PRESENTAZIONE DOCUMENTI SULLA FORMAZIONE (OSSERVATORIO FORMAZIONE E RICERCA)
Dicembre 2019
Principi Guida
• Rete (Osservatorio formazione e ricerca, Advisory
Board, SISI, CPCLPS)
• Condivisione
• Consensus
• Divulgazione
LINEE DI INDIRIZZO PER LO SVOLGIMENTO DELLA PROVA FINALE DEI CORSI DI LAUREA IN INFERMIERISTICA E INFERMIERISTICA PEDIATRICA
Dicembre 2019
A cura dell’Osservatorio FNOPI sul tema Formazione e Ricerca
Referenti: Beatrice Mazzoleni, Segretario FNOPI, Giancarlo Cicolini, Tesoriere FNOPI, Salvatore Occhipinti, Presidente CRC FNOPI
Componenti OPI: Francesco Gargano, Danilo Massai, Daniel Pedrotti, Linda Prati, Sebastiano Zappulla, Giuseppe Papagni, Concetta Genovese, Teresa Rea, Laure Morganti
Esperti: Rosaria Alvaro, Alberto Dal Molin, Maria Grazia De Marinis, Paola Ferri
FINALITA’ DELLE LINEE DI INDIRIZZO
dicembre 2019 Mettere in evidenza il contributo che i rappresentanti degli OPI agiscono come Commissari nello svolgimento dell’Esame di Stato.
Gli Ordini delle Professioni Infermieristiche (OPI) hanno un ruolo fondamentale nelle varie fasi di pianificazione e monitoraggio del percorso formativo del laureato triennale:
- definizione del fabbisogno
- consultazione da parte dall’Ateneo come parti sociali interessate
- co-partecipano alla definizione delle competenze core dell’infermiere
Si basa sulle linee di indirizzo nazionali relative alla prova finale dei
Corsi di Studio in Infermieristica e Infermieristica Pediatrica e sulle
normative vigenti.
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Si è tenuto conto inoltre dei seguenti documenti:
a. linee di indirizzo per lo svolgimento dell’esame finale dei corsi di
laurea in infermieristica e infermieristica pediatrica della
Federazione IPASVI – approvato nel 2014;
b. linee di indirizzo per la prova finale dei Corsi di Laurea afferenti
alle classi delle professioni sanitarie (DIM 19 febbraio 2009) della
Conferenza Permanente delle Classi di Laurea delle Professioni
Sanitarie – approvato il 12 settembre 2013.
STRUTTURA ESAME FINALE
In Italia, il Corso di Laurea in Infermieristica e il Corso di Laurea in
Infermieristica Pediatrica si concludono con un esame finale, con
valore di Esame di Stato abilitante alla professione, organizzato in
2 sessioni, e comprende le seguenti prove:
- una prova pratica a valenza applicativa, nel corso della quale lo
studente deve dimostrare di aver acquisito le conoscenze, le
abilità teorico-pratiche e operative proprie dello specifico profilo
professionale;
- la redazione di un elaborato di una tesi e sua dissertazione.
COMMISSIONE
Membri: non meno di 7 e non più di 11 con diritto di voto.
Rappresentanti OPI: 2 membri della commissione con diritto di voto sono designati dagli OPI
provinciali territorialmente di riferimento, tenendo conto anche delle eventuali diverse sedi territoriali del CdS. Devono essere dello stesso profilo professionale, preferibilmente in servizio attivo.
Ministeri dell'Istruzione, dell'Università e della Ricerca e della Salute possono inviare propri
esperti, come rappresentanti.
Essi sovrintendono alla regolarità dell'esame di cui sottoscrivono i verbali. In caso di mancata designazione dei predetti componenti di nomina ministeriale, il Rettore può esercitare il potere sostitutivo.
Direttori delle Attività Didattiche Professionalizzanti/Coordinatori della Didattica Professionale e i Docenti Universitari del SSD MED/45 di norma fanno parte della
Commissione secondo quanto previsto dalle linee di indirizzo della Conferenza Permanente. La Commissione deve essere dedicata, stabile e garantire continuità per l’intera prova finale.
PROVA PRATICA
Cosa
Competenze esito – descrittori di Dublino 2, 3 e 4:
- Conoscenza e capacità di applicarle - Autonomia di giudizio
- Abilità comunicative
Non valide prove che apprezzano le sole conoscenze teoriche
Come – modalità
a) Simulazione pratica, strutturata
b) Prova con domande a risposta chiusa e a risposta aperta su casi clinici o
situazioni paradigmatiche della pratica professionale
ev. integrazione con un colloquio
MIUR e Ministero Salute (Circolare 30 settembre 2016)
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Apprezza competenze core attese dal laureato
Standard
a) Livello di performance atteso > 60%
b) Basarsi sulla selezione delle competenze ‘core’ attese da un laureato individuate con le Rappresentanze professionali (L. 3/2018 art. 3 comma f) e dei servizi
c) Essere standardizzata
ELABORATO DI TESI
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Permette di accertare il raggiungimento delle competenze indicate nel 5° descrittore di Dublino, ovvero la capacità dello studente di condurre un percorso di apprendimento autonomo e metodologicamente rigoroso.
