Roma 11-Marzo-2014
Ill.mo Presidente del Consiglio Matteo Renzi Ill.mo Ministro del Lavoro e Politiche sociali Giuliano Poletti, Ill.mo Ministro dell' Economia e Finanze Pier Carlo Padoan, e pc Sottosegretari Ministero Lavoro e Politiche sociali :
Franca Biondelli, Teresa Bellanova, Luigi Bobba, Massimo Cassano e pc Sottosegretari Ministero Economia e Finanze :
Luigi Casero, Enrico Morando, Pier Paolo Baretta, Giovanni Legnini, Enrico Zanetti
La delegazione dei Comitati degli Esodati è certa che saprete considerare con la dovuta attenzione le nostre richieste e che l'ascolto sia portatore di celeri soluzioni.
Rappresentiamo diverse migliaia di famiglie di lavoratori esodati che sono o saranno senza
salvaguardia previdenziale dal 6.1.2015 a seguito delle severe norme senza gradualità della riforma Fornero delle pensioni del 6 dicembre 2011.
Come sapete il nostro problema non ha ancora trovato una soluzione, se non parziale per circa 162.000 di noi, mentre tutti gli altri (260.000) attendono una soluzione parimenti equa.
Chiediamo al Governo le seguenti azioni:
1. Conoscere, con l’aiuto di INPS, il numero degli esodati (coloro che erano privi di lavoro al 31.12.2011) ancora non salvaguardati per ogni tipologia , richiesta di indagine conoscitiva e
censimento sollecitata a INPS dalla Presidenza della Repubblica, dalla Presidenza della Camera dei Deputati e da numerose interrogazioni e OdG di Deputati e Senatori.
2. Trovare le risorse finanziarie per assicurare le salvaguardie fino al 2018 per gli esodati di ogni tipologia di cui al punto precedente.
3. Includere tale azione e conseguente legge o nel Job Act o varare la Proposta di Legge Unificata ora in calendario per la discussione in Commissione Lavoro e in aula alla Camera dei deputati, entro marzo 2014, come deciso dalla Conferenza dei Capogruppo del 6 febbraio 2014.
Tale proposta di legge all'art 2 non amplia le salvaguardie esistenti al 6.1.2015 - e invece va
parificata con le altre tipologie che propone di salvare con la maturazione dei requisiti entro il 2018.
In attesa di una risposta in tal senso restiamo a disposizione per approfondimenti . per i Comitati esodati : Riferimenti:
Claudio Ardizio - [email protected] 3294206516 (COMITATO ESODATI E PRECOCI D’ITALIA)
Alessandro Costa - [email protected] 3356308273 (COMITATO DIRIGENTI ESODATI)
Emilio De Martino [email protected] 3661570104 (COORDINAMENTO ESODATI ROMANI)
Roma 11-Marzo-2014
Ill.mo Presidente del Consiglio Matteo Renzi Ill.mo Ministro del Lavoro e Politiche sociali Giuliano Poletti, Ill.mo Ministro dell' Economia e Finanze Pier Carlo Padoan,
pc sottosegretari e dirigenti del Ministeri del Lavoro e Politiche sociali e dell' Economia e Finanze
Il Ministero dell' Economia e Finanze ( Ministero del Tesoro ) è azionista al 100 % di POSTE : l'azienda ha esodato prima della riforma Fornero 6.080 persone di cui 1.340 non salvaguardati nei 36 mesi (1.340 vanno entro il 2015 e 2016 ) - 36 mesi cioè entro il 6.01.2015 - data limite seconda - terza - quarta - quinta salvaguardia .
In particolare per 500 esodate / i ( col progetto MIX ) , 250 entrano nelle salvaguardie esistenti ; 150 non salvaguardati maturano i requisiti pensionistici dal 2015 e entro il 2018 100 non salvaguardati maturano i requisiti pensionistici nel 2019 -2022.
Si chiede che il Ministero dell' Economia e Finanze intervenga su Azienda Poste - unica in Italia a aver esodato 500 persone con il progetto MIX e altri/e negli anni dal 2009 al 2011 - si propone di salvaguardare le 100 persone fino al 2022 per l' unica Azienda in Italia con questa casistica : le POSTE .
