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FELCI ARBOREE australiane

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Academic year: 2021

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Crittogame vascolari (Felci)

Lo sviluppo dei tessuti vascolari si ha a partire dalle Felci (Crittogame vascolari) e fu fondamentale per lo sviluppo di tessuti specializzati nell’ambito dell’organismo vegetale.

Infatti il glucosio sintetizzato nelle fronde delle felci poteva essere trasportato alle cellule delle radici mantenendole vive; allo stesso tempo le radici potevano assorbire acqua e nutrienti dal suolo e farli arrivare attraverso i tessuti vascolari sino alla sommità delle fronde. Il passaggio in alcune felci dai rizoidi a radici vere e proprie consentì alle stesse di svilupparsi in grandi dimensioni (decine di metri). Nelle Felci tuttavia l’acqua è ancora un mezzo vincolante per la riproduzione sessuale in quanto i gameti maschili sono multiflagellati e devono nuotare per fecondare le oosfere. Le oosfere fecondate devono continuare a vivere in un ambiente umido per crescere e dar luogo all’individuo adulto.

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Le divisioni di Crittogame vascolari che presentano attualmente individui viventi sono 4 e precisamente : 1. Psylophyta

2. Lycophyta (gen principali: Lycopodium, Selaginella, Isoetes) 3. Spenophyta (Equisetum)

4. Pterophyta (Dryopteris, Polysthicum, Asplenium, Osmunda, Woodvardia……)

Le Lycophyta arboree furono le piante dominanti nel Carbonifero ma la maggior parte di questo gruppo si estinse prima della fine del Paleozoico (248 m.a.).

Le lycophyta possono esere isosporee o eterosporee. E’ isosporeo Lycopodium le cui spore danno vita a gametofiti bisessuali. Sono eterosporei Selaginella e Isoetes le cui spore danno vita a gametofiti unisessuali. Le foglie delle Lycophyta sono dei microfilli

Le Sphenophyta sono caratterizzate da un unico genere vivente (erbaceo) che è Equisetum. Nel Carbonifero e nel Permiano esistevano delle sphenophyta giganti (alte + di 20 metri) appartenenti al genere Calamites. A differenza dei fusti vegetativi i fusti fertili degli equiseti sono privi di clorofilla

Le Pteridophyta dette anche “Felci”

presentano attualmenyte una grande quantità di forme e generi e sono presenti in numerosi habitat. Le fronde delle felci sono dei megafilli, per cui l’elevato rapporto superficie volume rende le felci molto efficaci dal punto di vista della resa fotosintetica. La forma delle foglie delle felci prevede la presenza di pinne, inserite sul rachide (prolungamento del picciolo fogliare). Quasi tutte le felci sono isosporee (solo due generi di felci acquatiche presenta eterosporia). Nella prima fase di sviluppo l’embrione riceve nutrimento dal gametofito; poi diviene indipendente e da luogo allo sporofito mentre il gametofito si disgrega.

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Athyrium filix-foemina è una felce che vive nel sottobosco delle foreste ad ontano nero e nelle depressioni umide della faggeta da 0 a 1800 metri di quota

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Dryopteris filix-mas è una felce che vive nel sottobosco delle foreste mesofile di caducifoglie da 0 a 1800 metri di quota

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Polisthycum aculeatum è una felce che vive nel sottobosco delle faggete microtermiche da 1300 a 1800 metri di quota o nel sottobosco dei boschi di conifere montani e subalpini sulle Alpi.

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Blechnum spicant è una felce acidofila, ossia che vive su substrati a pH acido (4-6). Si trova quindi su suoli vulcanici, trachiti, rocce metamorfiche quali gnaiss e micascisti. Normalmente si trova nel sottobosco e rifugge la luce piena. I boschi che caratterizza sono soprattutto i boschi di rovere e farnia, le faggete acidofile e anche i boschi di conifere e gli arbusteti a Cytisus scoparius.

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Gymnocarpium dryopteris è una felce che vive nel sottobosco delle faggete microtermiche dell’Appennino settentrionale e centrale da 1500 a 1800 metri di quota. Caratterizza inoltre i boschi di conifere subalpine.

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Tipica consociazione del sottobosco delle faggete microtermiche dei Monti della Laga (Appennino centrale) su subtrati flyschoidi acidi con Gymnocarpium dryopteris, Vaccinium myrtillus e Adenostyles glabra.

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Il “Paesaggio della faggeta appenninica” visto dal sottobosco.

Notare l’importanza fisionomica ed estetica della componente pteridofitica che beneficia dell’elevato grado di umidità sia atmosferica che edafica che caratterizza le faggete, soprattutto nelle aree più depresse.

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Nephrolepis exaltata

E’ una felce sempreverde che ha fronde lunghe 40-220 cm e larghe 5- 15 cm, di colore verde chiaro.

E’ specie tipicamente tropicale dove abbonda nel sottobosco delle foreste dell’America centrale, dell’Africa centrale e della Polinesia.

Nella fase giovanile queste le fronde sono arrotolate, poi divengono piane ed infine assumono la tipica disposizione arcuate all’ingiù “a cascata”.

Può essere tenuta tanto in vaso in appartamento quanto in ambiente esterno sebbene in quest’ultimo caso solo in aree a clima mite in quanto comincia a soffrire il freddo già a temperature inferiori a 12 °C. Per tale motivo nelle zone temperate normalmente viene tenuta all’aperto solo in primavera estate.

Tra le felci tropicali è quella che meglio sopporta l’aridità.

