CAPITOLO V:
CONCLUSIONI
CONCLUSIONI
I tumori mammari sono, in ordine di frequenza, le neoplasie più comuni nella femmina e le seconde in ordine d'importanza generale dopo i tumori cutanei, arrivando fino al 20% dei tumori totali. I tumori mammari sono più comuni nel cane che in ogni altra specie animale e circa 3 volte più comuni che nella donna. Circa il 50% delle neoplasie mammarie della cagna è di origine maligna ed è rappresentata principalmente da tumori di origine epiteliale (carcinomi). Tra questi, i più diffusi si sono dimostrati i carcinomi semplici di tipo tubulopapillare.
Esiste un'ampia letteratura in merito ai principali fattori ritenuti d'interesse prognostico nelle neoplasie mammarie della cagna. Tra questi, quelli di tipo istologico sono stati oggetto di innumerevoli dibattiti e comprendono il coinvolgimento linfonodale, la presenza di metastasi a distanza, il tipo istologico, il grado di malignità, il grado di differenziazione nucleare e la presenza di reattività linfoide intorno al tumore.
Sarcomi e carcinomi infiammatori hanno prognosi peggiore e, in merito ai carcinomi, si osserva malignità crescente dall'istotipo non infiltrante (carcinoma in situ) a quello tubulare, solido e anaplastico. È stata inoltre osservata malignità decrescente dal carcinoma semplice a quello complesso.
Tumori mammari maligni di grado III mostrano una prognosi nettamente peggiore rispetto a quelli di grado I o II.
Le lesioni metastastiche si manifestano più frequentemente in seguito allo sviluppo di carcinomi scarsamente differenziati, di tipo semplice, solido.
La percentuale di sopravvivenza dei pazienti dopo l'intervento chirurgico è estremamente variabile nei diversi studi in quanto risulta influenzata negativamente dalla presenza di carcinomi di tipo semplice (soprattutto solidi e anaplastici) e di tipo speciale, di grado III e con metastasi linfonodali. Inoltre, minore è l'età del paziente al momento della chirurgia, maggiore sarà la percentuale di sopravvivenza.
Il nostro studio va ad aggiungersi quindi alle numerose pubblicazioni scientifiche esistenti nell'ambito delle neoplasie mammarie della cagna allo scopo di fornire un contributo, seppur modesto, sulle conoscenze attuali dei fattori prognostici di tipo istologico, correlandoli alla pratica clinica. Potrebbe inoltre servire da spunto per studi futuri, su popolazioni più ampie di soggetti, per correlare in modo più specifico gli eventi “recidiva”, “metastasi” e
“morte” con i vari periodi di follow-up (6-12-18 e 24 mesi), considerata la
fondamentale importanza per poter individuare le neoplasie che rispondono adeguatamente alla terapia locale e quelle che, invece, richiedono una terapia adiuvante postoperatoria.