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Indirizzi e nomi: il DNS

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Academic year: 2021

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Indirizzi e nomi: il DNS

•  Alla base del sistema esiste il nome di dominio, che è la forma con cui si rappresenta un indirizzo attraverso una

denominazione strutturata

esempio

I nomi di dominio

•  costituiscono una struttura ad albero in cui la radice è il

dominio principale, che è rappresentato con un punto singolo oppure è lasciato sottinteso.

•  Ogni nodo di questo albero è un dominio che si rappresenta attraverso l’unione dei nomi dei nodi attraversati

–  a partire dalla radice

–  indicandoli da destra verso sinistra, separati con un punto

•  La lunghezza di un nome di dominio si esprime in livelli –  es. il nome dinkel.brot.dg ha tre livelli

–  appartiene al dominio di primo livello dg

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Le zone

•  i livelli gerarchici di suddivisione delle competenze sono le zone, che si sovrappongono all’albero dei domini.

•  Una zona riguarda un ramo dell’albero dei domini, a partire da un certo nodo in poi, ma può demandare ad altre zone la

competenza per rami inferiori .

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Record di risorsa

•  Ogni zona organizza le informazioni di sua competenza in record di risorsa.

•  Questi record definiscono l’associazione tra un nome di dominio e un’altra informazione,in base al tipo di record.

–  Per esempio, per cercare l’indirizzo IPv4 associato a un certo nome di dominio, si consultano i record di tipo «A»;

–  per conoscere il servizio di risoluzione dei nomi

competente per una certa zona, si consultano i record di tipo «NS».

•  Interrogare un server DNS corrisponde all’interrogazione di una base di dati, dove il risultato è il record desiderato

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Risoluzione inversa

•  il sistema DNS gestisce solo nomi di dominio, pertanto la risoluzione da indirizzo a nome avviene attraverso un meccanismo un po’ strano.

•  Ci sono domini speciali, che servono a rappresentare un indirizzo numerico.

–  per esempio, 4.3.2.1.in-addr.arpa è uno di questi domini speciali, che fa riferimento implicito all’indirizzo IPv4 1.2.3.4

named

•  named [opzioni] [[-b] file_di_avvio]

–  demone del pacchetto BIND che risolve i nomi

–  Quando invocato senza argomenti utilizza, di default, il file di avvio /etc/bind/named.conf

–  viene avviato dalla procedura di inizializzazione del

sistema (Init), ma può anche essere gestito manualmente

•  rndc {start|stop|restart}

–  Script per gestire il servizio named

–  consente di amministrare il demone named in modo locale o remoto tramite istruzioni dalla linea di

comando.

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esempio

Si dispone di una piccola rete locale composta da due elaboratori con indirizzi : IPv4 Nome

192.168.1.1 dinkel.brot.dg 192.168.1.2 roggen.brot.dg

Il primo di questi due elaboratori è l'unico connesso a Internet attraverso la rete telefonica; nell'esempio gestisce un servizio di risoluzione dei nomi attraverso il demone ‘named’.

Il tipo di servizio gestito è il più semplice: accumulare in una memoria cache gli ultimi indirizzi richiesti, senza avere competenze di zona.

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named.conf

options {

directory "/etc/bind";

forwarders { 111.112.113.114;};

};

zone "." { type hint;

file "named.root";

};

zone "0.0.127.in-addr.arpa" { type master;

file "zone/127.0.0";

};

zone "1.168.192.in-addr.arpa" { type master;

file "zone/192.168.1";

};

zone "dg" { type master;

file "zone/dg";

};

zone "brot.dg" { type master;

file "zone/brot.dg";

};

hint — A special type of zone used to point to the root nameservers which resolve queries when a zone is not otherwise known. No configuration beyond the default is necessary with a hint zone.

master — Designates the nameserver as authoritative for this zone. A zone should be set as the master if the zone's configuration files reside on the system.

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Direttive in named.conf

• Options: definisce una serie di opzioni di funzionamento.

