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LINEE GUIDA ALLA STESURA DELL ELABORATO FINALE (LAUREA TRIENNALE

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Academic year: 2022

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L’Elaborato Finale/Tesi di Laurea va completato almeno 15/30 giorni prima della data di inizio della sessione delle sedute di laurea (si suggerisce di raccogliere tutte le informazioni amministrative e burocratiche dalla segreteria studenti: domanda per l’esame di laurea, data ultimo esame, consegna tesi, data delle sedute, ecc.).

Lo/la studente/studentessa che intenda partecipare alla seduta di laurea deve richiederne l’assenso al relatore almeno un mese prima (Laurea Triennale) e 45 giorni prima (Laurea Magistrale) della data stabilita per la stessa. Per poter richiedere l’assenso al relatore, lo/la studente/studentessa deve aver consegnato e corretto, al momento della richiesta, oltre l’80%

del lavoro (Elaborato o Tesi).

L’esposizione dell’Elaborato Finale nella seduta di Laurea Triennale avviene oralmente e non è consentita alcuna proiezione di slide e/o immagini.

Nell’esposizione della Tesi di Laurea Magistrale, invece, il candidato può avvalersi di presentazioni in PPT o similari.

1.OBIETTIVI DELL’ELABORATO FINALE/TESI DI LAUREA

L’Elaborato Finale/Tesi di Laurea è l'ultima prova da svolgere nel corso di studio. Con questo lavoro lo studente può dimostrare di aver concluso con successo il percorso formativo.

Può mettere a frutto le competenze acquisite concludendo il suo percorso di studi con una ricerca originale.

Per la commissione d’esame l’Elaborato Finale/Tesi di Laurea è principalmente uno strumento per verificare se lo studente:

 conosce le principali tecniche del lavoro scientifico;

 sa affrontare (con queste tecniche) un argomento in modo chiaro e strutturato;

 è in grado di presentare in modo chiaro e sintetico i risultati di una ricerca;

 è in grado di scrivere un testo formalmente e stilisticamente adeguato alle esigenze della situazione;

 sa individuare e rendere produttivi collegamenti tra i singoli insegnamenti del percorso di studi.

2.DOVERI DEL TESISTA E REQUISITI SPECIFICI PER LA STESURA

Il lavoro dell’Elaborato/Tesi deve essere individuale e (almeno minimamente) originale.

Ciò significa che il tesista non deve in alcuna circostanza copiare da altre tesi o testi, altre tesine, o da siti Internet. È ammesso, invece, riferire, menzionare e citare opinioni altrui, in tal caso indicando sempre la fonte.

Si ricorda che la tesi deve essere formulata con parole proprie e deve contenere proprie idee e valutazioni. Il plagio, ossia la presentazione del pensiero o delle parole di un’altra persona come se fossero proprie, si deve assolutamente evitare.

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Le citazioni dirette da lavori di altri (pubblicati o no) devono essere sempre chiaramente identificabili e distinte come tali, il che va fatto situandole all’interno di virgolette; inoltre, il riferimento più ampio alle fonti deve essere fornito nelle note e in bibliografia. Anche l’utilizzo di una serie di brevi citazioni da differenti fonti, se non trattate ed identificate chiaramente come citazioni, costituisce plagio, al pari di una singola non specificata più lunga citazione tratta da una unica fonte. Allo stesso modo, ogni qualvolta si riassume l’idea o l’interpretazione di qualcun altro è necessario introdurre nel testo il riferimento al lavoro dell’autore/autrice, riportando il testo di riferimento in bibliografia.

La non osservanza di queste regole è una dichiarazione di plagio, equivale cioè ad una ammissione di imbroglio. SE VERIFICATO, CIÒ POTREBBE AVERE COME RISULTATO IL CONGEDO DELLO STUDENTE/STUDENTESSA DA PARTE DEL RELATORE.

