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Modellazione dei dati

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Academic year: 2021

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(1)

MODELLO E/R

(2)

Modellazione dei dati

Modellare i dati significa:

costruire una rappresentazione semplificata della realtà osservata,

individuandone gli elementi caratterizzanti

e i legami intercorrenti tra essi.

(3)

Modellazione dei dati

La progettazione di un modello di dati avviene su 3 livelli:

1. CONCETTUALE 2. LOGICO

3. FISICO

(4)

Modellazione dei dati

Realtà

Modello concettuale Modello concettuale

Modello logico Modello fisico

Rappresenta la realtà dei dati e le relazioni tra essi

attraverso uno schema (Modello E/R)

Rappresenta il modo attraverso cui i dati sono

organizzati negli archivi elettronici. Descrive quindi la composizione ed il formato dei dati nel loro aspetto di struttura logica

Rappresenta l’effettiva installazione degli archivi

elettronici

(5)

Modellazione dei dati

Il modello concettuale si definisce tramite lo SCHEMA dei dati, cioè una rappresentazione INDIPENDENTE da:

• dai valori assegnati ai dati

• dalle applicazioni che useranno i dati

• dalle viste parziali dei dati da parte degli utenti

Il modello concettuale si definisce tramite lo SCHEMA dei dati, cioè una rappresentazione INDIPENDENTE da:

• dai valori assegnati ai dati

• dalle applicazioni che useranno i dati

• dalle viste parziali dei dati da parte degli utenti

(6)

Il modello entità/associazioni ( entità/associazioni Entity/Relationship) Entity/Relationship strumento utilizzato per costruire un modello concettuale dei dati indipendente dalle applicazioni.

Il modello entità/associazioni ( entità/associazioni Entity/Relationship) Entity/Relationship strumento utilizzato per costruire un modello concettuale dei dati indipendente dalle applicazioni.

Il modello E/R

=> risultato: lo schema E/R schema E/R

rappresentazione grafica che permette di individuare gli elementi del modello concettuale e le associazioni tra esse.

=> risultato: lo schema E/R schema E/R

rappresentazione grafica che permette di individuare gli elementi del modello concettuale e le associazioni tra esse.

Gli elementi di un modello entità/associazioni sono:

entità entità

associazioni, associazioni,

Gli elementi di un modello entità/associazioni sono:

entità entità

associazioni, associazioni,

(7)

L’entità è un oggetto (concreto o astratto) che ha un significato anche quando viene considerato in modo isolato ed è di interesse per la realtà che si vuole modellare.

L’entità è un oggetto (concreto o astratto) che ha un significato anche quando viene considerato in modo isolato ed è di interesse per la realtà che si vuole modellare.

L’entità

Esempi di entità:

una persona,

un modello di automobile, un movimento contabile,

una prova sostenuta da uno studente.

Esempi di entità:

una persona,

un modello di automobile, un movimento contabile,

una prova sostenuta da uno studente.

(8)

Le entità possono essere classificate secondo un certo criterio di omogeneità definendo il tipo di entità attraverso tipo di entità un nome.

Le entità possono essere classificate secondo un certo criterio di omogeneità definendo il tipo di entità attraverso tipo di entità un nome.

L’entità

Es.:

• gli studenti di una scuola sono classificabili nel tipo entità Studente.

• i diversi modelli di automobile sono classificabili nel tipo entità Automobile.

Es.:

• gli studenti di una scuola sono classificabili nel tipo entità Studente.

• i diversi modelli di automobile sono classificabili nel tipo entità Automobile.

Ciascuno studente rappresenta un’ istanza dell’entità istanza Studente.

Ad esempio Fabio Carbone, Luigi Bianchi, ecc…

Ciascuno studente rappresenta un’ istanza dell’entità istanza Studente.

Ad esempio Fabio Carbone, Luigi Bianchi, ecc…

(9)

Nella rappresentazione grafica le entità sono identificate con un rettangolo contenente all’interno il nome dell’entità.

Nella rappresentazione grafica le entità sono identificate con un rettangolo contenente all’interno il nome dell’entità.

STUDENTE

STUDENTE AUTOMOBILEAUTOMOBILE PERSONAPERSONA

L’entità

Ad Esempio la rappresentazione delle entità Studente,

Automobile e Persona:

(10)

L’associazione (relationship) è un legame che stabilisce un’interazione tra le entità.

