CORSO DI ALTA FORMAZIONE E
AGGIORNAMENTO PER GESTORI DELLA CRISI DA SOVRAINDEBITAMENTO 2020 AI SENSI DEL D.M. 202/2014
BOLOGNA, 19 OTTOBRE 2020
« La Pubblicità legale a cura dell’O.C.C. e del Gestore incaricato.
Il nuovo GDPR Privacy e il
trattamento dei dati.»
Art. 45 (Concordato preventivo)
Il decreto è trasmesso per estratto a cura del cancelliere all’ufficio del registro delle imprese ai fini della sua iscrizione.
L’estratto contiene il nome del debitore, il
nome dell’eventuale commissario, il dispositivo
e la data del deposito.
Art. 70 (Omologazione del Piano) Comma 1
Il giudice se la proposta e il piano sono
ammissibili dispone con decreto che siano
pubblicati in apposita area del sito web del
tribunale o del Ministero della giustizia e che
ne sia data comunicazione entro trenta giorni,
a cura dell’Occ, a tutti i creditori.
Art. 70 (Omologazione del Piano) segue comma 8
La sentenza di omologa è comunicata ai
creditori e pubblicata entro quarantotto ore a
norma del comma 1.
Art. 80 (Omologazione del Concordato minore)
Il giudice omissis omologa il concordato
minore con sentenza, disponendo forme
adeguate di pubblicità e, se necessario, la
trascrizione.
Art. 270 (Apertura della liquidazione controllata)
Il tribunale dichiara con sentenza l’apertura della liquidazione controllata omissis
Comma 2 lett f) Dispone l’inserimento della
sentenza nel sito internet del tribunale o del
Ministero della Giustizia. Nel caso in cui il
debitore svolga attività d’impresa, la
pubblicazione è altresì effettuata presso il
registro delle imprese.
Comma 2. Con il decreto di cui al comma 1, il giudice:
a) stabilisce idonea forma di pubblicita' della proposta e del decreto, oltre, nel caso in cui il proponente svolga attivita' d'impresa, la
pubblicazione degli stessi nel registro delle imprese;
b) ordina, ove il piano preveda la cessione o l'affidamento a terzi di beni immobili o di beni
mobili registrati, la trascrizione del decreto, a cura
dell'organismo di composizione della crisi, presso
gli uffici competenti;
L'accordo omologato e' obbligatorio per tutti i
creditori anteriori al momento in cui e' stata
eseguita la pubblicita' di cui all' articolo 10,
comma 2.
Il giudice omissis omologa il piano, disponendo per il relativo provvedimento una forma idonea di
pubblicita’.
Quando il piano prevede la cessione o l'affidamento
a terzi di beni immobili o di beni mobili registrati, il
decreto deve essere trascritto, a cura dell'organismo
di composizione della crisi.
La trascrizione del provvedimento di fissazione dell’udienza per l’omologa viene ordinata dai
Giudici bolognesi a volte anche quando l’immobile è escluso dal piano o dall’accordo.
Qual’ è il ragionamento sotteso a questa pubblicità?
Se l’immobile è incluso nel piano/accordo
probabilmente perché i creditori non promuovano
azioni esecutive in attesa dell’omologa.
Distinguiamo le ipotesi previste dalla legge 3/12 e il loro recepimento dalla Circolare dell’agenzia
entrate n. 24/E – 2015,
Decreto di omologazione del piano del consumatore (art. 12-bis, comma 3, l.
27.01.2012, n. 3) [cod. 651]
Decreto di apertura della procedura di liquidazione del patrimonio (art. 14- quinquies, comma 1, l. 27.01.2012, n. 3) [cod. 648]
Decreto di fissazione dell’udienza per l’omologazione dell’accordo del debitore (art. 10, comma 1, l. 27.01.2012, n. 3) [cod. 649] –
Decreto di omologazione dell’accordo del debitore (art. 12, comma 2, l.
27.01.2012, n. 3) [cod. 650]
E se l’immobile è escluso dal piano ed è rappresentato nello stesso per obbligo di veridicità ed esaustività, ma solo come termine di raffronto per l’alternativa liquidatoria?
La circolare, in conformità al dettato legislativo, recita:
Il decreto di omologa del piano del consumatore (articolo 12-bis, comma 3).
