Scafati. Speciale Viabilità:
Traffico, la soluzione c’è…da sempre. I progetti e le possibili soluzioni
Di Adriano Falanga
Allagamenti, puzza del Sarno, rifiuti, criminalità, sanità, sono alcuni dei problemi che attanagliano la città di Scafati da diversi anni oramai. Eppure, uno su tutti esaspera gli scafatesi ovunque siano essi residenti: il traffico. Con la ripresa dell’anno scolastico e le prime piogge di stagione, la città letteralmente impazzisce, finendo in un unico grande imbuto di auto. I tratti più “caldi” sono le due principali arterie cittadine: via Martiri D’Ungheria e via Nazionale.
Queste sono collegate tra loro da via Buccino e via Giovanni 23°. Entrambi sono a senso unico e sono l’una opposta all’altra quanto a direzione di percorrenza. La viabilità scafatese è principalmente concentrata qui, tutto il resto sono semplici stradine che confluiscono su questi due tratti, perché a Scafati, ovunque devi andare, sia direzione Napoli che Salerno che paesi Vesuviani, devi necessariamente imboccare una o entrambe le strade. Più volte il Comune ha provato a modificare il piano viario attuale, ma si tratta di semplici inversioni dei sensi di marcia o creazione di sensi unici. Si è provato, con discreto successo (ma non sono contenti i commercianti) di snellire dal traffico il centro cittadino, ma l’inferno che esiste e resiste sulle due strade principali sembra una persecuzione per gli scafatesi. In questi giorni Cronache ha però lanciato sul noto gruppo Facebook “Sei di Scafati Se” una proposta tanto semplice quanto risolutiva del problema. Sono centinaia i commenti e le condivisioni raccolte in poche ore, forse l’unica vera proposta largamente condivisa degli ultimi tempi. Non c’è
bisogno di una nuova strada, perché la strada “magica” esiste già. Purtroppo è chiusa. Ma considerati i milioni di euro spesi in questi anni, basterebbe poco per renderla di nuovo percorribile. Molto meno di quanto l’attuale traffico ricada economicamente sulla città.
Via del Polverficio è la strada che collega via Armando Diaz con via Pasquale Vitiello senza dover percorrere il corso Nazionale o via Martiri d’Ungheria. La strada fu chiusa e usata come area di stoccaggio dei fanghi del Sarno, con l’avvio dei lavori di bonifica del canale Bottaro, ad opera dell’ex commissario per l’emergenza Sarno, generale Jucci. Da allora sono passati una decina d’anni, il canale Bottaro è rimasto abbandonato così come anche la strada, oramai ridotta a discarica e “area tossicodipendenti”. Basterebbe liberarla e rifare il manto stradale, magari con una rotonda all’uscita in via Vitiello, per renderla più sicura e percorribile.
Attualmente la zona dovrebbe essere sotto competenza dell’Arcadis. Gli scafatesi più attempati la conoscono come
“abbascio a pruvulera” o ancora “abbascio all’istituto” perché sbocca proprio di fronte l’ex Polverificio Borbonico. Era una rinomata passeggiata che costeggiava il florido, e pulito, canale Bottaro. L’idea sponsorizzata dal nostro giornale piace tantissimo agli internauti, quasi a vederci la “panacea al problema traffico”. Da qui l’appello alla commissione straordinaria e agli uffici comunali preposti, affinchè riescano ad attivarsi affinchè la strada sia riconsegnata agli scafatesi. Al momento è forse l’infrastruttura più necessaria e richiesta. E il bello è che esiste già.
E SE SI COPRISSE IL CANALE BOTTARO?
Via del Polverificio costeggia i l c a n a l e B o t t a r o , o g g i diventato un allevamento di i n s e t t i e a n i m a l i d i o g n i genere. In esso ristagna acqua in gran parte proveniente da diversi scarichi civili situati (a vista) sulle sue sponde. Il Bottaro parte dalla “Traversa Scafati” in piazza Vittorio Veneto e serviva originariamente per alimentare i mulini tessili situati dove oggi sorge via Zara, per l’appunto “abbascio o mulino”. Attualmente è chiuso, e le proposte sulla sua effettiva utilità sono divergenti. C’è chi lo vuole dragato, e rimesso a nuovo, in modo tale da servire come polmone di sfogo per le piene del fiume Sarno, evitando gli allagamenti che interessano la città. Premesso che le esondazioni più frequenti sono dovute alla mancanza di rete fognaria che porta in città l’acqua piovana dei paesi vesuviani (il Sarno molto raramente rompe gli argini) il Bottaro potrebbe anche essere coperto in modo tale da creare una vera e propria strada a due carreggiate con zone di sosta laterali, dal centro città fino al confine con Pompei. Un progetto che andrebbe a creare una vera (se non l’unica) alternativa per raggiungere Pompei senza imbattersi nell’uscita autostradale. In Italia è però dimostrato che coprire i corsi d’acqua può risultare estremamente pericoloso e dannoso. << il Bottaro essendo nato esclusivamente come canale di irrigazione per le terre attraversate, è ora, a causa dell’enorme inquinamento delle sue acque, perfettamente inutile>>. E’ quindi possibile la sua copertura, perché nato artificialmente, secondo l’ingegnere Domenico Cuomo, ex presidente del consiglio comunale, tra i promotori di un progetto di recupero, con la giunta Bottoni, di via Del Polverificio. <<Il canale non serve neanche per attenuare eventuali e purtroppo ricorrenti allagamenti. Infatti il suo
letto è molto più alto di quello del parallelo Sarno.
