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Academic year: 2021

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149 Conclusioni

Dalla presente tesi è emerso che oggi, alla luce dei trend globali in essere, tutte le imprese hanno attuato, o stanno per attuare, una strategia di

internazionalizzazione, e quelle che hanno deciso di non considerare questa alternativa sono destinate a perdere competitività, e ad uscire dal mercato nei prossimi anni.

Sono diverse le ragioni che hanno portato i mercati esteri al centro

dell’attenzione: la globalizzazione, la similarità tra Paesi, la saturazione dei mercati occidentali, ma soprattutto l’emergere di nuovi mercati, nei Paesi Bric. Si tratta di realtà con caratteristiche simili, in termini di densità demografica, giacimenti di risorse, nelle quali si è formata una classe media con un

significativo potere d’acquisto, destinato a crescere nei prossimi anni, e le

imprese che intendono avere una posizione di leader, o mantenere competitività, non possono ignorare.

Tuttavia, superare le barriere nazionali e cogliere nuove opportunità nei Paesi emergenti:Brasile, Russia, Cina e India, può comportare rischi e svantaggi considerevoli, in relazione al rischio di investimento, alle reti di trasporto poco sviluppate, alla mancanza di infrastrutture valide, al basso livello di istruzione e all’elevato tasso di inflazione.

Alla luce della realtà considerata nella mia analisi, il Gruppo Piaggio & C. S.p.A., si desume che la combinazione dei diversi fattori di successo e

l’integrazione in un unico sforzo sinergico di azione inserite in un programma ben elaborato, gestito e contestualizzato, possono far raggiungere all’impresa il successo sperato.

I principali fattori di successo per una iniziativa di internazionalizzazione sono:  Approfondita conoscenza di tutti i fattori interni ed esterni all’azienda (Forza-

Debolezza- Opportunità-Minacce).

 Presa di coscienza della situazione reale dell’azienda e di quali siano le possibili prospettive e opportunità da cogliere.

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 Conoscenza del settore di appartenenza e dei mercati target, del suo trend di sviluppo, della potenziale redditività, del trend di crescita dei volumi e della struttura distributiva del paese di potenziale destinazione.

 Approccio strategico con visione di medio lungo termine e definizione di una strategia che risulti operativamente e finanziariamente sostenibile e remunerativa.  Senso del tempo (timing) per cogliere con tempestività le opportunità offerte dal

mercato e il cambiamento nelle tendenze della domanda.

 Necessità di individuare e rafforzare gli elementi distintivi (fattori competitivi) tangibili e non tangibili del prodotto/servizio che differenziano l’impresa dalla concorrenza.

 Supporto alla crescita attraverso l’adeguamento coerente della organizzazione interna dell’azienda ed investendo in formazione per disporre di risorse con competenze adeguate.

 Gestione del cambiamento da parte degli amministratori e dei dipendenti

dell’azienda, facilitare la cooperazione tra tutte le aree dell’impresa e sviluppare una comune visione volta all’internazionalizzazione.

 Diffusione da parte del management o della proprietà di un clima aziendale positivo, entusiasmo nel gruppo di lavoro e forte senso di appartenenza alla società.

L’internazionalizzazione è una vera e propria scelta strategica, che investe in modo trasversale tutta l’organizzazione ed è il frutto di attuazioni di scelte per lo più irreversibili, o che comunque, una volta poste in essere risulta difficile, o perlomeno costoso tornare indietro. Ogni strategia di internazionalizzazione deve essere fondata su un’ attenta analisi, in virtù del fatto che non riguarda scelte contingenti.

L’ingresso in nuovi contesti porta con sé la necessità di conoscere accuratamente le caratteristiche di una realtà diversa da quella in cui l’azienda è abituata ad operare, e di trovare un equilibrio dinamico tenendo conto delle condizioni interne ed esterne. La scelta di internazionalizzazione può costituire un mezzo per raggiungere un obiettivo di carattere strategico, poiché fa sì che si riveda la formula imprenditoriale, con riferimento al mercato geografico al prodotto

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offerto, alle tecnologie utilizzate, al mercato di riferimento, ed è importante che ci sia coerenza affinché la strategia sia coerente e lungimirante, altrimenti la miopia manageriale volta a beneficiare dei risultati a breve potrebbe avere effetti dannosi per l’impresa.

Risulta importante che l’approccio al nuovo mercato sia ben pianificato attraverso:

 un’analisi strategica dei fattori ritenuti chiave per competere nel mercato estero.  Valutazione della situazione attuale, interna ed esterna all’azienda, al fine di

determinare potenziali elementi favorevoli ed avversi all’iniziativa di internazionalizzazione;

 Analisi della solidità patrimoniale dell’impresa, della capacità finanziaria e delle prospettive reddituali alfine di determinare la sostenibilità e la convenienza del progetto di internazionalizzazione.