Il tesista dovrà iniziare a leggere e riflettere sui materiali indicati dal relatore, e quindi sottoporgli uno schema del lavoro che intende svolgere (in altre parole, un possibile indice della tesi).

Quando si inizia a scrivere: è preferibile evitare periodi troppo articolati e involuti; spezzare il più possibile i periodi inserendo punti, due punti, punti e virgola ecc.;

Il lavoro di redazione della tesi dovrà essere sottoposto al docente un capitolo alla volta, ogni volta allegando anche lo schema di indice.

Ci si deve esprimere in terza persona (impersonalmente), evitando espressioni del tipo faccio/facciamo, dico/diciamo, vedo/vediamo, ecc. e preferire espressioni del tipo “si osserva, si nota”, ecc.

3.RAPPORTO TESISTI/RELATORE

Il relatore non è un istruttore, ma una guida.

La relazione fra relatore e studente è inevitabilmente stretta. Il contenuto di tale relazione non è un continuo accordo amichevole, ma il confronto ed anche un salutare disaccordo sulle interpretazioni e sui significati. È ragionevole, quindi, aspettarsi che il relatore sia critico nei confronti del lavoro svolto dal tesista.

È opportuno ricordare che il relatore potrebbe non essere disponibile per una consultazione durante le vacanze estive, natalizie e pasquali. Anche i docenti realizzano ricerche e questo potrebbe, per esempio, portarli fuori sede. Bisogna assicurarsi, dunque, che la supervisione di cui si ha bisogno sia programmata con un congruo anticipo.

4.STRUTTURA DELL’ELABORATO/TESI

L’elaborato/Tesi deve contenere i seguenti elementi:

a) Frontespizio: contiene, l’intestazione dell’Ateneo, della facoltà e del corso di laurea di appartenenza, il titolo della tesi, il nome dello studente e relativa matricola, il nome del relatore e l’anno accademico;

b) Indice: introduzione, capitoli e paragrafi, bibliografia, eventuale appendice e i corrispondenti numeri della pagina per ciascuno di essi;

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c) Introduzione: fornisce una breve presentazione dell’oggetto di indagine, il metodo di indagine, l’articolazione del lavoro e una sintesi dei risultati raggiunti;

d) Testo centrale: ciascun capitolo deve iniziare da una nuova pagina;

e) Conclusioni: fornisce una risposta alle domande ed alle ipotesi formulate nell’introduzione; commenta i risultati ottenuti; suggerisce possibili sviluppi, ecc.

f) Note: devono essere riportate a piè di pagina e numericamente consecutive;

f) Bibliografia: deve contenere tutti i lavori utilizzati nella preparazione della tesi (libri, articoli, riviste, documenti, ecc.);

g) Sitografia: deve contenere l’indirizzo di tutti i siti internet consultati.

4.1INDICE

La definizione dell’indice costituisce il punto di partenza e non di arrivo della stesura dell’Elaborato Finale/Tesi di Laurea poiché aiuta a delimitare il proprio campo d’indagine e, in tal modo, di chiarire anzitutto a sé stessi quali debbano essere le tappe evolutive del proprio discorso. Va concepito come uno strumento dinamico, che potrà subire modificazioni anche molto significative con il procedere del lavoro, ma che non si dovrà mai perdere di vista. È preferibile inserirlo all’inizio dell’Elaborato/Tesi. Le componenti dell’Elaborato/Tesi sono ordinate gerarchicamente in capitoli e sottocapitoli di secondo, terzo e, eventualmente, di quarto livello. Le appendici all’Elaborato/Tesi e gli allegati seguono il corpo dello/a stesso/a.

I capitoli di una tesi sono blocchi logico-concettuali che sviluppano grandi temi e sono suddivisi a loro volta in sottoblocchi tematici, i sottocapitoli, che sviluppano passo per passo i contenuti generali del capitolo.

4.2INTRODUZIONE

L’introduzione indica le premesse di carattere scientifico e le più recenti acquisizioni da cui la ricerca ha preso spunto ed enunciato lo scopo del lavoro.

