad inseguimento monoassiale (Trac- ker);

- quadri di controllo e parallelo stringhe (CBx) installati in corrispondenza degli inseguitori;

- n. 11 cabine elettriche di trasformazione e conversione dell’energia ubicate in posizione baricentrica rispetto ai sottocampi;

- cavidotti di media e bassa tensione;

- n.2 Cabine Prefabbricate una ad uso deposito ed una dedicata ai sistemi di controllo dell’impianto ; - Impianti di Illuminazione viabilità e videosorveglianza;

- viabilità ausiliaria interna al sito;

- opere a verde di inserimento ambientale;

- recinzione;

- Un Cavittotto interrato MT di connessione,

- Una Cabina elettrica Utente su stallo condiviso con impianto di accumulo;

- Un cavidotto interrato da 220 kV che parte dalla Stazione utente e si collega al punto di connessione sull’ampliamento della Stazione Elettrica Terna Partanna 2,

- Connessione alla Rete di Trasmissione Nazionale mediante la realizzazione di un nuovo stallo AT presso l’ampliamento della Stazione Elettrica Terna Partanna 2.

Nello specifico per la Cabina elettrica Utente ed in generale per la realizzazione dello stallo condiviso di collegamento all’ampliamento della Stazione Elettrica Terna Partanna 2, si prevede l’esecuzione delle seguenti opere:

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- realizzazione delle strutture di fondazione degli apparati elettromeccanici;

- realizzazione delle reti di cavidotti interrati;

- Posa container (per Sistema di accumulo)

- realizzazione delle pavimentazioni dei piazzali con bitume per le parti carrabili e inghiaiate per le restanti;

- realizzazione di recinzioni e di cancelli metallici di accesso

- realizzazione dei fabbricati per gli apparati di protezione, sezionamento e controllo.

Per quanto concerne la connessione alla Rete di Trasmissione Nazionale (RTN):

- realizzazione di un nuovo stallo in At da 220kV con barre in aria e fondazioni in c.a.

- realizzazione di recinzioni perimetrali, piazzali bitumati carrai per il nuovo ampliamento.

4.2. Elementi costituenti l’impianto fotovoltaico

L’elemento cardine di un impianto di produzione di energia elettrica da fonte fotovoltaica, è la cella fotovoltaica (di cui si compongono i moduli fotovoltaici), che grazie al materiale semiconduttore di cui è composta, trasforma l’energia luminosa derivante dal sole in corrente elettrica continua. Tale energia in corrente continua viene poi convertita in corrente alternata e può essere utilizzata diretta- mente dagli utenti, o immessa nella Rete di Trasmissione Nazionale.

I componenti principali dell’impianto fotovoltaico sono:

- i moduli fotovoltaici (costituiti dalle celle su descritte);

- i cavi elettrici di collegamento ed i quadri elettrici;

- gli inverter, dispositivi atti a trasformare la corrente elettrica continua generata dai moduli in corrente alternata;

- i contatori per misurare l'energia elettrica prodotta dall'impianto;

- i trasformatori BT/MT, dispositivi atti a trasformare la corrente alternata da bassa tensione a media tensione;

- i quadri di protezione e distribuzione in media tensione;

- le cabine elettriche di conversione e trasformazione;

- gli elettrodotti in media tensione;

- la sottostazione MT/AT di consegna.

Il progetto del presente impianto prevede l’utilizzo di moduli fotovoltaici con struttura mobile ad inseguitore solare monoas- siale. Questa tecnologia consente, attraverso la variazione dell’orientamento dei moduli, di mantenere la superficie captante sempre perpendicolare ai raggi solari, mediante l’utilizzo di un’apposita struttura che, ruotando sul suo asse Nord-Sud, ne consente la mo- vimentazione giornaliera da Est a Ovest; le strutture sono disposte su file parallele opportunamente spaziate tra loro (interasse 10,0m) per ridurre gli effetti degli ombreggiamenti.

