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L’Italia disuguale nell’uso dei farmaci

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Academic year: 2022

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I T A L I A S A N I T À

M.D. Medicinae Doctor - Anno XXVIII numero 7 - 2021 21

L’obiettivo dell’Atlante delle disuguaglianze sociali nell’uso dei farmaci per la cura delle principali malattie croniche, che ar- ricchisce la costellazione dei Rap- porti OsMed, è stato quello di valu- tare come, nell’ambito di un siste- ma universalistico, qual è il Servizio Sanitario Nazionale, l’accesso al far- maco per le principali malattie croni- che sia correlato ad alcuni fattori so- cio-economici come l’istruzione, l’occupazione, la composizione del nucleo familiare, la densità e la con- dizione” ha affermato il Direttore Generale dell’Aifa Nicola Magrini.

Dall’analisi emerge che il consumo dei farmaci è più elevato tra i sogget- ti residenti nelle aree più svantaggia- te, probabilmente a causa del peg- gior stato di salute, che potrebbe es- sere associato a uno stile di vita non corretto. Si tratta di un fenomeno evidente per quasi tutte le condizioni analizzate, in modo particolare per i farmaci antipertensivi, ipolipemiz- zanti e, nelle donne, per gli antioste- oporotici. Correlazioni di questo tipo invece non emergono analizzando l’aderenza e la persistenza al tratta- mento, facendo supporre che una volta che il paziente abbia avuto ac- cesso alla cura farmaceutica la presa in carico non si modifichi al variare del livello di deprivazione.

“Si osservano livelli di consumo

complessivamente più alti al Sud - ha dichiarato Magrini - e nelle Isole per la maggior parte delle catego- rie terapeutiche”.

!Differenze tra Nord e Sud Un trend differente, con consumi maggiori nelle aree del Nord e mi- nori al Sud, è stato osservato invece per i farmaci antidepressivi mentre, per quanto riguarda i farmaci antide- menza, il tasso di consumo è più al- to nelle province del Centro Italia. In particolare, il rapporto che ha con- dotto alla creazione dell’atlante, in- crociando indice di deprivazione, le prescrizioni farmaceutiche erogate e il contesto geografico, ha preso in esame 12 patologie croniche per adulti e 3 dell’età pediatrica. “Sono i soggetti residenti nelle aree più de- private a far registrare i più alti tassi di consumo pro capite”, spiega an- cora Aifa. Per questo motivo, “la posizione socioeconomica non pre- clude l’accesso alle cure - continua Magrini - ma è, al contrario, forte- mente correlata con l’uso dei farma- ci”. E questa situazione, probabil- mente, è dovuta al “peggior stato di salute di questi soggetti, che po- trebbe essere associato a uno stile di vita non corretto”.

Il rapporto, in definitiva, ha confer- mato come la depressione sia il di- sturbo mentale più diffuso e che col-

pisca maggiormente le donne. Così come che la demenza è in continua crescita e colpisce circa 1.279.000 persone, di cui il 60-70% con Alzhei- mer. Mentre le patologie della tiroide sono fra i disturbi più diffusi e rap- presentano le malattie maggiormen- te frequenti nell’ambito del sistema endocrino, dopo il diabete.

“L’Atlante risponde a un indirizzo istituzionale a livello nazionale ed europeo che da tempo raccomanda di concentrare l’attenzione su que- sti temi - ha sottolineato Francesco Trotta, Dirigente del Settore HTA ed economia del farmaco - È il pun- to di partenza di un progetto ambi- zioso, condiviso con alcuni dei prin- cipali gruppi di ricerca italiani. Que- sta rete è adesso a disposizione per ulteriori analisi che possono infor- mare le politiche nazionali o locali ri- guardo alla riduzione o alla mitiga- zione delle disuguaglianze”.

L’Aifa ha presentato il primo “Atlante delle disuguaglianze sociali nell’uso dei farmaci per la cura delle principali malattie croniche”. Dall’analisi emerge che il consumo dei farmaci

è più elevato tra i soggetti residenti nelle aree più svantaggiate, probabilmente a causa del peggior stato di salute, che potrebbe essere associato a uno stile di vita non corretto

L’Italia disuguale nell’uso dei farmaci

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