Cosa scrivere in un’introduzione?

 Argomento: di cosa parla l’Elaborato/la Tesi?

 Letteratura: quali sono i contributi individuabili nella letteratura sull’argomento?

Esiste un dibattito, attualmente, sull’argomento dell’Elaborato/della Tesi?

 Obiettivi: qual è l’obiettivo dell’Elaborato/della Tesi?

 Struttura: come è articolato l’Elaborato/la Tesi?

ES.: l’oggetto di questo lavoro è …; nel capitolo I si esporranno …, mentre nel capitolo II …;

infine nel capitolo III… ecc. ecc.

4.3CORPO DEL TESTO

Nel corpo del testo viene esposto l’argomento e verranno prese in esame le produzioni della letteratura scientifica sull’argomento scelto, confrontando sistematicamente i risultati ed individuando lo stato dell’arte in quel contesto e come potrebbero orientarsi i possibili ulteriori sviluppi scientifici.

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4.4CONCLUSIONI

Nelle conclusioni (inserite necessariamente alla fine del testo) si opera invece una breve panoramica di quanto sviluppato nel corpo del testo, per fornire un ultimo sguardo d’insieme su quanto detto.

Cosa scrivere in una conclusione?

 Breve riepilogo dei dati rilevanti;

 Punti di forza evidenziati e criticità;

 Possibili ulteriori sviluppi scientifici e limiti dello studio

4.5.CITAZIONI BIBLIOGRAFICHE

Le citazioni vanno riportate nel testo utilizzando il cognome del primo autore (senza nome né iniziale del nome) e l’anno; per esempio: (Cristiano e Rubino, 2018); oppure, se gli autori sono citati direttamente nel testo: Cristino, Rubino (2018) hanno mostrato ….

In caso di assenza di un autore riconosciuto o univoco come nel caso di citazioni di documenti come linee guida o protocolli ecc. utilizzare il nome dell'organismo che ha prodotto il documento. Nel testo, se riportata integralmente, la citazione si mette tra virgolette “basse”

ossia « » (inserite da “simbolo” e non usando i segni matematici < >) o in corsivo, alla fine della citazione si inserisce tra parentesi il riferimento come sopra con l’aggiunta del numero di pagina (Tocci, 2019: p. 15).

4.6. BIBLIOGRAFIA/SITOGRAFIA

La tesi deve avere una Bibliografia e l’eventuale Sitografia finale che raccolga tutti i testi citati nel testo o nelle note e anche quelli semplicemente consultati: il criterio deve essere quello della massima completezza possibile. La Bibliografia e l’eventuale Sitografia, a cui si consiglia di dedicare particolare attenzione, pur potendo contenere libri di testo, manuali, testi specializzati e collegamenti a siti internet, deve sempre includere anche pubblicazioni scientifiche aggiornate, da riviste nazionali o internazionali.

Nella Bibliografia e nell’eventuale Sitografia le citazioni vanno riportate in ordine alfabetico secondo il cognome degli autori e in ordine cronologico (dalla data di pubblicazione precedente a quella più recente) per quanto riguarda le opere dello stesso autore. La Bibliografia e l’eventuale Sitografia va inserita alla fine dell’elaborato (dopo le Conclusioni, non alla fine di ogni capitolo).

Libro

Autore (Anno), Titolo del libro, Città di pubblicazione, Editore:

1. Montemerlo D. (2001), Il governo delle imprese familiari, Milano, Egea.

2. Cristiano E., Sicoli G. (2012), Evoluzione e dinamiche di sviluppo delle imprese familiari, Milano, Franco Angeli.

Articoli su

rivista Autore/i (Anno), Titolo dell’articolo, Nome della Rivista, Volume, pagine:

(5)

1. Cristiano E. (2018), Internationalization in family businesses. A case study, International Journal of Business Performance Management, DOI: 10.1504/IJBFM.2018.10008948, ISSN:1368-4892, Vol.19 (1), p.75-86.

