DIEC 3.0 Un’esperienza tra reale e virtuale
Ai miei genitori che hanno sempre creduto in me
Prima parte pag. 9 Storia del primo sito web
User experience design e User interface design Seconda parte pag. 37
Struttura siti web
Analisi siti web delle università italiane Analisi siti web delle università straniere Analisi comparata siti web delle università Analisi dipartimento di economia
Terza parte pag. 106 Il metaverso
L’università nel metaverso
I vantaggi che il metaverso offre alle università Le regole nel metaverso
Luglio 2022, Università di Genova si apre nel metaverso: l’idea, ANSA Intervista
DIEC 3.0
Dizionario pag. 171
Bibliografia e sitografia pag. 177 Ringraziamenti
Indice
Prima dell’Internet moderno c’era Arpanet, questa prima rete è stata sviluppata per consentire a più computer di condividere dati su vaste distanze geografiche.
La rete Arpanet è stata finanziata alla fine degli anni ’60 da una branca dell’esercito militare chiamata The Advanced Research Projects Agency (ARPA), con lo scopo originale di consentire ai ricercatori di diverse università di usare le loro risorse di calcolo in modo più efficiente e funzionale.
Il passaggio cruciale per la nascita del World Wide Web è stato il 12 marzo 1989 con la creazione del protocollo di trasferimento ipertestuale, l’http. A progettare tutto questo è uno scienziato del Cern di Ginevra, il britannico Tim Berners-Lee, che nel suo paper Information management immagina un sistema di documenti interconnessi che avrebbero contenuto una serie di link, utilizzabili per pas- sare da uno all’altro.
Questi documenti sarebbero stati visualizzati usando un’applicazione browser, aprendo il potenziale di inter- net a chiunque fosse dotato di un computer e dell’appo- sito software. Nel giro di un anno, Berners-Lee mette per iscritto le tre tecnologie che sono le fondamenta del web:
l’html ovvero il linguaggio per la formattazione e l’impa- ginazione di documenti ipertestuali, la url che è l’indiriz- zo unico che permette di identificare ogni singola risorsa presente in rete e il protocollo http che permette di recu- perare tutte le risorse linkate.
Nasce così il 6 agosto 1991 il World Wide Web, appare il primo sito internet della storia, progettato dallo stesso Ber- ners-Lee e che, su un’interfaccia grafica estremamente semplice, divulga qualche informazione tecnica e i primi dettagli sul funzionamento dello stesso web.
All’epoca, ovviamente, le uniche persone a possedere gli strumenti per navigare la nascente rete erano proprio Ber-
Storia del primo sito web
ma a fornire uno strumento leggero di navigazione multimediale per Inter- net al fine di fornire servizi informativi nel momento in cui l’accesso a Inter- net si stava espandendo rapidamente al di fuori dei precedenti ambiti ac-
i pulsanti di avanti, indietro e aggior- namento della pagina e altro ancora.
Un anno dopo nel 1994 all’interno del MIT, Massachusetts Institute of Technology, Berners-Lee fonda il World Wide Web Consortium (W3C) Primo sito web della storia, Credits CERN
sfruttato solo se questa tecnologia fosse stata gratuita e accessibile a tutti: “Se la tecnologia fosse stata proprieta- ria e sotto il mio totale controllo, probabilmente non sareb- be decollata. La decisione di rendere il web un sistema aperto fu necessaria per renderlo universale. Non puoi proporre qualcosa come uno spazio universale e al tem- po stesso mantenere il controllo su di esso”. La scelta di dare vita a un open web, aperto e slegato da logiche com- merciali, ne cambia per sempre la storia. Trasformandolo in uno strumento accessibile a tutti e consentendo così quell’ondata di innovazione che ha reso la rete uno stru- mento universale e decentralizzato, a cui chiunque può prendere parte. Il risultato è un universo di informazione libero, aperto e caotico. A questo caos, provano a mettere un po’ di ordine i primissimi motori di ricerca. Nel 1994 nasce il deposito di link con cui i due studenti David Filo e Jerry Yang che navigando su internet per ore, si rendono conto della difficoltà di trovare indirizzi interessanti. Così realizzano la Guida di Jerry e David per il World Wide Web, sito dal software semplificato che presenta gli indi- rizzi dei siti suddivisi per tema.
