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I No all’obbligo di certificazione Inail in assenza di contrattazione nazionale

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M.D. Medicinae Doctor - Anno XXVI numero 2 - marzo 2019 19

I

medici dipendenti e convenzio- nati con il Ssn non potrebbero più farsi pagare i certificati Inail in libera professione. Secondo una norma della Finanziaria 2019 (com- ma 526) il medico sarà pagato non dal paziente, ma dall’Inail che do- vrà girare alle Regioni, sul Fondo sanitario nazionale, 25 milioni da ripartire tra i medici dipendenti dei Pronto soccorso e i medici di me- dicina generale. Agli ospedali i fondi andranno nella quota inte- grativa, mentre ai medici di fami- glia arriveranno in quota capitaria.

þ La protesta dello Smi

Per il Sindacato dei Medici italiani (Smi) con il comma 526 si profila- no nuovi oneri e incombenze buro- cratiche per i medici dipendenti e convenzionati con il Servizio Sani- tario Nazionale. “Rifiutiamo ogni logica impositiva”, ha dichiarato Gian Massimo Gioria, Respon- sabile Nazionale Smi per l’Assi- stenza Primaria.

“La legge di Bilancio individua lo stanziamento di fondi del tutto in- sufficienti per le certificazioni Inail. Sono infatti, 641.000 infortu- ni riconosciuti nel 2017 a fronte di 25.000.000 di euro stanziati. Chie- diamo un immediato tavolo di trat- tativa - sottolinea Gioria - dove

venga riconosciuto il lavoro dei medici dipendenti e convenziona- ti. Basta con il criterio della quota capitaria. I medici hanno diritto a veder riconosciuto il loro lavoro sulla base di quanto effettivamen- te svolto e chiedono di aprire la contrattazione per aver riconosciu- to il compenso per la prestazione effettivamente svolta”.

“Per queste ragioni diciamo no all’inglobamento nella quota capi- taria - continua ancora il sindacali- sta dello Smi - no alla cooptazione coatta dei medici per conto dell’I- nail, né tanto meno, resteremo fermi dinnanzi a ulteriori carichi burocratici. Rivendichiamo, inve- ce, un immediato snellimento del- le procedure Inail con la fornitura password attraverso le Asl. Lo di- ciamo a chiare lettere: nessun ob- bligo certificatorio è in vigore dal primo gennaio 2019 sino al rinno- vo della contrattazione. Nella leg- ge di Bilancio 2019 è previsto solo lo stanziamento del finanziamento al fondo indistinto, che nel merito giudichiamo del tutto inadeguato”.

þ Aprire un tavolo per la trattativa Nel frattempo i medici di assi- stenza primaria di diversi territori segnalano di aver ricevuto delle missive dall’Inail inerenti l’esple-

tamento delle certificazioni. E a tale proposito Gioria sottolinea che l’Inail non ha alcun titolo per inviare alcuna lettera, né dare al- cun mandato ai Mmg sino al mo- mento in cui non vengano attivati i previsti tavoli di contrattazione.

“I medici sono disponibili a certi- ficare l’apertura e la continuazio- ne del certificato on line - precisa Gioria - spetta però all’Inail, atta- verso i suoi medici dipendenti, procedere al rilascio dell’idoneità all’esenzione temporanea e alla chiusura dei certificati”.

“Non siamo più disposti a subire passivamente il decennale con- gelamento dei nostri diritti con- trattuali - tiene a sottolineare il rappresentante dello Smi - a fron- te di imposizioni di legge che bypassano le organizzazioni sin- dacali. È la contrattazione che stabilisce ove allocare i fondi at- traverso il confronto con i sinda- cati di categoria. Si convochi subi- to il tavolo di trattativa perché senza alcun Accordo Collettivo si ledono i diritti dei medici e dei la- voratori della Sanità”.

“Lo Smi si batterà contro i conte- nuti dal comma 526 della Legge di Bilancio 2019. Senza alcun Accor- do Collettivo Nazionale - conclude Gioria - si ledono i diritti dei medici e dei lavoratori della Sanità”.

Il diniego viene dal Responsabile Nazionale Smi Assistenza Primaria Gian Massimo Gioria che ha dichiarato di essere contrario a quanto declinato dal comma 526

della legge di Bilancio 2019 che con le certificazioni Inail impone ulteriori oneri burocratici ai medici dipendenti e convenzionati del Ssn

No all’obbligo di certificazione Inail

in assenza di contrattazione nazionale

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