ISTITUTO STORICO SALESIANO - ROMA
FONTI - Serie
seconda,7
Mons. LUIGI LASAGNA
vescovo di
Tripoli-OEA
EPISTOLARIO
Introduzione, nole e testo
critico
a curadi
ANTONIO DA SILVA FERREIRA
Volume terzo (r892-1895)
433
- 668
LAS - ROMA
@ bv LAS - Libreria Ateneo Salesiano Piazza dell'Ateneo Salesiano, t - 00t39 Roma rsBN 88-213-0426-4
rrpogEfi!: PIox_visUmbdlide' ll _ 001E1RoM Fi,tito.lisrornld : lrslio 1999
INTRODUzIONE
A - Le letter€ pubblicate in
questoterzo volume
1. Il
terzovolume dell'Epistolario
corrisponde praticamenteall'episcopato di
mons. Lasagna.Incomincia
con le lettere dalui
scritte quandoarrivò in
Europa peril VI Capitolo
Generale (1892) efinisce
con un frammentodi
lettera scrittapochi giomi prima
della sua morte, quando predicavamissioni
a Guaratinguetd (1895). Sono 236 lett€re, poche delle qualidi
caratterc personale.I quadri che
seguonodanno un succinto compendio delle lettere
edei documenti
delvolume.
2. Ttpologia'delle
lettere e dei documentiautografi
allografi
.fotocopie copie ..
copie a stampa non
reperite
100
l3
66
9,
46
Tbtale 236
2 3. Fonrt de
e lettere e dei documentiArchivi
Archivio Centrale
Salesianodi
Buenos
Aires
,Archivio della Congregazione
pergli Affari
Straordinaridel-
la Chiesa .Archivio della Congregazione di
PropagandaFide
Archivio
della CuriaMetropoli-
tana
di
CuiabdArchivio
della CuriaMetropoli- tanadiMontevideo ...
totale lE92 1893 1894
1E954 I
12 2
2 2
I
5
I I
4
2 9I
6
IntaduzioneArchivio dell'Ispettoria
Salesia- na del ParaguayArchivio dell'Ispettoria
Salesia- nadi Recife
Archivio dell'Ispettoria
Salesia- nadell'Uruguay
Archivio
diocesanodi Petrolina Archivio di famiglia ...
Archivio
Generaledell' Istituto
delleFul
Archivio
SalesianoCentrale
. . .Archivio
SegretoVaticano ....
1
)
2 6
2
2 I 2
I
J
6
4
7 23I
J
1
15
J r23
1
2 43
I
34 37 9
1
Tbtale.. 18E 17 llE 56 fi
Fonti
astampa
Bollettino Salesiano ...
Vitadi
mons.Lasagna...
Letterenonneperite...
2
I
I
I
16
45
15
',24Totale generale
destinatario
Aceval
.Albera
.Albertone Alonso Criado
Amia ..
Bacigalupo Badarioni Balzola.
Baratta
.Barberis
.Belmonte Bianchi
.Brin
BenedettoCagliero
CesareCaglieroGiovanni ...
Celoria
.2t6 t7 55 71 93
4. Distribuzione seconilo il destinalarb e I'anno
assegnatonell'epistolario
TotaleI
5
)
4
I
I
1
5 3
I
1
J
1
t7
6
1
'92 ',93 '94
',951
5
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5
2
;
J
I
;
1
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;
Z
2
22
Cogliolo Comoglio Daghero
.De Combeau
D'Amour
EgusquizaFoglino
GambaGelabert
GiussaniGonzilez Grossi
. .Imas Isabel
kmoyne
Leone
XIII Luquese
.Lusso ..
Malan
. .Marenco Martfnez Maz6 ..
Menezes
Migone Angela Murtinho Narizzano
Olintho...l...
Olivi ...
Parand,
curia
ParocchiPeretto
.Ponce de
Leiio
Porta . . .PropagazionedellaFede ...
PrudentedeMorais ...
Pubblico in
generaleRampolla
Rodrigues de
Carvalho
...
....
Rota...
Rua ..,
Santa
Infanzia
lntroduzioie
73
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1
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4
1
2 8
8
Introduzione SantaInfanzia TO Torti ...
Thrriccia
Vespignani ...
Zmchetta.,,,...
Zanella
,non
identificato ..
5.
Distibuzione per lìngua italiano.
italiano
elatino
spagnolospagnolo e portoghese portoghese
ftancese
.nonidentificata....
I
1
i
I
I
1
i
I I
I I I I
1
2
Totale.. .. 236 17 55 7L 93
r35 I l8
8
22
844 Totale
B - I diversi contesti dell'epistolario
6. Mons.
Lasagnafu nominato
vescovo perché avesse lapossibilità di
trattare autorevolmente, con le autorità ecclesiastiche ecivili, i problemi
dellediverse nazioni,
acui
si estendeva lapropria
azione. Si aprìin
tal modo un vastooriz-
zonte, cheil vescovo
salesiano cercòdi
esplorare conla
massimaoatlatezza per trame profitto
abene delle anime, della Chiesa e della congregazione
salesiana.In Uruguay
1a sua presenza si fece sentire specialmentenella nomina dei vescovi ausiliari.l In Argentina,
neimomenti in cui
mons.Cagliero
erain Eu- rcpa, trattò
conil
Presidentedella Repubblica la
creazionedi nuovi vicariati apostolici
ela
situazionedelle missioni della
Patagonia; ottenne pure cheper il
Chubutci
fosse unnuovo
governatorefavorevole
ai salesiani, mettendo cosìfine
a una situazione incresciosa che era sorta perl'opposizione delle autorita alla missione
salesiana.2Meritano più ampia trattazione i diversi contesti in cui
agìin
Paraguay ein Brasile.
236
I
Cf Cronisaria [...] in RSS,9 (1986), pp. 333-334,363.2 Cf Oonismria [...] in RSS, l0 (1987), pp.
lll-113,
116,144,ltul6l.
Introduzione
97.
Brevecronologia di
alcunifatti
che interessanoI'epistolaio 1892 -
centenarioColombiano
le FN,ra vanno
in Brasile
sestoCapitolo
Generalei
salesiani arrivanoin
Messicoesposizione delle
missioni cattoliche
a GenovaX
CongressoCattolico Italiano
elevazione
di Rio
de Janeiro aarchidiocesi 1893 - giubileo
episcopaledi lrone XItr
ordinazione episcopale
di
mons. LasagnaafEdato ai salesiani
il Vicariato Apostolico di
Méndezy
Gualaquizarivoluzione
federalista nel suddel Brasile
ribellione
dellaflotta
aRio
de Janeiro1894 - inizio
dellaMissione
Salesiana delMato
Grossoprima
casa salesiana nelPortogallo
le FIvIa entranoin
Messicoinizio dell'opera
salesiana aRecife
1895 - primo
congresso dei cooperatori salesiani aBologna
settimoCapitolo
Generaleordinazione
episcopaledi
mons. Costamagnai
salesiani e le FUA sistabiliscono in Tunisia
madre Daghero parte per dare
inizio alla
suavisita in America
mortedi
mons. LasagnaIL PARAGUAY
8. Il
bisognodi
trovare una soluzione perla
situazionereligiosa
del Paraguayoffrì
amons.
