CORSO DI POLITICA ECONOMICAPER L’INNOVAZIONE Prof. M.A.Rossi
C
ORSO DIP
OLITICAE
CONOMICA PER L’I
NNOVAZIONEF
ACOLTÀ DIE
CONOMIAR.G
OODWINU
NIVERSITÀ DIS
IENAPROF.SSA MARIA ALESSANDRA ROSSI
ALESSANDRA.ROSSI@UNISI.IT
Imprenditorialità e start-up
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T
OTAL EARLY-
STAGEE
NTREPRENEURIALA
CTIVITYPercentage of 18-64 population who are either a nascent entrepreneur or owner-manager of a new business
S
CHEMA DELLA LEZIONE• Esiste l’imprenditore nella teoria economica?
• Ha davvero senso promuovere l’imprenditorialità e le start up?
– Le piccole imprese sono più innovative? La relazione fra dimensione di impresa e innovazione
– Fallimenti di mercato e vincoli finanziari all’attività imprenditoriale
• Gli strumenti di promozione dell’imprenditorialità
– Il ruolo del venture capital come strumento per facilitare la nascita di start-up
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“The theoretical firm [in economics] is entrepreneurless – the Prince of Denmark has been expunged from the discussion of Hamlet”
W. Baumol, 1968
J
OSEPHS
CHUMPETER(1883-1950)
IMPRENDITORIALITA’ = INNOVAZIONE
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E
QUILIBRIO STAZIONARIOVS
.
DINAMICA DEL SISTEMA ECONOMICO• S. considera il modello walrasiano di equilibrio economico generale come un modello di equilibrio stazionario
– L’equilibrio si raggiunge per effetto delle scelte di ‘agenti economici tradizionali’ che seguono comportamenti adattivi e di routine
– Quando valgono le condizioni di equilibrio, il sistema economico si riproduce inalterato nel tempo
• Il modello walrasiano, pur considerato logicamente coerente da S., non è in grado di spiegare il cambiamento (endogeno)
– La realtà mostra che il sistema economico muta nel tempo – come?
– Se, in equilibrio, gli agenti economici non fanno né profitti né perdite, cosa li spinge a cambiare?
L’
IMPORTANZA DELL’
IMPRENDITORE• La ‘crescita economica’ che avviene nello stato stazionario è distinta dallo
‘sviluppo economico’, ovvero la creazione di opportunità attraverso la
‘distruzione creatrice’
• Il cambiamento è generato dall’esistenza di un agente economico che mira a rompere l’equilibrio stazionario per conseguire un profitto: ‘l’imprenditore innovatore’
– ≠manager, che mira a organizzare i fattori in maniera efficiente sulla base di possibilità tecniche date
• L’imprenditore ‘rompe’ lo stato stazionario introducendo nuove
combinazioni di fattori produttivi (innovazione) che consentono di ottenere un profitto
• Il profitto d’impresa è:
– un reddito residuale (differenza fra ricavi e costi) legato alla capacità di innovare – una rendita temporanea di monopolio
– per continuare ad ottenere profitto nel tempo è necessario innovare
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L
A VISIONE DELL’
INNOVAZIONE DIS
CHUMPETER• L’innovazione è dunque:
– nuova combinazione di risorse esistenti – effettuata in un contesto di incertezza
– muovendosi rapidamente, prima dei concorrenti – contrastando l’inerzia e la resistenza al nuovo
• Innovazione come motore dello sviluppo economico che induce un cambiamento qualitativo dell’economia…
• …è un processo continuo di cambiamento e accumulazione di conoscenza
FRANK KNIGHT (1885-1972)
IMPRENDITORIALITA’ = CAPACITA’ DI GESTIRE L’INCERTEZZA
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I
MPRENDITORIALITÀ,
INCERTEZZA E INFORMAZIONE• Hayek (1945) e von Mises (1949), e successivamente Kirzner (1973) hanno enfatizzato il ruolo della conoscenza e della scoperta imprenditoriale come strumento di equilibrio del mercato
• Klein (1977) e Nelson e Winter (1982) si sono focalizzati sull’importanza della razionalità limitata, delle informazioni limitate e del comportamento individuale nella dinamica economica
I
L PANORAMA DELLA RICERCA SULL’
IMPRENDITORIALITÀCORSO DI POLITICA ECONOMICAPER L’INNOVAZIONE Prof. M.A.Rossi
L
A TEORIA:
LA GRANDE IMPRESAPUÒ AVERE DEI VANTAGGI NELL
’
INNOVARE…
• Economie di scala nei costi di produzione e distribuzione (migliore abilità nel ripartire i costi fissi della R&S)
• Autofinanziamento o migliore accesso al credito
• Economie di diversificazione: ruolo della serendipity (diversificazione del rischio)
