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Lezione 14 Influenza (Flu)

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Academic year: 2021

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Testo completo

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Lezione 14

Influenza (Flu)

Pierpaolo Cavallo

Descrizione

• Malattia prevalente dell’apparato respiratorio (naso, gola, polmoni) prodotta da un virus.

• Malattia debilitante, quindi capace di indurre peggioramento delle condizioni generali.

• Pertanto può produrre aggravamento delle condizioni in pazienti con pre-esistenti malattie croniche, cardiache, broncopolmonari etc. 1

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Eziologia

Virus influenzali: Influenzavirus A, B, C, Thogotovirus, Isavirus. I primi tre producono l’influenza nell’uomo ed in altre specie. Hanno due antigeni principali:

• H = emoagglutinina -> con essa il virus si lega ai recettori delle cellule epiteliali)

• N = neuraminidasi -> rompe le fibrille dello strato protettivo di mucina, e quindi facilita l’arrivo del virus sulle cellule delle vie respiratorie

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Struttura del virus

M1 protein

helical nucleocapsid (RNA plus NP protein)

HA - hemagglutinin

polymerase complex lipid bilayer membrane

NA - neuraminidase I virus influenzali sono

molto sensibili agli agenti fisici e chimici: non restano a lungo vitali nell'ambiente, quindi il contagio è diretto o semidiretto. 3

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Classificazione dei ceppi (subtypes)

Antigene H: 15 varianti (H1 – H15) Antigene N: 9 varianti (N1 – N9)

Ogni ceppo ha quindi una composizione principale contrassegnata da una sigla HxNx (es.: H1N1, H2N3, etc.), e vi sono sottotipi in ogni ceppo, con una classificazione espressa così:

A/H3N2/Hong Kong/1/68

la sigla descrive un virus di ceppo A, sottotipo H3N2, primo isolato ad Hong Kong nell’anno 1968.

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Variazioni antigeniche

I virus dell’influenza sono in grado di modificare il proprio corredo genico e quindi il proprio aspetto immunologico.

• Le modificazioni sono due e si chiamano:

• Antigenic shift -> maggiore, compare una nuova combinazione di H e N, il virus cambia completamente aspetto immunologico

• Antigenic drift -> minore, la combinazione H-N resta la stessa ma il virus cambia parzialmente aspetto immunologico

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7 http://www.influenzacentre.org/aboutinfluenza.htm

Drift

Antigenic drift: è quello più frequente.

Sono piccole modificazioni puntiformi del genoma virale, più frequenti in H che in N, che generano sottoceppi (strains) di virus influenzale. Avvengono sia per il ceppo A che per il B.

E’ dovuto alla mancanza di un qualunque sistema di controllo che corregga eventuali piccoli errori di trascrizione del genoma che avvengono quando il virus si duplica

Questo permette una costante e continua produzione di copie sbagliate (!) che appariranno immunologicamente differenti, ingannando,

almeno in parte, i linfociti. 7

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Shift

Avviene solo nel ceppo A ed è meno frequente.

Questo ceppo provoca malattie respiratorie anche in animali

d'allevamento, come maiali, cavalli, polli, tacchini, oche e anatre, oltre che in molte specie di uccelli selvatici.

Quando in un animale si ha il contagio di due ceppi diversi, uno umano ed un animale, può risultare un ceppo nuovo, con combinazione

antigenica del tutto nuova.

Ciò può indurre pandemie di livello anche molto elevato.

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Esempio: virus umano e aviario nel maiale

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Epidemiologia: le pandemie 1900-2000

Ce ne sono state tre:

• 1918-19: A/H1N1 pandemia spagnola, da 20 a 30 milioni di morti • 1957: A/H2N2 pandemia asiatica, 2 milioni di morti

• 1968-69: A/H3N2 pandemia di Hong Kong, 1 milione di morti 2009: nuova pandemia avviata in Messico e California, A/H1N1v da ricombinazione di 4 ceppi: umano, aviario, suino del Nord America e suino euroasiatico.

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Curva della mortalità, pandemia spagnola

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Pandemia 2009

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Pandemie 1500-2009

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9. Fracastoro G. «De contagione et contagiosis morbis et curatione». Venetiis [Venice]: Apud heredes L[ucaeantonii] Iuntae [Florentini]; 1546. De sympathia et antipathia rerum liber unus.

Epidemiologia: le epidemie stagionali

• Sorgente e serbatoio: persone colpite

• Eliminazione: da un giorno prima a 4-5 giorni dopo l'inizio dei sintomi • Trasmissione: via aerea (goccioline di secrezioni cariche di virus

espulse con lo starnuto e con la tosse), ma anche con le mani contaminate

• Massima circolazione in comunità numerose e in ambienti affollati • Epidemie stagionali durante i mesi più freddi: scuole aperte, maggior

frequentazione di ambienti chiusi ed affollati • Italia: ogni stagione si hanno 2-8 milioni di malati 15

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Quadro clinico

Sintomi

• Brividi e febbre (fino a 39 °C e oltre), bruciore alla gola, tosse secca. • Malessere generale, astenia, anoressia (fino a 10-15 giorni dopo). • Dolori muscolari diffusi, cefalea, diarrea (specie nei bambini) Segni

• Volto arrossato, cute calda e secca.

• Iperemia del faringe, lingua impaniata, linfoadenopatia cervicale. • Reperto toracico negativo.

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Rischi e complicanze

• Più colpiti bambini e adolescenti, complicanze e mortalità quasi esclusivamente negli anziani e/o con preesistenti malattie

• Letalità relativamente bassa: tra 5 e 10 per 10.000 malati, ma per ogni milione di malati/anno vi sono 500-1000 morti

• Complicanze: polmonite, otite media acuta, esacerbazioni di patologie polmonari (BPCO, enfisema, fibrosi etc.)

• Mortalità: l'infezione è grave causa di scompenso in cardiopatici cronici, asmatici, broncopneumopatici cronici, ed aumenta la 17

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Profilassi

Notifica: si fa, ma SOLO nei casi in cui si è potuto eseguire una identificazione del ceppo

• campione di secrezione nasale o faringea nelle prime 72 ore di malattia

• isolamento del virus in coltura cellulare • identificazione mediante RT-PCR

Isolamento del malato utile solo per evitare diffusione del contagio, ma serve se viene praticato ai primi sintomi.

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I vaccini per l’influenza

Unica prevenzione realmente efficace. Ce ne sono tre tipi:

• intero = virus ucciso

• split = virus disgregato nelle sue componenti • a subunità: solo gli antigeni H ed N

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Come scegliere i ceppi per il vaccino

Rete di sorveglianza globale della WHO (200 laboratori, 4 centri di cooperazione): i centri ricevono i campioni virali dai laboratori, e prevedono quali ceppi circoleranno l’anno dopo.

Le industrie preparano il vaccino (ci vogliono circa 6 mesi).

Vaccino «nuovo» ogni anno: contiene i ceppi che più probabilmente circoleranno l’anno dopo, in genere quelli più recenti.

Ceppi usati: come minimo un «trivalente» cioè due ceppi A e un ceppo B, ma alcune industrie ne inseriscono di più.

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Campagna vaccinale

Si devono vaccinare:

• over 65 e bambini oltre 6 mesi, tutti i portatori di malattie croniche • donne nel II e III trimestre di gravidanza a inizio inverno

• persone che vivono in comunità chiuse, personale sanitario e addetti a servizi di pubblica utilità

Protocollo:

• singola dose adulti 21

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Materiale didattico

• da studiare: Barbuti – Giammanco – Fara, cap. 13.1.12

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