Lasagnal'occasione di
accedereall'episcopato.: Riprendiamo
quanto detto nelI volume dell'Epistolario.
Dal novembre
1864 almarzo
1870il
Paraguay sostenne una guerracon- tro
laTriplice Alleanza, costituita dall'Argentina, dall'Uruguay
edal Brasile.
La
guerraeliminò
quasila
metàdella popolazione. Nel
1888il
paese avevacirca 263 mila abitanti: i maschi non arrivavano
a95 mila. L'età media
eradi 24 arrl
e 9 mesi.Dei l13
sacerdotiesistenti all'inizio della
guerrasolo 32 vivevano
ancoranel
1870.Letteralmente il clero
aveva datola vita per il
suopopolo.
3 Cf lettere Lasagna-Alonso Criado 21.09.93, 07.12.92; Lasagna-R]uÈ. l6.lz.92iLasagrla' Rampotta 05.09.93; 19.05.94.
10
latoduzioneDopo un periodo
di instabilità politica,
lavita
del paese riprese lanorma- lità. Nel
settore della scuola,nel
1888troviamo
213 scuole con 293 insegnanti.Nel
1889 sorsel'Università di Asunci6n. In
Paraguay siiniziò I'insegnamento
professionale peri giovani, si
crearonodelle
scuole perle
rugazzn,si
tentòdi àa.e ,ru formazione modema agli insegnanti, di civilizzare gli indigeni
del Chaco.A tutto ciò
si aggiunseroil
risanamento della finanzapubblica, il
con-trollo dell'inflazione
e-
nel campodel commercio
conI'estero -
laliberazio-
ne dalla tutela
di
BuenosAires.
9.
Durante la guerrail
vescovodi Asunci6n,
mons.Manuel Antonio
Palacios, era statofucilato
perordine di
Francisco Solanot
6pez. Solonel
1879,alla fi-
ne
della
missionediplomatica di
mons.Angelo Di Pietro, fu possibile
consa- crare un altro vescovo peril
Paraguay: mons. Pedro Juan Aponte.Alla
suamor- te nel
settembredel
1891ci fu di nuovo un lungo tempo di
sede vacante adAsuncidn. Si trattò
senzafrutto
pertre
anni con 1a Santa Sede.Il clero
aveva presentato una temadi nomi:
donClaudio ArrÉa,
donNarciso
Palacios e don JuanSinforiano
Bogarin.aConuo i
tre arrivarono subito delle accusemolto
gra-vi alla
Segreteriadi
Stato chepreferì
soprassedere.Nel
1892,per il giubileo
episcopale diIrone XIII, il
govemo paraguayanoinviò
a Roma César Gondra.s Furicevuto
conogli riguardo,
mala
sua missione si concluse con unnulla di fatto.
Nel frattempo, d'accordo
con mon§. Lasagna,Matias Alonso Criado in-
terpose
i
suoibuoni ufEci per
otteneredalla
Santa Sede chei
salesiani andas- seroin
Paraguay.Mons.
Lasagna ebbeallora dalla Se$eteria di
Stato ancheil
delicato
compito di
metterefine alla
vacanzadella
sededi Asunci6n'
10. Il
grande segretodel
successodella
missionedi
mons. Lasagnafu quello di
essere stato ambasciatoredi
sinceraamicizia. A
parteil Brasile
che faceva ancora pesaresulla
nazione guaranfil
pesodella vittoria, in
Paraguay eranopresenti
soltantoI'Uruguay
eI'Argentina. L arrivo di un inviato di Roma fu
a Don Claudio Amla (?-1907), nalo a Limpio (Paraguay), fu ordinato sacerdote nel 1853' Durante Ia guena fu panoco di Villa Olivo. Tomata la pace, si fece eleggere all'A.ssemblea Costi- tuentr per la città di Luque, della quale fu panoco e dove morì.
-
Don Narciso Patacios avJva sodiàto a Roma nel collegio Pio latino-Americanofui-
nato sac. nel 1889, era laureato in filosofia e in diritto canonico.
-
mons. Juan Sinforiano Bogarin (1863-1949): vesc. di Asunci6n (1894-1915); arciv. di Asunci6n (1915-1949), cf vol. I.5 Cdsar Gondra, nato in Spagna, andò a Buenos Afues e poi in Paraguay, dove occupò la carica di dircttorc del collegio Naziònale e fece parte det gmppo dei fondatori della Scuola di Di- ritto di Asuci6D. Fu ambasciatore in Brasile, mini§tro di Giustizi4 Culto e Pubblica Istruzione negli anni 1889- 1990. Presidente della Repubblica nel
l9l0
fu depo§to da una rivoluzione; ritoT nò at poterc nel 1920. Pubblicò dive$i libd ed articoli.Intoduzione II
dawero
unawenimento di
grandesignificato. Mons.
Lasagna accettòdi buon
animo le gentilezze egli onori prodigatigli
dal governo paraguayano, sapendo che in tal modo mostravadi
apprezzarneI'ospitalità. In
cambio, memore del si- stemaeducativo di
don Bosco, chieseloro il
cuore e 1o ottenne subito.Le
au-torita
si resero immediatamente conto cheegli
era statoinviato
dalla Santa Se- de per accertarsi deibisogni
della nazione e per concorrere, contutto quello di cui
era capace,alla rinascita del
paese.Il govèmo si aprì alla riconciliazione
conla
SedeApostolica.
Caddero tutlele
calunnie chel'interesse
e la passionepolitica
avevano accumulato a Roma neiriguardi
deicandidati all'episcopato.
Appena
duegiorni dopo il
suoarrivo
mons. Lasagna eragià in
gradodi scri-
vere al card.Rampolla
che eranoottimi
sacerdoti e dava leragioni
chegiusti- ficavano
la sua preferenza per donBogarin.
Si fecero piani per la promozione della gioventù
poverae
abbandonata.Fatto tutto
atutti, il
vescovo diedecoraggio
atutti
e suscitònel
cuoredi cia-
scuno la speranzadi
unfuturo migliore.
Era tale laforza
delleconvinzioni
che aveva lasciato ovunque, che la caduta del govemo di Juan Gualberto Gonz6lez,oawenuta
subito dopo la partenza dei missionari peril Mato
Grosso, nonimpedì
che si procedesse alla nomina delnuovo
vescovo e chele trattative
per lafon-
dazionedi
uncollegio
salesiano arrivassero a buon porto.ll. Mons.
Lasagnahattò
anche perla
fondazionedell'opera
salesiana aCon-
cepci6n e per lemissioni
del Chaco. Pensavadi
crearvi unvicariato
apostolico, ma per la sua prematura morte si dovettero attenderetempi migliori.
