i nmm spos
MELODRAMMA IN QUATTRO ATTI
Lire 2.
MILANO, F. LUCCA.
18548.
PROMESSI SPOS
MELODRAMMA IN QUATTRO ATTI
DI
ANTONIO GHISLANZONI
MUSICA DEL M.°CAVALIERE
ERRICO PETRELLA
DA RAPPRESENTARSI IN GENOVA
in
occasione
dellasolenne apertura
delNuovo Politeama Genovese àtt'Aquasala
l'Estate del
1870
MILANO
COI
TIPIDI FRANCESCO LUCCA.
Diritti di traduzione,
ristampa
eriproduzione
riservali.Due parole agli spettatori
Prendendo a svolgere in forma di
melodramma
IPro- messi Sposi
di A.Manzoni, non
credo essermi affidato aduna
ipotesi troppo ardita supponendo che tutti quanti gli spettatori recheranno in teatro la piena conoscenza del ro- manzo. Questa convinzione fili ha dato coraggio emi
ha,
in certa guisa, appianatala via. «11 pubblico (mi sonodetto) riempirà colle proprie reminiscenze le inevitabili lacune del
melodramma,
e sulle poche scene, sui pochi quadri che io gli andrò esponendo, ricostruirà tutto intero il romanzo.Ho
dunque curato, neitrattichemi
fudato riprodurre,diattenermi fedelmente all'originale; ho fatto quanto era dame
acciò le situazioni e ipersonagginon
apparisserofalsati. Qualche volta ho copiato quasi testualmente; e sempre, poi,mi
sono stu- diato di imitare, fin dove i versi lo consentono, quellanatu- ralezza e semplicità di linguaggio, di che il Manzoni èmae-
stro insuperabile. Ragioni ed esigenze che facilmente si in- dovineranno da chi abbia pratica di teatro,
mi
imposero di lasciare nellapenombra
la interessante figura del cardinale FedericoBorromeo
e di ommettere il sublime dialogo della conversione. Queirepisodio, che in ognimodo
doveva far parte delmelodramma,
io fui costretto, pernon
ingrossare T elenco già soverchio dei personaggi, a rappresentarlonelle sue conseguenze e quasi di riflesso.A
mio vedere, il cardi- naie Federigo non poteva figurare inun
libretto d'opera senon
a patto di essere una parte primaria o unamuta
appa- rizione.Queste poche note le ho scritte per la
massa
degli spetta- tori, peicritici coltiegarbati, enon
pei giornalisti dimestiere,i quali, naturalmente, non fanno caso di tali inezie.
A. GHISLANZONI.
PERSONAGGI ATTORI
DON RODRIGO ....
. Sig. Mari EnricoIl Conte
ATTILIO
. . . . Sig. Rocca Angelo Vincentelli Carlo. Sig.» Favi-Gallo Nicotina
. Sig." D'Afonie Bice
Don ABBONDIO ....
• Sig. Rocco LuigiPERPETUA
. Sig.» Garbato DrusillaIl Padre
CRISTOFORO
. • Sig. Rossi-Galli EnricoGRISO
• Sig. Mariolti Luigi\ TIRADRITTO
. Sig. Pozzi NataleTONIO
. Sig. N. N.GERVASO
. Sig. N.N.
IlDottore
AZZECCAGARBUGLI
Sig. N. N.11Card.
FEDERICO BORROMEO
Sig. N. N.. Sig. Pozzi Natale
Bravi- Contadini -Contadine-Signori- Monatti- Popolo
Nei primi tre atti l'azione ha luogo sul territorio e nelle vicinanze di Lecco, nel quarto atto a Milano.
Epoca -
La
prima metà dei secolo XVII.ATTO PRIMO
PRIMO QUADRO.
Un
trivio di stradicciuole in pendio.A mezzo
del trivio,una
cappelletto,. Muricciuolo praticabile. Aldi là deiviot- toli,un
promontorio con case rustiche eduna
chiesetta.AH
1alzarsi della tela, si vedono attraversare la scena e disperdersi in varie direzioni drappelli di fanciulle che tornanodalla filanda e contadini che vengono dai campi, cantando.Griso
eTiradritto
si appostano in vici-nanza della cappelletta. Più tardi,
Don Abbondio,
che sale verso il paesello, col breviario alla
mano.
(1)Coro.
Donne
(2)Queir
augellin delbosco Vola per
lacampagna;
Queir
augellin delbosco La
notte e il dì silagna;
La
notte e il dì silagna Perchè non
trovaamor.
Uomini Cantiam, danziam,
fanciulle, Neil'aprile dell'età;Cantiam, danziam,
fanciulle, Presto ilverno
tornerà.(1) Veggasi, per l'esattariproduzionedeliascena, il capi- tolo primo del
romanzo
del Manzoni.(2) L'autore ha seguito il metro e la bizzarra struttura di due canzoni popolari lombarde, di data antichissima, menzionate anche dall'illustre storico Cesare Cantùne' suoi Documenti alla Storia Universale. Il maestro Petrella, per dare al quadro
una
tinta affatto locale, volle espressa- mente riprodurre quelle tradizionali melodie.8 ATTO
Donne Queir
augellin si arrestaSul tuo
verone, o bella;Queir
augellin ti desta;Allo
spuntar
del dìTi
recauna
novella;«L'amante
tuomorì.»
Uomini Cantiam, danziam;
la vitaPer
noi scorra nel piacer;Cantiam, danziam,
la vitaÈ un baleno
passeggier.(le voci si allontanano ripetute dagli echi)
Abb.
(appenaentrato in scena, levagliocchidalbreviario, e allavistadeidue bravisi arresta atterrito)Chi
saran...quei
due... figuri?...Dio!...
che
faccieda
galera!...Se mi
salvoquesta
seraUn miracolo
sarà.Che
far debbo?...Chiamar
gente?...Fuggir
via?...Non
è prudente...Altro
scampo non
vegg'io...(esitando) Ma... se... poi...
Mi
aiuti Iddio!(si
avanza
verso i bravi recitandoun
versetto del breviario) Sancti... domine...commendo
Spirtum meum... Son
fritto già...Griso
(che si saràaccostato)A me badi,
o reverendo...Abb. Chi mi
chiama?... (faperallontanarsi)Tiradritto Fermo!
olà!...(sbarrandogli il cammino)
Abb. Son
qui...Che mi comanda?...
Griso
Ellaha
intenzioneDi congiunger domani
inmatrimonio
Il
Renzo Tramaglino
e la Lucia...Abb.
Intenzione... cioè,., no, in fede mia...Ma
lorosanno bene,
omiei
signori...Che
in questi affari,,, noi... generalmente...Mi
capiranno.,.Griso
(con forza) Ionon
capisco niente!PRIMO
9ÀBB.
(balbettando)Gli sposi... se la intendono...
