CUCCHI: SAPPE, RINVII A GIUDIZIO NON SONO SENTENZA DI CONDANNA =
(AGI) - Roma, 25 gen. - "Il rinvio a giudizio di 12 persone, tra le quali tre appartenenti al Corpo, non e' una sentenza di condanna. Attendiamo con serenita' gli accertamenti della magistratura". Donato Capece, segretario generale del Sindacato autonomo polizia penitenziaria, commenta cosi' quanto deciso dal Gup di Roma in merito alla morte di Stefano Cucchi. "Ricordo - aggiunge Capece - che la rigorosa inchiesta amministrativa disposta dal capo del Dipartimento dell'amministrazione penitenziaria, Franco Ionta, sul decesso di Stefano Cucchi ha escluso responsabilita' da parte del personale di polizia penitenziaria, in particolare di quello che opera nelle celle detentive del Palazzo di Giustizia a Roma. La nostra convinzione e' che a piazzale Clodio la polizia penitenziaria ha lavorato come sempre nel pieno rispetto delle leggi, con professionalita' e senso del dovere. Ci auguriamo che anche gli approfondimenti giudiziari confermino questa nostra
convinzione. Ci sicuro rigettiamo ogni tesi manichea che ha associato e associa piu' o meno velatamente al nostro lavoro i sinonimi inaccettabili di violenza, indifferenza e cinismo".
"Noi - conclude il segretario del SAPPE - confidiamo che la magistratura accerti, come sempre con serenita', equilibrio e pieno rispetto dei valori costituzionali, gli elementi di cui e' in possesso. Ripeto ancora una volta che noi tutti abbiamo il massimo rispetto umano e cristiano per il dolore dei familiari del detenuto Stefano Cucchi, morto nel reparto
detentivo dell'Ospedale Pertini di Roma, come lo abbiamo per tutti coloro che hanno perso un proprio caro detenuto. Ma non possiamo accettare una certa, tendenziosa e falsa rappresentazione del carcere come luogo in cui quotidianamente e sistematicamente avvengono violenze in danno dei detenuti che traspare da alcune - non tutte, per fortuna - cronache giornalistiche". (AGI) <br/> Bas 251534 GEN 11
Cucchi, SAPPE: Attendiamo con serenita' accertamenti magistratura
Roma, 25 GEN (Il Velino) - "Il rinvio a giudizio di dodici persone, tra le quali tre appartenenti al Corpo di polizia penitenziaria, non e' una sentenza di condanna.
Attendiamo dunque con serenita' gli accertamenti della magistratura". A pronunciare queste parole e' Donato Capece, segretario generale del Sindacato Autonomo polizia Penitenziaria (SAPPE), la prima e piu' rappresentativa Organizzazione di Categoria, alla notizia dei rinvii a giudizio da parte del Gup di Roma sulla morte di Stefano Cucchi.
"Ricordo che la rigorosa inchiesta amministrativa disposta dal Capo del dipartimento dell'Amministrazione penitenziaria Franco Ionta sul decesso di Stefano Cucchi - ha proseguito Capece - ha escluso responsabilita' da parte del Personale di polizia
penitenziaria, in particolare di quello che opera nelle celle detentive del Palazzo di Giustizia a Roma. La nostra convinzione e' che a Piazzale Clodio la polizia Penitenziaria ha lavorato come sempre nel pieno rispetto delle leggi, con professionalita' e senso del dovere. Ci auguriamo che anche gli approfondimenti giudiziari confermino questa nostra
convinzione. Ci sicuro rigettiamo ogni tesi manichea che ha associato e associa piu' o meno velatamente al nostro lavoro i sinonimi inaccettabili di violenza, indifferenza e cinismo". (segue) (com/ped) 251545 GEN 11 NNNN
Cucchi, SAPPE: Attendiamo con serenita' accertamenti magistratura (2)
Roma, 25 GEN (Il Velino) - "Noi confidiamo che la Magistratura accerti - come sempre con serenita', equilibrio e pieno rispetto dei valori costituzionali - gli elementi di cui e' in possesso - aggiunge Capece -. Ripeto ancora una volta che noi tutti abbiamo il massimo rispetto umano e cristiano per il dolore dei familiari del detenuto Stefano Cucchi, morto nel reparto detentivo dell'Ospedale Pertini di Roma, come lo abbiamo per tutti coloro che hanno perso un proprio caro detenuto. Ma non possiamo accettare una certa (tendenziosa e falsa) rappresentazione del carcere come luogo in cui quotidianamente e
sistematicamente avvengono violenze in danno dei detenuti che traspare da alcune - non tutte, per fortuna - cronache giornalistiche apparse in questi giornali.
