Criteri per il risarcimento del danno materiale in Belgio
di
Etienne Verhoeven*
Valutazione delle lesioni alla persona in Belgio
Quando un sinistro è dichiarato alla compagnia interessata, un ispettore viene incaricato di incontrare la vittima e di raccogliere le prime informazioni riguardanti, in particolar modo, le ferite incorse (natura delle lesioni ecc.) e la situazione della vittima (età, professione, stato civile, salario).
Un consulente medico sarà in seguito designato per esaminare la vittima e fare una prima valutazione riguardo ai postumi successivi all’incidente.
La compagnia, non appena è in possesso del rapporto medico, giudicherà sull’opportunità di presentare una perizia medica consensuale alla vittima.
Con questo, la compagnia si impegna (totalmente o parzialmente, questo in funzione della parte di responsabilità ritenuta) a risarcire la vittima secondo le conclusioni disposte dai due consulenti medici.
Il protocollo d’accordo prevede infatti che le due parti (la compagnia e la vittima) designino ciascuna un consulente medico i quali dovranno esaminare insieme la vittima e precisare di comune accordo l’importanza delle I.T. e I.P. e danni annessi.
In caso di disaccordo fra i due periti è previsto che un terzo sia designato.
I due periti procederanno alla valutazione medica facendo ben riferimento alle regole della loro professione. Per qualificare l’invalidità permanente si farà riferimento alla Tabella Ufficiale Belga dell’Invalidità (B.O.B.I.).
Il rapporto conclusivo sarà consegnato alla compagnia che fisserà gli indennizzi su questa base.
Lo scenario appena descritto è quello che verrà seguito quando ci sarà un regolamento consensuale senza istanza giudiziaria.
Se la pratica farà oggetto ad una azione giudiziaria, il tribunale competente designerà un esperto giudiziario.
Il compito dell’esperto giudiziario sarà quello di stabilire le conseguenze materiali dell’incidente.
Le perizie mediche saranno depositate presso il tribunale.
Il giudice sarà libero di accettare o non accettare le perizie depositate e di fissarne l’indennizzo.
Come si stabiliscono le spese mediche
Le spese mediche comprendono una serie di spese che derivano direttamente o indirettamente dal trattamento medico necessario alla guarigione o al consolidamento definitivo dello stato della vittima. Le spese mediche generalmente sono:
∗ spese e parcelle del medico curante, degli specialisti, dei cinesiterapisti, e ausiliari
∗ diverse spese farmaceutiche
∗ spese di ospedalizzazione e quelle annesse (chirurgiche, ecc.) così come le spese di viaggio inerenti.
Per essere rimborsate, queste spese dovranno derivare direttamente dall’incidente ed essere debitamente giustificate. (Le spese di cinesiterapia saranno prese in considerazione solo se ritenute effettivamente necessarie).
Riguardo alle spese di ricovero ospedaliero, saranno rimborsate totalmente (pena la detrazione dell’intervento dell’assicuratore sociale), eliminando tuttavia i reclami che recano supplementi di interessi personali quali, ad esempio, spese di telefono, bevande, noleggio di televisione.
* Vicedirettore delle Winterthur Assicurazioni, Bruxelles, Belgio
Del resto, se il ricovero ospedaliero è di lunga durata (più di tre mesi), si ridurrà il rimborso giornaliero deducendone un importo forfettario giornaliero dalla somma versata alla vittima.
Questo importo varia da FB 150 a FB 250 al giorno.
Perché questa riduzione?
Una legge in materia prevede che, quando una vittima è ricoverata per un lungo periodo, le spese che derivano dal suo mantenimento personale (vitto e alloggio) sono ridotte poiché comprese nel prezzo di ricovero.
Le spese di trasporto e di viaggio saranno rimborsate se giustificate dallo stato della vittima.
Queste spese dovranno effettuarsi essenzialmente per il trasporto della vittima da un medico o un centro di cura.
