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2019_02_18_ELAB 01 Studio Preliminare Ambientale Fonte - Parte 3 (813 KB)

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(1)

VIA MATTEI 50 - 36031 DUEVILLE (VI) tel 0444 364111 - fax 0444 364621

situata in fregio a via Asolana (SP 248)

Verifica di assoggettabilità

(art. 20 del D.Lgs. 152/2006 e ss. mm. ii.)

Autorità competente ai sensi della L.R. 4/2016: Provincia di Treviso

STUDIO PRELIMINARE AMBIENTALE

Proponente:

Redatto in data:

Aggiornato in data:

Elaborato:

Parte:

01 3

Titolo:

STUDIO PRELIMINARE AMBIENTALE

CAP.4 - MONITORAGGIO

CAP.5 - CONCLUSIONI; CAP.6 - BIBLIOGRAFIA

CAP. 7 - DOCUMENTI DELLO STUDIO PRELIMINARE AMBIENTALE

Redazione Studio Preliminare Ambientale:

VIA A. BORIN 48/A 31100 TREVISO

tel 0422 22202 - fax 0422 22202 email: [email protected]

VIA A. BORIN 48/A 31100 TREVISO

tel 0422 22202 - fax 0422 22202

(2)

4. MONITORAGGIO

(3)

4. MONITORAGGIO: INDICE

4. MONITORAGGIO ... 411

4.1. Controllo e manutenzione degli impianti idrici e sanitari ... 411

4.2. Controllo e manutenzione della rete gas metano... 412

4.3. Controllo e manutenzione degli impianti termici... 412

4.3.1. Monitoraggio delle emissioni in atmosfera per gli impianti termici... 413

4.4. Monitoraggio degli impianti contenenti gas criogenici ... 414

4.5. Monitoraggio dei punti di emissione in atmosfera ... 416

4.5.1. Emissioni dai dispositivi di emergenza ... 417

4.6. Controllo e manutenzione della rete di fognatura bianca ... 417

4.7. Controllo e manutenzione della rete di fognatura nera ... 418

4.8. Controllo dei rifiuti prodotti... 418

4.9. Interventi di manutenzione ordinaria programmata sugli impianti meccanici... 420

4.10. Interventi di manutenzione ordinaria sugli impianti di abbattimento inquinanti ... 421

4.11. Impianti elettrici ... 421

4.12. Monitoraggio delle emissioni acustiche ... 422

4.13. Impianti di sicurezza antincendio... 422

(4)

4. MONITORAGGIO

La gestione del Centro Commerciale "Mega" di Onè di Fonte comprende delle operazioni di monitoraggio, rappresentate dai controlli periodici e dai programmi di manutenzione normalmente previsti per gli impianti, nonché dalle procedure effettuate al fine di garantire i livelli di igiene e sicurezza necessari alla vendita di prodotti alimentari e non alimentari. Si aggiungono, poi, i controlli e le manutenzioni che la normativa prescrive per gli impianti di sicurezza. Poiché tali operazioni sono necessarie a garantire la sicurezza e la salute pubblica, sono da ritenere valide anche per il monitoraggio ambientale. I seguenti punti illustrano i programmi di controllo e manutenzione, suddivisi secondo le tipologie di impianti e attività di gestione.

4.1.

CONTROLLO E MANUTENZIONE DEGLI IMPIANTI IDRICI E SANITARI

Grande struttura di vendita (Centro Commerciale Mega di Onè di Fonte)

Dispositivo

dell'impianto idrico Operazione da svolgere Frequenza di

svolgimento Addetti

Contatori idrici controllo generale ogni tre mesi ditta specializzata (idraulico) o personale interno Contatori idrici registrazione attacchi ogni sei mesi ditta specializzata o ente

gestore

Manometri controllo generale ogni sei mesi ditta specializzata (idraulico) Misuratori di portata controllo generale ogni sei mesi ditta specializzata (idraulico) Riduttori di pressione controllo generale ogni sei mesi ditta specializzata (idraulico) Contatori e misuratori di

portata taratura o sostituzione quando occorre ente gestore Tubazioni e pozzetti controllo generale annuale ditta specializzata (idraulico) Apparecchi idrosanitari

e accessori, valvole, saracinesche

controllo generale annuale ditta specializzata (idraulico) o personale interno Apparecchi idrosanitari

e rubinetterie sostituzione quando occorre ditta specializzata (idraulico) valvole, saracinesche sostituzione quando occorre ditta specializzata (idraulico) valvole anti-ritorno controllo generale annuale ditta specializzata (idraulico)

o personale interno guarnizioni sostituzione quando occorre ditta specializzata (idraulico)

Alcune operazioni di controllo generale, ove specificato, possono essere svolte dal personale interno, qualora l'organico a disposizione preveda delle figure tecniche con ruoli di controllo; in tal

(5)

caso le medesime figure dovranno essere addestrate allo svolgimento delle attività. Qualora il personale interno non disponga di tali ruoli, le operazioni saranno svolte soltanto dalle ditte specializzate che assistono i punti vendita gestiti dalla ditta proponente.

4.2.

CONTROLLO E MANUTENZIONE DELLA RETE GAS METANO

Grande struttura di vendita (Centro Commerciale Mega di Onè di Fonte)

Dispositivo della rete gas metano Operazione da svolgere Frequenza di

svolgimento Addetti Tubazioni di adduzione, valvole, filtri controllo generale annuale ditta specializzata

Contatori gas controllo generale ogni tre mesi personale interno Contatori gas registrazione attacchi semestrale ditta specializzata

4.3.

CONTROLLO E MANUTENZIONE DEGLI IMPIANTI TERMICI

Grande struttura di vendita (Centro Commerciale Mega di Onè di Fonte)

Dispositivo impianto termico Operazione da svolgere Frequenza di

svolgimento Addetti

Gruppi termici controllo a vista esterno mensile ditta specializzata o personale interno Bollitore gas metano controllo a vista esterno mensile ditta specializzata o

personale interno Bollitore elettrico controllo a vista esterno mensile ditta specializzata o

personale interno Unità rooftop di climatizzazione e pompe di

calore controllo a vista esterno bimestrale ditta specializzata o personale interno Unità rooftop di climatizzazione e pompe di

calore lavaggio batterie annuale

ditta specializzata

Caldaie a gas metano controllo DLGS 192/2005 e

DPR 74/2013 annuale ditta specializzata Tubazioni gas metano controllo a vista esterno semestrale ditta specializzata o

personale interno Tubazioni idrosanitarie controllo generale semestrale ditta specializzata Tubazioni fluidi refrigeranti controllo generale semestrale ditta specializzata Tubazioni gas metano dei dispositivi manutenzione annuale ditta specializzata

Tubazioni idrosanitarie manutenzione annuale ditta specializzata

Tubazioni fluidi refrigeranti manutenzione annuale ditta specializzata

(6)

Impianto di climatizzazione controllo approfondito prima dell'accensione

semestrale (cambio stagione)

ditta specializzata

Canalizzazioni dell’aria controllo generale annuale ditta specializzata

Rinnovo periodico conformità antincendio secondo DPR 151/2011 e circolari applicative

Presentazione dell'aggiornamento della

documentazione di prevenzione incendi

ogni 5 anni o 10 anni a seconda

delle attività (Allegato I al DPR

151/2011)

professionisti specializzati con iscrizione in apposito elenco

ministeriale

4.3.1.

M

ONITORAGGIO DELLE EMISSIONI IN ATMOSFERA PER GLI IMPIANTI TERMICI

Un monitoraggio delle emissioni è svolto in occasione dei controlli periodici di legge degli impianti termici; valgono, per la conduzione e la manutenzione degli impianti termici, i contenuti del DPR n.

412/1993 e della Parte Quinta, titoli primo e secondo, del Dlgs n. 152/2006 (aggiornato dal D.Lgs.

n. 128/2010), oltre alla normativa regionale in materia.