Non accettiamo che le donne e gli uomini della polizia penitenziaria che lavorano, ogni giorno, nelle strutture detentive del Paese con professionalita', zelo e abnegazione - conclude Capece - vengano rappresentate da certe corrispondenze di stampa che, piu' o meno velatamente, associano al nostro lavoro i sinonimi inaccettabili di violenza,
indifferenza e cinismo". (com/ped) 251545 GEN 11 NNNN
CASO CUCCHI: SAPPE, AGENTI PENITENZIARI NON SONO VIOLENTI BASTA CON TESI MANICHEE =
Roma, 25 gen. (Adnkronos) - "Il rinvio a giudizio di 12 persone, tra le quali tre appartenenti al Corpo di Polizia Penitenziaria, non e' una sentenza di condanna. Attendiamo dunque con serenita' gli accertamenti della magistratura". E' il commento di Donato Capece, segretario generale del SAPPE, alla notizia dei rinvii a giudizio da parte del Gup di Roma sulla morte di Stefano Cucchi.
"Ricordo - scrive in una nota - che la rigorosa inchiesta amministrativa disposta dal Capo del Dipartimento dell'Amministrazione penitenziaria Franco Ionta sul decesso di Stefano Cucchi ha escluso responsabilita' da parte del Personale di Polizia penitenziaria, in particolare di quello che opera nelle celle detentive del Palazzo di Giustizia a Roma".
Secondo Capece, "a piazzale Clodio la Polizia Penitenziaria ha lavorato come sempre nel pieno rispetto delle leggi, con professionalita' e senso del dovere. Ci auguriamo che anche gli approfondimenti giudiziari confermino questa nostra convinzione. Ci sicuro rigettiamo ogni tesi manichea che ha associato e associa piu' o meno velatamente al nostro lavoro i sinonimi inaccettabili di violenza, indifferenza e cinismo". (segue) (Sin/Gs/Adnkronos) 25- GEN-11 16:09
CASO CUCCHI: SAPPE, AGENTI PENITENZIARI NON SONO VIOLENTI BASTA CON TESI MANICHEE (2) =
(Adnkronos) - 'Noi confidiamo che la magistratura accerti - come sempre con serenita', equilibrio e pieno rispetto dei valori costituzionali - gli elementi di cui e' in possesso', aggiunge Capece. 'Ripeto ancora una volta che noi tutti abbiamo il massimo rispetto
umano e cristiano per il dolore dei familiari del detenuto Stefano Cucchi, morto nel reparto detentivo dell'Ospedale Pertini di Roma, come lo abbiamo per tutti coloro che hanno perso un proprio caro detenuto'.
'Ma non possiamo accettare -conclude- una certa (tendenziosa e falsa) rappresentazione del carcere come luogo in cui quotidianamente e sistematicamente avvengono violenze in danno dei detenuti che traspare da alcune - non tutte, per fortuna - cronache
giornalistiche apparse in questi giornali". (Sin/Gs/Adnkronos) 25-GEN-11 16:17 Cucchi/ SAPPE: Penitenziaria corretta, confidiamo in magistratura
"Rigettiamo ogni tesi che ci associa alla violenza e al cinismo"
Roma, 25 gen. (TMNews) - Il rinvio a giudizio di 12 persone per la morte di Stefano Cucchi, tra le quali tre appartenenti alla Penitenziaria, "non è una sentenza di condanna:
attendiamo dunque con serenità gli accertamenti della magistratura. Ricordo che la
rigorosa inchiesta amministrativa disposta dal capo del dipartimento dell'Amministrazione penitenziaria Franco Ionta sul decesso di Stefano Cucchi ha escluso responsabilità da parte del personale della penitenziaria, in particolare di quello che opera nelle celle detentive del Palazzo di Giustizia a Roma". Lo dice in una nota Donato Capece, segretario generale del Sindacato autonomo polizia penitenziaria (SAPPE).
"La nostra convinzione è che a Piazzale Clodio la polizia Penitenziaria ha lavorato come sempre nel pieno rispetto delle leggi, con professionalità e senso del dovere. Ci auguriamo che anche gli approfondimenti giudiziari confermino questa nostra convinzione. Di sicuro - continua Capece - rigettiamo ogni tesi manichea che ha associato e associa più o meno velatamente al nostro lavoro i sinonimi inaccettabili di violenza, indifferenza e cinismo".