In ALTERNATIVA per le esodate / i postali fino al 2022 si propone la rinegoziazione del misero incentivo di esodo del progetto MIX di circa 8.000 euro nette delle persone NON
salvaguardate ( prevalentemente donne con 52 - 56 anni che attendevano la pensione di vecchiaia a 60 anni e che ora devono maturarla a 67 anni, perdendo circa 100.000 euro nei 6 anni successivi).
Il costo della rinegoziazione si aggira su pochi milioni di euro (100 persone x 100.000 euro = 10 milioni ) mentre l'azienda Poste ha prodotto utili per un miliardo / anno che vanno al Ministero del Tesoro - che dovrebbe intervenire sulle POSTE per ridefinire gli accordi di uscita ( esodo) . Alcuni parlamentari prevedono di salvaguardare tali esodati/e col fondo istituito dal comma 235 della legge 228/2012 - che oggi è finanziato SOLO con 36 milioni per l'anno 2013 , che prevede di destinare i risparmi delle 5 salvaguardie esistenti fino all'anno 2020 ( Noi chiediamo di arrivare fino al 2022 per poche decine di casi ) . Tali risparmi sono però insufficienti e quindi occorre
finanziare adeguatamente tale fondo anno per anno a iniziare dal 2015 e a seguire tutti gli altri fino al 2022 ( sono numeri calanti anno per anno ).
In attesa di una Vostra attenzione e decisione positiva restiamo a disposizione per approfondimenti.
per i Comitati esodati : Riferimenti:
Claudio Ardizio - [email protected] 3294206516 (COMITATO ESODATI E PRECOCI D’ITALIA)
Michele Costantino 339 7372161 [email protected]
Patrizia Falcone 388 8477252 [email protected] - Maria Lupelli [email protected] Anna Maino [email protected] - Silvana Mangano [email protected] -
Giuliano Poletti
Via Veneto, 56 - 00187 Roma Tel. 06 48161636-7
Fax 06 4821207
Giuliano Poletti è nato a Imola il 19 novembre 1951.
Conseguito il diploma di perito agrario, in gioventù ha esercitato l'attività di tecnico agricolo. Nel 1975 viene eletto consigliere comunale a Imola. Successivamente ha ricoperto l'incarico di assessore alle attività produttive e di consigliere provinciale a Bologna.
All'impegno politico-amministrativo ha affiancato quello professionale, esercitato in qualità di presidente dell'ESAVE (Studi e promozione della viticoltura e dell'enologia per l'Emilia Romagna). Eletto presidente della Legacoop di Imola nel 1989, ha lasciato l'incarico a settembre del 2000 per assumere quello di Presidente Regionale Legacoop e Vicepresidente Nazionale.
Dal 1992 al 2000 è stato, inoltre, presidente di EFESO, l'Ente di Formazione della Legacoop Emilia Romagna.
Prima di assumere l'incarico di Ministro del Lavoro e delle Politiche Sociali è stato Presidente di Legacoop Nazionale, Presidente di Coopfond (fondo per la promozione cooperativa di Legacoop) e Presidente dell'Alleanza delle Cooperative, il coordinamento unitario nazionale costituito dalle organizzazioni di rappresentanza della cooperazione AGCI, Confcooperative e Legacoop.
Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali Ufficio Stampa
Lavoro: il Ministro Poletti nomina Luigi Caso Capo di Gabinetto Luigi Caso è stato nominato Capo di Gabinetto dal Ministro del Lavoro e delle Politiche Sociali.
Nato a Salerno nel 1966, laureato in Giurisprudenza con una tesi in diritto amministrativo, magistrato della Corte dei Conti, Caso proviene dal Ministero dell'Economia e delle Finanze, dove era stato nominato Capo dell'ufficio legislativo l'8 maggio del 2013.