Ai sensi dell'articolo 286 del D.Lgs. 152/2006 le emissioni in atmosfera degli impianti di potenza termica nominale superiore a 0,035 MW devono rispettare i valori limite previsti dalla parte III dell'Allegato IX alla parte quinta del D.Lgs. medesimo e i più restrittivi valori limite, previsti dai piani e dai programmi di qualità dell'aria della vigente normativa, ove necessari al conseguimento ed al rispetto dei valori e degli obiettivi di qualità dell'aria.

Ai sensi dell'articolo 286, le emissioni degli impianti devono essere controllate dal responsabile dell'esercizio e della manutenzione dell'impianto, nel corso delle normali operazioni di controllo e manutenzione. I valori misurati, con l'indicazione delle relative date, dei metodi di misura utilizzati e del soggetto che ha effettuato la misura, devono essere allegati al libretto di centrale.

Al libretto di centrale devono essere allegati pure i documenti o le dichiarazioni, che attestano l'espletamento delle manutenzioni, necessarie a garantire il rispetto dei valori limite di emissione, previste dal libretto di centrale.

Ai fini del campionamento, dell'analisi e della valutazione delle emissioni degli impianti termici si applicano i metodi previsti nella parte III dell'Allegato IX alla parte quinta del D.Lgs. 152/2006.

La Regione del Veneto, con la D.G.R.V. n.1363 del 28 luglio 2014 "Disposizioni attuative del D.P.R.74/2013", ha dato attuazione alla normativa statale sugli impianti di climatizzazione, al fine di uniformare l’applicazione della disciplina su tutto il territorio della Regione del Veneto in materia di esercizio, conduzione, manutenzione, controllo ed ispezione degli impianti di climatizzazione invernale ed estiva degli edifici.

(7)

Con la medesima deliberazione è stata approvata la versione 1.1 del Libretto di impianto, in vigore dal 15 ottobre 2014, ed è stata anche prevista l'attivazione del sistema telematico per la sua registrazione.

Con la D.G.R.V. n. 2569 del 23 dicembre 2014 è stato istituito il Catasto regionale degli impianti termici (CIRCE-ImpiantiTermici del portale regionale), per la registrazione e gestione dei Libretti degli impianti termici e dei Rapporti di controllo di efficienza energetica.

CIRCE-ImpiantiTermici consente agli operatori del settore (ditte installatrici, manutentrici ed altri soggetti accreditati) di accedere al servizio attraverso l'utilizzo di credenziali di accesso personali (username e password).

Una volta accreditato, l'operatore può accedere al sistema per compilare on line il Libretto di impianto, relativamente a tutte le schede e sezioni necessarie alla descrizione dell'impianto, registrarlo ed ottenere il relativo codice catasto, nonché per compilare il Rapporto di controllo di efficienza energetica; inoltre l'operatore può ricercare, consultare ed aggiornare i Libretti di impianto già registrati, ma solamente quelli per i quali sia ancora attivo l'incarico, affidato dal responsabile di impianto, per il controllo e la manutenzione periodica.

I nuovi gruppi termici dovranno rispondere alle disposizioni normative regionali appena elencate e pertanto dovranno essere dotati di Libretti di impianto, censiti nel suddetto Catasto regionale degli impianti termici; contestualmente dovrà essere effettuata la radiazione delle due caldaie esistenti, che saranno sostituite.

4.4.

MONITORAGGIO DEGLI IMPIANTI CONTENENTI GAS CRIOGENICI

Questo monitoraggio interessa tutti gli impianti contenenti gas criogenici, sia di climatizzazione che di conservazione delle derrate alimentari.

Il DPR 146/2006 e il DPR 43/2012 impongono che qualsiasi impianto caricato con più di 3 kg di gas fluorurati criogenici sia dotato del libretto d’impianto, sul quale vengono riportate le caratteristiche principali, unitamente a tutte le operazioni di controllo e manutenzione.

Tale libretto deve essere compilato dal tecnico frigorista, adeguatamente formato e certificato, in occasione della verifica periodica e deve essere conservato dal gestore dell’impianto.

Ai sensi del DPR n.43/2012, gli impianti di refrigerazione che contengono almeno 3 kg di gas fluorurati sono sottoposti a controllo periodico da parte di personale adeguatamente formato e certificato, al fine di prevenire e riparare le eventuali perdite di gas; deve essere nominato anche un operatore (o addetto tecnico), dedito alla conduzione di tali apparecchiature.

A seconda del contenuto di gas, come dalla seguente tabella, è fissata la frequenza dei controlli e l'eventuale obbligo dell'installazione del sistema di rilevamento delle perdite.

(8)

Grande struttura di vendita (Centro Commerciale Mega di Onè di Fonte)

Contenuto di gas fluorurati DPR n.43/2012 Frequenza dei controlli Obbligo del sistema di rilevamento delle perdite

tra 3 kg (compreso) e 30 kg annuale no

tra 30 kg (compreso) e 300 kg semestrale no

tra 30 kg (compreso) e 300 kg annuale SI con obbligo di controllo annuale per accertarne il funzionamento

da 300 kg e oltre semestrale

SI con obbligo di controllo annuale per accertarne il funzionamento; sistema

risultato funzionante al controllo

da 300 kg e oltre trimestrale

SI con obbligo di controllo annuale per accertarne il funzionamento; sistema

risultato non funzionante al controllo La seguente tabella riepiloga le operazioni da svolgere in tutti i dispositivi contenenti gas criogenici

regolamentate dal DPR n. 43/2012.

Tipologia di impianto contenente gas fluorurati ai

sensi del DPR 43/2012

Operazione da svolgere Incaricati Frequenza

Impianti da 3 a 30 kg di gas Controllo generale delle eventuali perdite

Personale qualificato e

certificato (*) annuale

Impianti da 30 a 300 kg di gas

Controllo generale delle eventuali perdite

Personale qualificato e

certificato (*) semestrale Impianti con oltre 300 kg di

gas e sistema di rilevamento perdite

funzionante

Controllo generale delle eventuali perdite

Personale qualificato e

certificato (*) semestrale

Impianti con oltre 300 kg di gas e sistema di rilevamento perdite non

funzionante

Controllo generale delle eventuali perdite

Personale qualificato e

certificato (*) trimestrale

Impianto con oltre 3 kg di gas, con perdite riparate in seguito al controllo generale

Verifica dell'efficacia della manutenzione

Personale qualificato e

certificato (*) un mese dopo l'intervento

(9)

Impianti con oltre 3 kg di

gas Custodia del libretto di impianto Operatore conducente gli impianti

per tutta la durata di funzionamento

dell'impianto

Impianti con oltre 3 kg di gas

Dichiarazione sulla quantità di emissioni in atmosfera ai sensi

dell’articolo 16, comma 1, del D.P.R. n. 43/2012

Operatore conducente gli impianti

da comunicare on line entro il trentuno maggio di

ogni anno

Impianti con oltre 3 kg di gas

Registrazione delle operazioni nel libretto dell'impianto

Personale qualificato e certificato (*)

allo svolgimento delle attività di manutenzione

Impianti con oltre 3 kg di

gas Installazione Personale qualificato e

certificato (*) -

Impianti con oltre 3 kg di

gas Recupero dei gas Personale qualificato e

certificato (*)

alla dismissione dell'impianto

Impianti con oltre 3 kg di gas

Aggiornamento del registro telematico delle operazioni di controllo perdite, recupero gas,

installazione e manutenzione

Personale qualificato e certificato (*)

subito dopo lo svolgimento delle operazioni

Impianto di recupero antincendio dei gas

criogenici

Attività regolamentate dal DPR 43/2012

Personale qualificato e certificato (*)

secondo il tipo di operazioni da svolgere Impianto di recupero

antincendio dei gas criogenici

Manutenzione generale anche comprendente attività secondo

DPR 43/2012

Personale qualificato e

certificato (*) ogni quattro mesi Impianto di recupero

antincendio dei gas criogenici

Verifica del funzionamento Personale conducente gli

impianti ogni mese

(*) Personale e imprese addette al controllo delle perdite, recupero, installazione e manutenzione di impianti criogenici contenenti più di 3 kg di gas fluorurati, oppure più di 6 kg per sistemi ermeticamente sigillati. Il personale dovrà essere formato e certificato secondo i regolamenti (CE) n. 303/2008, n. 304/2008, n. 305/2008, n. 306/2008 e n. 307/2008.