"Confidiamo che la magistratura accerti, come sempre con serenità, equilibrio e pieno rispetto dei valori costituzionali, gli elementi di cui è in possesso - aggiunge Capece - noi tutti abbiamo il massimo rispetto umano e cristiano per il dolore dei familiari del detenuto Stefano Cucchi, ma non possiamo accettare una certa tendenziosa e falsa rappresentazione del carcere come luogo in cui quotidianamente e sistematicamente avvengono violenze in danno dei detenuti che traspare da alcune, non tutte, per fortuna, cronache giornalistiche apparse in questi giornali".
Red/Sav 251633 gen 11
CASO CUCCHI: SAPPE, RINVIO A GIUDIZIO NON E' SENTENZA CONDANNA =
(ASCA) - Roma, 25 gen - 'Il rinvio a giudizio di 12 persone, tra le quali tre appartenenti al Corpo di Polizia Penitenziaria, non e' una sentenza di condanna. Attendiamo dunque con serenita' gli accertamenti della magistratura'.
Cosi', in una nota, Donato Capece, segretario generale del Sindacato Autonomo Polizia Penitenziaria SAPPE, a proposito delle decisioni prese oggi dal Gup sulla morte del giovane Stefano Cucchi.
'Ricordo - aggiunge - che la rigorosa inchiesta amministrativa disposta dal Capo del Dipartimento dell'Amministrazione penitenziaria Franco Ionta sul decesso di Stefano Cucchi ha escluso responsabilita' da parte del Personale di Polizia penitenziaria, in particolare di quello che opera nelle celle detentive del Palazzo di Giustizia a Roma. La nostra convinzione e' che a Piazzale Clodio la Polizia Penitenziaria ha lavorato come sempre nel pieno rispetto delle leggi, con professionalita' e senso del dovere. Ci auguriamo che anche gli approfondimenti giudiziari confermino questa nostra
convinzione. Di sicuro rigettiamo ogni tesi manichea che ha associato e associa piu' o meno velatamente al nostro lavoro i sinonimi inaccettabili di violenza, indifferenza e cinismo'.
Ribadendo 'il massimo rispetto umano e cristiano per il dolore dei familiari del detenuto Stefano Cucchi, morto nel reparto detentivo dell'Ospedale Pertini di Roma, come per tutti coloro che hanno perso un proprio caro detenuto', 'non possiamo pero' accettare -
chiarisce Capece - una certa (tendenziosa e falsa) rappresentazione del carcere come luogo in cui quotidianamente e sistematicamente avvengono violenze in danno dei detenuti che traspare da alcune, non tutte, per fortuna, cronache giornalistiche apparse in questi
giornali.
Non accettiamo che le donne e gli uomini della Polizia penitenziaria che lavorano, ogni giorno, nelle strutture detentive del Paese con professionalita', zelo e abnegazione
vengano rappresentate da certe corrispondenze di stampa che, piu' o meno velatamente, associano al nostro lavoro i sinonimi inaccettabili di violenza, indifferenza e cinismo'.
res-mpd/mcc/lv 251659 GEN 11 NNNN
CUCCHI: SAPPE, RINVIO A GIUDIZIO NON E' SENTENZA CONDANNA
(ANSA) - ROMA, 25 GEN - 'Il rinvio a giudizio di 12 persone, tra le quali tre appartenenti al Corpo, non e' una sentenza di condanna. Attendiamo con serenita' gli accertamenti della magistratura'. Donato Capece, segretario generale del Sindacato autonomo polizia penitenziaria (SAPPE), interviene cosi' in merito a quanto deciso dal Gup di Roma sulla morte di Stefano Cucchi.
'Ricordo - aggiunge Capece - che la rigorosa inchiesta amministrativa disposta dal capo del Dipartimento dell'amministrazione penitenziaria, Franco Ionta, sul decesso di Stefano Cucchi ha escluso responsabilita' da parte del personale di polizia penitenziaria, in
particolare di quello che opera nelle celle detentive del Palazzo di Giustizia a Roma. La nostra convinzione e' che a piazzale Clodio la polizia penitenziaria ha lavorato come sempre nel pieno rispetto delle leggi, con professionalita' e senso del dovere. Ci
auguriamo che anche gli approfondimenti giudiziari confermino questa nostra convinzione.
Ci sicuro rigettiamo ogni tesi manichea che ha associato e associa piu' o meno
velatamente al nostro lavoro i sinonimi inaccettabili di violenza, indifferenza e cinismo'.