Le spese di viaggio dei parenti che si recheranno a rendere visita al malato, saranno anch’esse rimborsate.
E’ tuttavia opportuno esaminare la fondatezza di queste spese, tenendo conto della durata del ricovero, e del grado di parentela dei visitatori in rapporto al malato. (es. si potrà considerare il rimborso di spese di questo genere per i genitori in visita al loro bambino o di un marito alla sua moglie, mentre si elimineranno quelle eccezionali derivanti dalla visita di un cugino, di una zia ecc.).
Il rimborso è generalmente limitato dai FB 7 ai FB 10 a km.
L’incapacità lavorativa totale e temporanea
Si dice che c’è incapacità lavorativa quando una lesione subita da una vittima la impedisce totalmente o parzialmente di attendere alla sua occupazione abituale.
Ciò sottintende che l’incidente ha comportato un danno all’integrità corporale di una persona che, a causa di questo, è incapace di effettuare normalmente i suoi compiti quotidiani.
L’incapacità temporanea finisce sia a guarigione completa, sia quando le lesioni hanno raggiunto un carattere di permanenza (il consolidamento) e che una invalidità permanente si sostituisce all’incapacità temporanea, oppure - ipotesi ultima e più tragica - che il decesso segua l’incapacità temporanea.
I periodi di incapacità lavorativa sono fissati dai medici, generalmente dal consulente medico della compagnia e da quello della vittima, e perfino da un perito giudiziario.
I medici fisseranno i periodi di incapacità così come la percentuale di incapacità.
Esempio:
M. Durant è stato in incapacità durante i periodi ed ai tassi seguenti:
100% dall’01.01.1995 al 31.03.1995 50% dall’01.04.1995 al 30.06.1995 20% dall’01.07.1995 al 31.08.1995 5% dall’01.09.1995 al 30.09.1995
L’incapacità lavorativa si deve stimare in funzione della attività esercitate dalla vittima al momento dell’incidente.
Per risarcire l’incapacità temporanea si terrà conto contemporaneamente di un danno materiale e di un danno morale.
Criteri per il danno materiale
Durante l’incapacità di lavoro la vittima perde spesso tutto o parte del suo reddito. Bisognerà sin da allora risarcirlo per questa perdita di entrate tenendo conto tuttavia del rimborso di certi organismi sostitutivi quali la mutua, l’assicuratore legale e il datore di lavoro. La perdita di entrate
può essere direttamente stimata quando la vittima che beneficiava di un reddito, non lo riceve più, a seguito dell’incidente. Sono le perdite di entrate che subiscono i salariati e i lavoratori indipendenti.
Queste persone dovranno stabilire l’importo di questa perdita e quantificarla. I salariati presenteranno una nota rilasciata dal datore di lavoro o una busta paga. Per quanto riguarda i lavoratori indipendenti essi dovranno provare che la loro incapacità temporanea ha avuto una influenza sulle loro entrate tramite dichiarazione dei redditi o perizia fiscale. Infine è opportuno notare che i periodi di incapacità temporanea parziale decrescenti non comportano automaticamente una perdita di entrate. E’ in effetti assai corrente che i medici (esperti giudiziari) riconoscano dei periodi di I.T. decrescenti fino alla guarigione o alla stabilizzazione (consolidamento delle lesioni anche quando c’è stata ripresa del lavoro. D’altra parte questa perdita può essere stimata forfetariamente quando la vittima esercitava una attività senza entrata e che l’assenza di questa ha avuto una ripercussione sulla sua vita economica. Si tratta di casi più particolari, quali ad esempio le casalinghe e gli studenti. Le casalinghe, sebbene non esercitano una professione, hanno un valore economico incontestabile, che i tribunali hanno valutato in maniera forfetaria. Da allora, quando le casalinghe sono in incapacità lavorativa e non possono occuparsi dei loro compiti abituali, queste subiscono una perdita materiale che si valuta “in equità”.