Scopo: impegnare lo studente in un lavoro di progettazione e ricerca o di
approfondimento su specifici ambiti infermieristici attraverso l’analisi e sintesi di rilevanti fonti bibliografiche.
Contenuto: attinente all’infermieristica e alle discipline affrontate nel
piano di studio.
SISTEMA DI VALUTAZIONE
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Punteggio finale di laurea espresso in 110mi con eventuale lode.
Prova pratica: costituisce sbarramento.
In caso di valutazione insufficiente, il candidato non può proseguire con la discussione della tesi. Pertanto, la prova va ripetuta nella successiva sessione di laurea.
Le due diverse parti dell’unica prova finale, prova pratica e tesi, concorrono alla determinazione del voto finale.
RACCOMANDAZIONI OPI
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a) Individuare un gruppo di professionisti possibili Rappresentanti della
Commissione infermieri con un adeguato curriculum:
➢ non coinvolti in qualità di Docenti o Tutor Didattici nella formazione degli studenti
➢ della sede presso cui l'esame di abilitazione sarà svolto;
➢ che condividono la visione che la FNOPI esprime rispetto all'Infermieristica e
all'Infermieristica pediatrica. Sono raccomandate iniziative di formazione
specifica su: ruolo di rappresentante dell’OPI, finalità e caratteristiche dell'esame di finale.
b) Comunicare al Corso di Laurea i professionisti individuati in modo da
creare collaborazione e partecipazione ad iniziative formative o di
progettazione delle prove;
c) Promuovere iniziative di collaborazione con i Direttori delle attività Didattiche Professionalizzanti/Coordinatori della Didattica Professionale delle Università di riferimento territoriale per
RACCOMANDAZIONI OPI
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d) Attivare strategie di confronto tra gli Ordini Infermieristici in seno ai coordinamenti regionali sulle competenze, metodologie e strumenti adottati a livello locale negli esami finali;
e) Partecipare e contribuire attivamente alla valutazione durante la
sessione d’esame finale;
f) Elaborare un feedback costruttivo da analizzare e discutere con i responsabili del Corso di Laurea rispetto alla modalità, al livello richiesto, alla congruenza con le competenze core, agli esiti della prova pratica per attivare strategie di miglioramento;
g) Garantire la trasmissione di un reporting alla FNOPI di numero
RACCOMANDAZIONI Direttori/Coordinatori Didattica
Professionale del CdS
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a) valorizzare l'importanza dell'esame finale, la sua finalità e specificità rispetto agli esami di tirocinio, richiamando la sua rilevanza lungo l'intero percorso formativo.
b) Offrire un percorso di preparazione all'esame finale rendendo trasparenti gli standard attesi e offrendo linee guida/documenti di indirizzo.
c) Promuovere un'adeguata distanza tra la prova pratica e la discussione della tesi, al fine di assicurare un'appropriata informazione dell'esito che costituisce prerequisito al proseguimento dell'esame finale.
d) Assicurare un feedback tempestivo delle aree di competenza non raggiunte nell'esame di abilitazione e accompagnare la preparazione alla prova successiva.
e) Promuovere iniziative di collaborazione con gli Ordini delle Professioni Infermieristiche di riferimento per condividere la visione dell'Infermieristica e dell'Infermieristica Pediatrica, le competenze attese del neolaureato, e per discutere periodicamente gli esiti della prova e per attivare strategie di miglioramento.
f) Attivare strategie di confronto con i Corsi di Studio limitrofi, a livello provinciale e regionale al fine di armonizzare le competenze finali attese dal neolaureato.
g) Attivare confronti sistematici con i Direttori dei Servizi infermieristici al fine di sviluppare politiche di integrazione, acquisire dati utili al monitoraggio dell'esame finale e delle competenze valutate, e la loro reddittività nell'inserimento lavorativo.