E quando han
combinato...A tormentar
poivengono
Il
povero
curato...Griso
(interrompendolo)Or bene:
ilmatrimonio Di
questidue
villani,La
sappia,che
domani...Nè mai
sidee compir.
àbb.
Signori... amabilissimi...È
giusto...hanno
ragione...Griso Don Rodrigo,
il magnifico, L' illustremio padrone La
riverisce...Abb.
(trasalendo) Grazie!...È
troppo... ètroppo
onore...(Sento
una
stretta al cuore...Mi sembra
di morir.){rimane alcun tempo come pietrificato)
Griso Dunque
?Abb. Mi
suggeriscano...Han
detto...che domani?...
I
due Bravi
(sillabando)Domani,
ilmatrimonio Di
questidue
villani,Nè mai
sidee
compir...Abb.
Ma... se...Griso
(minaccioso)Non
più parole...Abb. Farò
ciòche
si vuole...Griso La sua promessa
abbiam...(all'altro bravo)
Vien
gente... allontaniamoci...Abb. Volevo
dir...Griso Silenzio-
Prudenza... o... ci intendiam...
(accenna alla pistola e quindi si allontana rapidamente coll'altro bravo)
I Promessi sposi la
10
ATTO
Abb.
Signori... ascoltinoLe mie
ragioni...Ma...
dove andarono Quei
due...birboni?
Ho
le vertigini,Perdo
la testa...Di
forzeun
briccioloPiù non mi
resta...In
suiginocchi Non reggo
più...Contadini
(chepassanoa
caso) RiveritissimoSignor
Curato... (accostandosi a D. Abb.) Perchè... sì pallido?...Abb. Sono ammalato.
Nell'ossa...
ho un
brivido...(Oh! che
pasticcio!...Come cavarmela Da questo
impiccio?) Sto mal... credetemi...Il
vero ho
detto...(Mi caccio a letto
Nè mi
alzo più.)Contadini
Allaparrocchia
Salga con
noi...Ciò
che
leavvenne Sapremo
poi...Abb.
Grazie... silenzio,Un scherzo
fu!(sorretto dai contadini, sale barcollando pel vióttoli che mette al paesello.)
PRIMO
11SECONDO QUADRO.
Cortile nella casa di Lucia.
Una
scaletta dilegno chemette allestanzesuperiori.A
destra laporta grande d'ingresso.Una
vite che siarrampicaallaparete. Portichetto. Presso la portaun
sedile di pietra.SCENA PRIMA.
All'alzarsi della tela, unacomitivadidonne edifanciulle si
adunanel
mezzo
dellascena. PiùtardiAgnese
e ScuciaAlcune Donne
{sottovoce)Che
fu?...che
tarda?...Altre
(comesopra) Gli abitiDa
sposa or sta provando...Andiam
lassù asorprenderla?
Altre
No...non
sta bene...Altre Quando
Potrem
vederla?...Altre Diancine!
Stassera... L'
ha promesso
Agnese...Altre E Renzo?
Altre Anch'
essoFra poco qui
verrà.Tutte
(volgendosi verso la scaletta,donde scendono Agnesee Lucia)
Viva
la sposa! vivaLa
sposa!...Lue. (aprendosiilpasso colgomito)
Eccomi
qua.(Le donne la circondano esaminandola curiosamente)
Donne
(1) Ilbusto
di broccatoDi
fioriricamato,
11 gonnellin di seta
Veh! come ben
le sta!* (1) Veggasi la descrizione dell'abbigliamento diLucia al capitolo li del romanzo.
iati
ATTO
Lue.
Dell'alma
i sensiesprimervi
Il
labbro mio non
sa.ÀGN.
{alle donne)Tanto
èmodesta
etimida, Quasi
parlarnon
sa.(Lucia si avvicina ad Agnese e le parla con espressione malinconica)
Lue.
Un turbamento
insolitoM'agita,
omadre,
il core;In
me
la gioia alternasi Coli'ansie del terrore.All'
appressar
dell'oraCh'io vagheggiava
tanto,Mi
vien sul ciglio il piantoE
laragion non
so.SCENA
ir.fóenzo
e dette.Ren.
(agitato almassimo
grado) Lucia...madre-
Lue. Che
fu?Agn.
Così agitato?CoRoRenzo... qual
novità?...Ren.
(dissimulando)Cose da
niente...Cose che
avvengon...ogni
dì.Son
statoDa don Abbondio.
Ilnostro matrimonio..,
Doman non
sipuò
fare... egli è malato...Coro, Agn.
Malato...
Don
Abbondio!...Ren. Gravemente...
Sì,
mia buona
Lucia...E converrà
aspettar... fino... (interrompendosi)Ragazze- Tornate
a casa...Come
voi vedete,Non
c' èpiù
ilbuon
umore...(si getta sovra la banca di pietra in attitudine didesolazione
PRIMO
13Lue. (ad Agnese)
Madre... tu il vedi...
non mentiva
il core!Donne
(sottovoce)È
verosimile,È
naturaleChe don Abbondio
Stia tanto male?...
Felice sera!...
Coraggio! addio!
(allontanandosi)
Saprem domani La
verità.Lue,
Ren.,Agn.
Felicesera- Amiche, addio!
Donne
(uscendo)Poveri
sposi!Fanno
pietà.(Agnese accompagna le donne fuor della casa, quindi rientra)
SCENA
III.Renzo, Lucia, Agnese*
Ren.
(balzando inpiediimpetuosamente, edavvicinandosi a Lucia, cheèrimastaindisparte desolata)Ora che son
partite... orche siam
soli,Possiam
parlar.Lucia:
Vuoi
sapere chi siaIl furfante, il
briccone che ha
vietato Oggi... al signorcurato
Di
celebrare il nostromatrimonio?
Lue.(da sè sospirando) Dio!... l'
indovino
già...Hen. Quel mostro indegno
Si
chiama don
Rodrigo...Lue. Egli... a tal
segno!
Ren. Che
?... voi dunque... sapevate?Lue. Io...
pur
troppo...Ren. E
tacevate?...Agn.
(avanzandosi)A
tua madre...anche
a tuamadre,
Lucia, celasti il ver!...J4
ATTO
Lue.
Perchè
tacqui lo sa Iddio,Che mi
legge nel pensier.Or... se a voi svelar degg'io...
Agn.
Parla!...Ren. Tutto
io vuo' saper!...Lue. {con voce
commossa)
Dalla filanda al paesel salia
Colle
compagne...
ora faran sei dì;M'
eraalquanto indugiata
nella via,Don Rodrigo mi
vide... emi
seguì.Confusa... sgomentata... il
passo
affretto...Ma un suon lontano mi
ferisce il cor;Era una voce che
dicea:scommetto!
