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CONSIDERATE SE QUESTO E' UN UOMO
Voi che vivete sicuri nelle vostre tiepide case, Voi che trovate tornando a sera il cibo caldo e i visi amici:
Considerate se questo è un uomo, Che lavora nel fango,
Che non conosce pace, Che lotta per mezzo pane, Che muore per un sì o per un no.
Considerate se questa è una donna
Senza capelli e senza nome, Senza più forza di ricordare, Vuoti gli occhi e freddo il grembo Come una rana d’inverno.
Meditate che questo è stato:
Vi comando queste parole.
Scolpitele nel vostro cuore, Stando in casa andando per via, Coricandovi alzandovi;
Ripetetele ai vostri figli.
O vi si sfaccia la casa La malattia vi impedisca,
I vostri nati torcano il viso da voi
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GUIDA AL DIRITTO
1 ANNO DI TEMPO PER FISSARE MISURE COMPENSATIVE Carceri: Italia condannata dalla Corte dei diritti dell’Uomo per il sovraffollamento (Guida al Diritto)
Condanna della Corte per i diritti umani del Consiglio d'Europa per il sovraffollamento delle carceri in Italia: secondo una sentenza pubblicata oggi a Strasburgo, infatti, l'Italia ha un anno di tempo per decidere misure di compensazione per quei cittadini «vittime del sovraffollamento nelle prigioni italiane», che la Corte definisce «strutturale e sistemico».
Violato l'articolo 3 della Convenzione Secondo la Corte dei diritti dell'Uomo, con il
sovraffollamento delle carceri l'Italia viola l'articolo 3 della Convenzione europea sui diritti dell'Uomo, che proibisce la tortura e il trattamento inumano o degradante. «Questo problema strutturale - si legge nel giudizio - è ora ben conosciuto a livello nazionale. La Corte chiede alle autorità di realizzare entro un anno misure che rimedino le violazioni della Convenzione relative al sovraffollamento».
Solo 3 mq per detenuto Il giudizio si è basato sul ricorso di 7 persone detenute nelle prigioni di Busto Arsizio e Piacenza. Ciascuno ha denunciato di aver diviso una cella da 9 metri quadrati con due altre persone, per 3 metri quadrati a testa, di aver sofferto per la mancanza di acqua calda e in qualche caso anche per una illuminazione inadeguata.
La Corte di Strasburgo ha ribadito che «la detenzione non comporta la perdita dei diritti garantiti dalla Convenzione» e ha stabilito che lo spazio a disposizione dei detenuti in questione non era conforme agli standard richiesti per un'accettabile detenzione, pari ad almeno 4 metri quadrati per persona.
Il 'giudizio pilota' Il problema, ha riconosciuto la Corte, è stato accentuato dalla mancanza di acqua calda per lunghi periodi e di illuminazione nel carcere di Piacenza. La scelta di esprimere un
«giudizio pilota» è determinata dal fatto che «il sovraffollamento delle carceri in Italia non riguarda soltanto i cittadini che hanno presentato il ricorso»: infatti, «la natura strutturale e sistemica del sovraffollamento è emersa chiaramente in occasione della dichiarazione di uno stato di emergenza nazionale da parte del Presidente del Consiglio nel 2010», ed è confermata anche dalle «diverse centinaia di denunce pendenti presso la Corte» sull'argomento. Anche se Strasburgo non può determinare le scelte di politica penale degli Stati, o su come devono organizzare i loro sistemi detentivi, la Corte «incoraggia giudici e inquirenti a fare un maggiore uso, laddove possibile, delle misure alternative alla detenzione e cercare di ridurre il ricorso al carcere, per affrontare il problema della crescita della popolazione carceraria».
Il comitato Calamandrei “Accogliamo la sentenza odierna della Corte Europea dei diritti dell’Uomo con grande
24/4/2019 Carceri: Italia condannata dalla Corte dei diritti dell’Uomo per il sovraffollamento https://www.diritto24.ilsole24ore.com/guidaAlDiritto/penale/primiPiani/2013/01/carceri-corte-dei- diritti-delluomo-condanna-litalia-per-il-sovraffollam… 2/2
soddisfazione e, al contempo, con grande sofferenza per il nostro Paese. Parole dell’avvocato Giuseppe Rossodivita Segretario del Comitato Radicale per la Giustizia Piero Calamandrei che ha seguito tre casi su sette di quelli decisi dalla Corte con questa sentenza pilota.
“C’è soddisfazione, politica e professionale, perché si tratta di una sentenza adottata con la procedura della sentenza pilota; per cui la Corte, rigettando tutte le difese avanzate dal Governo Italiano – prosegue l’avvocato Rossodivita -, alcune persino imbarazzanti, certifica ufficialmente l’esistenza di un problema strutturale all’origine della violazione dei diritti umani dei detenuti ed invita l’Italia, entro un anno di tempo, ad individuare una soluzione a questo problema che la pone strutturalmente al di fuori della Convenzione Europea dei diritti dell’Uomo”.
Centinaia di ricorsi in attesa “In questo contesto – conclude il legale - la Corte avvisa l’Italia che sono centinaia i ricorsi in attesa di essere decisi, che il loro numero è in continuo aumento e che la loro trattazione rimarrà sospesa per un anno in attesa dei provvedimenti che l’Italia adotterà, invitando altresì lo Stato a sensibilizzare la magistratura nel senso di ampliare il ricorso alle misure alternative al carcere e a ridurre l’anomalia tutta Italiana per cui il 40% dei detenuti sono presunti innocenti in attesa di giudizio”.
Il Sole 24 Ore