'Noi - conclude il segretario del SAPPE - confidiamo che la magistratura accerti, come sempre con serenita', equilibrio e pieno rispetto dei valori costituzionali, gli elementi di cui e' in possesso. Ripeto ancora una volta che noi tutti abbiamo il massimo rispetto umano e cristiano per il dolore dei familiari del detenuto Stefano Cucchi, morto nel reparto
detentivo dell'Ospedale Pertini di Roma, come lo abbiamo per tutti coloro che hanno perso un proprio caro detenuto. Ma non possiamo accettare una certa, tendenziosa e falsa rappresentazione del carcere come luogo in cui quotidianamente e sistematicamente avvengono violenze in danno dei detenuti che traspare da alcune (non tutte, per fortuna) cronache giornalistiche'.(ANSA).
COM-BAO 25-GEN-11 17:27 NNNN
CUCCHI: SAPPE, RINVIO A GIUDIZIO NON E' SENTENZA CONDANNA
(ANSA) - ROMA, 25 GEN - 'Il rinvio a giudizio di 12 persone, tra le quali tre appartenenti al Corpo, non e' una sentenza di condanna. Attendiamo con serenita' gli accertamenti della magistratura'. Donato Capece, segretario generale del Sindacato autonomo polizia penitenziaria (SAPPE), interviene cosi' in merito a quanto deciso dal Gup di Roma sulla morte di Stefano Cucchi.
'Ricordo - aggiunge Capece - che la rigorosa inchiesta amministrativa disposta dal capo del Dipartimento dell'amministrazione penitenziaria, Franco Ionta, sul decesso di Stefano Cucchi ha escluso responsabilita' da parte del personale di polizia penitenziaria, in
particolare di quello che opera nelle celle detentive del Palazzo di Giustizia a Roma. La nostra convinzione e' che a piazzale Clodio la polizia penitenziaria ha lavorato come sempre nel pieno rispetto delle leggi, con professionalita' e senso del dovere. Ci auguriamo che anche gli approfondimenti giudiziari confermino questa nostra convinzione.
Ci sicuro rigettiamo ogni tesi manichea che ha associato e associa piu' o meno
velatamente al nostro lavoro i sinonimi inaccettabili di violenza, indifferenza e cinismo'.
'Noi - conclude il segretario del SAPPE - confidiamo che la magistratura accerti, come sempre con serenita', equilibrio e pieno rispetto dei valori costituzionali, gli elementi di cui e' in possesso. Ripeto ancora una volta che noi tutti abbiamo il massimo rispetto umano e cristiano per il dolore dei familiari del detenuto Stefano Cucchi, morto nel reparto
detentivo dell'Ospedale Pertini di Roma, come lo abbiamo per tutti coloro che hanno perso un proprio caro detenuto. Ma non possiamo accettare una certa, tendenziosa e falsa rappresentazione del carcere come luogo in cui quotidianamente e sistematicamente
avvengono violenze in danno dei detenuti che traspare da alcune (non tutte, per fortuna) cronache giornalistiche'.(ANSA).
COM-BAO 25-GEN-11 17:27 NNNN
NOTIZIE FLASH: 3/A EDIZIONE - LA CRONACA (5) =
Roma. "Il rinvio a giudizio di 12 persone, tra le quali tre appartenenti al Corpo di Polizia Penitenziaria, non e' una sentenza di condanna. Attendiamo dunque con serenita' gli accertamenti della magistratura". E' il commento di Donato Capece, segretario generale del SAPPE, alla notizia dei rinvii a giudizio da parte del Gup di Roma sulla morte di Stefano Cucchi."Ricordo - scrive in una nota - che la rigorosa inchiesta amministrativa disposta dal Capo del Dipartimento dell'Amministrazione penitenziaria Franco Ionta sul decesso di Stefano Cucchi ha escluso responsabilita' da parte del Personale di Polizia penitenziaria, in particolare di quello che opera nelle celle detentive del Palazzo di Giustizia a Roma".
Secondo Capece, "a piazzale Clodio la Polizia Penitenziaria ha lavorato come sempre nel pieno rispetto delle leggi, con professionalita' e senso del dovere.
Ci auguriamo che anche gli approfondimenti giudiziari confermino questa nostra convinzione. Ci sicuro rigettiamo ogni tesi manichea che ha associato e associa piu' o meno velatamente al nostro lavoro i sinonimi inaccettabili di violenza, indifferenza e cinismo". (segue) (Pab/Opr/Adnkronos) 25-GEN-11 18:45