Le strutture di supporto sono costitute essenzialmente da tre componenti:

- i pali in acciaio zincato, direttamente infissi nel terreno;

- la struttura porta moduli girevole, montata sulla testa dei pali, composta da profili in acciaio, sulla quale vengono posate due file parallele di moduli fotovoltaici (in totale circa 28 moduli disposti in verticale su due file);

- l’inseguitore solare monoassiale, necessario per la rotazione della struttura porta moduli. L’inseguitore è costituito essen- zialmente da un motore elettrico controllato da un software che tramite un’asta collegata al profilato centrale della struttura

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di supporto, permette di ruotare la strutta durante la giornata, posizionando i pannelli nella corretta angolazione per mini- mizzare la deviazione dell’ortogonalità dei raggi solari incidenti, ed ottenere per ogni cella, rispetto ad un impianto fixed-tilt, un surplus di energia fotovoltaica generata.

Le strutture saranno opportunamente dimensionate per supportare il peso dei moduli fotovoltaici e resistere agli eventi climatici estremi. La tipologia di struttura individuata in questa fase progettuale è ottimale per massimizzare la produzione di energia utilizzando moduli fotovoltaici bifacciali.

L’inseguitore solare serve ad ottimizzare la produzione di energia elettrica dei moduli fotovoltaici ed utilizza la tecnica del backtracking volta ad evitare fenomeni di ombreggiamento a ridosso dell’alba e del tramonto. In pratica nelle prime ore della giornata e prima del tramonto i moduli non sono orientati in posizione ottimale rispetto alla direzione dei raggi solari, ma hanno un’inclinazione minore (inseguimento invertito). Con questa tecnica si ottiene una maggiore produzione energetica dell’impianto fotovoltaico, visto che è possibile installare più vicine tra loro le file dei tracker mantenendo sotto controllo i fenomeni di ombreggiamento e trovando un compromesso ottimale tra la mancata produzione dovuta alla non perfetta ortogonalità dei moduli rispetto alla direzione dei raggi solari e l’ombreggiamento derivante dalla maggior vicinanza delle file stesse.

Il generatore fotovoltaico è stato ad oggi pensato come un’istallazione su strutture metalliche infisse nel terreno, costituito da com- plessivi 86380 moduli da 695 Wp per un totale di 60,03 MWp. Si è pensato di utilizare stringhe da n. 28 moduli in serie, realizzando complessivamente 3085 stringhe.

All’interno dell’impianto è prevista la realizzazione di una serra con copertura fotovoltaica di circa 1000 mq che verrà utilizzata per la produzione di frutti tropicali.

La serra fotovoltaica verrà realizzata con strutture metalliche zincate poggianti su fondazioni a vite o in Cls, con tetto a doppia falda orientato lungo l’asse est-ovest, la falda a sud ospiterà circa 500 mq di pannelli fotovoltaici per una potenza di picco di circa 140 KW. Si prevede inoltre il possibile ampiamento successivo della serra realizzando un ulteriore modulo delle stesse dimensioni del primo portando la superficie totale a 2000 mw ed una potenza di picco dell’impianto fotovoltaico in copertura di circa 280 KW.

L’attuale configurazione geometrica ed elettromeccanica (inverter e potenza in connessione) è idonea ad ospitare anche pannelli fotovoltaici più performanti, in quanto la ricerca scientifica tra i costruttori di pannelli è molto fervida. Pertanto, pur mantenendo invariata la configurazione del parco fotovoltaico, la potenza installabile nel parco tra circa 2 anni può leggermente variare a seconda dello sviluppo tecnologico e da quanto sarà disponibile sul mercato

Il campo agro-fotovoltaico sarà suddiviso in sottocampi ciascuno dei quali sarà associato ad una cabina di conversione e trasformazione (Power Station) della capacità di circa 4.55 MWA cadauna per un totale di potenza in AC di 50 MW che sarà connessa in antenna alla cabina di consegna e trasformazione tramite cavidotti interrati in Media Tensione.