4.5.

MONITORAGGIO DEI PUNTI DI EMISSIONE IN ATMOSFERA

Grande struttura di vendita (Centro Commerciale Mega di Onè di Fonte)

Punto di emissione Provenienza/fase di produzione

Impianto di abbattimento

Durata emissione giorni/anno

Durata emissione ore/giorno Motore diesel pompe antincendio Funzionamento gruppo filtro aria funzionamento funzionamento

(10)

antincendio motore eccezionale eccezionale Gruppi termici Riscaldamento e produzione

di acqua calda nessuno 360 24 invernale

6 estivo

Gruppo elettrogeno motore diesel Generazione di energia elettrica in emergenza

filtro aria motore

funzionamento di emergenza

(3 giorni)

funzionamento di emergenza

(24 ore) Estrazione forno grill Lavorazioni di cottura cibi filtro scarico 320 10 Estrazioni gastronomia/ macelleria Lavorazioni di preparazione

cibi filtro scarico 360 10

Estrazione forno panetteria Lavorazioni di cottura cibi filtro scarico 360 12

4.5.1.

E

MISSIONI DAI DISPOSITIVI DI EMERGENZA

Si ricorda che per i Gruppi Elettrogeni di potenza superiore a 200 kW sussistono i seguenti obblighi di legge:

 registrazione, nel manuale di Manutenzione, delle attività sull'Impianto (generatore, motore, cisterna combustibile); pertanto deve essere presente, per tali dispositivi, un apposito Piano di Manutenzione.

 possesso del Certificato di Prevenzione Incendi (CPI) emesso dai Vigili del Fuoco, in caso di potenza superiore a 25 kW; tali gruppi elettrogeni dovranno essere installati in conformità ai disposti del Decreto del Ministero dell'Interno del 13/07/2011 "Approvazione della regola tecnica di prevenzione incendi per la installazione di motori a combustione interna accoppiati a macchina generatrice elettrica o ad altra macchina operatrice e di unità di cogenerazione a servizio di attività civili, industriali, agricole, artigianali, commerciali e di servizi".

Nel DPR 151/2001 l'installazione di gruppi elettrogeni, in qualità di attività soggetta alla prevenzione incendi, è registrata al numero 49 (cat. A da 25 a 350 kW, cat. B da oltre 350 fino a 700 kW, cat. C oltre 700 kW). Le pompe antincendio a motore diesel dovranno essere conformi alla norma UNI EN 12485, riguardo all'installazione e alla manutenzione; i luoghi di alloggiamento delle pompe e del serbatoio di gasolio dovranno essere conformi alla norma UNI EN 11292.

4.6.

CONTROLLO E MANUTENZIONE DELLA RETE DI FOGNATURA BIANCA

Grande struttura di vendita (Centro Commerciale Mega di Onè di Fonte)

Dispositivo rete fognatura

bianca Operazione da svolgere Frequenza di

svolgimento Addetti

Collettori di scarico (tubazioni e

scatolari) controllo generale annuale ditta specializzata

(11)

Grande struttura di vendita (Centro Commerciale Mega di Onè di Fonte)

Dispositivo rete fognatura

bianca Operazione da svolgere Frequenza di

svolgimento Addetti

Vasche e pozzettoni controllo generale annuale ditta specializzata

Collettori di scarico (tubazioni e scatolari)

pulizia, lavaggio e asportazione

fanghi annuale ditta specializzata

Pozzetti e caditoie controllo generale e pulizia annuale ditta specializzata

Disoleatori controllo a vista ogni due mesi ditta specializzata o

personale interno Disoleatori manutenzione strutture ogni cinque anni ditta specializzata Filtri dei disoleatori controllo a vista ogni due mesi ditta specializzata o

personale interno Filtri dei disoleatori sostituzione quando occorre ditta specializzata Sistema di caricamento della

vasca antincendio con valvola temporizzata

controllo dell’efficienza mensile ditta specializzata o personale interno

4.7.

CONTROLLO E MANUTENZIONE DELLA RETE DI FOGNATURA NERA

Grande struttura di vendita (Centro Commerciale Mega di Onè di Fonte)

Dispositivo rete fognatura nera Operazione da svolgere Frequenza di

svolgimento Addetti

Tubazioni, collettori di scarico controllo generale e ispezione annuale ditta specializzata Pozzetti controllo, pulizia, lavaggio e

asportazione fanghi semestrale ditta specializzata Valvole controllo generale, ispezione,

manovra annuale ditta specializzata

Giunti e flangie delle tubazioni controllo generale annuale ditta specializzata Vasche condensa grassi controllo, pulizia, lavaggio e

asportazione fanghi semestrale ditta specializzata La rete di fognatura nera è dotata di pozzetti a pianta quadrata e fondo cieco, entro i quali sarà possibile eseguire i prelievi dei reflui, quando occorre.

4.8.

CONTROLLO DEI RIFIUTI PRODOTTI

Di seguito è proposto uno schema per il monitoraggio dei rifiuti prodotti dal supermercato e dalle attività non alimentari di corredo.

(12)

Grande struttura di vendita (Centro Commerciale Mega di Onè di Fonte)

Descrizione

rifiuti. Codice CER Modalità stoccaggio

Possibile Smaltimento

(codifica)

Possibile Recupero (codifica)

Modalità di controllo e

analisi

Frequenza autocontrollo

Contenitori in vetro 15 01 07 20 01 02

Contenitori / R5 stime a vista Settimanale

Contenitori in metallo 15 01 04 20.01.40

Contenitori / R4 stime a vista Settimanale

Imballaggi in cartone e carta

15 01 01 20 01 01

Cassone / R5

Misure di peso/volume

Quando si svuota il cassone / settimanale Imballaggi in legno 15 01 03

Zona di deposito temporaneo

/

R1, R3, R5, reimpiego nell’ambito Unicomm

Stima del peso Mensile

Imballaggi in polimeri riciclabili

15 01 02 20 01 39

Cassone / R5

Misure di peso/volume

Quando si svuota il cassone / settimanale Imballaggi compositi

riciclabili

15 01 04 15 01 05 15 01 06 15 01 09 20 03 07

Cassone /

R4, R5, reimpiego nell’ambito Unicomm

Misure di peso/volume

Quando si svuota il cassone / settimanale

Imballaggi e rifiuti compositi non riciclabili

15 01 05 15 01 06 15 02 03 20 03 07

Contenitori e zone di deposito

temporaneo o Cassone

D13, D14, D15(**) /

Misure di peso/volume

Quando si svuotano i contenitori e/o il cassone /

settimanale

Rifiuto umido animale 02 02 01 02 02 02 02 05 01 02 05 99 20 01 08

Contenitori chiusi e zone di deposito temporaneo

/ R2, R3

Misure di peso/volume

Settimanale

Rifiuto umido vegetale 02 03 01 02 03 04 02 03 99 02 06 01 02 06 99 20 01 08

Contenitori chiusi / R3

Misure di peso/volume

Settimanale

Oli vegetali e animali 20 01 25 Contenitori chiusi / R2, R9 Misura del volume Bisettimanale Rifiuto secco

indifferenziato

20 03 01

Cestini D1, D10(**) R1(*) Stima del peso Settimanale

(13)

Frazione del verde 20 02 01

Zona di deposito / R1, R3 Stima del peso

In occasione di lavori di manutenzione aree verdi Rifiuti speciali e

pericolosi (RUP)

19 08 09*

19 08 10*

20 03 06 20 01 26*

15 01 10*

15 02 02*

13 02 05*

15.01.10*

08.03.18

Contenitori e zone di deposito

temporaneo

D1, D5, D10, D13, D14, D15(**)

R1(*)

Misure di peso/volume

In occasione di lavori di manutenzione

Rifiuti RAEE 16 02 xx 20 01 xx 20.01.33*

20.01.21*

20.01.35*

Contenitori e zone di deposito

temporaneo

D13, D14, D15(**) R4, R5

Misure di peso/volume

In occasione di lavori di manutenzione

La frequenza di asporto dei rifiuti dipenderà dal volume di produzione e dovrà essere concordata con le ditte incaricate di tale operazione.