! directory indica la collocazione predefinita degli altri file usati per la configurazione del servizio di risoluzione dei nomi

! forwarders indica un nameserver esterno a cui poter inoltrare richieste

• Zone: definisce le modalità di risoluzione dei nomi per ciascuna zona, specificate in un file:

! zone “.” {...} stabilisce che per il dominio principale (rappresentato da un punto) si utilizza il file ‘named.root’, e che questo viene messo in una memoria cache (‘type hint’). ‘named.root’ contiene gli indirizzi necessari a raggiungere i servizi di risoluzione dei nomi del dominio

! zone "0.0.127.in-addr.arpa" definisce un file (‘zone/127.0.0’) contenente le informazioni per tradurre gli indirizzi della rete 0.0.127.in-addr.arpa in nomi. Di solito si tratta solo di tradurre 127.0.0.1 in ‘localhost’.

direttiva zone

!  zone "1.168.192.in-addr.arpa" definisce il file ‘zone/192.168.1’ come contenitore di informazioni sulla rete 1.168.192.in-addr.arpa, info per tradurre gli indirizzi di quella sottorete in nomi.

!  zone "dg" definisce un file (‘zone/dg’) contenente informazioni sulla rete dg, a cui non corrisponde un gruppo di indirizzi <=> non ci sono nomi di dominio completi del tipo nome.dg

!  zone “brot.dg” definisce ‘zone/brot.dg’ come il contenitore di info sulla rete brot.dg, per tradurre i nomi di questa sottorete in indirizzi IP.

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named.root

Contiene le indicazioni necessarie a raggiungere i servizi di risoluzione dei nomi del dominio principale. Questo file viene realizzato da un’autorità esterna e viene quindi semplicemente utilizzato così com’è. Si può richiamare col comando dig.

esempio:

. 3600000 IN NS A.ROOT-SERVERS.NET.

A.ROOT-SERVERS.NET. 3600000 A 198.41.0.4 . 3600000 NS B.ROOT-SERVERS.NET.

B.ROOT-SERVERS.NET. 3600000 A 128.9.0.107 . 3600000 NS C.ROOT-SERVERS.NET.

C.ROOT-SERVERS.NET. 3600000 A 192.33.4.12

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/etc/bind/zone/127.0.0

–  SOA (Start Of Authority)

•  Elaboratore di partenza, localhost.localdomain

•  Indirizzo di posta dell’amministratore, root@localhost.localdomain

• 

–  NS

•  Elaboratore che offre il Name Service

–  PTR

•  Associa all’indirizzo IP 127.0.0.1 il nome simbolico localhost.localdomain

Definisce la configurazione per la rete 127.0.0.* , cioè quella cui appartiene il nome ‘localhost’.

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/etc/bind/zone/dg

per la trasformazione dei nomi di dominio appartenenti al dominio principale della rete locale (dg) in indirizzi numerici;

/etc/bind/zone/brot.dg

per la trasformazione dei nomi di dominio appartenenti alla rete locale brot.dg in indirizzi numerici; dinkel.brot.dg svolge anche le funzioni di servente di posta, HTTP e FTP.

alias

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/etc/bind/zone/192.168.1

per la trasformazione degli indirizzi IPv4 appartenenti alla rete locale (192.168.1.* ) in nomi di dominio;

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fine esempio

Infine, gli elaboratori della rete locale (nell'esempio solo roggen.brot.dg) che fanno uso del servizio di risoluzione dei nomi offerto da dinkel.brot.dg -IP 192.168.1.1, dovranno specificare nel file ‘/etc/resolv.conf’ l'indicazione 'nameserver 192.168.1.1'.

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dns management

•  i servizi DNS in Windows sono disponibili solo sui sistemi Server e Datacenter.

•  Per configurare questi servizi, si usa l'applicazione dnsmgmt.msc.

•  Per chi è curioso, questa parte è trattata nel capitolo 10 del libro (4).

Esempio 2

.

com it edu

unixx

www informatica

reti

ai

lettere

didattica

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DNS in unixx.it

zone/unixx.it

@ IN SOA dns.unixx.it. admin.unixx.it {…} tale che

named.root contenga le informazioni

informatica IN NS di.unixx.it.

di IN A 193.204.181.1 www IN A 193.204.187.12

didattica.lettere IN A 193.204.201.12

host

~ nicole$ host www.google.it

www.google.it is an alias for www.google.com.

www.google.com is an alias for www.l.google.com.

www.l.google.com has address 72.14.234.104

DNS lookup utility che permette di associare nomi ad

indirizzi IP e viceversa

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Interrogazione del dns: nslookup

•  nslookup [opzioni] [host_da_trovare | -servente]

•  Nslookup is a program to query Internet domain name servers.

esempi:

•  nslookup 192.168.1.2

–  restituisce il nome corrispondente all'IP indicato

•  nslookup roggen.brot.dg. dinkel.brot.dg

–  interpella il servizio di risoluzione dei nomi offerto

dall’elaboratore dinkel.brot.dg per ottenere le informazioni sul nodo roggen.brot.dg

TELNET

–  TELNET è un protocollo che permette di effettuare un collegamento con un altro elaboratore e di

operare su quello, come se si stesse utilizzando un suo terminale.