Usano il server dell’università e in pochi mesi migliaia gli studenti si servono del sito per archiviare gli indiriz- zi Internet preferiti. Era il gennaio del ’95, il sito vantava già 1 milione di clic. Il trend continua dopo il “secondo battesimo”, con il nome Yahoo! acronimo di “Yet Another Hierarchical Officious Oracle”, scelto, in base ai resoconti dei due fondatori per il significato che la parola ha nella lingua inglese: rude, non sofisticato e selvaggio/sgraziato.
Uno strumento che, nella sua veste originaria, diventa sempre più difficile da aggiornare e utilizzare a causa dell’esplosione di un numero immenso di siti online. La risposta a questo problema arriva con il lancio di Google, questo motore di ricerca nasce il 27 settembre 1998, pa- dri della creatura che avrebbe rivoluzionato il World Wide Web sono Larry Page e Sergey Brin.
I due ragazzi sono ancora degli studenti presso l’Univer- sità di Stanford quando sviluppano la teoria secondo cui un motore di ricerca basato sull’analisi matematica delle
Tim Berners-Lee, Credits CERN
pagine citate con un maggior numero di link siano le più importanti e meritevoli, decidono di approfondire la loro teoria all’interno dei loro studi, ponendo di fatto le basi per quella che sarà la loro attività futura. In origine il mo- tore di ricerca utilizzava il sito web della Stanford con i do- mini google.stanford.edu e z.stanford.edu.
Il dominio google.com venne registrato il 15 settembre 1997. Incorporarono formalmente la loro azienda, Google, il 4 settembre 1998 nel garage dell’amica Susan Wojcicki a Menlo Park, in California.
Il motore di ricerca di Google attrasse un seguito fedele nel crescente numero di utenti di Internet, a cui piacque il suo design semplice. Nel 2000 Google iniziò a vendere annunci associati a parole chiave di ricerca. Gli annunci erano basati su testo per mantenere un design della pa- gina privo di ingombri e per massimizzare la velocità di caricamento della pagina, alla fine di quell’anno Google risponde a 100 milioni di interrogazioni al giorno.
Yahoo! e Google sono due dei pionieri che danno via al boom economico della rete.
Gradualmente, però, inizia anche a perdersi qualcosa dell’idea di open web degli inizi. Con la nascita dei primi colossi digitali, e poi con l’arrivo dei social network, l’in- ternet decentralizzata, immaginata da Tim Berners-Lee, diventa sempre più dominata dalle grandi piattaforme commerciali, che rinchiudono nei loro recinti (in ingle- se, walled garden) una parte crescente dei contenuti e dell’informazione che prima circolava caotica ma libera, sfruttandola invece a fini commerciali.
Oggi ci sono nel mondo oltre un miliardo di siti e quasi 3,5 miliardi di utenti. Un vero e proprio boom c’è stato tra il 2011 e il 2012, quando il numero dei siti e’ passato da
circa 350mila a quasi 700mila. Il traguardo del miliardo di La Guida di Jerry e David, Credits ilsole24ore.com
Dalla nascita del primo sito web ad oggi sono passati circa trent’anni; nei primi anni i siti erano molto caotici e confusionari ma ad oggi, per programmare un buon sito, bisogna tener conto di due cose: della user experience design (UX) e user interface design (UI).
L’user experience design comprende quei processi ri- volti ad aumentare la soddisfazione degli utenti miglio- rando la facilità di navigazione e rendendo più intuitiva la consultazione delle pagine web. Il termine UX è stato coniato negli anni ‘90 da Donald Norman per indicare un insieme di aspetti che riguardano l’interazione con un prodotto o servizio. Norman è un professore di psicologia e scienze cognitive e direttore dell’istituto per la Scien- za Cognitiva dell’Università della California, è laureato in ingegneria elettronica presso il Massachusetts Institute of Technology, dove è professore emerito, e ha un master e un dottorato di ricerca presso l’Università della Pennsyl- vania. Nel 1995, ha ricevuto una laurea honoris causa in psicologia dall’Università di Padova. Attualmente insegna alla Northwestern University ed è consulente del Nielsen Norman Group, un’azienda di consulenza alle imprese per la realizzazione di servizi e prodotti centrati sull’uomo.