L’importo concesso per questo danno varia considerevolmente in funzione dei tribunali che emettono le decisioni in materia. E’ così che l’indennizzo giornaliero oscilla fra FB 850 e FB 1000 al giorno. Il numero delle persone componenti la famiglia la cui vittima ha a carico, influisce direttamente sull’importanza dell’indennizzo. La maggior parte dei tribunali concedono ugualmente un forfait giornaliero alle casalinghe che occupano un impiego esterno. Questi forfait sono ridotti poiché la prestazione della casalinga è limitata dal fatto che l’attività principale è esterna. Anche qui la legge è mutevole. L’indennizzo varia da FB 300 a FB 500 al giorno.
Per gli studenti il criterio di indennizzo è il seguente:
Bisogna che l’incidente abbia perturbato e modificato gli studi seguiti. Si esige generalmente che il ragazzo abbia perso un anno scolastico. Il risarcimento sarà forfettario. Nel quadro dei regolamenti consensuali, offriamo gli indennizzi seguenti:
+/- FB 90.000 se si tratta della perdita di un anno scolastico elementare +/- FB 150.000 se si tratta della perdita di un anno scolastico medio +/- FB 250.000 se si tratta della perdita di un anno universitario
La situazione deve sempre essere valutata in concreto. E’ certo che se l’alunno ferito era mediocre al momento dell’incidente e che il suo anno scolastico era già compromesso, il rapporto fra la perdita dell’anno scolastico e l’incidente sarà messa in dubbio.
Criteri per il danno morale
Il danno morale in caso di incapacità lavorativa si divide in due tipi di danno:
∗ il pretium doloris che si presenta sotto forma di sofferenze causate dai dolori e i disturbi fisici
∗ il danno morale propriamente detto che deriva dalle sofferenze morali subite in occasione dell’incidente.
Questa distinzione alquanto poco teorica non è sistematicamente presa in considerazione dei tribunali. Ne deriva che il pretium doloris non sempre è oggetto di un indennizzo distinto. Questo danno morale durante l’incapacità lavorativa è ristabilito in maniera forfetaria dallo stanziamento di un importo fissato ex equo e bono e moltiplicato dalla percentuale di incapacità. Inoltre, la legge tende, da qualche anno, a fare una distinzione fra i periodi di ricovero ospedaliero e i periodi di
incapacità a domicilio. L’importo accordato per il primo periodo è più elevato di quello accordato per il secondo. Vengono generalmente proposti gli importi seguenti:
∗ da FB 750 a FB 1.000 al giorno quando c’è ricovero
∗ da FB 450 a FB 750 al giorno quando non c’è ricovero
Criteri per l’invalidità permanente
Per invalidità permanente s’intende un handicap fisico che la vittima conserva in seguito all’incidente. Si tratta dunque di una diminuzione dell’integrità fisica della vittima, che conserverà fino alla fine dei suoi giorni. Questo livello di diminuzione è valutato in percentuale.
Sono i medici (consensuali o giudiziari) che fissano il tasso di invalidità di caso in caso. A titolo di esempio, ecco i tassi di invalidità generalmente ammessi per certe lesioni:
perdita di un occhio tasso di I.P. da +/- 33%
amputazione di un pollice tasso di I.P. da 20 a 25%
perforazione del timpano tasso di I.P. da +/- 10%
commozione cerebrale tasso di I.P. da 10 a 15%
frattura della clavicola tasso di I.P. da +/- 5%
Come per l’incapacità, si fa una distinzione fra danno materiale e danno morale. L’invalidità verrà così risarcita prendendo in considerazione l’impatto negativo che avrà sulle rimunerazioni future del danneggiato. Questo è il danno materiale della vittima. Sarà ugualmente opportuno risarcire il danno morale derivante dalla diminuzione dell’integrità fisica. Ci sono due metodi di calcolo per stimare l’invalidità permanente:
∗ uno che non fa la distinzione fra danno materiale e danno morale, concedendo un forfait per punto di I.P. (ex equo e bono);
∗ l’altro che fa una distinzione molto chiara fra i due danni.