2. Cristiano E., Rubino F. (2017), The link between corporate governance and internationalization in family businesses, European Journal of Economics, Finance and Administrative Sciences, ISSN1450-2275, ISSUE 95, p. 45-55.

Libro «a cura di»

Curatore (a cura di) (Anno), Titolo del libro (edizione), Città di pubblicazione, Editore

1. Montrone A., Rubino F., Ricciardi A., (a cura di), (2016), La lettura economico aziendale della gestione d’azienda. Le rilevazioni in contabilità generale, Milano, Franco Angeli.

Capitoli in libri «a cura di»

Autore (Anno), Titolo del capitolo, in Curatore (a cura di), Titolo del libro, volume, Città di pubblicazione, Editore.

1. Cristiano E. (et al.) (2018), Il Bilancio di esercizio secondo la normativa e i principi contabili nazionali, in Montrone A., Rubino F., Ricciardi a. (a cura di), La lettura economico-aziendale della gestione d’azienda, Il Bilancio di esercizio, Milano, Franco Angeli, pp. 45-82.

2. Cristiano E., Rubino F. (2018), Il trattamento di fine rapporto, in Montrone A., Rubino F., Ricciardi A. (a cura di), La lettura economico-aziendale della gestione d’azienda, Il Bilancio di esercizio, Milano, Franco Angeli, pp. 94-121.

Siti web istituzionali e pubblicazioni online

<http://www3.oup.co.uk/mind/> (Visitato il 31 luglio, 2019)

Ministero per i Beni e le Attività Culturali e per il Turismo (MIBACT), https://www.beniculturali.it/mibac/export/MiBAC/index.html#&panel1-2 (Visitato il 23 luglio 2020)

In caso di stesura dell’elaborato finale/tesi di laurea in lingua inglese, attenersi quanto più possibile alle linee-guida della MLA (Modern Language Association). Alcuni esempi:

1) Quando si cita letteralmente (citazione riportata in originale, tra virgolette):

K. Sturge, Representing Others: Translation, Ethnography and the Museum (Manchester: St.

Jerome Publishing, 2007), p. 17.

(Inserire dunque il numero di pagina, e la prima volta che si cita l’opera, indicare anche casa editrice, luogo e anno di pubblicazione. Notare: nome puntato, cognome per intero; titolo in corsivo, luogo, casa editrice e anno di pubblicazione tra parentesi)

2) Quando si fa riferimento senza citare letteralmente:

See H. Lidchi, “The Poetics and the Politics of Exhibiting Other Cultures’, in S. Hall, ed., Representation. Cultural Representations and Signifying Practices (London, Thousand Oaks, New Delhi: SAGE Publications, 1997), p. 153.

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NB: si introduce la fonte con “see”, come se fosse un “confronta”; lo si fa quando ci si sta riferendo ad un contenuto, senza citazione letterale. Questo è l’esempio di un articolo/saggio all’interno di un volume, e quindi: nome puntato, cognome per intero, titolo dell’articolo tra virgolette, “in” più nome puntato e cognome dell’editore, seguito da ed. se è un solo editore, eds. se sono più di uno; titolo della rivista/volume in corsivo, luogo, casa editrice e anno di pubblicazione tra parentesi (nel caso della rivista, numero di volume e anno, senza parentesi).

3) Quando si fa riferimento ad un’opera già citata precedentemente:

See K. Sturge, Representing Others.

See H. Lidchi, “The Poetics and the Politics of Exhibiting Other Cultures’, in S. Hall, ed., Representation.

(NB: si tratta di opere che sono state già citate precedentemente, quindi basterà indicare soltanto nome e titolo, senza altre informazioni: il titolo stesso, se troppo lungo, può essere accorciato, come si vede nei due esempi).

4) Quando si fa riferimento a un lavoro già citato nella nota immediatamente precedente, ma numero di pagina diverso:

See Ivi, p. 61.

