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COME SI INDENNIZZA LA RIDUZIONE DELLA CAPACITÀ LAVORATIVA IN FRANCIA?

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Academic year: 2022

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COME SI INDENNIZZA LA RIDUZIONE DELLA CAPACITÀ LAVORATIVA IN FRANCIA?

di Gérard Coulot*

Il principio della riparazione integrale tende a rimettere la vittima nei limiti del possibile nella situazione nella quale si sarebbe trovata se il danno non si fosse verificato. La realizzazione di questo principio sembra, a priori, facile nel quadro del risarcimento del danno patrimoniale. Il mio intervento dimostrerà che ciò in realtà non è evidente, soprattutto quando l’handicap fisico è notevole.

In questo caso la riparazione integrale avverrà in forma di una compensazione monetaria, vale a dire nel sussidio (assegno). Ciò vale per le conseguenze economiche della riduzione della capacità lavorativa.

Il mio intervento s’articolerà intorno a due assi:

• un asse temporale, distinguendo il lucro cessante passato da quello futuro, in altre parole, l’indennizzo dell’incapacità temporanea e l’indennizzo delle conseguenze economiche di un incapacità permanente;

• un asse sociale paragonando la situazione della vittima che occupa un impiego con quella di una persona che non lavora, che non lavora più o non ancora.

Vorrei completare con una breve panoramica sulla situazione giuridica francese appoggiandomi in particolare sui punti seguenti:

1. come si indennizza l’incidenza professionale di una incapacità permanente?

• con una maggiorazione del valore del punto?

• con una valutazione in concreto?

2. come viene versato l’indennizzo?

• In una rendita? Indicizzata?

• In capitale?

3. Qual’è l’ammontare dei risarcimenti generalmente accordati?

In conclusione, ricorderò il ruolo essenziale dei medici ai quali non si chiede, evidentemente, di fissare l’indennizzo, ma di descrivere le conseguenze dell’incidente con la massima precisione.

Consiglio di vedere su questo punto la perizia medica modello elaborata dall’AREDOC (Associazione per il risarcimento e la valutazione del danno alla persona) di cui presenterò i punti relativi all’incapacità temporanea, all’incapacità permanente a alla ripercussione professionale.

A. Il lucro cessante per incapacità temporanea

Il criterio medico per questo periodo è stato determinato dalla perizia medica modello elaborata dall’AREDOC e adottata da tutti gli assicuratori nei termini seguenti:

“determinare la durata dell’incapacità temporanea totale, periodo durante il quale, per motivi medici connessi in modo certo, diretto ed esclusivo con l’incidente, la vittima ha dovuto interrompere completamente la sua attività professionale oppure, se non ne ha, ha dovuto interrompere completamente le sue attività abituali.”

Questa direttiva tiene conto soltanto dell’incapacità lavorativa totale e ha fatto sparire la nozione dell’incapacità temporanea parziale di cui l’indennizzo era proporzionale al tasso fissato mentre il danno effettivo della vittima poteva essere superiore. In questo modo, nel caso di una incapacità

* Direttore generale aggiunto AXA-UAP Assicurazioni, Paris

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temporanea parziale del 50% veniva stabilita un indennizzo sulla base del 50% della perdita di entrate, mentre la vittima subiva in generale un danno patrimoniale totale perché non aveva ripreso la sua attività professionale. D’ora in avanti, se giustificato dalla perizia medico legale, si stabilisce un risarcimento che tiene conto di questo punto.

Alla lettura di questa direttiva appare una distinzione fra l’interruzione delle attività professionali e l’interruzione delle attività abituali che riguardano le vittime senza alcuna attività professionale.

Da questa distinzione derivano due tipi di risarcimento:

• il risarcimento del lucro cessante da attività professionale

• il risarcimento della limitazione negli atti della vita privata

Vittima con un’attività professionale

Si distingue fra lavoratori dipendenti e non-dipendenti.

a) lavoratori dipendenti

Il calcolo del lucro cessante da attività professionale è relativamente semplice nella misura che la vittima può facilmente giustificare il suo compenso al momento dell’incidente. Questo è costituito dallo stipendio e gli accessori (premi ...), del controvalore dei vantaggi materiali. La Previdenza Sociale ed il dipendente hanno, da parte loro, un diritto di ricorso contro l’autore dell’incidente per le somme versate.

Un risarcimento può anche essere accordato, su giustificazione delle spese sostenute, quando la vittima ha bisogno di un aiuto in casa durante il periodo dell’incapacità temporanea.

