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RIQUALIFICAZIONE URBANA DELL’EX AREA OSPEDALIERA “CAMPO DI MARTE” A LUCCA ATTRAVERSO LA PROGETTAZIONE DI UN NUOVO COMPLESSO SCOLASTICO Progetto architettonico e progetto antincendio

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Università di Pisa

Dipartimento di Ingegneria dell’Energia, dei

Sistemi, del Territorio e delle Costruzioni

(DESTEC)

Corso di Laurea in Ingegneria Edile - Architettura

Anno accademico 2017-2018

RIQUALIFICAZIONE URBANA DELL’EX AREA

OSPEDALIERA “CAMPO DI MARTE” A

LUCCA ATTRAVERSO LA PROGETTAZIONE

DI UN NUOVO COMPLESSO SCOLASTICO

Progetto architettonico e progetto

antincendio

Candidato: Giulia Scappini

Matricola: 454849

Relatori: Prof. Arch. Luca Lanini,

Arch. Pietro Carlo Pellegrini,

Dott. Ing. Alessandro Briganti

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INDICE

Introduzione: obiettivi e metodo

1. Inquadramento territoriale dell’area di intervento

1.1 Lucca: brevi cenni storici 2

1.2 L’ex area ospedaliera “Campo di Marte” fra passato, presente e futuro 8

1.2.1 Il passato: l’evoluzione storica dell’area 9

1.2.2 Il presente: la “Casa della Salute” 16

1.2.3 Il futuro: la proposta dell’ASL 17

Bibliografia, Sitografia, Riferimento alle immagini 19

2. Inquadramento urbanistico dell’area di intervento 2.1 Il Piano Strutturale e il Regolamento Urbanistico della città di Lucca 22

2.2 Le tavole del Quadro Conoscitivo del Piano Strutturale 24

2.2.1 Le permanenze storiche 24

2.2.2 L’evoluzione diacronica dei tessuti pianificati 25 2.2.3 L’analisi dei tessuti specializzati 26

2.2.4 Standard urbanistici 27

2.2.5 La classificazione funzionale della mobilità 28

2.2.6 I vincoli paesaggistici 29

2.2.7 I beni storico culturali 32

2.3 L’estratto del Regolamento urbanistico 33

Riferimenti normativi, Sitografia, Riferimento alle immagini 34

3. La scuola 3.1 La storia dell’istituzione e della tipologia scolastica 35

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3.1.1 Dalla nascita della scuola all’Impero

Romano 35

3.1.2 La scuola nel Medioevo 37

3.1.3 La diffusione dell’istruzione 38

3.1.4 L’attivismo e altre idee innovative 40

3.1.5 Le nuove tipologie scolastiche 41

3.2 L’evoluzione della tipologia scolastica in Italia dal Secondo Dopoguerra agli anni ’70 44

3.2.1 La prima fase: la demolizione della scuola fascista 45

3.2.2 La seconda fase: verso la scuola moderna 48

3.3 La normativa vigente 53

Bibliografia, Sitografia, Riferimenti normativi e Riferimento alle immagini 56

3.4 Alcuni esempi moderni e contemporanei 59

3.4.1 Complesso Marchesi 59

3.4.2 Campus scolastico a Pesaro 64

3.4.3 Università degli studi della Calabria 68

3.4.4 FAUP 72

3.4.5 Istituto Fossati 75

3.4.6 Evelyn Grace Academy 79

3.4.7 Complesso scolastico “Piet Mondrian” 83

3.4.8 Saunalahti School 88

3.4.9 Ørestad Gymnasium 92

4. Il progetto 4.1 Il Metaprogetto 96

4.1.1 L’Istituto tecnico e professionale “Sandro Pertini” 98

4.1.2 Il Liceo scientifico e linguistico “Antonio Vallisneri” 102

4.1.3 L’Istituto tecnico per geometri “Lorenzo Nottolini” 106

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4.1.4 L’Istituto tecnico commerciale “Francesco

Carrara” 108

4.1.5 L’Istituto industriale “Enrico Fermi” 109 4.2 Il Masterplan: strategie d’intervento 110 4.2.1 La storia come base di partenza 112 4.2.2 La piazza come luogo di mediazione 113 4.2.3 L’asse longitudinale come “spina dorsale” 113 4.2.1 L’integrazione dell’edificio storico 113

4.2.5 Due scuole in una 114

4.2.6 Fruibilità extrascolastica 114 4.3 Il nuovo polo scolastico “Campo di Marte” 116 4.3.1 L’impianto planimetrico 116

4.3.2 I prospetti 118

Bibliografia, Sitografia, Riferimento alle immagini 129

5. La progettazione antincendio

5.1 La dinamica di un incendio 132

5.2 I sistemi di protezione antincendio 133 5.2.1 L’isolamento con le distanze di sicurezza 134

5.2.2 La compartimentazione 135

5.2.3 L’individuazione delle vie di fuga 135 5.2.4 La resistenza al fuoco delle strutture 136 5.2.5 La reazione al fuoco dei materiali 137

5.2.6 La segnaletica di sicurezza 141

5.2.7 Gli impianti di rivelazione e allarme 141 5.2.8 Le attrezzature e gli impianti di estinzione 142 5.2.9 I sistemi di evacuazione del fumo 143 5.2.10 L’illuminazione e gli impianti elettrici di

sicurezza 144

5.3 La progettazione antincendio del nuovo polo

scolastico “Campo di Marte” 144 5.3.1 La progettazione antincendio dell’auditorio 151

(5)

Bibliografia, Sitografia, Riferimenti normativi e Riferimento alle

immagini 157

Conclusioni 160

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1

INTRODUZIONE: OBIETTIVI E METODO

Questa tesi di Laurea ha come tema la riqualificazione urbana dell’ex area ospedaliera “Campo di Marte” a Lucca, un’area in prossimità del centro storico della città, delimitato dal “limes” delle mura. Quest’area ha ospitato l’Ospedale “Campo di Marte” di Lucca fino al 2014, anno in cui è stato attivato il nuovo Ospedale “San Luca” ed ha avuto inizio la progressiva dismissione dei padiglioni ospedalieri di “Campo di Marte”. Nonostante ciò, alcuni edifici, presenti in quest’area, risultano essere ancora parzialmente utilizzati in ambito sanitario, insieme al nuovo ospedale lucchese.

L’obiettivo di questa tesi è quindi quello di donare nuova linfa vitale ad un’area fondamentale della città di Lucca, attraverso una sua riorganizzazione più funzionale.

Certamente è necessario considerare che ogni intervento di riqualificazione di spazi ed edifici esistenti, come nel caso in esame, richiede di essere progettato con l’esatta coscienza dei modi in cui i luoghi e le architetture si sono formati e trasformati nel tempo. Perciò, il lavoro di tesi è stato svolto in tre fasi diverse. Innanzitutto è stata necessaria una prima fase di studio dell’area d’intervento, a livello di inquadramento territoriale e inquadramento urbanistico, dai quali è stato possibile evincere la storia dell’Ospedale “Campo di Marte” e venire a conoscenza principalmente dei vincoli che insistono su quest’area.

La seconda fase invece ha comportato l’analisi storica dell’istituzione e tipologia scolastica, dalla sua nascita ad oggi, prendendo in esame anche degli esempi moderni e contemporanei di scuole esistenti.

Infine la terza fase ha visto la sistemazione planimetrica, a livello di masterplan, dell’intera area “Campo di Marte” e la progettazione, sia architettonica sia antincendio, del nuovo complesso scolastico “Campo di Marte”, come nuova sede di due scuole esistenti nel territorio di Lucca, l’Istituto tecnico e professionale “Pertini” e il Liceo scientifico e linguistico “Vallisneri”, con la creazione di un distretto scolastico su tre poli: il nuovo polo “Campo di Marte”, l’Istituto commerciale “Carrara” e l’Istituto tecnico industriale “Fermi”.

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1. INQUADRAMENTO TERRITORIALE

DELL’AREA DI INTERVENTO

1.1 La città di Lucca: brevi cenni storici

Lucca è stata probabilmente fondata dai Liguri, che con questa città cercavano di assicurarsi un nodo stradale di grande importanza, in quanto posta in una posizione quasi centrale rispetto ad una vasta area paludosa, poi è stata dominata dagli Etruschi, che tendevano ad espandersi dalla Toscana centrale verso il mare, e infine è divenuta una colonia romana, intorno al 180 a. C.

Fin dall’antichità quindi la città è stata un nodo stradale importante, grazie alla sua posizione strategica, vicino ai fiumi e ben collegata ai centri urbani costieri, come Pisa e Luni, e a quelli dell’entroterra come Firenze, Pistoia e Parma.