L’associazione (relationship) è un legame che stabilisce un’interazione tra le entità.

PERSONA AUTOMOBILE

L’associazione

Ogni associazione ha due versi:

• ogni verso ha un’entità di partenza e una di arrivo;

• ogni verso inoltre ha una descrizione che consente di comprenderne il significato.

Ogni associazione ha due versi:

• ogni verso ha un’entità di partenza e una di arrivo;

• ogni verso inoltre ha una descrizione che consente di comprenderne il significato.

(11)

PERSONA AUTOMOBILE Possiede

Posseduta da

L’associazione

tra l’entità Persona e l’entità Automobile esiste un’associazione che può essere descritta secondo due versi:

• una persona possiede una o più automobili;

• un’automobile è posseduta da una persona.

tra l’entità Persona e l’entità Automobile esiste un’associazione che può essere descritta secondo due versi:

• una persona possiede una o più automobili;

• un’automobile è posseduta da una persona.

(12)

Un altro simbolismo usato per descrivere un’associazione è un rombo con la descrizione dell’associazione:

PERSONA Possiede AUTOMOBILE

L’associazione

(13)

Le proprietà delle entità e delle associazioni vengono descritte attraverso gli attributi. attributi

Le proprietà delle entità e delle associazioni vengono descritte attraverso gli attributi. attributi

Gli attributi

AUTOMOBILE

ModelloProduttore

CilindrataPrezzoListino

Esempi di attributi per l’entità Automobile sono: Modello, Produttore, Cilindrata, PrezzoListino.

(14)

Le caratteristiche di ogni attributo sono :

• il formato: indica il tipo di valori che assume; i tre formati base sono: carattere, numerico, data/ora.

• la dimensione indica la quantità massima di caratteri o cifre inseribili.

• l’opzionalità indica la possibilità di non essere sempre valorizzato:

l’attributo è obbligatorio se deve avere valore non nullo, facoltativo se sono accettabili valori nulli.

Le caratteristiche di ogni attributo sono :

• il formato: indica il tipo di valori che assume; i tre formati base sono: carattere, numerico, data/ora.

• la dimensione indica la quantità massima di caratteri o cifre inseribili.

• l’opzionalità indica la possibilità di non essere sempre valorizzato:

l’attributo è obbligatorio se deve avere valore non nullo, facoltativo se sono accettabili valori nulli.

Gli attributi

Il valore nullo (in inglese Null) rappresenta un’informazione mancante, inapplicabile o sconosciuta.

Il valore nullo (in inglese Null) rappresenta un’informazione mancante, inapplicabile o sconosciuta.

(15)

L’insieme dei possibili valori assunti da un attributo si chiama dominio dell’attributo. I valori appartenenti al dominio sono omogenei tra loro, cioè sono dello stesso tipo.

L’insieme dei possibili valori assunti da un attributo si chiama dominio dell’attributo. I valori appartenenti al dominio sono omogenei tra loro, cioè sono dello stesso tipo.

STUDENTE

NOMECognomeMatricolaDataNascita

Gli attributi

Esempio: attributi di uno studente Nome {fabio, Antonio,ecc…}

Oss. Età deriva da Data Nascita => definire solo gli attributi elementari e non quelli derivati

Oss. Età deriva da Data Nascita => definire solo gli attributi elementari e non quelli derivati

Data Nascita  {date}

Matricola  {numeri interi}

Cognome {Maldini, Del Piero,Vieri…}

(16)

Nel caso del formalismo con il rombo si possono rappresentare gli attributi dell’associazione:

PERSONA Possiede AUTOMOBILE

DataAcquisto PrezzoAcquisto

Gli attributi DataAcquisto e PrezzoAcquisto non sono attributi né dell’entità Persona, né dell’entità Automobile,

=> sono attributi dell’associazione tra le due entità.

Gli attributi

(17)

Si indica con il termine chiave o chiave primaria (primary key) l’insieme di uno o più attributi che consentono di distinguere un’istanza dall’altra per la stessa entità.

