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M.D. Medicinae Doctor - Anno XXVII numero 6 - 2020 n 5

p r i m a p a g i n a

La Medicina territoriale è decisiva per il controllo delle epidemie

I

l professor Massimo Galli - Direttore/Responsabile Malattie Infettive 3 Ospedale Luigi Sacco Polo-Uni- versitario, Milano - lo ha ripetuto fino allo sfinimento, nelle sue innumerevoli interviste, che il cardine di un efficace controllo delle epidemie passa attraverso una Medicina del territorio forte e ben strutturata.

Un concetto che ha tenuto a ribadire nell’intervista rilasciata a M.D. Medicinae Doctor.

“Forse la lezione più impietosa, che ha inferto l’emergenza Covid al nostro Paese, è stata quella di averci messo di fronte ai limiti della Medicina territoriale. Intendiamoci - tiene a chiarire il professor Galli - quando parlo di limi- ti della Medicina territoriale non alludo affatto a responsabilità dei medici di medicina generale o dei pediatri di libera scelta. Mi riferisco, invece, all’evidente mancanza di coordinamento che ha fatto si che proprio questi colleghi si siano trovati a dover affrontare l’epidemia senza rete, senza un riferimento organizzativo e, per un lungo periodo, senza i necessari dispositivi di sicurezza individuali. Le implicazioni di tutto ciò sono state estre- mamente negative: molti medici si sono ammalati e molti sono morti, tra cui un altissimo numero di Mmg”.

I limiti espressi dall’impianto della nostra Medicina territoriale, per il Professor Galli, sono una palese conse- guenza dei mancati investimenti fatti sul comparto che, di fatto, hanno esautorato il territorio di figure di ri- ferimento ‘istituzionali’ soprattutto nel campo della prevenzione.

“L’inadeguatezza della Medicina del territorio in termini organizzativi generali - spiega il professore - è conse- guenza dei mancati investimenti fatti sul comparto che hanno portato anche a rinunciare a figure di riferimen- to per lo svolgimento e il coordinamento delle campagne di prevenzione, dei veri e propri referenti sul terri- torio per la prevenzione”.

La prevenzione, infatti, non sembra essere una priorità. “Un esempio concreto di ciò - evidenzia il professor Galli - viene da quanto accade nel nostro Paese in termini di copertura vaccinale. Prendiamo in considerazio- ne le vaccinazioni per l’infanzia e la recente introduzione dell’obbligatorietà per cercare di garantirne le coper- ture. Malgrado ciò, sono molte le Regioni in cui l’obiettivo non è stato raggiunto, direi più per motivi organiz- zativo-gestionali, con differenze regionali evidenti, che per la riluttanza da parte dei genitori”.

In tempi di Covid a preoccupare particolarmente è l’imminente campagna vaccinale anti-influenzale.

“In un anno come questo, in cui c’è la necessità di poter distinguere agilmente tra forme febbrili delle prime vie respiratorie, causate dal virus influenzale, e quelle che potrebbero essere causate dal coronavirus - pre- cisa il professore - è evidente che una copertura vaccinale soprattutto degli anziani ultra-sessantacinquenni sia fondamentale. Mi auguro quindi che si riesca nell’impresa, così come mi auguro che si possa arrivare a vaccinare un numero maggiore di persone a rischio rispetto a quanto si è riusciti a fare in tempi recenti. Pa- radossalmente, proprio le persone a rischio per patologia associata, che dovrebbero vaccinarsi tutte, sono, per vari motivi, quelle che vengono vaccinate meno. Ogni anno l’influenza nel nostro Paese causa migliaia di morti, soprattutto in anziani e persone defedate o predisposte. Una parte consistente di questi decessi potrebbe essere evitata dalla vaccinazione influenzale, a prescindere dal Covid. La mia preoccupazione però cresce se prendo in considerazione la vaccinazione anti pneumococco su cui il nostro Paese ha un triste primato, quello di avere una delle coperture più basse in Europa tra le persone anziane”.

“Detto tutto ciò - conclude il professor Galli - non posso dimenticare un ultimo aspetto inerente la Medicina territoriale: la Medicina scolastica a cui abbiamo deciso di rinunciare tempo fa. Ora ci troviamo ad affrontare la gestione di un’epidemia con la riapertura delle scuole senza gli opportuni presidi, per questo diventa importan- te ripristinare una presenza sanitaria a scuola, organizzata e coordina-

ta. A tale riguardo, credo che un ruolo rilevante, vista la capillare pre- senza sul territorio, spetti ai Mmg e ai Pls. Attenzione, non penso affatto ad un ruolo esclusivo, a un semplice scarico anche di questa responsabilità sulla categoria, ma quale elemento di gestione e colla- borazione con l’insieme del sistema sanitario che ha il dovere di fare tesoro delle esperienze negative fatte durante l’epidemia”.

Attraverso il presente QR-Code è possibile ascoltare con tablet/smartphone il commento di Massimo Galli

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