Provammo, con l’amministrazione Bottoni a chiederne la copertura ma ci fu negata dall’Autorità di Bacino>>
DIVIETO DI SOSTA CORSO NAZIONALE: NON PIACE A NESSUNO
Ancora deve partire, seppur in v i a s p e r i m e n t a l e , m a g l i scafatesi hanno già sonoramente bocciato la modifica al piano viario voluta da Palazzo Mayer.
Si tratta dell’istituzione del divieto di sosta e fermata sul lato sinistro della carreggiata del corso Nazionale, dall’uscita autostradale a via Buccino. In quest’ultima strada previsto il divieto su entrambi lati. Si pensa così di snellire l’imbuto di auto che attanaglia gli scafatesi. <<Cosa ridicola, così si uccide il commercio. Senza creare aree di parcheggio non si possono eliminare quelli esistenti che già sono insufficienti>> così Umberto. <<E noi residenti dove parcheggiamo?>> si chiede Maria. <<Ancora non capiscono che mancano i parcheggi, inventatevi i parcheggi>> sbotta Alfonso.
C’è però chi invita a lasciare l’auto a casa e optare per la bicicletta. <<Queste idee inutili e senza risoluzione non fanno altro che creare disagi e rovinare le attività commerciali più di quanto già si vive. Il problema non sarà comminare a piedi o in bicicletta come qualcuno senza riflettere dice ma sono i fattori negativi che comportano quando non ci sono le condizioni climatiche a poterlo permettere>>. Ad aggravare la situazione è stata anche l’abolizione della sosta a pagamento, conseguenza della revoca dell’appalto alla Publiparking voluta dai commissari. Una scelta azzardata, perché presa senza avere pronto un “piano B”
e così oggi la città è perennemente intasata di auto in sosta, anche per ore e ore. Un esempio? Piazzale Aldo Moro. Con il ticket di un euro l’ora era quasi sempre vuoto. Oggi è costantemente pieno, anche di notte. “Ed io pago”, diceva
Totò.
Scafati. Nuovo piano viario:
“adesso l’area pedonale”
Di Adriano Falanga
Sembrava di aver fatto un passo indietro, invece il piano viario andato in vigore lunedì scorso lentamente sta venendo metabolizzato dagli scafatesi. Certo è che accontentando i residenti del centro si va a scontentare i commercianti di corso Nazionale, ma considerato il sistema viario, al momento è impossibile accontentare tutti. Per vedere i migliori risultati bisognerà aspettare la riapertura di via Fosso Dei Bagni e l’entrata in funzione del nuovo svincolo della statale 268 a Bagni, oltre al casello autostradale che porta a Cappella. Queste nuove varianti, per come pensate, avranno un forte impatto sulla riduzione del traffico pesante, e di conseguenza si dovrebbe avere anche una consistente riduzione del flusso viario nei pressi del casello autostradale al confine con Pompei. Una sana politica di incentivo all’uso di mezzi alternativi all’auto potrebbe fare il resto. Al momento a Scafati non esiste un percorso dedicato alle biciclette, che non sia la degradata e inutile pista ciclabile, oppure un’area pedonale dove potersi riappropriare degli spazi pubblici. Ma a questo ci penserà la futura classe politica (si spera).
Tornando al nuovo piano viario attuato dal neo comandante dei Vigili Urbani Pasquale Cataldo, questo è pensato per ridurre l’imbuto al centro città, evitando gli incroci attraverso la rotonda naturale di piazza Garibaldi e una serie di sensi unici in ordine sparso. Il ricorso all’unico senso di carreggiata comporta certamente l’uso di strade alternative ad
oggi poco battute (si pensi a via D’Amaro, e la variante di via Oberdan) allungando i tratti usualmente percorsi, ma in cambio si restituisce alla città meno caos, che volendo, significa anche meno auto durante la giornata, con sensibile beneficio sui livelli di inquinamento. Altro vantaggio, sperando non sia solo provvisorio, è il ritorno dei vigili per strada. In questi giorni frenetici la loro presenza costante sui punti nevralgici è stata fondamentale, complice anche la chiusura dell’anno scolastico. Non si esclude, in un prossimo futuro, la creazione di un’area a traffico limitato, per invogliare gli scafatesi a riprendere l’abitudine allo
“struscio”, abbandonata a metà anni 90.
Scafati. Lunedi 5 giugno parte il nuovo piano viario.
