2021_07_20_15_SIA_Studio Preliminare Impatto Ambientale (2406 KB)

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Sede Legale - Via dell’Elettricità n. 3/d - 30175 Marghera (VE)

Sede Operativa - Via delle Industrie n. 29/h - 30020 Marcon (VE)

Tel. 041.5385307 - Fax. 041.2527420 e-mail: info@studioamco.it - pec: studioamcosrl@pec.it

IMPIANTO DI RECUPERO RIFIUTI NON PERICOLOSI

VERIFICA DI ASSOGGETTABILITA’ ALLA VIA Art. 19 D.Lgs 152/06

STUDIO PRELIMINARE DI IMPATTO AMBIENTALE

MODIFICA A.U.A. N. 487/2020 DEL 23.12.2020

COMMITTENTE:

PREZERO POLYMERS ITALY SPA

Codice Fiscale e Partita IVA 03829260268

SEDE LEGALE

Via dell’Artigianato n. 3

31010 Fonte (TV) – Località Onè Tel. 0423 9462-35

Fax 0423 9462-19

SEDE STABILIMENTO

Via dell’Artigianato n. 3

31010 Fonte (TV) – Località Onè Tel. 0423 9462-35

Fax 0423 9462-19

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Committente:

PREZERO POLYMERS ITALY SpA Rif.: D.Lgs n. 152/2006

Sede impianto:

Via dell’Artigianato, 3 FONTE (TV)

Elaborato:

Studio Preliminare Impatto Ambientale

Emissione 28/06/2021

Studio AM. & CO. Srl

Sede legale: Via dell’Elettricità, 3/d – 30175 Marghera Ve Sede operativa: Via delle Industrie n. 29/h – 30020 Marcon (VE)

Tel. 041.5385307 Fax 041.2527420

C.F. – P.Iva 03163140274 - Reg. Imprese 03163140274 Cap. Sociale € 10.000,00 I.V.

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INDICE

1.0 PREMESSA ...4

2.0 SEZIONE I - CARATTERISTICHE DEL PROGETTO ...8

2.1 PREMESSA ... 8

2.2 CONSUMI ... 8

2.3 CUMULABILITÀ CON ALTRI PROGETTI ... 10

2.4 UTILIZZAZIONE DI RISORSE NATURALI ... 14

2.5 PRODUZIONE DI RIFIUTI ... 16

2.6 INQUINAMENTO E DISTURBI AMBIENTALI ... 17

2.6.1 Impatto sulla matrice atmosfera ... 17

2.6.2 Inquinamento luminoso ... 19

2.6.3 Impatto sull’ambiente idrico ... 22

2.6.4 Impatto sul suolo e sottosuolo ... 28

2.6.5 Impatto sull’ecosistema ... 29

2.6.6 Impatto sulla salute pubblica ... 31

2.6.7 Impatto acustico ... 32

2.6.8 Impatto odorigeno ... 33

2.7 TRAFFICO VEICOLARE INDOTTO ... 34

2.8 CAMPI ELETTROMAGNETICI... 34

3.0 SEZIONE II - LOCALIZZAZIONE DEL PROGETTO ... 36

3.1 PREMESSA ... 36

3.2 UTILIZZAZIONE ATTUALE DEL TERRITORIO E RICCHEZZA DELLE RISORSE NATURALI DELLA ZONA INTERESSATA DALL’INTERVENTO ... 36

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3.3 CAPACITÀ DI CARICO DELL’AMBIENTE NATURALE CON PARTICOLARE

RIFERIMENTO A ZONE CLASSIFICATE COME PROTETTE ... 38

3.4 COMPATIBILITÀ DELL’INTERVENTO CON GLI STRUMENTI DI PIANIFICAZIONE REGIONALE, PROVINCIALE E COMUNALE... 40

3.4.1 Quadro di riferimento programmatico regionale ... 40

3.4.2 Quadro di riferimento programmatico provinciale ... 63

3.4.3 Quadro di riferimento programmatico comunale ... 69

4.0 SEZIONE III - CARATTERISTICHE DELL’IMPATTO POTENZIALE... 73

4.1 PREMESSA ... 73

4.2 PORTATA DELL’IMPATTO, EFFETTI TRANSFRONTALIERI E PROBABILITÀ DELL’IMPATTO ... 73

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1.0 PREMESSA

Il presente documento costituisce lo Studio di Impatto Ambientale relativo ad una modifica sostanziale di un impianto di recupero rifiuti non pericolosi di titolarità della ditta Prezero Polymers Italy Spa ubicato in via dell’Artigianato n. 3 in località Onè di Fonte (TV).

L’attività svolta dalla Ditta presso il sito di Onè di Fonte (TV), è regolamentata dall’Autorizzazione Unica Ambientale n. 487/2020 del 23.12.2020 (Prot. n. 70570/2020) rilasciata ai sensi del D.P.R. 59/2013 relativamente a

a) Comunicazione ai sensi degli artt. 214 e 216 del D.Lgs n. 152/2006, per l’attività di recupero rifiuti non pericolosi in procedura semplificata;

b) Approvazione in linea tecnica della modifica alla rete di raccolta e smaltimento delle acque meteoriche di dilavamento delle coperture e delle aree pavimentate scoperte;

c) Scarico con recapito nel Canale Riazzolo ai sensi del D.Lgs 152/06 Parte III – Sezione II, titolo IV, capo II di:

 acque reflue industriali provenienti dalla rete di raccolta delle acque di raffreddamento,

 acque reflue industriali provenienti dall’impianto di depurazione annesso al lavaggio dei rifiuti dello stabilimento;

 acque meteoriche di prima pioggia, provenienti dall’impianto di depurazione annesso alle aree scoperte pavimentate e a parte delle aree scoperte pavimentate e a parte delle aree coperte riguardanti i tetti

d) Autorizzazione alle emissioni in atmosfera (D.Lgs n. 152/2006 – Parte IV);