L’UX design, dunque, “detta le regole” per la corretta implementazione delle funzioni e degli elementi che un sito o un’applicazione dovrebbero avere per incontrare il gradimento del pubblico (SEO, social media marketing, produzione di contenuti, ecc). È quindi una disciplina va- riegata che oscilla tra marketing, design, project manage- ment e psicologia.
Difatti è un aspetto molto importante, perché la prima im- pressione che l’accesso a un sito o a un’app suscita nel- lo spettatore, può incidere sulle probabilità di portare a compimento le conversioni. Lo UX design ci guida ver-
User experience design e user interface design
Donald Normann, Credits magazine.unibo.it
Questa è fondamentale, per esempio, negli e-commerce, per aiutare gli uti- lizzatori a trovare risposta nel più bre- ve tempo possibile alle proprie esi- genze, come nel trovare rapidamente i modelli dei prodotti, risolvere i pro-
invitante per gli utilizzatori. Essa com- prende varie discipline:
• psicologia ovvero i fattori psicologici che conducono ad apprezzare o a ri- fiutare un elemento scelto;
• interaction design;
UX
L’ obiettivo dell’ UX Designer è di creare prodotti usabili che lascino gli utenti soddisfatti dell’esperienza avuta con il prodotto:
• non inventa i bisogni ma studia i problemi e trova delle soluzioni migliori;
• non ragiona in termini di disegno ma di funzioni;
• non adotta soluzioni che piacciono ma cerca soluzioni che funzionano;
• adotta metodologie di ottimizzazione dell’usabilità e dell’efficacia;
• crea e disegna prodotti che rispondano ai reali bisogni delle persone e siano soddisfacenti da utilizzare;
• analizza i competitors, i mercati, le necessità ed infine le potenzialità;
• sviluppa ed analizza le meccaniche di utilizzo di un de- terminato prodotto.
L’user interface design è la “costola visual” dell’UX de- sign e comprende essenzialmente il modo con cui il pro- dotto web si presenta, in primis l’interfaccia dal punto di vista visivo. L’UI design studia l’interazione tra uomo e dispositivo ed ha lo scopo di rendere più invitante la navigazione, in accordo con lo stile e la comunicazione del brand. Questa comprende gli elementi che fungono da interfaccia tra l’uomo e il contenuto (come le finestre per l’inserimento dei dati) e ispira alla loro realizzazio- ne in un’ottica coerente e ragionevolmente prevedibile dal punto di vista dell’utente. Inoltre spinge a prendere le scelte migliori a livello di linguaggio e di stile e a ren- derle coerenti all’identità del brand. Questa disciplina ci guida, per esempio, nell’adozione di font e colori piace- voli ed efficaci per gli utenti, al collocare gli elementi nelle posizioni più facilmente individuabili e al rendere il repe- rimento delle informazioni rapido e intuitivo. La modella- zione degli elementi visivi permette di incidere sulle pos- sibilità di conversione, guidando l’utente a trovare ciò che
di stile aziendali. Un sito dove si possono vedere questi principi è il sito della Apple.
L’ obiettivo dell’UI designer è quello di curare il lessico grafico assicurandosi che questo sia coerente con il target di riferimento e con gli obiettivi di business prefissati:
• disegna un sito web o un’applicazione in accordo alle logiche definite dall’User experience designer;
• si occupa di definire il linguaggio grafico del sito web;
• si occupa di costruire i layout ed adattarli al sito web.