Tutte le modifiche
Di Adriano Falanga
Viabilità, si parte lunedì 5 giugno, dalle ore 10, con il nuovo piano viario voluto dal comandante della Polizia Locale capitano Pasquale Cataldo. L’ordinanza è la numero 27 del 29/05/2017. Sostanzialmente si ritornerà alla vecchia circolazione, puntando ad alleggerire le forti criticità nel flusso veicolare del centro città, che si ripercuotono sistematicamente sull’intero indotto viario. Il nuovo piano tiene conto del tavolo di concertazione tra tecnici comunali, associazioni dei commercianti e consumatori. Ecco il dettaglio delle modifiche.
Corso Nazionale: intero tratto da Via Giovanni XXIII a via Duca D’Aosta e con medesima direzione;
Piazza Vittorio Veneto: intero tratto da Via Duca D’Aosta a Via Pietro Melchiade e con medesima direzione;
via Roma : intero tratto da Via Pietro Melchiade fino all’ingresso di Piazza Garibaldi con medesima direzione;
via Zara: intero tratto da via Armando Diaz fino a via Monte Grappa e con medesima direzione;
via Monte Grappa:via Monte Grappa intero tratto da via Zara fino a via Galileo Galilei e con medesima direzione;
Via Galileo Galilei: Via Galileo Galilei intero tratto da via Monte Grappa a via Leonardo da Vinci con medesima direzione;
Via Leonardo da Vinci: intero tratto da via Galileo Galilei a Via Zara e con medesima direzione;
Via Leonardo da Vinci: intero tratto da via Galileo Galilei a Corso Nazionale e con medesima direzione;
Piazza Garibaldi: intero tratto da via Roma a via Oberdan con medesima direzione;
Via Roma: intero tratto da via Oberdan fino all’ingresso di via Roma su piazza Garibaldi con medesima direzione (resta a doppio senso di circolazione il restante tratto da largo Caruso fino a Via Oberdan);
Via Pietro Melchiade: intero tratto da via Oberdan a via Roma e con medesima direzione;
Via Oberdan: intero tratto da Piazza Garibaldi fino a Via Roma e con medesima direzione;
Via Brunelleschi: intero tratto da Corso Nazionale a Via Galileo Galilei e con medesima direzione;
Via D’Amaro: intero tratto direzione via Santa Maria La Carità (rione Ferrovia)
DOPPIO SENSO DI CIRCOLAZIONE
via Monte Grappa: intero tratto da via Nazionale fino a via Galileo Galilei;
via Zara: per i soli residenti dall’ingresso del civico n. 1 fino al civico n. 63;
GRIMALDI (Pd): “necessario anche usare di meno l’auto”
<<Prima che scoppieranno le nuove – vecchie come il piano viario stesso – polemiche, vorrei dire una ovvietà: al di là del senso di marcia di qualche strada e di qualche divieto di sosta in più o in meno, il problema traffico a Scafati non si risolverà mai se non affrontiamo due questioni>>. Ha una sua proposta l’ex consigliere comunale M i c h e l e G r i m a l d i . < < L a p r i m a . L’inciviltà: automobili in doppia e tripla fila e in divieto di sosta (soprattutto a ridosso di incroci e curve) ovunque e comunque. La maggior parte degli
“imbuti” nella nostra città si creano così, anche al di là della scellerata programmazione di qualche lavoro pubblico. La seconda – continua Grimaldi – Troppe automobili. Certo, se la non avessimo speso un milione di euro per una pista ciclabile inutilizzabile e chiuso l’area della Ex Del Gaizo per farci un buco con delle macerie intorno forse sarebbe più facile, ma bisogna cominciare a vivere la città attraversandola, facendo compere, recandosi a lavoro o a scuola, a piedi o in b i c i c l e t t a . I n s o m m a , p o t r à s e m b r a r e b a n a l e , m a s e rispettassimo il codice della strada ed usassimo meno l’automobile forse, dico forse, il problema traffico non sarebbe poi così grave. Nell’attesa che prima o poi tra piste ciclabili vere e mezzi di trasporto pubblico cittadino arriverà una amministrazione che come modello avrà in mente l’Europa e non Monopoli, il gioco, non la splendida cittadina pugliese>>.