In relazione alle mutate esigenze aziendali, è emersa la necessità da parte della Ditta di apportare le seguenti modifiche:

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1. Ampliamento della superficie di impianto inglobando la porzione adiacente posta al lato Ovest dello stabilimento identificata catastalmente dal Fg. 12 mappali 432, 587, 600 e 598 e 586;

2. Inserimento di nuovi macchinari a tecnologia più avanzata lungo l’intera linea di trattamento del materiale plastico:

- n. 1 nuovo macchinario di macinazione in aggiunta agli esistenti - n. 2 nuovi impianti di lavaggio in aggiunta agli esistenti;

- n. 2 nuovi estrusori in aggiunta agli esistenti

3. Inserimento della nuova linea di pretrattamento del materiale di scarto in uscita dall’estrusore;

4. In relazione alla modifica di cui ai punti precedenti, si richiede un aumento delle potenzialità impiantistiche in termini di quantitativi di rifiuti trattabili sia giornalmente che annualmente;

5. Incremento della quantità massima stoccabile dei rifiuti;

6. Revisione del lay-out impiantistico dovuto all’ampliamento della superficie di impianto e all’inserimento dei nuovi macchinari e alla rilocalizzazione di alcune superfici

7. Rilocalizzazione del camino C2 legato all’attività di estrusione (estrusione, degassagio, taglio) incrementando la portata da 8.000 Nmc/h a 24.000 Nmc/h e introducendo un sistema di abbattimento (filtro oli) quale intervento migliorativo;

8. Ricollocazione del punto di emissione C1 (legato alla fase di carico delle linee di estrusione) con sostituzione dell’attuale sistema di abbattimento con un filtro a maniche a tecnologia più avanzata con portata di 48.000 Nmc/h e sostituzione del camino di emissione in atmosfera;

9. Potenziamento dell’attuale sistema di depurazione delle acque reflue industriali provenienti dalla linea di lavaggio, con un impianto chimico-fisico di nuova

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generazione. Non viene attivato un nuovo punto di scarico, ma la gestione delle acque rimane a ciclo chiuso.

L’intervento non apporta alcuna variazione ai seguenti aspetti:

 Tipologie di rifiuti conferibili all’impianto;

 Processi tecnologici e gestionali di recupero dei rifiuti;

 Materiale che cessa la qualifica di rifiuto prodotto dalle operazioni di trattamento;

 Struttura edilizia del fabbricato esistente;

 Sistema di depurazione delle acque reflue prodotte dalle operazioni di raffreddamento;

 Sistema di trattamento delle acque meteoriche di dilavamento delle superfici scoperte.

In relazione alle modifiche richieste e in relazione al fatto che la quantità massima giornaliera di rifiuti trattati (operazioni di recupero R3 – Allegato C alla parte IV del D.Lgs n. 152/2006) svolta all’interno dell’impianto è superiore alle 10 ton/giorno, in base al combinato disposto dall’art. 19 e dall’Allegato IV alla parte II del D.Lgs n. 152/2006 e s.m.i., l’intervento rientra nella procedura di verifica di assoggettabilità alla Valutazione di Impatto Ambientale da parte della Provincia di Treviso.

Si precisa inoltre che la configurazione impiantistica vigente e descritta come “stato di fatto” nei capitoli seguenti, è stato oggetto di Verifica di Assoggettabilità alla V.I.A.

nell’anno 2017 con rilascio da parte della Provincia di Treviso del parere di non assoggettabilità alla V.I.A. (Decreto n. 17/2017 del 30.06.2017).

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Il presente documento costituisce lo “studio preliminare di impatto ambientale” ed è strutturato secondo quanto stabilito dall’Allegato V alla Parte II del D.Lgs. 152/20006 (come modificato dal D.Lgs. n. 4/2008) vale a dire:

1. Sezione 1: Caratteristiche del progetto 2. Sezione 2: Localizzazione del progetto

3. Sezione 3: Caratteristiche dell’impatto potenziale

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2.0 SEZIONE I - CARATTERISTICHE DEL PROGETTO

2.1 PREMESSA

Il presente documento costituisce la “Sezione 1 – Caratteristiche dei Progetti” dello Studio Ambientale Preliminare e viene articolato secondo quanto stabilito dall’Allegato V alla Parte II del D.Lgs n. 152/2006 e ssmmii, affrontando le seguenti argomentazioni:

1) Consumi;

2) Cumulabilità con altri progetti;

3) Utilizzazione di risorse naturali;

4) Produzione di rifiuti;

5) Inquinamento e disturbi ambientali;

6) Rischi per la salute umana.

Per quanto concerne invece le “Dimensioni del Progetto” si rimanda interamente alla

“Relazione Tecnica” di Progetto ove sono descritte nel dettaglio le caratteristiche dimensionali, strutturali e funzionali dell’intero impianto di recupero della ditta Prezero Polymers Italy Spa, nonché le modifiche che la stessa intende apportare alla situazione autorizzata.