IL BRASILE II contesto politicoT
12. Dopo la
guerradella Triplice Alleanza I'esercito,
cheprima
era stato unaistituzione
secondaria, avevaincominciato
aprendere
coscienzadi
sécome forza
sociale con caratteristiche proprie.Vivendo in città,
a contattodiretto con i
cambiamentidell'economia
e con la creazionedi nuovi centri
di potere,i mi-
6 Madas Alonso Criado, cf vol.
I -
Juan Gualberto C.ron zAlez, cfvil.
l.7 In questa introduzione presentiamo alcuni dati che si dfedscono al contesto dei primi anni della Repubblica in Bmsile. Per più ampie informazioni sul contesto politico di questi an- ni, oltre quanto gia citato nel II volume dell'Epistolnrio si yeda Femando Henrique CARrroso, Dos govemos militares a Prudente-Caupot Sares in Boris FAUsTo [eA,], Hisairio Geral da Ci- vilizogdo Brasileiro,Ill - O Brasil Republicano,l Estrutbra de podcr e ecowmia (1889-1930), pp. l3-50. Citeremo s€mpre come F. H. Cerooso, Dos govertu)s militores [,.,].
12
Infioduzionelitari
volevano prendere parte altavita
pubblica della nazione e proponevanola riforma
dell'apparatodello
Stato. Era la"rivoluzione
dentrodell'ordine",
come ladefinì il
sociologo Florestan Femandes.Llestrazione
socialedegli ufficiali, di cui
abbiamo gia parlato nelII volu-
me,li liberava dai vincoli
e compromessi conI'oligarchia dei grandi proprie- tari di tera che
avevagovemato l'Impero. Il radicalismo dei militari infatti
nonli
opponevaalla
"borghesia del cafflè" né ai rappresentnti
delcapitalismo finanziario, li contrapponeva invece all'antica
classepolitica e aveva
come ideale lapurifrcazione dello
Stato dalledeviazioni
chequello
aveva apportato.Sia
coloro
che avevano studiatoalla
Scuola Centraledell'Esercito
e siispira-
vano alpositivismo,
siagli ufEciali
chevenivano
dalla truppa,tutti
erano con-vinti della
necessita,in
pratica,di
unforte principio dircttivo.
13. Il
15novembre
1889in Brasile,
per opera deimilitari,
avevainizio
la Re-pubblica.
Profondamenteelitarii
non si preoccuparonomai di
farlegittimare il
loro
potere attraversoun'ampia
consultazione popolare.La tolleranza
nonfu di sicuro la virtù del nuovo governo repubblicano' Sulle strade il popolo era aizzalo dal giacobinismo militare ad assalire
edistruggere le sedi dei giornali che criticavano i governanti. Si arrivò pure all'uccisione di
qualcheawersario politico.
Eperfino
un canonicofinì in
car- cere perché,in un'omelia
su S. Sebastiano, aveva detto parole pocofavorevoli
al governo.14.
Erano duegli ostacoli
che rendevano difErcile aManoel
Deodoro da Fon- seca, Presidentedel Govemo prowisorio, l'esercizio pieno dell'autorità. Uno
era l'esistenzadi
un gnrppopolitico
compatto,il
Partito Repubblicano Paolista che,attaverso il
vicepresidentedel
Senato José Prudente deMorais
eil presi
dente della Camera Manuel Ferraz de Campos Sales (1846-1913) (sostituito
poi
da
Bemardino
de Campos),controllava il
poterelegislativo. L:altro
erail fatto
cheall'intemo
delle Forze Armate incominciavano le dispute peril
potere. Cre- scevanole
divergenzetra la Marina
el'Esercito
e progressivamente aumen- tavano anchei contrasti fra gli
stessiuffrciali di teftr.
Questadivisione tra le
Forze Armate avrebbe successivamente permesso aicivili
repubblicanidi
sosti-nrirsi
al regimemilitare
come si vedrà avanti.15. Deodoro riuscì
anominare governatori militari per molti Stati
(non però perMinas
Gerais e S. Paolo).Nel
settembredel
1890 si elessela
Costituente.Proclamata
la costituzione nel
1891,Deodoro fu eletto
Presidentecostituzio-
nale.I contrasti tra
Presidente e Parlamentofurono innumerevoli. Mancando
unavia istituzionale per trovare una soluzione
a questesituazioni. si arrivò
allo stallo
eil
Presidentesciolse le
Camere.La
resistenzaal golpe da pane
Introduziorc
13di civili
emilitari dei diversi Stati della federazione obbligò il
Presidente adimettersi
nel novembredel
1891.Al
suoposto
subenhòil
vicepresidenteFloriano Peixoto, il quale
aveval'appoggio
del Partito Repubblicano Paolista.Egli
cercò dirisolvere I'impassz,
che avevaportato alla
cadutadi
Deodoro,rafforzando l'autorità
presidenziale eallo
stesso tempo alleandosi saldamente coni
paolisti.8Affidò inoltre
al Con-sigliere Francisco de Paula Rodrigues Alves, uomo strettamente legato alla politica di
San Paolo,il portafoglio delle Finanze
ela conduzione della politica
economica delgovemo.
16. A Floriano non
mancavanola determinazione nell'agire
eil
sensodegli obiettivi
da raggiungere. Promosse subitola
sostituzione deigovematori nomi-
nati dal suo predecessore.Nel
1893 scoppiate larivo\uionefederalistae nelRio
Grande do Sul e la
ribellione
dellaflotta
aRio
de Janeiro si diede con fermezza acombattere i rivoltosi. Sulla piazza il giacobinismo popolare diede pieno
appoggio al Presidente.17. I paolisti intanto
si preparavano per succedere aFloriano
nelgovemo.
Sul pianomilitare
bloccarono I'avanzatadeifederalisti,
chevolevano
attraversarelo
Stato e marciare suRio
de Janeiro. Sul pianopolitico
crearonoil Partito
Re-pubblicano
Federale,alla cui guida misero Francisco Glicério de Cerqueira Loite (1842-1916), uomo
bene accettoal
Presidente.Accettarono
successivirinvii dell'elezione dei nuovi
deputati edel
Presidentedella Repubblica. Du-
rantela
campagna elettoraleevitarono di polemizzare
conil
governo. I1risul- tato coronò la loro
fermezza ela loro
pazienza. Prudente deMorais fu eletto
Presidente; alui
toccòil compito di riportare
la pace nel paese edi
creareper
lapolitica
brasiliana delle basi nuove,più
coerenti con la realtà sociale delter- ritorio
nazionale.8 Si chiamapaor,Jra la persona nata nello §tato di S. Paolo; paorr'slaza invece è la persona nata a S. Paolo del Brasile, città.
e
lI
pallito federulista è sorto a Bagé trel I 892 e voleva utr maggior dominio del potere centrale su quello dei singoli Stati. Favodva anche I'autonomia dei comùni. Obiettivo del parti- to federalista era istituirc il regime parlarnentarc. Voleva Eoibire la delezione dei govemanti e istituire una camen legislativa diversa da quella esiste[te e che non facesse solo la legge finaD- ziaria della nazione.Ia
rivoluzione federalista duò ill tutto3l
mesi e in essa modrono circa l0 mila uomini.Per approfondire di più questo aryomento si veda Glauco CARNEIRo, Hist4ia das Revolucdes Brarileircs. [Rio de Janeirc], Edi§oes O CRuErRo [19651, 2 vol.
14
lnfiodwioneIl contesto socio-economico
La
nuovapolitica
economica18. Il
presentevolume si riferisce solo alle lettere degli anni
1892-1895. Per quantoriguarda I'evoluzione globale della
societàbrasiliana dell'epoca,
poco abbiamo da aggiungere a quanto gia detto nelII volume. Merita
invece un cen- nopanicolare
1apolitica
economica delgovemo repubblicano.
