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A N D A M E N T O D E G L I I N F O RT U N I S U L L AV O R O
DATI
©NUMERO
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DICEMBRE 2014 I N A I L - R o m a , P i a z z a l e G i u l i o P a s t o r e , 6 - Te l . 0 6 / 5 4 8 7 . 1 Segretaria di Redazione Vitalina Paris - Tel. 06/54872290 - Fax 06/54872603
QUESTO MESE:
Direttore Responsabile Mario G. Recupero Tabelle a cura di Andrea Bucciarelli
Capo redattore Alessandro Salvati Grafici a cura di Vitalina Paris
ISSN 2035-5645
TESSILE E ABBIGLIAMENTO:
PICCOLE AZIENDE, ALTA MODA ITALIANA
TESSILE E ABBIGLIAMENTO:
PICCOLE AZIENDE, ALTA MODA ITALIANA
TESSILE E ABBIGLIAMENTO:
MENO INFORTUNI, MA PIÙ GRAVI
DISTURBI
MUSCOLOSCHELETRICI NELLE LAVANDERIE INDUSTRIALI
Fonte: Archivi Banca Dati Statistica aggiornata al 30.04.2014.
Tradizionalmente, l’industria Tessile e dell’Abbigliamento si compone di una filiera particolarmente diversificata e completa: filatura, tessitura, finissaggio, biancheria per la casa, articoli tecnici, confe- zionamento di abbigliamento in pelle, intimo, nonché fabbricazio- ne di articoli di maglieria.
La produzione è organizzata pre- valentemente in imprese altamente specializzate di piccola e media dimensione che operano anche nei vari distretti industriali: Como (tes- suti di seta), Biella, Prato e Vicenza (filati e tessuti di lana), Castel Goffredo (calze da donna), Carpi e Treviso (maglieria), Empoli (abbi- gliamento in pelle), Pesaro per i jeans. Nel segmento lusso, poi operano gruppi di alta moda che rappresentano il fiore all’occhiello del made in Italy del settore.
Dopo aver archiviato il 2013 con un fatturato pari a 50,72 mld di euro (in calo dello 0,7%), la chiu-
sura di oltre 1.450 aziende e una perdita di 11mila posti di lavoro, l'industria italiana del tessile- moda sembra aver rialzato la testa, trainata soprattutto dall'ex- port, con un fatturato in crescita del 3,6% nel 2014.
In tale contesto, si registrano nei due comparti circa 4.000 denunce d’infortunio nel 2013 (-35,4% rispetto al 2009), di cui il 13% occorsi a lavoratori extra- comunitari.
(Alessandro Salvati)
TAV. 1: INFORTUNI DENUNCIATI NEL TESSILE E ABBIGLIAMENTO PER RIPARTIZIONE GEOGRA- FICA E CLASSE DI ETÀ - ANNO EVENTO 2013
INFORTUNI DENUNCIATI NEL TESSILE E ABBIGLIAMENTO PER RIPARTIZIONE GEOGRAFICA E CLASSE DI ETÀ - ANNO EVENTO 2013
Nord-ovest 378 835 508 18 1.739
Nord-est 255 379 268 21 923
Centro 183 413 245 27 868
Mezzogiorno 110 184 95 6 395
ITALIA 926 1.811 1.116 72 3.925
di cui stranieri 209 312 95 1 617
RIPARTIZIONE GEOGRAFICA CLASSE DI ETÀ
RIPARTIZIONE da 18 a 34 anni da 35 a 49 anni da 50 a 64 anni 65 anni e oltre Totale GEOGRAFICA
Nord-ovest 44,3%
Nord-est 23,5%
Centro 22,1%
Mezzogiorno 10,1%
da 18 a 34 anni 23,6%
da 50 a 64 anni 28,4%
da 35 a 49 anni 46,2%
65 anni e oltre 1,8%
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DENTRO LA NOTIZIA
TESSILE E ABBIGLIAMENTO:
MENO INFORTUNI, MA PIÙ GRAVI
Nei comparti del Tessile e Abbigliamento risultano assicura- te all’Inail oltre 60mila aziende e circa 272mila addetti (oltre il 60%
donne) pari rispettivamente al 10% e al 7% dell’intera industria manifatturiera, in calo del 18% e del 16% rispetto al 2009.
Nel quinquennio 2009-2013 gli infortuni indennizzati in occasione di lavoro sono diminuiti del 36%
(da 3.896 a 2.488), mentre gli eventi mortali sono passati dai 3 agli 11 casi nel 2013 di cui 7 hanno riguardato i lavoratori di nazionalità cinese (5 uomini e 2 donne) coinvolti nella tragedia di Prato avvenuta nel dicembre 2013. Cosi il rapporto tra gli infor- tuni gravi (inabilità permanente e morte) e il totale indennizzati risul- ta lievemente maggiore (6,3%) rispetto alla media dell’intero com- parto manifatturiero (5,3%).