La dominazione romana in particolare ha lasciato numerose tracce di sé, a livello urbanistico (1), come la matrice romana, con cardo e decumano, ancora evidente in Via San Paolino e Via Fillungo, il teatro, il foro, che era il centro della vita sociale e mercantile e l’anfiteatro fuori dal perimetro di quelle che erano le mura romane, per gli spettacoli ufficiali. Quest’ultimo era il monumento pubblico più imponente di epoca romana. Di forma ellittica, aveva all’esterno due ordini sovrapposti di cinquantacinque arcate su pilastri che sorreggevano la cavea, capace di contenere diecimila spettatori. L’edificio, andato in rovina durante le invasioni barbariche, diventò per secoli una cava di materiali da costruzione e solo nell’Ottocento fu decisa la riqualificazione urbanistica, per opera dell’architetto lucchese Lorenzo Nottolini. Quest’ultimo, oltre a liberare lo spazio dell’arena da piccole costruzioni, che vi si trovavano all’interno, aprì anche la “Via dell’Anfiteatro”, la quale rispercorre all’esterno il profilo ellittico.

Oggi sui suoi resti sorge l’attuale Piazza dell’Anfiteatro (2). 2. La piazza dell’Anfiteatro.

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Inoltre, proprio a Lucca nel 56 a. C. si tenne l’incontro tra Cesare, Pompeo e Crasso, che diede origine al primo triumvirato.

Lucca fu la prima capitale della Tuscia longobarda e poi parte del regno dei Franchi come Marchesato sotto Carlo Magno. I Longobardi si insediarono a Lucca dopo il 570-572 e i territori, via via occupati, furono sistemati secondo il piano di riorganizzazione della monarchia, sulla base di criteri politici che assicuravano ogni vantaggio ai conquistatori longobardi e consentivano ai romani superstiti una condizione giuridica inferiore ma sopportabile.

Sul finire del VII secolo, i Longobardi si convertirono al cristianesimo: i vescovi longobardi erano in stretto rapporto col ceto dirigente cittadino, anch’esso longobardo, imparentati spesso col Duca o con i suoi collaboratori. Furono quindi i Longobardi a organizzare la prima diocesi della città e a costruire, a Lucca e nel territorio circostante, una fitta rete di pievi, le tipiche chiese rurali. In questo periodo storico, Lucca era al centro della vita economica, la sua fama varcava i confini italiani ed europei, soprattutto grazie ai suoi abili mercanti. La città si arricchì enormemente con la lavorazione della seta, il commercio delle pietre preziose e l’attività di cambio valuta, con filiali in tutta Europa. L’altissima qualità dei tessuti lucchesi era dovuta alla finezza del materiale e alla bellezza dei decori creati dagli artigiani.

Nei due secoli successivi la città si abbellì ulterioramente di bellezze architettoniche, con la costruzione della seconda cerchia di mura e di molte chiese, tra le quali la Cattedrale di San Martino (3), le cui fondamenta risalgono al VI secolo. Durante il dominio dei Franchi si ebbe una continuità sia di politica laica sia ecclesiastica perché il re Carlo Magno cercò di farsi amica la maggior parte possibile dell’antico ceto dirigente longobardo e in modo particolare quello ecclesiastico, a cui conferì poteri anche civili: si ebbe così un netto predominio degli uomini della Chiesa in tutti i campi della vita sociale.

Un clima di relativa pace si ebbe quando Lucca divenne libero Comune nel 1161, ma un’intesa fra la città di Lucca e quella di Pisa fu ottenuta solo nel 1181, grazie alla distinzione sul piano economico degli impegni concreti delle due città, perché se Pisa era più rivolta verso i traffici marittimi, fra le isole e l’Oriente mediterraneo, Lucca si interessava principalmente dei traffici di terraferma e all’attività finanziaria. Naturalmente lo sviluppo della vita politica ed economica cittadina comportò l’ascesa della “borghesia” che, grazie ai traffici, alla zecca e al commercio in genere, prese coscienza della sua presenza nella vita della città di Lucca e volle difendere i proprio interessi, scontrandosi con la nobiltà che, per antica tradizione e in genere per diritti feudali e possessi fondiari,

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4

Nella seconda metà del 1200, tra il 1261 e il 1265, si ampliò la cerchia delle mura, che inglobò parte degli antichi borghi e alcune zone periferiche come San Frediano e l’Anfiteatro. Nel Medioevo Lucca crebbe notevolmente grazie anche alla presenza della veneratissima reliquia del Volto Santo (4), ovvero un grande crocifisso ligneo, che dovrebbe rappresentare il vero volto di Cristo crocifisso, custodito all’interno del Duomo di San Martino. La presenza di questo manufatto sacro fece diventare Lucca una tappa fondamentale per i pellegrini in cammino da Roma a Canterbury sull’antica Via Francigena, una delle vie di comunicazione più importanti in Europa. Verso la metà del 1200 si ebbe quindi un periodo particolarmente florido per i lucchesi, perché fu un’epoca di eccezionale sviluppo commerciale, nonostante i continui scontri con la città rivale di Pisa. Moderni banchieri e pressochè monopolisti nel commercio della seta, i lucchesi divennero così benestanti da essere in grado di prestare i loro soldi a mezza Europa, diventando persino i mercanti del Papa. Alla fine del 1200, Lucca era il secondo comune guelfo più forte della Toscana, dopo Firenze. Più tardi divenne ghibellina per volere del condottiero Castruccio Castracani, che attuò una politica espansionistica ai danni delle città vicine e soprattutto sfidò la guelfa Firenze, arrivando a sconfiggerla duramente nel 1325 nella Battaglia di Altopascio e a minacciare perfino di conquistarla arrivando fin sotto le sue mura. Il condottiero riuscì a farsi nominare “capitano generale e difensore della città, contado e forza” di Lucca, realizzando contemporaneamente una riforma costituzionale, in modo da rafforzare ulteriormente la sua posizione: nel 1316 Castruccio divenne il “Signore” di Lucca e nel 1327 Duca di Lucca, Pistoia, Luni e Volterra. Il condottiero fece costruire, dove oggi sorge Piazza Napoleone (5), la Fortezza Augusta come simbolo del suo potere e monito alla città.

Quando però Castruccio morì, il figlio Arrigo non fu in grado di succedergli e la città di Lucca cadde nell’anarchia. Le truppe mercenarie tedesche, presenti sul territorio lucchese al soldo dell’imperatore, si ribellarono impossessandosi del ducato lucchese, offrendolo in vendita al miglior offerente. Iniziò per la città un periodo di lunga decadenza: prevalsero i Visconti di Milano e nel 1342 la città fu sottomessa a Pisa.

Lucca tornò libera solo nel 1370 per intervento dell’imperatore Carlo IV, che ricostituì la repubblica cittadina nel 1372. La nuova libertà coincise con una nuova ripresa economica, durante la quale, con un’accorta politica estera, la città riuscì a riconquistarsi una certa fama in Europa, grazie principalmente all’attività bancaria e al commercio della seta. Paolo Guinigi, Signore assoluto di Lucca nel 1400, fu un governatore illuminato e responsabile, che s’impegnò a garantire la pace e il rientro degli esuli politici e fu capace di far fiorire ancor di più l’economia lucchese. Edifici, come la Torre Guinigi (6) e la Villa Guinigi (7), che attualmente ospita il Museo Nazionale, testimoniano ancora oggi il grande potere

4. Il Volto Santo di Cristo crocefisso.

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5

che ebbe questa famiglia all’interno del territorio di Lucca. La Torre Guinigi, in particolare, è un edificio massiccio con cinque lecci sulla sua sommità, che fu progettata sia per far risaltare l’importanza dei Guinigi sia per scopi difensivi. Infatti, faceva parte di un complesso chiuso, un vero e proprio rifugio urbano compatto, i cui vicoli stretti potevano essere facilmente barricati e difesi.

Una congiura pose fine al potere della famiglia Guinigi con la conseguente stipula, qualche anno dopo, nel 1438, della pace con Firenze, sostenuta militarmente dai Visconti di Milano. L’integrità territoriale della repubblica lucchese era stata compromessa dalla sua fragità politica: la Garfagnana era stata invasa in parte dagli Estensi, Barga era passata definitivamente ai fiorentini, mentre Pietrasanta fu occupata prima dai genovesi e poi dagli stessi fiorentini. Nonostante questo, la piccola repubblica, diventata territorialmente quasi una città- stato, tornò a svilupparsi economicamente, nella seconda metà del Quattrocento, attraverso attività commerciali internazionali, quali la produzione di tessuti pregiati. Quest’ultima però entrò in crisi nel Cinquecento, a causa della concorrenza con altri centri europei, e il malcontento che ne derivò, sfociò nel famoso episodio del 1531 passato alla storia come la “Rivolta degli Straccioni”, dal nome dispregiativo affibbiato ai tessitori serici dall’oligarchia cittadina.