All’interno del sito dell’impianto, per ciascun sottocampo, saranno previste due cabine elettriche rispettivamente di conversione continua/alternata e di trasformazione dell’energia elettrica in posizione il più possibile baricentrica rispetto al sottocampo stesso.

All’interno delle cabine di conversione saranno installati gli inverter mentre nelle cabine di trasformazione sarà installato il quadro di parallelo in corrente alternata QPCA, il sistema di misura dell’energia prodotta, il trasformatore elevatore ed i relativi quadri di prote- zione e sezionamento MT. Le cabine di trasformazione saranno collegate in antenna alla cabina di consegna e trasformazione tramite cavidotti in MT.

Per collegare elettricamente le cabine di trasformazione alla cabina di consegna energia si realizzeranno dei cavidotti interrati in MT a 30kV, che realizzeranno una rete di tipo radiale fino alla cabina di consegna e trasformazione.

La modalità di posa sarà conforme alla Norma CEI 11-17.

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La profondità minima di posa dall’estradosso della protezione sarà maggiore di 1 m in conformità con il Codice della Strada D.P.R 16 dicembre 1992, n. 495-art.66.

Sarà inoltre posato, a non meno di 20 cm di distanza dall’estradosso della protezione, un nastro monitore riportante la dicitura “CAVI ELETTRICI”.

La profondità dello scavo sarà invece di circa 1-1,3 m.

Le sezioni tipiche di posa del cavidotto di progetto su strada asfaltata, sono rappresentate rispettivamente nei particolari presenti nella tavola dedicata.

Sarà prevista la posa di una cabina di consegna e trasformazione, che sarà realizzata secondo la norma CEI 0-16 e le specifiche di Enel Distribuzione comunicate all’atto del preventivo per la connessione, all’interno del sito individuato dal produttore con accesso da strada privata aperta al pubblico.

L’impianto disperdente a servizio del costruendo impianto fotovoltaico sarà unico.

Il dimensionamento dell’impianto di messa a terra sarà coordinato ai sensi della Norma CEI EN 61936-1 e CEI EN 50522 in funzione della corrente di guasto monofase a terra e del tempo di estinzione del guasto che saranno comunicati dal Gestore di rete.

L’impianto di messa a terra della nuova cabina di consegna e trasformazione sarà collegato all’impianto disperdente delle cabine di trasformazione tramite gli schermi dei cavi di media tensione. Gli impianti disperdenti delle nuove cabine elettriche saranno costituiti da corde nude interrate in rame con sezione 50 mmq, dispersori verticali, costituiti da picchetti a croce in profilato di acciaio zincato e lunghezza minima 1,5 m oltre che dai dispersori naturali (di fatto) costituiti dai ferri di armatura delle fondazioni. Il generatore fotovoltaico sarà messo a terra in quanto le strutture metalliche di sostegno realizzeranno dei dispersori di fatto, saranno inoltre previsti dei dispersori verticali in corrispondenza ai quadri di controllo e parallelo stringhe.

Nell’ambito delle opere sarà previsto un impianto di illuminazione esterna dedicato all’impianto fotovoltaico, conforme a quanto previsto in materia di contenimento dell’inquinamento luminoso.

L’impianto è essenzialmente costituito da punti luce equipaggiati di corpi illuminanti con lampada LED 71W installati su sostegni di altezza inferiore a 8 m fuori terra, comunque in maniera tale da non provocare fenomeni di ombreggiamento al generatore fotovol- taico, inoltre come da prescrizioni deliberazione giunta provinciale 12/10/2012 l’impianto di illuminazione verrà realizzato in modo da attivarsi solo in caso di necessità e nella fattispecie in caso di intrusione rilevata o per la manutenzione dovuta a guasti.

Nel perimetro dell’impianto, in corrispondenza degli accessi, incroci e punti critici dell’impianto, sarà installato un sistema di video- sorveglianza con funzioni di antintrusione a protezione dell’impianto stesso.

