Capitolo Terzo - Romanzo e sceneggiatura a confronto
Romanzo
[Ed.; 1] La festa per il matrimonio di Mr. e Mrs. Colwan, cioè Lord e Lady Dalcastle, e la loro prima notte di nozze.
[Ed.; 2] Mrs. Colwan scappa di casa e torna a Glasgow da suo padre, dove però non trova alcun sostegno. Mr. Colwan la riporta a Dalcastle.
[Ed.; 3] Mrs. Colwan tenta inutilmente di convertire suo marito; si separano in casa. [Ed.; 4] Miss Logan comincia a
frequentare Dalcastle. Mrs. Colwan invita Mr. Wringhim come ospite fisso.
[Ed.; 5] Mr. Wringhim accusa Mr. Colwan di infedeltà coniugale. Mr. Colwan
rispedisce le accuse al mittente.
[Ed.; 6] Nasce George. Mrs. Colwan non chiede mai alla balia di farglielo vedere. [Ed.; 7] Nasce Robert. Mr. Colwan separa il suo primogenito dal secondo figlio di Mrs. Colwan.
[Ed.; 8] George cresce sotto la tutela di Mr. Colwan, Robert sotto quella di Mr.
Wringhim.
[Ed.; 9] Mrs. Colwan prende Robert e si trasferiscono a Glasgow da Mr. Wringhim. [Ed.; 10] Robert e George si incontrano per la prima volta a una partita di tennis, a Edimburgo, ormai entrambi maggiorenni. Si scambiano insulti, e George finisce col colpire Robert. George poi chiede perdono, ma Robert rifiuta una riconciliazione. [Ed.; 11] Robert segue George e i suoi amici fino ad una taverna, dove viene chiuso fuori. Incita i passanti ad una rissa e viene arrestato.
Sceneggiatura
[Parte I; Scena 1] Introduzione dell’editore Mr. Blackford e di sua moglie Emily. Arrivo di un plico misterioso, che prende in consegna lei.
[Parte I; Scena 2] Mrs. Blackford comincia a leggere il diario trovato nel plico e si spaventa.
[Parte I; Scena 3] Mr. Blackford crede che il diario sia un falso ma Mrs. Blackford lo convince ad indagare più a fondo.
[Parte I; Scena 4] Viaggio di Mr. e Mrs. Colwan, neo-sposi, verso Dalcastle. [Parte I; Scena 5] La festa per il
matrimonio di Mr. e Mrs. Colwan, cioè Lord e Lady Dalcastle.
[Parte I; Scena 6] Prima notte di nozze. [Parte I; Scena 7] Mrs. Colwan tenta inutilmente di convertire suo marito; rimane incinta e ottiene la separazione in casa.
[Parte I; Scena 8] Miss Logan comincia a frequentare Dalcastle. Mrs. Colwan invita Mr. Wringhim come ospite fisso.
[Parte I; Scena 9] Arrivo di Mr. Wringhim a Dalcastle e alleanza con Mrs. Colwan. [Parte I; Scena 10] Mr. Wringhim accusa Mr. Colwan di infedeltà coniugale. Mr. Colwan rispedisce le accuse al mittente. [Parte I; Scena 11] Mr. Colwan assume Miss Logan come governante di Dalcastle. Mrs. Colwan si fa consolare da Mr.
Wringhim.
[Parte I; Scena 12] Mrs. Colwan rifiuta il neonato a cui ha dato la luce.
[Ed.; 12] Mr. Wringhim usa le sue conoscenze politiche per far liberare Robert e incitare una nuova rivolta.
[Ed.; 13] Mr. Wringhim invoca l’ira di Dio e del Diavolo sui Colwan.
[Ed.; 14] Robert segue George ovunque per un mese.
[Ed.; 15] George scala la collina di Arthur’s Seat. Si scontra con Robert. [Ed.; 16] George si lamenta col padre, che chiama Robert un “figlio del demonio”. [Ed.; 17] Robert e Mr. Wringhim denunciano George al magistrato per aggressione.
[Ed.; 18] Robert viene multato per persecuzione.
[Ed.; 19] George e i suoi amici festeggiano ad una taverna. Drummond si ubriaca e si allontana in collera.
[Ed.; 20] George esce da solo dalla taverna. Viene ritrovato morto lì davanti.
[Ed.; 21] Drummond viene dichiarato colpevole dell’omicidio di George, ma fugge in Austria prima che venga arrestato. [Ed.; 22] Dopo la morte di George, Lord Dalcastle va in depressione
[Ed.; 23] Lord Dalcastle muore, e Miss Logan è costretta a lasciare Dalcastle [Ed.; 24] Miss Logan perde tutto e si trasferisce mentre Lady Colwan, Robert e Mr. Wringhim prendono possesso di Dalcastle e di tutte le sue ricchezze. [Ed.; 25] Miss Logan cambia nome in Mrs. Logan. Diventa ossessionata dall’idea che Lady Colwan abbia fatto assassinare George.
[Ed.; 26] Mrs. Logan conosce Bell Calvert.
[Parte I; Scena 13] Mr. Colwan separa il suo primogenito dal secondo figlio di Mrs. Colwan.
