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BERGAMO PROTEZIONE DEI LAVORATORI DAI RISCHI DI ESPOSIZIONE A CAMPI ELETTROMAGNETICI (D.Lgs. 81/08, Titolo VIII) MODULO B

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BERGAMO 18-2-2019

PROTEZIONE DEI LAVORATORI

DAI RISCHI DI ESPOSIZIONE A CAMPI ELETTROMAGNETICI (D.Lgs. 81/08, Titolo VIII)

“MODULO B”

Relatore: Prof. Domenico Polito

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ARGOMENTI

❑ CARATTERISTICHE DEI CEM

❑ INTERAZIONE DEI CEM CON IL CORPO UMANO

❑ RIFERIMENTI TU 81-2008.

❑ VALUTAZIONE E MISURE DI PREVENZIONE

❑ UTILIZZO DELLO STRUMENTO DI MISURA DEI CEM

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ALCUNI FATTI

– In Austria, a Salisburgo il wi-fi è vietato nelle scuole.

– In Germania, a Francoforte il wi-fi è stato vietato in tutte le scuole pubbliche. Il governo Merkel ha chiesto ai tedeschi di privilegiare l’accesso via cavo.

– In Canada, il rettore dell’Università di Lakehead (Ontario) ha cablato con fibre ottiche il campus, disattivando tutte le centraline Wi-fi,

“perché – si legge sul sito dell’ateneo – è provato che le onde elettromagnetiche provocano disturbi comportamentali, ostacolano le funzioni cognitive, favoriscono lo stress, interferiscono con le onde cerebrali”.

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ALCUNI FATTI

– A Parigi il wi-fi è stato disattivato in quattro biblioteche.

Gli impiegati hanno cominciato a sentirsi male, in particolar modo quelli che lavoravano vicino ai ripetitori, installati sul tetto.

“Nausea, vertigini, insonnia – spiega Stephen Kerckhove, direttore generale di Agir pour l’Environnement (Ape) – sono sintomi tipici da campo elettromagnetico nocivo”.

– In Germania, nel 2009 il Ministro dell’Ambiente ha affermato che l’uso del Wi-fi comporta gravi rischi per la salute e che pertanto questa tecnologia dovrebbe essere impiegata il meno possibile.

[Fonti: Corriere.it; Corriere.it; Punto-informatico; Liberation eeuropeanconsumers.it.]

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I campi elettromagnetici sono presenti ovunque nell'ambiente.

SONO GENERATI

➢sia da sorgenti naturali

(elettricità nell'atmosfera e campo magnetico terrestre),

➢sia da sorgenti artificiali

(elettrodomestici, radio, televisioni, telefoni cellulari e dispositivi medicali)

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CAMPI ELETTRICI E MAGNETICI

esistono in natura e sono responsabili, ad esempio,

dei fulmini e

dell’orientamento delle calamite.

CAMPI ELETTRICI E MAGNETICI NATURALI

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Ma la maggior parte dei campi presenti nell’ambiente sono artificiali e legati a

diverse tecnologie elettriche ed elettroniche.

CAMPI ELETTRICI E MAGNETICI ARTIFICIALI

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Campi Elettrici

Collegando un apparecchio ad una presa di corrente si creano campi elettrici nello spazio circostante.

Più alta è la tensione più alto è il campo prodotto.

Poiché la tensione può esistere anche se non circola corrente, non occorre che un apparecchio sia acceso perché esista un campo elettrico nello spazio circostante

Campi Magnetici

I campi magnetici si creano solo quando circolano correnti elettriche.

Quindi i campi elettrici e magnetici coesistono nell’ambiente.

Il campo magnetico è tanto più intenso quanto maggiore è la corrente.

Nella trasmissione e nella distribuzione dell’elettricità si usano tensioni elevate, mentre in casa si usano tensioni relativamente basse.

(9)

Campi elettrici Campi magnetici

❑ I campi elettrici derivano dalla

tensione ❑ I campi magnetici derivano dalla corrente elettrica

❑ La loro intensità si misura in

V/m ❑ La loro intensità si misura in

A/m.