PRODOTTO

CodiceDescrizionePrezzo

Gli attributi

Nella descrizione grafica, gli attributi chiave vengono sottolineati (oppure se ne colora il cerchietto)

Esempi:

STUDENTE

NOMECognomeMatricolaDataNascita

(18)

PERSONA Titolare di CONTOCORRENTE Intestato a

Cardinalità dell’associazione

Un’associazione tra le entità può essere:

• obbligatoria: quando il legame tra le entità deve essere sempre presente (linea continua nello Schema E/R)

•opzionale: quando può essere presente (linea tratteggiata nello Schema E/R)

Le associazioni tra entità (1)

(19)

Il grado di un verso dell’associazione indica quante istanze grado dell’entità di arrivo si associano all’istanza di partenza.

Il grado può essere a uno oppure a molti e pertanto le associazioni tra due entità si classificano nei seguenti tipi:

Il grado di un verso dell’associazione indica quante istanze grado dell’entità di arrivo si associano all’istanza di partenza.

Il grado può essere a uno oppure a molti e pertanto le associazioni tra due entità si classificano nei seguenti tipi:

a.a. Associazione 1:1 (uno a uno) o biunivocaAssociazione 1:1 (uno a uno) o biunivoca

ad ogni elemento del primo insieme E1 corrisponde uno e un solo elemento del secondo insieme E2, e viceversa.

a.a. Associazione 1:1 (uno a uno) o biunivocaAssociazione 1:1 (uno a uno) o biunivoca

ad ogni elemento del primo insieme E1 corrisponde uno e un solo elemento del secondo insieme E2, e viceversa.

E1 E2

Ogni istanza della prima entità è associata ad una sola istanza della seconda entità e viceversa.

Le associazioni tra entità (2)

(20)

Esempio: l’associazione tra Studente e l’entità Diploma, in una scuola superiore, è biunivoca perché ad ogni studente corrisponde uno e un solo diploma.

Il simbolismo che indica il grado a uno dell’associazione tra le entità è la linea stessa.

STUDENTE 1 1 Attestato di DIPLOMA

Le associazioni tra entità (3)

Possedere

Rilasciato

(21)

Rappresentazione alternativa

STUDENTE

(0,1) Attestato di

DIPLOMA

Le associazioni tra entità (3)

Possi ede

(1,1)

Uno studente può

possedere 0 o al più 1

attestato di diploma

(22)

Rappresentazione alternativa

STUDENTE

(0,1) Attestato di

DIPLOMA

Le associazioni tra entità (3)

Possi ede

(1,1)

Un Attestato è posseduto

da almeno 1 studente ed al

più da 1 studente (uno e

(23)

b.b. Associazione 1:N (uno a molti) o sempliceAssociazione 1:N (uno a molti) o semplice

ad un elemento di E1 possono corrispondere più elementi di E2, mentre ad ogni elemento di E2 deve corrispondere uno e un solo elemento di E1.

b.b. Associazione 1:N (uno a molti) o sempliceAssociazione 1:N (uno a molti) o semplice

ad un elemento di E1 possono corrispondere più elementi di E2, mentre ad ogni elemento di E2 deve corrispondere uno e un solo elemento di E1.

E1 E2

Ogni istanza della prima entità si può associare a uno o più istanze della seconda entità, mentre ogni istanza della seconda entità si deve associare ad una sola istanza della prima.

Le associazioni tra entità

(24)

Le associazioni tra entità

1

N

CONTOCORRENTE Riferito a MOVIMENTO Movimentato da

Esempio: gestione movimenti su un conto corrente.

Su ogni conto si possono effettuare una o più operazioni, ma ogni movimento si riferisce ad un solo conto corrente.

Esempio: gestione movimenti su un conto corrente.

Su ogni conto si possono effettuare una o più operazioni, ma ogni movimento si riferisce ad un solo conto corrente.

(25)

1

N

CONTOCORRENTE Riferito a MOVIMENTO Movimentato da

Le associazioni tra entità

Il grado a molti si rappresenta con

l’aggiunta di altre due linee in prossimità dell’entità di arrivo.

il verso Movimentato da (opzionale) è di grado a molti, mentre il verso Riferito a (obbligatorio) è di grado a uno.

il verso Movimentato da (opzionale) è di grado a molti, mentre il verso Riferito a (obbligatorio) è di grado a uno.