Nel 1556, la Repubblica Lucchese divenne ancora più oligarchica con la riforma del Gonfaloniere Martino Bernardini, che rese le cariche pubbliche accessibili solo alle famiglie di più antica ascendenza. Inoltre, in questo periodo si fece strada la necessità impellente di rendere fortificata la città: furono chiamati i migliori architetti militari dell’epoca per impostare le nuove mura, che furono realizzate a partite dal 1570 e concluse solo nel 1645 (8). Come scrisse Gabriele D’Annunzio “l’arborato cerchio che, come uno splendido anello verde

cinge in austera bellezza Lucca, fu ai suoi tempi uno straordinario, eccezionale strumento di guerra, reso ancor più temibile da fossati, avamposti in muratura, trincee in terra battuta e legno che costituivano un complesso corrispondente ad un’altra e forse a due cinte murarie, da espugnare prima di giungere al vero e proprio sistema di fortificazioni con cortine e baluardi disposti in modo da impedire anche solo di accostarsi. Si trattava insomma di una fortezza che aveva, anche e solo di per se stessa, una sua imponente capacità di dissuadere”.1 In questo modo

Lucca, senz’assumere mai atteggiamenti bellicosi o provocatori e senza mai abbandonare la politica prudente, si trasformava in una realtà militare temibile, poiché imprendibile. Mentre però si stava realizzando questa grandiosa opera d’ingegneria militare, la minaccia più grande veniva dall’espansione della riforma protestante fra i suoi cittadini. Infatti, attraverso i contatti con il nord Europa, i mercanti erano venuti a conoscenza della Riforma e la

1 Cit. R. Manselli, La Repubblica di Lucca, Utet Libreria, Torino, 1986, p.

109.

6. La Torre Guinigi.

7. La Villa Guinigi.

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6

maggior parte delle famiglie mercantili lucchesi ebbe membri che vi aderirono e che, per questo motivo, lasciarono la città per trasferirsi a Ginevra o in altre città del nord, comportando un notevole impoverimento a Lucca, a livello di capitali e risorse umane e culturali.

Il 1600 fu un secolo abbastanza tranquillo per Lucca, infatti se si eccettuano le Guerre in Garfagnana (1604-1620) condotte con successo contro gli Estensi per riconquistare i territori perduti in precedenza, la città trascorse un periodo di pace e prosperità fino all’arrivo delle truppe napoleoniche nel 1799. Con una cauta politica diplomatica, che aveva l’obiettivo primario di mantenere l’indipendenza della città, Lucca scelse di rimanere prudentemente ai margini degli eventi politici europei, per evitare qualsiasi possibile scontro.

Dopo la fine delle guerre di religione sorsero però nuovi problemi che si vennero a creare con la politica protezionistica di Francia e Inghilterra. Cercando di ovviare a questa nuova situazione, i mercanti lucchesi trovarono nuovi sbocchi commerciali nel nord e nell’est dell’Europa, in paesi come la Germania, la Polonia, i paesi scandinavi e la Russia, senza tuttavia ritrovare i fasti mercantili del passato. La crisi economica non aveva scalfito la vivacità culturale della città, che mantenne una fervente attività in campo sia editoriale che teatrale: il 14 gennaio 1675 venne inaugurato il “Teatro del Giglio”, punto di riferimento artistico a livello toscano. Se il Seicento e il Settecento furono i secoli di un severo declino della città di Lucca, gli anni della Rivoluzione e dell’Impero napoleonico dimostrarono una duttilità, una capacità di adattamento, un’abilità a giovarsi di ogni e qualsiasi circostanza favorevole per uscire col minor danno possibile dalle circostanze più avverse. Napoleone Bonaparte, scendendo verso la Toscana, non occupò Lucca, cui chiese invece armi e contributi in denaro, e la Repubblica di Lucca era disposta a tutto pur di salvare la propria autonomia in un difficile equilibrio, dovendo reprimere sia quanti mostrassero ostilità ai francesi sia quelli che, al contrario, fossero particolarmente favorevoli alle loro idee. A rompere questo equilibrio fu il generale Sérurier, che nel 1799 entrò a Lucca per fermare il re Ferdinando I di Napoli, che aveva operato uno sbarco a Livorno. Il Senato di Lucca fu sciolto e furono predisposte diverse riforme costituzionali. Lo stato lucchese si dette un ordinamento repubblicano, riuscendo ad intraprendere rapporti diplomatici con la Francia e, raggiunto un certo equilibrio politico, riuscì a introdurre interessanti progressi sociali, come l’istituzione dell’Università nel 1802, il riordino del sistema stradale e la sistemazione della rete dei canali del territorio, fondamentali per lo sviluppo agricolo. Napoleone nominò un ambasciatore francese di origine corsa, Antonio Saliceti, che riorganizzò la città, costituì una nuova struttura di governo, aprì scuole e case di assistenza e mutò l’assetto della Repubblica in Principato. Per il Principato la preferenza francese andò a Felice Baciocchi, marito di Elisa

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Bonaparte, la sorella di Napoleone. Baciocchi era un uomo d’armi, piuttosto che un amministratore pubblico, e cedette volentieri ad Elisa il governo dello stato lucchese. Quest’ultima dimostrò subito intelligenza e intraprendenza, circondandosi di collaboratori abili e realizzando importanti opere pubbliche. Riunì a Palazzo Ducale una corte sfarzosa e raffinata, ispirandosi alla corte imperiale di Parigi. Si comportò da mecenate con artisti e letterati e coinvolse, nell’amministrazione locale e nella vita di corte, i patrizi lucchesi.

Dopo la caduta di Napoleone, a Elisa seguì Maria Luisa di Borbone nel 1817, che instaurò in città un governo assolutistico, con però effetti positivi a livello economico. Maria Luisa fece di Palazzo Ducale la sua residenza, modificandolo secondo il proprio gusto e rendendolo una delle regge più ricche d’Italia, grazie all’architetto di corte, Lorenzo Nottolini. Oltre a quest’ultimo, nell’amministrazione pubblica, si avvalse di collaboratori lucchesi di altissimo livello, promuovendo importanti interventi pubblici, come l’opera dell’acquedotto (9), considerato il suo più alto merito, insieme alla diffusione dell’istruzione.

Per volere di Maria Luisa, le mura divennero un parco pubblico e sugli spalti furono piantati, proprio in questo periodo, i primi alberi dei viali, che ancora oggi i visitatori possono ammirare quando passeggiano sulle mura (10). Nel 1823 Maria Luisa, cagionevole di salute, dovette allontanarsi da Lucca lasciando il potere al figlio, Carlo Ludovico, personaggio dipinto come capriccioso e bizzarro, poco incline al governo e molto di più alla vita mondana e al gioco d’azzardo. Incapace di governare, finì per cedere Lucca, nella metà dell’Ottocento, per motivi finanziari, al Granduca di Toscana, Pietro Leopoldo II di Lorena, che in cambio gli riconobbe un vitalizio e l’usufrutto delle sue proprietà private nella zona. Con l’annessione di Lucca al Granducato, finiva così, in un’atmosfera priva di rimpianto per i vecchi sovrani e senza entusiamo per i nuovi, la storia millenaria della città di Lucca.

9. L’acquedotto Nottolini.

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1.2 L’ex area ospedaliera Campo di Marte fra

passato, presente e futuro

L’area oggetto di studio (11) si trova a Lucca, nelle immediate vicinanze del centro storico della città, a nord-est della cinta muraria, ed ha ospitato l’Ospedale “Campo di Marte” fino a maggio 2014, quando è stato attivato l’Ospedale “San Luca”. Il primo vero e proprio ospedale di Lucca si ha nel 1262, per volere della “Corte dei Mercanti”, nella zona compresa tra Via San Tommaso e Via San Paolino. Nel 1870 circa, questo ospedale, denominato “Galli Tassi”, viene parzialmente demolito delle strutture precedenti e modificato in maniera consistente, da un punto di vista strutturale. Quando diviene sede di importanti uffici giudiziari, l’ospedale è trasferito nell’area di “Campo di Marte”, costruita a più riprese a partire dal 1935.

Attualmente, l’area di studio (12) presenta una superficie di circa 10 ettari, all’interno della quale si trovano complessivamente 40 edifici, fra padiglioni ospedalieri, servizi e locali tecnici, di proprietà dell’Azienda Sanitaria di Lucca.

