Sardegna - Pag.6 10 ottobre 2008
UN SUPERCOMPUTER DA 256GIGA FRUTTO DELL’INTESA TRA IBM E SARDEGNA RICERCHE
CellBe, il divertimento e la scienza
NEL PARCO SCIENTIFICO DI PULA L’AMBIENTE IDEALE PER IL PROGETTO
CAGLIARI. Dal giocatore di PlayStation all’anatomopatologo: l’accostamento non sembri irriverente, è colpa di un processore, il CellBe della Ibm. Stessa matrice per due scopi diversi: il divertimento e la scienza, meglio di così non c’è altro per la natura umana abituata da sempre agli opposti. È tutto scritto, filosofia compresa, nei 256 gigaflops del supercalcolatore che da ieri la multinazionale e Sardegna Ricerche, il braccio scientifico della Regione, continueranno a mettere a punto nel Parco tecnologico di Pula. CellBe è una delle ultime frontiere (ma non sarà l’ultima) di questi computer impressionanti nel sostenere il peso delle operazioni matematiche. Che sono miliardi e miliardi ma necessarie al giocatore di PlayStation per avere un’alta definizione nei videogiochi, e utili all’anatomopatologo nella sua minuziosa lettura al pc di ogni vetrino. Il nuovo supercalcolatore è un mostro, permetterà prestazioni elevatissime, ed ecco un piccolo esempio: ridurrà anche a una sola ora calcoli per cui ci vorrebbero tre giorni. Sarà un mostro, ma fa simpatia proprio per questa sua capacità di essere ludico e scientifico allo stesso tempo. Ibm studia e produce il processore da tempo, e lo fa anche nel suo laboratorio Service Gts-Stg di Cagliari, uno dei dieci al mondo in cui quattrocento crani mettono a disposizione risorse e competenze per lo sviluppo di progetti pazzeschi ma utilissimi. Da domani la palestra della nuova Unita Tecnologica diventerà il Parco Tecnologico. Perché? «Qui abbiamo trovato le persone e l’ambiente ideali per sviluppare le nostre strategie. Cinque nostri esperti lavoreraranno con cinque stagisti di Sardegna Ricerche e da questo matrimonio, consumato in un luogo fantastico, fra dieci mesi mascerà il nuovo supercalcolatore», a dire e spiegare tutto è Paolo Cambarau, direttore regionale dell’Ibm. Che però fa un passo indietro quando è il momento di raccontare le virtù del mega-computer, con la parola che passa a Fulvio Capogrosso, distinguished engineer (super ingegnere) della società: «Siamo al cospetto di un dispositvo velocissimo, direi micidiale ed estremamente versatile nei calcoli, e i calcoli sono alla base della vita, dei videogames, della biomedicina, delle scienze ambientali e della geofisica. Questi sono i campi di applicazione più comuni e in cui servono sempre più immagini perfette». D’accordo, la Sardegna sarà anche la terra madre del supercalcolatore, ma cosa avrà in cambio? «La presenza nel Parco di un partner prestigioso e vincente come è Ibm - dice Francesco Marcheschi, direttore generale di Sardegna Ricerche - Partner che vogliamo coinvolgere nello sviluppo del territorio e
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affiancare presto alle nostre imprese vogliose di crescere». Non solo sui virtual della PlayStation.
(ua)