I piazzali per il deposito dei contenitori per i rifiuti sono puliti e spazzati settimanalmente.

4.9.

INTERVENTI DI MANUTENZIONE ORDINARIA PROGRAMMATA SUGLI IMPIANTI MECCANICI

Grande struttura di vendita (Centro Commerciale Mega di Onè di Fonte)

Impianti Frequenza manutenzione

Impianti termici e di climatizzazione 4 mesi

Impianti areaulici e torrini di espulsione aria e fumi 4 mesi

Impianti frigoriferi 4 mesi

Impianto gas metano Da annuale a semestrale a seconda dei dispositivi

Tubazioni rete di acquedotto Annuale

Impianto idrico: contatori, manometri, riduttori di

pressione, relativi filtri Semestrale

Impianto idrico: registrazioni attacchi, misuratori di

portata, relativi filtri Semestrale

Impianto idrico: pozzetti, apparecchi idrosanitari , valvole

e saracinesche Annuale

Gruppo elettrogeno Semestrale

(14)

4.10.

INTERVENTI DI MANUTENZIONE ORDINARIA SUGLI IMPIANTI DI ABBATTIMENTO INQUINANTI

Grande struttura di vendita (Centro Commerciale Mega di Onè di Fonte)

Dispositivo Tipo di intervento Frequenza controllo

Caditoie parcheggi e

piazzali esterni Verifica e contestuale pulizia all’inizio della stagione invernale Annuale Caditoie parcheggi e

piazzali esterni Verifica e contestuale pulizia a campione nel periodo estivo Annuale Pozzetti disoleatori Pulizia del pozzetto di disoleazione e verifica integrità filtro a

coalescenza con eventuale sostituzione se necessaria. Annuale Pozzetti condensa

grassi

Svuotamento e pulizia pozzetti condensa grassi da eseguirsi a

richiesta Semestrale

Pozzetti rete fognaria Verifica e contestuale pulizia/manutenzione Semestrale Collettori di scarico e

pozzetti acque meteoriche

Verifica e contestuale pulizia/manutenzione Annuale

Dispositivi idraulici rete

fognaria Verifica e contestuale manutenzione Annuale

4.11.

IMPIANTI ELETTRICI

Grande struttura di vendita (Centro Commerciale Mega di Onè di Fonte)

Dispositivo impianto

elettrico Operazione da svolgere Aspetti da accertare Frequenza di

svolgimento Addetti

Gruppo elettrogeno controllo generale efficienza semestrale ditta

specializzata Impianto illuminazione

esterna

controllo generale e

contestuale manutenzione efficienza semestrale ditta

specializzata Impianto elettrico interno

e contatori controllo generale efficienza, sicurezza semestrale ditta specializzata Impianto elettrico di

emergenza controllo generale efficienza quotidiano personale

interno Impianto elettrico di

emergenza controllo carica batterie efficienza quotidiano personale

interno Cabina elettrica e quadri

di potenza controllo generale efficienza, sicurezza annuale ditta

specializzata Collegamenti elettrici

macchine frigorifere

controllo generale e

contestuale manutenzione efficienza quadrimestrale ditta specializzata

(15)

Impianto fotovoltaico e propri contatori

controllo generale e

contestuale manutenzione efficienza semestrale ditta

specializzata quadri di potenza controllo generale efficienza, sicurezza annuale ditta

specializzata

4.12.

MONITORAGGIO DELLE EMISSIONI ACUSTICHE

Nell’ambito degli impianti la prevenzione dall’emissione di rumori anomali, tali da alterare il quadro delineato dalla previsione sull’impatto acustico, è assicurata dai controlli e dalle attività di manutenzione precedentemente elencati.

È da prevedere l’aggiornamento dell’eventuale valutazione previsionale di impatto acustico esclusivamente nel caso di installazione di nuovi impianti aggiuntivi a quelli elencati nel parco sorgenti, oppure nel caso della sostituzione di determinati dispositivi con nuovi di potenza sonora maggiore.

È da prevedere, inoltre, un controllo specifico annuale dei dispositivi che consentono le mitigazioni acustiche, quali i ventilatori a bassa rumorosità, gli inverter, i silenziatori acustici dei sistemi di aspirazione ed espulsione dell’aria e delle batterie di condensazione.

4.13.

IMPIANTI DI SICUREZZA ANTINCENDIO

Le manutenzioni agli impianti antincendio dovranno essere svolte con riferimento all'articolo 4 del DM 10/03/1998 e alle norme di buona tecnica, emanate dagli organismi di normalizzazione nazionali o europei o alle istruzioni fornite dal fabbricante e/o dall'installatore.

Si ha un controllo semestrale della vasca antincendio, al fine di verificarne il livello, la tenuta idraulica e la presenza di incrostazioni, alghe o fenomeni di corrosione; l’impianto antincendio sprinkler deve essere sottoposto a controllo trimestrale.

Ai sensi del DPR n. 43/2012, gli impianti antincendio, che contengono almeno 3 kg di gas fluorurati, sono sottoposti al controllo delle perdite ai sensi del DPR n.43/2012.

Il gruppo antincendio con pompe a motore diesel è sottoposto al controllo secondo la norma UNI EN 12485.

Le operazioni di controllo e manutenzione sono definite dal DM 10/03/1998, come nella seguente tabella.

Si aggiunge, circa gli evacuatori di fumo automatici installati sulla copertura, un controllo semestrale, con contestuale manutenzione, in modo da adempiere agli obblighi del DPR n.

37/1998 e dei DM 10/3/1998 e DM 10/12/2012 e ss. mm. ii..

(16)
(17)

5. CONCLUSIONI

(18)

5. CONCLUSIONI: INDICE

5. CONCLUSIONI ...426

(19)

5. CONCLUSIONI

Alla luce di quanto esposto nei capitoli precedenti, tenuto conto dei quadri programmatico e progettuale, l'analisi degli impatti conduce alla seguente conclusione:

 l'ampliamento - da 2.685 m2 a 3.222 m2- della superficie di vendita nel Centro Commerciale

"Mega" situato nella frazione di Onè del Comune di Fonte, in fregio a via Asolana (S.P. n. 248

“Marosticana - Schiavonesca”), non comporta impatti significativi negativi sulle componenti analizzate, di tipo ambientale, territoriale, urbanistico ed economico, individuate per il territorio circostante.

La compatibilità dell’intervento è riassumibile nei punti seguenti.

1) L’attuale localizzazione della grande struttura di vendita è conforme ai vigenti strumenti urbanistici del Comune di Fonte (Piano degli Interventi) e provinciali (P.T.C.P.); i suddetti piani, quindi, non presentano fattori ostativi all’ampliamento della superficie di vendita; si presenta già disponibile, pertanto, la cornice urbanistica richiesta dagli articoli 2 e 3 della Legge Regionale sul Commercio n. 50/2012 e dagli articoli 1 e 2 dell’Allegato A alla D.G.R.

1047/2013, Regolamento Attuativo della medesima Legge, in materia di localizzazione delle grandi strutture di vendita.

2) Non sono stati rilevati, inoltre, contrasti e difformità con la pianificazione territoriale di livello superiore, provinciale e regionale, in materia di insediamenti commerciali.