Scafati. Viabilità, si torna al vecchio piano viario. Ecco le modifiche
Di Adriano Falanga
Viabilità, con la nomina a comandante della Polizia Municipale del capitano Pasquale Cataldo, si cambia ancora. Si ritorna al vecchio piano viario. L’ordinanza è già firmata, sarà operativa tra qualche settimana, tempo di finire di installare nuova segnaletica e sia terminata la festa dedicata alla Madonna di Bagni. Cataldo ha già attuato una prima e parziale modifica, quando ha invertito il senso di marcia di via Achille Grandi, comportando non poche polemiche da chi si era oramai abituato a tagliare letteralmente in due via Oberdan per imboccare via Grandi, direzione rione Ferrovia. Tra le principali novità l’uso di piazza Garibaldi come “rotonda naturale”. Le auto provenienti da Angri e in direzione Pompei, all’altezza della piazza dovranno proseguire tenendo la destra, girando attorno ad essa e poi ritornare su via Oberdan. Piazza Vittorio Veneto ritornerà ad un solo senso di marcia, eliminando l’attuale obbligo di tenere “la sinistra“, contrariamente a quanto dispone il codice della strada. Cambia anche il senso di marcia del corso nazionale. Da Pompei, vietato girare a destra per via Leonardo Da Vinci, ma all’altezza di via Giovanni 23° sarà possibile anche proseguire dritto verso via Cesare Battisti o piazza Vittorio Veneto. In questo modo si pensa di evitare l’imbuto in via Giovanni 23°. Cambiano di conseguenza anche i sensi di marcia di via Zara e via Montegrappa. Previsto anche il senso unico di marcia in via D’Amaro, accogliendo così le proteste dei residenti sui disagi provocati nella strettoia andando verso rione Ferrovia. Da Cappella sarà possibile, attraversando via D’Amaro, raggiungere via Achille Grandi e non viceversa.
Scafati. Nuova viabilità, nuove polemiche
Di Adriano Falanga
Il 2017 si apre senza dubbio con l’accesa discussione sulla viabilità cittadina, che vede da un lato i fautori delle recenti modifiche al piano viario, dall’altro lato i contrari.
Più che modifiche al piano viario, si parla in realtà di inversione del senso di marcia di via Achille Grandi, e del divieto di circolazione dei mezzi pesanti in contrada Cappelle. Una scelta che accontenta chi da Santa Maria la Carità deve raggiungere Angri, mentre scontenta chi proviene dal senso opposto. E poco importa se il passaggio a livello in via Oberdan rappresentava forse l’incrocio più pericoloso della città. A molti scafatesi interessa il tempo di percorrenza, considerato che la città è perennemente congestionata dal traffico. “L’inversione del senso di marcia di via Grandi nel tratto di strada tra cavalcavia Longobardi e via Oberdan, con lo stop in corrispondenza dell’incrocio con via Oberdan, è stata una necessità – spiega il capitano della Polizia Municipale Pasquale Cataldo, tra i promotori – La scelta adottata è scaturita dal fatto che chi proviene da via Oberdan, taglia la strada a quelli provenienti da via Diaz, incrocio che non permette visibilità per chi proviene da via Oberdan perché posto in una curva . La realizzazione dell’inversione del senso di marcia è stato adottato per la particolare conformazione delle strade, da rendere più sicura la viabilità anche per la presenza del passaggio a livello, in cui venivano a crearsi code e ingorghi”. E’ pur vero però che le code oggi si formano nel lato opposto, ma quantomeno queste non invadono la carreggiata opposta, come capitava in via Oberdan. Si dice soddisfatto Cataldo: “Ottime indicazioni per
il primo test alla variante al piano viario è stata la risposta positiva dei cittadini. Il nuovo piano viario è’
stato il primo vero test, due giorni caldi e non certo facili dal punto di vista organizzativo della Polizia Municipale, che ha costretto tutti ad uno sforzo straordinario. Nonostante ciò il nuovo sistema viario nei primi giorni sembra aver retto sufficientemente”. Soddisfazione anche dal Comitato Cappella e Oltre: “Ringraziamo ancora chi, nell’ incontro del 27 settembre 2016, in presenza del Sindaco Aliberti, i consiglieri Barchiesi e Casciello, gli Assessori Sicignano e Acanfora e l’allora Ten. Cataldo, si decise ” a maggioranza”
di accettare la nostra proposta di vietare il passaggio in Contrada Cappella dei mezzi pesanti con massa superiore alle 3,5 tonnellate”.
I CONTRARI
“Il commissario prefettizio Vittorio Saladino affidi la relazione a un tecnico esperto. In via Achille Grandi il cambio del senso di marcia s t a c r e a n d o s o l o c a o s p e r i residenti”. A raccogliere l’appello degli scontenti, non pochi a leggere le pagine dei social network, è l’ex consigliere di Fdi Angelo Matrone.
“Le cose, purtroppo, sono andate come prospettavo. Si sta creando solo caos per i residenti. Mi segnalano tante criticità, ma quella più rilevante si sta registrando in via Achille Grandi. Il cambio del senso di marcia in corrispondenza del passaggio a livello produce lunghe code di traffico a partire da via Santa Maria la Carità. I cittadini sono giustamente allarmati e chiedono il ripristino del vecchio senso di marcia. Io mi sento di sposare questa loro battaglia e chiederò personalmente al commissario prefettizio del Comune di Scafati, Vittorio Saladino, di prendere provvedimenti urgenti”. L’ex consigliere
sa bene però che la viabilità a Scafati è tranquillamente paragonabile alla classica “coperta corta”: comunque la tiri, lascerà scoperto qualcosa. E a Scafati le strade sono queste, purtroppo negli ultimi anni si è pensato più al loro abbellimento che a costruirne nuove, non solo, lo scafatese non ha la cultura del trasporto pubblico, anche perché, volendolo, non esiste nulla di simile. Matrone questo mostra di saperlo bene: “La vecchia Amministrazione ha sempre preferito affidare questi incarichi delicati in base ad un criterio meramente elettorale. Per fortuna adesso è tutto azzerato e si ripartirà con idee chiare e impegni precisi.