Il
sistema economico ereditatodall'Impero
si basavasull'esportazione di prodotti agricoli
edi
materieprime. Il controllo
del cambio della moneta erail
meccanismo fondamentale che assicurava la
continuita
della produzionedesti-
nataall'esportazione,
nonostante lafluttuazione
della domanda e dei prezzi nel mercato estemo.Principale
risorsaper coprire le
spesedel govemo
eraI'im-
posta sulle
importazioni.
Dal
1878al
1888il govemo imperiale
aveva cercatodi ridurre la
spesa e conteneref inflazione,
ma conl'abolizione della schiavitù fu
necessario stan-ziare
100lrila contos (circa
22Omilioni di lire di allora) per venire in aiuto agli agricoltori
chedovettero
assumerelavoratori liberi
al postodegli antichi schiavi.
19.
Proclamatala Repubblica, i ministri del Govemo prowisorio
deciserodi favorire l'industriahzzazione
delpaese. Siaffidò
alle banchel'emissione della
carta moneta; le impreseindustriali
ecommerciali furono
autorizzale alancia- re sul mercato titoli
eazioni per la raccolta di fondi. L'operazione fu cono-
sciutacol
nomedi encilhamento.Il forte
aumentodell'inflazione
resemanife-
stal'artificiosità del nuovo
sistema, tantopiù
che buona partedelle industrie dovettero importare
macchine,ferro,
reagentichimici, perfrno materie prime
comeil
carbone,finendo
perindebitarsi
sempredi più
con le banche.20. Il
contrattacco della borghesia agraria non tardò afarsi
sentire.Arrivati al
potere,i paolisti si richiamarono all'ortodossia monetaria,
promosserola
de-flazione del capitale circolante,
cercaronodi stabilire I'equilibrio nel bilancio dello
Stato eripristinarono l'obbligo di
pagarein
oroi diritti di importazione.
Il
nuovo sistemapolitico
che Prudente deMorais
riuscì a creare conl'aiu- to di
Campos Sales,per cui il
poterecentrale si
appoggiavasulla forza delle oligarchie locali,
la«politica
dei colonnelli>,, fece sì che ladirezione della
Re-pubblica
dipendessein
gran partedalla
classedegli agricoltori.lo
r0 Una volta consolidatuila politica d.ei colonaelli e il poterc delte oligarchie locali, t'o- pera salesiana in Brasile cambiera l'orientamento del proprio lavoro, passando dall'impegno nelle scuole professionali ai cottegi secondad.
Inhod.uzione
15 Unaparola
sul movimentooperaioll
21. Sin dall'inizio del movimento
operaioin Brasile
la rispostadelle autorità era
stataquella di trattare autoritariamente
e rcpressivamentele questioni ri- guardanti il lavoro. Non si
segnalanoscioperi
nelperiodo
compresoin
questoEpistolario,
ad eccezionedi
qualchefabbrica o
sezionedi fabbrica. Ma con il
decreto
n.
1566193il govemo
centraleprevide l'espulsione degli sranieri in
caso
di
statodi
assedio-22. Nelle
lettere mons. Lasagna qualchevolta
siriferisce
alla questione sociale eal socialismo. A
talproposito il govemo, la polizia
ela maggior
partedella
stampaaffermavano che I'agitazione in
mezzoagli operai era solo frutto di
paroled'ordine
venutedall'Europa.
Nel
1893 a S. Paolo delBrasile il54,5Vo
dellapopolazione
dellacittà
eradi origine straniera, in prevalenza italiana; ed erano stranieri
1'82,5Vodegli artigiani
edei lavoratori nell'industria e nei trasporti. Per lo meno dal
1890 abbiamonotizia
dell'esistenzadi gruppi arwrchici,che
a S. Paolopubblicavano giornali
come «r--AsinoUmano»
(1893) e«UAwenire»
(1894).Nel movimento
operaioin
realtà nonv'erano
solo stranieri. Quanto ai so-cialisti, il
Centro Socialistadi
Sanlos, fondatonel
1895,pubblicava il giomale
«A
Questào Social». Uno deiprincipali
redattori eraSilvério
Fontes, che avevaletto
le operedi Marx.
23. Alquanto
diversa era la situazione aRio
de Janeiro. Gran parte deilavora- tori
eranobrasiliani
o ponoghesi.La
struttura sociale era meno legata alla clas- sedegli agricoltori
e, forse a causa delmaggior
contatto congli organi gover- nativi,
erapiù
sentita la correnterilonzrsta
che non quellaanarchica. Alle
ele-zioni del
1890 presero parte trepartiti
operai, uno solo deiquali, quello fonda- to
da JoséAugusto
Vinhaes,riuscì
a eleggere qualchecandidato. Vinhaes fu
deputatodal
1890al
1893.Nel
1891fu alla
testadi uno
sciopero per chiedere larinuncia di
Deodoro enel
1892 ottenne cheil
decreton.
I 162192modificasse il
Codice penalenel
senso che laparalisi
dellavoro
non sarebbe statapiù con-
siderata undelitto.
Degli altri partiti, quello di Gustavo de Lacerda (1843-1909) pubblicò
perun
certo tempoil giomale
«Voz doPovo»
equello di Luiz
Franga eSilva il giomale
<<EcoPopula». Nel
1892Luiz
Franga eSilva riuscì a
realizzarcil
rr Per ulteriori approfondimenti, arche per il periodo postsior€ al pesente Epistolario, si veda Paulo Sergio PIrHErRo, O pruletorìodo
inlwtrtal
na primeira Reprtblica,inBois
FAUsro ld,.l, Histdia Geral da Civiliztgdo Brasilzira,lll,
OBrail
Republicano, 2. Sociedade e insti- tuigòes (1889-1930), pp. 135-178.L
citeremo sempte come P. S. PrNHErRo, O pmletaiado industrial [...].16
lqttoduzioflehimo
Congresso OperaioNazionale in cui si
chiesel'adozione dell'orario di
otto orelavorative.
Il programma fu letto nella
Cameradei Deputati
daLauro Mtiller
ma, a quanto sembra, senzaeffetti pratici.
24. Alla
maggioranzadegli operai non
interessavala
creazionedi un partito
operaio.Ancora nel
1906il
CongressoOperaio di Rio
de Janeiroapprovò la
creazionedella
Confederazione OperaiaBrasiliana rifiutando
ancora unavol-
ta lafondazione del Partito
Socialista,richiesta
nontanto dagli
operai quanto daintellettuali
e altre personedella
classe media.l2 Era pureil
sentire comunedell'opinione pubblica
aitempi di
mons. Lasagna. Quando si tentòdi
fondare a S. Paolo una sezione delPartito
Operaio,la
stampa fece notare cheil Brasi-
1e non aveva bisogno di
partiti
che si basavano sulladiscriminazione
tra le per- sone, comeil Partito
Operaio,il Partito Cattolico
e lal€gione
Nera.II contesto
ecclesialeln
separazionetra Chksa
e Stato25.
Anche sul piano ecclesiale poco abbiamo da aggiungere a quanto su accen- natonel II volume dell'Epistolario.