L’impianto sarà costituito da una serie di telecamere, installate nei sostegni degli apparecchi di illuminazione, di tipo IP tradizionale e di tipo termico.

Al fine di permettere il controllo completo sull’impianto da una postazione centralizzata sarà previsto un sistema di controllo e su- pervisione ad alto grado di informatizzazione.

In particolare saranno richieste al sistema le seguenti caratteristiche:

 elevate prestazioni ed affidabilità;

 tecnologia avanzata e standardizzata;

 diffusione non marginale nel mercato;

 bassi costi esercizio e manutenzione;

 rapida e facile individuazione dei problemi;

 ridotto numero di componenti;

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 protocolli di comunicazione aperti;

 ampie possibilità di espansione.

 Saranno inoltre richieste espressamente le seguenti funzioni:

 comando;

 protezione;

 regolazione (automatica);

 supervisione;

 gestione allarmi;

 storicizzazione di eventi e variabili;

 interfaccia altri sistemi (sia a livello controllo che a livello gestionale).

4.2.1. Opere civili

Le opere civili prevederanno i seguenti interventi:

 realizzazione dei vani tecnici contenenti le apparecchiature elettromeccaniche, delle cabine di conversione e trasformazione (locale trasformazione bt/MT, locale quadri elettrici bt ed MT e locali apparecchiature BT):

I locali di contenimento delle apparecchiature elettromeccaniche saranno costituiti da manufatti di tipo prefabbricato in cls o da container metallici.

Tutte le cabine saranno rialzate per garantire una quota minima dal piano campagna di almeno 50 cm , per scongiurare il rischio di allagamento nell’eventualità di abbondanti precipitazioni e di scarso deflusso delle acque meteoriche.

Gli edifici, nel loro complesso, saranno dotati o di vasca di fondazione prefabbricata o da fondazioni dirette in c.a..

I manufatti saranno realizzati ad elementi componibili prefabbricati in cemento armato vibrato

 realizzazione delle opere connesse all’interramento dei cavidotti:

Gli elettrodotti necessari per la realizzazione dell’impianto possono essere classificati come segue:

 cavidotti di utenza, per i collegamenti in bassa tensione interni all’area di impianto e di media tensione che si sviluppano dalle cabine di trasformazione BT/MT interne all’area di impianto fino alla cabina di utenza;

 cavidotto interrato in AT da 220 kV per la connessione della cabina utente e dello stallo condiviso al nuovo stallo da realizzare all’interno dell’ampliamento della Stazione Elettrica Terna Partanna 2.

I cavidotti saranno realizzati mediante lo scavo del terreno tale da garantire per le linee in MT una profondità minima dal piano campagna di 1.00 m e per le line BT una profondità minima dal piano campagna di 0.70 m.

 realizzazione della viabilità interna:

Per la circolazione dei mezzi di manutenzione dalla zona di accesso all'impianto fino a raggiungere delle cabine di inversione e trasformazione poste in posizione baricentrica dei sottocampi, e lungo lo stesso perimetro dell’area di impianto, verrà realizzato un percorso carrabile di servizio realizzato con fondo in tout venant; si utilizzerà un pacchetto stradale permeabile in materiali aridi, senza l’impiego di sostanze bituminose.

Si realizzerà in particolare uno strato superficiale, dello spessore di 10 cm, con materiale arido ghiaioso di diametro massimo dei grani pari a 30 mm, atto a realizzare il piano di appoggio dei mezzi transitanti; inferiormente allo strato superficiale si

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prevede di realizzare uno strato di fondazione, sempre in materiale arido granulare, dello spessore massimo di 25 cm con dimensioni massime dei granuli di 60 mm.

 realizzazione della recinzione e degli accessi:

Il perimetro dell’area di impianto verrà recintato con rete metallica plastificata su pali metallici opportunamente ancorati al terreno mediante infissione diretta nel terreno. Per la Stazione utente la recinzione perimetrale sarà realizzata con pannelli in c.a prefabbricati su fondazioni a plinto anch’esse in c.a.