5) Quando si fa riferimento a un lavoro già citato nella nota precedente, e il numero di pagina è sempre lo stesso:

See Ibidem.

6) Quando si cita da un sito:

Source: https://www.unicef.org/child-rights-convention/convention-text

(Si può anche precedere il link inserendo il “titolo” della pagina Web. Nella bibliografia/sitografia, invece, bisogna anche indicare la data in cui si é svolto l’ultimo accesso al sito stesso).

Esempi bibliografia e sitografia finali secondo lo standard MLA:

Bibliography

Benjamin, Richard, ‘Museums and the Political Landscape’, ISUU, Museum Identity

Magazine, 2 (2009), pp. 30-37, (p. 32). Online:

http://issuu.com/museumid/docs/museumid2/30.

Lidchi, Henrietta, ‘The Poetics and the Politics of Exhibiting Other Cultures’, in Hall Stuart, ed., Representation. Cultural Representations and signifying Practices (London, Thousand Oaks, New Delhi: SAGE Publications, 1997), pp. 151-222.

Sturge, Kate, Representing Others: Translation, Ethnography and the Museum (Manchester: St.

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Jerome Publishing, 2007).

(Il primo è l’esempio di un articolo che si trova online. Le altre due opere dell’elenco sono state usate anche negli esempi precedenti, così si evince la differenza di denominazione tra la nota a piè di pagina e la bibliografia finale).

Websites

http://archive.museumoflondon.org.uk/LSS/ [accessed 23 February 2015]

http://capoeiraabolicao.com/ [accessed 23 February 2015]

(In questo esempio la bibliografia è separata dalla sitografia. Si può tuttavia inserire tutto come

“bibliografia”: in questo caso, attenzione a dare “visibilità” agli autori delle pagine web, e quindi sempre indicare cognome, nome, un minimo di titolo, e poi il link, seguito dalla data dell’ultimo accesso).

5.LE TABELLE E LE FIGURE

 Tabelle, grafici e figure vanno inseriti e commentati nel testo.

 Sopra ogni figura/tabella/grafico deve essere riportato un titolo che permetta di comprenderne il significato anche senza leggere il contenuto del testo.

 Sotto ogni figura/tabella/grafico deve essere la fonte da cui si è riportata o se si tratta di una (ri) elaborazione propria: qualora si renda indispensabile l'utilizzazione di figure e/o tabelle originali provenienti da altre pubblicazioni (libri, articoli, tesi), è necessario citare la fonte (questo anche se la figura o tabella è stata rielaborata).

 Le figure devono essere numerate in ordine progressivo per ciascun capitolo. Ad esempio, seguendo questo criterio, la terza figura del secondo capitolo deve essere indicata con: Fig.2.3.

 Le tabelle vanno numerate indipendentemente dalle figure, ma con lo stesso criterio (Tab. 2.1).

 Anche i grafici sono delle figure.

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Fig.1.6 - Le successioni nelle aziende familiari italiane in maggiore difficoltà economica negli anni 2005-2012

Fonte: Nostra Elaborazione dati quinto Rapporto AUB - 2013

6.ORTOGRAFIA

Si prega di fare molta attenzione all'ortografia e rispettare le basilari regole della punteggiatura:

 fare un controllo con un correttore ortografico per evitare refusi

 le parole in inglese o in altra lingua straniera dovrebbero, almeno la prima volta che sono introdotte, essere scritte in corsivo.

 la prima volta che si introduce un acronimo è necessario spiegarlo fra parentesi subito dopo; ad es.: Il Family Business (FB)

 fare attenzione agli spazi prima e dopo i segni di punteggiatura: lo spazio va sempre dopo e mai prima.