Incominciamo con la
separazionetra Chiesa e Stato. Era un
processoiniziato gia dall'Imperatore Pietro II al tempo della "questione religiosa".
Proclamatasi la Repubblica, mons. Antonio
deMacedo Costa, vescovo
del Par6, che era aRio
de Janeiro permotivi di
salute,fu incaricato di
trattarecol governo prowisorio sulla situazione della
Chiesanel nuovo regime. Aveva quale interlocutore Rui Barbosa, ministro delle Finanze, che era stato
suoallievo
aBahia.
A1
termine delle trattative, il 17 gennaio
1890il governo pubblicò il
Decreto
119-A,più
chealtro un'affermazione di principio: lo
Statoaboliva il
regime
del
patronatonei riguardi della
Chiesa e assicuravala
pienalibertà di tutti i culti religiosi
esistentiin Brasile. Nella
pratica però rimaseromolte
que-stioni
da regolare e si temette, a ragione, chenella futura
costihrente non pre- valesse laposizione
moderatadi Rui. Intanto la
Santa Sede avevariconosciu- to ufficialmente la Repubblica brasiliana
e mantenutoI'intemunzio
aRio
de Janeiro.,2 Una delle prime cellule del Partito Socialista fu fondata da Euclides da CuDha a S, José do Rio Pardo (S. Paolo), mentre costruiva il ponte sul fiume Pardo e scriveva il libro Os Seades, che fino a pochi anni fa ela il testo classico sulla dvoluzione di Canudos.
Introduzione l7 26. Durante la
discussionesulla Costituzione del
paesela
Chiesaagì
su duepiani.
Suquello dell'opinione pubblica
conla Pastoralc collettiva del
marzo 1890 (ealtri
documentifirmati
dai vescovi), nella quale manifestava lapropria
gioia per la recuperata libertà, riaffermavai principi
fondamentali delladottrina cattolica
enon
accettava-
essa che rappresentavala
stragrande maggioranza della popolazione- di
essere trattata alla stregua delle diverse chieseevangeli-
che. Sul pianopolitico,
in Parlamentoi
deputaticattolici,
specialmentequelli di Bahia, affiancati
daquelli di Minas
Gerais edegli altri
Stati, cercaronodi mi- gliorare il progetlo
presentatodal
govemo.La costituzione del febbraio
1891 chiusedefinitivamente la
questionedei ben di
manomofta. LE congregazioni
religiose furono ammesse in Brasile senza nessunalimitazione,
ma ai loromem- bri fu vietato di
essereeletti
oelettori.
Siistituì il matrimonio civile,
sidichia-
rarono laichela
Scuola e le altreistituzioni dello
Stato e si completòil
proces- sodi "laicizzazione"
deicimiteri,
giainiziato ala fine dell'Impero.
27.
Senza radicalizzare leposizioni,
la Chiesa prese subito occasione della se- parazionedallo
Stato per crearenel
1892 le diocesi di Manausnell'Amazzoni4 di
Paralba nel nordest, edi Curitiba
nel sud del paese, senza consultarein pro- posito il
govemo.La
reazione non si fece aspettare.I govemanti
si resero con-to
che era temerario misconoscereil prestigio popolare
e laforza politica del- la
Chiesa e cercaronola conciliazione.
Trale
diversesoluzioni
propostesi
ar-rivò, nel
1893,alla legge sull'organizzazione civile delle
diverseconfessioni religiose. Dal
puntodi vista
strettamentereligioso
la Chiesacontinuò
separatadallo
Stato e non cambiònulla
nellapropria vita;
ma per le diverseattività
che svolgeva incentrate sulpiano
sociale, sicostituì in
ente morale, sottomessoal-
la legislazionedello
Stato dacui
riceveva sussidi efavori
per le operedi
bene- frcenza edi pubblica utilità. A ogni diocesi
ealle altre istituzioni religiose in
regola con la leggefu
assegnato un numerodi
codicefiscale.
Accolto con comprensibile
riservadalla Curia
romana,tale
soluzionefu
pienamente accettatadopo alcuni
esperimenti.Ben presto si restituirono alla
gerarchiacattolica i
segniesteriori di prestigio
edi rispetto
e durantei gover- ni presieduti
daipaolistl
edi quello di Afonso Augusto Moreira
Pena, Chiesae
Stato cercaronodi collaborare nella soluzione dei problemi della
nazione, che interessavano entrambe leparti.
Trai problemi maggiori si
ponevaquel- lo delle missioni
tra g1iindigeni.
Le
missioni ta gli indigmi
28. La politica indigenista dell'Impero -
edella
Repubblicafino alla creazio-
ne della catechesilaica - avevatovato
la suamigliore formulazione
nelladot-
18
Introduzionetrina del
generaleCouto
de Magalhdes:r3in Brasile si doveva evitare quello
che stava capitandoin
altrerepubbliche
americane, dove o si sterminavanogli indigeni, oppure si
spendevanoingenti
sommeper
otteneremediocri risultati
nelloro incivilimento.
Gli obiettivi del lavoro con gli indigeni
erano: ottenereI'integrazione al territorio
nazionaledi
quasi dueterzi delle
terre chevenivano riconosciute dal diritto intemazionale
e preparare quasi unmilione di lavoratori
per lemaggio- ri
impresedi
allevamento del bestiame,di
estrazione del legname o deimine- rali
e deitrasporti,
le unichepossibili alf intemo
del paese. Si operava altresì a favoredell'interazione
dellecomunicazioni
trail
bacino del Plata equello
de-gli Amazzoni. Sul piano militare ci si
proponevadi utilizzare la popolazione
indigena a difesa dellefrontiere
edel territorio
nazionale.Il lavoro di
integrazionedegli indigeni
si dovevapoggiare
su untriplice
elemento:il militare, l'interprete
eil missionario.
Perla lingu4 più
cheinsi-
stere
sull'apprendimento delle lingue locali, ci si impegnò nella diffrrsione di
un metodofacile per
imparureil nheengat
.ra29.
Conil
regolamento per lemissioni I'Impero
scelsedi
metterelaici alla di- rezione dei villaggi indigeni,
main realtà, per
mancanzadi
personale prepa-rato, la affidò in
granparte ai missionari.rs Anzi, dal
1843il govemo impe- riale incominciò
achiamare i cappuccini italiani
perché facesseroi direttori
deivillaggi,
eli
assoggettònon
ailoro superiori religiosi,
ma aivescovi. Dal [862 un
accordotra la
Santa Sede eil govemo imperiale riconobbe ai
cap-puccini il privilegio dell'esenzione,
per cui rimasero soggettiall'autorità di un
13 Il generule Couto de Magalhàes fu Presidente della Provincia di Goids, dove esploò
il
fiume Amguai4 inrodusse la navigazione a vapore e molto fece per portare gli indigeni alla civiltà. Successivamente fu Prcsidente del Mato Grosso, nel periodo della guerra della Triplice Alleanza, e det Par6.