2.2 CONSUMI

Sulla base delle stime dei consumi dell’impianto di recupero rifiuti della ditta Prezero Polymers Italy Spa nella configurazione di fatto e considerato l’incremento di potenzialità dettato dalle modifiche impiantistiche descritte nella Relazione Tecnica, si stimano i seguenti consumi di progetto:

Tabella n. 1

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PARAMETRO FONTE DI CONSUMO

STATO DI

FATTO STATO DI PROGETTO CONSUMO

ANNUO CONSUMO

ANNUO ENERGIA

ELETTRICA Uffici e Macchinari 24.000 MW 72.000 MW GASOLIO Mezzi interni 15.000 l 20.000 l ACQUE Servizi igienici 500 mc 500 mc

Raffreddamento 100.000 mc 170.000 mc Lavaggio 1.500 mc 2.500 mc

OLIO Macchinari 1.000 kg 1.500 kg

Le fonti non rinnovabili utilizzate per l’esercizio dell’attività di recupero rifiuti non pericolosi svolta dalla ditta Prezero Polymers Italy Spa sono le seguenti:

- Energia elettrica a servizio principalmente dei macchinari utilizzati per le fasi di trattamento del materiale plastico;

- Acqua utilizzata per la fase di lavaggio e per il raffreddamento dell’estrusore attinta da pozzo privato;

Quale misura mitigativa dei consumi energetici la ditta Prezero Polymers Italy Spa adotterà le seguenti misure:

- Accensione dei macchinari solamente durante le effettive fasi di utilizzo;

- Programmazione costante degli interventi di manutenzione dei macchinari al fine di migliorare l’efficienza degli stessi e a ridurne i consumi energetici;

- Organizzazione dei turni di lavoro volti all’ottimizzazione delle attività, in modo da utilizzare i macchinari per singole lavorazioni;

- Accensione delle luci solamente in caso di necessità, compatibilmente con l’illuminazione naturale, e durante le ore notturne solamente nei locali di lavorazione.

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2.3 CUMULABILITÀ CON ALTRI PROGETTI

L’impianto di recupero rifiuti della ditta Prezero Polymers Italy Spa si inserisce all’interno della Zona Industriale della frazione di Onè di Fonte, comune situato nel territorio Nord – Ovest trevigiano, ai confini con il territorio provinciale di Vicenza. Il comune confina:

 a Est con il comune di Pieve del Grappa;

 a Sud con il comune di Riese Pio X;

 ad Est con il comune di Asolo;

 ad Ovest con il comune di San Zenone degli Ezzelini;

L’immagine seguente evidenzia l’ubicazione del comune di Fonte in relazione ai Comuni limitrofi.

Fig. 1 - estratta da formaps.it

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Al fine di valutare eventuali effetti cumulativi del progetto proposto con eventuali altri progetti presenti nell’area di indagine, si rende necessario definire l’ambito territoriale all’interno del quale verrà verificato il criterio di cumulo con altri progetti.

Tale ambito viene definito considerando i seguenti aspetti:

 Tipologia dell’attività di recupero rifiuti;

 Destinazione d’uso delle aree prossime all’area di intervento;

 Struttura della rete viaria a servizio della zona produttiva;

 Effetti potenzialmente indotti dal progetto approvato (emissioni in atmosfera, scarichi idrici, rumore) nei confronti dell’ambiente e dell’uomo.

Fatte le dovute considerazioni e approfondita la valutazione degli impatti potenziali riconducibili all’intervento proposto (si veda nel proseguo del presente documento), viene definito quale campo di indagine il territorio raffigurato nell’immagine sottostante.

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Fig. 2 - area di indagine effetto cumulativo

A seguito di ricerche bibliografiche effettuato dai tecnici estensori del presente documento all’interno del territorio indagato non sono presenti i seguenti progetti/insediamenti che possano in qualche modo avere effetti di cumulabilità con l’intervento proposto dalla Ditta Prezero Polymers Italy Spa.

Si ritiene di dover segnalare la presenza, al di fuori dell’area di indagine dei seguenti interventi:

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a) La Superstrada “Pedemontana Veneta” con il casello di Riese Pio X che scorrerà a Sud dell’area di installazione, al di fuori del campo di indagine rappresentato nell’immagine n. 2.

b) L’eventuale futura realizzazione di una tangenziale a Sud della frazione di Onè, (intervento previsto dal PATI anche in recepimento del PTCP) al fine di salvaguardare la qualità abitativa del centro urbano di Onè.

Non si prevedono effetti cumulativi di tali interventi con l’area in esame, in quanto, come illustrato nel rapporto ambientale del PATI dei Comuni di Fonte e di San Zenone degli Ezzelini (di cui si riporta un estratto) non si prevedono potenziali aumenti del traffico veicolare lungo la SP20 Via Castellana, indotto dalla vicinanza del casello della nuova Pedemontana e dalla Circonvallazione Sud.

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Fig. 3 – flussi di traffico pre e post realizzazione interventi del P.A.T.I. – estratto Relazione Ambientale P.A.T.I.

2.4 UTILIZZAZIONE DI RISORSE NATURALI

Lo stabilimento, come dettagliatamente descritto nella relazione tecnica di progetto, è ad oggi esistente e svolge attività di recupero rifiuti a matrice plastica in regime di comunicazione (Art. 214-216 D.Lgs 152/06).