Nel caso la vittima avesse un ruolo fondamentale all’interno dell’impresa (funzione-chiave), possono anche essere risentite le conseguenze della sua assenza ed essere risarcito il danno consecutivo all’arresto dell’attività della vittima. Le imprese hanno oggi la possibilità di sottoscrivere contratti di assicurazione che le garantiscono per questi danni.

b) Lavoratori non-dipendenti

Il calcolo del lucro cessante da attività professionale è più delicato. Viene fissato sulla base dei documenti contabili, dichiarazioni dei redditi ... oppure con l’aiuto di una perizia contabile.

Quando c’è bisogno di un sostituto, le spese che ne derivano, vengono risarcite. Se la personalità professionale della vittima è essenziale per la sua attività (chirurgo, avvocati ecc.), il danno patrimoniale sarà costituito, oltre alle spese di sostituzione, della differenza fra il lucro abituale della vittima e quello realizzato dal sostituto.

Vittima senza attività professionale

Qui si tratta di risarcire la limitazione negli atti della vita privata. In questo ambito non esiste alcuna regola ed è unicamente la giurisprudenza a permettere di elaborare metodi di calcolo che possono variare a secondo la situazione della vittima.

a) Coniuge casalinga/o

La valutazione si basa sulle entrate in famiglia oppure sullo SMIC (Salario minimo intercategoriale garantito): 50% - valore mensile attuale = 6.400 Franchi francesi lordi). Nel caso una terza persona fosse intervenuta, saranno rimborsate le spese sostenute dalla vittima.

b) Pensione

Il risarcimento si basa sullo SMIC (50%).

c) Disoccupato

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Il fatto di essere in incapacità temporanea totale sospende per la vittima il versamento dell’indennità di disoccupazione ed essa percepisce un’indennità giornaliera. L’indennità è costituita dalla differenza fra l’ammontare dell’indennità giornaliera e quella di disoccupazione.

d) Minore e studente

Quando un bambino è assente da scuola per diversi mesi, gli sarà versata un’indennità forfettaria (circa 1.000/1.500 Franchi francesi al mese). Se il minore è costretto a ripetere una classe, l’indennizzo consiste in una presa in carico delle spese di mantenimento da parte dei genitori. Se la vittima non può più continuare ad andare a scuola, il danno scolastico sarà risarcito in forma forfettaria oppure in forma di indennità di una somma che varia a seconda del ciclo di scolarità (vedi il barème della Corte d’Appello di Aix).

Cumulo dei due aspetti del risarcimento dell’incapacità temporanea totale?

Quando la vittima è una persona attiva, sarà risarcito soltanto il danno patrimoniale. Tuttavia, alcuni casi isolati hanno portato a distinguere i due aspetti dell’incapacità temporanea totale e permesso di assegnare un’indennità per il danno patrimoniale da attività professionale e un’altra per la limitazione negli atti della vita privata (Corte d’Appello di Montpellier e Rennes).

Gli assicuratori francesi si oppongono a questo cumulo perché questo tipo di danno, per vittime che hanno subito un danno patrimoniale, non è riconosciuto dalla Corte di Cassazione.

B. Il lucro cessante futuro

Il lucro cessante futuro è costituito dai danni patrimoniali permanenti subiti dalla vittima che risultano da incapacità permanente parziale e dal danno professionale che ne deriva.

La direttiva delimita questi casi come segue:

• per l’incapacità permanente parziale dice l’esperto: “stabilire, rispetto al “Barème indicativo dei postumi nel diritto civile” il tasso eventuale d’incapacità permanente (o deficit funzionale) imputabile all’incidente, che deriva dal danno permanente di una o più funzioni persistenti al momento della consolidazione.”

• Per il danno professionale: “quando la vittima allieva una ripercussione nell’esercizio delle sue attività professionali, bisogna prendere nota dei dolori accusati, analizzarli, confrontarli con i postumi stabiliti senza prendere posizione sulla realtà del danno professionale invocato”.

Questa direttiva distingue nettamente i danni fisiologici della vittima dalle incidenze professionali di questo deficit funzionale. Per quanto riguarda questo secondo punto, bisogna sottolineare che l’esperto non si pronuncia sulla realtà di questo danno.

L’indennizzo del lucro cessante futuro si stima diversamente a secondo se il danno è certo o probabile.

Danno certo o stabilito

Questa ipotesi comprende la situazione di una vittima della quale è incontestabile che ha subito un danno patrimoniale perché, per esempio, non potrà più esercitare alcuna attività professionale.

Attualmente esistono due metodi di risarcimento:

• indennizzo globale dei due aspetti (fisiologico e economico) del danno con l’aiuto della moltiplicazione del tasso d’incapacità stabilito con un prezzo per punto fissato dalla giurisprudenza del tribunale interessato, che sarà aumentato perché tenga conto dell’incidenza professionale dell’incapacità permanente parziale.