'a Quando i portoghesi arrivarono in Brasile, esistevalo moltissimi indi, che gli antropo- logi auebbero poi classificato nei quattro glarldi grruppi dei
jè
o tapuia, tupt-guara , aruak" &a/ir. Esistevano inoltrE tanti gruppi minoÀ, come i tucara, i bororu, i chavante e
altIi.l
por- toghesi si appoggiarcno ai ,4pre ad altre tribù per far fa[ire il Fogetto di \Da Fruncia attartice, che i calvinisti francesi volevano fondare a Rio de Jarciro, dopo la notte di S. Badolomeo (24 agosto 1572). Dal canto loro i,/pi
si approfittarcno della forza dei portoghesi per spingere pro- gressivamente vel§o I'intemo i tapuia e altri gruppi dvali. Coll'avuzata dei bandeirunte, nella loro maggioranza meticci tra portoghesi e in dige'ùi,la lingta nheengarr, conosciuta anche come tupi-guamnf, si impose qlr,ale lingua getwmre, ossia la liogua attaverso la quale i diveBi grup- pi indigeni comùnicavano tra lorc. E la ge{glafia del Brasile si dempì di nomi gesi da quella lingua.15 José Bonifdcio de Andrada e Silya aveva gia raccomandato di affidarc a qualche ordi- ne missionario la direzione dei villaggi e il compito di attrars gli indigeni alla vita sedentaria.
Nel
l84l
don Antonio Manoel Sanches de Brito, ispettore gererale delle missioni della provin- cia del PaÉ raccomandava al presiderte della provincia di delegare ai missionari la competen- za per controllarc t'insediamento di estranei tra gli indigeni.Intoùtzione t9 commissario generale per la disciplina interna ed
esterna,continuando
ad esseresoggetti ai vescovi nei limiti richiesti dai canoni. Uaccordo rimase in vigore fino al
1890, quandosi
separarono Chiesa e Stato efu possibile ripri- stinare le province dei frati. Intanto, come abbiamo visto nel II volume,
a causadella malattia o dell'età
avanzatadei missionari, le missioni in Brasile
si erano estinte quasidel tutto.
30. La
Santa Sede, volendo dare nuovavita alle missioni in Brasile,
neaffidò I'incarico
a mons. Lasagna, vescovotitolare di OEA-Tripoli,
acui
diedeil ti- tolo
di vescovodegli Indi
del Brasile.r6Il
prelato conosceva abbastanza benela
situazionebrasiliana
e, così,dopo
avervalutato le varie ipotesi, pr€fed inco- minciare il
suolavoro
dallemissioni del Mato
Grosso.Conflitti tra civili
eindigeni - la tribù dei boromtl
31. Fu nel Mato
Grosso chei conflitti tra civili
eindigeni
assunsero unadi-
mensionepiù
vasta. Venendo da S. Paolo delBrasile, i viaggiatori
scendevanoil frume
Tieté,poi in
parte servendosidei fiumi del
sud detMato
Grosso ein
parte trasportando pervia
terrestrei loro battelli, utilizzavano i fiumi
Taquari, S.Lorenzo
e Cuiabd,dove
si trovavanoricche miniere di
oro.k grandi diffi-
coltà erano
gli
attacchidegli indi. I
portoghesi fecero la g:uena aipaiagwis, con relativo
successo.Non
così coni
Aoraro.La
tribù
cosiddetta bororoin
realtàsi chiunava Ordi M,go-ddge
.Proba- bilmente
era venutadalla Bolivia
ed aveva occupatol'area
che vadalla fron- tiera della Bolivia
ad ovestfino al fiume Araguaia
eal Triangolo Mineiro
adest; dalle sorgenti dei fiumi Cuiabd
eRio
dasMortes al nord fino ai fiumi Coxim
eNegro
al sud. Si presume fosserodieci mila indigeni, "slanciati, forti, dalle forme eleganti, alle volte arrivando
aproporzioni gigantesche". Erano atti alla marcia
e resistevano benealla fatica. La loro lingua
non appartiene a nessuno dei quattro grandi gruppi:jé
otapuia,
tupi,aruak kartb.
Vivevano unavita primitiva e si
dedicavanoalla
caccia,all'allevamento degli arara,
grossipappagalli colorati
lecui piume
servivano1rr
omamento.Le loro
donne cura- vano le piccolepiantagioni di
mais e cotone.16 Nel coflcistorc del 15 giugno 1893 fu indicato coltrÉ yescovo degli indigeni del Brasile (cf Acta Sanctae Sedis, XXVI, p. 6). Forse a questo incarico si riferisce la lettera di don Cesar€
Cagliero a don Rua del 2l gennaio 1893 (ASC A 438).
17 Per queste brevi nozioni sulla tdbù dei Dororo, abbiamo utilizzato
il
libro BÒE ERo' MARIGGUD0YTo e BoRDrcNoN Elawuréu, l§.,.ario, Os Borcros naHistdia
do Cettro-Oeste Brosileiru 1716-1986. Campo Grande, Missilo Salesiana do Mato Grcsso e CTMFMT [1987].Lo citercmo sempre cortlre Os Borurus [,.,],
20
IntrcduzioneQuarant'anni di guerra
coni bomm
32. Nel
1849i bororo
ucciseroil
tenenteAntonio Conéa
da CostaPimentel, figlio
del presidente dellaprovincia
delMato
Grosso. NonostanteI'opposizio-
ne e le condanne
del govemo
centrale, Joào José da CostaPimentel incomin- ciò
una guerra per vendicare la morte delfiglio.
Solonel
1885 siriuscì
apaci- ficare
interamentei bomro rd
ovestdi
Cuiab6.Ma quelli del
S.Iorenzo
con-tinuarono la guerra.
Stremate datanti anni di ostilità,
entrambele parti
con- vennerodi fare la
pace,approfittando del fatto
che era andatoal govemo
delMato
Grosso JoaquimGaldino Pimentel. Incaricato delle trattative di
pacefu Antonio
José Duarte. Conl'aiuto di
RosaBorora, in
realtà CibaéMotojeb6do, riuscì nel 1886
aottenere che un gruppo di indigeni
deponessele armi
ed entrasse pacificamentein Cuiabf. Nel
gennaiodel
1887 quattrocentoguerrieri borom sfrlarcro
pacificamentein città. Memore dei tempi delle invasioni
dei barbariin
Europa,il
vescovoli
battezzò solennemente.It colonie
ind.igene33, Coni bomro
siriuscì
a fondare lacolonia
TeresaCristina
sulfiume
S.Lo- renzo. Così la
descrissel'antropologo ed esploratore
tedescoKarl von
den Steinen (1855-1929), che lavisitò
qualche annoprima
chevi
andasseroi
sale-siani:
<<Eccoquello
chefu
la catechesi:l'indio, I'ufficiale, il fomitore,
ognunosi arricchì quanto gli fu possibile [...] Il
danarodestinato agli indigeni solo servì per mettere fine a
questamagnifica materia prima
umana>>.l8Nella Colonia vi
abitavano unacinquantina di brasiliani, tra
soldati eloro farniliari.
All'inizio si arrivò fino a mille bororo. Alcuni si vestivano all'europea,
spe- cialmente le donne che servivanoi dirigenti della colonia,
manella stragBnde
maggioranza andavanonudi. Esisteva una
scuola,i cui risultati furono peò
praticamente
nulli. Simbolo
del potere era possedere la chiavedel
depositodi
acquavite. Poichégli indigeni
erano costantementeubriachi, i soldati
doveva-no
sobbarcarsi atutti i lavori.
