IL DANNO LAVORATIVO TEMPORANEO E IL DANNO BIOLOGICO

IL DANNO LAVORATIVO TEMPORANEO E IL DANNO BIOLOGICO

Dr. Edoardo Omero^∗

L'infortunio sul lavoro si concretizza, come è noto, quando in conseguenza dell'azione della causa violenta sull'organismo, in occasione di lavoro, esiti un danno lavorativo, ricomprensibile in quattro categorie:

• l'inabilità temporanea assoluta, definita dal T.U. come la condizione di

incapacità che impedisce totalmente e di fatto all'infortunato di attendere al lavoro,dal quarto giorno successivo a quello dell'infortunio o della manifestazione della malattia professionale; comprende la durata della malattia o della lesione (con un periodo di carenza per i primi tre giorni), il periodo di convalescenza e di eventuale riabilitazione funzionale;

• l’inabilità permanente parziale;

• l'inabilità permanente assoluta;

• la morte.

L'inabilità temporanea assoluta può rappresentare da sola le conseguenze dannose dell'evento infortunio, qualora essa sia seguita da guarigione. Diversamente, la inabilità in questione può costituirne semplicemente una fase iniziale alla quale segue, in un secondo momento, una delle altre tre. Per tale periodo viene erogata dall'INAIL una indennità per la mancata retribuzione conseguente alla lesione.

La malattia professionale non ha una sua definizione di legge, ma la sua garanzia assicurativa ha oggi un duplice fondamento, normativo tabellare di cui all'art.3 del T.U. e giurisprudenziale, non tabellare, ex sent. C.C. n. 179/1988.

Sono oggetto di prestazioni per malattia professionale, da parte dell'Istituto:

∗Direttore sede Provinciale INAIL di Messina

• l'inabilità temporanea assoluta, indennizzata dal quarto giorno della manifestazione della malattia;

• l'inabilità permanente parziale.

La valutazione medico-legale in ordine alla temporanea, assoluta inabilità va espressa con riferimento alla possibilità per il lavoratore infortunato di attendere totalmente alla lavorazione di fatto svolta dall'assicurato e non ad una qualsiasi attività proficua, generica, come invece avviene per la valutazione dell'inabilità permanente. In altre parole, si tratta di un'astensione effettiva, concreta, dalla sua attività specifica.

In tal senso, l'impedimento che sostanzia la condizione di inabilità temporanea assoluta prevede oltre alla impossibilità fisica o psichica all'espletamento della specifica attività lavorativa, anche la incompatibilità di quest'ultima con esigenze terapeutiche, imposte dalle lesioni patite, o anche con concrete esigenze di prevenzione di un maggior danno permanente.

Nella definizione di inabilità temporanea è stato omesso il limite definitorio di tale intervallo, non ponendo alcuna determinazione esplicita al di fuori di quella che può essere estrapolata dallo stesso aggettivo «temporanea». Per questo è possibile esprimere un giudizio di conclusione della temporanea, improntato ai criteri medico-legali, nel momento in cui si osservi nell'infortunato che la lesione abbia raggiunto lo stadio di «stabilizzazione», in modo che non si possa prevedere un ulteriore miglioramento con cure complementari o la scomparsa definitiva dei postumi, quando presenti.

In altri termini, è possibile ritenere che la temporanea si sia esaurita nel momento in cui si procede alla soppressione del trattamento, ormai qualificabile come inefficace, e sia possibile la ripresa di un lavoro produttivo, senza che questo possa nuocere all'infortunato.

Le condizioni sufficienti e necessarie per stabilire la cessazione della inabilità temporanea assoluta possono essere comprese nelle seguenti fattispecie:

• la possibilità, in astratto, a giudizio del medico legale dell'Istituto, di riprendere totalmente il lavoro senza danno alla salute;

• la morte dell'infortunato, che derivi o meno dall'infortunio stesso;

• la stabilizzazione di postumi invalidanti che rendano impossibile in assoluto lo svolgimento,per un tempo indefinito,di un qualsiasi lavoro remunerativo;

• la ripresa volontaria del lavoro,da parte dell'infortunato, seppure sussistano ancora conseguenze in evoluzione clinica.