(26)

Le associazioni tra entità

Rappresentazione alternativa

(0,N)

Rifer ito

(1,1)

MOVIMENTO CONTOCORRENTE

Un Conto Corrente può

riferirsi a 0 o al più N

Movimenti

(27)

Le associazioni tra entità

Rappresentazione alternativa

(0,N)

Rifer ito

(1,1)

MOVIMENTO CONTOCORRENTE

Un Movimento deve

riferirsi a 1 solo Conto

Corrente

(28)

c.c. Associazione N:N (molti a molti) o complessaAssociazione N:N (molti a molti) o complessa

ad un elemento dell’insieme E1 possono corrispondere più elementi dell’insieme E2 e viceversa.

E1 E2

Ogni istanza della prima entità si può associare a uno o più istanze della seconda entità e viceversa.

Le associazioni tra entità

(29)

nell’associazione tra l’entità Studente e l’entità Materia, uno studente può essere verificato su una o più materie, e una materia può essere oggetto di verifica da parte di uno o più studenti.

Le associazioni tra entità

STUDENTE Oggetto di verifica per

Verificato in MATERIA

Per esempio

(0,N) Verif

ica

(0,N)

STUDENTE MATERIA

(30)

OSS. 2

L’associazione N:M può essere facilmente scomposta in due L’associazione N:M può essere facilmente scomposta in due

associazioni 1:M

associazioni 1:M, anche per consentire di rappresentare gli attributi OSS. 2

L’associazione N:M può essere facilmente scomposta in due L’associazione N:M può essere facilmente scomposta in due associazioni 1:M

associazioni 1:M, anche per consentire di rappresentare gli attributi

Le associazioni tra entità

NN STUDENTE Oggetto di verifica per

Verificato inNN MATERIA

OSS. 1:

Le associazioni 1:N sono molto più frequenti delle associazioni di tipo 1:1 e di tipo N:M.

OSS. 1:

Le associazioni 1:N sono molto più frequenti delle associazioni di tipo 1:1 e di tipo N:M.

(31)

Dal precedente esempio:

Il modello diventa più chiaro introducendo una terza entità Prova, avente come attributi la data e il voto della verifica.

Infatti data e voto ottenuto non sono attributi nè di STUDENTE e nè di MATERIA ma di PROVA

Le associazioni tra entità

NN STUDENTE Sostenuta da

Verificato con1 PROVA

1

MATERIA

Riferita a Control.con

Data Voto

11 NN

(32)

Le associazioni tra entità

Rappresentazione alternativa

STUDENTE PROVA

Data Voto (0,N) Sosti

ene

(1,1)

(0,N)

riferi ta (1,1)

(33)

REGOLE DI LETTURA

Servono a controllare la bontà dello Schema E/R prodotto.

Servono a controllare la bontà dello Schema E/R prodotto.

Ogni Ogni

<nome entità Partenza> può/deve essere può/deve essere

<nome verso Associazione> un solo / uno o più un solo / uno o più

<nome entità Arrivo>

Ogni Ogni

<nome entità Partenza> può/deve essere può/deve essere

<nome verso Associazione> un solo / uno o più un solo / uno o più

<nome entità Arrivo>

Entità di Partenza

Può Può essere essere

Può Può essere essere

Deve Deve essere essere

Deve Deve essere essere

Entità di Arrivo

Un Un solosolo

Un Un solosolo

Uno Uno o più o più

Uno Uno o più o più

(34)

Esempio Regole di Lettura

1

N

FORNITORE Fornito da PRODOTTO Abbinato a

• Ogni fornitore PUO’ ESSERE abbinato (fornire) a UNO O PIU’

prodotti

• Ogni prodotto DEVE ESSERE fornito da UN SOLO fornitore

• Ogni fornitore PUO’ ESSERE abbinato (fornire) a UNO O PIU’

prodotti

• Ogni prodotto DEVE ESSERE fornito da UN SOLO fornitore

(35)

Gruppo Esercizi 1: Rappresentare con uno Schema E/R indicando il grado dei versi e l’obbligatorietà o l’opzionalità delle associazioni.

Applicare anche le regole di lettura

Le associazioni tra entità

1. Una materia può essere seguita da uno o più

allievi, un allievo può seguire una o più materie.