Per quanto concerne l’intervento proposto dalla ditta Prezero Polymers Italy Spa, la possibile interazione con l’utilizzo di risorse naturali riguarda sostanzialmente due aspetti:

 L’ampliamento della superficie impiantistica prevede l’insediamento dell’attività nella lottizzazione adiacente avente destinazione urbanistica produttiva. Non si prevede pertanto un consumo della risorsa ambientale suolo in quanto l’area di espansione è completamente edificata;

 Durante la fase di esercizio, vengono utilizzati macchinari a tecnologia avanzata, alimentati ad energia elettrica.

L’unica risorsa naturale impiegata nell’attività svolta è l’acqua captata da un pozzo artesiano regolarmente denunciato al genio civile e in minor parte dal servizio idrico integrato.

L’acqua captata viene impiegata:

 nel processo di raffreddamento che coinvolge la linea di estrusione e successivamente viene scaricata nella rete di raccolta acque bianche della zona produttiva che successivamente scarica nel canale “Riazzolo”; Scarico regolarmente autorizzato dalla Provincia di Treviso con AUA n. 487/2020 - del 23.12.2020

 nella linea di lavaggio del materiale plastico. Tale refluo a seguito di un trattamento preliminare di depurazione chimico-fisica, viene reimmesso in testa al processo di lavaggio;

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 nell’alimentazione della rete antincendio a servizio dello stabilimento. In base a quanto riferito dalla ditta, dall’inizio dell’attività ad oggi non si sono verificati fenomeni di incendio;

Considerando le caratteristiche tecnico-strutturali del processo di raffreddamento si stima che l’acqua scaricata nel canale “Riazzolo” corrisponda a circa il 90% di quella captata dal pozzo. Il rimanente 10% viene immesso in atmosfera sotto forma di vapore acqueo per mezzo dei camini n. 2. I valori riportati sono da riferire alla totalità delle lavorazioni eseguite presso lo stabilimento della ditta Prezero Polymers Italy Spa dunque relative sia alla lavorazione delle materie prime che dei rifiuti. Non è possibile stabilire alla data odierna il preciso consumo specifico di entrambe le due attività.

In relazione all’implementazione delle linee di lavaggio e di estrusione, come indicato nella Relazione Tecnica allegata, la Ditta Prezero Polymers Italy Spa ha richiesto al Genio Civile di Treviso l’autorizzazione alla terebrazione di un pozzo, in aggiunta all’esistente, aventi le seguente caratteristiche:

 Profondità circa 72 m;

 Diametro 168 mm

 Portata media 2,367 l/s (71.000 mc/anno)

La Regione Veneto in data 30.04.2021 Prot. N. 199107 ha rilasciato l’autorizzazione di cui sopra.

Come emerge dalla documentazione tecnica a firma del Geologo Luca Basso, approvata dal Genio Civile, è stata limitata la profondità di derivazione d’acqua a 72 metri in modo da non intercettare la porzione di falda tutelata posta al di sotto di 72,5 metri dal piano campagna. La modifica impiantistica proposta pertanto non interferisce con la falda sottostante.

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Quale intervento migliorativo la Ditta intende potenziare il sistema di depurazione chimico fisico esistente (adibito al trattamento a ciclo chiuso delle acque di lavaggio del materiale plastico, si veda relazione tecnica allegata) al fine di ottimizzare in termini qualitativi e quantitativi la risorsa naturale utilizzata.

2.5 PRODUZIONE DI RIFIUTI

L’intervento proposto è da riferire ad un’attività di recupero rifiuti non pericolosi, dunque finalizzata alla produzione di materiale che ha cessato la qualifica di rifiuto utilizzando i rifiuti e gli scarti di lavorazione provenienti da altre attività economiche. Da questo punto di vista dunque l’intervento presenta aspetti ambientali positivi in quanto è indirizzato alla riduzione dei rifiuti avviati a smaltimento, favorendone invece il recupero. Quanto detto dimostra inoltre che l’attività in esame si inserisce completamente all’interno degli obiettivi e dei principi generali del D.Lgs n. 152/2006 secondo i quali:

a) Il recupero dei rifiuti è prioritario rispetto allo smaltimento;

b) Il recupero di materia dai rifiuti è prioritario rispetto al recupero energetico.

Come tutte le attività di lavorazione e manipolazione di materiali (in questo caso rifiuti), anche l’attività proposta dalla ditta Prezero Polymers Italy Spa prevede la produzione di rifiuti, vale a dire materiali di scarto non conformi alle norme tecniche di settore del materiale che cessa la qualifica di rifiuto prodotto, ovvero frazioni estranee eventualmente presenti in piccole concentrazioni all’interno dei carichi di rifiuti in ingresso. In via previsionale, considerando le tipologie di rifiuti che la ditta proponente sottopone a recupero e le attività di provenienza degli stessi si prevede una produzione di rifiuti molto limitata. Detti rifiuti saranno successivamente avviati ad impianti di recupero rifiuti regolarmente autorizzati ai sensi della vigente normativa ambientale.

A seguito della modifica proposta dalla ditta committente, continueranno ad essere prodotte le medesime tipologie di rifiuto.

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2.6 INQUINAMENTO E DISTURBI AMBIENTALI

Al fine di valutare in modo completo e soddisfacente il potenziale impatto sull’ambiente limitrofo indotto dalla modifica proposta dalla ditta Prezero Polymers Italy Spa, si ritiene necessario affrontare le tematiche nel seguito argomentate.