Quindi un
risocrudele
e schernitor.Venni
a casacoll'animà
in tempesta...Piansi... pregai... repressi
anche
i sospir...E
tacqui, omadre, per non
farti mesta...Volli esser sola a piangere... a soffrir...
Ren.
{impetuosamente,portando lamano
al coltello) Oh!... ilbirbone!
ildannato!
l'assassino!Lue. Deh!
Renzo...Agn. Vi
calmate.Lue.
{giungendo le mani)Oh
Dio!..; pietà!Ren. Voglio
giustizia...apritemi
ilcammino...
E per mia man
giustizia si farà.(si scioglie dalle donne che vorrebbero trattenerlo,
ma
nell'atto di uscire si incontra col padre Cristoforo il quale gli chiude il passo)
SCENA IV.
Il padre
Cristoforo
e detli.Cri, {con solennità)
Dove
corri?Ren.
{arrestandosi) Padre... voi!...Agn. Dio
vimanda...
«Lue, {sottovoce
ad
Agnese)Ei
tutto sa.PRIMO 15
Cri. (aRen.)Provocare
il ciel tu vuoi?Fosti
sempre onesto
e buono...I suoi figli in
abbandono
II
Signor non
lascierà.(conduce Renzo sul davanti della scena e ripiglia con accento di mite rimprovero, levando le
mani
al cielo)Ei solo, Ei
può confondere Chi l'empie trame
ordisce;Iddio talvolta il
reprobo
Colsuo perdon punisce;
Ma
degli afflitti visitaLe
desolatemura, E cangia
lasventura
In subito gioir.Lue.
Come soave all'anima Scende
lasua
parola!Parmi una voce
d'angelo Che
avviva eche
consola.Madre... già
F
ansie cessano...Sparisce
ogni tormento;
In
puro gaudio
sento Cangiarsi ilmio
martir.Ren.
(afra Cristoforo)Di
perdonar... di attendere...Voi mi
parlate ancora...Era
vicina asorgere Per me
uila lieta aurora...Un
assassino...un demone...
Ogni mio ben
rapisce;Se
il cielnon
lopunisce
Io losaprò
punir.Agn.
Sien grazie a Dio,che
alpovero Manda
consiglio e aiuto;Certo, è divin
miracolo Se
ilpadre
èqui
venuto.Egli
saprà
difenderci...Vita salvarci e
onore;
Dio
glidarà
vigoreLa
santaopra a compir.
16
ATTO
Lue. (appressandosia Renzo)
Vedi, o Renzo,
il cielne
inviaUn soccorso
inaspettato...Chi. Sì,
mia povera
Lucia,Ogni mezzo
io tenterò...REN.(aJ/mte)Dunque...
a voi già fu narrato...Che quel
vile?...Cri. , Io tutto so.
(facendosi nel
mezzo
della scena, ed accennando di voler partire)lì eiel pregate,
Non
vimostrate;
Le
ciarle inutiliConvien
schivar.Lue. Voi
ci lasciate?Agn.
Ciabbandonate?
Cri.
Tosto
aqueir uomo
Vado
a parlar.Lue. e
Agn. Voi
sieteun angelo!
Cri. (prendendo la
mano a Renzo) Fiducia
in Dio!Ei
sol,rammentalo, Vi può
salvar.Addio...
miei
figli...Tutti Buon
padre... addio.Cri.
A
voi nel giubiloSpero
tornar.(Agnese,
Renzo
e Lucia accompagnano il rate fino allaporta, quindi si addentrano nella casa)PRIMO
17TERZO QUADRO.
Sala nel palazzo di don Rodrigo.
Dueporte praticabili, l'una a destra, l'altra nel mezzo, più grande, che mette ad
una
galleria.SCENA PRIMA.
Don Rodrigo,
il conte Attilio, il dottoreAzzecca- garbugli,
seduti a tavola con altriconvitati. Domestici chevanno
e vengono.Tutti
(1)- Era un
asino calzato!...- Investire
un
disarmato!...-Fu una
celia...-Fu un
misfatto...-Bastonare un messaggeri
-Non
èvero? -Niente
affatto!...- Ebbe
torto il cavalier.Rod.
(sottovoce alconteAttilio)Caro
Attilio, ilSan Martino Non
è giunto.,Att. È
assai vicino.Coro Ma tronchiamo
la questione..»Tenga ognuno
ilsuo
parer.Rod.
Orsù!...Un
brindisi, signori!Si
ricolmino
i bicchier!Tutti
Bravo!... vivadon Rodrigo!
Si
ricolmino
i bicchier!Rod.
(alzandosi elevando il bicchiere)Fra
noi e il nobileNostro
cugino,Scade,
coltermine Di san Martino, Una scommessa Che
dirnon vuo\
Scherzi...
facezie- Cose da
nulla...(I) Capitolo V.del romanzo.
18
ATTO
Infine... trattasi D'
una
fauciulla...D'
un
capriccietto,
D'
una
follia,Che
col dispettoPiù
si irritò.Tutti Se
e'entran femmine
Trionferete.
A
voi resistereQual donna può?
Rod. Debbo combattere,
1/arte eV
intrigo...Di due
villani...Birbi e impostor...
Tutti
(alzandoil bicchiere) Alla vittoriaDi don Rodrigo!
Vuotiamo
i calici,Viva
1'amor
!SCENA IL
Griso,
indi il padreCristoforo
e detti.Gri. [accostandosi
a
D.Rod.eparlandogliquasi all'orecchio)Un
frate sta là fuori...Rod.
(sorpreso)Un
frate!...&
vuol?...Gri.
Con
leiParlar.
Rod.
(da sè)Strana
è tal visita...Tutti Che
fu?Rod.
(turbato)Signori
miei...A
disturbare i brindisiSapete
chi arrivò?Un
frate...Tutti Vada
al diavolo!Rod. Vada
all'inferno...(richiamandoilGrisoche stavaperuscire) No...Aspetta... Griso.
-
Ilnome
Colui
non
palesò?P
R
IM
19 Giù. Sichiama
fra... Cristoforo...Tutti
Egli!... fra noi... cospetto!(aRodrigo)
È un
santo...rammentatelo.
Rod.
(dasè,abbandonando
la tavola)Mal venga
al seccatori (a Griso) Ch'egli entri...Tutti
(alzandosi) Allontaniamoci...Al fine di
un
banchetto,Noiose son
le prediche...(aRodrigo)
Vi attenderem
là fuor.Rod. Sarò con
voi-quel tanghero
Indue minuti
io sbrigo.Tutti
(scherzando)Badate, don
Rodrigo...È un
santo oun
impostor...Potrebbe
convertirvi...Rod.
(scherzando)Non son
disposto ancor.(I convitati si allontanano perlagrandeporta,soffermandosi a guardare il padre Cristoforo che viene introdotto da Griso)
Coro È un uom che
fa miracoli...Cri. (levandogliocchi al cielo egiungendo lemani) M'assista ora il
Signor!