[Parte I; Scena 14] Mr. Colwan e Mrs. Colwan si separano definitivamente. [Parte I; Scena 15] Mrs. Colwan prende Robert e si trasferiscono a Glasgow da Mr. Wringhim.
[Parte I; Scena 16] Robert e George crescono separatamente, e molto diversamente l’uno dall’altro.
[Parte I; Scena 17] Robert, per invidia, mente e mette nei guai un suo compagno di scuola, McGill.
[Parte I; Scena 18] McGill si vendica. Barnett, l’uomo di fatica di Mr. Wringhim, salva Robert.
[Parte I; Scena 19] Robert mente per far cacciare Barnett.
[Parte I; Scena 20] Mr. Wringhim dichiara Robert un Predestinato. Robert incontra Gil-Martin per la prima volta.
[Parte I; Scena 21] Mrs. Colwan teme che Robert abbia incontrato un diavolo. Mr. Wringhim dichiara che è impossibile. Robert pensa di aver incontrato lo Zar. [Parte I; Scena 22] Gil-Martin convince Robert a uccidere per la prima volta: Barnett muore, la colpa ricade su McGill. [Parte I; Scena 23] Mrs. Colwan e Mr. Wringhim sono preoccupati per Robert. [Parte I; Scena 24] Robert e Mr. Wringhim vanno a Edimburgo.
[Parte I; Scena 25] Robert e George si incontrano per la prima volta a una partita di tennis, a Edimburgo, ormai entrambi maggiorenni. Si scambiano insulti, e George finisce col colpire Robert. George
[Ed.; 27] La domestica di Mrs. Logan testimonia in tribunale a favore di Bell Calvert.
[Ed.; 28] Bell Calvert ringrazia Mrs. Logan per l’aiuto raccontandole la sua storia. [Ed.; 29] ] Bell Calvert cerca clienti la notte della morte di George.
[Ed.; 30] Un uomo compra i favori di Bell in una locanda.
[Ed.; 31] Bell e l’uomo assistono al duello mortale da una finestra.
[Ed.; 32] Bell giura a Mrs. Logan di aiutarla a far incriminare il vero assassino. [Ed.; 33] Mrs. Logan vede un uomo con l’aspetto di George.
[Ed.; 34] Robert viene indotto dall’uomo che sembra George a confessare davanti a Mrs. Logan e Bell Calvert, che lo
picchiano e lo legano.
[Ed.; 35] Mrs. Logan e Bell Calvert denunciano Robert al magistrato, ma quando le guardie vanno ad arrestarlo a Dalcastle Robert è sparito, ed anche Lady Colwan. Di loro non si saprà mai più nulla. [Diario; 1] La madre di Robert è una santa, il padre è un abominevole peccatore. [Diario; 2] Il padre abbandona Robert, ma per sua fortuna il reverendo Wringhim lo accoglie e lo educa.
[Diario; 3] Robert mente per far cacciare Barnett, l’uomo di fatica di Mr. Wringhim, perché si sente giudicato.
[Diario; 4] Robert, per invidia, mente e mette nei guai un suo compagno di scuola, McGill.
[Diario; 5] McGill si vendica. Barnett salva Robert.
poi chiede perdono, ma Robert rifiuta una riconciliazione
[Parte I; Scena 26] Robert segue George e i suoi amici fino ad una taverna, dove viene chiuso fuori. Incita i passanti ad una rissa e viene arrestato.
[Parte I; Scena 27] Mr. Wringhim invoca l’ira di Dio e del Diavolo sui Colwan. [Parte I; Scena 28] Robert è convinto di essere sotto un incantesimo per un mese. [Parte I; Scena 29] Gil-Martin convince Robert a seguire George fino in cima ad Arthur’s Seat per ucciderlo, ma Robert non ci riesce.
[Parte I; Scena 30] Robert e Mr. Wringhim denunciano George al magistrato per aggressione.
[Parte I; Scena 31] Robert viene multato per persecuzione. Gil-Martin promette di occuparsi del magistrato.
[Parte I; Scena 32] Robert viene a sapere che il magistrato è morto.
[Parte I; Scena 33] Robert prega in chiesa per avere un segno. Una donna in bianco lo esorta a tornarsene a casa.
[Parte I; Scena 34] Gil-Martin convince Robert a tentare di nuovo di uccidere George.
[Parte I; Scena 35] Robert uccide George. [Parte I; Scena 36] Mr. e Mrs. Blackford cominciano a credere nella autenticità del diario. Decidono di continuare le ricerche. [Parte II; Scena 1] Mr. e Mrs. Blackford continuano le ricerche.
[Parte II; Scena 2] Dopo la morte di George, Lord Dalcastle va in depressione. [Parte II; Scena 3] Lord Dalcastle muore, e
[Diario; 6] Mr. Wringhim dichiara Robert un Predestinato. Robert incontra Gil-Martin per la prima volta.
[Diario; 7] Mrs. Colwan teme che Robert abbia incontrato un diavolo. Mr. Wringhim dichiara che è impossibile.