12. Foto a volo di uccello dell’ex area ospedaliera “Campo di Marte”. 11. Localizzazione dell’area “Campo di Marte” rispetto alla cinta muraria.

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1.2.1 Il passato: l’evoluzione storica dell’area

“Dopo che il Conte Angiolo Galli Tassi di Siena aveva lasciato il suo

patrimonio agli ospedali della Toscana, Caterina Niccolai Secchi e Carlo Pellegrini allo Spedale di Lucca in particolare, nel 1870 furono completamente rinnovati e ampliati i locali dello Spedale di San Luca ad opera dell’architetto Giuseppe Pardini. Divenuto esiguo per gli spazi e insufficiente per soddisfare la crescente richiesta di ricovero degli ammalati, nel 1940 fu costruito un nuovo ospedale fuori porta, nel luogo detto al Campaccio o Campo di Marte, dove i lucchesi tiravano i calci al pallone la domenica mattina”.2

Perciò, se si considerano gli scritti di Simona Simonetti si può pensare che il primo padiglione dell’Ospedale “Campo di Marte” sia stato edificato intorno al 1940 però la planimetria delle zone circostanti la città di Lucca3 del 1936 (13), che

comprende la città antica con l’anello viario di

2 Cit. L. Ricci, S. Simonetti, La misericordia di Lucca: storia della

veneranda arciconfraternita, Lucca 3 marzo 1992, S. Marco Litotipo, Lucca, 1996, p. 51.

3 Elaborato grafico in scala 1:10.000, Relazione di sintesi del Quadro

Conoscitivo, QC-VII-1, Piano Strutturale di Lucca, p. 82. 13. Planimetria del 1936 delle zone circostanti la città di Lucca.

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10

circonvallazione completato e la prima periferia urbana in fase di formazione, mostra già la presenza di questo edificio. Si può quindi ipotizzare una costruzione dell’edificio tra il 1935 e il 1940. Di seguito si riportano delle foto storiche (15).

La successiva espansione dell’area ospedaliera di “Campo di Marte”, attraverso la costruzione di numerosi altri padiglioni medici, può essere ricostruita mediante le ortofoto 1:10.000 provenienti dal geoportale GEOscopio della Regione Toscana.

Dall’Ortofoto del 1954 (16) si può notare che, a metà degli anni Cinquanta, erano già stati costruiti il padiglione 1 (attuale pad. B), il padiglione 4 (pad. D), ospitante oggi la Dermatologia e la Neurologia, il padiglione 5, attualmente corrispondente al centro prelievi e alla salute mentale dell’infanzia e

15. Foto storiche del padiglione centrale dell’Ospedale “Campo di Marte”.

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11

dell’adolescenza (pad. E) e infine il padiglione 8 (pad. H), che sembra sia stato costruito insieme al primo padiglione, come dimostra la planimetria del 1936 (13). L’area era dunque sviluppata solo nella parte centrale: nella zona meridionale si trovava ancora una fitta boscaglia mentre ad est erano ancora presenti campi coltivati.

A partire dagli anni Sessanta l’area “Campo di Marte” viene ampliata verso nord, con la costruzione del padiglione

specialistico (pad. 2), ultimato già nel 1965, verso sud e verso

est, come dimostrano le ortofoto del 1965 (17) e quella del 1978 (18), in cui è evidente la progressiva costruzione del terzo

padiglione, del magazzino (pad. 9) e della farmacia (pad. 10).

Il laboratorio di analisi o padiglione 6 e il laboratorio di biochimica

clinica o padiglione 7 risultano costruiti invece nell’arco di

tempo fra il 1965 e il 1978.

17. Ortofoto del 1965 dell’area “Campo di Marte”.

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12 “Ampliato con il secondo e recentemente terzo padiglione, l’ospedale Campo di Marte rappresenta il più importante presidio per la diagnosi e cura delle malattie nella provincia di Lucca” 4.

Alla fine degli anni Ottanta (19) le costruzioni, precedentemente iniziate, del padiglione 3, 9 e 10, sono ormai ultimate, mentre negli anni Novanta l’area ospedaliera viene ampliata ulteriormente, attraverso la costruzione dell’obitorio o padiglione 11, di servizi quali un bar, una banca e alcuni negozi (pad. 12). Come mostra l’ortofoto del 1996 (20), sono inoltre già presenti l’edificio della Risonanza magnetica (pad. 13), oltre alle zone a parcheggio a sud e sud-est dell’area, che così assume un aspetto molto simile a quello attuale.

4 Cit. L. Ricci, S. Simonetti, La misericordia di Lucca: storia della

veneranda arciconfraternita, Lucca 3 marzo 1992, S. Marco Litotipo, Lucca, 1996, p. 51.

20. Ortofoto del 1996 dell’area “Campo di Marte”. 19. Ortofoto del 1988 dell’area “Campo di Marte”.

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13

Confrontando l’ortofoto del 1996 (20) e quella del 2000 (21) si evince la realizzazione, a fine anni Novanta, dei padiglioni delle Cucine (pad. 14) e delle Malattie infettive o padiglione 16.

L’espansione dell’area termina poi nel 2005 (22) con gli ultimi interventi sul padiglione specialistico (pad. 2), trasformando il padiglione degli invalidi e cronici.

Confrontando l’ortofoto dell’area ospedaliera di “Campo di Marte” del 2005 (22) con l’ultima ortofoto, che abbiamo a disposizione, del 2016 (26) non si notano nuove costruzioni o modifiche sostanziali nell’impianto ospedaliero da segnalare in questa sede.

Si riportano comunque, per completezza, anche le ortofoto 1:10.000 relative agli anni 2007 (23), 2010 (24), 2013 (25) provenienti dal geoportale GEOscopio della Regione Toscana.

21. Ortofoto del 2000 dell’area di Campo di Marte.

22. Ortofoto del 2005 dell’area di Campo di Marte.

23. Ortofoto del 2007.

24. Ortofoto del 2010.

25. Ortofoto del 2013.

(19)

14

Di seguito si riporta un’elaborato grafico, in cui sono evidenziati con colori diversi i vari padiglioni sulla base delle ortofoto precedenti. Da questa planimetria è quindi possibile visualizzare graficamente quella che è stata l’evoluzione storica dell’ex area ospedaliera “Campo di Marte” a Lucca, dal 1935 agli anni 2000, in cui l’area ha assunto la conformazione attuale.

(20)

15 LEGENDA 1. Padiglione centrale (28) 2. Padiglione specialistico (29) 3. Terzo padiglione (30) 4. Quarto padiglione (31)

5. Poliambulatori, CUP, Centro Prelievi 6. Laboratori di analisi

7. Biochimica clinica (32)

8. Ingiene e Orgnizzazione Strutture Sanitarie 9. Officine, Magazzino economico

10. Farmacia

11. Nuovo obitorio intercomunale 12. Banca, bar, negozi

13. Risonanza magnetica nucleare 14. Nuove cucine (Alisea) (33) 15. –

16. Malattie infettive –AIDS- 17. Portineria

18. Antico bar su Via dell’Ospedale 19. –

20. Box ex orologio timbrature 21. Centralino

22. Fabbricati tecnici e cabina telefonica 23. Gruppo elettrogeno e cabina elettrica 24. Centrale termica

25. Gruppo elettrogeno 26. Sottocentrale termica 27. Pompe Acqua Pozzo

28. Box Trattamento acqua dialisi 29. Gruppo elettrogeno disattivato 30. Vasca antincendio

31. –

32. Servizi tecnico amministrativi 33. Deposito officine

34. Deposito alcool e liquidi infiammabili 35. Bar

36. –

37. Nuovo ingresso Ospedale 38. Edificio per nuovo ingresso 39. Piazzale esterno nuovo ingresso 40. Cabina enel, Cabina elettrica

41. Centrale gas medicali, Serbatoio ossig.

28. Padiglione 1. 29. Padiglione 2. 30. Padiglione 3. 31. Padiglione 4. 33. Edificio 14. 32. Padiglione 7. 29. Padiglione 2.

(21)

16

1.2.2 Il presente: la “Casa della Salute”

Nonostante il trasferimento dell’ospedale di Lucca nella nuova sede in Via Guglielmo Lippi Francesconi, si è resa necessaria l’utilizzazione di alcuni dei fabbricati dell’ex area ospedaliera “Campo di Marte”, in quanto la superficie coperta dell’Ospedale “San Luca” risulta insufficiente nell’offerta di tutti i servizi ospedalieri necessari. Perciò, attualmente l’ASL ha destinato 6 padiglioni dell’area “Campo di Marte” ad ospitare la cosiddetta “Casa della Salute”, dove trovano collocazione i servizi territoriali che erogano prestazioni sanitarie e sociali per una determinata e programmata porzione di popolazione. Gli altri padiglioni, che costituiscono la parte più sostanziosa, a livello di metri quadri, non sono attualmente attivi e quindi versano in stato di abbandono (34).