(Il coro disparisce.)
scena ni
Don Rodrigo
e padreCristoforo
(1).Rod.
(al frate conpiglio brusco) Inche posso
obbedirla?Cri.
Vengo
aproporle un
atto di giustizia...A
supplicarlad'una
carità...Certi uomini....
men
probi...hanno
stornatoUn povero
curatoDa'
suoi doveri...Ed
ellapuò,
signore...(1) Capitolo
V
del romanzo.20 ATTO
La
coscienza...l'onore Impone dunque
a lei...Rod.
{interrompendolo) Dell'onor mio Solo custode
e difensorson
io.Ohi
alla coscienzamia Leggi
dettarpretende
•È un temerario che mi
sfida e offende.(breve
pausa)
Cri. {con accento umile)Mio
signore...ah! perdonate Se
vi offese illabbro mio;
La
parolanon sdegnate Che per me
vi parla Iddio.(presentandoa
Don
Rod. ilteschietto di legnoappeso al rosario) Tuttiun giorno
alsuo
cospettoNoi dovremo comparir.
Rod. Una predica mi
fate!...Troppo
onore, oreverendo!
Strani accenti
mi parlate-
lodavver non
vicomprendo...
Vi
togliete almio
cospetto...Un sermon non
voglio udir.(faper allontanarsi) Cri. (attraversandogliilpasso)
Don
Rodrigo... voimi
udrete...Una povera innocente
Solo voi salvar potete Dalle insidied'un
potente...Rod. (marcando
leparole concinicaaffettazione) S'ella vuole... nelmio
tettoUn
asil leposso
offrir.Cri. (colla
massima
indignazione)Nel
vostro tetto!... cotanto osate!...Ah! Don
Rodrigo... pietàmi fate- Dei
ciell'anatema su queste mura Già da gran tempo
sospeso sta.Ma
quellavergine modesta
epura
Dal
vostro artiglioDio
salverà.PRIMO
Rou. Freno
a' tuoi dettirammenta,
o frate -Che
qui inmia
casa...Cai. (levando ilbraccio)
Giorno
verrà...Rod.
(afferrandogliil braccio)Vii,
temerario!
poltroneindegno!
Villan rifatto... ti scosta...
va
!...(lo spinge verso laporta).
Coro
(sullaportadellagalleria)Mal
capitato -l'incappucciato !...(ridendo)
Davver
fucomica
la scena...Ah!
ah!Ro©.
(appenauscito ilpadre Cristoforo)Si porti il diavolo
quel
mascalzone...Spero
gli gioviquesta
lezione...Su! un nuovo
brindisi...Tutti Mano
ai bicchier!Rod. Beviam
!Tutti Quel
frate fa dei miracoli...Ma questa
volta fallìdavver!
(Tutti alzano i bicchieri. Cala il sipario.)
FINE DELL'ATTO PRIMO.
ATTO SECONDO
PRIMO QUADRO.
Cortile della casa di Lucia come nell'attoprimo.
SCENA PRIMA.
'Agnese
,Lucia
, indiRenzo.
Lue. (uscendodall'interno della casa)
Un
bel ripiego - bellodavvero
!Agn. Eppure
in pratica fumesso
già...Lue.
Aspettiam Renzo.
Agn.
Ilmio pensiero
Vedrai che
subito -approverà, Ren.
{entrando agitato con due capponiinmano)
Corpo
di mille diavoli!Lue. Che avvenne
?Agn.
Sì agitato !...ColPAzzeccagarbugli
vi siete consigliato?Ren.
Belmobile
davvero!...Che schiuma
dibirbone!
Con quel suo naso
rosso,che sembra un
peperone...Vi
so dir io...Agn. Ma insomma?
Ren. Quando
icapponi
vide,Promise mari
emonti, mi
lesse cento gride...xMa
appena
gliho
narratoche
inquesto
brutto intrigo C'entraquell'altrobirbo,che chiaman Don Rodrigo, Diventò un
basilisco... e senza udir ragioniMi ha
cacciato di casainsiem
co'miei
capponi.(gettaicapponiin terra) Lue. (a Renzo cercando di calmarlo)
Vedrai che
fra Cristoforo...Ren.
Poc'anzil'ho incontrato..*Agn.
Ebbene?...ATTO SECONDO 23 Ren. Come
sopra...Fu anch'
eglidiscacciatoPeggio d'un
cane...Agn.
Allora...non
restaaltroda
fare...Lue.No...no...
Ren.
(adAgn.)Che
cosa? diteci... (aLucia)Lasciatela parlare...
Agn.
(conimportanza)Con due
testimonii Siva
dal curato...Ren. Va
bene... bravissima!...Lue.
No,
Renzo... è peccato...Agn.
(a Renzo)Là
giunti, voi dite:Mia moglie
è costei...(a Lucia) Questi è
mio
marito,Risponder
tu dèi.Ren.
(aLucia)Avete
capito?...Di
questamaniera Siam
sposi stassera...Che
resta a bramar?...Lue. Renzo...
che
dite?Son
coseda
far?...Ren.
(convivacità)Agnese... l'udite?Agn.
(sottovoce a Renzo)Tu
cerca d'indurla...I
due
testimoniiVo'
intanto a cercar.(Agnese esce; Lucia rimane sul davanti della scena tutta lacrimosa, volgendo le spalle a Renzo)
SCENA II
Renzo
9Lucia,
a suo tempo ilGriso
in abito da pellegrino.
Ren.
(avvicinandositimidamenteaLucia
che glivolgelespalle, e toccandola leggermentecolgomito)Voi dunque non bramate
?...Voi
dunque...non mi amate
?X.Lue. Renzo... voi foste
sempre
Un buon
figliuolo...1>4
ATTO
Ren. È
ver...Ma
la pazienzaha un
limite...(conviolenza)Se avervi
non
degg'io, Einon
vi avrà.Lue. Calmatevi...
Renzo...
Ren.
(come sopra)Giuro
aDio Che
diquel brutto arnese Libererò
il paese,E saprò
far giustiziaPer
me... pelmondo
intieri Lue.Ah!
voimi
fate piangere...Ren.
(incrociando le bracciaeguardando
fissamenteLuciacome
chi attendeuna
risposta decisiva)Ebbene... risolvete!
Lue. (dopo breve esitazione)
(Dio!
che
potrei rispondergli?...) Farò... ciò... che... volete.Ren.
(congioia)Grazie,
Lucia!
Lue.
Domani...
Ren. No: questa
sera istessa,ch'io... (facendo
un
gesto di collera)Lue. Vi
do' promessa...Ren.
Stassera, dunque?...Lue. (tremando) . Sì...
Ren.
(conaffetto)Quando
saraimia sposa Più
nullatemeremo...