Due eventi su tre (1.657 casi nel 2013) si sono verificati al Nord, mentre la restante parte è suddivisa tra Centro (22,7%) e Mezzogiorno (10,8%); Lombardia (34,2%), To- scana (16,5%) e Veneto (11,5%) hanno registrato il 62% degli infortuni.
La classe di età più a rischio è quella intermedia 35-49 anni (1.153 casi), che ha comunque avuto una diminuzione del 38%
rispetto al 2009 e nella quale il 41% degli infortuni ha coinvolto la componente femminile, rag- giungendo il 60% circa di eventi (235 casi) nel comparto della
Confezione di articoli di abbiglia- mento, in pelle e pelliccia.
Le parti del corpo più colpite sono le mani (34,6%), la colonna verte- brale (8,6%) e la caviglia (7,6%) mentre circa la metà delle morti vede coinvolta la parete toracica.
Per la natura della lesione, contu- sione (28,9%), ferita (24,5%) e lus-
sazione (22,9%) rappresentano circa i ¾ dei casi indennizzati.
Alta è la percentuale (85%) delle malattie professionali indennizza- te che hanno riguardato le donne (142 casi), di cui l’88% da sovraccarico biomeccanico del- l’arto superiore (101 casi).
(Gina Romualdi)
TAV. 2: INFORTUNI INDENNIZZATI IN OCCA- SIONE DI LAVORO NEL SETTORE TESSILE E ABBIGLIAMENTO PER NATURA E SEDE DELLA LESIONE - ANNO EVENTO 2013
Ferita 24,5%
Lussazione, distorsione, distrazione 22,9%
Perdita anatomica 1,1%
Corpi estranei 2,2%
Lesioni 4,3%
Contusione 28,9%
Frattura 16,1%
NATURA DELLA LESIONE
Torace e organi interni
9,1%
Arti superiori 46,7%
Arti inferiori 24,8%
Testa 10,8%
Colonna vertebrale 8,6%
SEDE DELLA LESIONE
Fonte: Archivi Banca Dati Statistica aggiornata al 30.04.2014.
INFORTUNI INDENNIZZATI IN OCCASIONE DI LAVORO NEL TESSILE E ABBIGLIAMENTO PER RIPARTIZIONE GEOGRAFICA - ANNI EVENTO 2009-2013
Nord-ovest 1.665 1.648 1.456 1.199 1.109 -33,4
Nord-est 917 825 811 679 548 -40,2
Centro 892 871 739 631 564 -36,8
Mezzogiorno 422 387 367 285 267 -36,7
ITALIA 3.896 3.731 3.373 2.794 2.488 -36,1
di cui casi mortali 3 2 8 4 11 266,7
RIPARTIZIONE
2009 2010 2011 2012 2013 Var. %
GEOGRAFICA 2013/2009
APPUNTI PROFESSIONALI
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DISTURBI
MUSCOLOSCHELETRICI NELLE LAVANDERIE INDUSTRIALI
Al comparto Tessile e dell’Abbi- gliamento sono collegate le lavan- derie industriali. A differenza delle lavanderie a secco, esercita- no l’attività per conto di comunità (ospedali, alberghi, ristoranti…) o imprese e usano i solventi occa- sionalmente. I capi trattati sono suddivisi in “piani” (es. biancheria da letto, tovaglie) e “confezionati”
(es. abiti da lavoro).
Tra i rischi tipici delle lavanderie industriali spicca l’insorgenza di disturbi muscoloscheletrici (DMS), dovuti soprattutto a movimenta- zione manuale di carichi, posture incongrue e movimenti ripetuti. Lo scarico della biancheria sporca implica il sollevamento di sacchi, a loro volta caricati su carrelli, da spingere a mano. Anche la ricon- segna della biancheria pulita pre- vede l’uso di carrelli, cui segue il carico di sacchi su furgoni. Molte mansioni costringono a stare in piedi per più di 4 ore, affaticando schiena e gambe. Inoltre, stirando con il ferro, ma anche con pressa o “mangano”, si assumono posi- zioni scomode (es. collo e spalle curvi, braccia contratte). Infine, piegando a mano i capi stirati, si compiono gesti rapidi e frequenti.
Alcune misure per prevenire i DMS riguardano la movimenta- zione dei sacchi: se superano il peso limite raccomandato (25 kg per uomini/15 kg per donne), andrebbe eseguita da 2 persone, così come quella dei carrelli (pesanti se pieni). L’ideale, però, è minimizzare il trasporto manuale;
negli impianti moderni sono dis- ponibili, al posto dei carrelli, nastri trasportatori sopraelevati ai quali si agganciano i sacchi.
Inoltre, utilizzando pavimenti anti- affaticamento, indossando calza- ture adatte, alleggerendo i ferri da stiro sospendendoli e riorganiz- zando l’attività con turnover del personale e adeguati tempi di recupero, è possibile contrastare il sovraccarico biomeccanico di arti e dorso.