Ecco perché non bisogna rifare gli errori del passato”. Del resto, il bando per le licenze del trasporto pubblico con conducente fu espletato, chiuso, ma finito in chissà quale cassetto. Scettico anche Mimmo Casciello, secondo il quale l’inversione del senso di marcia di via Achille Grandi comporterà un aumento di traffico su via Lepre e vicinale D’Amaro, stradine strette e malridotte. Il vicepresidente Acse dimentica però che raggiungere via Santa Maria La Carità è possibile anche attraverso una più comoda, larga e poco frequentata di via Delle Industrie. Certo è che bisognerà percorrere qualche km in più, ma tutto sommato, evitando una possibile chiusura del passaggio a livello in via Oberdan, il tempo di percorrenza è pressoché lo stesso. Ad ogni modo è già una cosa buona che oggi, almeno, si sia ritornato a parlare
Scafati. Da domani al via le
modifiche al piano viario.
Idea Ztl al centro città
Di Adriano Falanga
Da giovedì 5 gennaio 2017 alle ore 9 entra in vigore il nuovo piano viario per i mezzi pesanti. La discussione certamente non risolverà il problema traffico in città, quantomeno però, tiene alta l’attenzione e qualcuno, prima o poi, pure dovrà capire che qualcosa deve essere fatto. Dopo la pressanti denunce del nostro quotidiano, qualcosa si muove, e dal comando della Polizia Municipale le idee cominciano a diventare progetti, che lentamente prendono piede. Si comincia con il limitare e meglio disciplinare la circolazione dei mezzi pesanti in città, spesso causa di ingorghi, accentuati dalla inadeguatezza del sistema viario scafatese, rimasto quello di trent’anni fa, quando la popolazione residente era la metà di quella odierna. Da domani mattina infatti saranno operative le modifiche volute dal capitano dei Vigili Urbani Pasquale Cataldo. “Le strade oggetto dell’intervento risultano essere arterie principali della rete stradale Comunale in quanto strade con abituale frequenza, i mezzi pesanti superiori a 3,5 tonnellate, che arrecano ingenti danni strutturali al sottovia carrabile sito in via S. Antonio Abate e via P. Vitiello, pur essendo presente idonea segnaletica di limitazione di sagoma nei punti strategici della rete viaria”.
In parole povere, si vuole evitare che i mezzi pesanti provenienti dall’uscita Angri della statale 268 finiscono con l’incastrarsi sotto al cavalcavia autostradale in località Cappelle. E non sarebbe infatti la prima volta. Per quanto riguarda la circolazione delle auto, la principale novità riguarda la nuova viabilità in via Achille Grandi con l’inversione del senso di marcia nel tratto di strada tra cavalcavia Longobardi e via Oberdan, con lo stop in corrispondenza dell’incrocio con via Oberdan. Una decisione concordata con l’ex assessore Raffaele Sicignano, e questo per garantire maggiore sicurezza in un tratto decisamente a
rischio, con le auto provenienti da via Oberdan costrette a tagliare in due via Diaz, per immettersi su via Achille Grandi, e non solo, quando il passaggio a livello è chiuso, si creano spesso lunghe code, che bloccano la circolazione. Per raggiungere via Santa Maria La Carità per chi proviene da Bagni diventa obbligatorio percorrere o il cavalcavia Prete oppure imboccare via Sant’Antonio Abate all’incrocio con via Melchiade. Soddisfazione a metà di Francesco Carotenuto, portavoce di Scafati Arancione. “Abbiamo apprezzato, in queste ore, le proposte fatte da autorevoli personalità della polizia municipale rispetto alle soluzioni da adottare per provare a contrastare l’annoso problema del traffico in città – così l’attivista – Fermo restando la bontà delle proposte che sono state illustrate in questi giorni, vogliamo umilmente suggerire, alimentando una sana discussione pubblica sul tema, di non dimenticare un elemento che noi riteniamo fondamentale:
la mobilità sostenibile. Intendiamo, quindi, non soltanto ragionare in termini di piano viario come modifiche di sensi di percorrenza o previsione di soste da un lato piuttosto che in un altro lato, ma pensiamo che sia necessario elaborare proposte concrete di pedonalizzazione di zone della città e magari elaborare una proposta di ztl rispetto ad alcune zone definite. In questo modo non soltanto si riuscirebbe a creare una opportunità per il commercio e per l’economia cittadina, ma si permetterebbe ai cittadini anche di poter vivere la propria città”.