Lucia, dovunque andremo,
Ci seguirà 1'
amor.
Lue. (commossa)
Così parlare egli osa...
Renzo, ed
io vi ascolto?Sento
lefiamme
al volto...Trema
nel petto il cor.(in questo tempo, il Griso in abito da pellegrino mtù\
entrato nel cortile)
SECONDO
Lue.(volgendosi) Qualcun...
Ren.
(alGriso)Chi
è là?Gri.
Son
io...Un povero
mendico...Ren.
(dandogliuna
moneta)A
voi.Gri.(aRenzo)
Vi
benedico.(dase) Sta ben... la scala è là...
(inchinandosi)
Vi
assista Iddio...Ren, Che
riera!...(al Griso che fingendo sbagliare laporta, fa alcuni passi verso la scala)
Sbagliate!...
per
di qua...(lo conduce alla porta di strada)
SCENA
III.Agnese, Tonio, Gervaso, Lucia
eRenzo.
ÀGN.
(aRenzo)Il
piano
è combinato...Lucia
?...Ren. Con
noi verrà...Buondì, Gervaso
e Tonio..,Agn. Tutto
disposto è già...(a Tonio eGervaso)
Appena imbruni
l'aria Il colpo si farà.(Agnese, Tonio eGervaso entranonella casa)
Ren.
(aLucia dandoleil braccio)Quando
saraimia sposa Più
nullatemeremo...
Lontan, dovunque andremo
Ci seguirà 1'
amor.
Lue.
E dunque
ver?... tuasposa Sarò
frapochi
istanti!Neil'ora
avventurosa
Perchè mi trema
il cor?...586
ATTO
Ren.
Vieni... ilmomento
affrettisi...Lue.
(conqualche effusione)Renzo!
Ren. sposa mia!
a 2 Coraggio
Egline
diaChe
ci ispirò 1-amor,
(entrano nella casa)SECONDO QUADRO.
Una
piazzetta di villaggio.A
sinistra, sul davanti, lacasa diDon
Abbondio con porta e finestra praticabili. Più in- dietro,una
parte della chiesa.A
destrauna
contradella di rustiche case. -È
vicina la notte.SCENA IV.
Don Rodrigo, Griso,
alcuni Bravi che si arrestano nel fondo delia scena esplorando.Rod.
(alGriso)Quanto
valior vedrem. Quella Lucia Prima
dimezzanotte
almio
palazzoDeve
trovarsi...Gri.
Tutto
è preparato.Rod. Ordina
pur... disponi,Hai
carta bianca.Lasciami per
scorta Soldue
de' nostri, gli altriAdopera
a tuosenno.
Gri. (aibravi)
Mi
seguite!(tutti i bravi,
meno
due, partono col Griso. I due riman- gono in disparte. Si ode in lontananza il canto delle• donne e dei contadini che tornano dai campi)
Rod.
(dopo averascoltato)Come sono
felici!Tutto
ilmondo
Felice è
dunque
;ed
io Ricco, nobil,potente-
Neil'
anima ho
l' infernoI(il coro ripete la canzone)
SECONDO
(cwwa)Oppressi
, poveri - schiavi al lavoroHan
lietaV anima
-cantan
costoro!Me,
nei silenzii- dell'ampie
saleLa noja
assale -l'ansia, ilmartiri
Sotto lasplendida
-dorata
vòltaUn
lieto cantico -mai non
si ascolta;M'è rabbia
espasimo
- l'altrui gioir.(accenna ai due bravi di seguirlo e si allontana)
SCENA V.
Perpetua,
Contadine, indiAgnese.
Per.
(avviandosi verso lacasadiDon
Abbondio)Non ho tempo
di ascoltarvi...Coro Come
sta ilsignor Curato?
Per. Meglio
assai... cioè...malato Gravemente...
Coro
Diteun
po':La Mondella
alTramaglino Perchè più non
si fasposa?
Ne
sapetequalche
cosa?...Per. Io?
Coro
Parlate...Per. So
enon
so...{mettendosi in
mezzo
del crocchio) Talvolta imatrimonii
In
fumo van per
nulla...Eh! sono anch'io
fanciulla;So come
ilmondo
va.Quasi ogni
dìun
partitoDi
rifiutarmi
è forza...La
scelta d'un marito Molto
apensar mi
dà.CORO
(sottovoceridendo)Nessun
l'hamai
voluta,Nessuno
la vorrà.28 ATTO
Agn.
(aTomo
e Gervaso additando lacasadiDon
Abbondio)Orsù,
l'ora è venuta...Da
bravi! entrate là...Lue.
(avanzandosialbraccio dìRenzo)Mi trema
il cor...Ren. Entriamo!
Tutto per bene andrà.
(Tonio, Gervaso, quindi
Renzo
e Lucia entrano pian piano nella casa diDon
Abbondio, Agnese si ferma in scena)Per.
(alle donnesempre
più animandosi)Il
primo,
figuratevi!...Che
ame
si è presentato,Era
lìgliuol delConsole
Un povero
spiantato...Il
Beppo Suolavecchia
Sipresentò secondo
;Gli
ho
dettochiaro
etondo:
Caro,
non
faiper me.
Eppur,
lo credereste?Malgrado
le proteste,Quest'oggi ancor pretendono
Allamia mano
in tre.{le Contadine fanno gesti di scherno dietro le spalle di Perpetua, e quindi s'allontanano in punta di piedi)
Infìn tutti
mi
vogliono...(volgendosi, e vedendo che le contadine sono partite)
Ma dove sono
andate...Quelle
?...Agn.
(presentandosi a Perpetua)Di
voi ridevano...Per.
(constizza)Ridevan... le sguaiate!
Agn. Dicean che
ilSuolavecchia
È
luiche
vi rifiuta...E che
il fìgliuol delConsole Lui pur non
viha
voluta...Per.
Bugiarde!... bugiardissime!...E ardiscono negare
SECONDO 29 Agn. Eh
! via...non
t'irritare...Per. Di rabbia creperan
!Voce
diDon Abbondio dalla casa Ajuto
! ai ladri... ai ladri!..;Perpetua
!Per. Cosa
è stato ?Qualcuno
è forse entratoIn
casa... (entraprecipitosamentein casa)Agn.
(inquieta)Or che
faran?SCENA TI.
Renzo, Lucia, Tonio, tìervaso
che esconodallacasa diDon
Abbondio;poi Contadini armatidifalci edi zappe.Don Abbondio
alla finestra.Agnese
ePerpetua.
Abb.
(comparendo allafinestra)Ambrogio!
allacampana!...
Ai
ladri! agli assassini! (rinchiudela finestra)Lue
(uscendo conRenzo dalla casa)Non
reggo...Ren. Oh!
noi meschini!...Agn.