La UI è “la faccia” mentre la UX “il corpo” e insieme for- mano l’intera entità, ovvero il sito o l’applicazione in que- stione e ciò che concerne il suo utilizzo. La UX è l’espe- rienza che l’utente vive e costituisce un vero e proprio modo di pensare e di agire. La UI riguarda “l’interfaccia”
che si pone tra l’oggetto e l’utilizzatore e le sue imposta- zioni contribuiscono a formare la user experience nel suo complesso. Mentre la UX design contempla capaci- tà di sviluppo front end, l’UI design richiede essenzial- mente capacità grafiche per adeguare l’aspetto visivo a quanto desiderato, ma anche psicologiche per indirizzare l’utilizzatore verso esperienze piacevoli e positive. UI e UX devono quindi operare congiuntamente per rende- re un’applicazione sia funzionale a livello operativo che attraente dal punto di vista estetico. Perciò, la cura di un progetto web richiede di potenziare e di portare avanti nel tempo entrambi gli aspetti, sia visivi che funzionali, per venire incontro alle esigenze delle persone e favorire i propri obiettivi di conversione. Un’analisi di dati da Goo- gle Analytics, consente di analizzare delle dettagliate sta- tistiche sui visitatori di un sito web, ci permette di studiare il comportamento delle persone per comprendere se ri- spondono positivamente alla grafica e alle funzionalità del sito. I principi della user experience e user interface negli anni sono stati utilizzati nei principali siti istituzionali come
UI
Sito del governo italiano a novembre 2015
Nuovo sito del governo italiano
Sito del ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti a marzo 2016
Nuovo sito del ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti
Sito del ministero e Sviluppo Economico a gennaio 2017
Portale della regione Sardegna a luglio 2016
Nuovo portale della regione Sardegna
Sito comune di Biella a luglio 2016
Nuovo sito comune di Biella
Sito comune di Eraclea a gennaio 2017
Nuovo sito comune di Eraclea
Anche i siti delle università sono cambiati durante il corso del tem- po, adattandosi ai principi della UX e UI.
Sito università degli studi di Genova nel 2014
Nuovo sito università degli studi di Genova
Il layout di home page maggiormente in voga per la pro- grammazione di siti web universitari è composto solita- mente da sei elementi principali disposti in un ordine ben preciso. Vediamo quindi quali sono gli elementi principali che compongono il layout di home page:
1 HEADER
In qualunque pagina si trovino i visitatori devono poter sapere sempre, con assoluta certezza, che sito stanno vi- sitando e devono potersi muovere in modo agevole all’in- terno di esso. A tale riguardo, l’header gioca ovviamente un ruolo fondamentale. Dare particolare rilevanza al logo, al brand o altri elementi grafici distintivi è un passo fonda- mentale. Accanto ad esso, o comunque inglobato nell’he- ader, trova spazio il cosiddetto “menu” o “barra di naviga- zione”. Lo scopo della barra di navigazione è ovviamente quello di agevolare i visitatori nella consultazione dei con- tenuti desiderati o aiutarli a consultare a fondo le singole sezioni che compongono il progetto.
Questo presuppone che tutte le informazioni vengano or- ganizzare in maniera logica a priori, prima ancora di pen- sare a come rappresentarle graficamente.
Inoltre in questa sezione si pone in risalto anche l’accesso ai social network e profili vari collegati al sito e l’eventuale selettore per il cambio della lingua di consultazione.
2 MAIN CLAIM
Con “Main Claim” si tende ad identificare l’area del conte- nuto emozionale e comunicativo di maggior risalto. Spes- so quest’area viene utilizzata per dar risalto a case history, campagne di comunicazione stagionali, eventi o prodotti ai quali dedicare particolare attenzione. Tra gli aspetti im- portanti c’è l’efficacia dei contenuti da destinare all’area
Struttura siti web
2 1
3
3 MAIN BOX
Se il nostro sito è ricco di informazioni e alcune di esse meritano un particolare risalto, l’area denominata “Main Box” è il luogo ideale. Nella “Main Box” possono trovar spazio gli eventi in primo piano, il focus su un prodotto di punta o “nuovo nato”.
4 SUB BOX
Se il nostro sito è ricco di informazioni, lo spazio dei “Main Box” non sarà sufficiente. Quindi bisogna “duplicare” lo spazio denominato Main Box. È bene definire quali con- tenuti destinare all’area “Main Box” e quali alla “Sub Box”.
5 FOOTER
Nel “Footer” vengono inserite le informazioni relative al contenuto delle pagine quali copyright, data ultimo ag- giornamento, info privacy, indirizzo, dati societari e indi- rizzo di posta elettronica che, per quanto necessarie, non giocano un ruolo determinante per la maggior parte dei visitatori del sito.
6 DEEP SITE LINKS
Non sempre presente, la “Deep Site Links” risulta mol- to utile laddove la struttura e di conseguenza i contenuti del sito, siano effettivamente molto articolati. Esplicitare quindi i link sotto forma di sitemap, oltre che agevolare gli utenti nella consultazione delle pagine, comporta in- dubbiamente vantaggi anche per aspetti quali il SEO e
l’indicizzazione presso i motori di ricerca.