P e n s a r e a d u n a c i t t à m e n o
“motorizzata” e più a misura d’uomo, o di famiglia, o ancora di giovani, è decisamente un passo importante che prima o poi b i s o g n e r à f a r e . S c a f a t i è l’unica città dell’hinterland a n o n a v e r i n v e s t i t o s u l l a pedonalizzazione del suo centro cittadino, anche solo nei fine settimana. Pensare, ad esempio, all’individuazione di due aree
di parcheggio, una in via Roma e un’altra nei pressi del Cavalcavia Longobardi, potrebbe permettere anche di dare il via ad un progetto sperimentale di Ztl sulla prima parte del corso Nazionale. Chiaramente, tra le principali difficoltà da superare l’assenza totale di trasporto pubblico locale. “E’
evidente che l’assenza di trasporto pubblico da un lato e di strade dall’altro rende tutto più complesso, ma crediamo che si debba iniziare a ragionare in questi termini, se vogliamo davvero provare a cambiare il modo di vivere, ma soprattutto il modo di pensare” conclude Carotenuto. Tra le idee giacenti in chissà quale cassetto di Palazzo Mayer anche l’istituzione di una ztl che abbracci la Villa Comunale con piazza Vittorio Veneto, lasciando così libera la circolazione su via Cesare Battisti e via Nazionale. E sfruttando in piano l’area parcheggio di via Galileo Galilei e piazzale Aldo Moro. Facile a dirsi, la sua realizzazione passa inevitabilmente per la riqualificazione sia della Villa che della piazza, entrambe diventate aree degradate scafatesi. Quando il centro si trasforma in periferia.
Scafati. Problema traffico, novità al piano viario. Ecco quali
Di Adriano Falanga
Senza dubbio alcuno di queste festività natalizie gli scafatesi ricorderanno, oltre all’assenza del concertone del 2 gennaio e il successo del presepe vivente, soprattutto il caos viario generato dal solito intasamento automobilistico. E sapere che tutte quelle auto sono in gran parte di passaggio,
dirette ai vicini paesi del vesuviano, fa ancora più rabbia.
Buona volontà dei commercianti locali infatti, le vendite non è che siano poi schizzate alle stelle. Lo scafatese non ama spendere nella sua città, e del resto, neanche la sua città offre poi un’offerta commerciale diversificata e appetibile.
Ha suscitato un’accesa discussione, soprattutto sul web, la proposta del capitano della Polizia Municipale Pasquale Cataldo di ritornare al vecchio piano viario, in assenza di infrastrutture alternative. La città si è divisa tra i pro e contro, ma tutti concordano su un elemento: così com’è oggi la situazione è insostenibile. Oltre alle lunghe code, il traffico comporta anche gli innalzamenti delle soglie di inquinamento atmosferico, e a Scafati non sono neanche noti i livelli di Pm10. Prova a metterci una pezza Cataldo, comandante in pectore, assieme ai colleghi Raiola e Cavallaro, del comando di via Melchiade. Una risposta immediata è la modifica della viabilità in alcune zone cittadine.
“L’obiettivo è di agevolare la mobilità interna e proteggere l’utenza “debole” all’interno della città, dove ci sono servizi essenziali come scuole, chiese, uffici, piccoli negozi, preoccupandoci essenzialmente di predisporre percorsi sicuri e impedendo ai mezzi pesanti di usufruire di strade che non sono state progettate per loro – spiega l’ufficiale dei caschi bianchi – le strade oggetto dell’intervento risultano essere arterie principali della rete stradale Comunale in quanto strade con abituale frequenza, i mezzi pesanti superiori a 3,5 tonnellate, che arrecano ingenti danni strutturali al sottovia carrabile sito in via S. Antonio Abate e via P. Vitiello, pur essendo presente idonea segnaletica di limitazione di sagoma nei punti strategici della rete viaria”.
Nel dettaglio, andranno in vigore a breve queste modifiche al piano viario attuale: via Achille Grandi, inversione del senso di marcia nel tratto di strada tra cavalcavia Longobardi e via Oberdan, con lo stop in corrispondenza dell’incrocio con via Oberdan; via S. Antonio Abate, l’obiettivo è quello di ridurre il più possibile il traffico di attraversamento, con conseguente minor congestionamento. L’intervento consiste nell’istituzione di senso unico di marcia in via via S. Antonio Abate nel tratto compreso tra via Oberdan con direzione S. Antonio Abate, con sosta consentita su ambo i lati (uscita sulla variante di nuova costruzione). Istituzione del senso unico nel tratto di C.so Trieste tra via La Pira e via Carducci, con direzione verso Poggiomarino, con sosta consentita su un lato, per agevolare l’entrata e l’uscita degli alunni dalla scuola. “Con la riorganizzazione della viabilità si consentirà un miglioramento del traffico nelle zone, proponendo dunque di r i s o l v e r e l e p r o b l e m a t i c h e d e l l a v i a b i l i t à n e l l ’ attraversamento del centro abitato da parte dei mezzi pesanti, senza dunque apportare modifiche determinanti all’assetto attuale dell’abitato” conclude il capitano Cataldo.