3) Non sono stati accertati vincoli paesaggistici, naturalistici, architettonici, archeologici, storici e culturali che precludano la realizzazione dell’intervento.

4) Non sono stati rilevati progetti o iniziative in ambito commerciale ed infrastrutturale tali da comportare impatti cumulativi.

5) I fattori che, alla prima osservazione, avrebbero potuto generare gli impatti ambientali maggiori, ovvero il traffico automobilistico e le emissioni in atmosfera ed acustiche derivanti dal traffico medesimo e dal funzionamento degli impianti in fase di esercizio, sono stati studiati approfonditamente, con la predisposizione dello studio di impatto viabilistico (allegato 03 alla presente relazione) e di uno studio previsionale sugli impatti atmosferico ed acustico;

le suddette indagini hanno dimostrato che l’ampliamento della superficie di vendita non

(20)

arrecherà significative variazioni rispetto allo stato di fatto, in termini di traffico automobilistico indotto ed emissioni gassose ed acustiche.

6) L’ampliamento della grande struttura di vendita non comporta la previsione di conseguenze peggiorative per lo stato attuale, in merito alla tutela della vegetazione, della flora, della fauna, degli ecosistemi e delle emergenze paesaggistiche e culturali.

7) Non sarà alterato lo stato ambientale accertato e descritto nei documenti del P.T.R.C., del P.T.C.P., del P.A.T.I. dei Comuni di Onè di Fonte e San Zenone degli Ezzelini e della corrispondente Valutazione Ambientale Strategica, nonché negli altri piani di settore di valenza provinciale e regionale.

8) Nell'ambito delle componenti analizzate (contesto socio-economico, atmosfera, ambiente idrico, consumi idrici, suolo e sottosuolo, flora, fauna e biodiversità, salute pubblica e rischio igienico sanitario, rumore, radiazioni elettromagnetiche, viabilità, rifiuti, energia e paesaggio) non sono emersi impatti significativi negativi.

9) È importante evidenziare, inoltre, che la struttura si trova ad elevata distanza dai siti della Rete Natura 2000 più vicini, quali il SIC/ZPS IT3240002 "Colli Asolani" (distante 1,425 km in direzione nord-est), il SIC/ZPS IT3240026 "Prai di Castello di Godego" (distante 4,250 km in direzione sud) e il SIC/ZPS IT3230022 “Massiccio del Grappa” (distante circa 7,90 Km in direzione nord-ovest); non sono stati rilevati effetti tali da superare un intorno geografico limitato alla struttura, alle abitazioni confinanti e alla viabilità prossima, come evidenziato sulle mappe tematiche derivanti dalle valutazioni previsionali per gli impatti atmosferico ed acustico. Conseguentemente è stata accertata la non necessità della procedura di valutazione di incidenza ambientale, ai sensi della DGR 1400/2017 (per la quale si rinvia all’allegato 02 alla presente relazione).

10) Non sono emerse, altresì, conseguenze sull’ambiente idrico superficiale, che nell’ambito in esame fa capo al Rio Mardignon, attraversante l’ambito di intervento e confluente nel torrente Musone; parimenti la struttura non implica effetti verso l'area boscata collinare che interessa la porzione nord orientale del Comune di Fonte.

(21)

11) Si è accertato che la struttura commerciale è dotata dei dispositivi e delle procedure di monitoraggio atti a prevenire i rischi per la sicurezza delle persone e dell'ambiente, sia interni che esterni.

12) Un'ultima e conclusiva considerazione va spesa, in via supplementare, sul già citato impatto acustico.

I superamenti dei livelli normativi per alcuni ricettori (edifici residenziali - pagg. 358 e seguenti) sono indipendenti dall'ampliamento esaminato, il quale contribuisce per quote inferiori all'unità utilizzata, il dB (A), e ciò per effetto dell'incremento di traffico stimato, in correlazione al nuovo assetto dimensionale della struttura.

Non sono tali quote incrementative a determinare il superamento, mentre esplica influenza l'assetto della rete viaria.

La recente introduzione della rotatoria ha modificato la distribuzione della pressione sonora, per alcuni ricettori attenuandola e per altri accentuandola, ma con un effetto globale positivo e, del resto, si tratta di un'opera che è stata realizzata dalla società proponente nell'ambito di un accordo con l'Amministrazione comunale di Fonte.

Va, inoltre, considerato che lo scenario futuro è destinato a migliorare per effetto dell'apertura della Superstrada Pedemontana, che produrrà una riduzione dei flussi veicolari certa, ancorché non stimabile con attendibilità scientifica.

È per questo ordine di ragioni che il differenziale tra stato di fatto e stato futuro, correlato all'ampliamento in esame, non è stato ritenuto meritevole di apposite misure mitigative.

(22)

La valutazione complessiva degli effetti è riassunta nella seguente matrice, all’interno della quale sono stati assegnati dei punteggi di merito, in relazione alle componenti ambientali valutate.

Come metodologia di punteggio si è impiegata una scala di valori che va da 3 a -3, che permette la quantificazione degli effetti in termini di alterazione dell’ambiente nulla (punteggio 0), bassa/trascurabile (punteggio 1), media (punteggio 2) e alta (punteggio 3).

Il segno negativo segnala che l’effetto è migliorativo sull’ambiente.

Azioni Ampliamento del Centro Commerciale “Mega”

con ulteriori 537 mq di superficie di vendita Componenti

Sistema fisico:

Atmosfera 1

Ambiente idrico: scarico acque meteoriche 0

Ambiente idrico: produzione reflui civili 0

Ambiente idrico: acque sotterranee 0

Suolo 0

Sottosuolo 0

Sistema naturalistico e paesaggistico:

Flora, fauna e biodiversità 0

Paesaggio 0

Sistema antropico:

Consumi idrici 0

Salute pubblica

e rischio igienico - sanitario 0

Rumore 1

Radiazioni elettromagnetiche 0

Viabilità 1

Rifiuti 1

Energia 1

Tabella della valutazione complessiva degli effetti ambientali

(23)

6. BIBLIOGRAFIA

(24)

6. BIBLIOGRAFIA ...432

PREMESSA ...432

DATI RELATIVI ALLA PIANIFICAZIONE TERRITORIALE ...432

DATI AMBIENTALI ...433

ATMOSFERA ECLIMA...433

AMBIENTE IDRICO...434

SUOLO E SOTTOSUOLO...435

FLORA,FAUNA E BIODIVERSITÀ...435

RUMORE...436

RADIAZIONI ELETTROMAGNETICHE...436

VIABILITÀ...436

RIFIUTI...437

IMPIANTI EDENERGIA: ...437

PAESAGGIO: ...437

ALTRI DATI:...438

CARTOGRAFIE ...438

MODELLI DI ANALISI...438

VALUTAZIONE PREVISIONALE DELLIMPATTO ATMOSFERICO...438

VALUTAZIONE PREVISIONALE DELLIMPATTO ACUSTICO...442

(25)

6. BIBLIOGRAFIA

PREMESSA

In questo capitolo si presentano le fonti e i modelli utilizzati nella redazione del presente Studio Preliminare Ambientale. Le fonti consultate sono pubblicazioni cartacee, pubblicazioni e documenti disponibili su supporto informatico e siti internet, informazioni tecniche fornite dalle aziende. Per i siti internet si riportano i percorsi delle pagine web principali, riferiti ad un periodo di tempo che va da Maggio ad Agosto 2018.

Le fonti sono suddivise in quattro categorie tipologiche: dati relativi alla pianificazione territoriale, dati ambientali, cartografie, modelli di analisi.

DATI RELATIVI ALLA PIANIFICAZIONE TERRITORIALE

Si intendono come dati relativi alla pianificazione territoriale quelli ricavati dagli strumenti urbanistici regionali, comunali e provinciali e quelli relativi a vincoli e prescrizioni vigenti (ulteriori a quelli degli strumenti urbanistici) nell’area oggetto dello Studio Preliminare Ambientale, anche di origine nazionale e regionale.