E’ il decreto con il quale il giudice omologa il piano proposto dal consumatore.
Il decreto è equiparato all’atto di pignoramento (articolo 12-bis, comma 7) e la sua trascrizione deve essere effettuata ove il piano preveda la cessione o
l'affidamento a terzi di beni immobili.
Nel caso in cui il bene sia escluso dal piano e il piano/accordo venga omologato, il bene deve rimanere vincolato all’esecuzione del piano o in accantonamento?
Vedi Cass. 13 giugno 2018 per gli accantonamenti nel concordato in caso di crediti tributari contestati.
Oppure è liberamente vendibile e/o pignorabile dai creditori posteriori ?
E se si tratta di immobile ipotecato e il relativo debito ipotecario viene escluso dal piano perché così ha autorizzato il Giudice del sovraindebitamento?
Il giudice omissis ordina
la cancellazione della trascrizione del pignoramento, delle iscrizioni relative ai diritti di prelazione, omissis e
la cessazione di ogni altra forma di
pubblicità.
Cessazione della pubblicità: significato e ipotesi fattuali.
Eliminazione del provvedimento dal sito del Tribunale? Resta nella Cronologia?
Annotamento di cancellazione all’Agenzia del Territorio.
Annotamento di cancellazione del vincolo al Pra.
Nuova comunicazione al Registro delle
Imprese.
I pagamenti e gli atti dispositivi dei beni posti
in essere in violazione dell'accordo o del
piano del consumatore sono inefficaci
rispetto ai creditori anteriori al momento in
cui e' stata eseguita la pubblicita' di cui agli
articoli 10, comma 2 , e 12-bis, comma 3.
I provvedimenti giurisdizionali, quindi i decreti
che vengono emessi da Tribunali e corti, le
ordinanze, e le sentenze, sono documenti
pubblici. Questi, infatti, sono emessi in nome
del popolo italiano, soprattutto per quanto
concerne le sentenze, e in linea generale
sono la massima espressione del potere
giudiziario di uno Stato di diritto e
democratico. In base a questo assunto,
nell’ottica della trasparenza, proprio per
consentire ai cittadini di controllare l’operato
del sistema giudiziario, questo tipo di
documentazione viene resa pubblica.
Stando a una recente sentenza della Corte di Cassazione, la n. 10510/2016 del 20/05/2016, una persona fisica ha diritto a non vedere pubblicati i propri dati personali nei provvedimenti giudiziari, e questa sentenza è in perfetto accordo con la Corte Europea.
E’ consigliato, quindi, che le cancellerie siano
dotate di programmi di anonimizzazione ?
Il rischio della "cristallizzazione" delle informazioni sul web, a fronte di oggettive difficoltà pratiche/giuridiche, nell´ottenere la loro cancellazione, una volta decorso il termine di pubblicazione (qual è il termine per la pubblicità legale dei provvedimenti del sovraindebitamento?) e, soprattutto, laddove un termine non sia fissato o comunque i dati non siano cancellati, dopo il raggiungimento dello scopo perseguito, in violazione del cd.
"diritto all´oblio".
Il principio di necessità, il quale comporta un obbligo di attenta configurazione di sistemi informativi e di programmi informatici per ridurre al minimo l´utilizzazione di dati personali,
il principio di pertinenza e non eccedenza dei dati personali,
il principio di indispensabilità del trattamento di dati sensibili e giudiziari.
Tali principi devono trovare applicazione anche in presenza di norme di legge e di regolamento che impongano la pubblicazione di atti o documenti.
In tal caso, deve essere rimessa alla cura
dell´amministrazione la selezione, all´interno dell´atto o
documento in via di pubblicazione, dei dati personali da
oscurare o comunque da espungere.
Il Garante ha ritenuto preferibile le funzionalità di ricerca interne ai siti pubblici, in quanto assicurano accessi maggiormente selettivi e coerenti con le finalità di volta in volta sottese alla pubblicazione.
https://www.garanteprivacy.it
Parere del Garante su uno schema di decreto legislativo concernente il riordino della disciplina riguardante gli obblighi di
pubblicità, trasparenza e diffusione di informazioni da parte delle
Pa - 7 febbraio 2013Tra i presupposti di liceità del trattamento dei dati personali il GDPR all’art. 6, lett. e) fa riferimento alla necessarietà del trattamento per l'esecuzione di un compito di interesse pubblico o connesso all'esercizio di pubblici poteri di cui è investito il titolare del trattamento, caso tipico, naturalmente dell’ente pubblico.