Alla luce delle vigenti norme in tema di sicurezza e salute dei lavoratori sui luoghi di lavoro, il medico d'Istituto che definisce il caso dopo averlo direttamente o indirettamente seguito, deve formulare un giudizio di idoneità modulato e verificato,caso per caso, sul modello operativo del medico competente, il cui giudizio ultimo, meglio orientato, precede l'immediata ripresa lavorativa. Ciò al fine di scongiurare divergenze d'opinione in ordine al termine di cessazione dell'inabilità temporanea.

E' qui il caso di precisare che il nuovo Decreto legislativo n. 3 8/2000 ha portato una sostanziale rivoluzione dell'ambito oggettivo dell'assicurazione sociale,ponendo al centro della stessa la persona in tutte le sue estrinsecazioni biologiche e sociali. L'introduzione del danno biologico è la novità maggiore sotto il profilo delle procedure d'accertamento medico-legale del pregiudizio alla persona e delle eventuali conseguenze patrimoniali, sia sotto quello delle prestazioni economiche. La normativa generale in ordine all'infortunio e alla malattia professionale non viene modificata dalla riforma e quindi mantiene tutta la sua valenza, anche per quanto concerne l'inabilità temporanea assoluta.

Tuttavia pare utile in questo momento storico una disamina schematica delle innovazioni apportate dall'art. 13 del nuovo Decreto:

DECRETO LEGISLATIVO N. 38/2000

ART. 13

DANNO BIOLOGICO – DEFINIZIONE

DANNO BIOLOGICO È LA LESIONE ALL’INTEGRITÀ PSICO-

FISICA, SUSCETTIBILE DI VALUTAZIONE MEDICO-LEGALE, DELLA PERSONA

L’ART. 13 INTRODUCE UNA NUOVA PRESTAZIONE

ABOLISCE

LA RENDITA PER INABILITÀ PERMANENTE

PREVEDE

• NESSUNO INDENNIZZO: GRADO MENOMAZIONE < 6%

FRANCHIGIA

• INDENNIZZO IN CAPITALE SOLO DANNO BIOLOGICO GRADO MENOMAZIONE:

= > 6 / > 16%

DAL 6 AL 15%

• INDENNIZZO IN RENDITA:

GRADO MENOMAZIONE > 16%

RENDITA

QUOTA

DANNO BIOLOGICO

QUOTA AGGIUNTIVA CONSEGUENZE PATRIMONIALI

STRUMENTI

NUOVO SISTEMA INDENNIZZO

1)

TABELLA MENOMAZIONI

IL GRADO DI MENOMAZIONE ACCERTATO E VALUTATO

1. 1.

A.

INDENNIZZO--- IN CAPITALE DANNO BIOLOGICO--- IN RENDITA

2. 2.

B.

ULTERIORE QUOTA RENDITA INDENNIZZO CONSEGUENZE

PATRIMONIALI

2)

TABELLA INDENNIZZO DANNO BIOLOGICO

MENOMAZIONE DAL 6 AL 100%

3)

TABELLA DEI COEFFICIENTI

CALCOLO PERCENTUALE RETRIBUZIONE PE

ULTERIORE QUOTA DI RENDITA: CONSEGUENZE

PATRIMONIALI DELLA MENOMAZIONE

> 16 %

DECORRENZA NUOVA DISCIPLINA

1.

INFORTUNI SUL LAVORO VERIFICATISI DAL

25/07/2000

2.