Gli edifici attualmente utilizzati sono:

- Padiglione B o padiglione principale (vecchio pad. 1), che ospita al piano terra il centro screening senologico, al primo piano Oculistica, il Centro prelievi e il CUP, al secondo piano Ostetricia e Ginecologia, al terzo Cardiologia mentre al quarto uffici amministrativi (35);

- Padiglione C o padiglione specialistico (vecchio pad. 2), con al piano terra il SERT, al primo piano le cure intermedie, al secondo Diabetologia e la Medicina dello Sport e al terzo piano Farmaceutica territoriale (36);

- Padiglione D (vecchio pad. 4) con al piano terra Dermatologia, al primo piano e al quarto ambulatori e al secondo piano Neurologia (37);

- Padiglione E (vecchio pad. 5) che ospita il centro prelievi al piano terra e il centro per la salute mentale dell’infanzia e dell’adolescanza al primo piano (38);

37. Il padiglione D (pad. 4) e il padiglione O (pad. 16).

35. Il padiglione B o padiglione 1.

36. Il padiglione C o padiglione 2.

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17

- Padiglione M (vecchio pad. 11) corrispondente all’obitorio (39);

- Padiglione O (vecchio pad. 16) con al piano terra e al primo piano la Medicina Legale, al secondo piano la Medicina Generale e al terzo le Malattie Infettive (37).

Il padiglione 8, attualmente denominato H, è stato recentemente ristrutturato, adeguato sismicamente e collaudato, ma risulta ancora inattivo, in attesa di essere venduto alla Regione Toscana.

Un’organizzazione ospedaliera del genere, basata su una sede principale presso l’Ospedale “San Luca” e una serie di servizi sanitari dislocati nell’area ospedaliera “Campo di Marte”, rende particolarmente difficile la gestione da parte dell’Azienda Sanitaria Locale: gli edifici dismessi ostacolano l’agevole fruibilità delle attività giornaliere sanitarie, sia da parte del personale medico sia, a maggior ragione, da parte dei pazienti, per i quali l’accesso ai servizi risulta essere di difficile interpretazione.

1.2.3 Il futuro: la proposta dell’Azienda Sanitaria

All’interno dell’ex area ospedaliera “Campo di Marte” vi sono attualmente 40 fabbricati distinti, corrispondenti a padiglioni ospitanti ambulatori medici e laboratori di analisi e locali tecnici. Si tratta quindi di edifici costruiti per svolgere una funzione ospedaliera ben precisa e per questo motivo difficilmente adattabili a funzioni alternative, se non con costi estremamente elevati e risultati discutibili, considerando il fatto che gli edifici dovrebbero anche essere adeguati sismicamente, per un loro eventuale riutilizzo, specialmente con un cambiamento di destinazione d’uso.

Dal 2014, anno in cui l’ospedale di Lucca è stato trasferito al “San Luca” (40) e l’area “Campo di Marte” è stata parzialmente abbandonata, ad oggi, vi sono state diverse proposte da parte dell’Azienda USL 2 di Lucca, ora USL nord-ovest, che è proprietaria dell’area. Considerando il fatto che l’Azienda Sanitaria ha necessità di mantenere attiva, all’interno di quest’area, la “Casa della Salute”, provvedendo però a una riorganizzazione più funzionale delle attività sanitarie che attualmente vi si svolgono, attraverso la loro concentrazione in uno o più edifici ospedalieri nuovi, che potrebbero essere finanziati con la vendita della superficie rimanente dell’area, la soluzione sicuramente migliore tra le possibili è quella riportata di seguito. Nell’immagine sottostante (41) si può notare come la riapertura della strada privata, interna all’ex area ospedaliera “Campo di Marte”, creerebbe due zone distinte, con dimensioni e caratteristiche differenti:

- Una zona a nord-est, con dimensioni minori rispetto all’altra e con una forma pressochè quadrata, per la nuova “Casa della Salute”. I padiglioni attualmente presenti, corrispondenti alle officine, la farmacia e le cucine, dovrebbero essere demoliti, per costruire uno

39. Il padiglione M o padiglione 11. 38. Il padiglione E o padiglione 5.

(23)

18

o più edifici ospedalieri nuovi mentre l’obitorio, attualmente attivo, verrebbe mantenuto;

- Una zona a sud-ovest, di dimensioni maggiori rispetto all’altra e con proporzioni più allungate, che l’Azienda Sanitaria alienerebbe per poter finanziare i lavori nell’altra zona.

Questa soluzione è ottima perché crea due aree dalla forma pressochè quadrangolare, quindi adatte per la progettazione di nuovi edifici con destinazioni diverse. Inoltre, la presenza di un parcheggio per ognuna delle due zone, permetterebbe già, con la sola riapertura della strada interna, una fruizione indipendente delle due aree.

(24)

19

Bibliografia

F. Giovannoni, Conoscere Lucca: Guida alla città con carta degli

itenerari turistici, Maria Pacini Fazzi Editore, Lucca, 1998.

R. Manselli, La Repubblica di Lucca in Storia degli Stati italiani dal

Medioevo all’Unità, UTET Libreria, Torino, 1986.

L. Ricci, S. Simonetti, La misericordia di Lucca: storia della veneranda arciconfraternita, Lucca 3 marzo 1992, S. Marco Litotipo, Lucca, 1996.

Sitografia

Sito della Gazzetta di Lucca:

https://www.lagazzettadilucca.it/economia-e- lavoro/2014/07/campo-di-marte-diventera-una-cittadella-della-salute-entro-la-fine-dell-anno/

Sito Geoportale GEOscopio della Regione Toscana: http://www.regione.toscana.it/-/geoscopio

Sito del Corriere fiorentino:

https://corrierefiorentino.corriere.it/firenze/notizie/cronac a/2014/3-giugno-2014/lucca-vecchio-ospedale-che-fine-fa-223325550723.shtml

Riferimento alle immagini

1. Veduta aerea della città di Lucca entro le mura: http://www.ricercatori.eu/lucca/

2. La Piazza dell’Anfiteatro: https://www.firenze-online.com/itinerari-escursioni/lucca.php

3. La Cattedrale di Lucca:

http://www.luccalive.com/2014/05/16/il-comune-di-lucca-aderisce-alla-notte-dei-musei/

4. Il Volto Santo di Cristo crocifisso:

http://www.luccalive.com/2015/09/13/la-storia-del-volto-santo-di-lucca/

5. L’attuale Piazza Napoleone:

https://www.visittuscany.com/it/attrazioni/piazza-napoleone-lucca/

6. La Torre Guinigi:

https://toscanamore.net/2014/01/25/lucca-la-torre-guinigi/

7. La Villa Guinigi: http://www.luccamusei.it/villa-guinigi/ 8. Veduta attuale dei bastioni delle mura: foto propria

(25)

20

9. L’acquedotto Nottolini:

http://www.loschermo.it/acquedotto-nottolini-e-parco-monumentale-se-ne-parla-in-san-micheletto/

10. Veduta attuale delle mura: https://www.informagiovani-italia.com/mura_di_lucca.htm

11. Localizzazione dell’area “Campo di Marte” rispetto alla cinta muraria: elaborato di produzione propria

12. Foto a volo di uccello dell’ex area ospedaliera “Campo di Marte”: foto tratta da Ricognizione delle aree e degli edifici dismessi, QC-II-12, Piano Strutturale di Lucca del 2015.

13. Elaborato grafico della città di Lucca del 1936: Immagine tratta da Relazione di sintesi del Quadro Conoscitivo, QC-VII-1, Piano Strutturale di Lucca del 2015, p. 82.

14. Il progetto Bordoni dell’Ospedale “Campo di Marte”: Immagine tratta dalla slide Ipotesi riuso Campo di Marte, Azienda USL 2, U.O. Nuove Opere, Ing. Marchetti.

15. Foto storiche del padiglione centrale dell’Ospedale “Campo di Marte”: Immagini tratte dalla slide Ipotesi riuso

Campo di Marte, Azienda USL 2, U.O. Nuove Opere, Ing.

Marchetti.