Si riportano di seguito i titoli delle fonti consultate e la loro provenienza.

1) Decreto Legislativo 03/04/2006 n. 152 “Norme in materia ambientale”.

2) Legge Regionale Veneto n. 11/2004, “Norme per il governo del territorio”.

3) Il Piano Territoriale Regionale di Coordinamento della Regione Veneto, nelle versioni approvata e adottata, disponibile nei seguenti siti web:

 http://ptrc.regione.veneto.it/ptrc-vigente-1992

 http://ptrc.regione.veneto.it/ptrc-adottato-2009

 http://ptrc.regione.veneto.it/ptra-variante-adottata-2013

4) Legge Regionale Veneto n. 15/2004 (abrogata) “Norme di programmazione per l’insediamento di attività commerciali nel Veneto”

5) Legge Regionale Veneto n. 50/2012 "Politiche per lo sviluppo del sistema commerciale nella Regione del Veneto"

6) DGR n. 1047/2013 "Regolamento regionale ai sensi dell’articolo 4 della Legge Regionale 28 dicembre 2012, n. 50 - Indirizzi per lo sviluppo del sistema commerciale"

7) Schede Natura 2000 e perimetri SIC e ZPS della Provincia di Treviso, disponibili nel sito web:

http://www.regione.veneto.it/web/agricoltura-e-foreste/download

8) Cartografia degli habitat e degli habitat di specie, disponibili nel sito web:

http://www.regione.veneto.it/web/agricoltura-e-foreste/download

9) Piano di Tutela delle Acque (DGRV n. 4453/2004 e DGRV 107/2009 e s.m.i.), alle pagine:

 https://www.regione.veneto.it/web/ambiente-e-territorio/tutela-risorsa-idrica

 http://www.arpa.veneto.it/temi-ambientali/acqua/riferimenti/normativa

10) Piano Regionale per la Gestione dei Rifiuti nella Regione Veneto, alla pagina:

 http://bur.regione.veneto.it/BurvServices/pubblica/DettaglioDcr.aspx?id=299234

(26)

11) Geoportale della Regione Veneto, al sito:

 https://www.regione.veneto.it/web/ambiente-e-territorio/geoportale

12) Piano Regionale di Tutela e Risanamento dell’atmosfera (DGRV n.902 04/04/2003), alle pagine:

 http://www.regione.veneto.it/web/ambiente-e-territorio/aggiornamento-piano-tutela-risanamento- atmosfera

 http://www.arpa.veneto.it/temi-ambientali/aria/cosa-dice-la-normativa 13) Distretto idrografico delle Alpi Orientali, alla pagina:

 http://www.alpiorientali.it/

14) Autorità di bacino dei fiumi Isonzo, Tagliamento, Livenza, Piave, Brenta - Bacchiglione, alla pagina:

 http://www.adbve.it/

15) Piano territoriale di coordinamento provinciale della Provincia di Treviso, alla pagina:

 http://urbanistica.provincia.treviso.it/ptcp_tavole_def.asp

16)Informazioni sulla gestione dei rifiuti nel Bacino Priula, disponibili alle pagine:

 http://www.priula.it/ e http://www.contarina.it/

17) Piano di Assetto del Territorio Intercomunale di Fonte e San Zenone degli Ezzelini, disponibile alle pagine:

 http://www.comune.fonte.tv.it/c026029/zf/index.php/servizi-aggiuntivi/index/index/idtesto/20005;

 https://www.comune.san-zenone.tv.it/zf/index.php/trasparenza/index/index/categoria/134 18) Piano degli Interventi del Comune di Fonte, disponibile alla pagina:

 http://www.comune.fonte.tv.it/zf/index.php/servizi-aggiuntivi/index/index/idservizio/20003 19) Piano di Zonizzazione Acustica del Comune di Fonte, alla pagina:

 http://sac3.halleysac.it/c026029/zf/index.php/atti-generali/index/dettaglio-atto/atto/18

20)Piano per il contenimento dell'inquinamento luminoso del Comune di Fonte, alla pagina:

 http://www.comune.fonte.tv.it/c026029/zf/index.php/servizi-aggiuntivi/index/index/idtesto/20044

DATI AMBIENTALI

Sono i dati utilizzati per le valutazioni ambientali: il seguente elenco li suddivide secondo le tematiche trattate.

A

TMOSFERA E

C

LIMA

 http://www.arpa.veneto.it/temi-ambientali/aria/qualita-dellaria/la-rete-di-monitoraggio

 http://geomap.arpa.veneto.it/maps/106/view

 http://www.arpa.veneto.it/temi-ambientali/aria/qualita-dellaria/approfondimenti/metodi-di-misura- inquinanti-atmosferici

(27)

 http://www.arpa.veneto.it/temi-ambientali/aria/file-e-allegati/documenti/relazioni-regionali-della-qualita- dellaria/Relazione_Annuale_Qualita_Aria_2017.pdf/view

 http://www.arpa.veneto.it/arpav/chi-e-arpav/file-e-allegati/dap-treviso/aria/dap-treviso-campagne-di- monitoraggio-qualitahttp://www.arpa.veneto.it/temi-ambientali/climatologia/dati

 http://www.arpa.veneto.it/temi-ambientali/climatologia/dati/estate-2016

 http://www.sinanet.isprambiente.it/it/sia-ispra/fetransp/

 www.3bmeteo.it

 Delillo I., Rech F., 2013. Precipitazioni sul Veneto Anno 2012 - Arpav, dipartimento regionale per la sicurezza del territorio

 Rapporto ambientale della VAS del PATI dei Comuni di Fonte e San Zenone degli Ezzelini - 2009.

 P.T.C.P. della Provincia di Treviso, Rapporto ambientale (VAS) – 2010.

 Piano di Assetto del Territorio Intercomunale dei Comuni di Fonte e San Zenone degli Ezzelini, relazione di progetto - 2009.

 Città di Asolo, Piano di Assetto del Territorio Comunale, Relazione Ambientale, 2008.

 https://www.soundplan.eu/english/soundplan-air-pollution/gral-system/

 http://lampz.tugraz.at/~gral/index.php/2-uncategorised/1-description

 http://lampz.tugraz.at/~gral/index.php/download (Documentazione del programma GRAL)

 Articolo in pdf: Julieta Silva, Carla Ribeiro, Ricardo Guedes, ROUGHNESS LENGTH CLASSIFICATION OF CORINE LAND COVER CLASSES, MEGAJOULE - Consultants, Maja, Portugal, 2016.

 D. Oettl, R. A. Almbauer, P. J. Sturm, G. Pretterhofer, Dispersion modelling of air pollution caused by road traffic using a Markov Chain–Monte Carlo model, Stochastic Environmental Research and Risk Assessment 17 (2003) 58–75, Springer-Verlag 2003

A

MBIENTE IDRICO

 http://www.altotrevigianoservizi.it/

 http://www.arpa.veneto.it/dati-ambientali/open-data/idrosfera/corsi-dacqua

 http://www.arpa.veneto.it/temi-ambientali/acqua/file-e-allegati/documenti/acque-interne/acque- superficiali/RAPPORTO_ACQUE_2015.pdf/view

 http://www.arpa.veneto.it/temi-ambientali/acqua/acque-interne/acque-potabili/dati

 http://www.arpa.veneto.it/temi-ambientali/acqua/acque-interne/acque-superficiali/corsi-dacqua/la-rete-di- monitoraggio

 http://www.arpa.veneto.it/temi-ambientali/acqua/acque-interne/acque-superficiali/corsi- dacqua/metodologia

 http://www.arpa.veneto.it/temi-ambientali/acqua/acque-interne/acque-sotteranee

 http://www.arpa.veneto.it/temi-ambientali/acqua/file-e-allegati/documenti/acque-interne/acque- sotterranee/QualitaAcqueSotterranee2016.pdf/view

(28)

 Regione Veneto, Allegato D alla DGR n. 842 del 15 maggio 2012.