Numerosi gli incarichi ricoperti nella sua carriera professionale. Consigliere giuridico presso il Dipartimento Affari Giuridici e Legislativi della Presidenza del Consiglio dei Ministri dal 19 luglio 2006 al 31 gennaio 2007, Luigi Caso è stato anche Capo dell'Ufficio Legislativo presso il Ministero del Lavoro e della Previdenza Sociale dal 31 gennaio 2007 al 29 maggio 2008, Capo di Gabinetto del Presidente dell'Autorità di Vigilanza sui Contratti Pubblici di lavori, servizi e forniture dal 20 novembre 2008 al 2 luglio 2010 e Capo di Gabinetto del Presidente della Corte dei Conti dal 2 luglio 2010 al 3 dicembre 2012.
Roma, 4 marzo 2014
Sottosegretario Luigi Bobba Segreteria Sottosegretario di Stato On. Luigi Bobba
Sede
Via Fornovo, 8 -00192 Roma Tel. 06 4683 4600
Fax 06 4683 4790
e-mail [email protected]
Pier Carlo Padoan è Ministro dell’Economia e delle Finanze dal 24 febbraio 2014.
Padoan è stato Professore di Economia presso l'Università La Sapienza di Roma e direttore della Fondazione Italianieuropei, centro di ricerca dedicato ai temi di politica economica e sociale.
Il 1° giugno 2007 ha assunto le funzioni di Vice Segretario Generale dell'OCSE. Il 1° dicembre 2009 è stato nominato anche Capo Economista, pur mantenendo il suo ruolo di Vice Segretario Generale. Oltre a dirigere il Dipartimento di Economia, Pier Carlo Padoan è stato Finance Deputy del G20 per l'OCSE e Capo della Strategic Response, Green Growth Strategy e della Innovation Strategy.
Dal 2001 al 2005 Pier Carlo Padoan è stato Direttore Esecutivo italiano al Fondo Monetario Internazionale, anche per conto di Grecia, Portogallo, San Marino, Albania e Timor Leste. Come membro del Consiglio Esecutivo, ne ha presieduto diversi comitati. Durante il mandato al FMI è stato incaricato anche del Coordinamento dell’Unione Europea.
Dal 1998 al 2001 è stato Consigliere Economico dei Presidenti del Consiglio Massimo D’Alema e Giuliano Amato, con incarichi di politica economica internazionale. Ha coordinato la posizione italiana nei negoziati per l’Agenda 2000 sul bilancio europeo, l’Agenda di Lisbona, il Consiglio Europeo, i vertici bilaterali e i Summit del G8.
Ha svolto incarichi di consulenza per la Banca Mondiale, la Commissione Europea e la Banca Centrale Europea.
Pier Carlo Padoan ha una laurea in Economia conseguita presso l’Università La Sapienza di Roma e ha ricoperto varie posizioni accademiche presso università italiane ed estere, ivi compresi il Collegio di Europa (Bruges e Varsavia), l’Università Libre de Bruxelles, l’Università di Urbino, l’Università de La Plata e
l’Università di Tokyo. Ha pubblicato articoli su numerose riviste internazionali ed è autore di vari saggi e testi di economia e finanza.
Il Ministro Padoan non dispone di un proprio profilo in Twitter né in Facebook.
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Tutti coloro che avrebbero avuto decorrenza 2015, con le regole ante Fornero, si stanno lamentando, ma non si possono prevedere nella legge di stabilità per il 2014 già risorse per il 2015, se abbiamo ancora tipologie intere di persone che non hanno la pensione nel 2013 e 2014 e che solo togliendo i paletti fornero potranno percepirla è evidente che questa è stata la nostra priorità.
Il fondo che abbiamo già conquistato nella legge di stabilità dell'anno scorso serve per le decorrenza 2015 ecc....in questa legge di stabilità la priorità era eliminare i paletti che impedivano a chi avrebbe già avuto decorrenza 2013 e 2014, credo di averlo ripetuto allo sfinimento, mai è stato detto che in questa legge di stabilità per il 2014 sarebbero state previste risorse per il 2015, quindi non capisco veramente le reazioni, quindi oltre al fatto che era impossibile e non è mai stato promesso da nessuno di noi, sarebbe stato meglio lasciare i paletti che escludevano per sempre dalle salvaguardie chi avrebbe già la pensione ?
Capisco l'ansia e la preoccupazione, ma vorrei che capiste che c'è un disegno preciso di gradualità in quello che noi stiamo facendo, quella gradualità che Fornero non ha garantito e che ha creato i disastri che conoscete bene, ma noi vogliamo agire correttamente, anche se questo continua a farci arrivare insulti di tutti i tipi perchè ognuno vede solo la propria situazione.