16. Ortofoto del 1954 dell’area “Campo di Marte”: Immagine tratta dal geoportale GEOscopio della Regione Toscana. 17. Ortofoto del 1965 dell’area “Campo di Marte”: Immagine tratta dal geoportale GEOscopio della Regione Toscana. 18. Ortofoto del 1978 dell’area “Campo di Marte”: Immagine tratta dal geoportale GEOscopio della Regione Toscana. 19. Ortofoto del 1988 dell’area “Campo di Marte”: Immagine tratta dal geoportale GEOscopio della Regione Toscana. 20. Ortofoto del 1996 dell’area “Campo di Marte”: Immagine tratta dal geoportale GEOscopio della Regione Toscana. 21. Ortofoto del 2000 dell’area “Campo di Marte”: Immagine tratta dal geoportale GEOscopio della Regione Toscana. 22. Ortofoto del 2005 dell’area “Campo di Marte”: Immagine tratta dal geoportale GEOscopio della Regione Toscana. 23. Ortofoto del 2007 dell’area “Campo di Marte”: Immagine tratta dal geoportale GEOscopio della Regione Toscana. 24. Ortofoto del 2010 dell’area “Campo di Marte”: Immagine tratta dal geoportale GEOscopio della Regione Toscana. 25. Ortofoto del 2013 dell’area “Campo di Marte”: Immagine tratta dal geoportale GEOscopio della Regione Toscana.

(26)

21

26. Ortofoto del 2016 dell’area “Campo di Marte”: Immagine tratta dal geoportale GEOscopio della Regione Toscana. 27. Evoluzione storica dell’area ospedaliera “Campo di Marte”: elaborato grafico di produzione propria.

28. Padiglione 1: foto propria. 29. Padiglione 2: foto propria. 30. Padiglione 3: foto propria. 31. Padiglione 4: foto propria. 32. Padiglione 7: foto propria. 33. Edificio14: foto propria.

34. I padiglioni attualmente attivi dell’ex area ospedaliera “Campo di Marte”: elaborato grafico di produzione propria. 35. Il padiglione B o padiglione 1: foto propria.

36. Il padiglione C o padiglione 2: foto propria.

37. Il padiglione D (pad. 4) e il padiglione O (pad. 16): foto propria.

38. Il padiglione E o padiglione 5: foto propria. 39. Il padiglione M o padiglione 11: foto propria. 40. L’Ospedale “San Luca” di Lucca:

https://www.quinewslucca.it/lucca-arrivare-allospedale-e-piu-facile.htm

41. La proposta dell’Azienda Sanitaria Locale di divisione dell’ex area ospedaliera “Campo di Marte” in due zone: elaborato grafico di produzione propria.

(27)

22

2. INQUADRAMENTO URBANISTICO

DELL’AREA DI INTERVENTO

2.1 Il Piano Strutturale e il Regolamento

Urbanistico della città di Lucca

Il Piano Strutturale è uno strumento di pianificazione territoriale, previsto dalla Legge Regionale Toscana n.65 del 20141, che delinea le scelte strutturali e strategiche per il

governo del territorio comunale. Il Piano Strutturale contiene la ricognizione delle prescrizioni contenute a livello regionale nel Piano di Indirizzo Territoriale PIT e a livello provinciale nel Piano Territoriale di Coordinamento PTC, il Quadro Conoscitivo, che fotografa la realtà del territorio con carte e rappresentazioni grafiche, lo Statuto del Territorio, con lo scopo di valorizzare il paesaggio e tutelare l’ambiente, i beni culturali e paesaggistici e infine le linee strategiche, secondo le quali programmare la trasformazione futura del territorio comunale.

Attraverso la conoscenza dello stato attuale dell’ambiente, del paesaggio e della città e la valorizzazione delle risorse ambientali, economiche, storiche e sociali del territorio, il Piano Strutturale promuove la tutela sia dell’integrità culturale che di quella fisica e ambientale dell’area in cui opera. Con questa finalità, il piano individua l’articolazione del territorio comunale in Unità Territoriali Organiche Elementari U.T.O.E., definite come “porzioni minime di territorio in

riferimento alle quali si è ritenuto possano essere unitariamente considerate e risolte, in termini sistemici, pluralità di problemi di natura urbana e territoriale” 2. Ad ogni U.T.O.E. corrisponde così una

scheda-norma, che costituisce parte integrante delle Norme Tecniche di Attuazione del Piano Strutturale.

In sintesi il Piano Strutturale definisce regole e vincoli di uso e gestione delle aree, da declinare e dettagliare nel Regolamento Urbanistico, riferite alle trasformazioni fisiche ammissibili, le nuove edificazioni e le utilizzazioni compatibili degli edifici nel rispetto delle disposizioni del Piano Territoriale di Coordinamento di competenza provinciale. Il governo del territorio del Comune di Lucca si fonda su un: - Piano Strutturale, redatto ai sensi della L.R.T. n.5/1995 e approvato con delibera C.C. n.129 del 9 agosto 2001;

- Regolamento Urbanistico, anch’esso redatto secondo la Legge Regionale del ’95 e approvato con delibera di C.C. n.25 del 16 marzo 2004.

Il Regolamento Urbanistico si è però rivelato problematico per gli effetti prodotti a livello urbanistico, estetico, ambientale e funzionale, perché ha generato un incontrollato

1 Legge Regionale n°65 del 10 Novembre 2014 Norme per il governo

del territorio, che ha sostituito la Legge Regionale 1/2005;

2 Cit. Relazione di sintesi, QC-VII-1, Quadro Conoscitivo del Piano

(28)

23

eccesso di edificazione, producendo una notevole quantità di invenduto e creando una carenza di spazi pubblici come verde nei quartieri e parcheggi. A seguito della specifica verifica effettuata dagli uffici comunali nel primo semestre del 2008 emerse che, nonostante la quantità complessiva di nuova edificazione realizzata fosse largamente inferiore alla potenzialità espressa dal Piano Strutturale riferita all’intero territorio comunale, in alcune U.T.O.E. erano state superate, per la funzione residenziale, le quantità ammesse singolarmente. Per questo motivo il Regolamento Urbanistico è stato oggetto di varianti che hanno avuto conclusione con il riallineamento dell’atto di governo RU con lo strumento di pianificazione territoriale PS, attraverso una Variante di minima

entità al Piano Strutturale conseguente al monitoraggio e

contestuale Variante straordinaria al Regolamento Urbanistico di

salvaguardia del Piano Strutturale, che è stata adottata il 17

gennaio 2011. Però, a seguito della pubblicazione della Variante sul Bollettino Ufficiale della Regione Toscana, la Regione e la Provincia di Lucca fecero emergere una serie di elementi tali da rendere necessaria una modifica delle varianti al PS e al RU adottati. L’Amministrazione Comunale scelse allora di approvare solo uno stralcio dell’atto adottato, relativo alla sola Variante straordinaria al Regolamento Urbanistico, mentre circa un anno dopo, con delibera del C.C. n.19 del 15 marzo 2012, il Comune di Lucca ha finalmente approvato la Variante

straordinaria di Salvaguardia del Piano Strutturale. Si precisa che le

modifiche apportate al piano adottato non hanno alterato né comportato una deviazione alle linee guida e ai contenuti dell’atto precedentemente adottato, che era ed è tuttora finalizzato a rendere il Regolamento Urbanistico coerente con il Piano Strutturale.3

Il 31 maggio 2016 il Consiglio Comunale ha adottato il Piano Strutturale, unitamente al Rapporto Ambientale e alla relativa Sintesi non tecnica sulla Valutazione Ambientale Strategica V.A.S., costituito dagli elaborati del Quadro Conoscitivo, il Quadro Propositivo, Quadro Valutativo4 e dalle Indagini di

Pericolosità idrogeologica e sismica.5 Invece la definitiva

approvazione è avvenuta il 24 aprile del 2017.

Di seguito si riportano gli estratti delle tavole del Quadro Conoscitivo del Piano Strutturale e del Regolamento Urbanistico, che possono essere interessanti da analizzare, al fine della riqualificazione urbana dell’area “Campo di Marte”.

3 Relazione di sintesi, QC-VII-1 Quadro Conoscitivo del Piano

Strutturale di Lucca, Dicembre 2015, pp. 31-36.

4 Si precisa che il Quadro Valutativo del Piano Strutturale è costituito

dalla Valutazione Ambientale Strategica V.A.S., comprendente il Rapporto ambientale e i relativi allegati tecnici e cartografici e dalla Valutazione dell’incidenza, costituita dallo Studio di Incidenza e dalla Sintesi non tecnica delle informazioni.