Esaminiamo prima l’ex equo e bono che fissa un forfait per coprire sia il danno materiale che il danno morale.
Si tratta quindi di un indennizzo unico e globale.
Questo modo di valutazione generalmente usato quando è opportuno risarcire i danni derivanti da una invalidità permanente il cui tasso è poco elevato.
Esempio
Una vittima che soffre di una I.P. di 5% sarà indennizzata con un forfait di FB 50.000 per punti di I.P., cioè FB 250.000 per il 5%.
E’ opportuno notare che questa valutazione è frequentemente adottata dai tribunali quando le vittime sono delle casalinghe, dei bambini o dei pensionati. A titolo di esempio qualche forfait proposti in certi casi:
lavoratore manuale - per I.P. poco importante +/- FB 50.000 a punto
impiegato, casalinga, disoccupato/a +/- FB 50.000 a punto
pensionato +/- FB 40.000 a punto
bambino senza attività professionale +/- FB 80.000 a punto
Il secondo metodo di calcolo dell’indennizzo dell’I.P. stabilisce una distinzione molto chiara fra il danno materiale e il danno morale. Questo metodo sarà utilizzato per risarcire le I.P. importanti.
L’indennizzo del danno materiale si farà per via di capitalizzazione. La capitalizzazione consiste nel risarcire il danno materiale subito da una vittima, basandosi sulla ripercussione che coinvolge questa invalidità sulle entrate della vittima. Per compensare l’invalidità bisogna quindi capitalizzare una pensione che è calcolata sulla base della rimunerazione della vittima, del tasso di incapacità permanente, della probabilità di sopravvivenza della vittima e, infine, di un tasso di sconto che equivale ad un tasso di interesse medio.
Il tasso di I.P.P. è determinato sia dal consulente medico, sia dai medici “consensuali” nel quadro della perizia medica consensuale, sia dal perito medico designato dal tribunale. Questo tasso è influenzato dallo stato anteriore, l’età e la professione esercitata dalla vittima.
Un altro elemento primordiale è il reddito di base dell’interessato che è quello di cui esso beneficia al momento sia della sentenza emessa dal tribunale, sia dalla transazione se si tratta di un regolamento consensuale. La prova del reddito di base di un salariato può essere fornita attraverso dichiarazioni dei redditi, attestati del datore di lavoro o dei conti individuali. Per gli indipendenti questa prova è più difficile da ottenere. Tuttavia si terrà generalmente conto del reddito menzionato sulle dichiarazioni dei redditi durante i tre anni precedenti l’incidente. Sarà presa in considerazione una media di questi tre anni. Si aumenterà generalmente il reddito di base di una certa percentuale che terrà conto degli aumenti futuri che l’interessato avrebbe potuto ottenere. Va da solo che questo elemento sarà ponderato in funzione della situazione economica del momento.
Bisogna in seguito determinare il coefficiente che deciderà l’importo del capitale. Questo coefficiente dovrà essere ricercato nelle tabelle matematiche. Le tabelle più correntemente usate in Belgio sono le tabelle di Levie e quelle di Dillaerts. Queste tabelle sono basate su differenti fattori di cui principali sono:
La sopravvivenza lucrativa (si riferisce principalmente ai salariati o ai dipendenti):
E’ il periodo che scorre fra la data del consolidamento delle lesioni e quella alla quale la vittima dovrebbe cessare le sue attività professionali.
La sopravvivenza fisiologica (casalinghe oppure pensionati):
Si calcola sulla base delle tabelle di mortalità che stabiliscono la probabile durata di sopravvivenza di cui dispone un individuo a partire da una certa data.