•  Lato client: ‘telnet’

•  Lato server: demone ‘telnetd’ - demon

–  Il client TELNET può essere usato per diagnostica

•  i

nstaura un collegamento manuale con una porta e inizia un colloquio TCP diretto

•  Bisogna conoscere il protocollo utilizzato dal demone di cui ci si sta servendo

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telnetd

–  in.telnetd [opzioni]

•  È il demone necessario per ricevere connessioni TELNET.

È gestito dal supervisore dei servizi di rete(inetd) e filtrato dal TCP wrapper(tcpd).

–  /etc/issue.net

•  è un file di testo utilizzato da ‘telnetd’ per mostrare un messaggio quando un cliente TELNET si collega.

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telnet

–  telnet [opzioni] [host_remoto [porta]]

–  Se viene avviato senza specificare il nodo con il quale ci si vuole connettere, questo inizia a funzionare in modalità di comando, visualizzando l’invito: ‘telnet>’.

–  Quando l’eseguibile ‘telnet’ riesce a connettersi al sistema remoto, si opera come se si fosse seduti davanti a un

terminale di quel sistema.

–  Per poter dare dei comandi a ‘telnet’ occorre tornare alla modalità di comando, con il carattere di escape ^] - control + parentesi quadra chiusa

•  Questa convenzione può essere cambiata con l'opzione '-e carattere_di_escape' fornita al comando telnet

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Comandi telnet

–  open host_remoto [-l utente][-porta]

•  apre una connessione con l’elaboratore remoto indicato.

Se non viene specificata la porta, si utilizza il valore predefinito per le connessioni TELNET (23).

–  set | unset argomento valore

•  ‘set’ specifica il valore di una variabile , mentre ‘unset’ la disabilita

–  send argomenti

•  Permette di inviare uno o più sequenze di caratteri al sistema remoto.

–  ! [comando]

•  permette di eseguire un comando in una subshell del sistema del client.

–  quit # ^d

•  Chiude la connessione e termina l’esecuzione di ‘telnet’.

~/.telnetrc

Se l’utente predispone il file ‘~/.telnetrc’, questo viene letto quando si stabilisce un collegamento.

Se al suo interno appare un riferimento all’elaboratore con

il quale ci si è collegati, vengono eseguite le istruzioni

relative.

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esempio

–  telnet dinkel.brot.dg 25[ Invio ]

•  Trying 192.168.1.1...

Connected to dinkel.brot.dg.

Escape character is ’^]’.

220 dinkel.brot.dg ESMTP Sendmail 8.8.5/8.8.5;

Thu, 10 Dec 2008 21:30:15 +0200 –  HELO roggen.brot.dg[ Invio ]

•  250 dinkel.brot.dg Hello roggen.brot.dg [192.168.1.2], pleased to meet you

–  MAIL From: <daniele@roggen.brot.dg>[ Invio ]

•  250 <daniele@roggen.brot.dg>... Sender ok –  …

Invio di un messaggio di posta elettronica dal nodo 'roggen.brot.dg' al server SMTP in ascolto sulla porta 25 del nodo 'dinkel.brot.dg'

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..esempio

–  RCPT to: <toni@roggen.brot.dg>[ Invio ]

•  250 <toni@roggen.brot.dg>... Recipient ok –  DATA[ Invio ]

•  354 Enter mail, end with "." on a line by itself

Subject: Saluti.[ Invio ]

Ciao Antonio,come stai? Io sto bene e mi piacerebbe risentirti.Saluti,Daniele

.[ Invio ]

•  250 TAA02951 Message accepted for delivery –  QUIT[ Invio ]

•  221 roggen.brot.dg closing connection Connection closed by foreign host.

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sussidi

(1) http://www.ss64.com/index.html

(2) http://technet.microsoft.com/en-us/library/

bb490890.aspx

(3) http://www.faqs.org/docs/linux_network/

index.html

(4) http://books.google.com/books?

id=I6MTYNIux9oC&printsec=frontcover&source=gbs_s ummary_r&cad=0

(5) http://www.uniba.it/studenti/wifi/

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