2.6.1 Impatto sulla matrice atmosfera

Come emerge dalla relazione di progetto tutte le tipologie di rifiuti oggetto dell’attività di recupero svolta dalla ditta Prezero Polymers Italy Spa presentano stato fisico solido non pulverulento.

Le fasi di lavorazione dei rifiuti consistono in operazioni di macinazione, lavaggio asciugatura ed estrusione realizzate mediante l’ausilio di macchinari a tecnologia standardizzata (macinatori, estrusori e linee di lavaggio).

L’Autorizzazione Unica Ambientale n. 487/2020 (prot. n. 70570/2020) del 23 dicembre 2020, autorizza alla ditta PreZero Polymers Italy Spa i seguenti punti di emissione in atmosfera:

Camino N. 1:

E’ collegato all’aspirazione delle polveri provenienti dallo sfiato dei sifoni dei cicloni afferenti alla linea di estrusione. Il trasporto delle polveri è di tipo pneumatico e convoglia l’aria aspirata ad una sottostazione autopulente di abbattimento, costituita da un filtro a maniche e successivamente all’emissione nel camino C1

Camino N. 2:

E’ collegato al funzionamento dei macchinari di estrusione. Le operazioni correlate sono l’estrusione, il degasaggio ed il taglio del materiale plastico.

I limiti da rispettare sono i seguenti:

COV: 50 mgC/mc (espresso come carbonio organico volatile)

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Butadiene: 5 mg/mc con flusso di massa ≥ a 25 g/h Attualmente non presenta alcun sistema di abbattimento.

Punti di emissione da 6B/1 a 6B/14:

Sono riferiti ai camini di sfiato dei silos di deposito del materiale che ha cessato la qualifica di rifiuto; in base all’Autorizzazione Unica vigente, devono rispettare i seguenti limiti di emissione:

 Parametro: polveri

 Limite: 10 mg/mc

Punti di emissione non soggetti ad autorizzazione:

Punto di emissione identificato dal simbolo CT e riconducibile ad un impianto termico per la produzione di calore ad usi civili alimentata a gasolio, con potenza nominale di 34,8 kW.

Al fine di definire il potenziale impatto sulla matrice atmosfera riconducibile alle emissioni prodotte dalla modifica proposta dalla ditta Prezero Polymers Italy Spa si fa riferimento alla relazione allegata nella quale è stata simulata, applicando il modello diffusionale CALPUFF, la diffusione delle polveri e delle sostanze organiche (COV e Butadiene) originate dai punti di emissione in ambiente.

Vista la configurazione di progetto nella quale vengono introdotte due nuove linee di estrusione e incrementata la potenzialità impiantistica, quale intervento mitigativo proposto dalla Ditta, relativo al parametro emissioni in atmosfera si ha:

 Rilocalizzazione del camino C2 legato all’attività di estrusione (estrusione, degassagio, taglio) incrementando la portata da 8.000 Nmc/h a 24.000 Nmc/h e introducendo un sistema di abbattimento (filtro oli);

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 Ricollocazione del punto di emissione C1 (legato alla fase di carico delle linee di estrusione) con sostituzione dell’attuale sistema di abbattimento con un filtro a maniche a tecnologia più avanzata con portata di 48.000 Nmc/h e sostituzione del camino di emissione in atmosfera;

Gli impatti indotti dall’esercizio dell’impianto di recupero rifiuti nella configurazione di progetto nei confronti della matrice atmosfera, sono da ritenersi nulli o sicuramente trascurabili in quanto:

 Le conclusioni dello studio diffusionale portano a valori molto bassi di diffusione delle contrazioni di inquinanti all’interno della superficie presa in esame;

 Dalle analisi chimiche effettuate nel corso degli ultimi anni, i valori limite di concentrazione di inquinanti emessi in atmosfera è sempre conforme ai limiti di legge stabiliti;

 La modifica progettuale non prevede l’introduzione di nuove tipologie di rifiuti o di nuove attività di recupero, pertanto la tipologia dei potenziali inquinanti emessi rimane la medesima;

 Gli interventi proposti dalla Ditta atti a mitigare l’impatto, si ritengono garantisti di un elevato livello di tutela ambientale.

2.6.2 Inquinamento luminoso

La Legge Regionale del Veneto n. 17 del 07 agosto 2009 definisce le “Nuove norme per il contenimento dell’inquinamento luminoso, il risparmio energetico nell’illuminazione per esterni e per la tutela dell’ambiente e dell’attività svolta dagli osservatori astronomici”. Le finalità di tale Legge sono:

• Riduzione dell’inquinamento luminoso e dei consumi energetici derivanti;

• Uniformità dei criteri di progettazione;

• Protezione degli osservatori astronomici dall’inquinamento luminoso;

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• Protezione dall’inquinamento luminoso dell’ambiente naturale

• Protezione dall’inquinamento luminoso dei beni paesistici;

• Salvaguardia della visione del cielo notturno;

• Diffusione tra il pubblico delle tematiche relative all’inquinamento luminoso.

Ai sensi dell’art. 2 comma 1 si definisce “inquinamento luminoso” ogni forma di irradiazione di luce artificiale che si disperda al di fuori delle aree cui essa è funzionalmente dedicata e, in particolare, oltre il piano dell’orizzonte.