Infine, queste tabelle tengono ugualmente conto di un tasso di sconto poiché, tramite la capitalizzazione, si arriverà a determinare la somma che, collocata dal danneggiato ad un interesse di x %, gli permetterà di procurarsi una rendita annuale uguale al tasso di incapacità applicato alle sue entrate annuali, dovendo il capitale essere esaurito al limite della sopravvivenza lucrativa. Il tasso di sconto varia in funzione dell’evoluzione dei tassi di interesse degli investimenti bancari.
Sottolineiamo ancora che un’attività professionale accessoria è permessa dopo l’età della pensione.
Certe vittime, basandosi su una ipotetica attività di questo genere, ne reclamano l’indennizzo che è stimato per via forfetaria (danno materiale per la perdita delle entrate dopo la pensione).
Aggiungiamo infine che la perdita domestica si valuta sulla base di un reddito forfetario stimato a +/- FB 300.000. Inoltre, quando la vittima è totalmente incapace di lavorare, sia che debba essere aiutata nelle azioni quotidiane (lavarsi, vestirsi, ecc.) sia che questo aiuto mobiliti l’aiuto di una terza persona remunerata o non remunerata, bisognerà fissare un capitale che permetta alla vittima di remunerare questo aiuto lungo tutto il corso della sua vita fisiologica.
Quando il danno è capitalizzato, il danno morale sarà risarcito accordando un importo forfetario per punto di I.P. (= all’ex equo e bono, ma qui si mira solo al risarcimento del danno morale).
Saranno generalmente proposti gli importi seguenti:
∗ +/- FB 25.000 a punto per le invalidità permanenti uguali o inferiori a 40%
∗ +/- FB 30.000 a punto per le invalidità permanenti superiori a 40%
Esempio di un indennizzo di I.P. tramite capitalizzazione
L’esempio sceglie una vittima di sesso maschile di circa 40 anni al consolidamento e che percepiva uno stipendio di base di FB 500.000. Questa vittima è colpita da una I.P.P. del 30%.
Danno materiale
a) Calcolo della rendita annuale
FB 500.000 (stipendio base) x 30% di I.P.P. = FB 150.000 coefficiente di sopravvivenza lucrativa:
65 anni (età del pensionamento) 40 anni (età del consolidamento 25 anni di sopravvivenza lucrativa
Coefficiente corrisponde a questa sopravvivenza nella tabella della capitalizzazione tenendo conto di un tasso di sconto del 5.5% = 12,48.
b) Calcolo della capitalizzazione FB 150.000 x 12.48 = FB 1.872.000
Danno morale: Si ammette ad esempio FB 25.000 a punto di I.P., ossia FB 25.000 x 30 = FB 750.000.
Totale: FB 1.872.000 (danno materiale) + FB 750.000 (danno morale) FB 2.622.000
Criteri in caso di decesso della vittima In questa ipotesi di distingue fra:
• l’erede che agisce iure successionis (cioè come successore dell’indennizzo che la vittima avrebbe dovuto avere personalmente)
• gli aventi diritto agendo iure proprio (cioè coloro che subiscono un danno a titolo personale in seguito al decesso della vittima
A titolo di danno del deceduto citeremo:
• il danno ex haerede che è il danno subito dalla vittima cosciente che il suo stato grave lo avrebbe condotto alla morte. Questo danno si valuta a +/- FB 500 al giorno.
Così come:
• le spese mediche di ricovero ospedaliero e le spese funebre. Queste spese saranno rimborsate alla successione o eventualmente alla persona che le ha corrisposte allo standing della vittima e della sua famiglia. Se le spese sono corrisposte da persone che normalmente non avrebbero mai dovuto corrisponderle (genitori che corrispondono delle spese funebri per un bambino), la Compagnia del responsabile dovrà rimborsare il totale delle spese. Invece, se queste spese sono corrisposte da persone che, in ogni modo, avrebbero dovuto farsene carico (bambini che corrispondono spese funebri per i loro genitori), la Compagnia del responsabile dovrà risarcire queste spese tenendo conto di un anticipo. Il danno esiste solo nei limiti in cui le spese sono state corrisposte anticipatamente rispetto alla data normale del decesso secondo le tabelle di mortalità.