2. Un Comune appartiene a una sola regione e ogni regione può comprendere più comuni

3. Ai clienti di un bar piacciono molti tipi di birra,

un tipo di birra viene scelto da molti clienti

(36)

Le associazioni tra entità

4. Un elettore può votare per un solo partito, un partito può essere votato da più elettori

5. Un attore può fare molti film, ogni film ha come interpreti molti attori

6. Un reparto vende più prodotti, ogni prodotto è venduto in un solo reparto

Gruppo Esercizi 1: Rappresentare con uno Schema E/R indicando il grado dei versi e l’obbligatorietà o l’opzionalità delle associazioni.

Applicare anche le regole di lettura

(37)

Dal modello concettuale dei dati è possibile ottenere il modello logico dei dati => si può definire la struttura degli archivi adatti per organizzare i dati.

Dal modello concettuale dei dati è possibile ottenere il modello logico dei dati => si può definire la struttura degli archivi adatti per organizzare i dati.

Le regole di derivazione del modello logico

Il modello logico si ricava applicando le Regole di Derivazione:Regole di Derivazione 1. ogni entità diventa un archivio;

2. ogni attributo di un’entità diventa un campo nell’archivio, cioè il nome di un campo nella struttura del record

3. ogni campo del record eredita le caratteristiche dell’attributo dell’entità da cui deriva;

Il modello logico si ricava applicando le Regole di Derivazione:Regole di Derivazione 1. ogni entità diventa un archivio;

2. ogni attributo di un’entità diventa un campo nell’archivio, cioè il nome di un campo nella struttura del record

3. ogni campo del record eredita le caratteristiche dell’attributo dell’entità da cui deriva;

Le strutture dati scelte per il modello logico devono rendere facili le operazioni di manipolazione e veloci le attività di ritrovamento dei dati richiesti.

Le strutture dati scelte per il modello logico devono rendere facili le operazioni di manipolazione e veloci le attività di ritrovamento dei dati richiesti.

(38)

4. l’identificatore univoco di un’entità diventa la chiave primaria nel record dell’archivio derivato;

5. l’associazione uno a uno diventa un archivio unico, il cui tracciato record contiene i campi corrispondenti agli attributi della prima e della seconda entità;

6. nell’associazione uno a molti l’identificatore univoco dell’entità di partenza (TABELLA LATO 1) diventa chiave esterna (foreign key) dell’entità di arrivo associata (TABELLA LATO MOLTI) 7. l’associazione con grado molti a molti diventa un nuovo archivio

(in aggiunta agli archivi derivati dalle due entità), il cui record 4. l’identificatore univoco di un’entità diventa la chiave primaria

nel record dell’archivio derivato;

5. l’associazione uno a uno diventa un archivio unico, il cui tracciato record contiene i campi corrispondenti agli attributi della prima e della seconda entità;

6. nell’associazione uno a molti l’identificatore univoco dell’entità di partenza (TABELLA LATO 1) diventa chiave esterna (foreign key) dell’entità di arrivo associata (TABELLA LATO MOLTI) 7. l’associazione con grado molti a molti diventa un nuovo archivio

(in aggiunta agli archivi derivati dalle due entità), il cui record

Le regole di derivazione del modello logico

(39)

ESEMPIO associazione 1:1 ESEMPIO associazione 1:1

Associazione tra l’entità CodiceFiscale e l’entità Cittadino: è un’associazione uno a uno in quanto ad ogni cittadino è assegnato uno ed un solo codice fiscale.

ESEMPIO associazione 1:1 ESEMPIO associazione 1:1

Associazione tra l’entità CodiceFiscale e l’entità Cittadino: è un’associazione uno a uno in quanto ad ogni cittadino è assegnato uno ed un solo codice fiscale.

CODICE FISCALE 1 1 CITTADINO

l’archivio avrà gli attributi dell’una e dell’altra entità:

AnagrafiTributarie (CodiceFiscale, Cognome, Nome, DataNascita) Il campo CodiceFiscale diventa chiave primaria.

Le regole di derivazione del modello logico

(40)

In generale dall’associazione uno ad uno del modello concettuale viene derivato un unico archivio che contiene gli attributi della prima e della seconda entità.