(29)

24

2.2 Le tavole del Quadro Conoscitivo del PS

2.2.1 Le permanenze storiche

Come si può facilmente notare dall’estratto della tavola

Permanenze Storiche 6 del Quadro Conoscitivo del Piano

Strutturale (1), in prossimità dell’area di studio sono presenti dei tracciati viari storici, corrispondenti all’attuale Via Pfanner, che giunge perpendicolarmente alla facciata principale del primo padiglione ospedaliero, Via delle Cornacchie, la quale con andamento sinuoso delimita a nord la zona orientale di “Campo di Marte” per poi incrociarsi con la strada che attualmente passa all’interno dell’area di studio e infine Via Barbantini e Via Vecchia Pesciatina, che invece giungono da sud rispetto all’area di studio.

Distinguere quelli che sono i tracciati viari storici da quelli invece più recenti può essere utile in fase di progetto, in quanto trame viarie imprescindibili nella riqualificazione dell’area di “Campo di Marte”. Infatti “i territori fortemente

antropizzati hanno una lunga storia che ne definisce gli assetti presenti e ne condiziona inevitabilmente gli assetti futuri. Il patrimonio del passato non ha solo un valore in sé ma diviene elemento fortemente proteso verso il progetto e il disegno strategico, quando lo si valuta come fonte attiva di dati ed informazioni, mettendone a sistema le forme e il sistema delle relazioni con il territorio, l’ambiente e il paesaggio”. 7

6 Tavola Permanenze storiche, scala 1:15.000, QC-II-1B, Quadro

Conoscitivo del Piano Strutturale del Comune di Lucca, Dicembre 2015.

7 Cit. Permanenze storiche, Relazione di Sintesi, QC-VII-1, Quadro

Conoscitivo del Piano Strutturale del Comune di Lucca del 2015, p.38.

(30)

25

2.2.2 L’evoluzione diacronica dei tessuti pianificati

Questo estratto della Tavola Evoluzione diacronica Tessuti

Pianificati 8 del Quadro Conoscitivo del Piano Strutturale (2)

mostra graficamente le principali fasi storiche in cui si è sviluppata l’area “Campo di Marte”. In particolare, la zona centrale, in cui si trova il padiglione ospedaliero principale risale ad un periodo compreso fra il 1934 e il 1954, mentre sia la zona superiore, dove si trova il padiglione ospedaliero specialistico, sia quella inferiore, dove insiste il terzo padiglione, sono individuate dalla Carta Comunale del 1974. Infine la zona orientale dell’area viene divisa in due parti: una si è sviluppata prima del 1987, poiché presente sulla Carta Tecnica Regionale dell’87, mentre l’altra, contenente l’attuale obitorio, è successiva perché all’interno dell’Aggiornamento del 1998 della Carta Tecnica Regionale del ‘96.

L’analisi della città e della sua evoluzione storica è fondamentale per capire come gli insediamenti si sono formati nel tempo sul territorio, “in quanto la caratterizzazione dell’area

urbana e le forme degli insediamenti pongono al centro dell’attenzione la lettura della città, intesa sia come sviluppo in serie storica sia come valutazione degli aspetti formali della matrice urbana”.9

8 Tavola Evoluzione diacronica degli insediamenti, tessuti urbani

pianificati, scala 1:15.000, QC-II-2.1B, Quadro Conoscitivo del Piano Strutturale del Comune di Lucca, Dicembre 2015.

9 Cit. Evoluzione diacronica degli insediamenti, Relazione di Sintesi,

QC-VII-1, Quadro Conoscitivo del Piano Strutturale del Comune di Lucca, Dicembre 2015, p.40.

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26

2.2.3 L’analisi dei tessuti specializzati

Questo estratto della tavola Analisi dei Tessuti Urbani

Specializzati 10del Quadro Conoscitivo del Piano Strutturale (3)

individua l’area di studio di “Campo di Marte” sia come “un’area per attrezzature collettive pubbliche o di tipo pubblico” sia come “area con edifici dismessi”, ad eccezione dell’edificio dell’obitorio. In realtà, l’area pur essendo dismessa, possiede al suo interno 6 padiglioni ospedalieri ancora parzialmente attivi.

Fanno parte dell’area di studio anche le zone a parcheggio, che in questo elaborato del Piano Strutturale sono infatti indicate come “aree di sosta e per il parcheggio”.

Questa tavola individua anche tutte le attrezzature per la formazione e l’istruzione presenti attualmente all’interno del Comune di Lucca, quindi gli asili nido e scuole materne, le scuole elementari, le scuole medie, le scuole superiori, gli edifici per l’alta formazione ed università e quelli per la formazione professionale. Queste informazioni risultano essere molto utili perché, nell’ottica di riqualificare l’area ospedaliera “Campo di Marte” attraverso la progettazione di un nuovo polo scolastico, permettono la corretta individuazione delle scuole presenti sul territorio lucchese, tra le quali si dovrà scegliere quelle da spostare all’interno dell’area “Campo di Marte”.

10 Tavola Analisi dei Tessuti Urbani Pianificati, QC-II-3.1B, scala

1:15.000, Quadro Conoscitivo del Piano Strutturale del Comune di Lucca, Dicembre 2015.

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27

2.2.4 Standard urbanistici

La tavola Standard Urbanistici 11 del Quadro Conoscitivo del

Piano Strutturale (4) individua l’area di studio di “Campo di Marte” come “un’area con attrezzature collettive pubbliche di carattere generale”, un’area che ospita attrezzature di servizio alla città, di tipo pubblico o comunque collettivo. Nella categoria di aree per attrezzature d’interesse comune rientrano non solo le aree ospedaliere e gli istututi scolastici superiori ma anche servizi generali quali Stadio, Tribunale, Pretura, Procura della Repubblica, Questura e Camera di Commercio.12

11 Tavola Standard Urbanistici, QC-II-4B, scala 1:15.000, Quadro

Conoscitivo del Piano Strutturale del Comune di Lucca, Dicembre 2015.

12 Art. 134 – Spazi e attrezzature d’interesse generale, Regolamento

Urbanistico del Comune di Lucca del 2004, p. 136.

(33)

28

2.2.5 La classificazione funzionale della mobilità

Dall’estratto della tavola Mobilità classificazione funzionale 13 del

Quadro Conoscitivo del Piano Strutturale (5) si evince la classificazione delle strade attorno all’area di “Campo di Marte”. Dalle strade urbane di quartiere, che hanno un andamento radiale rispetto al centro rappresentato dal cerchio delle mura (strade dal colore rosso acceso), si articolano le strade interzonali (colore arancione) e da quest’ultime infine le strade locali (rosa- beige).

In particolare sono strade locali tutte le strade in prossimità dell’area di studio, come Via dell’Ospedale, Via Pfanner, Via delle Cornacchie e Via Pelliccia, ad eccezione di Via Gianni, Via Vecchia Pesciatina e Via Barbantini, classificate come “strade interzonali”.

Le strade urbane di quartiere, interessanti in questa sede, sono infine la cerchia stradale attorno alle mura e i due raggi corrispondenti a Via Castruccio Castracani e Via Statale 12.

13 Tavola Mobilità classificazione funzionale, QC-II-6.1B, scala 1:15.000,

Quadro Conoscitivo del Piano Strutturale del Comune di Lucca, Dicembre 2015.

(34)

29

2.2.6 I vincoli paesaggistici

(35)

30

Delle tavole del Quadro Conoscitivo del Piano Strutturale della città di Lucca sono fondamentali le tavole relative ai vincoli paesaggistici e ambientali e quelle dei vincoli storici, che hanno lo scopo di fornire un supporto cartografico all’individuazione degli ambiti, delle aree e degli immobili sottoposti a regime di particolare tutela. La ricognizione dei vincoli sovraordinati è stata effettuata su CTR in scala 1:10.000, secondo tre quadranti cartografici in scala ridotta estesi all’intero territorio comunale. In particolare, l’area di studio corrispondente all’Ospedale “Campo di Marte” si trova all’interno del quadrante B.

Il Vincolo Paesaggistico è uno strumento previsto dalla legislazione italiana per tutelare gli immobili e le aree di maggior pregio paesaggistico, con la finalità di mitigare l’inserimento di opere edilizie e infrastrutture in questi spazi. Per queste aree tutelate il Comune non è più l’unico ente preposto a decidere riguardo gli interventi edilizi: occorre l’autorizzazione di enti gerarchicamente sovraordinati, come la Regione, su parere vincolante della Sovrintendenza ai Beni paesaggistici e ambientali. I vincoli paesaggistici sono disciplinati dal Codice dei beni Culturali e del Paesaggio (Decreto Legislativo 22 gennaio 2004, n. 42 e successive modifiche) che, all’art.2, innovando rispetto alle precedenti normative, ha ricompreso il paesaggio nel “Patrimonio culturale” nazionale. Le disposizioni del Codice che regolamentano i vincoli paesaggistici sono l’art. 136 e l’art. 142.