❑ Un campo elettrico può esistere anche se un apparecchio è

spento

❑ Un campo magnetico può

esistere solo se un apparecchio è acceso e circola corrente

❑ L’intensità del campo elettrico diminuisce con la distanza con dalla sorgente

❑ L’intensità del campo magnetico diminuisce con la distanza con dalla sorgente

❑ La maggior parte dei materiali scherma in qualche misura i campi elettrici

❑ I campi magnetici non sono schermati dalla maggior parte dei materiali

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Le radiazioni elettromagnetiche sono costituite da energia che si propaga, senza bisogno di un materiale, sotto forma di un campo elettrico e di un campo magnetico perpendicolari fra di loro.

DEFINIZIONE

(11)

L’energia trasportata dalle radiazioni elettromagnetiche aumenta con la frequenza.

A seconda delle caratteristiche fisiche (frequenza e intensità di energia), si distinguono vari CEM con effetti biologici diversi per il corpo umano.

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SPETTRO ELETTROMAGNETICO

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(14)

In linea di principio qualunque sistema il cui funzionamento dipende dall’elettricità, può risentire

dell’azione dei campi elettromagnetici

presenti nell’ambiente e subire così un’interferenza.

Poiché con lo sviluppo tecnologico

sono aumentate enormemente le sorgenti di campo elettromagnetico, IL PROBLEMA DELLE INTERFERENZE È DIVENTATO CRUCIALE.

Il nostro corpo è ricco di cariche elettriche che con la loro distribuzione e il loro movimento,

regolano moltissimi processi fisiologici.

(15)

Il nostro organismo reagisce a qualunque stimolo ambientale, come:

- il rumore,

- la luce (che, tra l’altro, è una forma di radiazione elettromagnetica),

- i cambiamenti di temperatura,

- la presenza di sostanze chimiche, naturali o artificiali.

UN CAMPO ELETTROMAGNETICO PROVOCA SEMPRE E COMUNQUE

UNA RISPOSTA DELL’ORGANISMO UMANO.

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(16)

È vero che i campi elettromagnetici

aumentano la probabilit à di insorgenza del

cancro?

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Non ci sono attualmente prove scientifiche sufficienti a sostegno di un rapporto diretto

causa-effetto tra esposizione a campi

elettromagnetici e cancro.

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I principali effetti biologici della penetrazione delle onde elettromagnetiche nel corpo umano sono il riscaldamento e la stimolazione di

❑ Muscoli,

❑ Nervi

❑ Organi sensoriali

Attualmente non sono noti effetti sulla salute causati dall'esposizione a lungo termine Gli studi epidemiologici e sperimentali condotti fino a oggi

NON HANNO MOSTRATO

correlazioni significative tra l'esposizione a CEM e un'aumentata insorgenza di cancro, né nei bambini e né negli adulti.

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Il problema che si pone è quello di determinare se queste risposte costituiscano o meno un pericolo per la salute.

In questo senso è importante distinguere tra - effetti biologici

- effetti di danno alla salute

Secondo l’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS),

- un EFFETTO BIOLOGICO: Risposta del nostro organismo ad un stimolo esterno.( Es. sudorazioneper il caldo, pelle d’oca per il freddo)

- un EFFETTO DI DANNO alla salute si verifica quando l’effetto biologico è al di fuori dell’intervallo in cui l’organismo può normalmente compensarlo.

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Le ampie ricerche condotte da diversi decenni NON hanno evidenziato effetti biologici di rilievo,

e a maggior ragione effetti di danno alla salute,

ai normali livelli di esposizione del pubblico.

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EFFETTI BIOLOGICI DELLE RADIAZIONI

NON IONIZZANTI

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PARAMETRI RELATIVI AGLI EFFETTI BIOLOGICI DELLE OEM

• Frequenza

• Intensità di campo (distanza dalla sorgente)

• Tempo di esposizione

• Area di esposizione

• Tipo di campo (Statico-Variabile)

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Corrente indotta all’interno del corpo Riscaldamento dei tessuti interni

Effetti sul sistema uditivo

Riscaldamento della superficie esterna del corpo

EFFETTI DIRETTI

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con l’aumentare della frequenza diventa prevalente l’assorbimento di energia nei tessuti :