Scafati. Il Capitano Cataldo:
“Ritorniamo al vecchio piano viario”
Di Adriano Falanga
Ritornare al vecchio piano viario, al momento unica soluzione fattibile per contenere l’annoso problema del traffico veicolare che attanaglia Scafati. La proposta arriva dal capitano dei Vigili Urbani Pasquale Cataldo, comandante a rotazione dei caschi bianchi. Da anni a capo del settore viabilità, Cataldo conosce bene i problemi viari, e sa che le eventuali soluzioni, in assenza di progetti a lungo termine, diventano un po’ come la classica coperta corta. La città è paurosamente cresciuta negli ultimi trent’anni, restando però la stessa in infrastrutture urbane. In poche parole, stesse strade, stessa viabilità. “La rete stradale di Scafati in queste festività natalizie è fortemente sollecitata da un intenso traffico, dalle prime ore di sabato pomeriggio si è registrato un aumento del traffico, che affligge la maggior parte nella città, soprattutto in determinate ore della giornata, costringendo le auto a procedere incolonnate a passo d’uomo – spiega Cataldo – Gli stessi fenomeni si presentano sempre allo stesso modo, si ripetono sempre uguali, forse non è un caso. Un motivo c’è”. E oltre alla precaria rete stradale, l’ufficiale dei caschi bianchi addebita i disagi anche all’attuale piano viario. “La prova per migliorare la viabilità, con il Piano viario allo stato attuale non ha dato il meglio di sé dal punto di vista della gestione del traffico, dopo più di un anno, ha creato non pochi problemi, chiunque l’ha compreso. Per dare un miglioramento alla fluidità del traffico, al fine di salvaguardarne e accrescerne la qualità ambientale e la vitalità economica e sociale – prosegue Cataldo – e nel frattempo permettere che la mobilità dei cittadini possa svilupparsi in consonanza alle singole esigenze, occorrono interventi a breve per dare scorrimento al flusso veicolare, occorre intervenire con il ripristino del vecchio piano viario”.
Scafati. “Una città impazzita”, occorre ripristinare regole e regolamenti
Di Adriano Falanga
“Questa città è letteralmente impazzita, è da oltre un’ora che sono imbottigliato nel traffico, non si vede un vigile urbano e ho percorso solo poche centinaia di metri”. Questa è solo una delle decine di testimonianze, tutte uguali, di chi lasciando il casello autostradale si appresta ad entrare a Scafati. Che il traffico veicolare sia una delle peculiarità negative che identificano Scafati è cosa nota, ma la situazione durante questi primi giorni di festa è decisamente precipitata. La città si congestione facilmente, colpa della mancanza di strade alternative alle due centrali: Via Nazionale e via Martiri D’Ungheria. E l’imbuto che si crea in questi punti nevralgici, finisce ben presto con il sovraccaricare anche le altre strade cittadine. Via Passanti, via Roma, via Cesare Battisti, Via Diaz, via Buccino, via Alcide De Gasperi. Un lungo ed unico serpentone di auto, e oltre alla tensione degli automobilisti, a salire è anche il livello di tossicità dell’inquinamento derivante. Scafati dal punto di vista demografico è cresciuta a dismisura, diventando un popoloso centro urbano cementificato, mentre la sua viabilità è rimasta la stessa di 50 anni fa. Qui la carenza di infrastrutture e di sottoservizi è palese e innegabile: rete fognaria, piano traffico, strade alternative, vie di fuga. Una situazione difficile, che affonda le radici agli anni 70, quando una classe politica divisa nelle ideologie ma unita negli interessi, approvò il piano di fabbricazione. Poi negli anni 80 la speculazione edilizia che raddoppiò in pochi anni la popolazione scafatese, almeno quella domiciliata, fino a
culminare nello scioglimento del consiglio comunale del 1993 per infiltrazioni mafiose. Sullo sfondo, proprio la cementificazione selvaggia, operata grazie a leggi certamente permissive, ma anche grazie a una fetta di classe dirigente compiacente. Le conseguenze sono oggi sotto gli occhi di tutti: traffico impazzito, inquinamento, allagamenti, assenza di parcheggi e aree di verde attrezzato. Scafati, duole dirlo, non ha un’anima che possa contraddistinguerla. La sua vocazione è certamente il cemento armato. E così, addio al comparto agricolo, che in una zona vesuviana e in pieno agro nocerino potrebbe essere risorsa inestimabile per la tipicità dei prodotti. Abbiamo preferito costruire interi plessi residenziali. Area industriale? Fallita ancor prima di nascere, affogata in circa 15 milioni di euro che prima o poi metteranno in ginocchio il Comune, oramai già piegato in due.
Resta il commercio, ma questo, oltre alla buona volontà di qualche temerario e impavido esercente, non registra null’altro. Fioccano bar e centri scommesse, chiudono attività tipiche e di piccolo ristoro. La movida si è spostata al centro Plaza di San Pietro, ma non è cosa da famiglie e avventori, il mediocre controllo del territorio allontana i nuclei familiari e richiama orde di ragazzi che spesso, a suon di botte e bottigliate, si contendono il “territorio”.