[Diario; 8] Secondo incontro tra Robert e Gil-Martin: Gil-Martin rivela l’abilità di mutare forma fino a rispecchiare il suo interlocutore.
[Diario; 9] Incontri successivi; Gil-Martin discute con Robert oltre i limiti della teologia della predestinazione. Robert pensa di aver incontrato lo Zar.
[Diario; 10] Il pio Mr. Blanchard mette Robert in guardia verso Gil-Martin. [Diario; 11] Mrs. Colwan e Mr. Wringhim sono preoccupati per Robert. Robert ha una visione di armi divine che dal cielo
puntano verso di lui.
[Diario; 12] Gil-Martin convince Robert a uccidere per la prima volta: Mr. Blanchard muore, la colpa ricade su un predicatore. [Diario; 13] Robert e Mr. Wringhim vanno a Edimburgo.
[Diario; 14] Gil-Martin rivela a Robert che la sua missione è uccidere George. Robert vuole vedere suo fratello.
[Diario; 15] Robert e George si incontrano per la prima volta a una partita di tennis, ormai entrambi maggiorenni. Si scambiano insulti, e George finisce col colpire Robert. George poi chiede perdono, ma Robert rifiuta una riconciliazione.
[Diario; 16] Robert segue George e i suoi amici fino ad una taverna, dove viene chiuso fuori. Incute timore nei cuori dei peccatori e viene arrestato.
[Diario; 17] Robert tenta di convertire la guardia carceraria. Mr. Wringhim lo libera
Miss Logan è costretta a lasciare Dalcastle. [Parte II; Scena 4] Miss Logan perde tutto e si trasferisce a Edimburgo mentre Lady Colwan, Robert e Mr. Wringhim prendono possesso di Dalcastle e di tutte le sue ricchezze. La servitù li abbandona. [Parte II; Scena 5] Gil-Martin si rifà vivo con Robert a Dalcastle. Lo convince a non fare la carità ai poveri.
[Parte II; Scena 6] Robert si è insediato nella nuova casa con nuova servitù. [Parte II; Scena 7] Mrs. Keeler accusa Robert di aver profanato la virtù della figlia. L’avvocato Linkum rende Robert proprietario della casa dei Keeler. Gil-Martin ha preso l’aspetto di George. [Parte II; Scena 8] Gil-Martin esercita la sua influenza su Robert. Robert si irrita con sua madre e la minaccia.
[Parte II; Scena 9] Mrs. Logan conosce Bell Calvert.
[Parte II; Scena 10] La domestica di Mrs. Logan testimonia in tribunale a favore di Bell Calvert.
[Parte II; Scena 11] Bell Calvert ringrazia Mrs. Logan per l’aiuto raccontandole la sua storia.
[Parte II; Scena 12] Bell Calvert cerca clienti la notte della morte di George. [Parte II; Scena 13] Un uomo compra i favori di Bell in una locanda.
[Parte II; Scena 14] Bell e l’uomo
assistono al duello mortale da una finestra. [Parte II; Scena 15] Bell giura a Mrs. Logan di aiutarla a far incriminare il vero assassino.
[Parte II; Scena 16] Robert non ricorda mesi interi. Gil-Martin e Lady Dalcastle
e invoca l’ira di Dio e del Diavolo sui Colwan.
[Diario; 18] Robert è convinto di essere vittima di un maleficio di Miss Logan. Per un mese non lascia mai la sua stanza. [Diario; 19] Gil-Martin convince Robert a seguire George fino in cima ad Arthur’s Seat per ucciderlo. Robert prega per avere un segno. Una donna in bianco lo esorta a tornarsene a casa.
[Diario; 20] Robert esita finché George non lo vede e lo attacca. Robert si difende così bene da fargli implorare perdono. [Diario; 21] Robert e Mr. Wringhim denunciano George al magistrato per aggressione.
[Diario; 22] Robert viene multato per persecuzione. Gil-Martin promette di occuparsi del magistrato. Il giorno dopo il magistrato è morto.
[Diario; 23] Gil-Martin convince Robert a tentare di nuovo a uccidere George. In un eroico duello, Robert uccide George. [Diario; 24] Gil-Martin esulta per la condanna di Drummond. Convince Robert a tentare di uccidere Lord Dalcastle, ma l’uomo muore di cause naturali prima che possano farlo.
[Diario; 25] Lady Colwan, Robert e Mr. Wringhim prendono possesso di Dalcastle e di tutte le sue ricchezze. La servitù li abbandona.
[Diario; 26] Gil-Martin si rifà vivo con Robert a Dalcastle. Lo convince a non fare la carità ai poveri.
[Diario; 27] Mrs. Keeler accusa Robert di aver profanato la virtù della figlia.
L’avvocato Linkum rende Robert proprietario della casa dei Keeler. Gil-Martin ha preso l’aspetto di George.
sono spariti.
[Parte II; Scena 17] Nel villaggio vicino a Dalcastle le anziane spettegolano su un diavolo che si accompagna a Robert e sulla scomparsa di Lady Dalcastle e della
ragazza da lui sedotta.
