Cagliari – pag. 2 03 dicembre 2006
Ecco gli hotel bici-vacanze in Sardegna
CAGLIARI. Il requisito indispensabile, quello che decide davvero chi può e chi non può entrare, è la cultura dell’ospitalità: capire la mentalità di chi quando pensa
“vacanza” pensa “natura”, e quando pensa alla natura pensa allo sport e a tutti i comfort necessari per praticarlo.
Sta qui la quintessenza del progetto “Sardinia Hike and bike” nato due anni fa da un gruppo di studiosi del Consorzio 21 (l’Agenzia di sviluppo della Regione) con l’idea di costruire un sistema che mettendo insieme alberghi, bed&breakfast, società di servizi e guide turistiche, possa prolungare nell’isola la stagione delle vacanze, dando nuovo impulso al sistema economico e creando, di conseguenza, nuovi posti di lavoro. Il progetto, patrocinato dall’assessorato Regionale al Turismo, è stato nei giorni scorsi al centro di un incontro tra i suoi ideatori e le imprese interessate ad entrare nel circuito.
«L’idea, che è poi quella di un’offerta turistica rivolta agli amanti della bicicletta, del trekking e del turismo naturalistico, sta cominciando a prendere piede - dice Simone Scalas, tutor del progetto -. Tra strutture ricettive e società di servizi abbiamo già ricevuto una cinquantina di richieste». Richieste che vanno vagliate una per una, con una visita diretta da parte dei consulenti del progetto. Perché, fa notare Sabrina Orrù coordinatrice di Sardinia hike and bike, se la cultura dell’ospitalità è al primo posto, per entrare nel “giro” occorre non essere mai al di sotto di determinati standard previsti da un apposito disciplinare, come il possesso di un garage o di un deposito per le bici, un banco officina per la manutenzione delle bici, o materiale informativo sui percorsi proposti. Per adesso sono 17 le imprese che sono riuscite ad entrare.
(s.z)