 P.T.C.P. della Provincia di Treviso, Relazione di progetto – 2010.

 P.T.C.P. della Provincia di Treviso, Rapporto ambientale (VAS) – 2010.

 Rapporto ambientale della VAS del PATI dei Comuni di Fonte e San Zenone degli Ezzelini - 2009

 Piano di Assetto del Territorio Intercomunale dei Comuni di Fonte e San Zenone degli Ezzelini, relazione di progetto - 2009.

S

UOLO E SOTTOSUOLO

 P.T.C.P. della Provincia di Treviso, Relazione di progetto – 2010.

 P.T.C.P. della Provincia di Treviso, Rapporto ambientale (VAS) – 2010.

 Rapporto ambientale della VAS del PATI dei Comuni di Fonte e San Zenone degli Ezzelini - 2009.

 Piano di Assetto del Territorio Intercomunale dei Comuni di Fonte e San Zenone degli Ezzelini, relazione di progetto - 2009.

 Cartografia del PATI dei Comuni di Fonte e San Zenone degli Ezzelini - 2009.

F

LORA

,

FAUNA E BIODIVERSITÀ

 http://www.venetoagricoltura.org/index.php

 http://www.magicoveneto.it/natura/parchi.htm

 P.T.C.P. della Provincia di Treviso, Relazione di progetto – 2010.

 P.T.C.P. della Provincia di Treviso, Rapporto ambientale (VAS) – 2010.

 P.T.C.P. della Provincia di Treviso, Documento di incidenza ambientale (VINCA) – 2010.

 Rapporto ambientale della VAS del PATI dei Comuni di Fonte e San Zenone degli Ezzelini - 2009.

 Piano di Assetto del Territorio Intercomunale dei Comuni di Fonte e San Zenone degli Ezzelini, relazione di progetto - 2009.

 Piano di Assetto del Territorio Intercomunale dei Comuni di Fonte e San Zenone degli Ezzelini, Valutazione di incidenza ambientale, 2009.

 Ass. Faunisti Veneti, 2005. Rapporto ornitologico per la Regione Veneto. Anno 2004. Boll. Mus. civ. St.

Nat. Venezia, 56 (2005).

 Bon M., Sighele M., Verza E. (red) - 2006. Rapporto ornitologico per la regione Veneto. Anno 2005. Boll.

Mus. civ. St. Nat. Venezia, 57 (2006).

 Bon M., Sighele M., Verza E. (red) - 2007. Rapporto ornitologico per la regione Veneto. Anno 2006. Boll.

Mus. civ. St. Nat. Venezia, 58 (2007).

 Bon M., Sighele M., Verza E. (red) - 2008. Rapporto ornitologico per la regione Veneto. Anno 2007 Boll.

Mus. civ. St. Nat. Venezia, 59 (2008).

 Bon M., Paolucci P., Mezzavilla F., De Battisti R., Vernier E., (Eds), 1995 – Atlante dei Mammiferi del Veneto. Lavori Soc. Ven. Sc. Nat., Suppl. al Vol. 21.

(29)

 Bon. M., Mezzavilla F., Scarton F., 2016. Gli Uccelli del Veneto. Biologia, distribuzione ed abbondanza, Danilo Zanetti Editore, Montebelluna (TV).

 Bonato L., Fracasso G., Pollo R., Richard J., Semenzato M., 2007 - Atlante degli Anfibi e dei Rettili del Veneto, Nuovadimensione editore.

 Buffa G., Lasen C.. Atlante dei siti Natura 2000 del Veneto. Regione del Veneto.

R

UMORE

 Comune di Fonte - Zonizzazione acustica del territorio comunale ai sensi del D.P.C.M. 1 marzo 1991 e della Legge 447/95.

 P.T.C.P. della Provincia di Treviso, Rapporto ambientale (VAS) – 2010.

 http://webgis.arpa.piemonte.it/geoportale/index.php/documentazione/manuali-e-strumenti/accesso-con- qgis/89-openoise-plugin-di-qgis-per-modellizzare-il-rumore

 https://github.com/Arpapiemonte/openoise

 https://plugins.qgis.org/plugins/opeNoise/

 http://www.qgistutorials.com/it/

 http://gidahatari.com/ih-es/modelamiento-de-ruido-urbano-con-openoise

 http://aspe.es/wp-content/uploads/2016/11/2016111102ESTUDIOACUSTICO.pdf

R

ADIAZIONI ELETTROMAGNETICHE

 Cartografia del PATI dei Comuni di Fonte e San Zenone degli Ezzelini, 2009.

 Rapporto ambientale della VAS del PATI dei Comuni di Fonte e San Zenone degli Ezzelini - 2009.

 Piano di Assetto del Territorio Intercomunale dei Comuni di Fonte e San Zenone degli Ezzelini, relazione di progetto - 2009.

 D.M.L.P. 16/01/1991 “ Aggiornamento delle norme tecniche per la disciplina della costruzione e dell'esercizio di linee elettriche aeree esterne”.

 P.T.C.P. della Provincia di Treviso, Rapporto ambientale (VAS) – 2010.

 http://www.arpa.veneto.it/temi-ambientali/agenti-fisici/radiazioni-non-ionizzanti

V

IABILITÀ

 Transportation Resarch Board – National Research Council, Highway Capacity Manual 2000, Washington D.C., 2000.

 S.E.T.R.A. - Aménagement des carrefours interurbains sur le routes principales.

 http://www.sinanet.apat.it

 P.T.C.P. della Provincia di Treviso, Relazione di progetto – 2010.

 P.T.C.P. della Provincia di Treviso, Allegato I "Le infrastrutture e la mobilità".

 P.T.C.P. della Provincia di Treviso, Appendice 1 "Dati di traffico in Provincia di Treviso".

(30)

R

IFIUTI

 Decreto Legislativo 03/04/2006 n. 152 “Norme in materia ambientale”.

 Legge Regionale Veneto n. 3/2000, “Nuove norme in materia di gestione dei rifiuti”.

 Comune di Bassano del Grappa (VI): Regolamento comunale per la gestione dei rifiuti urbani.

 http://www.priula.it/

 http://www.contarina.it/

 http://www.arpa.veneto.it/rifiuti/htm/rifiuti.asp

 http://www.arpa.veneto.it/rifiuti/htm/banca_dati_ru.asp

 http://www.arpa.veneto.it/temi-ambientali/rifiuti/file-e-allegati/ru2016/Rapporto_RU_2016.pdf/view

 P.T.C.P. della Provincia di Treviso, Relazione di progetto – 2010.

 P.T.C.P. della Provincia di Treviso, Rapporto ambientale (VAS) – 2010.

I

MPIANTI ED

E

NERGIA

:

 http://www.aermec.it

 http://www.ferroli.it

 http://www.climaveneta.com/IT/

 http://www.wilo.it

 http://www.fastaer.com/it/

 http://www.daikin.it

 http://eu.sanyo.com/Portal/

 http://www.sierra.it

 http://www.tecnoventil.it

 http://www.seatrasformatori.it/

 Prof. Ing. Angelo Farina - Vautazione del clima acustico all’ultimo piano della Torre Sole di Fiumara (GE).

 Piano d’azione per l’energia sostenibile (PAES) dei Comuni della Pedemontana del Grappa - 2015.

 P.T.C.P. della Provincia di Treviso, Relazione di progetto – 2010.

 P.T.C.P. della Provincia di Treviso, Rapporto ambientale (VAS) – 2010.

 Dal Moro G., 2016. Studio preliminare ambientale per Domanda di autorizzazione amministrativa ai fini di riconoscimento di parco commerciale, ai sensi dell’art. 3 LR 50/2012 e dell’art. 6 DGR 1047/2013, sull’area “ex dall’Aglio” , via Otto Marzo, all’interno del centro Urbano di Rovigo.