(aRenzo eLucia) 11 colpo?...Ren. Non
riuscì...(suono di
campana
amartello)Contadini
(irrompendo sullascena conforche e badili)Campana
a martello...Un
grido s'è udito...Da dove
è partito?...Che avvenne? che
fu?Contadine È proprio
ilCurato
Che
al ladroha
gridato...Uomini Che
dire?che
fare?Montiamo
lassù...Altri Contadini
(che sopravengono)D'Agnese
la casaPoc'anzi
fu invasa...Agn. Che
sento?30 ATTO
Ren.
Accorriamo...Vediamo che
fu.(Renzo con Lucia ed Agnese si allontanano)
DONNE
(ai Contadini)Ma
no... v'ingannate...Figliuoli,
ascoltate-
li grido, il
baccano Uscì
di lassù.(additando la casadi
Don
Abbondio)Tutti
(affollandosisotto le finestre diDon
Abbondio)Signor
Curato,Che
cosa è stato?È
verche
ilgrido Da
lei partì?Abb.
(dallafinestra)Andate... grazie!...
Ladri... banditi...
Già son
fuggiti,Tutto
finì.Pek.
(uscendo in sulla porta) Io liho
veduti...Li
ho
conosciuti...Abb.
(gridando) Taci,Perpetua, Non
le badate...Vieni, pettegola...
Per.
(rientrando)Eh! non
gridate, (lafinestra si chiudeUomini Fine
alle chiacchiere,Presto, in
cammin
!Contadini
(sul davanti della scena)È un vero
scandalo...Una
vergogna...Conviene armarsi
5Correr
bisogna...Le donne
in casa...Donne
No... vi arrestate...Uomini Le
porte chiudansi...Donne Ma
poi... badate...SECONDO
31Uomini
(alzando le forche ed irandelli)Guerra
ai briganti, Agli assassini(l contadini infuriati si danno a correre. Le donne cer- cano trattenerli,
ma
questi le respingono. -La
cam-pana
suona a stormo.)TERZO QUADRO.
La
riva dell'Adda sul luogo detto il Bione in vicinanza di Pescarenico. Si vede, in prossimità, il campanile triango- lare del convento. Al di là dell'Adda promontorii e mon- tagne. -È
notte.SGENA VII.
Lucia, Agnese,
un barcajuolo.Lue.
Qui
aspetteremo... (ad Agn.) Ti riposa, o madre...Quanti
disagi...quante pene
!... e tutto,Tutto per cagion
mia!...Agn.
(con affetto)E qual
colpa ci hai tu,buona
Lucia?...(Agnese abbraccia la figlia e siede sovra
un
sasso, mentreil barcajuolo appronta la sua barca) Lue. (dasèj
Partire !... e
dove andremo
? Il cor si spezza Dall'affanno... Partire!È dunque
vero?...11 paesello mio... la
mia
casettaAl sorger
deldomani
Non vedrò
più...sarem
lontani assai...(prorompendoin lagrime)
No... tanta
angoscia
ionon conobbi mai
! (dopobrevepausa)Addio montagne
sorgenti dall'acque,Cime
ineguali,note
A
chicrebbe
fra voi...Addio
torrenti,Villette
biancheggianti
in sul pendio,Come branco
dipecore
pascenti,Addio
!addio
!addio
!32 ATTO
mia
stanzetta,Nido
tranquillo,Da
te irmio cuore Non
partirà...Della chiesetta L'usato squillo
Qual voce amica Mi
seguirà.In
quella chiesa Iopregai
tanto...Là un
rito santoSperai
compir...Quante memorie
!...Quanto dolore
! Pietà, oSignore, Del mio
soffrir!SCENA Vili.
Renzo,
il PadreCristoforo,
e dette.Cri. (aRenzo)
Altra via di salvezza
Or non rimane
a voi...(Agnese, alla voce del Frate Cristoforo si leva in piedi) Siete
qui
tutti?...(Lucia, Agnese e
Renzo
si fanno intorno al Padre Crist.)Coraggio,
o figli miei.Dio
visommette
A dura
prova.Più non
è sicuraQuesta
terraper
voi.(aRenzo)
Non
tiscordare Quanto
ti dissi. Sullaopposta
rivaTroverete un
barroccio,che
allameta Vi
guiderà...Calle donne)
Piangete?
Il cormi
diceChe
presto civedremo...
Lue, Agn.
Oh
! fossevero L*
Ren. Voi
credete... o padre?..*SECONDO
Cui. (a Renzo)
V'è
lassù chiprovvede
ali*infelice...Non
iscordarlo mai...Tutti
Cibenedite!
Cri. Il
Signor
siacon
voi. Figli... partite!(Agnese, Renzo, Lucia baciano le
mani
del frate che libenedice, quindi si avviano verso la barca; il barca- iuolo li aiuta a salire)
Lue, Ren.
(dallabarca)(La barca si allontana e le voci di Renzo e Lucia si
perdono nella distanza.
Un
raggio di luna illumina le acque. Il Padre Cristoforo rimane immobile sulla scena colle braccia levate al cielo.)Addio montagne.*.
Valli... pendici...
Fide compagne Dei
dì felici,Ah
! nel lasciarviSi spezza il
cor
!mime
siodo ni Cri. (levando al cielo le
mani)
Gran
Dio, tu vigila Sugli infelici,Tergi
lelagrime Tempra
il dolor*FINE DELL'ATTO SECONDO.
/Promessi Sposi
ATTO TERZO
QUADRO UNICO.
Vn
villaggio ai piedi della montagna; sul davanti a destra, la casa parrocchiale con porta ampia che mette adun
cortile. Balconecopertodi ricchi tappeti.Grande viale che conduce alla chiesa. Archi di trionfo, tende, sandaline,
addobbi d'ogni genere. Dietro il villaggio,
un
promonto-rio, a poca distanza, dove sorge
un
castelto.Manzoni. Capitolo
XXIV.
SCE^A PRIMA-
Uomini e donne che giungono da diverse vie; altri che escono dal cortile della casa parrocchiale.
Coro -Ben
giunti alla festa!-Amici,
voiqui?
-In
C£sanon
restaChe
il gatto in tal di.- Che
bella giornata!-Che pompa! che
incanto!Convien
farglionore-
Si tratta di
un
santo;Già
diecimiracoli Stamane ha compiuti;
Camminan
gli storpii,Favellano
i muti...Dovunque
egli passa...Profonde
tesor;Al gran Federigo
Sia gloriaed onor!
(volgendosi verso ilfondo dellascena)
Oh! guardate
chi vien dalla montagna!...Del
castello il terribile signor...Nessun
de' suoibravacci
loaccompagna...
Torvo ha
losguardo, come nero ha
il cor.ATTO TERZO 35
Il
passo
apritegli...Zitti! Osserviamo...