34. Anche con
i
Aororo, dopotanti
annidi
guena,fu
possibile applicareil
con- sueto processodi
spoliazione delleloro
terre: siincominciò
colridurli neivil-
laggi
e col concedere loro una superficielimitata di
terra. Si liberarono cosìva-
ste aree ad uso deicivili.
Siaffrttarono quindi
a esterni alcune terre dellecolo- nie
e dopo qualche tempo, con lamotivazione
cheormai gli indigeni
si eranoconfusi colla
popolazionecivile,
si estinseroi villaggi,
concedendo ad essinon
18 Karl vorr den STEDTEN, Efitre os dbortgencs do
Brail,
pp- 567454, descrive la colonia Teresa Cristina. hendiamo le citazioni da Os Bororos [,.,],pp.2l-23-Itttotlitzione
21tutta
la terra, comerichiedeva
la legge, ma soloalcuni lotti. Il
rimanentedelle
terre passò al governo centrale,poi
aigovemi regionali
efinalmente
aicomu- ni
che le vendettero o se ne servirono per crearedei nuovi centri abitati. In tal
modofurono estinti i bororo occidentali. Quelli orientali
non scomparverodel tutto
grazieall'azione di alcuni missionari
salesiani.reIA strategia missionaria di
mons. Lnsagna35.
Mons. Lasagna aveva coscienza del processodi sterminio
acui
erano state sottoposte letribù
indigenein
alcuni paesidell'America del
Sud.Lodò il
Para- guay perché seguiva unapolitica
diversa. Peril Mato
Grosso si orientò a rende- reI'indio
capacedi
svolgereun'aftività produttiva di
carattere agricolo. Forma- zione al lavoro ed educazione della donnafurono
le basi su cuivolle
impiantareI'azione
missionaria. Per questo credeva chei confratelli coadiutori
ele FMA fossero
assolutamenteindispensabili nelle missioni, accanto ai
sacerdoti!2oMa ciò
non bastava.Era
necessario averele mani libere;
era necessario oftenere cheil direttore
salesiano fosse ancheil direttore del villaggio. Gia il
Regolamcnto
delle colonie
indigene delMato
Grossodel
1857 prevedeva cheil direttore
fosse unmissionario,
e questoil
vescovo salesiano chiese ed otten- nepr
la colonia Teresa Cristina. Ma poiché lapolitica
delMato
Grosso nongli
te Oggi I'Universita Caftolica Don Bosco di Campo Grande e la Facolta di Medicina del- t'Univenità di S. Paolo lavorano in accordo con la Missione Salesiana dÉl Mato Grosso per 1tre- servare le tribù indigene dall'estinzione fisica, ma molto di più per svilup,pare la loro cultura en- tro i nuovi modelli richiesti dall'anuale situazione. Il concilio Vaticano [I e la costituzione della Repubblica del I 988 furono due awenimenti che concorsero pet trasformere il problema indi- geno, come lo vedevano Couto de Magahees, mons. Lasagn4 Mariano Candido Rondon e tan- ti altli, nella palpitante quesrtone indi9eta, che si vive oggi in Brasile. Con il concilio si inizia- rono le pdme tsaduzioni dei testi litugici non solo in portoghese, ma anche in alcune lingue in- digene. Le esigenze della liturgia fecerc sì che le dive$e etnie incominciassero a meritare una rinlovata attenzione dei missionari e degli antropologi, non più secondo i criteri della cultura oc- cidentale, ma c€rcando propri cdteri. IÉ celebrazioni ilt lingua dive$a dal portoghese sarcbbe- ro state il pdmo passo per una ferma negazione della politica di totale integrazione dell'indige- na nella societa nazionale e l'irl.izio di una evoluzione della quale non abbiamo ancora una coscienza chiara del suo odentamento e del suo destino.
La costituzione del 1988, col riconoscere
il
didtto dei popoli indigeni alla tera e alla loro lingua e cultura anche nella scuola, sconfessò ufficialmente I'antica politica, che vedva dai lempi dei portoghesi, di un solo govemo, u\o solo religione, una sola lingua ewa
solo nazione. Si Ése tecessario pensareil
Brasile in temini molto diversi: un luogo dove tutte le etnie si trovino a casa loro e nel quale non abbiano piùL mgione di esserc le parole del poeta:«Me sinto s6 branco agora, sem ar neste ar-livre das Amédcas Me sinto s6 branco, s6 bmtrco em minha alma cdvada de rasas»
(Mario DE ANDRADE, Improviso do Mal de Améica).
r
Senza oegare le affinita e somiglianz€ che il piano di Mom. Lasagna prcsenta con la dottrina di Couto Magalhàes, è utile rotare che queste idee si trovano già nella lettera Lasagna- Bosco 07.05.80 (Epirro latio, I pp. 278-279).22
Introduzionadava
affidamento,
cercòdi
mettere lemissioni
sotto la protezionedel
governo federale. Ei fatti gli
diedero ragione.La congregazione salesiana
Espansione
della
congregazionenel
mondo36.
È questo unperiodo in cui la
congregazione salesiana godedi
una grande espansionenel
mondo: passa da 97 casenel
1892a
157nel
1895;i confratelli
salesianinel
1892 erano 1224olte ai
482novizi,
mentrenel
1895i confratel-
li
eruno 177 5 ei novizi
80 1 .2rLa rapida
espansionedella congregazione indica la stima che
godeva presso lepubbliche
autorità,i vescovi
ela
societain
generale.Inoltre
siaffer- marono davanti all'opinione pubblica pet
mezzodi iniziative di
grande suc- cesso, comeil Primo
Congresso Salesianodi Bologna
(1895).L'ispe orta dell'Uruguay
e delBrasile
37.
Sia quanto a case che a personaleI'ispettoria
continuavala
sua crescita aritmo
normale.Da
9 casenel
1892 passòa
12nel
1895.In
tale crescitafu si- gnificativa l'apertura della missione del Mato Grosso. Nell'Uruguay non
si può passaresotto silenzio la fondazione dei
TalleresDon Bosco,
una scuola professionale che raggiunse grandeprestigio non solo in Uruguay ma
anchenell'America del
Sud.All'epoca i
salesiani passaronoda
118a
157 ei novizi
si aggirarono sempre sullatrentina.z
In Brasile
era così grandela
stima che si avevadel lavoro dei
salesiani e delleFMA,
che mons. Lasagna aveva progettato unaquindicina di fondazioni,
alcune dellequali
si realizzarono dopola
sua morte e altre no.2r Presentiamo i seguenti quadri presi dalle Statistiche dell'ASC:
anro 1892 1893 1894
1895case 97 ll4 127
157(cf ASC D 430 Sratistico - Numeru delle Case aperte e totole) anno
§alesiani novizi
1892
tzu
482
1893
t4t2
536
1894
t5't2
'768
1895 1755 801
'Ibtale l7M 19,18 8q
2556(cfASC D 431 Salesia prcfessi e novizi (1862-1914))
Infiod.uzione
23I salesiani
e laRepubblica in Brasile
38. Con la proclamazione della Repubblica non cambiarono i rapporti
deisalesiani con le autorità brasiliane. La signora
de1Presidente Deodoro fre-
quentavale
feste delcollegio
salesiano Santa Rosadi Niter6i. Il collegio
ave-va
una banda paragonabilealle migliori
bandedi Rio
deJaneiro
(e cheoggi
prende ancora parte a concorsiinternazionali
in Europa). La corale delcollegio
era ben curata
dal direttore
don Pietro Rota e sulpalco si offrivano i tradizio- nali
saggi del teatro salesiano. Si attraevano cosìgli
esponentidell'alta
societàcarioca,
che amrnhavanoil risultato
dellavom
salesianofra giovani poveri
ed abbandonati.Scoppiata la
ribellione
della marina aRio
de Janeiro,il collegio continuò
ancora per un mese nelle suenormali anività.