[Parte II; Scena 18] Mrs. Logan vede Gil-Martin con l’aspetto di George.
[Parte II; Scena 19] Robert viene indotto da Gil-Martin a confessare davanti a Mrs. Logan e Bell Calvert, che lo picchiano e lo legano.
[Parte II; Scena 20] Due corpi di donne vengono rinvenuti e portati a Dalcastle. Robert fugge.
[Parte II; Scena 21] I Blackford hanno esaurito le ricerche. Decidono di andare a Selkirk per trovare la fonte della storia. [Parte II; Scena 22] I Blackford in viaggio. Mrs. Blackford legge il diario di Robert. [Parte II; Scena 23] Robert è a piedi, braccato e senza un soldo.
[Parte II; Scena 24] Robert trova ospitalità presso la casa di un fattore.
[Parte II; Scena 25] Durante la notte i fantasmi dei suoi omicidi tormentano Robert, facendolo fuggire.
[Parte II; Scena 26] Gil-Martin suggerisce il suicidio a Robert, che rifiuta.
[Parte II; Scena 27] L’editore arriva a casa del fratello James.
[Parte II; Scena 28] I Blackford discutono delle varie versioni della leggenda dello straniero maledetto, e del rinvenimento del diario.
[Parte II; Scena 29] I fratelli Blackford interrogano vari testimoni sulle varie
[Diario; 28] Robert cade in depressione, non vuole vedere nessuno e in particolare evita sua madre.
[Diario; 29] Robert non ricorda mesi interi. Gil-Martin e sua madre sono spariti.
[Diario; 30] Il valletto di Robert, Samuel Scrape, gli racconta i pettegolezzi delle anziane del villaggio vicino Dalcastle riguardo Robert e il Diavolo che lo
accompagna, e la parabola del pio villaggio di Auchtermuchty.
[Diario; 31] Robert viene indotto da Gil-Martin a confessare davanti a Mrs. Logan e Bell Calvert, che lo picchiano e lo legano. [Diario; 32] Due corpi di donne vengono rinvenuti e portati a Dalcastle. Robert fugge a piedi e senza un soldo.
[Diario; 33] Robert trova ospitalità presso la casa di un tessitore. Durante la notte si impiglia nel telaio e il tessitore lo picchia chiamandolo “demonio”.
[Diario; 34]Robert si rifugia a Edimburgo sotto falso nome. Fa stampare un opuscolo con le sue memorie ma dopo un esiguo numero di copie Gil-Martin si rifà vivo e Robert scappa di nuovo.
[Diario; 35] Robert trova ospitalità presso la casa di un fattore. Durante la notte i fantasmi dei suoi omicidi tormentano Robert, facendolo fuggire.
[Diario; 36] Robert incontra Gil-Martin, che gli chiede di giurargli fedeltà. Robert scappa.
[Diario; 37] Robert viene cacciato da una casa di contadini in piena notte quando sembrano essere attaccati dai fantasmi. Gil-Martin lo salva, e gli suggerisce il suicidio come soluzione. Robert rifiuta. [Diario; 38] Robert si traveste da pastore e riesce a seminare Gil-Martin. Trova rifugio
versioni della storia del suicidio dello straniero.
[Parte II; Scena 30] I fratelli Blackford riesumano il cadavere dello straniero maledetto sulla collina.
[Parte II; Scena 31] Mr. Blackford rivela a Mrs. Blackford di aver trovato il
medaglione di Gil-Martin sepolto nella tomba.
in una casa nota per essere stregata, dove i suoi fantasmi non destano sorpresa. [Diario; 39] Robert viene cacciato e salvato di nuovo da Gil-Martin, che si fa giurare fedeltà. Decidono di suicidarsi insieme.
[Ed.; 36] L’editore discute delle varie versioni della leggenda dello straniero suicida, e del rinvenimento della sua mummia.
[Ed.; 37] L’editore, incuriosito, decide di andare a riesumare il corpo del suicida per vedere la mummia.
[Ed.; 38] L’editore trova il diario di Robert sepolto nella tomba.
[Ed.; 39] Le conclusioni dell’editore sono che Robert era un pazzo mitomane, e che
niente di quello che ha scritto sia realmente accaduto.
Il primo passo è individuare le linee narrative che sostengono la trama del romanzo e smontarle in unità di azione facilmente traducibili in singole scene.
Hogg ha lavorato attraverso due linee narrative (e due narratori) ben distinte, chiamate rispettivamente The Editor’s narrative e The Private Memoirs and Confessions of a Justified
Sinner; la parte dell’Editore è a sua volta suddivisa in due e fa da cornice al vero e proprio
diario del protagonista, Robert. Nello schema sono indicate rispettivamente come [Ed. ; #] e [Diario; #], dove # è un numero progressivo che indica l’unità di azione individuata
all’interno della linea narrativa.