I cancelli di accesso principale verranno realizzati con pilasti e struttura in acciaio.

 realizzazione di opere di mitigazione paesaggistico-ambientale:

 Realizzazione di fascia perimetrale piantumata con ulivi e arbusti autoctoni, larghezza metri 10,00, al fine di rifìdurre l’impatto visivo all’esterno dell’impianto;

 Realizzazione di colture agricole ad intervallo tra le stringhe fotovoltaiche, al fine di ridurre l’effetto lago per l’avifauna e conservare l’84% dell’attuale suolo destinato alle attività agricole;

 destinazione di aree a specie erbacee spontanee per il Sequestro del carbonio (Carbon Farming).

4.2.2. Opere elettromeccaniche

Le opere elettromeccaniche prevederanno i seguenti interventi:

 realizzazione delle strutture metalliche di sostegno dei pannelli fotovoltaici:

L’impianto in oggetto prevede l’installazione di strutture di supporto dei moduli fotovoltaici (realizzate in materiale metallico e zincate a caldo), dotate di sistema ad inseguimento monoassiale, disposte su file parallele ed opportunamente spaziate tra loro (interasse 10m) per ridurre gli effetti degli ombreggiamenti.

Le strutture di supporto sono costitute essenzialmente da tre componenti:

 i pali in acciaio zincato, direttamente infissi nel terreno o ancorati su eventuali solette in calcestruzzo preesistenti;

 la struttura porta moduli girevole, montata sulla testa dei pali, composta da profili in acciaio, sulla quale vengono posate due file parallele di moduli fotovoltaici (in totale circa 28 moduli disposti in verticale su due file);

 l’inseguitore solare monoassiale, necessario per la rotazione della struttura porta moduli. L’inseguitore è costituito essen- zialmente da un motore elettrico controllato da un software che tramite un’asta collegata al profilato centrale della struttura di supporto, permette di ruotare la strutta durante la giornata, posizionando i pannelli nella corretta angolazione per minimiz- zare la deviazione dell’ortogonalità dei raggi solari incidenti, ed ottenere per ogni cella, rispetto ad un impianto fixed-tilt, un surplus di energia fotovoltaica generata.

Le strutture saranno opportunamente dimensionate per supportare il peso dei moduli fotovoltaici e resistere agli eventi climatici estremi. La tipologia di struttura individuata in questa fase progettuale è ottimale per massimizzare la produzione di energia utilizzando moduli fotovoltaici bifacciali.

L’inseguitore solare serve ad ottimizzare la produzione di energia elettrica dei moduli fotovoltaici ed utilizza la tecnica del backtracking volta ad evitare fenomeni di ombreggiamento a ridosso dell’alba e del tramonto. In pratica nelle prime ore della giornata e prima del tramonto i moduli non sono orientati in posizione ottimale rispetto alla direzione dei raggi solari, ma hanno un’inclinazione minore (inseguimento invertito). Con questa tecnica si ottiene una maggiore produzione energetica dell’impianto fotovoltaico, visto che è

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possibile installare più vicine tra loro le file dei tracker mantenendo sotto controllo i fenomeni di ombreggiamento e trovando un compromesso ottimale tra la mancata produzione dovuta alla non perfetta ortogonalità dei moduli rispetto alla direzione dei raggi solari e l’ombreggiamento derivante dalla maggior vicinanza delle file stesse.

Figura 15. esempio del funzionamento dell’impianto con e senza Backtracking

Figura 16. Esempio di struttura con moduli fotovoltaici bifacciali montati in doppia fila in posizione portrait

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 messa in opera dei pannelli fotovoltaici:

I moduli fotovoltaici che sono stati previsti ai fini della progettazione sono del tipo in silicio monocristallino ad alta efficienza (>20,2%) e ad elevata potenza nominale di 695Wp).

Il progetto prevede l’utilizzo di moduli fotovoltaici bifacciali.