Dall’estratto della tavola Vincoli Paesaggistici 14(6) del Quadro

Conoscitivo del Piano Strutturale si viene a conoscenza dell’esistenza di un vincolo paesaggistico secondo l’art. 136 del DL 42/2004 (ex. 1497/1939) su gran parte dell’area di studio, ovvero la zona delimitata da Via Gianni, Via dell’Ospedale, Via Pelliccia e la strada interna all’area “Campo di Marte”, attualmente chiusa, mentre risulta esclusa l’area nord-orientale, che in effetti è di più recente costruzione rispetto all’area occidentale. Per completezza si riporta di seguito il testo dell’art. 136 del DL 2004:

Immobili ed aree di notevole interesse pubblico

1. Sono soggetti alle disposizioni di questo Titolo per il loro notevole interesse pubblico:

a) Le cose immobili che hanno cospicui caratteri di bellezza naturale, singolarità geologica o memoria storica, ivi compresi gli alberi monumentali;

b) Le ville, i giardini e i parchi, non tutelati dalle

disposizioni della Parte seconda del presente codice, che si distinguono per la loro non comune bellezza;

14 Tavola Vincoli paesaggistici, QC-II-7.1B, scala 1:15.000, Quadro

(36)

31 c) I complessi di cose immboli che compongono un

caratteristico aspetto avente valore estetico e tradizionale, inclusi i centri ed i nuclei storici;

d) Le bellezze panoramiche e così pure quei punti di vista o di belvedere, accessibili al pubblico, dai quali si goda lo spettacolo di quelle bellezze.

Inoltre, all’interno della zona su cui insiste un vincolo paesaggistico si trovano anche degli edifici con vincolo storico artistico, in particolare il padiglione principale, edificio del 1935 circa, e il padiglione 8, all’angolo fra Via dell’Ospedale e Via Bianchini, costruito per ospitare Igiene e Organizzazione Sanitaria ma attualmente non attivo.

I vincoli storici artistici si rifanno alla Legge 1089 del 1939

(37)

32

2.2.7 I beni storico culturali

Nella tavola Beni Storico Culturali 15 (7), l’intera area di “Campo

di Marte” è classificata come “un’area con edifici dismessi, di edilizia specialistica”. All’interno dell’area di studio il primo padiglione è soggetto a vincolo diretto secondo la legge 1089 del 1939, in quanto espressione della cultura architettonica del Novecento e costituisce anche un immobile di proprietà pubblica secondo il DPR 283/2000. Sono soggetti a vincolo diretto anche l’edificio M o padiglione 8, recentemente ristrutturato ma non attivo e l’edificio 21, corrispondente un tempo al centralino, ma anch’esso attualmente abbandonato. La dichiarazione dell’interesse culturale, altrimenti definita “tutela diretta”, è disciplinata dall’art. 13 del Codice del 2004. A differenza del vincolo diretto, che riguarda il bene culturale, il vincolo indiretto si caratterizza per coinvolgere l’ambito costituente la “fascia di rispetto”, perciò il vincolo indiretto può essere imposto sull’area che si trova in vista o in prossimità del bene culturale.

15 Tavola Beni storico culturali, QC II-9.1B, scala 1:15.000, Quadro

Conoscitivo del Piano Strutturale del Comune di Lucca, Dicembre 2015.

(38)

33

2.2.8 L’estratto del Regolamento Urbanistico

Per quanto attiene gli immobili storici o le attrezzature pubbliche, oggetto di specifici accordi o protocolli di intesa, oppure di immobili di particolare pregio, la Variante al

Regolamento Urbanistico del 2012 supera le prescrizioni dei

precedenti Progetti Norma, che quindi decadono, e permette gli interventi su questi ambiti attraverso specifiche modalità di attuazione.

Nel caso delle attrezzature dell’ex area ospedaliera “Campo di Marte”, la necessità di operare un intervento superiore al recupero edilizio è dettata dalla necessità di dare attuazione all’Accordo di Programma tra Regione Toscana, Comune di Lucca e gli altri organi coinvolti, finalizzato alla individuazione dei percorsi ottimali e condivisi per la valorizzazione del patrimonio immobiliare AUSL 2 dismesso o da dismettere a fini sanitari. Si prevede quindi di intervenire in questa area mediante uno specifico Piano di Recupero.

Infatti, l’estratto della Variante all’RU (8) individua l’ex area ospedaliera come “un’area soggetta a Pianificazione Attuativa” e in particolare al Piano di Recupero.

(39)

34

Riferimenti normativi

Piano Strutturale di Lucca

Regolamento Urbanistico di Lucca

Legge 1089 del 1939 Tutela delle cose d’interesse Artistico o Storico

Decreto Legislativo n.42 del 2004 Codice dei beni Culturali e del

Paesaggio

Sitografia

Sito del Comune di Lucca: www.comune.lucca.it

Riferimento alle immagini

1. Estratto della tavola Permanenze storiche del Quadro Conoscitivo del Piano Strutturale di Lucca, QC-II-1B, Dicembre 2015.

2. Estratto della tavola Evoluzione diacronica dei tessuti pianificati del Quadro Conoscitivo del Piano Strutturale di Lucca, QC-II-2.1B, Dicembre 2015.

3. Estratto della tavola Analisi dei tessuti specializzati del Quadro Conoscitivo del Piano Strutturale di Lucca, QC-II-3.1B, Dicembre 2015.

4. Estratto della tavola Standard Urbanistici del Quadro Conoscitivo del Piano Strutturale di Lucca, QC-II-4B, Dicembre 2015.

5. Estratto della tavola Classificazione funzionale della mobilità del Quadro Conoscitivo del Piano Strutturale di Lucca, QC-II-6.1B, Dicembre 2015.

6. Estratto della tavola Vincoli Paesaggistici del Quadro Conoscitivo del Piano Strutturale di Lucca, QC-II-7.1B, Dicembre 2015.

7. Estratto della tavola Beni storico culturali del Quadro Conoscitivo del Piano Strutturale, QC-II-9.1B, Dicembre 2015.

(40)

35

3. LA SCUOLA

3.1 La storia dell’istituzione e della tipologia

scolastica

“La scuola è tra le istituzioni umane quella di maggior importanza dal momento che si prefigge lo scopo di formazione delle nuove generazioni e della trasmissione di quelle conoscenze che garantiscono, attraverso il perdurare e il loro trasformarsi nel tempo, la continuità e lo sviluppo della civiltà”.1

La scuola, quale sistema complesso e articolato di insegnamento, nasce con le prime grandi civiltà agricole, da quella egizia a quella mesopotamica, quindi quelle civiltà che per prime nella storia edificarono delle città. Quest’ultime erano fondate su una rigida divisione in classi sociali, tra le quali la casta dei sacerdoti e quella dei funzionari sociali avevano il monopolio dell’istruzione e della conoscenza. L’istruzione sarà quasi esclusivo appannaggio dei nobili almeno fino al primo Rinascimento, quando anche il livello culturale dei mercanti, definibili come “classe media”, dovrà adeguarsi al crescere dei commerci e soprattutto ai nuovi sistemi contabili e alle implicazioni legate al mestiere.

Per l’istruzione di massa si dovrà però aspettare la Rivoluzione Industriale che, con i suoi sconvolgimenti economici, sociali e soprattutto produttivi, determinerà la necessità di una manodopera con un livello minimo di istruzione e conseguentemente le città saranno dotate di scuole per formare gli operai.

Infine, nel XX secolo la nascita di discipline come la pedagogia e la psicologia, insieme alla presa di coscienza dell’importanza di un’istruzione diffusa, comporteranno la necessità di diffondere le scuole capillarmente sul territorio e di riformarle profondamente, dando vita a diverse tipologie di edifici scolastici.

3.1.1 Dalla nascita della scuola all’Impero Romano

La scuola nasce quindi nel momento in cui la città diviene un’unità autonoma, come strumento per l’esercizio del potere: la scuola assolve al compito di formare le nuove generazioni e di collocarle al loro giusto posto all’interno della città stessa. Per questo motivo, nelle città delle civiltà antiche, come del resto nella Grecia Antica, non c’era un edificio destinato esclusivamente all’istituzione scolastica, ma l’istruzione avveniva nel tempio, nella casa del maestro e soprattutto attraverso il contatto diretto con la vita della città e le sue attività.

1 Cit. M. Sole, Manuale di edilizia scolastica, La Nuova Italia Scientifica,

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