Per quel che riguarda il danno degli aventi diritto, sarà opportuno che questi portino la prova di un danno certo che lede un interesse legittimo. Gli aventi diritto dovranno dimostrare un attaccamento ai reali legami affettivi. Per i familiari più prossimi, l’affetto è presunto ma la prova contraria è possibile. Il danno risarcibile non sarà solo morale ma, in certi casi, anche materiale.
Il calcolo del danno materiale si farà sulla base del reddito professionale dalla quale si dedurrà la parte che la vittima destinava al suo mantenimento personale, ossia da 20 a 45%. La perdita di entrate sarà capitalizzata in funzione della sopravvivenza presunta.
Casi particolari e la soluzione adottata Un bambino
Il risarcimento in seguito al decesso di un bambino varia a secondo dell’età, il fatto che coabito oppure no, il fatto che eserciti oppure no un’attività professionale al momento dell’incidente. Il danno morale che sarà accordato ai genitori per un bambino che coabita varia fra FB 125.000 e FB 250.000 e per un bambino che non coabita fra FB 50.000 e FB 100.000. La sola constatazione che un bambino contribuisca agli oneri familiari non giustifica la concessione di un danno e interessi ai genitori. Se il contributo non superale spese di mantenimento saranno i genitori che dovranno stabilire che il loro bambino gli consegnava tutto o parte delle sue entrate. In generale un risarcimento per questa posizione verrà fatto sulla base di un ex equo e bono.
Un congiunto
In caso di decesso di un congiunto, il danno morale del vedovo o della vedova sarà valutato in funzione di numerosi elementi, cioè la durata del matrimonio, il numero dei figli, le circostanze più o meno tragiche della morte del congiunto.
L’indennizzo morale varia fra FB 150.000 e FB 300.000. Il danno materiale incorso dal congiunto che sopravvive sarà valutato tenendo conto della parte delle entrate che la vittima destina al suo mantenimento personale. Si procederà in seguito a un calcolo di capitalizzazione tenendo conto delle entrate così ridefinite e della durata di sopravvivenza.
Un genitore
Il danno morale derivante dal decesso di un genitore varia fra FB 100.000 e FB 250.000 se si tratta di genitore coabitante e fra FB 50.000 e FB 100.000 se si tratta di un genitore non coabitante.
I bambini avranno ugualmente diritto ad un danno materiale se c’era coabitazione. Il risarcimento sarà allora valutato sulla base di una capitalizzazione tenendo conto del momento in cui il figlio avrebbe lasciato il domicilio del genitore.
Un fratello o una sorella
Per il decesso di un fratello o di una sorella sarà preso in considerazione solo il danno morale.
Questo varierà da FB 40.000 a FB 60.000 se si tratta di fratello o sorella coabitante e da FB 10.000 a FB 30.000 se si tratta di fratello o sorella non coabitante.
Un nonno o un nipote
Il danno morale derivante dal decesso di un nonno o di un nipote è valutato a FB 10.000 (massimo FB 25.000) per il nonno coabitante e fra FB 5.000 a FB 20.000 per la perdita di un nonno non coabitante. Per la perdita di un nipote, si concederà generalmente da FB 25.000 a FB 75.000 se si tratta di coabitante e da FB 10.000 a FB 40.000 se si tratta di non coabitante.
L’indennizzo relativo al danno estetico e al danno di consenso
Le definizioni di danno estetico sono assai numerose. Un grande giurista belga l’ha definito:
“Esiste un danno estetico ogni volta che la ferita avrà causato la deformazione di una parte del corpo normalmente visibile o che può, almeno, essere esposta pubblicamente agli sguardi in certe circostanze.”