CRITERI DI QUALITA’ PER IL RICONOSCIMENTO DEI MASTER DI PRIMO LIVELLO PREVISTI DAL DOCUMENTO SUI MASTER SPECIALISTICI DIFFUSO CON CIRCOLARE MINISTERIALE DELLA SANITÀ DEL 13 MARZO 2019 E DEL MIUR DEL 1° APRILE 2019
FINALITA’
CRITERI DI QUALITA’ PER IL RICONOSCIMENTO DEI MASTER DI PRIMO LIVELLO CONSEGUITI PRIMA DELL’ADOZIONE DEL DOCUMENTO SUI MASTER SPECIALISTICI DIFFUSO CON CIRCOLARE MINISTERIALE DELLA SANITÀ DEL 13 MARZO 2019 E DEL
MIUR DEL 1° APRILE 2019
Dicembre 2019
A cura dell’Osservatorio FNOPI sul tema Formazione e Ricerca
Referenti: Beatrice Mazzoleni, Segretario FNOPI, Giancarlo Cicolini, Tesoriere FNOPI, Salvatore Occhipinti, Presidente CRC FNOPI Componenti OPI: Francesco Gargano, Danilo Massai, Daniel Pedrotti, Linda Prati, Sebastiano Zappulla, Giuseppe Papagni, Concetta Genovese, Teresa Rea, Laure Morganti
FINALITA’
Si basa sulle linee di indirizzo nazionali e internazionali sui
master universitari e sulle normative vigenti.
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Si è tenuto conto inoltre dei seguenti riferimenti:
➢ Documento Osservatorio Permanente MIUR il 17 dicembre 2018
sui Master Specialistici diffuso con Circolare Ministeriale della
Sanità del 13 marzo 2019 e del MIUR del 1° aprile 2019;
➢ Documento della Conferenza Permanente delle Classi di laurea
delle Professioni sanitarie dd 14 settembre 2019 su Consenso
“Criteri di progettazione, gestione, conduzione e valutazione dei
Master per le funzioni Specialistiche delle 22 professioni
sanitarie Master Trasversali, Interprofessionali e Specialistici”
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CRITERI INDISPENSABILI PER LA VALUTAZIONE DELLA QUALITÀ DEI TITOLI GIÀ ACQUISITI AD USO DELLE DIREZIONI AZIENDALI
Eccezione per il Master di Cure Palliative
e Terapia del Dolore che fa riferimento al
proprio Decreto Ministeriale del 4 aprile 2012 Master universitario di I livello in cure palliative e terapia del dolore per professioni sanitarie (Pubblicato nella Gazzetta Ufficiale n. 89 del 16 aprile 2012).
Si auspica che le direzioni aziendali si
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PERCORSI FORMATIVI SPECIALISTICI CONSEGUITI ALL’ESTERO
I percorsi formativi specialistici conseguiti all’estero non hanno valore legale in Italia.
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Linee di indirizzo laurea magistrale a indirizzo clinico
Dicembre 2019
A cura dell’Osservatorio FNOPI sul tema Formazione e Ricerca
Referenti: Beatrice Mazzoleni, Segretario FNOPI, Giancarlo Cicolini, Tesoriere FNOPI, SalvatoreOcchipinti, Presidente CRC FNOPI Componenti OPI: Francesco Gargano, Danilo Massai, Daniel Pedrotti, Linda Prati, Sebastiano Zappulla, Giuseppe Papagni, Concetta Genovese, Teresa Rea, Laure Morganti
Contesto
Sistema salute e cambiamenti organizzativi, clinici, bisogni,
competenze,…
Nel 2018 le malattie croniche hanno interessato quasi il 40% della popolazione, cioè 24 milioni di italiani dei quali 12,5 milioni presentano multi-cronicità. Le proiezioni della cronicità indicano che tra 10 anni, nel 2028, il numero di malati cronici salirà a 25 milioni, mentre i multi- cronici saranno 14 milioni. Attualmente infatti nel nostro Paese si stima una spesa complessiva di circa 66,7 miliardi per la cronicità; stando alle proiezioni effettuate sulla base degli scenari demografici futuri elaborati dall’Istituto Nazionale di Statistica (Istat) e ipotizzando una prevalenza stabile nelle diverse classi di età, nel 2028 si prevede una spesa di 70,7 miliardi di euro (Rapporto Osservasalute 2018).
Contesto
Contesto
FNOPI ritiene che l’attuale LAUREA MAGISTRALE IN SCIENZE
INFERMIERISTICHE E OSTETRICHE dovrebbe essere orientata
anche all’approfondimento di una area clinica specialistica
scelta tra le seguenti:
• a) Area cure primarie e sanità pubblica
• b) Area neonatologica e pediatrica
• c) Area della salute mentale e delle dipendenze
• d) Area intensiva e dell’emergenza
• e) Area medica
• f) Area chirurgica
Finalità
La Laurea Magistrale di Scienze Infermieristiche ad indirizzo
clinico (LMSI IC) dovrà fornire una formazione culturale, etica e
professionale per intervenire con elevate competenze cliniche
nelle aree di assistenza specialistica. In particolare, dovrà
preparare infermieri clinici capaci di declinare le dimensioni
costitutive del sapere disciplinare nell’assistenza specialistica,
utilizzando approcci interprofessionali e innovativi.