• ↓ spillover/↑appropriabilità
…
OPPURE DEGLI SVANTAGGI• Burocrazia, letargia, slack manageriale (anche ‘inefficienza X’)
• Dipendenti meno motivati perché è più difficile stabilire incentivi legati alla performance
• Lock-in e difficoltà ad abbandonare i paradigmi tecnologici esistenti
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E
VIDENZA EMPIRICA:
GENERAZIONE DI INNOVAZIONI
• Le imprese imprenditoriali non investono più R&S/impiegato delle altre imprese [Arvanitis, 1997]
• Le imprese imprenditoriali investono in R&S in modo più efficiente, poiché le spese in R&S sono associate a più elevati tassi di crescita [Yang e Huang, 2005 – settore elettronico a Taiwan]
• Le imprese imprenditoriali producono meno brevetti [Almeida e Kogut, 1997; Sorensen e Stuart, 2000]
• Le grandi imprese introducono più innovazioni, ma il numero di innovazioni per occupato è più alto per le imprese imprenditoriali [Love e Ashcroft, 1999]
• Le grandi imprese introducono più innovazioni radicali [Acs e Gifford, 1996]
• Le imprese imprenditoriali hanno brevetti di maggior valore [Sorensen e Stuart, 2000]
E
VIDENZA EMPIRICA:
COMMERCIALIZZAZIONE DELLE INNOVAZIONI
• La probabilità di commercializzare prodotti innovativi è più bassa per gli imprenditori [Brouwer e Kleineknecht, 1996]
• Gli imprenditori hanno una più alta proporzione di prodotti innovativi [Czarnitzki e Kraft, 2004]
• Le start-up hanno una maggiore probabilità di generare vendite e royalties da invenzioni generate dalle università [Lowe e Ziedonis, 2006]
• Le start-up tendono a distruggere valore attraverso fallimentari strategie di commercializzazione
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I
L FINANZIAMENTO DELLE START-
UP• I problemi di asimmetria informativa sono particolarmente marcati per le start-up, che:
– hanno bisogno di fondi esterni più delle imprese già affermate – non dispongono di collaterale
– non dispongono di un capitale reputazionale già affermato
• Nel caso delle start-up possono svolgere un ruolo particolarmente rilevante:
– Investitori privati non istituzionali che investono capitale personale – business angels o informal venture capital
– intermediari finanziari specializzati – il venture capital
L
E FASI DEL FINANZIAMENTO/1
• Early-stage financing
– Seed financing: fase di sperimentazione (validità tecnica del
prodotto/servizio non nota) – finanziamento limitato/rischio molto elevato
– Start-up financing: fase di avvio dell’attività produttiva (validità commerciale del prodotto/servizio non nota) – importo e rischio molto elevati
• First-stage financing: prima fase espansiva dell’attività (avvio attività produttiva già completato, ma validità
commerciale del prodotto/servizio non totalmente nota) – finanziamento elevato, ma rischio < di early-stage financing
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L
E FASI DEL FINANZIAMENTO/2
• Expansion financing
– second-stage financing: fase di sviluppo - importo e rischio < di first-stage financing;
– third-stage financing: fase di consolidamento dello sviluppo (rafforzamento posizione di mercato, lancio nuovi prodotti o nuove strutture produttive) – finanziamento elevato ma rischio contenuto;
– fourth-stage financing/bridging financing: fase di sviluppo
anche di natura finanziaria (consolidamento del soggetto controllante e allargamento base azionaria, fino alla quotazione in borsa) – alto
investimento per periodi brevi e programmati, rischio contenuto
• Il venture capital in senso stretto normalmente indica
l’apporto di capitale nella fase early stage, mentre nelle fasi successive intervengono private equity o merchand banking
C
OME FUNZIONA IL VC?/1
I General Partners (GPs) investono a medio termine (5-‐10 anni) e
possono contribuire exper;se e networking
I Limited Partners (LP) non
intervengono a@vamente nella ges;one del fondo, finchè i GPs si aGengono alle regole del fondo
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C
OME FUNZIONA ILVC?/2
I GP oGengono capitale
azionario dai LP
I GP fanno un inves;mento iniziale in ciascuna impresa in portafoglio
I GP con;nuano ad inves;re in ciascuna impresa se questa
raggiunge alcuni obie@vi (es.