Infine, per la piegatura, si può ricorrere a piegatrici automatiche.
(Francesca Romana Mignacca)
TAV. 3: LAVORATORI STRANIERI - INFORTUNI DENUNCIATI NEL TESSILE E ABBIGLIAMENTO PER RIPARTIZIONE GEOGRAFICA E CLASSE DI ETÀ - ANNO EVENTO 2013
Nord-est 27,6%
Mezzogiorno 5,9%
Nord-ovest 44,1%
Centro 22,4%
RIPARTIZIONE GEOGRAFICA
da 35 a 49 anni 50,5%
65 anni e oltre 0,2%
da 18 a 34 anni 33,9%
da 50 a 64 anni 15,4%
CLASSE DI ETÀ
SCHEMA DEL CICLO DI UNA LAVANDERIA INDUSTRIALE
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L’OSSERVATORIO STATISTICO
a cura di Adelina Brusco
LA PRODUZIONE INAIL
GLI INDENNIZZI PER INFORTUNIO
INDENNITÀ PER INABILITÀ TEMPORANEA (1)
PERIODI GESTIONI
Industria e Servizi Agricoltura TOTALE
Ottobre 2013 31.870 2.955 34.825
Ottobre 2014 35.513 3.299 38.812
Variazione % 11,43 11,64 11,45
Nov. 2012 - Ott. 2013 350.537 30.794 381.331 Nov. 2013 - Ott. 2014 334.611 30.480 365.091
Variazione % -4,54 -1,02 -4,26
(1)Per data di definizione.
Nov2013 Dic2013 Gen2014 Feb2014 Mar2014 Apr2014 Mag2014 Giu2014 Lug2014 Ago2014 Set2014 Ott2014
0 500 1000 1500 2000 2500
TAV. 5: INDENNIZZI IN CAPITALE PER MESE DI EROGAZIONE
Nov2013 Dic2013 Gen2014 Feb2014 Mar2014 Apr2014 Mag2014 GIU2014 Lug2014 Ago2014 Set2014 Ott2014
0 140 280 420 560 700
TAV. 6: RENDITE DIRETTE PER MESE DI COSTITUZIONE
Nov2013 Dic2013 Gen2014 Feb2014 Mar2014 Apr2014 Mag2014 Giu2014 Lug2014 Ago2014 Set2014 Ott2014
0 30 60 90 120
TAV. 7: RENDITE A SUPERSTITI PER MESE DI COSTITUZIONE
INDENNIZZI IN CAPITALE PER MENOMAZIONE PERMANENTE (DANNO BIOLOGICO) (2)
PERIODI GESTIONI
Industria e Servizi Agricoltura TOTALE
Ottobre 2013 2.307 319 2.626
Ottobre 2014 2.087 299 2.386
Variazione % -9,54 -6,27 -9,14
Nov. 2012 - Ott. 2013 24.617 3.418 28.035 Nov. 2013 - Ott. 2014 22.774 3.273 26.047
Variazione % -7,49 -4,24 -7,09
(2)Per data di erogazione.
RENDITE PER INABILITÀ/MENOMAZIONE PERMANENTE (3)
PERIODI GESTIONI
Industria e Servizi Agricoltura TOTALE
Ottobre 2013 628 114 742
Ottobre 2014 632 118 750
Variazione % 0,64 3,51 1,08
Nov. 2012 - Ott. 2013 6.883 1.196 8.079 Nov. 2013 - Ott. 2014 6.692 1.242 7.934
Variazione % -2,77 3,85 -1,79
(3)Per data di costituzione della rendita.
RENDITE A SUPERSTITI (4)
PERIODI GESTIONI
Industria e Servizi Agricoltura TOTALE
Ottobre 2013 89 16 105
Ottobre 2014 104 14 118
Variazione % 16,85 -12,50 12,38
Nov. 2012 - Ott. 2013 1.105 148 1.253 Nov. 2013 - Ott. 2014 1.168 174 1.342
Variazione % 5,70 17,57 7,10
(4)Per data di costituzione delle rendite (vedovi, orfani, ecc.).
Nov2013 Dic2013 Gen2014 Feb2014 Mar2014 Apr2014 Mag2014 Giu2014 Lug2014 Ago2014 Set2014 Ott2014
0 5000 10000 15000 20000 25000 30000 35000 40000
TAV. 4: INDENNITÀ DI TEMPORANEA PER MESE DI DEFINIZIONE
INDUSTRIA E SERVIZI AGRICOLTURA
TIPOLITOGRAFIA INAIL - MILANO
INDUSTRIA E SERVIZI AGRICOLTURA
INDUSTRIA E SERVIZI AGRICOLTURA
INDUSTRIA E SERVIZI AGRICOLTURA