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• Indennizzo in concreto del danno patrimoniale: il deficit funzionale è risarcito separatamente dal danno patrimoniale. Quest’ultimo viene calcolato con l’aiuto della comparazione delle risorse della vittima prima dell’incidente e dopo la consolidazione del suo stato. In seguito si valutano le ripercussioni pecuniari sulla sua carriera professionale.

Così si farà la valutazione del danno patrimoniale del lavoratore non-dipendente sulla base dei documenti contabili e fiscali, e spesso bisogna ricorrere ad una perizia contabile.

Gli assicuratori in questo settore adottano queste due pratiche:

a) l’indennizzo globale dei piccoli danni

b) la valutazione in concreto dei danni importanti.

Danno probabile

Qui si tratta di risarcire la perdita di una chance per la vittima in prospettiva di un avvenimento favorevole: una promozione, per esempio (Crim 06.06.1990).

La perdita di chance suppone l’esistenza di un rischio, ciò esclude la riparazione integrale del danno (Civ. Secondo 23.06.1993). Viene, dunque, generalmente risarcito in maniera forfetaria che tenga conto dell’aspetto della chance di veder realizzata la promozione.

La vittima può essere risarcita per la perdita di chance di ottenere una promozione professionale, o un danno di carriera, quando questa chance era reale e seria. In compenso, approfittando di un sistema di promozione automatica (funzionario), si tratta di un danno futuro e certo che viene risarcito secondo lo stipendio che risulta della promozione: l’indennizzo viene fatto allora in concreto.

Il danno di vittime senza attività professionale

In assenza di perdita di entrate professionali, l’indennizzo del danno patrimoniale della vittima assume aspetti diversi.

a) Coniuge casalinga/o

Si tratta di prendere a carico il compenso per i compiti abituali effettuati dal coniuge casalinga/o.

Generalmente si tratta di risarcire un aiuto in casa di chi si occupa dei bambini fino della maggiore età dei più piccoli.

Può essere ugualmente un danno patrimoniale legato all’impossibilità di riprendere un’attività professionale. Se la formazione e il passato professionale della vittima rendevano possibile una tale ripresa d’attività professionale, si può riconoscere una perdita di chance e concedere una somma forfettaria.

b) Disoccupato

L’indennizzo può essere stabilito unicamente sotto forma di una perdita di chance per ritrovare un impiego. Bisogna, tuttavia, far attenzione che i tribunali non facciano pesare al responsabile e alla sua compagnia assicurativa le conseguenze delle difficoltà economiche di una regione.

Se la vittima può, tuttavia, apportare la prova di un’assunzione sicura, l’indennizzo si farà in concreto.

c) Minore, studente

Bisogna valutare le possibilità future della vittima dopo il suo incidente rispetto a prima:

• stato di avanzamento degli studi

• studio delle possibilità di riuscita agli esami

• ambiente familiare

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La giurisdizione concede una somma forfettaria per la perdita di chance o capitalizza una somma vicina al SMIC.

C. Le modalità d’indennizzo

Capitale o rendita

Per la somma dovuta a titolo di lucro cessante prima della consolidazione, l’indennizzo viene stabilito sotto forma di capitale.

Per la somma concessa a titolo di danno patrimoniale futuro, i giudici stimano sovranamente le modalità dell’indennizzo che sono le meglio adatte alla situazione della vittima (Civ. Secondo 03.10.1992 - Crim 19.06.1996).

Per l’indennizzo di macrodanni gli assicuratori raccomandano un indennizzo sotto forma di rendita che permette:

• un risarcimento più elastico: se la situazione della vittima lo giustifica, può essere richiesta la conversione in capitale

• un migliore adattamento dell’indennizzo al danno: la rendita che sostituisce le entrate professionali, assicura alle persone gravemente handicappate entrate stabili e regolari

• una migliore tutela degli interessi della vittima: il versamento regolare dei fondi toglie alla vittima la preoccupazione di gestire personalmente il suo capitale e permette di evitare un deviamento dell’indennizzo dalla sua funzione iniziale.

Conclusione

Concludendo, vorrei insistere sul ruolo del medico nel risarcimento del danno fisico. Il suo ruolo appare essenziale nella misura che le sue conclusioni permetteranno all’assicuratore di inquadrare nel miglior modo possibile la situazione fisiologica della vittima, di capire l’impatto del deficit funzionale sulla situazione economica della vittima. Vorrei ricordare, tuttavia, che il suo ruolo è esclusivamente descrittivo: deve rispondere ai termini della direttiva. L’aspetto giuridico dell’indennizzo del danno fisico rimane nella competenza esclusiva dell’assicuratore.

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