5
6
4
HEADER Logo;
menù di navigazione con: studenti, laureati, docenti, personale e contatti.
MAIN CLAIM
Collegamenti con card di: porte riaperte alla Sapienza di Roma, corsi e iscrizioni, la ricerca scientifica, internazio- nale, terza missione e ateneo;
barra di ricerca.
SUB BOX
Sezione notizie, sezione eventi e sezione social media.
DEEP SITE LINKS
Collegamenti a corsi e iscrizioni, internazionale, ricerca scientifica e collegamenti all’ateneo.
Università degli Studi di Roma
“La Sapienza”
Dopo queste considerazioni sulla costruzione dei siti web analizziamo i contenuti dei siti delle Università Italiane e straniere. Per fare questa analisi ci baseremo sulla ricer- ca fatta dal Ministero dell’Università che stila la classifica delle università Italiane pubbliche per numero di studenti.
Analisi dei siti web delle
università italiane
HEADER Logo;
menù navigazione con: cerca, rubrica, servizi online, internet d’ateneo e il mio portale;
secondo menù con: ateneo, didattica, ricerca, terza mis- sione, internazionale, e servizi.
MAIN CLAIM
Collegamenti con: lasciati coinvolgere dall’università di Bologna, preparati alla scelta del tuo corso di studio, borse di dottorato di ricerca, 5x1000 il filo della ricerca ci avvicina, l’università di Bologna per la pace in Ucraina e Patrick Zaki.
SUB BOX Sezione notizie;
eventi;
in evidenza;
verso il mondo del lavoro;
un menù con icone per: collegio superiore, istituto di studi avanzati, Bologna business school, archivio storico, cusb, e almacube;
sezione instagram.
DEEP SITE LINKS Collegamenti a contatti;
menù verticale con: alma orienta, job placement, alumni e unibostore.
FOOTER
Copyright, via e partita iva.
Università di Bologna
HEADER Logo;
menù con: studenti, docenti e personale;
secondo menù con: home, chi siamo, ateneo, didattica, ricerca, terza missione, f2magazine, international, myfe- dericoII e cerca nel sito.
MAIN CLAIM
Collegamenti con diverse notizie: terra next, selezionate prime 8 startup, nuovo appuntamento con cosa farò da grande, intesa sanpaolo rafforza il sostegno alla ricerca universitaria e operazioni talenti seconda edizione.
MAIN BOX
Collegamenti a notizie in primo piano, unina internatio- nal, seguici su e unina video.
DEEP SITE LINKS
Collegamenti ad amministrazione, contatti e aiuto.
FOOTER
Via, numero di telefono, e-mail certificata, codice fiscale e iban.
Università degli Studi di Napoli
Federico II
HEADER Logo;
menù navigazione con: informazioni per, come fare per, strutture e login;
barra di ricerca;
secondo menù di navigazione con: ateneo, didattica, ricerca, università e lavoro, internazionalità e servizi.
MAIN CLAIM
Collegamenti con varie notizie: scegli l’università di Tori- no nella dichiarazione dei redditi, la risposta di UniTo alla crisi internazionale dell’Ucraina e mostra visitabile fino al 22 luglio.
MAIN BOX
Collegamenti alle novità, gli eventi e offerta formativa.
DEEP SITE LINKS
Collegamenti a seguici sui social, portale, studenti, riferi- menti e amministrazione.
FOOTER.
Via, numero di telefono, e-mail certificata, partita iva e codice fiscale.
Università degli Studi di Torino
HEADER Logo;
menù con: unirai, segreterie, Ariel, biblioteche, chi e dove, webmail, lastatale@work e info per;
secondo menù con: corsi, studiare, ricerca, terza missio- ne, ateneo e internazionale,
icona ricerca;
menù hamburger con sotto menù.
MAIN CLAIM
Collegamento a test per l’iscrizione, ammissioni a lauree triennali e magistrali.
MAIN BOX
Collegamenti a “La Statale Live”, Informazioni per, facoltà e scuole, i corsi in statele, studiare e la ricerca.
SUB BOX
Link a scopri la Statale.
DEEP SITE LINKS
Link a strutture, servizi, concorsi, selezioni e gare.