Per quanto riguarda l’impianto della ditta Prezero Polymers Italy Spa, nella porzione di impianto già in esercizio, l’illuminazione esterna consiste in alcuni punti luce posizionati a ridosso del fabbricato, in corrispondenza dei portoni di accesso al fabbricato e sono nel dettaglio:

• N. 2 fari ad accensione manuale da 400 Watt i quali vengono utilizzati dalla Ditta, qualora necessario, solo durante le operazioni di carico e scarico in assenza di luce solare. I proiettori hanno il vetro piano parallelo al piano campagna.

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Committente:

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Fig. 4 – punti luce edificio in esercizio

In ausilio al sistema di illuminazione fisso, vengono utilizzati, qualora necessario, anche i sistemi di illuminazione in dotazione al mezzo semovente atti utilizzati per la movimentazione dei materiali all’interno della superficie di impianto.

Nella nuova porzione di impianto sono presenti ulteriori punti luce, sempre in corrispondenza dei portoni di accesso ai singoli fabbricati i quali hanno le medesime caratteristiche di quelli presenti nell’edificio attualmente in esercizio.

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Fig. 5 – punti luce nuova porzione di impianto

2.6.3 Impatto sull’ambiente idrico

Al fine di prevedere l’impatto potenziale sull’ambiente idrico dovuto alla modifica impiantistica proposta, si ritiene necessario affrontare l’argomento su due distinti livelli di approccio, come nel seguito precisato:

a) Impatto sui sistemi acquiferi sotterranei:

b) Impatto sui sistemi acquiferi superficiali:

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2.6.3.1 Impatto sui sistemi acquiferi sotterranei

Come argomentato nella relazione tecnica di progetto, a seguito della modifica richiesta la Ditta Prezero Polymers Italy Spa amplia la propria attività annettendo una porzione d’area coperta e una porzione esterna scoperta.

Nella porzione di impianto attualmente autorizzata sono presenti quattro differenti tipologie di reflui:

1. Acque assimilate alle civili provenienti dai servizi igienici: vengono depurate e successivamente scaricate sul suolo mediante sub-irrigazione;

2. Acque di raffreddamento dei macchinari di estrusione (scarico NR1): mediante pozzo artesiano regolarmente denunciato, la ditta PreZero Polymers Italy Spa capta acqua dalla falda sottostante. L’acqua viene utilizzata nei processi di raffreddamento lungo le “Linee di estrusione” e successivamente viene scaricata nella rete di raccolta acque bianche della zona produttiva per poi confluire nel canale “Riazzolo”. Lo scarico è regolarmente autorizzato dalla Provincia di Treviso con AUA n.

487/2020;

3. Acque pluviali provenienti dal tetto: vengono captate e convogliate in parte allo scarico nel fossato antistante la via “Castellana” ed in parte in due pozzi perdenti;

4. Acque meteoriche di dilavamento delle superfici scoperte: tutte le acque meteoriche di dilavamento del piazzale vengono convogliate ad una rete di raccolta la quale prevede la separazione del destino delle acque meteoriche di “prima pioggia”

convogliate previo trattamento canale di scolo della adiacente via Castellana (canale

“Riazzolo”), da quelle di “seconda pioggia” scaricate con una trincea drenante.

Nella porzione di ampliamento sono presenti quattro differenti tipologie di reflui:

1. Acque assimilate alle civili provenienti dai servizi igienici: vengono depurate e successivamente scaricate sul suolo mediante sub-irrigazione;

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2. Acque pluviali provenienti dal tetto: vengono captate e convogliate in alcuni pozzi perdenti;

3. Acque meteoriche di dilavamento delle superfici scoperte impermeabilizzate: vengono captate e convogliate in alcuni pozzi perdenti.

Come più volte richiamato nelle documentazioni tecniche agli atti, l’intera attività di recupero rifiuti realizzata dalla ditta PreZero Polymers Italy Spa sarà realizzata su superficie interamente pavimentata ed impermeabilizzata, escludendo dunque qualsiasi contatto diretto tra i materiali (rifiuti e materiale “end of waste”) e il suolo/sottosuolo. Questa caratteristica, associata alla descrizione dell’attività di recupero oggetto di richiesta, consentono di affermare quanto segue:

a) La presenza della pavimentazione impermeabile lungo tutta l’area di intervento impedisce il contatto diretto tra i rifiuti, i macchinari e le EOW con il suolo ed il sottosuolo sottostanti;

b) L’attività svolta non prevede l’utilizzo e lo stoccaggio di sostanze pericolose;

c) I rifiuti e il materiale che cessa la qualifica di rifiuto prodotti dall’attività di recupero non contengono sostanze pericolose;

d) L’attività svolta non prevede lo stoccaggio e la lavorazione di rifiuti pericolosi; la modifica impiantistica proposto non introduce nuove tipologie di rifiuti;

e) I rifiuti in ingresso all’impianto non rilasciano percolati;

f) La ditta PreZero Polymers Italy Spa esegue un controllo periodico dello stato di usura della pavimentazione e nel caso in cui se ne verifichi la necessità provvede all’immediato ripristino delle condizioni di sicurezza;

g) Le acque meteoriche di prima pioggia ricadenti nella porzione di impianto già autorizzata, sono captate e scaricate in corpo idrico superficiale e dunque non scaricate nel suolo e/o sottosuolo.

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La modifica impiantistica proposta prevede l’ampliamento della superficie di impianto;

l’attività svolta dalla Ditta Pre Zero Polymers Italy Spa nella nuova porzione esterna di impianto sarà contraddistinta dalla seguenti caratteristiche:

 Le superfici scoperte non sono interessate da alcuna attività di gestione rifiuti.