SAR (W/kg)

a frequenze superiori a circa 10 MHz questo effetto è l’unico a permanere

al di sopra di 10 GHz

l’assorbimento è esclusivamente superficiale

Meccanismi di interazione

SAR= Tasso Specifico

Assorbimento

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SPESSORE DI PENETRAZIONE

f

3

f

1

< f

2

<

per concessione Istituto Superiore di Sanità18/02/2019 25

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Riassumendo…

ESPOSIZIONE A BF:

Induzione di correnti

Stimolazione dei nervi e dei muscoli

Effetti sul sistema uditivo

ESPOSIZIONE A AF/RF:

Riscaldamento dei tessuti interni /superficiali

Non è percepito dagli

organi sensoriali

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EFFETTI INDIRETTI

Accoppiamento del CEM con dispositivi elettromedicali (stimolatori cardiaci,…)

Innesco di elettrodetonatori

Rischio incendio materiali infiammabili per le scintille provocate dalla presenza dei CEM nell’ambiente.

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IL QUADRO DI RIFERIMENTO NORMATIVO

Decreto legislativo n. 81 del 9 Aprile 2008

TITOLO VIII –

AGENTI FISICI

CAPO IV- Protezione dei lavoratori dai rischi di esposizione a campi elettromagnetici

Allegato XXXVI – Valori limite di esposizione e valori di azione per i CEM

( Vedi Direttiva 2004-40-CE)

La DIRETTIVA 2004-40-CE

VIENE ABROGATA

dalla DIRETTIVA 2013-35-CE

dal 29 giugno 2013

(29)

DIRETTIVE

❑ DIRETTIVA 2004-40-CE

❑ DIRETTIVA 2013-35-CE

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La Direttiva 2004/40/CE del Parlamento Europeo - 29 aprile 2004 -

Per disciplinare l'esposizione ai campi elettromagnetici delle categorie lavorative,il Parlamento europeo ha emanato un'apposita Direttiva,

RECEPITA

dagli ordinamenti legislativi degli Stati membri entro il 30 aprile del 2008.

La Direttiva fissa le prescrizioni minime di sicurezza e di salute relative all'esposizione dei lavoratori ai rischi derivanti dagli campi elettromagnetici.

La norma si riferisce alla protezione dagli effetti scientificamente accertati.

(31)

La Direttiva 2004/40/CE del Parlamento Europeo - 29 aprile 2004 -

A tale fine la norma fornisce le seguenti definizione di “limiti di esposizione” e di “valori di azione”:

•valori limite di esposizione

: limitazioni all'esposizione a campi elettromagnetici che sono direttamente basate su effetti sanitari accertati

Il rispetto di questi limiti assicura che i lavoratori esposti siano protetti da tutti gli effetti nocivi noti;

•valori di azione

: il valore dei parametri direttamente misurabili a cui si deve fare riferimento per rispettare i valori limite di esposizione.

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VALORI DI AZIONE direttiva 2004

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A seguito preoccupazioni manifestate dai lavoratori del settore medico

una Commissione incaricata ha esaminato attentamente gli argomenti dei soggetti interessati e, sulla base di nuove informazioni scientifiche fornite da esperti di fama internazionale, ha deciso di riconsiderare in modo approfondito

alcune disposizioni della direttiva 2004/40/CE,.

(34)

La direttiva 2013/35/UE sostituisce la direttiva 2004/40/CE del 29 aprile 2004 che viene abrogata dal 29 giugno 2013 e dovrà essere

recepita dagli Stati Membri della U.E. entro il 1° luglio 2016

La presente direttiva non affronta le ipotesi di effetti a lungo termine derivanti dall’esposizione a campi elettromagnetici, dal momento che non

si dispone attualmente di prove scientifiche accertate dell’esistenza di una relazione causale.