MALATTIE PROFESSIONALI DENUNCIATE DAL

25/07/2000

INFORTUNATI O TECNOPATICI SENZA POSTUMI O CON POSTUMI INFERIORI AL

6%

NON HANNO DIRITTO AD INDENNIZZO(FRANCHIGIA)

IN CASO DI AGGRAVAMENTO

L’INFORTUNATO O TECNOPATICO HA DIRITTO A RICHIEDERE:

•

INDENNIZZO IN CAPITALE PER DANNO

BIOLOGICO:

•

LIQUIDAZIONE IN RENDITA: (DANNO

BIOLOGICO + DANNO PATRIMONIALE)

LA RICHIESTA PER AGGRAVAMENTO

•

TERMINE DI PRESENTAZIONE:

-

-

DATA DENUNCIATA M.P.

•

SOLO SU RICHIESTA DELL’INFORTUNATO O TECNOPATICO

•

NEI MODI E NEI TERMINI PREVISTI ART. 83 T.U.

INFORTUNATI O TECNOPATICI CON POSTUMI = >

6 / > 16%

DAL 6 AL 15%

PRESTAZIONE: INDENNIZZO IN CAPITALE DANNO BIOLOGICO

CRITERI IMPOSTAZIONE TABELLA INDENNIZZO DANNO BIOLOGICO

1. È AREDDITUALE;

2. È CRESCENTE AL CRESCERE DELLA GRAVITÀ DELLA MENOMAZIONE IN MISURA PIÙ CHE PROPORZIONALE;

3. È VARIABILE IN FUNZIONE:

A. ETÀ (DECRESCE AL CRESCERE DELL’ ETÀ) B. SESSO (TIENE CONTO DELLA MAGGIORE

LONGEVITÀ FEMMINILE).

PUNTO I.N.A.I.L.

£ 1.600.000

CRITERI DI APPLICAZIONE TABELLA INDENNIZZO D.B.

TABELLA A DOPPIA ENTRATA

RIGA GRADO

COLONNA CLASSE ETÀ DISTINTA MASCHIO O FEMMINA

ETÀ DI RIFERIMENTO

ETÀ ASSICURATO AL MOMENTO GUARIGIONE CLINICA (DATA CESSAZIONE INDENNITÀ DI TEMPORANEA)

2. IN CASO M.P.

ETÀ ASSICURATO AL MOMENTO RICEZIONE DENUNCIA M.P.

LIQUIDAZIONE PROVVISORIA INDENNIZZO

IN CAPITALE DANNO BIOLOGICO

IMPORTANTE

INDENNIZZO IN CAPITALE IN MISURA SUPERIORE ALL’EFFETTIVO GRADO DELLA MENOMAZIONE DEFINITIVAMENTE ACCERTATA

NON È RECUPERABILE

PRIMA VISITA ACCERTAMENTO POSTUMI

•

CESSAZIONE INABILITÀ TEMPORANEA

ASSOLUTA

•

VALUTAZIONE PROVVISORIA POSTUMI

•

LIQUIDAZIONE PROVVISORIA INDENNIZZO IN

CAPITALE

SECONDA VISITA ACCERTAMENTO POSTUMI

TERMINI: NON PRIMA DI SEI MESI NON OLTRE UN ANNO

DATA RICEVIMENTO CERT. MED.

DEFINITIVO

SI CONCLUDE

•

VALUTAZIONE DEFINITIVA POSTUMI

•

LIQUIDAZIONE DEFINITIVA INDENNIZZO

CAPITALE

•

LIQUIDAZIONE DIFFERENZA INDENNIZZO GIÀ

LIQUIDATO IN VIA PROVVISORIA

PRESUPPOSTI LIQUIDAZIONE CAPITALE PROVVISORIA

a)

1° ACCERTAMENTO MENOMAZIONE = >6

< 16%

b)

PRESUNZIONE – IN SEDE DI ACCERTAMENTO

DEFINITIVO MENOMAZIONE VALUTABILE ENTRO I LIMITI DAL 6 AL 15%

RICHIESTA AGGRAVAMENTO ASSICURATO

INFORTUNI O TECNOPATICI GIÀ INDENNIZZATI IN CAPITALE PER POSTUMI COMPRESI TRA IL 6 E IL 15

%

TERMINI

• 10 ANNI DALLA DATA DI INFORTUNIO

• 15 ANNI DALLA DATA DENUNCIA M.P.