P

AESAGGIO

:

 http://www.irvv.net/nc/it/home.html

 ows.provinciatreviso.it/

(31)

 P.T.C.P. della Provincia di Treviso, Relazione di progetto – 2010.

 P.T.C.P. della Provincia di Treviso, Rapporto ambientale (VAS) – 2010.

A

LTRI DATI

:

 http://www.arpa.veneto.it

 http://www.regione.veneto.it

 http:// www.provincia.treviso.it

 http://www.comune.fonte.tv.it/hh/index.php?jvs=0&acc=1

 http://www.comune.san-zenone.tv.it/hh/index.php?jvs=0&acc=1

 http://www.isprambiente.gov.it/it

 https://www.tuttitalia.it/statistiche/

CARTOGRAFIE

Basi cartografiche utilizzate:

 Carta Tecnica Regionale Numerica, foglio n. 104030 nella scala 1:5000.

 Immagini aerofotogrammetriche disponibili via internet attraverso i siti: Google Maps, Bing Maps, Here maps, Tuttocittà.it.

MODELLI DI ANALISI

V

ALUTAZIONE PREVISIONALE DELL

IMPATTO ATMOSFERICO

Per la modellazione statistica e matematica della dispersione delle emissioni in atmosfera è stato impiegato il modello lagrangiano denominato GRAL (Graz Lagrangian Model), sviluppato dal gruppo di lavoro del Mag. Dr. Dietmar Öttl presso l’Istituto di Termodinamica e per i propulsori a combustione interna del Politecnico di Graz, in Austria, e attualmente supportato dal Dipartimento di Controllo della Qualità dell’Aria del Lander Stiria (Amt der Steiermärkischen Landesregierung).

Il modello GRAL è attualmente raccomandato dalle autorità austriache per lo studio della diffusione d’emissioni atmosferiche, all’interno d’ambiti geografici caratterizzati da contesti urbani e suburbani, velocità del vento basse e prevalenza di condizioni di stabilità atmosferica, tra i quali sono inquadrabili i fondovalle alpini e gli ambiti pedemontani come quello in esame.

Il modello GRAL si fonda su un processo stocastico di tipo markoviano (catena di Markov) e su di un algoritmo di simulazione del tipo Monte Carlo; nel corso del suo sviluppo è stato validato attraverso numerosi studi comparativi con altri codici di calcolo, svolti anche in ambito internazionale, che ne hanno consentito il riconoscimento anche da altre autorità, come quelle australiane che ne raccomandano l’impiego nell’ambito dello studio delle emissioni da traffico.

(32)

Il lavoro di validazione viene costantemente aggiornato e documentato con nuovi casi di studio.

Dopo diversi anni di sperimentazione ed impiego in ambito scientifico e in lavori di consulenza, il software applicativo del metodo GRAL è stato divulgato sia tramite l’inquadramento all’interno della nota suite di software ambientale SoundPlan, sia attraverso il sito internet del Dipartimento di Controllo della Qualità dell’Aria del Lander Stiria, dal quale è scaricabile gratuitamente previa registrazione.

GRAL si fonda su un modello lagrangiano per lo studio della diffusione di particelle emesse in atmosfera, che considera gli effetti della disomogeneità in senso verticale, dovuti alla turbolenza, nonché supporta campi di vento non omogenei. Dispone, inoltre, di speciali algoritmi per trattare la dispersione in condizioni di bassa velocità del vento; il modello GRAL è usato soprattutto per valutare l’impatto delle emissioni da traffico, ma supporta anche lo studio di sistemi di sorgenti puntuali, in combinazione con le sorgenti lineari.

Il calcolo svolto da GRAL richiede in ingresso dei dati meteorologici classificati, in funzione dei settori di direzione del vento e di sette classi di stabilità atmosferica secondo Pasquill e Gifford (il programma fa riferimento ad una classificazione in numeri da 1 a 7, anziché in lettere da A ad F).

Il postprocessing è svolto sulla base delle serie meteorologiche e delle funzioni di variazione delle emissioni (su base giornaliera, settimanale e mensile) che sono forniti come dati di input; il programma tiene conto, altresì, dei fenomeni di riflessione per effetto dell’inversione termica ed effettua il calcolo della lunghezza di Monin-Obukhov, in funzione della velocità di attrito e della classe di stabilità atmosferica (è necessario, pertanto, fornire anche la rugosità del suolo caratteristica del dominio di indagine).

Le classi di stabilità secondo Pasquill e Gifford sono illustrate nella seguente tabella.

Tabella 6-1 Determinazione delle classi di stabilità secondo Pasquill (estratta dalla DGRV 2872/2012) La formazione degli inquinanti primari è favorita dalle classi E ed F, mentre la D favorisce la dispersione dei medesimi; la formazione degli inquinanti secondari è invece favorita dalle classi A, B, C. Il programma GRAL fornisce automaticamente il valore della quota di inversione termica, per

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la definizione dell’altezza dello strato di rimescolamento (PBL) nelle diverse ore del periodo di previsione. All’interno del programma GRAL, i risultati di ogni singolo calcolo di diffusione sono aggregati e comparati utilizzando una routine di postprogessing particolarmente efficiente, in quanto GRAL opera con il raggruppamento, o classificazione, delle condizioni meteorologiche analoghe e riferendosi ad emissioni medie annuali per ogni sorgente, al fine di ottimizzare il rapporto tra il tempo di calcolo e il livello di dettaglio del calcolo medesimo.

Le sorgenti, infatti, che presentano analoghe variazioni nel tempo dell’emissione vengono raggruppate, in fase di preprocessing, secondo gruppi omogenei; questo consente di semplificare la combinazione delle funzioni di variazione delle emissioni con le serie meteorologiche, evitando il calcolo di 8760 singole simulazioni su base annuale. Il programma, in fase di classificazione, provvede anche alla definizione delle medie della quota di inversione termica, nelle diverse classi di stabilità. Il calcolo della diffusione degli inquinanti avviene, in primo luogo, all’interno di un dominio bidimensionale, che viene definito in una apposita interfaccia cartografica di tipo GIS, sulla quale sono definite anche le sorgenti puntuali e lineari; per calcoli più raffinati è possibile l’introduzione dei volumi di edifici ed ostacoli ed effettuare il calcolo tridimensionale, ma non è questo il caso della valutazione qui effettuata, in quanto essa riguarda una porzione di territorio quasi pianeggiante; un altro dato di input è lo spessore altimetrico del layer di calcolo, la metà del quale corrisponde all’altezza di riferimento dal suolo dei risultati di concentrazione (nel caso in esame è stato assegnato uno spessore di 3 m, quindi le concentrazioni sono riferite a 1,5 m dal suolo). Il programma GRAL fornisce, come risultati, delle mappe di concentrazione da riferire all’altezza dal suolo scelta; le mappe sono sovrapposte al dominio geografico di riferimento e sono riferite, in primo luogo, alla media annuale; sono determinabili, altresì, i valori massimi annuali, nonché i valori medi giornalieri sulla base di relazioni di derivazione, oppure è possibile determinare la concentrazione di NO2secondario a partire da quella degli NOX primari tramite la

formula empirica (relazione di Bachlin, 2008);

è possibile altresì sommare i risultati del calcolo a concentrazioni uniformi di fondo.

All’interno dell’interfaccia GIS del programma GRAL, il tracciato delle sorgenti lineari è modellato con la creazione dei segmenti associati ai tratti stradali, georeferenziati sul piano con un sistema di coordinate cartesiane; i calcoli sono condotti a partire dalle emissioni in unità di peso al km, da determinarsi a parte in funzione dei volumi di traffico e dei fattori di emissione propri di ogni segmento stradale (allo scopo sono stati redatti dei fogli elettronici di calcolo, a partire dai fattori di emissione per gli autoveicoli contenute nel database Sinanet Ispra per l’anno 2015)

Riferimenti

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