Direttiva 2013/35/UE del Parlamento Europeo -26 giugno 2013-

(35)

La Direttiva stabilisce prescrizioni minime relative a:

« VALORI LIMITE DI ESPOSIZIONE (VLE)»,

«VLE RELATIVI AGLI EFFETTI SANITARI»,

«VLE RELATIVI AGLI EFFETTI SENSORIALI»,

«LIVELLI DI AZIONE (LA)»,

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Direttiva 2013/35/UE del Parlamento Europeo -26 giugno 2013-

(36)

« VALORI LIMITE DI ESPOSIZIONE (VLE)», valori stabiliti sulla base di

considerazioni biofisiche e biologiche, in particolare gli EFFETTI DIRETTI ACUTI e a breve termine scientificamente accertati, ossia gli effetti

termici e l’elettrostimolazione dei tessuti;

«LIVELLI DI AZIONE (LA)» livelli operativi stabiliti per prendere le opportune misure di protezione o prevenzione specificate nella presente direttiva.

Direttiva 2013/35/UE del Parlamento Europeo -26 giugno 2013-

(37)

«VLE RELATIVI AGLI EFFETTI SANITARI» VLE al di sopra dei quali i lavoratori potrebbero essere soggetti a effetti nocivi per la salute, quali il riscaldamento termico o la

stimolazione del tessuto nervoso o muscolare;

«VLE RELATIVI AGLI EFFETTI SENSORIALI», VLE al di sopra dei quali i lavoratori potrebbero essere soggetti a disturbi

temporanei delle percezioni sensoriali e a modifiche minori delle funzioni cerebrali;

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Direttiva 2013/35/UE del Parlamento Europeo -26 giugno 2013-

(38)

DECRETO LEGISLATIVO 1 agosto 2016, n. 159

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(40)
(41)

La diffusione delle reti Wireless LAN (WLAN ) nelle scuole è lenta ma inesorabile.

I bassi costi di realizzazione, soprattutto se paragonati ai cablaggi canalizzati, convincono sempre più scuole ad

adottare questa tecnologia.

La

presenza

di una rete wireless in una scuola facilita, inoltre, l’introduzione nelle scuole di computer portatili e

dispositivi palmari di studenti e docenti.

RETI WIRELESS: Wi Fi a SCUOLA

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Un limite alla diffusione delle reti wireless è

rappresentato dai DUBBI sulla effettiva sicurezza delle emissioni elettromagnetiche sprigionate dalle

antenne Wi-Fi,

emissioni che sono comunque molto basse e ben al

di sotto dei parametri di legge.

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Le emissioni elettromagnetiche di un “ripetitore Wi-Fi (Access Point) sono 10 volte inferiori a quelle di un telefono cellulare.

Gli apparati Wi-Fi lavorano,

infatti, con potenze medie di soli 40-60 milliWatt e non superano mai i 100mW.

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Un cellulare con una potenza tipica di 1 W

crea un campo di circa 6 V/m a un metro di distanza

e di 60 V/m a 10 cm.

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PROTEZIONE DEI LAVORATORI

Il datore di lavoro deve prestare attenzione a:

Il livello, lo spettro di frequenza, la durata ed il limite di esposizione I valori limite di esposizione (VLE) e i valori limiti di azione (VLA) Gli effetti sulla salute e sulla sicurezza dei lavoratori

Gli effetti indiretti (interferenza con attrezzature e dispositivi medici elettronici, innesco di dispositivi elettro-esplosivi,…)

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MISURE DI PREVENZIONE E PROTEZIONE

Controllare il rischio alla fonte, eliminando alla sorgente o riducendo al minimo i rischi dall’esposizione ai CEM

Scelta di attrezzature che emettano CEM di intensità inferiore

Uso di dispositivi di sicurezza, schermature o di analoghi dispositivi di protezione

Limitazione della durata e dell’intensità dell’esposizione

È importante ricordare che attualmente non esistono DPI specifici

per proteggere direttamente l’individuo

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NORME GENERALI

Rispettare le indicazioni riportate sulla segnaletica affissa Mantenersi a distanza da oggetti ed apparecchiature elettriche in funzione

Non toccare e non avvicinare troppo il capo ad oggetti elettrici non noti

Non mantenere inutilmente in funzione apparecchiature elettriche

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(51)

RIFERIMENTI D.Lgs. 81-2008

VALUTAZIONE CEM PUNTO SICURO

Medici e scienziati al governo:

non modificare i limiti dell'elettrosmog Elettrosmog, tribunale francese

sancisce l'invalidità civile

(52)

Il decalogo per ridurre l'elettrosmog

a casa e in ufficio

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