La Smart City tra neoliberalismo municipale e riduzione della complessità
Claudio Marciano
Assegnista di ricerca presso Università di Torino
Vincenzo Idone Cassone
Assegnista di ricerca presso Università di Torino
Erica Onnis
Assegnista di ricerca presso Università di Torino
Riassunto
L’articolo propone un’interpretazione critica dei processi di urbanizzazione cibernetica mettendo in evidenza, da un lato, il rapporto stringente tra Smart City e neoliberismo municipale, e da un altro, l'idiosincrasia tra determinismo tecnologico e complessità dei sistemi urbani. Nella prima parte la Smart City è descritta come una strategia di accumulazione finanziaria, uno strumento di governamentalità politica e una retorica della modernizzazione ecologica. In questa visione, la città si configura come un apparato socio-tecnico e simbolico finalizzato a rafforzare i processi di commodification della città, a diffondere un’etica competitiva nella governance politica e a proporre una correlazione ideologica tra tecnologie dell’informazione e sostenibilità ambientale. Nella seconda parte è utilizzata l’analogia esplicativa dei city building simulators (CBS) per criticare la mentalità prevalente nel design della Smart City, dove è presente una visione riduzionista del mutamento sociale, e la complessità propria dei sistemi urbani è semplificata in un’idea del governo-demiurgo e della cittadinanza passiva. Nelle conclusioni è evidenziata l’esigenza di un approccio empirico che abbracci la Smart City nelle sue fenomenologie quotidiane, in grado di cogliere come la digitalizzazione a livello urbano stia producendo nuove dinamiche di alienazione, ma anche di appropriazione dello spazio sociale.
Parole chiave: smart city, urbanizzazione, neoliberismo municipale, complessità, city-building simulators (CBS), intelligenza artificiale Abstract. City in Game. Smart City between Municipal Neoliberalism and the Reduction of Complexity
The article proposes a critical interpretation of cybernetic urbanization processes highlighting, on the one hand, the close relationship between Smart City and municipal neoliberalism, and on the other, the idiosyncrasy between technological determinism and the complexity of urban systems. In the first part, the Smart City is described as a strategy of financial accumulation, an instrument of political governance governmentality and a rhetoric of ecological modernization. In this perspective, the city is configured as a socio-technical and symbolic apparatus aimed at strengthening the processes of commodification of the city, at spreading a competitive ethic in political governance and at proposing an ideological correlation between information technologies and environmental sustainability. In the second part, the explicative analogy of city building simulators (CBS) is used to criticize the prevailing mentality in Smart City design (which is based on a reductionist vision of social change) and the to semplify the complexity of urban systems through an idea of government-democracy and passive citizenship. The conclusions highlight the need for an empirical approach that embraces the Smart City in its everyday phenomenologies, able to capture how digitization at the urban level is producing new dynamics of alienation, but also appropriation of social space.
Keywords: smart city, urbanization, municipal neoliberalism, complexity, city-building simulators (CBS), artificial intelligence DOI: 10.32049/RTSA.2020.3.03