La scelta definitiva dell’esatto costruttore e dell’esatto modello di modulo fotovoltaico avverrà successivamente al termine dell’iter autorizzativo, in esito ad una ricerca di mercato che sarà condotta tra i diversi produttori di moduli fotovoltaici prendendo in consi- derazione i seguenti aspetti:

 Disponibilità dei moduli fotovoltaici sul mercato e tempi di consegna;

 Producibilità e degradazione massima garantite dal produttore dei moduli fotovoltaici sulla base di certificati IEC61215, IEC61730, UL1703, ISO9001, OHSAS 18001.

 Fattori ambientali specifici per il sito;

 Costo complessivo.

Si riporta qui di seguito le caratteristiche preliminari dei moduli utilizzati per il dimensionamento dell’impianto

Potenza nominale 695 Wp

Efficienza nominale 22,37% (STC) Tensione di uscita a vuoto 47.0V Corrente di corto circuito 18.76 A Tensione di uscita a Pmax 39.4 V Corrente nominale a Pmax 17.67 A

Dimensioni (LxH) 1303x2384 mm

Tabella 4. Caratteristiche dei moduli utilizzati per il dimensionamento dell’impianto

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La scheda tecnica di seguito riportata va quindi considerata esemplificativa ma non vincolante ai fini della realizzazione dell’impianto.

Figura 17. Scheda tecnica dei moduli

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4.3. Stazione utente con impianto di Energy Storage

L’impianto di connessione della società “REPOWER RENEWABLE S.p.A. si compone di una parte “utente” e di “rete” e-distribuzione nella quale l’impianto erogherà l’energia prodotta.

La parte “utente” comprende i cavidotti di connessione in MT in uscita dal parco agro-fotovoltaico fino ad arrivare ad una sottosta- zione di trasformazione MT/AT.

La connessione alla adiacente stazione di e-distribuzione di rete avverrà mediante cavidotto interrato AT(soluzione omologata TERNA per attraversamento strada/recinzione).

Il piazzale di stazione verrà allestito per portare ad unico livello il sistema di accumulo, realizzato in container e il comparto AT in aria della stazione utente.

I quadri per il controllo comando saranno installati in appositi edifici.

4.3.1. Dati principali della Sottostazione di trasformazione AT/MT (Utente)

Le componenti di seguito descritte trovano riscontro nella rappresentazione grafica delle tavole allegate alla presente relazione.

Apparecchiature AT

Il piazzale della sottostazione AT/MT del produttore, prevede la presenza dei seguenti componenti:

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Trasformatori di tensione AT per protezione e controllo montante

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Sezionatore AT con lame di terra

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Interruttore AT

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Trasformatori di corrente AT per protezione, controllo montante e misure fiscali

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Trasformatori di tensione AT per misure fiscali

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Scaricatori di sovratensione lato trasformatore AT/MT

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Isolatori portanti e sistema sbarre

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Sistema di protezione elettrica in accordo al Codice di Rete

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Sistema di gestione stazione elettrica tramite l’ausilio di sistema di supervisione ed apparati BCU Informazioni inerenti le opere civili accessorie previste

Tra le altre opere civili accessorie meritano particolare menzione la recinzione esterna del piazzale della sottostazione e il piazzale stesso. Le opere menzionate saranno previste in osservanza dei requisiti e delle caratteristiche di riferimento agli standard delle opere civili accessorie ed agli spazi dettati dalla realizzazione e dall'esercizio in sicurezza delle componenti comprese nel layout elettro- meccanico.

In particolare, il cancello avrà una luce minima di 7 metri e le strade previste nel piazzale saranno compatibili con tutte le attività di manutenzione prevedibili.