 Nella porzione di impianto oggetto di ampliamento, non è previsto l’utilizzo di acque ed altre sostanze liquide di processo;

 Sulla porzione di superficie esterna impermeabilizzata, possono transitare sporadicamente gli automezzi in ingresso e in uscita dall’impianto atti a svolgere le operazioni di carico e scarico del materiale finito o della materia prima presenti nei nuovi edifici (map. 598 e map. 600). Trattasi solo di operazioni di transito e di manovra in quanto le effettive operazioni di carico e scarico vengono effettuate all’interno dei rispettivi capannoni;

 Sulla porzione di superficie esterna impermeabilizzata, possono inoltre transitare i carrelli elevatori per effettuare delle movimentazioni di materiale internamente alla superficie di impianto. Il materiale trasportato sarà contenuto all’interno di bigbag chiusi dotati di cappuccio impermeabile;

La modifica impiantistica proposta non prevede l’attivazione di nuovi scarichi, né l’introduzione di nuove attività di recupero rifiuti o l’inserimento di nuovi codici CER rispetto alla situazione “Stato di fatto”.

Per quanto detto non si ritiene che l’attività svolta dalla ditta Pre Zero Polymers Italy Spa, nella situazione “Stato di Fatto” e in quella “Stato di Progetto”, possa pregiudicare rischi di inquinamento dei corpi idrici sotterranei.

La presenza infatti di una superficie interamente pavimentata ed impermeabile consente di stabilire che il livello di tutela fornito dall’impianto è ampiamente garantista della qualità dell’ambiente medesimo.

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2.6.3.2 Impatto sui sistemi acquiferi superficiali

L’attività di recupero rifiuti svolta dalla ditta Pre Zero Polymers Italy Spa prevede la presenza di due scarichi in acque superficiali, nello specifico:

1. Acque di raffreddamento dei macchinari di estrusione (scarico NR1): mediante pozzo artesiano regolarmente denunciato, la ditta PreZero Polymers Italy Spa capta acqua dalla falda sottostante. L’acqua viene utilizzata nei processi di raffreddamento lungo le “Linee di estrusione” e successivamente viene scaricata nella rete di raccolta acque bianche della zona produttiva per poi confluire nel canale “Riazzolo”.

2. Acque meteoriche di dilavamento delle superfici scoperte (porzione di impianto già autorizzata):

tutte le acque meteoriche di dilavamento del piazzale vengono convogliate ad una rete di raccolta la quale prevede la separazione del destino delle acque meteoriche di

“prima pioggia” convogliate previo trattamento canale di scolo della adiacente via Castellana (canale “Riazzolo”), da quelle di “seconda pioggia” scaricate con una trincea drenante.

Nella configurazione di progetto, come espressamente illustrato in Relazione Tecnica, non viene attivato alcun nuovo scarico idrico, non vengono introdotte nuove tipologie di rifiuti o effettuate nuove tipologie di trattamento.

Pertanto le uniche potenziali fonti di inquinamento degli acquiferi sono da ricondursi alle acque meteoriche di dilavamento delle superfici scoperte e le acque di raffreddamento in uscita dal processo di estrusione del materiale plastico. Entrambi gli scarichi sopra citati sono realizzati e autorizzati dalla Provincia di Treviso con AUA n. 487/2020.

Gli scarichi rispettano i limiti di emissione di cui alla Tabella 1 dell’Allegato B alle Norme Tecniche di Attuazione del Piano di Tutela delle acque. A dimostrazione di quanto detto, i monitoraggi della qualità delle acque nel tempo, evidenziano chiaramente che per i parametri monitorati nel corso degli anni le concentrazioni dello scarico hanno sempre rispettato i limiti normativi previsti per lo scarico in acque superficiali. In aggiunta a quanto

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riportato dai rapporti di analisi si evidenzia che dalla lettura degli stessi, i valori dai parametri monitorati allo scarico sono di molto inferiori ai limiti di legge, a dimostrazione del fatto che l’impatto sull’ambiente idrico va al di sotto del solo rispetto dei limiti di legge in modo da garantire una elevato livello di tutela dell’ambiente idrico del canale “Riazzolo”.

Considerando che:

 Le principali sostanze potenzialmente pericolose lisciviate sono costituite da solidi sospesi, metalli e idrocarburi;

 La modifica proposta non introduce nuove tipologie di rifiuti rispetto allo “Stato di Fatto”,

 I processi di depurazione delle acque meteoriche di “prima pioggia”

(sedimentazione e disoleazione) si basano su principi fisici di tipo statico, idonei alla sedimentazione dei materiali aventi maggior perso specifico (solidi sospesi, metalli) e alla captazione degli idrocarburi (disoleatore)

 Il lavaggio del sistema filtrante e la sua sostituzione, nonché la pulizia e la manutenzione dell’impianto di disoleazione vengono effettuate regolarmente e a scarico inattivo. Le vasche di decantazione e disoleazione vengono mantenute in efficienza mediante periodici svuotamenti e pulizie in maniera da evitare che l’eccessiva presenza di fanghi e oli pregiudichi l’efficacia del processo di depurazione.