Poi c’è l’invasione selvaggia della merce esposta e delle auto in sosta ovunque. Non è bastata u n ’ o r d i n a n z a s i n d a c a l e sull’esposizione della merce in s t r a d a , p e r c h é p o i n o n c ’ è nessuno a farla rispettare. La situazione già è difficile nell’ordinario, quando fruttivendoli e pescivendoli soprattutto, inondano il marciapiede con la loro merce esposta, ma precipita nell’assurdo nei giorni di festa, quando ad essere invasa è la carreggiata stradale, occupando abusivamente anche più stalli dedicati al parcheggio. Chiudere un occhio in periodo festivo
potrebbe favorire il commercio già in ginocchio? Forse, ma in certi casi si tratta di “attentare” al già precario percorso veicolare. Poi c’è la sosta selvaggia. Tutto questo offre un’idea di città senza regole, vittima dell’autodeterminazione di esercenti e automobilisti indisciplinati. Insomma, occorre ripristinare una certa idea di città, organizzata e disciplinata, altrimenti il messaggio che passa è unico: “qui tutto è possibile fare”. Del resto, che a Scafati ci sia una jungla d’asfalto era noto anche al neo commissario Vittorio Saladino. “Scafati la conoscevo di striscio, quando da Boscoreale mi sono recato in una pasticceria della zona qualche anno fa. Per adesso ho riscontrato un traffico di non poco conto, questo è già un biglietto da visita per la città”, le prime parole del Prefetto il giorno del suo insediamento.
MATRONE: SERVE PIANO TRAFFICO, SITUAZIONE INSOSTENIBILE
«Serve un piano traffico a Scafati. La situazione è davvero insostenibile».
Così Angelo Matrone, già consigliere comunale, interviene sul disagio che i tanti automobilisti stanno vivendo percorrendo le principali arterie d e l l a c i t t à d e l l ’ A g r o n o c e r i n o sarnese. «Il tempo trascorso nel traffico è un incubo quotidiano. Il sogno di una grande e capillare rete di viabilità per abbattere tempi e costi di percorrenza è ancora chiuso nel cassetto di Palazzo Mayer. Bisogna elaborare un nuovo piano per la viabilità, che prenda in considerazione anche l’idea di potenziare i parcheggi e trasferire il più possibile gli spostamenti dal mezzo privato a quello pubblico. Il nuovo commissario Vittorio Saladino ha detto che si occuperà presto di questo problema e sono sicuro che saprà trovare soluzioni migliori di quelle adottate fino ad oggi, perché la cessata amministrazione ha sempre preferito affidare questi incarichi delicati a persone che non avevano
competenze specifiche in materia sulla base non di un metodo meritocratico, ma legato al consenso e ai voti acquisiti in campagna elettorale. Per fortuna adesso è tutto azzerato e si ripartirà con idee chiare e impegni precisi».
Scafati. Nuovo piano viario:
migliora la viabilità, ma persistono punti critici
Di Adriano Falanga
Sono trascorse oramai due settimane dall’entrate in vigore delle modifiche al piano viario. Inversione del senso di circolazione di parte del corso Nazionale, doppio senso in piazza Vittorio Veneto le novità più importanti. Seppur in orario di punta la situazione resta critica in alcuni punti, sembra essere opinione comune che un sensibile miglioramento ci sia stato. La viabilità nei pressi della nuova rotonda del Cavalcavia Longobardi è diventata più fluida, così come diventa più snella anche la situazione tra via Passanti, cavalcavia Moscati e il centro cittadino. Il punto critico diventa l’incrocio tra corso Nazionale e via Giovani XXIII°
dove si crea un costante imbuto dovuto alle auto che arrivano da ambo le direzioni. Del resto, questo era ampiamente preventivabile, e la modifica è stata voluta fortemente dalla Consulta del Commercio. L’inversione di questo tratto di strada ha quasi raddoppiato il flusso veicolare, aumentando la
“visibilità” degli esercizi commerciali presenti sul tratto, ma purtroppo aumentando anche l’ingorgo in via Giovanni XXIII°. Altre soluzioni possibili? Forse si, e c’è chi auspica venga fatto uno studio dei flussi veicolari da tecnici
esperti, quali ad esempio docenti universitari o riconosciuti professionisti del settore. Diventa però necessario ragionare soprattutto sull’individuazione di nuove aree di parcheggio, unica soluzione per portare anche a Scafati una zona a traffico limitato che esalti e valorizzi il suo centro cittadino, come fatto per tutti i paesi limitrofi. Soddisfatto a metà il primo cittadino Pasquale Aliberti: “Ottime le indicazioni dalla sperimentazione delle modifiche al piano viario, Il problema però non è risolto. C’è bisogno di un maggior senso civico per chi parcheggia fuori carreggiata, senza rispetto delle norme. La soluzione è nel completamento della 268 e dell’uscita del secondo casello autostradale.
Abbiamo lavorato molto in questi anni in sinergia con la regione, a breve arriveranno i risultati”.