Cronologicamente le due linee narrative si sovrappongono dall’infanzia di Robert fino alla sua scomparsa da Dalcastle, ma in pratica sono pochi gli avvenimenti sviluppati in maniera estesa in entrambe le parti, e in particolare sono l’incontro/scontro di Robert e George alla partita di tennis e poi sulla montagna. Di conseguenza il gioco ad incastro delle linee narrative, che si completano a vicenda, rende possibile integrare le due in maniera cronologica senza necessariamente dover fermare continuamente l’azione per ripetere gli stessi eventi dal secondo punto di vista: la storia mantiene coerenza e pathos anche senza preservare la
semplificazione di una progressione cronologica piuttosto che tematica aiuta a mantenere alta la tensione per lo spettatore, producendo più spesso anche se in maniera più contenuta
quell’effetto di soddisfazione che scaturisce dal capire cosa sia veramente successo riguardo a eventi presentati all’inizio solo da una voce narrante incompleta. È bene ricordare che uno scrittore non può dettare il ritmo di lettura al proprio lettore, che può a suo piacimento tornare indietro a rileggere le pagine che preferisce senza snaturare la sua esperienza di lettura né compromettere la sua capacità di comprensione del prodotto letterario, mentre in un prodotto audiovisivo la comprensione dello spettatore è ancorata saldamente al montaggio e alla visione del filmato ai ritmi e con i tempi dettati dal regista.
Detto questo, in realtà questa sceneggiatura non è rivolta ad una esperienza di visione cinematografica quanto ad una visione televisiva, meglio ancora se su DVD o altro supporto digitale, questo sia perché tale rapporto spettatore-schermo è più intimo e più si approssima a quello lettore-libro, sia perché la lunghezza della storia è tale da non poter essere contenuta in meno di tre ore circa di filmato.
È subito palese che una divisione in tre atti secondo il paradigma di Syd Field è inadatta, anche applicandolo due volte, una per ciascuna puntata. Il romanzo non fornisce “pinze” o “colpi di scena” a comando, e comunque il protagonista non ha il tipo di arco evolutivo richiesto dal cinema classico Hollywoodiano.
Tuttavia una delle novità più recenti in ambito della produzione seriale televisiva, sia in America che in Canada, è proprio l’abbandono della struttura a tre atti in favore della struttura a cinque atti di derivazione classico/ellenistica: la stessa organizzazione di esposizione, complicazione, climax, anti-climax e risoluzione adottata dal teatro ma condensata in
cinquanta minuti al ritmo di una scena diversa ogni tre pagine; l’evoluzione della complessità delle storie racchiuse nelle singole puntate delle serie più ambiziose ha determinato questo ritorno verso la teoria drammatica di stampo teatrale.
La struttura in tre atti è stata codificata dallo scrittore e drammaturgo tedesco Gustav Freytag a metà ottocento nel suo libro Die Technik des Dramas1, dove analizza le tragedie del teatro classico greco e di Shakespeare, ed è riassumibile in breve grazie alla cosiddetta “piramide di Freytag”:
1
(fig. 3)
Il primo atto è quello dell’esposizione, dove vengono presentati i personaggi, la situazione e il conflitto di base. L’evento istigatore da il via al secondo atto, dove il conflitto di base si complica, e in generale vengono aggiunti altri ostacoli a frustrare gli obbiettivi del
protagonista. Il terzo atto è dove si colloca il climax, l’apice della tensione e il punto di svolta della storia: nelle commedie è il momento in cui gli eventi cominciano ad essere favorevoli al protagonista, mentre nelle tragedie è dove tutto volge al peggio. Nel quarto atto gli eventi scendono a spirale verso la risoluzione del conflitto del protagonista, nel bene o nel male, e nel quinto atto si collocano le conseguenze della risoluzione, e un ritorno all’ordine tramite lo scioglimento di ogni nodo della narrazione.
Questa struttura a piramide che scandisce cinque atti non è peculiare al teatro occidentale: è la stessa che si trova nel teatro classico Noh e nel Kabuki giapponese nella forma del principio del “Jo-ha-kiū”; si traduce più o meno con “inizio - rottura - rapido”, e vuol dire che tutte le azioni dovrebbero iniziare lentamente, prendere velocità e poi terminare rapidamente. È un principio che guida tutto, dalla macrostruttura degli spettacoli (che nel teatro classico
giapponese durano una giornata intera per creare un’esperienze di fuga totale dalla realtà), dei drammi, delle singole scene e fino a ciascuna azione degli attori.
Climax Evento istigatore Risoluzione Dénouement Azione in ascesa Azione in discesa Esposizione
L’attore e drammaturgo del quindicesimo secolo Zeami Motokiyo fu il primo a descrivere le cinque parti (dān) in cui è diviso il dramma Noh nella sua forma ideale; il primo dān è lento e di buon auspicio secondo il principio del jo; nel secondo, terzo e quarto dān si sviluppa il dramma e l’azione secondo il principio ha, con il climax durante il terzo dān, per poi ritornare alla calma nel quinto dān con il kiū.2
Particolarmente interessante è l’interpretazione allegorica che ne da il cantautore jōruri3 Takemoto Gidayū alla fine del diciottesimo secolo: descrive il primo atto come “amore”, con musica e temi gentili e di buon auspicio che mettano il pubblico di buon umore, seguito dal secondo atto, shura, di “guerrieri e battaglie” dove la musica e l’azione si fa concitata; il terzo atto, il climax, è caratterizzato dall’apice del dramma; il quarto atto è il michiyuki, il “viaggio” dove si allenta la tensione attraverso canti e musica senza far procedere l’azione, e il quinto atto è la rapida conclusione che riporta all’equilibrio iniziale4.