vendite,
assunzione key management)
Il fondo VC viene venduto ad un’altra impresa tramite IPO o ricapitalizzato e gli inves;tori ricevono il valore monetario e eventuali azioni
I
L PROCESSO DI FINANZIAMENTO1. Deal Flow
Raccolta proposte inves;mento
2. Screening
Analisi business plan e proposte inves;mento
3. Valua<on
Confronto proposte migliori, due diligence dell’impresa in cui inves;re
4. Deal structuring
Scelta del progeGo, delle modalità di finanziamento e stesura contraGo
5. Finanziamento 6. Monitoraggio
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B
ENEFICI DEL RICORSO ALVC
• Il fondo VC può contribuire conoscenze specifiche (manageriali, del settore..)
• Può accelerare la commercializzazione dei prodotti dell’impresa (Hellmann e Puri, 2000)
• Può favorire l’adozione di politiche di gestione delle risorse umane (Hellmann e Puri, 2002)
• Può contribuire capitale reputazionale utile ad attrarre talenti manageriali/scientifici
• Può assistere l’impresa nel processo di quotazione
• Riduce la necessità di raggiungere prematuramente il mercato (e quindi il rischio di imitazione)
• Non è chiaro se gioca anche un ruolo effettivo nel contribuire al processo innovativo in senso stretto
R
IMEDI ALLA SELEZIONE AVVERSA• I VC usano diversi ‘segnali’ della capacità innovativa per ridurre i problemi di selezione avversa:
– Il capitale umano dell’imprenditore (background educativo, affiliazione accademica, esperienze di successo – Honjio et al., 2011)
– L’’imprenditore seriale’ può avere spesso più facile accesso al credito
– Gli utili reinvestiti di un’impresa possono costituire un buon segnale
– I brevetti dell’impresa
– Richiesta di un business plan dell’impresa da finanziare
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L
A RELAZIONE FRA VENTURE CAPITAL E BREVETTI/1
Fonte: Graham et al., 2010
L
A RELAZIONE FRA VENTURE CAPITAL E BREVETTI/2
Fonte: Graham et al., 2010
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L
A RELAZIONE FRA VENTURE CAPITAL E BREVETTI/3
Fonte: Graham et al., 2010
L
A RELAZIONE FRA VENTURE CAPITAL E BREVETTI/4
Fonte: Graham et al., 2010
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I
L DOPPIO AZZARDO MORALE NEL VENTURE CAPITALPrincipale Agente Costo di agenzia Implicazioni
Venture
capitalist Imprenditore • soGrazione di fondi
• propensione a con;nuare ad inves;re in proge@ inefficien;
(overconfidence)
• Monitoraggio da parte VC
• Clausole di non-‐
concorrenza che rendono difficile all’imprenditore abbandonare l’impresa
• Clausole che prevedono l’acquisizione del controllo pieno da parte del VC in caso di scarsa performance
• ….