 Nel caso di eventi accidentali che possano comportare la fuoriuscita dai mezzi/macchinari di sostanze pericolose (oli e idrocarburi), attua idonee procedure di pronto intervento

A parere del tecnico scrivente, alla luce dei presidi strutturali in dotazione all’impianto e considerati gli esiti analitici degli scarichi è possibile stabilire che l’ambiente idrico

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superficiale e sotterraneo non viene alterato dalla modifica proposta dalla ditta committente

2.6.4 Impatto sul suolo e sottosuolo

Attualmente l’insediamento della ditta PreZero Polymers Italy Spa sia nella superficie coperta che in quella scoperta è interamente pavimentato in c.a. dunque impermeabilizzato.

L’attività di gestione rifiuti (stoccaggio, trattamento) viene realizzata su superficie coperta (capannone industriale e tettoia posta a Sud).

Lungo la superficie scoperta dell’impianto vengono invece depositate le materie prime provenienti da altri stabilimenti (in attesa di essere lavorate) e il materiale che ha cessato la qualifica di rifiuto prodotto dall’attività di recupero rifiuti svolte presso lo stabilimento medesimo. Entrambe le tipologie di materiali vengono stoccate in contenitori chiusi (silos o big-bags) che impediscono il contatto diretto con gli agenti atmosferici.

Nella nuova configurazione di progetto, la superficie scoperta di ampliamento è parzialmente pavimentata in asfalto (area adibita esclusivamente a transito sporadico e manovra degli automezzi in ingresso e in uscita dall’impianto atti a svolgere le operazioni di carico e scarico del materiale finito o della materia prima presenti nei nuovi edifici) e dotata di una rete di raccolta delle acque, che convoglia le stesse ad alcuni pozzi perdenti.

La restante porzione di scoperto oggetto di ampliamento è pavimentata in misto rullato e su di essa non viene svolta alcuna attività di gestione rifiuti.

Queste caratteristiche, associate alla descrizione dell’attività di recupero, consentono di affermare quanto segue:

o La presenza di pavimentazione in c.a. di tipo impermeabile lungo tutta l’area di gestione rifiuti impedisce il contatto diretto tra gli stessi ed il suolo e il sottosuolo sottostanti;

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o L’attività svolta dalla ditta PreZero Polymers Italy Spa non prevede l’utilizzo e lo stoccaggio di sostanze pericolose;

o I rifiuti in ingresso all’impianto non portano alla produzione di effluenti liquidi;

o La ditta PreZero Polymers Italy Spa esegue un controllo periodico dello stato di usura della pavimentazione e nel caso in cui se ne verifichi la necessità provvede all’immediato ripristino delle condizioni di sicurezza.

Per quanto detto è possibile affermare che l’attività svolta dalla ditta PreZero Polymers Italy Spa non influisce negativamente sulle matrici ambientali suolo e sottosuolo.

2.6.5 Impatto sull’ecosistema

L’impianto di recupero rifiuti non pericolosi della ditta PreZero Polymers Italy Spa si inserisce in un’area fortemente caratterizzata dalla presenza di impatto antropico, in quanto collocata all’interno di un’area produttiva.

Inoltre, nel contesto sommariamente descritto, per

 le limitate dimensioni dell’impianto;

 per la presenza di emissioni in atmosfera di tipo convogliato conformi ai limiti di legge;

 per la presenza di uno scarico di acque reflue industriali in acque superficiali conforme ai limiti di legge;

 per la presenza di una struttura edilizia idonea allo svolgimento dell’attività di recupero rifiuti non pericolosi descritta nella relazione di Progetto Preliminare;

si ritiene che le influenze dell’impianto sull’ecosistema sono praticamente nulle o sicuramente trascurabili, mentre un corretto trattamento dei rifiuti prodotti da altre attività si configura come un intervento di tutela ambientale, sociale ed economica (i rifiuti

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potrebbero infatti venire abbandonati lungo le strade e/o gestiti in modo non conforme alla normativa).

In considerazione del fatto che l’intervento proposto viene realizzato in un’area a fortemente interessata da impatto antropico, al fine di stimare il potenziale impatto sull’ecosistema indotto dall’intervento proposto, i tecnici estensori del presente documento hanno previsto di approfondire solamente i fattori “fauna” e “flora”.

Il livello di approfondimento delle indagini faunistica e flogistica è stato regolato in modo tale da reperire informazioni relative esclusivamente agli organismi viventi più comuni nell’area di analisi e per i quali siano state segnalate emergenze di estinzione o per le quali la specifica attività esercita dalla ditta PreZero Polymers Italy Spa possa arrecare danno diretto. Infatti per quanto concerne la flora e la fauna l’indagine è stata mirata alla individuazione di emergenze floristiche e faunistiche (reperibili in letteratura) nel territorio circostante l’area di intervento. Sia l’analisi faunistica che quella flogistica sono state condotte solamente attraverso ricerche bibliografiche.

Dalla valutazione complessiva dell’habitat della zona adiacente l’area di intervento, dai risultati emersi dalla ricerca pocanzi descritta (nessuna emergenza flogistica rilevata nell’immediato intorno dell’impianto), dalla valutazione dell’attività svolta dall’impianto e della sua ridotta potenzialità (espressa in termini quantitativi di materiali lavorati e movimentati), è possibile asserire che l’attività di recupero rifiuti a seguito della modifica proposta potenzialmente non crea danno all’ecosistema, alla flora ed alla fauna circostanti.

Un maggior approfondimento dell’interferenza dell’impianto oggetto di intervento con Siti di Interesse Comunitario e Zone di Protezione Speciale sono riportate nella Relazione Tecnica di esclusione dalla V.INC.A.