Guardiamo ora la fabula nel romanzo di Hogg: Lord e Lady Colwan si sposano e in seguito si separano (esposizione); Robert viene proclamato uno degli Eletti e incontra Gil-Martin (evento scatenante); istigato dal suo doppio, comincia a punire i peccatori a modo suo (azione in ascesa) fino ad assassinare suo fratello George (climax); si trasferisce a Dalcastle dove sembra cadere sempre più a fondo in una spirale di vizio e peccato, tenta la fuga fisica e psicologica da Gil-Martin (azione in discesa), e come ultimo gesto si toglie la vita (risoluzione); l’editore trova il diario di Robert e lo pubblica con le sue osservazioni e testimonianze (dénuement).
La macrostruttura della miniserie è questa, con l’aggiunta di un prologo iniziale che introduca il personaggio dell’editore e di sua moglie. L’uccisione di George, l’apice dell’azione e il punto di svolta è dove si interrompe la prima puntata. Una volta determinati questi punti di riferimento si passa al lavoro di aggiunta e di sottrazione necessari alla costruzione delle due sceneggiature.
Partiamo dalle aggiunte. La prima che incontriamo è il personaggio di Emily Blackford, la moglie dell’editore, che apre la scena trovando il diario di Robert tra la corrispondenza del marito. Nel romanzo l’editore (che non ha un nome) si rivolge direttamente al lettore, ma una
2 S.F.Q
UINN, How to write a Noh play - Zeami's Sandō, Monumenta Nipponica, vol 48, (primavera 1993).
3
simile situazione vedrebbe necessaria l’uso continuo della voce fuori campo o, in alternativa, lo sfondamento della quarta parete con lo sguardo in macchina e l’interpellazione dello spettatore. La voce fuori campo però è una soluzione di comodo negli adattamenti che nega la specificità del mezzo audiovisivo in favore di un’aderenza troppo pedissequa al testo
letterario; lo sguardo in macchina, d’altra parte, è inaccettabile, non tanto perché infrange una delle regole del cinema classico, quanto perché l’atmosfera del romanzo, la lettura di un diario personale congiunta all’indole morbosa del protagonista, crea un senso di voyeurismo che va preservata nella versione sullo schermo. Ecco perché l’incipit spia Emily intenta a preparare la scrivania del marito, al mattino presto e in una stanza semi-buia.
Emily esiste per dare all’editore un personaggio con cui dialogare, ma insieme la coppia è anche superficialmente speculare a Lord e Lady Colwan: un uomo di mezza età, scettico, e una donna molto più giovane e un po’ superstiziosa. I Blackford però compiono il tragitto opposto di avvicinamento da una situazione di relativa freddezza reciproca iniziale (Emily lavora per il marito ma non con il marito, e in stanze separate) fino a trovare nel finale una certa complicità guadagnata attraverso la condivisione della ricerca della verità sul diario.
Il diario è un elemento la cui entrata in scena è anticipata rispetto al romanzo, scelta obbligata per poterlo presentare contemporaneamente ai “fatti” scovati da Mr. Blackford. Nel romanzo la fabula dell’Editore comincia con la lettura della lettera di James Hogg che parla di una mummia riesumata su una collina nella campagna scozzese. Incuriosito, l’Editore parte con un amico per rintracciare Hogg e farsi portare fino alla tomba. Hogg però si rifiuta e l’Editore è costretto a cercare un’altra guida. Raccoglie testimonianze discordanti tra i pastori locali riguardo la storia del suicida, e finalmente viene condotto fino al luogo di sepoltura, da cui scava vari oggetti di cui si appropria, tra gli altri anche il diario. Decide dunque di fare delle ricerche indipendenti sugli eventi che ivi vi legge e poi di pubblicare insieme tutto quello che ha trovato.
Per legare in modo più stretto l’Editore alla storia di Robert i Blackford sono diventati originari di Selkirk, dove la leggenda dello straniero maledetto è da un secolo usato come spauracchio per i bambini, e colui che trova il diario e manda la lettera diventa Sir James Blackford, il fratello maggiore di Christopher. Questo da anche l’opportunità di presentare un Mr. Hogg che più coerentemente si discosta dalla faccenda della riesumazione del cadavere, visto che è James a sollecitare l’interesse del fratello.
Oltre a questa funzione di radicamento nella campagna di Selkirk, James e Helen Blackford fungono principalmente da interlocutori per Christopher e Emily, ma servono anche a fornire le testimonianze sulle dicerie che si sono sviluppate in zona dopo la morte dello straniero suicida, sia in maniera diretta (raccontandole in prima persona) che indiretta (è James a trovare i pastori locali disposti a parlare dell’accaduto).
