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Stati Uniti (USA)

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Academic year: 2021

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Di Napoli, Valagussa – Prospettive GEOGRAFICHE

STATI UNITI

Superficie (in migliaia di km2) 9.373 Popolazione (in milioni di abitanti) 304

Densità (abitanti/km2) 32

Forma di governo Repubblica federale

Capitale Washington

Lingua (ufficiale) Inglese

Religione cristiana

Speranza di vita (maschi/femmine) 75/81

PIL/abitante (in $ USA) 46.859

Gli Stati Uniti si trovano nell’America settentrionale, tra il Canada e il Messico, e occupano una superficie di poco inferiore a quella dell’intera Europa.

Il territorio è chiuso ai margini da lunghe catene montuose. A est si estende la catena degli Appalachi, con vette poco elevate (la più alta è il monte Mitchell di 2.037 m), che costeggia l’oceano Atlantico per 2.500 km.

Gli Appalachi digradano dolcemente verso le acque oceaniche, dalle quali li divide una stretta fascia pianeggiante. Questa regione è densamente popolata e ospita la grande megalopoli che collega Boston a Washington. Il clima varia in relazione alla latitudine. Le temperature sono particolarmente rigide rispetto ai territori europei compresi fra gli stessi paralleli, poiché la zona non gode dell’influsso mitigatore della Corrente del Golfo. A occidente si trova la Cordigliera, una serie di catene montuose che dall’Alaska scendono fino all’altopiano del Messico. Ne fanno parte le Montagne Rocciose (più a est) e le Catene Costiere del Pacifico (verso ovest), tra le quali si trovano gli Altopiani Centrali, una zona desertica e inospitale per l’uomo. Questo territorio è tettonicamente instabile per la presenza della faglia di St. Andreas, una spaccatura della crosta terrestre tra due zolle. Lo testimonia l’abbondanza di fenomeni sismici e vulcanici che interessano l’intera area e hanno già creato ingenti danni provocando la morte di migliaia di persone. La parte occidentale degli Stati Uniti (per la struttura del suo territorio e per il clima arido) ha una popolazione poco numerosa, concentrata

soprattutto nelle grandi città, come Phoenix, Denver, Seattle e Portland. La California costituisce un’eccezione: il suo clima mediterraneo ha favorito gli insediamenti e le attività lavorative dell’uomo.

Nella parte centrale del Paese si estendono vaste pianure alluvionali, formate dai detriti depositati dal Mississippi (5.970 km) e dai suoi affluenti, corsi d’acqua importanti per la navigazione interna. È uno spazio scarsamente abitato dall’uomo, ma con ricchi pascoli sui quali si praticano un moderno allevamento e un’agricoltura estensiva (prevalentemente di cereali). La popolazione si concentra nella parte orientale del bacino fluviale e nella zona dei Grandi Laghi, cinque bacini lacustri (Superiore, Michigan, Huron, Erie e Ontario) collegati fra loro che mitigano il clima e favoriscono l’insediamento, dove si trovano alcune delle metropoli più popolate della Terra, come Chicago e Detroit. Lontano dai maggiori specchi d’acqua il clima è continentale e risente fortemente della distanza dal mare.

Oggi gli USA hanno circa 300 milioni di abitanti. La popolazione è costituita in prevalenza da bianchi di origine europea, che rappresentano oltre l’80% degli statunitensi, e da neri di origine africana. In questa società multietnica si è inserito anche un consistente numero di asiatici, immigrati in grande numero nel XX secolo e stanziati soprattutto sulla costa del Pacifico. Gli autoctoni si aggirano intorno all’1% della popolazione. Questa notevole eterogeneità etnica è incrementata dall’incrocio tra bianchi, neri e indigeni che ha creato nuovi gruppi:

i mulatti, che derivano dalla fusione di bianchi e neri; i meticci, da bianchi e indigeni; gli zambos, da neri e indigeni. Il numero degli abitanti del Paese è aumentato molto velocemente durante l’Ottocento e il Novecento, mentre negli ultimi decenni la crescita della popolazione è diminuita, pur restando su livelli moderati (poco più dell’1% annuo) grazie all’alta natalità delle minoranze nere, asiatiche e ispano-americane e all’immigrazione dall’America latina e dall’Asia.

La colonizzazione europea ha portato alla diffusione del cristianesimo, soprattutto nelle confessioni cattolica e protestante (divisa in anglicana, battista, luterana, metodista, presbiteriana ecc.). Non mancano comunità ortodosse e molte religioni numericamente minoritarie, tra le quali anche i culti animisti delle popolazioni originarie. La lingua ufficiale è l’inglese, cui si affiancano lo spagnolo (in aumento per l’immigrazione crescente dall’America latina) e una miriade di minoranze linguistiche che comprendono quelle indigene e molte parlate asiatiche.

Il vasto territorio offre una notevole disponibilità di materie prime e di fonti energetiche, che sono presenti in grande quantità e coprono quasi interamente il fabbisogno interno. Una buona struttura di trasporto e di comunicazione garantisce la rapida distribuzione ai consumatori o alle industrie. L’abbondante manodopera e il forte flusso immigratorio consentono, inoltre, una lavorazione delle materie prime a costi abbastanza contenuti.