OGGETTO RICHIESTA

• ADEGUAMENTO INDENNIZZO IN CAPITALE GIÀ CONCESSO

MENOMAZIONE PRIMA E DOPO:

DAL 6 AL 15%

• COSTITUZIONE RENDITA: MENOMAZIONE = > 16%

TERMINI

• OLTRE I LIMITI TEMPORALI, CON SCADENZE QUINQUENNALI DALLA PRECEDENTE RICHIESTA:

A. MALATTIE NEOPLASTICHE B. SILICOSI O ASBESTOSI

C. MALATTIE INFETTIVE E PARASSITARIE

- LA RICHIESTA DI AGGRAVAMENTO PUÒ ESSERE

AVANZATA SOLO DALL’INTERESSATO E NON DALL’ISTITUTO

- LA RICHIESTA VA FORMULATA NEI MODI E NEI

TERMINI PREVISTI DALL’ART. 83 T.U.

DIES A QUO : PER I TERMINI REVISIONALI È SEMPRE LA DATA DELL’INFORTUNIO O LA DATA DI RICEZIONE DELLA DENUNCIA M.P. (O PRIMO CERTIFICATO MEDICO)

ACCOGLIMENTO RICHIESTA ADEGUAMENTO INDENNIZZO IN CAPITALE PER AGGRAVAMENTO

ACCOGLIMENTO DELLA DOMANDA = ADEGUAMENTO CAPITALE

SISTEMA DI CALCOLO

GRADO MENOMAZIONE ACCERTATO IN SEDE DI AGGRAVAMENTO

A. CAPITALE

TABELLA INDENNIZZO D.B. VIGENTE AL

MOMENTO DELLA RICHIESTA

RECUPERO: TRATTENUTE MENSILI SULL’INTERO RATEO RENDITA, PARI UN QUINTO DEL RATEO MEDESIMO

GRADO MENOMAZIONE PRECEDENTEMENTE INDENNIZZATO

B. CAPITALE

TABELLA INDENNIZZO D.B. VIGENTE AL

MOMENTO ALLA RICHIESTA

A – B = CAPITALE INDENNIZZO DANNO BIOLOGICO DA CORRISPONDERE ( A SEGUITO ACCOGLIMENTO RICHIESTA ADEGUAMENTO INDENNIZZO IN CAPITALE PER

AGGRAVAMENTO)

NOVITÀ

LA REVISIONE DELL’INDENNIZZO IN CAPITALE PER AGGRAVAMENTO DELLA MENOMAZIONE

PUÒ AVVENIRE

UNA SOLA VOLTA

ACCOGLIMENTO DELLA RICHIESTA DI COSTITUZIONE DELLA RENDITA PER

AGGRAVAMENTO

COSTITUZIONE RENDITA CON LE NUOVE MODALITÀ

L’IMPORTO DELLA RENDITA È DECURTATO DELL’IMPORTO EVENTUALE INDENNIZZO IN CAPITALE, GIÀ CORRISPOSTO

CAPITALE DA DECURTARE

- ETÀ ASSICURATO MOMENTO RICHIESTA

CAPITALE RICALCOLATO

- TABELLA INDENNIZZO D.B. VIGENTE RICHIESTA

INFORTUNI O TECNOPATICI CON POSTUMI DI GRADO PARI O SUPERIORE AL 16%

- QUOTA INDENNIZZO DANNO BIOLOGICO

RENDITA VITALIZIA

-

QUOTA DI RENDITA PER INDENNIZZO DANNO BIOLOGICO

IMPORTO INDICATO NELLA TABELLA INDENNIZZO DANNO BIOLOGICO, PER GRADO DI MENOMAZIONE PARI O

SUPERIORE AL 16%

QUOTA DI RENDITA PER INDENNIZZO DANNO PATRIMONIALE DELLA MENOMAZIONE

A. GRADO MENOMAZIONE ACCERTATA E VALUTATA

NUOVA TABELLA MENOMAZIONI;