L’art. 9 del GDPR tra le eccezioni al divieto generale di trattare dati personali sensibili fa rientrare:
il trattamento necessario per accertare, esercitare o difendere un diritto in sede giudiziaria o ogniqualvolta le autorità giurisdizionali esercitino le loro funzioni giurisdizionali.
L’art. 10 del GDPR, poi, con riferimento al trattamento dei dati
giudiziari chiarisce che lo stesso deve avvenire soltanto sotto il
controllo dell'autorità pubblica o se il trattamento è autorizzato
dal diritto dell'Unione o degli Stati membri che preveda garanzie
ESPOSIZIONE DEI CASI E DELL’EVOLUZIONE DELLA PRASSI
DELL’UFFICIO SENTENZE TRIBUNALE DI BOLOGNA
Quale futuro per la pubblicità dei provvedimenti?
La pubblicazione per estratto?
E a cura di quale soggetto deve essere
preparato l’estratto?
L’Autorità si è occupata della protezione dei dati riferiti alle persone coinvolte nelle procedure di composizione delle crisi da sovraindebitamento presso i tribunali, disciplinata dalla legge 27 gennaio 2012, n. 3, secondo la quale, tra l’altro, il giudice stabilisce “idonea forma di pubblicità” relativamente ad alcuni atti della procedura, tra i quali la proposta di accordo o di piano del consumatore ed il provvedimento di omologazione dell’accordo e del piano del consumatore (cfr.
artt. 10, comma 2, 12, comma 2 e 12-bis, comma 3, l. n. 3/2012). Al riguardo il Garante ha segnalato al Csm e al Ministero della giustizia che in un reclamo era stata lamentata la pubblicazione in forma integrale sul sito web di un tribunale della relazione del professionista incaricato, che per legge viene allegata alla proposta di piano del consumatore (cfr. art. 9, comma 3-bis, l. n. 3/2012), riguardante la famiglia del reclamante e contenente dati quali il reddito della stessa, la situazione economica, lo stato di difficoltà nonché i dati sensibili relativi allo stato di salute del fratello invalido.
Più in dettaglio, ancorché il Garante non sia competente per il controllo dei trattamenti effettuati dall’Autorità giudiziaria nell’esercizio delle proprie funzioni (cfr. art. 154, comma 7, del Codice), purtuttavia, il RGPD trova applicazione anche ai trattamenti di dati personali effettuati per ragioni di giustizia nell’ambito di procedimenti dinanzi agli uffici giudiziari di ogni ordine e grado o presso il
Ministero della giustizia, anche se per tali finalità sono previste alcune limitazioni in relazione ai diritti degli interessati ex art. 23, par. 1, lett. f ), del RGPD, e art. 2- duodecies del Codice. Ai trattamenti effettuati per fini di giustizia sono comunque applicabili i principi generali in materia di trattamento dati, tra i quali, per quanto qui interessa, quello di minimizzazione dei dati, secondo il quale “i dati personali sono […] adeguati, pertinenti e limitati a quanto necessario rispetto alle finalità per le quali sono trattati” (cfr. art. 5, comma 1, lett. c), del RGPD).
Orbene, nella fattispecie considerata, la segnalazione al Ministero ed al Csm è stata ritenuta necessaria in quanto la pubblicazione in forma integrale della relazione allegata alla proposta del consumatore ex art. 9, comma 3-bis, l. n.
3/2012 (facilmente raggiungibile da chiunque, digitando il cognome del
reclamante su internet all’interno del motore di ricerca di Google) è apparsa in contrasto con l’art. 2-septies, comma 8, del Codice, in base al quale i dati relativi alla salute non possono essere diffusi, oltre che in violazione dei principi di
proporzionalità e non eccedenza e minimizzazione dei dati, di cui all’art. 5 del RGPD, riconducibile agli artt. 8 CEDU e 8 CDFUE (nota 18 febbraio 2019).