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Di Napoli, Valagussa – Prospettive GEOGRAFICHE

Il risultato è che gli USA sono i primi produttori industriali del pianeta fino dagli anni Venti. La grande concentrazione di capitali nei principali settori produttivi favorisce la costituzione di imprese di enormi dimensioni. Molte sono le società multinazionali, tra le quali spiccano nomi famosi in tutto il mondo, come la Coca-Cola, la General Motors e la Nike. Il settore agricolo, dell’allevamento e delle risorse forestali è sostenuto anche da climi e da terreni favorevoli, da abbondanti risorse idriche e da grandi aree da dedicare al pascolo e alle coltivazioni. Per questo motivo gli Stati Uniti sono i maggiori esportatori mondiali di numerosi prodotti, come il mais, il legname e la pasta di legno, la carta, la soia, i formaggi e il sale. Il Paese investe molto nella ricerca per sviluppare innovazioni tecnologiche da applicare a tutti i settori economici. Inoltre la mancanza di conflitti interni e una discreta stabilità dei governi incentiva gli investimenti e consente alle infrastrutture di mantenersi in buone condizioni. A tutto questo si aggiunge il predominio politico e il peso militare statunitense su gran parte del globo, con truppe e basi militari dislocate in diversi Stati. Ciò garantisce l’apertura di molti mercati e il controllo delle principali organizzazioni sovranazionali (come l’ONU, il FMI, la Banca Mondiale e la Nato), oltre a favorire l’industria connessa alla produzione bellica. Ma questo primato economico non garantisce benessere all’intera popolazione: oggi una parte cospicua degli statunitensi vive in condizioni d’indigenza e le disuguaglianze sono molto marcate soprattutto tra i bianchi (più ricchi) e i neri e gli ispanici, cui si aggiungono gli indiani che sono tenuti ai margini della società.

Oggi gli Stati Uniti sono dunque la maggiore potenza economica e politica del pianeta. Producono un quarto del PIL mondiale e hanno il controllo dei principali movimenti commerciali e finanziari. Gestiscono le reti di

comunicazione e producono gran parte del sapere, diffondendo così il loro modello culturale su tutta la Terra.

Negli USA, infatti, sono presenti le più ricche banche dati della Terra, si pubblica il 40% di tutti i testi scientifici in circolazione ed è nata la rete Internet che ha dato un notevole impulso allo scambio di informazioni a livello planetario. Metà dei film proiettati in tutto il pianeta sono statunitensi e anche i generi musicali più ascoltati sono nati o sono diventati famosi in questo Paese. Gli Stati Uniti esercitano il proprio potere anche con la minaccia delle armi e con l’aiuto dell’esercito che ha unità operative dispiegate in quasi tutto il mondo. Questo comportamento è interpretato da alcuni come una moderna forma di imperialismo, destinata a difendere gli interessi economici statunitensi, anche senza rispettare i diritti altrui, e spesso contravvenendo alle regole del diritto internazionale. Si spiegherebbero così l’ostilità di molti popoli (soprattutto di una parte del mondo islamico) nei confronti degli USA e addirittura gli attacchi dell’11 settembre 2001. Altri sostengono che la superpotenza americana stia agendo nell’interesse dell’umanità, al fine di combattere il disordine globale ed esportare (o conservare) la democrazia e il libero mercato. Questa è la giustificazione principale dell’invasione dell’Iraq nel 2003 e della destituzione del suo presidente e dittatore Saddam Hussein.

Bibliografia

• Bergamini Oliviero, S oria degli Stati Uniti, Laterza, Bari, 2006 t r

t

• Cartosio Bruno, Gli Stati Uniti contempo anei, Giunti Editore, Firenze, 2002

• Deodori Massimo, Storia degli Stati Uniti d’America, Tascabili Economici Newton, Roma, 1996

• Ferrarotti Franco, America oggi. Capitalismo e società negli Stati Uniti, Newton & Compton, Roma, 2006

• Maldwyn Jones, Storia degli Stati Uniti d’America. Dalle prime colonie inglesi ai giorni nostri, Bompiani, Milano, 2005

• Nocera Raffaele, Stati Uniti e America Latina dal 1945 a oggi, Carocci, Roma, 2005

• Scarduelli Pietro, Antropologia degli Stati Uniti e altri saggi, Il Segnalibro, Roma, 2002

• Toninelli Pier Angelo, Nasci a di una nazione. Lo sviluppo economico degli Stati Uniti (1780-1914), Il Mulino, Bologna, 1993

• Valdevit Giampaolo, Stati Uniti e Medio Oriente dal 1945 a oggi, Carocci, Roma, 2003

• Washburn Wilcomb E., Gli indiani d’America, Editori Riuniti, Milano, 1981

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Di Napoli, Valagussa – Prospettive GEOGRAFICHE

Filmografia

• Allen Woody (regia di), Manhattan, USA, 1979

• De Niro Robert (regia di), Bronx, USA, 1993

• Fleming Victor (regia di), Via col vento, USA, 1939

• Lee Spike (regia di), Fa la cosa giusta, USA, 1989 t

/

• Leone Sergio (regia di), C’era una vol a in America, Italia e USA, 1984

• McNaughton John (regia di), Lansky, USA, 1999

• Scorsese Martin (regia di), Quei bravi ragazzi, USA, 1990

• Scorsese Martin (regia di), Gangs of New York, USA, 2002

• Stone Oliver (regia di), Wall Street, USA, 1987

• Zwick Edward (regia di), Glory – Uomini di gloria, USA, 1989

• Moore Michael (regia di), Bowling for columbine, USA, 2002

• Moore Michael (regia di), Fahrenheit 9 11, USA, 2004

Siti interessanti

• www.destinazioneusa.com/

• www.infoturisti.com/usa/turismo/introduzione.aspx

• it.wikipedia.org/wiki/Stati_Uniti_d'America

• www.usaonline.it/

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