I coniugi Blackford compaiono deliberatamente solo all’inizio e alla fine nella prima puntata per non interrompere il flusso ascendente dell’azione fino al climax dell’uccisione di George, mentre nella seconda puntata hanno un ruolo più predominante per rispecchiare la mancanza di testimonianze esterne sulle vicende di Robert dopo la sua fuga da Dalcastle, e sottolineare la necessità di affidarsi completamente al diario e alle leggende orali.
Non ci sono altre aggiunte sostanziali al materiale letterario; vi sono invece varie manipolazioni e sottrazioni.
Partendo dai tagli, nella prima puntata l’episodio della prima notte di nozze è stato condensato eliminando il tentativo di Mrs. Colwan di nascondersi nella stanza della cugina e il
conseguente rapimento da parte di Mr. Colwan che la avvolge in un tappeto e se la porta a letto di peso. Si è mantenuto l’allusione alla violenza sessuale rimandandola nel flashback al momento della separazione dei Colwan che avviene dopo la nascita dei bambini, anche perché in quella scena Mrs. Colwan abbandona il primogenito e il personaggio ha bisogno di
spiegare una scelta tanto estrema allo spettatore per non risultare piatto e senza cuore. Quanto alla scomparsa dell’entourage che accompagna la sposina a Dalcastle, oltre a non voler gravare la scena con un gruppo di personaggi che non comparirà mai più, serve a sottolineare l’isolamento in cui si trova Mrs. Colwan dal momento in cui ha sposato il lord, isolamento che nel romanzo è anche più rimarcato nella sua fuga a piedi per tornare a casa del padre il giorno dopo la prima notte di nozze; l’episodio della fuga fallita (il padre la picchia per aver abbandonato il marito e la riconsegna a lui) è interessante per la caratterizzazione di Mrs. Colwan, ma in definitiva non aggiunge nulla alla storia di Robert e anzi, ritarda l’ingresso del protagonista sulla scena, per cui è stata eliminata in toto.
Il matrimonio dei Colwan è stato alterato leggermente per anticipare la partenza di Mrs. Colwan con Robert e Wringhim alla volta di Glasgow fin dal primo anno di età del bambino; nel libro i due nuclei familiari continuano a vivere, in modo francamente poco credibile,
completamente segregati l’uno dall’altro ma sempre a Dalcastle fino a quando i bambini non vanno a scuola. Poiché l’informazione importante in quel momento è che i due fratelli crescono in modo molto diverso e senza mai conoscersi, si e ritenuto più facile accelerare semplicemente la separazione fisica.
Sempre in ragione di accelerare l’andamento della storia i primi tre incontri tra Robert e Gil-Martin sono stati accorpati in un’unica scena.
Un altro taglio significativo riguarda proprio il personaggio di Gil-Martin, che nel romanzo è chiaramente descritto come un mutaforma capace di assumere l’aspetto di chiunque
interloquisca con lui, capacità che Robert attribuisce al suo alto lignaggio, un’affermazione particolarmente ridicola se non si rammenta che ad esempio i sovrani francesi vantavano il potere soprannaturale di guarire con il tocco della mano, e che la maggior parte del popolo ci credeva. Non solo una simile caratteristica risulterebbe quanto mai distraente per uno
spettatore, che è la stessa ragione per cui sono stati cambiati anche i suoi abiti magici di foggia orientale con tanto di turbante viola e gli è stato assegnato solo un medaglione come simbolo di riconoscimento, ma sono stati anche eliminati quasi tutti gli episodi in cui Gil-Martin interagisce con persone che non siano Robert; l’obbiettivo era dare a Gil-Gil-Martin un ulteriore alone di ambiguità, dando credito all’ipotesi che sia solo un’allucinazione di Robert quanto a quella che possa semplicemente essere passato inosservato in mezzo agli altri.
A questo proposito viene a mancare la figura di Mr. Blanchard, la prima vittima di Robert e uno degli interlocutori di Gil-Martin, un personaggio che compare esclusivamente per essere ucciso, sostituito da John Barnett in modo che il delitto, compiuto verso un uomo che lo spettatore ha avuto modo di conoscere e apprezzare, abbia più impatto emotivo. Stessa ragione per cui la colpa dell’omicidio ricada su McGill e non su un anonimo predicatore che non compare mai neanche sulla pagina. L’omicidio di Barnett è anche più improvviso e spontaneo rispetto al libro, dove è un episodio premeditato e preceduto da una visione di armi divine che Robert interpreta come un’approvazione celeste, per dare un senso di escalation quando comincia successivamente a contemplare l’idea di uccidere il fratello. La visione delle armi è stata tagliata, ma la successiva visione della donna vestita di bianco è stata spostata al momento prima del vero e proprio omicidio sempre per aumentare la tensione nel punto cruciale.
Tornando a Barnett e McGill, gli episodi che li riguardano delle calunnie di Robert sono stati invertiti per metterli in ordine di gravità crescente: se il dispetto a McGill infatti è rivolto verso un compagno di classe che ricambia l’antipatia di Robert e lo ha trattato male a sua volta, la ripicca su Barnett è rivolta ad un uomo che pur considerando il ragazzino un codardo ed un bigotto non gli ha mai fatto del male e anzi lo ha anche aiutato nel momento del bisogno.