 Parentesi: mai lo spazio dopo l'apertura o prima della chiusura

Formati corretti Formati errati Impresa familiare, una realtà

diffusa in Italia, è…

Impresa familiare è,una realtà diffusa in Italia,

Impresa familiare,una realtà diffusa in Italia, è…

L’impresa familiare (family business)

L’impresa familiare(family business)

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(9)

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EGOLE PER LA FORMATTAZIONE DEL TESTO

Questo paragrafo mostra la veste grafica che avrà l’Elaborato Finale/Tesi di Laurea redatto in base alle regole di formattazione e di scrittura del testo fornite e riportate di seguito. Pertanto l’Elaborato Finale/Tesi di Laurea dovrà essere strutturato come segue:

Indice (Times New Roman 16 grassetto)

1. Titolo Primo Capitolo (Times New Roman 14 grassetto)

1.1 Titolo primo paragrafo (TNR 14) 1.2 Titolo secondo paragrafo (TNR 14)

1.2.1 Titolo primo sottoparagrafo (TNR 13)

Introduzione (Times New Roman 16 grassetto)

Corpo del testo (TNR 12 in tondo)

1. Titolo Primo Capitolo (Times New Roman 16 grassetto)

1.1 Titolo primo paragrafo (TNR 14 grassetto)

Capitoli e sottocapitoli (paragrafi) devono essere numerati in egual modo nell’indice e nel testo. Ogni capitolo inizia da una nuova pagina. Quindi alla fine di ciascun capitolo si inserisce una interruzione di pagina e si ricomincia da quella successiva. Le pagine devono essere numerate.

Il testo deve essere scritto in carattere 12 TNR, prevedendo un rientro di 0,75 all’inizio di ogni capoverso, ovvero alla prima riga (cioè ogni volta che si va a capo la prima riga inizia con il rientro di 0,75). L’interlinea da utilizzare è di 1,5 e naturalmente il testo deve essere giustificato (allineato sia a sinistra che a destra).

I margini devono essere i seguenti: Superiore 2,5 cm; Inferiore, Destro, Sinistro 2 cm;

Rilegatura 1 cm.

1.1.1 Titolo del primo sottoparagrafo (TNR 12 Grassetto)

La numerazione dei capitoli, paragrafi e sottoparagrafi segue un ordine progressivo in base

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al quale il primo numero indica il capitolo, il secondo indica il paragrafo e il terzo indica il sottoparagrafo. Di seguito vengono riportati alcuni esempi:

1.2 = Secondo paragrafo del primo capitolo 2.5 = Quinto paragrafo del secondo capitolo

3.4.2 = Secondo sottoparagrafo del paragrafo quattro del terzo capitolo

1.1.2 Tabelle, figure e fotografie

Le tabelle vanno numerate distintamente dalle figure e da eventuali fotografie; la numerazione segue le stesse regole di numerazione dei paragrafi e ricomincia da uno ad ogni nuovo capitolo. Esempio: Tab 1.1 è la prima tabella del primo capitolo, Tab. 3.1 è la prima tabella del terzo capitolo e Tab 3.2 è la seconda tabella del terzo capitolo. Fig. 4.3 indica la terza figura (o foto) del quarto capitolo, e così via.

Sia le tabelle che le figure devono sempre riportare un’intestazione, ovvero il titolo, e la fonte originaria di riferimento come negli esempi riportati di seguito (si tenga conto anche in tal caso della formattazione, tipo, stile e dimensione del carattere che devono coincidere con quelli degli esempi seguenti):

Tab. 1.1 – Distribuzione della popolazione per sesso (V.a. e %)

Sesso Torino Bari

V.a. % V.a. %

Maschi 418.191 48,3 362.906 47,9

Femmine 447.072 51,7 395.242 52,1

Totale 865.263 100,0 758.148 100,0

Fonte: ns elaborazione su dati Istat 2001

Fig. 1.1 – Accesso ad Internet da casa (Val. %)

Fonte: ns elaborazione su dati Istat 2005

65,3

54,8

34,7 45,2

0 20 40 60 80

Torino Bari

Maschi Femmine

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