Consistenza edile dell'edificio di comando e controllo

L'edificio è stato previsto in elementi prefabbricati in muratura, con copertura a falda piana, delle dimensioni riportate nel doc. 1425- PD_A_04.04_TAV_r00 idonea ad alloggiare locali funzionalmente distinti:

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locale quadri MT

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locale di comando e controllo

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locale misure

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Locale Gruppo elettrogeno

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Locale Fotovoltaico (Supervisione)

4.3.2. Sistema di accumulo di energia (BESS)

La contemporaneità tra produzione e consumo dell’energia elettrica è sempre stato un paradigma dei sistemi elettrici. Per ovviare a questa problematica si realizzano dei Sistemi di Accumulo (SdA) detti anche Battery Energy Storage System (BESS).

Un BESS è uno strumento che raccoglie energia elettrica sotto forma di diversi tipi di energia: elettrochimica, meccanica, potenziale, ecc.; questo strumento permette di erogare nel momento più opportuno questa energia.

La sempre più forte penetrazione di FRNP (Fonti Rinnovabili Non Programmabili) necessita la cooperazione dei BESS nell’odierno contesto di eco-sostenibilità del Sistema Elettrico: ad esempio il picco di produzione di un impianto fotovoltaico si colloca attorno al mezzogiorno, momento in cui il consumo di energia elettrica si trova nel minimo; è utile quindi accumulare quest’energia prodotta per utilizzarla in momenti di maggior richiesta.

Alla luce degli scenari prospettici definiti nella proposta di Piano Nazionale Integrato Energia e Clima (PNIEC) diventa essenziale prevedere nuovi servizi di rete per gestire le conseguenze della diminuzione attesa di inerzia. Come noto l’inerzia, che misura la capacità del sistema di “resistere” ad uno sbilanciamento tra generazione e carico del sistema senza eccessive variazioni della frequenza di rete, è tradizionalmente fornita dai gruppi termici convenzionali che rappresentano la stragrande maggioranza della generazione di tipo “rotante”. La generazione di tipo “inverter-based”, invece, dà un contributo limitato o nullo all’inerzia del sistema.

Gli scenari PNIEC prevedono uno sviluppo degli impianti a fonti rinnovabili, con un incremento di circa 40 GW di FER al 2030. La copertura del carico da parte delle FER al 2030 è prevista pari al 55,4% con un contributo di eolico e solare pari al 34%. Per raggiungere questi obiettivi dovrà necessariamente diminuire la potenza dispacciata degli impianti termici tradizionali. Scegliendo come riferimento l’anno 2017, per oltre il 99% delle ore la minima copertura del carico da potenza rotante è stata del 50%. Assu- mendo tale valore come soglia di riferimento, già al 2025 ci sarebbero 800 ore in cui la copertura del carico da potenza rotante risulterà inferiore a tale soglia, e questo valore salirà a circa 3.000 ore nel 2030.

Il problema della riduzione di inerzia “meccanica” del sistema sopra descritto risulterà ulteriormente aggravato dal previsto phase- out della capacità termica convenzionale a vapore, in particolare degli impianti alimentati a carbone. Tali impianti sono infatti carat- terizzati anche da una rilevante inerzia “termica” collegata al contenuto energetico del vapore surriscaldato presente in caldaia che può essere rilasciata in brevissimo tempo tramite l’apertura delle valvole di alta pressione. In caso di eventi di sottofrequenza tali impianti sono infatti in grado di rispondere molto rapidamente erogando potenza attiva grazie all’energia immagazzinata in caldaia La progressiva riduzione dell’inerzia del sistema, dovuta al minor numero di macchine sincrone dispacciate, determina un inaspri- mento delle variazioni della frequenza a seguito di eventi, che devono essere contenute in tempi di risposta estremamente rapidi, non sempre compatibili con l’attuale contributo della regolazione primaria, soprattutto nello scenario di phase-out degli impianti a carbone che sono caratterizzati da tempi di risposta particolarmente veloci. Per contrastare gli effetti sulla stabilità della frequenza sopra descritti è necessario introdurre un servizio caratterizzato da un tempo di piena attivazione inferiore a quello della regolazione primaria.

Riferimenti

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