Cauti
esploriamo
Che viene
a far. (si traggono indisparte)SCENA
ili SL9Innominato
e detti.L'In, (accostandosi alla folla) Dite... dov' abita
Il Cardinale?...
Colui
che
il santo Si fa chiamar...Coro
(additandolacasaparrocchiale)Presso
il curato...Lassù dimora- Andra
alla chiesaFra un quarto
d' ora...Pieno
è il cortileNessun può
entrar.L'In, (bruscamente)
Sgombrate
il passo...Io
debbo
entrar.(entra nellacasaparrocchiale facendosi largo tra la folla)
Coro
IInostro gaudio, La
nostra festa, Quest'uom
terribileVenne
a turbar, (tutti siaggruppano
suldavanti della scena parlandoa bassavoce)
«Una
carrozza fuveduta
ieri«Salire i
gioghi
altramontar
del dì:«Di
sgherribrulicavano
i sentieri...«Di donna un
grido...risuonar
si udì...«Qualche nuovo
delittohan consumato
«Dentro
i covi dell'orrido Castel...«E
oggiancora quest'uomo abbominato
«A scherno prende
gliuomini ed
il ciel.(sìspingonodentro ilcortile della casaparrocchiale)
36 ATT SCENA
III.Don Abbondio, Perpetua
, indi ilCoro.
Abb.
(ansante e trafelato)Fare
a piedi icinque miglia Per
venir traquesta
folla!Per. Oh! davver! gran meraviglia
!Siete
un uom
di pasta frolla...Abb. E
quest' altro...non poteva Rimanersene
a Milano?...Signor
no!...Per.
Parlatepiano,
Vi
farete lapidar!...Abb.
(constizza)Perchè son
ricchi- perchè son
santi,Costor disturbano - borghi
e villaggi...Essi
raccolgono -
plausied omaggi E
a noi le speseconvien
pagar...Per. Se
fosteun uomo - com'
io la intendo...Dell5
occasione
-i profittereste...Le
vostresuppliche -
presentereste...Ma
a voi consigli- nessun può
dar.Abb.
Il bel consiglio-
eh'oggi m'
hai dato!...Grazie,
Perpetua, -
graziedavver!
Sarai
contenta - cadrò
malato...Mi
vedrai presto-
nel cimiter.Per. Ah! Don
Abbondio...Abb. Perpetua
mia...Non facciam
scene...non
pianger... via!Poiché siam
giunti- vediam,
tentiamo...Se questo
santo-
sipuò
veder.(faperentrare nelcortile)
Giro
(dalcortile)Don Abbondio!
Abb. (dando indietro) Il
nome
mio!...Che vuol
dir?TERZO
Coro
(uscendo)Signor
curato... • Entri tosto... Ella è chiamato...Abb.
Io?...Da
chi?...Coro Dal
cardinal...Venga
tosto...Per. Qual
fortuna!Tutti
Viva, viva il cardinal!(a donAbb.)
Su, don
Abbondio...Non
indugiate...Lassù
vi attendono...Presto... affrettate!
Tutti vi invidiano Si
grande
onor.Abb. Non
è possibile...Chiedo
perdono...Di
tanta gloriaDegno non
sono...Oh! che
pasticcio!Che
brutto impiccio!Vengo... lasciatemi...
Dio!
qual
rumor!...(entra nel cortile turandosi le orecchie colle mani)
Coro
("facendosisul davanti della scena)Miracolo!
miracolo!
Cui non
si dièP
eguale!...Evviva
il cardinale!Pur.
Spiegatevi,che
fu?...Coro
II nostro feudatario,QuelPuom
terribil tanto,Ai
pie' delnuovo
apostoloI suoi delitti
ha
pianto.Peb.
Sta ben...ma don Abbondio Che c'entra
inquesto
affare?Coro D'una
fanciulla trattasiRapita
aquel che
pare...Per suo
voler...Abb.
(entrandoinscenabarcollando)Perpetua!
Oh
Dio!non reggo
più...38 A T T Per.
eCoro Perchè
sì pallido?Che avvenne mai?
Abr.
Nulla... credetelo...Son
lieto assai...(volgendosi verso la casa)
Ben
obbligato!Grazie, Eminenza...
D'avermi dato La
preferenza!Bella!
magnifica La commissione!
(a Perpetua con occhi da spiritato)
Vado
al castelloDi quel
birbone!...Farem
la strada Incompagnia...
Oh!
il bel viaggio!Oh! che
allegria!(a Per. sottovoce)
Un nuovo
intrigoDi don Rodrigo- Lucia
Mondella...Chiusa
è lassù...Il feudatario...
Colui...
quel
mostro...(vedendo l'Innominato chesaràdisceso sulla piazza) Sì,
quell'emporio
D'
ogni
virtù...(inchinandosifino
a
terra) Ecco... scusatemi...All'ordin
vostro...(a Perpetua)
Addio,
Perpetua...Non torno
più.(In questo tempo si saranno avanzati quattrouomini con
una
lettigu, e due cavalcature)L'In, (volgendosiaiportatori della lettiga)
È
tutto inordine?
Abb. L'inferno ho
indosso...{avvicinandosi alla cavalcatura)
TERZO 39 Di questa
bestiaFidarmi posso?
{monta
a
cavallomutato
daivillici)L'In.
È
buono... è docile...Come un
agnello.Presto
al castello!Abb.
(gridando)Per
carità!...Piano... fermatevi...
C
èun
precipizio...Non han giudizio-
Pietà... pietà!...Coro Eh! buon
viaggio!Lieto ritorno!...
Sempre,
il villaggio, Si fausto giorno,Con
piamemoria Ricorderà.
(ad
un
cenno dell'Innominato, la lettiga si allontana. -Don
Abbondio la segue a cavallo gridando a tutta gola. - Perpetua ed il Coro tengono dietro alla co- mitiva, che sale verso la montagna)SCENA IV.
Agnese
che entra affaticata dalla corsa, indiPerpetua.
AGN.Dove va
quellagente? perchè mai- Tanta angoscia ho
nelcuore?
Dal
paeselloanch'io sono venuta
Per veder questo
santo...E qui
arrivata,Invece
della gioiaCh'
iom' attendea
,mi
assalì il terrore.Di che posso temer? La mia Lucia, Presso
la piasignora
Di Monza,
almonaster
ricoverata,Vive
inpace
i suoi dì...Povera
figlia!Il
Signore
soltanto,Sol
Eglipuò saper
semi
fiadato
Di
presto rivederla...Oh! quando mai
Cesseran
sulla terra i nostriguai?
40
ATTO
Sotto il
modesto
tetto, Dellamia
figlia accanto,Per me
felice tantoScorrea
lavecchia
età..,figlia,., o figlia mia...
povera
Lucia...Saper
potessialmeno Quando
almaterno seno Iddio
tirenderà!