B. RETRIBUZIONE CALCOLATA (MINIMALE E

MASSIMALE) ARTT. 116 E 120 T.U. SULLA BASE ALIQUOTE ALLEGATO 7 T.U.

C. CORRETTIVO ART.13

LA RETRIBUZIONE VIENE RIDOTTA IN MISURA PERCENTUALE IN FUNZIONE:

1) GRAVITÀ MENOMAZIONE

2) INCIDENZA CAPACITÀ DEL LAVORATORE DI

PRODURRE REDDITO ATTRAVERSO IL LAVORO

TABELLA DEI COEFFICIENTI

PRINCIPI:

A. ATTIVITÀ SVOLTA: TIPO DI ATTIVITÀ NELLE SUE

GENERALI CONNOTAZIONI

B.

C.

LA TABELLA CONTIENE UNA

PREDETERMINAZIONE DEI COEFFICIENTI IN

RELAZIONI A FASCE DI GRADI DI MENOMAZIONI

È POSSIBILE APPLICARE UN COEFFICIENTE SUPERIORE A QUELLO PREDETERMINATO PER LEGGE, IN VIA PRESUNTIVA

IN QUESTO CASO È NECESSARIO AI PRINCIPI E CONCETTI:

A. ATTIVITÀ SVOLTA

B. CATEGORIA DI APPARTENZA C. RICOLLOCABILITÀ

QUOTE INTEGRATIVE ED INTEGRAZIONE RENDITA

A. QUOTE INTEGRATIVE VANNO APPLICATE (ART.77 T.U.) ALLA PARTE DI RENDITA (DANNO

PATRIMONIALE)

B. INTEGRAZIONE (ART. 89 T.U.)

VA APPLICATA ALLA QUOTA RENDITA (DANNO PATRIMONIALE)

REVISIONE RENDITA

VANNO APPLICATI ARTT. 83- 137- 146- T.U.

ASPETTO INNOVATIVO

RENDITA SOPPRESSA PER RECUPERO INTEGRITÀ PSICO- FISICA

GRADO MENOMAZIONE ACCERTAMENTO DAL 6 AL 15%

LIQUIDAZIONE INDENNIZZO IN CAPITALE:

1) GRADO MENOMAZIONE ACCERTATA

2) TABELLA INDENNIZZO D.B. VIGENTE AL MOMENTO

SOPPRESSIONE RENDITA

3) ETÀ DELL’ASSICURATO AL MOMENTO

SOPPRESSIONE RENDITA

DISPOSIZIONI T.U. APPLICABILI NEL NUOVO REGIME IN QUANTO COMPATIBILI

GLI ISTITUTI GIURIDICI AI QUALI SI APPLICANO LE DISPOSIZIONI T.U. SONO:

1) A.P.C.

2) SPECIALE ASSEGNO CONTINUATIVO MENSILE

(TITOLARE RENDITA DECEDUTO- GRADO INVALIDITÀ = > 65%

3) ASSEGNO INCOLLOCABILITÀ

4) RICONOSCIMENTO GRANDE INVALIDO

5) ATTESTAZIONE DI PERSONA INVALIDA

PER I PRECISATI ISTITUTI LA VALUTAZIONE DEL GRADO DI RIDUZIONE DELL’ATTITUDINE LAVORATIVA VA EFFETTUATA SECONDO LE DISPOSIZIONI T.U. 30/06/65 N.

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