Archivio Campo Chiave Formato Dimensione

AnagrafiTributarie CodiceFiscale Cognome

Nome

DataNascita

primaria carattere carattere carattere data/ora

16 30 25 8

Le regole di derivazione del modello logico

(41)

ESEMPIO associazione 1:N ESEMPIO associazione 1:N

Associazione tra l’entità Contratto e l’entità Dipendente è una relazione uno a molti, in quanto ogni contratto può essere sottoscritto da uno o più dipendenti, e ogni dipendente è regolato da un solo contratto di lavoro.

ESEMPIO associazione 1:N ESEMPIO associazione 1:N

Associazione tra l’entità Contratto e l’entità Dipendente è una relazione uno a molti, in quanto ogni contratto può essere sottoscritto da uno o più dipendenti, e ogni dipendente è regolato da un solo contratto di lavoro.

la chiave primaria dell’archivio Contratti diventa chiave esterna nell’archivio Dipendenti.

Contratti (Codice, Descrizione, StipendioBase, DataScadenza) Dipendenti (Matricola, Cognome, Nome, Indirizzo, Qualifica,

CodiceContratto)

la chiave primaria dell’archivio Contratti diventa chiave esterna nell’archivio Dipendenti.

Contratti (Codice, Descrizione, StipendioBase, DataScadenza) Dipendenti (Matricola, Cognome, Nome, Indirizzo, Qualifica,

CodiceContratto)

Le regole di derivazione del modello logico

1

N

CONTRATTO DIPENDENTE

(42)

Archivio Campo Chiave Formato Dimensione AnagrafiTributarie

Dipendenti

Codice

Descrizione StipendioBase DataScadenza Matricola

Cognome Nome Indirizzo Qualifica

CodiceContratto

primaria

primaria

esterna

numerico carattere numerico data/ora carattere carattere carattere carattere carattere numerico

3 30 10 8 7 30 25 30 10 3

Le regole di derivazione del modello logico

(43)

In generale dal modello concettuale vengono derivate le tabelle che rappresentano le entità e l’associazione uno a molti viene tradotta aggiungendo agli attributi dell’entità “a molti” la chiave dell’entità

“a uno”.

Agli attributi dell’entità Dipendente (a molti) è stata aggiunta come chiave esterna CodiceContratto, cioè la chiave primaria dell’entità Contratto (a uno).

Le regole di derivazione del modello logico

(44)

ESEMPIO associazione N:M ESEMPIO associazione N:M

Si considerino l’entità Docente e l’entità Classe per una scuola: tra le due entità si può stabilire un’associazione molti a molti, in quanto ogni docente può insegnare in una o più classi, e ogni classe ha uno o più docenti.

Accanto agli archivi Docenti e Classi, viene creato un nuovo archivio, chiamato Insegna, il cui record contiene gli attributi chiave dei due archivi considerati.

Le regole di derivazione del modello logico

DOCENTE CLASSE

(45)

Se vengono considerati anche gli attributi dell’associazione, questo nuovo archivio di legame contiene, oltre alle chiavi delle due entità anche gli attributi assegnati all’associazione: il numero delle ore di insegnamento del docente in una classe non è attributo né di Docente, né di Classe, ma dell’associazione; esso diventa un campo nel nuovo archivio Insegna.

Le regole di derivazione del modello logico

Docenti (Codice, Nome , Qualifica, Materia) Classi (Sigla, NumeroAlunni, Aula)

Insegna (CodiceDocente, SiglaClasse, NumeroOre) Docenti (Codice, Nome , Qualifica, Materia)

Classi (Sigla, NumeroAlunni, Aula)

Insegna (CodiceDocente, SiglaClasse, NumeroOre)

(46)

Archivio Campo Chiave Formato Dimensione

Docenti

Classi

Insegna

Codice Nome Qualifica Materia Sigla

NumeroAlunni Aula

CodiceDocente SiglaClasse NumeroOre

primaria

primaria

primaria primaria

carattere carattere carattere carattere carattere numerico numerico carattere carattere numerico

5 40 7 3 3 2 3 5 3 2

Le regole di derivazione del modello logico

(47)

In generale quindi vengono derivati gli archivi corrispondenti alle entità e l’associazione molti a molti viene tradotta con un terzo archivio contenente le chiavi delle due entità e gli eventuali attributi dell’associazione.

Le regole di derivazione del modello logico

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