Imprenditore Venture Capitalist
• scarso impegno nel
monitoraggio e nell’a@vità di mentoring
• rivelazione di informazioni ad imprese concorren;
• clausole che aumentano la rea@vità dei guadagni del VC alla performance
• clausole che scoraggiano la rivelazione di info
Sia il VC che l’imprenditore effettuano investimenti non verificabili Quindi esiste la possibilità di azzardo morale da parte di entrambi
R
IMEDI AI PROBLEMI DI AZZARDO MORALE/1
• In alcuni casi, la reputazione e l’interazione ripetuta possono mitigare i problemi
– Il venture capitalist può acquisire la reputazione di soggetto che mantiene i non- disclosure agreement
– L’ ‘imprenditore seriale’ può acquisire la reputazione di innovatore onesto
• Alcune caratteristiche degli investitori possono ridurre i rischi:
– Specializzazione in determinati campi tecnologici (prossimità cognitiva) –
l’apprendimento e i contatti con l’ecosistema innovativo (fornitori, clienti, tecnici ecc.) di un settore/ambito tecnologico aiuta a valutare la correttezza delle informazioni fornite dagli imprenditori
– Localizzazione geografica degli investimenti (prossimità geografica)
– Sindacati (o consorzi fra investitori) – consentono di mettere in comune conoscenze e diversificare i rischi
• Molto più spesso, la soluzione dei problemi di azzardo morale è affidata a specifiche clausole contrattuali e alla scelta della modalità di finanziamento
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R
IMEDI AI PROBLEMI DI AZZARDO MORALE/2
• Allocazione al VC di diritti di controllo sproporzionati rispetto alla quota di proprietà
• Opzioni reali nell’approccio all’investimento (investimento a tappe)
• Coinvolgimento diretto del VC nelle nuove imprese
• Legami sociali dell’investitore con l’imprenditore
• Elevata quota del capitale di proprietà dell’imprenditore come segnale della fiducia dell’imprenditore nei guadagni futuri
dell’impresa
I
L CONTRATTO DI FINANZIAMENTO• Definizione e ampiezza dei diritti di controllo da parte del
finanziatore istituzionale dipendono dal tipo di strumento scelto per erogare il finanziamento
– Sottoscrizione quote capitale
• azioni ordinarie – pongono il VC sullo stesso piano del management e comportano un rischio molto elevato
• azioni privilegiate - < rischio per il VC rispetto ai fondatori
• Azioni privilegiate convertibili (convertible preferred stock)
• Azioni di risparmio – no diritto voto, ma privilegi nella ripartizione utili
– Sottoscrizione quote debito (obbligazioni)
• Meno rischioso per VC perché non diventa comproprietario
• La disponibilità ad ottenere un finanziamento sotto forma di debito da parte dell’imprenditore è un segnale della buona qualità del debitore,
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I
L RUOLO DELLE OBBLIGAZIONI CONVERTIBILI IN AZIONI(
CONVERTIBLE BONDS)
• Consentono di mitigare un doppio problema di azzardo morale:
– Window dressing o signal manipulation – l’imprenditore può manipolare i segnali che veicola al VC nelle diverse fasi di finanziamento (stage financing)
– Coase problem – il VC può acquisire info dall’imprenditore ed utilizzarle in altri progetti di investimento concorrenti nello stesso mercato
• In presenza di CB, se l’imprenditore trasmette segnali ingannevoli:
– ↑probabilità ricevere ulteriori round di finanziamento dal VC
– ↑probabilità di conversione del debito, ↑quote azionarie VC,↓ritorno imprenditore
• In presenza di CB, se il VC trasmette info ai concorrenti:
– ↓valore impresa della quale detiene, dopo la conversione, capitale azionario – Dopo la conversione, il VC ‘internalizza’ l’effetto di una maggior concorrenza
dovuta alla rivelazione di informazioni ad altre imprese
• Le CB combinano gli incentivi del debito e del capitale azionario
L’
EVOLUZIONE DELVC
INUSA
EEU/1
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L’
EVOLUZIONE DELVC
INUSA
EEU/2
C
ARATTERISTICHE DELVC
INE
UROPA(Bottazzi, 2009)
• Le imprese finanziate mediante VC non hanno una performance particolarmente buona in termini di R&S
• Il VC non sembra ridurre il tempo necessario alla quotazione
• Però sembra aumentare le somme raccolte in fase di IPO e quindi allentare i vincoli al finanziamento
• Il VC è stato tradizionalmente ‘meno interventista’ che negli USA
– Molti investitori in Europa sono banche e corporation, che sono molto meno attive nelle imprese
– I fondi VC indipendenti (non finanziati da banche o dallo stato) tendono ad essere più attivi
• Il VC è stato tradizionalmente meno propenso all’investimento early stage
– Ma i nuovi entranti sul mercato tendono ad investire di più in early stage
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R
IFERIMENTI BIBLIOGRAFICI• Bottazzi, Laura (2009) “The role of venture capital in alleviating financial constraints of innovative firms”, EIB Papers 14(2).
• Hall, Bronwyn H. (2009) “The financing of innovative firms”, EIB Papers 14(2).
• Graham, S.J.H., R. Merges, P. Samuelson e T. Sichelmann (2010) HIGH TECHNOLOGY ENTREPRENEURS AND THE PATENT SYSTEM:
RESULTS OF THE 2008 BERKELEY PATENT SURVEY, 24 Berkeley Tech. L.J.
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