Infatti, il danno estetico sarà valutato obiettivamente dal consulente medico che indicherà nel suo rapporto le sue osservazioni relative alle cicatrici, alla claudicazione, alla amputazione o altre conseguenze estetiche. Gli esperti medici hanno infatti stabilito una scala che va da 1 a 7. Allorché il danno è qualificato a livello “1” ciò significa che è leggero; se è qualificato a livello “7” significa invece che è molto importante. La scala è quindi crescente.
Le qualificazioni sono le seguenti:
Livello 1: danno minimo o insignificante Livello 2: danno molto leggero
Livello 3: danno leggero Livello 4: danno medio Livello 5: danno grave Livello 6: danno molto grave Livello 7: danno irreparabile
Quando il medico avrà classificato il danno estetico in questa scala, e lo avrà così qualificato fra 1 e 7, scriverà il suo rapporto. In seguito sarà competenza del giudice o dei liquidatori del sinistro di determinare l’indennizzo che risarcisce questo danno estetico, tenendo conto non solo dell’importanza delle lesioni subite, ma anche in funzione dell’età, del sesso, dello stato civile e della professione della vittima.
Se si tiene conto delle norme attuali, i risarcimenti presi in considerazione saranno i seguenti:
Livello 1/7: da FB 5.000 a FB 25.000 Livello 2/7: da FB 25.000 a FB 50.000 Livello 3/7: da FB 50.000 a FB 150.000 Livello 4/7: da FB 150.000 a FB 300.000 Livello 5/7: da FB 300.000 a FB 600.000 Livello 6/7: da FB 600.000 a FB 800.000 Livello 7/7: da FB 800.000 a FB1.000.000
Riguardo al danno di consenso, esso consiste in una diminuzione dei piaceri della vita. La legge ha voluto che la vittima sia ugualmente risarcita in funzione di una perdita di consenso che ha subito in seguito ad un incidente. Bisogna notare che questo tipo di danno non riceve ancora un’applicazione sistematica. Si esige che la vittima porti la prova di un’attività di consenso particolare avente una certa regolarità.
E’ così che i tribunali hanno accordato:
• FB 50.000 ad un impiegato di 40 anni per l’abbandono della pratica assidua della bicicletta;
• FB 100.000 ad un professore di educazione fisica di 39 anni per l’abbandono di uno sporto specifico (lo squash).
Questi sono i criteri principali che presiedono all’indennizzo di una vittima di un incidente avvenuto in Belgio e colpita da un danno materiale.
Questa vittima beneficerà quindi allo stesso tempo di un indennizzo morale, calcolato forfetariamente, e di un indennizzo materiale che terrà conto della sua rimunerazione professionale.
Si farà una differenza fra la situazione del danneggiato prima (incapacità temporanea) e dopo (invalidità permanente) il consolidamento.
Ci si sforzerà inoltre di tener conto dei danni più particolari, come il danno estetico o il danno di consenso. Il liquidatore di sinistri farà attenzione a procedere al regolamento nei termini più ragionevoli poiché qualsiasi ritardo coinvolge nella sua autorità un onere supplementare in interessi giudiziari del 8%.
Il ruolo del consulente medico è in questo processo del tutto essenziale poiché è lui che sarà incaricato di fissare i periodi di invalidità così come il tasso di I.P. e l’importanza dei danni estetici e altri.
Ne risulta che il dialogo con il consulente medico di una Compagnia è permanente, ciò allo scopo di informarsi reciprocamente sulla qualificazione, l’evoluzione e l’importanza dei danni. Nel corso degli anni si constata che la creatività di certi in materia di danno ha pochi limiti. Crediamo tuttavia che è opportuno innanzitutto rimanere obiettivi.
Lo scopo è, nei limiti del possibile, di rimettere la vittima nello stato in cui si trovava prima dell’incidente. Nei casi più gravi l’indennizzo più capiente rimarrà però incompleto. Bisogna tuttavia far trionfare la ragione utilizzando un risarcimento che sia accettabile da ciascuna delle parti, senza esagerare in nessun senso. Questo è, credo, l’obiettivo di tutte le parti interessate che intervengono nel regolamento di un sinistro.