Sono stati taciuti quasi tutti i tumulti politico-religiosi in corso a Edimburgo durante la visita dei Wringhim e dei Colwan, tumulti che comunque anche nel libro sono relegati in secondo piano, per concentrare l’attenzione su Robert e la sua ossessione per George.
Mrs. Logan, ormai vedova, non si trasferisce in un villaggio qualsiasi dove incontra per caso Bell Calvert, ma torna a Edimburgo per evitare di moltiplicare troppo le location, e la sua domestica è la stessa che serviva Lady Colwan sia per dare un senso di continuità, sia per dare una prova tangibile che la servitù ha abbandonato Dalcastle pur di non rimanere a servizio degli usurpatori. È stata eliminata anche la ossessione di Mrs. Logan nell’identificare Lady Colwan come mandante dell’omicidio di George perché si è preferito mostrare il personaggio mentre tenta di rifarsi una vita finché non è trascinata di nuovo a sospettare dopo la
testimonianza di Bell Calvert.
La parabola metadiegetica sul pio villaggio di Auchtermuchty ingannato dal diavolo è stata considerata superflua ed è stata eliminata.
Ma i tagli più significativi si trovano nella seconda metà della seconda puntata, dopo la fuga di Robert da Dalcastle; non c’è più il soggiorno a Edimburgo e la stampa del diario, che è stato considerato un episodio che rallentava eccessivamente la trama senza aggiungere niente ai personaggi, e le quattro case in cui trova ospitalità ma da cui poi viene cacciato mentre è in fuga da Gil-Martin sono state condensate in un unico episodio per evitare eccessive ripetizioni. D’altro canto una volta cominciato il suo esilio da Dalcastle e l’inasprimento della
persecuzione di Gil-Martin è rimasto solo un esito possibile alla storia di Robert, e non è stato ritenuto il caso di rimandare troppo a lungo la risoluzione girandoci attorno. In questo modo si da più ampio respiro alle testimonianze degli abitanti di Selkirk, leggende popolari che si contraddicono a vicenda e che richiamano l’attenzione sull’inaffidabilità dei narratori, gettando implicitamente il dubbio anche su ciò che possono aver scoperto i Blackford autonomamente fino a quel momento.
Nel finale, non potendo far rinvenire il diario a Mr. Blackford nella tomba, si è ripiegato sul fargli trovare il medaglione di Gil-Martin, sia per gettare un’ultima ombra di ambiguità sul personaggio, e di conseguenza sull’effettiva identità del cadavere, sia per dare una prova tangibile del legame tra il suicida delle leggende di Selkirk e la storia narrata fino a questo momento.
Conclusioni
I fattori da analizzare al momento di intraprendere un adattamento dalla letteratura
all’audiovisivo sono molteplici e devono necessariamente prendere in considerazione sia le caratteristiche del libro di partenza sia del prodotto finale: non è sufficiente un approccio narratologico, alle spalle della sceneggiatura deve esserci anche un’analisi emotiva della partecipazione del lettore al libro, e l’obbiettivo dovrebbe essere quello di ricreare una analoga partecipazione emotiva nello spettatore.
Per far questo è necessario comprendere a fondo il mezzo audiovisivo da scegliere; storie diverse richiedono formati diversi, e oggigiorno il piccolo schermo si è liberato dallo stigma che lo ha perseguitato per decenni nei confronti del cinema, e anzi viene preferito per produzioni di qualità e di più ampio respiro anche dagli autori più prestigiosi. Non è
preferibile però affidarsi solo alla televisione, snobbando il formato film per principio, perché tanti libri, sopratutto quelli scritti negli ultimi vent’anni, nascono con una struttura che sembra mimare quella delle sceneggiature del cinema classico Hollywoodiano, e di conseguenza possono essere portate sul grande schermo facilmente e senza snaturarle.
In definitiva quando si affronta un adattamento bisogna scegliere se si vuole dare
un’interpretazione libera e personale del testo, che può essere rischiosa se il testo di partenza è particolarmente riuscito nella sua forma letteraria, o se si preferisce ottenere una traslazione fedele, e in questo caso non bisogna sentirsi vincolati alla teoria classica della scrittura delle sceneggiature, ma bisogna essere preparati a sperimentare nuove forme di struttura, o a riesumarne di vecchie o ancora a inventarne di nuove. La vasta gamma di differenze che intercorrono tra un testo letterario e l’altro dopo secoli e secoli di produzione letteraria è forse proprio ciò che non ha permesso finora di codificare un metodo di lavoro di riferimento nel campo degli adattamenti, nonostante sia un genere cinematografico e televisivo molto apprezzato e ricco di esempi.
La miniserie di due puntate Condannato alla salvezza tratta da Le confessioni di un peccatore
giustificato è solo un ulteriore esempio, che si è servito della struttura a cinque atti di
derivazione del teatro classico greco mediato attraverso la serialità televisiva anglosassone dell’ultimo decennio, e vuole essere una proposta di lavoro modello per gli adattamenti dei romanzi più complessi come possono essere quelli ottocenteschi.
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