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Le Pteridofite arboree erano composte da diversi gruppi quali Lepidodendri, Sigillarie e Lepidocarpi. Vi erano inoltre le Calamites ossia giganteschi equiseti. Queste crittogame vascolari hanno popolato le lagune del nostro pianeta dal Devoniano medio al Permiano consociandoci o competendo con quelle che erano le prime spermatofite apparse sulla terra (progimnosperme e gimnosperme arcaiche). I grandi ammassi di felci arboree morte hanno contribuito alla formazione dei potenti giacimenti di carbone fossile sfruttati oggi.

Le felci arboree del paleozoico, che potevano essere alte anche più di venti metri e misurare più di due metri di diametro si estinsero quasi del tutto nel passaggio dal Paleozoico al Mesozoico. Sopravvissero per lo più felci arboree di dimensioni più ridotte che hanno convissuto con le gimnosperme per poi subire un rapido declino quando apparirono le prime piante a fiore. Oggi le felci arboree (Ciatee) sopravvivono in pochi luoghi della Terra quali le foreste del Centro America e del Sudamerica, nell'Africa tropicale, nell'Indonesia, in Australia e in Nuova Zelanda. Si tratta di piante il cui fusto non è ramificato e le grandi fronde si distaccano a raggera dalla parte superiore. In chiave fisionomica si può dire che il loro aspetto è intermedio tra quello delle Cycadophyta (Gimnosperme) e quello delle Palme (Angiosperme).

FELCI

ARBOREE

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La Cyathea cooperi è tra le felci arboree più comuni in Australia, una delle più diffuse nei vari orti e giardini botanici .Si tratta di una specie a crescita rapida che può avere tronchi alti fino a 10 metri e larghi una quindicina di centimetri. Le foglie sono molto ampie e di colore verde brillante e possono raggiungere una lunghezza di 4-6m. Come molte felci si tratta di una specie che necessita di un substrato umido ma che, a differenza della maggior parte delle pteridofite può vivere anche in situazioni di notevole soleggiamento. Si tratta di una delle specie più coltivate nei giardini in quanto reagisce bene all’uso di fertilizzanti e tollera temperature anche inferiori agli 0°C.

La Dicksonia antartica vive in Australia dove è molto comune addirittura nella fascia alpina a grande altitudine. Nonostante questa sua capacità di tollerare i climi rigidi la Dicksonia è capace di vivere anche in luoghi caldi sebbene il suo aspetto esteriore diventi meno lussureggiante. Può essere piantata in giardino ma in situazioni di freddo estremo e prolungato bisogna usare accorgimenti per la protezione come coperture in paglia, stuoie, teloni ecc.

FELCI ARBOREE australiane

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FELCI comuni su muri e rocce intorno a noi

Asplenium trichomanes

Asplenium ruta-muraria

E’ una piccolissima felce di dimensioni non superiori a 30 cm. avente un cortissimo rizoma che le permette di attecchire anche nelle più piccole fenditure delle rocce. Fa parte della famiglia delle Aspleniaceae.

Caratterizzata da piccioli neri e lucenti con un rachide (anch’esso nero) avente due piccole ali laterali. Le foglie sono sempreverdi pennato-composte con pinne ovate o ellittiche. E’ presente in tutta Europa ed in Italia copre un intervallo altitudinale che va da 0 a 3000 m s.l.m. L’habitat è quello delle fenditure delle rocce e dei muri. Presente tanto nelle città (vecchi monumenti e muri recenti) quanto sulle rupi naturali su diversi substrati (anche se prediligono il calcare). Il nome deriva dal greco Trìks=capello e Manos= sottile, e si riferisce al rachide che è effettivamente rassomigliante ad un capello nero.

Felce di piccolissime dimensioni (5-15 cm) della famiglia delle Aspleniaceae è perenne e possiede un breve rizoma squamoso. Le foglie sono 2-3 pennatosette e sono inserite su un corto picciolo. Le pinne portano due o tre pinnule dentate all’apice.

Vive nei muri e nelle fenditure delle rocce da 0 a 2000 m s.l.m. La sua distribuzione è prevalentemente circumboreale quindi si trova soprattutto in zone a clima freddo. In Italia si trova in tutte le regioni ma è limitata alle aree montane. Il nome della specie deriva da una sua presunta somiglianza con le foglie della

“Ruta”.

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FELCI comuni su muri e rocce intorno a noi

Adiantum capillus-veneris

Polypodium australe

Ceterach officinarum

Detta volgarmente “cedracca” è specie appartenente alla famiglia delle Aspleniacee che vive generalmente nelle spaccature di rocce e muri. Il rizoma è molto corto e da questo si dipartono molte fronde formanti una rosetta. Le fronde sono verdi e glabre di sopra e ricoperte di una lanugine bianca prima e ferruginea poi che ricopre gli sporangi. Le pinne sono da lanceolate ad ovate, di dimensioni minori nella parte basale. E’ distribuita in tutta Europa sebbene sia più abbondante nella regione Mediterr.

Questa piccola felce della famiglia delle Adiantacee è perenne e possiede un tipico rizoma strisciante variamente ramificato. Le foglie sono cuneiformi e sono inserite su un sottile rachide nerastro. Nella superficie inferiore delle foglioline si trovano i sori. Ha una distribuzione più o meno cosmopolita sebbene soffra il freddo per cui occupa soprattutto l’Europa sud-occidentale. Il suo habitat tipico è costituito dalle pareti umide, spesso al bordo delle cascate o delle risorgive rocciose su terreno calcareo, o sul bordo dei pozzi .

Questa felce di piccole-medie dimensioni appartiene alla famiglia delle Polypodiaceae è specie perenne avente un rizoma filiforme ricoperto di squame. Le fronde sono a perimetro triangolare e pennato-divise. I sori sono tipicamente arancioni e poi brunastri.

Può vivere in stazioni umide vicino ai corsi d’acqua così come nelle rocce calcaree del sottobosco delle comunità ad Ostrya carpinifolia, Quercus cerris, Carpinus orientalis.

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