 Valutazione del grado di efficienza ed efficacia della struttura logistico -produttiva e distributiva in relazione alle caratteristiche del contesto estero.  Assistenza nell’identificazione e nella selezione di potenziali partner

commerciali e finanziari da coinvolgere nel progetto di internazionalizzazione.  Analisi e valutazione delle caratteristiche del prodotto e del relativo prezzo

rispetto alle merci concorrenti ed ottimizzazione dei canali distributivi.

 Assistenza legale e tributaria in merito a possibili vincoli normativi e a potenziali incentivi e vantaggi fiscali.

 Valutazione di eventuali limiti o restrizioni all’uso di marchi o brevetti e della modalità di protezione di tali “intangibles” e proprietà intellettuali nell’area geografica di potenziale interesse.

 Supporto nella definizione e nella attuazione delle strategie di gestione del cambiamento, allineamento organizzativo e formazione del personale coinvolto.  Valutazione del livello di adeguatezza e affidabilità dei sistemi informativi e di

controllo della gestione aziendale e identificazione degli eventuali interventi necessari a seguito del percorso di internazionalizzazione.

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L’aspetto che ho posto al centro della tesi è il ruolo ricoperto dalle Risorse

Umane: è emerso che hanno seguito di pari passo i cambiamenti di cui le imprese sono state investite. Il ruolo management si è evoluto nel tempo per soddisfare le nuove esigenze aziendali in un contesto dinamico, multiculturale, e le imprese sono consapevoli che per riuscire ad ottenere vantaggio competitivo dalla propria forza lavoro, assume un’importanza fondamentale la funzione Risorse Umane. Essa non solo si deve occupare dell’amministrazione del personale, ma deve assumere un ruolo strategico nella formulazione degli obiettivi aziendali allo scopo di ottenere performance ottimali.

Sono cambiati i criteri utilizzati per la valutazione del loro operato; sono richiesti dei requisiti comuni, conditio sine qua non per ricoprire questo ruolo: flessibilità, spirito di gruppo; mentalità aperta; conoscenza delle regole del mercato

internazionale; conoscenza delle lingue; ampia cultura generale; forte

motivazione. La funzione di manager si è evoluta in consulente, coach; pone in essere scelte strategiche, e quindi è in una posizione tale da tenere sotto controllo gli obiettivi aziendali.

Nell’analisi delle peculiarità del Gruppo Piaggio & C. S.p.A., con riferimento allo scenario indiano, quanto esposto sopra ha trovato un fertile campo di applicazione.

È emerso che l’impatto nella realtà indiana è stato difficile per diversi motivi: dalle differenze culturali, alla struttura organizzativa, al modus operandi. Si è rivelato fondamentale l’implementazione di un software aziendale in grado di fornire una oggettiva, puntuale, continua informazione circa i dati aziendali, e quanto accadeva in merito all’organizzazione in realtà fisicamente distanti, per ridurre l’asimmetria informativa, affinché le decisioni potessero essere

improntate alla convenienza economica in un’ottica di efficacia ed efficienza. Inoltre, Piaggio sposa la “filosofia” del diversity management: infatti, respinge qualsiasi tipo di discriminazione, operando in accordo con le leggi, gli

adempimenti contrattuali, le prassi, gli usi e la cultura di ciascuno dei Paesi in cui è l’azienda è presente.

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La strategia adottata dal Gruppo in nuovi mercati, alla luce della valutazione e dei risultati raggiunti, risulta essere coerente e sostenibile; inoltre, secondo quanto emerge dalla relazione semestrale rilasciata lo scorso 15 Novembre 2013, l ’azienda, nei prossimi anni, potenzierà la propria presenza nei mercati

emergenti ponendo in essere rilevanti investimenti.

L’azienda reputa le proprie Risorse Umane un fattore critico di successo e su di esse ha deciso di investire al fine di attuare una strategia globale sostenibile nel medio lungo termine. La stessa opera con un comportamento proattivo nei

confronti dello sviluppo, della formazione, con percorsi di carriera internazionali, e promuovendo una cultura condivisa al fine di ridurre le eterogeneità.

Nell’attuale contesto, investire sulle proprie risorse umane per ridurre le

differenze, e quindi affinché prevalgano meritocrazia e trasparenza, soprattutto in realtà caratterizzate da un background diverso e culture non collimanti con

l’headquarter, è alla base di una strategia lungimirante e di successo.

In virtù degli obiettivi preposti per gli anni futuri, il Gruppo si sta preparando a mantenere un ruolo di leader nei mercati emergenti, con effetti positivi che si ripercuoteranno su tutta l’azienda, poiché la globalizzazione comporta anche interdipendenze globali, per cui anche se in una parte del pianeta avvengono dei significativi cambiamenti, questi si ripercuoteranno dall’altra parte, andando ad incidere sui circuiti economici, ed in breve tempo.

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