Vi allego il comma della legge di stabilità L228/2012 che prevede il fondo, le risorse a oggi non sono sufficienti, ma è importante che citi esplicitamente i commi 14 e 15 dell'art 24 della legge salvaitalia/manovra fornero e preveda di proseguire fino al 2020.
Se guardate il decreto imu/licenziati potete vedere che i 500milioni di risparmio per l'armonizzazione vanno nel fondo che abbiamo conquistato nella legge di stabilità 228/2012, quindi è già la dimostrazione che quel fondo servirà per voi :
ISTITUZIONE DEL FONDO comma 235 Legge 228/2012
235. Al fine di finanziare interventi in favore delle categorie di lavoratori di cui agli articoli 24, commi 14 e 15, del decreto-legge 6 dicembre 2011, n. 201, convertito, con modificazioni, dalla legge 22 dicembre 2011, n. 214, e successive modificazioni, 6, comma 2- ter , del decreto-legge 29 dicembre 2011, n. 216, convertito, con modificazioni, dalla legge 24 febbraio 2012, n. 14, e 22 del decreto-legge 6 luglio
2012, n. 95, convertito, con modificazioni, dalla legge 7 agosto 2012, n. 135, è istituito, presso il Ministero del lavoro e delle politiche sociali, un apposito fondo con una dotazione di 36 milioni di euro per l'anno 2013. Le modalità di utilizzo del fondo sono stabilite con decreto di natura non regolamentare del Presidente del Consiglio dei ministri, di concerto con il Ministro del lavoro e delle politiche sociali e con il Ministro dell'economia e delle finanze. Nel predetto fondo confluiscono anche le eventuali risorse individuate con la procedura di cui al presente comma. Qualora in sede di monitoraggio dell'attuazione dei decreti del Ministro del lavoro e delle politiche sociali 1º giugno 2012, pubblicato nella Gazzetta Ufficiale n. 171 del 24 luglio 2012, e 5 ottobre 2012, attuativi delle disposizioni di cui agli articoli 24, commi 14 e 15, del decreto-legge 6 dicembre 2011, n. 201, convertito, con modificazioni, dalla legge 22 dicembre 2011, n. 214, e successive modificazioni, 6, comma 2- ter , del decreto- legge 29 dicembre 2011, n. 216, convertito, con modificazioni, dalla legge 24 febbraio 2012, n. 14, e 22 del decreto-legge 6 luglio 2012, n. 95, convertito, con modificazioni, dalla legge 7 agosto 2012, n. 135, e del decreto ministeriale di cui al comma 232 del presente articolo, vengano accertate a consuntivo eventuali economie aventi carattere pluriennale rispetto agli oneri programmati a legislazione vigente per l'attuazione dei predetti decreti del Ministro del lavoro e delle politiche sociali e pari, ai sensi del comma 15 dell'articolo 24 del citato decreto-legge n. 201 del 2011, convertito, con modificazioni, dalla legge n. 214 del 2011, dell'articolo 22 del citato decreto-legge n.
95 del 2012, convertito, con modificazioni, dalla legge n. 135 del 2012, e del comma 234 del presente articolo complessivamente a 309 milioni di euro per l'anno 2013, a 959 milioni di euro per l'anno 2014, a 1.765 milioni di euro per l'anno 2015, a 2.377 milioni di euro per l'anno 2016, a 2.256 milioni di euro per l'anno 2017, a 1.480 milioni di euro per l'anno 2018, a 583 milioni di euro per l'anno 2019 e a 45 milioni di euro per l'anno 2020, tali economie sono destinate ad alimentare il fondo di cui al primo periodo del presente comma. L'accertamento delle eventuali economie è effettuato annualmente con il procedimento di cui all'articolo 14 della legge 7 agosto 1990, n. 241, e successive modificazioni. Con decreto del Ministro dell'economia e delle finanze è disposta la conseguente integrazione del fondo di cui al primo periodo operando le occorrenti variazioni di bilancio.
cordiali saluti luisa gnecchi