Finalità
In particolare, in linea con le finalità raccomandate dai
Descrittori di Dublino, la LMSI IC
1. amplia e rafforza le conoscenze costitutive del sapere
disciplinare che tutti gli specialisti devono possedere;
2. consente di declinare le dimensioni costitutive del sapere
disciplinare nell’assistenza specialistica, elaborando e/o
applicando idee originali a problematiche assistenziali di
ambito specialistico che non hanno risposte risolutive;
Finalità
3. permette di integrare le competenze cliniche con le funzioni
manageriali, di didattica e di ricerca e applicarle nell’area
specialistica prescelta per gestire i problemi assistenziali
complessi, anche sulla base di informazioni limitate e
complesse, includendo la riflessione sulle responsabilità sociali
ed etiche;
4. permette di consolidare e sviluppare competenze cliniche
avanzate nell’area specialistica prescelta, come ad esempio lo
sviluppo di competenze legate all’assessment avanzato.
La letteratura
La letteratura internazionale sul tema della competenza
specialistica/avanzata trova ampi e generalizzati consensi nelle
seguenti affermazioni:
Il riferimento alla pratica infermieristica avanzata è sempre relativo
alla pratica clinica;
L’infermiere che ha acquisito competenze avanzate esercita la sua
attività con ampia autonomia, contribuisce allo sviluppo della
professione attraverso la formazione e la ricerca, è agente di
cambiamento (leadership);
Le competenze specialistiche avanzate contribuiscono a migliorare
gli esiti clinici delle persone assistite e migliorano il benessere
lavorativo degli infermieri.
Sviluppo verticale su tre livelli
42 1° LIVELLO: successivo al conseguimento della laurea triennale, relativo a
specifiche competenze finalizzate alla gestione di specifici problemi
assistenziali a una delle sei aree specialistiche (es. wound care) attraverso il conseguimento di titolo di Master di primo livello rispondenti ai criteri definiti dalla Conferenza Permanente delle Classi di Laurea delle
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2° LIVELLO: l’infermiere può acquisire competenze specialistiche di 2°
livello attraverso il conseguimento della Laurea Magistrale ad indirizzo clinico per l’approfondimento di conoscenze e competenze relative a una delle sei aree specialistiche, attraverso l’integrazione della competenza clinica con le competenze di ricerca, organizzazione e formazione relative alla disciplina infermieristica.
Laurea Magistrale in Scienze Infermieristiche ad indirizzo clinico (Insegnamento pratico ad indirizzo comune, Insegnamento teorico-pratico in una delle aree specialistiche, con iniziali approfondimenti ed elaborazione delle tesi finale in una delle tipologie specialistiche afferenti all’area di indirizzo).
3° LIVELLO: successivo al conseguimento della laurea magistrale ad
indirizzo clinico, per l’acquisizione di un’ulteriore sub specializzazione di una delle sei aree di specializzazione conseguita attraverso l’acquisizione di Master di 2° livello o di Dottorati di Ricerca. Questa formazione permette all’infermiere specialista di lavorare nell’assistenza a pazienti complessi e fragili, in ambito ospedaliero extra ospedaliero e territoriale, contribuire attivamente allo sviluppo della pratica e della disciplina infermieristica.
La normativa
Ad oggi, l’attuale normativa di riferimento per la Laurea Magistrale (DM 270/2004 e DM 8 gennaio 2009), non evidenzia ostacoli nell’attivazione delle lauree a indirizzo clinico nelle aree identificate.
Il numero di curricula da attivare presuppone a livello di Ateneo la valutazione della sostenibilità della attività di docenza.
Il CdLM con più curricula non modifica la percentuale di garanti/docenti di riferimento.
Simulazione
Organizzazione
• Percorso comune
• Percorso specifico caratterizzante l’area
• Tirocinio area di riferimento curriculare
Le Lauree Magistrali a indirizzo clinico rappresentano un elemento di grande impatto sulle dinamiche della professione, per il valore che assumono rispetto a un passato caratterizzato da carriere e specializzazioni prevalentemente sviluppate sull’area della gestione e del coordinamento. In tale percorso di specializzazione infermieristica si legherebbe il principio
dell’infungibilità legata anche alla necessità di modelli di coordinamento
trasversale dei percorsi assistenziali, rendendo attivi ruoli infermieristici con perfezionamento clinico e nel management, formato a vari livelli e in grado di orientare, governare sia i processi assistenziali tipici di una certa area clinica, sia le competenze professionali necessarie per realizzarli.