Poifu
necessario mandaregli al- lievi in famiglia. I
salesiani collaborarono alloracol
governo repubblicanonel-
ladistribuzione di alimenti
e sussidi alla popolazionecivile.
Quandoi
combat-timenti
si feceropiù
aspri,il collegio fu trasformato in
ospedaledi
campo, ei
salesiani rimasero
nel collegio
per dare assistenzareligiosa ai feriti, prosegui-
re leattività
deilaboratori
che potevano ancora funzionare ed assicurare lapro- prietà dello
stabile.Tale disponibilita portò ai figli di don Bosco la simpatia della popolazione
ela
benevolenzadelle autorità.
Se neservì
mons. Lasagnaper mettere le missioni del Mato
Grossosotto l'alta protezione del govemo centrale, liberandosi così delle incefiezze della politica locale. Ritornata la
pace mons. Lasagna ottenne cheil
governo restituisseil collegio ai
salesiani.,,
Dall'Elenco Generale dei Satesiani, prendiamo i seguenti dati riguardanti l'ispettoria del- l'Uruguay e del Brasile:case ,392 1893 1894
1895Uruguay 6 'l 7'l
Brasile3345
Ibtale
p€nione Uruguay:
salesiani novizi BBsile:
salesiani novizi Italia:
sa.lesiani novizi
9 1892
10 1893
11 1894
13
l5
l9
54
l6
62t58l
t27t
t2
'13
l9 t2
1895
20
I
3
3.,
157 33 14.5
34 135
30 Tbtale
salesiarri novizi
118
24
IntoduzioncA
S. Paolodel Brasile,
come abbiamovisto, il
poterecontinuò
ad esserein
manoalle famiglie
chelo
detenevano già duranteI'Impero. Le
autorità nonrinunciarono
a dimostrare laloro
benevolenza versoi
salesiani.Rapporti
conI'internunziatura
e conI'episcopato
brasilianto39. r--internunzio mons. Girolamo Maria Gotti non era molto favorevole
a mons. Lasagna. Occasioneper
manifestarei suoi sentimenti al riguardo fu il
conflitto fra
questi ei vescovi di
S. Paolo.Mons.
Lasagna era statoincaricato dalla
Santa Sededi rilanciare in Bra-
sile lemissioni
tragli indigeni.
L Epistolario riporta
invece la decisa opposizione dei vescovidi
S. Paolo delBrasile
a che si creasse unVicariato apostolico nello
Stato.Anche
mons. Lasagnasi convinse
chenon
eral'ovest di quello
Statoil
posto opportuno per dare
inizio all'attività
missionaria dei salesiani;preferì in- cominciare nel Mato
Grosso, dovei
salesiani, traalterni momenti di
benevo- lenza edostilità, riuscirono
aconvivere
conil
vescovodi
Cuiabdfino al
1902.I vescovi di Rio
de Janeiro eMariana, quelli del
nordest edel nord del
paese appoggiaronoi
salesiani.I1
vescovo di Mariana poi aiutò mons.
Lasagna afare il discernimento nella vicenda che lo oppose a mons. Atcoverde, vescovo di S. Paolo del Brasile.
L'
apostolato della
stampa40. Le tipografie dei collegi di Niter6i e di S. Paolo del Brasile
erano ben attÌezzatee offrivano alla Chiesa i loro servizi con la
stampadelle lettere
pastorali e dialtri
scritti.Niter6i
poi diedeinizio
alla pubblicazione dellelztnre
Cattoliche
in
ponoghese conl'appoggio di
un gruppodi intellettuali
escrittori,
trai
qualiricordiamo
la poetessaAmelia
Rodrigues.23a
Amélia Augusta do Sacramento Roddgues (1861-1926) n. a Iapa, Campinhos, comu- ne di Santo Amaro da Puificagào (Bahia), nota semplicemente come Amélia Rodrigues. Dede tutta la sua vita al compito di educare i fanciulli nella scuola, incominciando la sua carriera di in- segnante a Lapa, hno ad arrivare a Salvador (Bahia). Dotata di buona oratoria, ela spe§so invi- tata per conferenze. Scrittrice, pubblicò romanzi, racconti e dnmmi per il teatro. tr §uo libro, Mestr., e Mae,fii
tadotto in tedesco. Poetessa, dei suoi inni, quello più diffusoir
tutto il Bra§i- lefir Sa ta Igreja Romata Catdlica;dà
srcl, poemi, il più citato è yerso e Reverso; Iicordiamo arche Flores da Biblia. Lavoò attivamente nella diffu§ione della buotra stampa e in maniera speciale delle "Leituas Cat6licas". Morì a Salvador e le sue spoglie ripo§ano dieto I'altarc mag- giore del Santuario di Maria Ausiliatrice, accanto al collegio salesiano.Itttoduzione
25Criteri di edizione
41. I criteri di
edizione sonoquelli indicati
da F.Morro,Norme per I'edizione degli scitti
d.iilon
Bosco e dellefonti
salesiane,in RSS I (1982) 81-94
egià
presentatinei volumi anteriori.
Quanto alla grafia dei documenti, mons. Lasagna scrive in
lingue
diverse, in momenti eluoghi diversi;
cambiapoi in
continuazione la manieradi
scrivere.Nella
stessa letteratroviamo Amico
e amico, Ecc. e E.,Ex.,
Ex.a,Ex.cia,
Sig.e sig., e così
via. Non
sempreci
è stato possibile rendereuniforme il
testo. Spe-ciale difficoltà poi
presentanole lettere in
portoghese,scritte con I'ortografia dell'epoca. Tra
parentesi quadre vengonoindicate le modificazioni
al testodi
mons. l,asagna e
il
numero delle lettere, che mancain
alcune delledieci
lettere scritte a don Rua sul viaggio in Paraguay e nelMato
Grosso.I
documentiprove- nienti dall'Archivio
diocesano diPerolina
presentano delle lacune;il
testo pre- sunto èindicato
tra parentesi quadle.Manca
la partefinale nelle lettere
a donBalzola
e anchein
altr€ lettere.42. Abbreviazioni
comunementeutilizzate nell'apparato delle varianti
adn cotT del emend
fl il it
ls mrg
d
mrg sin om post slAAEE ACMC ACMM
ACPF ACSBA ADP AGftna AISPAR43. Abbreviazioni più
comunemente urtlizzatein
questa edizione additcorrigit delet emendat [in]
folio
infta lineam iteravit linea suMucta[in]
margine dexEoinl
margine sinistroomittit
post super l.ineam
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Affari
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