Per,
(dasè,venendo dallapiazza)Tutto ho
saputo,..Dio! quante
sciocchezze,Quanto
fracassoper questa Lucia
JInfine...
non
è il fior delle bellezze!(pavoneggiandosi)
Avesse almeno
la statura mia...La
taglia il portamento,..Il
mio
brio... lamia
grazia... e ilmio
talento.ÀGN.Veh!
Perpetua..,Per. Tu
qui...mia buona Agnese!
Dunque...
lassù alpaese La nuova
è già arrivata?AGN.Qual nuova?
Per. Che? non
sai... dellaLucia?
AGN.Parla...
per
carità...cosa
èavvenuto?
Per. Brutte
scene... cioè... basta,non
voglio Addolorarti...Agn.
(supplichevole) Innome
delSignore!
Per.
Coraggio...ogni
pericolo è cessato...Tu
rivedrai Lucia...Dessa
èquii;
ifcaàfi i«ì ,wbaaiJfi
fra oiUI
Agn. Come mai?
Per.
(additando)Presso
ilsignore
Di
quel
castello,,.Agn. Ah
tumi
strazii il cuore!..»Per. Di don Rodrigo - degno
alleato, Colui tua figlia-
facea rapir.Agn. Povera
figlia!Per. Lo
scelleratoDovea
poi cederla,,,TERZO
41Agn.
*Mi
fai morir...(vacilla e sviene nelle bracciadiPerpetua)
Per. Coraggio.-
ascoltami...non ho
finito-Or...
quel
birbone...s'è
convertito;E don Abbondio
frapochi
istantiA
te la figliaricondurrà.
Agn.
Dio...quale
spasimo!...Voci
difuori Da
bravo!... avanti!...Signor
curato...Per.
Vedi...son
qua...Corriamgli
incontro...La voce
didon Abb.
Largo... bricconi...Dov'
è Perpetua?...Per.
{accorrendo) Vengo...Agn.
(accorrendo)Lucia!
Veder
lasciatemi la figlia mia...Voce
diLucia
madre,
o madre...Coro Lode
alSignor!
SGENA V.
Don Abbondio
che si avanza a cavallo, circondatodalla folla.Lucia
che esce dalla lettiga e siportasul davanti della scena abbracciata adAgnese. L'Innominato, Perpetua,
Bravi, Popolo; da ultimo il cardinaleFe- derico Borromeo
con seguito di prelati.Abb.
(scendendo dalla cavalcatura aiutatoda
Perpetua) Adagio... o furia... Dio!che burroni!
Che
precipizi! liveggo
ancor!...Lue. (adAgnese)
Nel
tuomaterno amplesso Già
siritempra
il core...Fu immenso
ilmio
dolore...E immenso
ilmio
gioir.Da
te disgiunta, omadre,
Io
non
staròpiù mai;
Tal
voto aDio
giuraiE
losaprò compir.
/promessi Sposi Za
42 ATTO
Agn. Ahi
sì, ilmaterno amplesso Sicuro
asil ti fla;Da questo
sen, Lucia,Nessun
tipuò
rapir.Per
lui...per Renzo
intantoNoi pregheremo
uniti,Fin quando
il voto santo Si piaccia Iddiocompir.
Per.
(avvicinandosi a Lucia)Di Renzo abbiam
notizie?Dicon che giù
aMilano, Ha
fatto del baccano...Che
poidovè
fuggir.Se
èver quanto ho
sentito...Per sempre
ei fu bandito...povera Lucia, Quanto
tu dèi soffrir!Abb.
[trattenendo Perpetuaecercandoallontanarlada
Lucia)Or
su,lingua
di vipera,Quando
tacer vorrai?...Da questo mar
diguai Quando potremo
uscir?Quel birbo
eccellentissimo,È
ver...s'è
convertito,Ma ancor non
hai capitoCh'
ei si potria pentir?Coro Ah!
nelmaterno amplesso
Ellascordò
il dolore,Quel
travagliatocore Già troppo ebbe
a soffrir.L'In,(uscendodallacasaparrocchiale,edaccostandosiaLue.)
Compiuto
il rito, il cardinale a voi Provvederà...Sicuro
asiloentrambe A Milan
troverete,E
quivi inpace
i vostri di trarrete.(squillo ditrombe dall'interno della casaparrocchiale)
Tutti
Alla chiesa! Alla chiesa! (movimentogenerale)Plauso, viva
Al
Cardinale!TERZO
43Agn.
{all'Innominato) Grazie,buon
signore!...L'In.Io vi
chieggo perdoni
(dal cortile della casa 'parrocchiale esce la banda musi- cale e dietro quella il corteggio dei prelatiche fanno seguito al cardinale Federico Borromeo. L'Innominato sipone a lato del cardinale. Ilpopolo si inginocchia, e quindi segue il corteggio, lungo il viale che mette alla chiesa. Agnese, Lucia e Perpetua si confondono col popolo.
Don
Abbondio si mette in coda ai prelati)Tutti Al tempio muoviamo!
Cantiamo! esultiamo!
La
santa parolaChe
avviva e consola,Dal labbro
ispiratoDiscenda
neicuor;
La speme
ravvivi, Cancelli il dolor.(Laprocessione siallontana.)
Cala lentamente ilsipario.
Per.
(adon
Abbondio?) Convertito è davver...Abb. Credo
enon
credo.Da quel che vedo
FINE DELL'ATTO TERZO.
ATTO QUARTO
QUADRO PRIMO.
Anticamera nelpalazzo di
Don
Rodrigo, a Milano.Porta di mezzo, altra porta a destra, poche sedie,
un
banco.SCENA PRIMA.
Il
Griso
sdrajato surun
banco, indi flìonRodrigo.
*Gri.
(guardando
verso la.porta adestra)Ch'
eidorma
ancora... eh' ei fosse partitoPer
l'altromondo, senza dirmi
addio!... (alzandosi)Non oso avvicinarmi
a quella stanza...»Ier
sera, ilmio degnissimo padrone
»Avea
cert'occhi
lustri...un
certo aspetto...»Dei
nobili, dei ricchi e deibirboni
»La
perfidamorìa non ha
rispetto-.»All'erta...
Don
Rodrigo!...Voce interna
Olà...buon
Griso!...Gri.
Aspetta un
poco...Voce interna Mio
fedeleamico
!...Gri.
Amico
!qual bontà
!...qual degnazione
!Giammai non mi ha
parlatoSì gentilmente...
Oh!
certo... egli è malato...Voce interna
Dunque, nessuno
è là?son
tuttimorti
?...Gri. Ah!... se i
monatti ad
avvertir corressi...Rod.
(entrando inscena col viso stravolto ed abbigliatocolmassimo
disordine) Seidunque
vivo !Gri. (dando indietro) Largo!...
non
si appressi...Rod.
Diche
temi?...Manzoni - Capitolo XXXIII.