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L Convenzione esterna: una proposta per il futuro della professione

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d i b a t t i t o

8 M.D. Medicinae Doctor - Anno XXIV numero 1 - febbraio 2017

L

o abbiamo detto molte volte: la MG sta attraversando una fase di crisi, tanto a livello identitario quanto nel rapporto con le Istituzioni.

È il caso (solo ultimo in ordine tempo- rale) dei Mmg lombardi, i quali si sono trovati tra capo e collo una delibera regionale volta a introdurre un nuovo modello di assistenza per i 3,5 milioni di pazienti affetti da poli cronicità: una delibera che, in una prima fase, non dava la possibilità ai Mmg di parteci- pare ai bandi per la gestione della presa in carico di questi pazienti. Ma poi l’Assessore alla Salute lombardo, Giulio Gallera, ha puntualizzato: “Vo- gliamo fugare ogni paura, il medico di famiglia potrà partecipare anche ai bandi per la gestione della presa in carico dei casi più complessi. Certo è chiaro che stiamo parlando di Mmg che già operano in rete”.

¼

¼ Un’istanza sociale

“Una MG che già opera in rete”. È di questo che abbiamo parlato con Franco Del Zotti, Fondatore di Ne- taudit e medico di medicina genera- le di Verona, da sempre impegnato nel proporre istanze sociali oltre che pro- fessionali: “Mi piacerebbe avviare un confronto tra colleghi per capire come

uscire da una situazione che ci vede sempre rincorrere le Istituzioni”, com- menta Del Zotti, riferendosi a quanto accaduto in Lombardia, ma ispirato da una tendenza nazionale. “Il progetto che mi piacerebbe discutere riguarda la possibilità che i medici creino, di fatto, una nuova convenzione, inizialmente tra loro, in un secondo momento con un’assicurazione privata e, nel caso si presentasse l’occasione e la disponibi- lità, anche con lo Stato e le Regioni: è quella che si può definire “Convenzio- ne esterna”, uno strumento che, peral- tro, esiste già in molti Paesi d’Europa.

”I convenzionati esterni e quelli interni li conosciamo anche in casa nostra:

vale però solo per gli specialisti, come mai non possono esistere convenzio- nati esterni anche tra i medici di fami- glia?”. “Io pongo un’istanza sociale - prosegue Del Zotti -: non mi rivolgo al collega che intende lavorare da solo, ma a colui che decide di collegarsi ad altri medici per creare una sorta di confederazione di Mmg: ognuno avrà un numero di pazienti (per esempio 100) inferiore agli attuali 1.500; ma la cooperazione permetterà di offrire il massimo servizio qualitativo per quanto riguarda aspetti come teleme- dicina o micro-tecnologia, garantendo un afflusso minore verso gli ospedali

e le visite specialistiche”.

Per Del Zotti un movimento di medici di famiglia in ‘convenzione esterna’

(che ragionano in termini sovra-regio- nali ed extra-istituzionale, ndr) potrà dar vigore anche al dibattito sindacale.

In questo nuovo cammino raccoman- da Del Zotti: “Non dobbiamo mai per- dere di vista la nostra stella polare: il singolo rapporto tra medico e paziente deve essere salvaguardato. Prendia- mo ad esempio le medicine di gruppo.

Posso dirle che il 99% dei miei pazien- ti viene da me e si rivolge ad altri colle- ghi solo in casi eccezionali. Per questo guardo con attenzione a quanto sta avvenendo in Lombardia: non vorrei che si perdesse il nocciolo della que- stione: il rapporto medico-paziente.

Detto questo, la discussione che vor- rei cominciare su questi temi non vuole distruggere tutto ciò che lo Stato o le Regioni portano avanti: serve però un nuovo coraggio e nuove vie”.

Vista la crisi ormai cronica che sta investendo la Medicina Generale, Franco Del Zotti, Fondatore di Netaudit e Mmg di Verona, pensa sia giunto il momento che i Mmg avviino un confronto su nuove modalità di “sbocco professionale”, pensare cioè alla possibilità che i medici creino, di fatto, una nuova convenzione, inizialmente tra loro, in un secondo momento con un’assicurazione

privata e, nel caso si presentasse l’occasione e la disponibilità, anche con lo Stato e le Regioni

Simone Matrisciano

Convenzione esterna: una proposta per il futuro della professione

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