FOOTER
Via, numero di telefono, codice fiscale, e-mail, partita iva e copyright.
Università degli Studi di Milano
“La Statale”
HEADER
Menù con: uniweb, area stampa, dipartimenti, scuole, webmail, rubrica, SIT, sostieni Unipd, 5x1000 e 800 anni;
logo;
secondo menù: future matricole, studentesse e studenti, laureate e laureati,personale, cittadinanza e territorio.
MAIN CLAIM
Collegamenti al 5x1000, notturno in eco, 8 storie per 8 secoli, identità e città e la scuola galileiana.
MAIN BOX
Collegamenti con corsi, 800 anni, diritti, parità, inclusio- ne, ricerca, terza missione, ateneo governance, sedi e unipd nel mondo.
SUB BOX
Collegamenti a ilboLive.
DEEP SITE LINKS
Collegamenti con l’università degli studi di Padova.
FOOTER
Copyright, numero di telefono, e-mail certificata, partita iva e codice fiscale.
Università degli Studi di Padova
HEADER Logo;
menù con: cerca nel sito, cerca chi, servizi online e sele- ziona lingua;
Secondo menù con: ateneo, didattica, ricerca, terza missione, internazionalizzazione, unifiorenta, iscrizioni, servizi agli studenti, vivere l’università e unifi comunica.
MAIN CLAIM
Collegamenti a Unifi per la pace, studiare a Firenze, venerdì 8 Luglio e ciclo del dottorato di ricerca.
MAIN BOX
Collegamenti a news, informazioni per futuri studenti, studenti, studenti internazionali, laureati e aziende, enti;
sezione avvisi.
SUB BOX
Avvisi, reclutamento e assunzioni, accesso rapido, unifiMagazine, sistema bibliotecario di ateneo, sistema museale di ateneo, guide pocket per conoscere le scuole e Firenze University press.
DEEP SITE LINKS
Collegamenti al sito e ai social.
FOOTER
Via, numero di telefono, e-mail certificata, partita iva e
Università degli Studi di Firenze
HEADER Logo;
menù ad hamburger;
info per strumenti;
cerca;
lingua.
MAIN CLAIM
Collegamenti a pride week 2022, atleti polimi ai mon- diali di nuovo paralimpico, polimifest 2022 e il 5x1000 al politecnico di Milano.
MAIN BOX
Notizie in evidenza, eventi e social.
DEEP SITE LINKS
Collegamenti all’amministrazione.
FOOTER
Via, partita iva, e codice.fiscale.
Politecnico di Milano
HEADER Logo;
barra di ricerca;
menù con: ateneo, studenti, ricerca, internazionale, terri- torio, imprese e personale.
MAIN CLAIM
Collegamento a dottorato unipi, elezioni del Rettore, i corsi di laurea dell’unipi e l’università di Pisa a sostegno della pace.
MAIN BOX
Unipi eventi e unipi news;
menù laterale con: studenti, didattica a distanza, qualità e valutazione, ricerca, personale, bandi, concorsi e
area comunicazione.
DEEP SITE LINKS
Collegamenti ai social e contatti.
FOOTER
Via, partita iva e codice fiscale.
Università di Pisa
HEADER
Menù con: servizi online, esse3, rubrica, webmail, app uniba, infoper, cerca in uniba e seleziona lingua;
logo;
secondo menù con: ateneo, organizzazione, ricerca, didattica, studenti, internazionale, servizi e opportunità.
MAIN CLAIM
Collegamenti UniBa sapere senza confini, dottorato di ricerca 38 ciclo, corsi di formazione per il sostengo, con- corsi per l’ammissione a corsi per numeri programmati e Cambridge University test.
MAIN BOX
Collegamenti in evidenza, notizie, eventi e comunicati.
DEEP SITE LINKS
Collegamenti ad altri link, ufficio amministrativo e rela- zioni con il pubblico.
FOOTER
Via, partita iva, numero di telefono, e-mail certificata e codice fiscale.
Università degli studi di Bari Aldo Moro
HEADER Logo;
seguici sui social;
menù con: ateneo, didattica, ricerca, terza missione, internazionale, multimedia e informazioni per.
MAIN CLAIM
Collegamenti come immatricolarsi ai corsi, scegli il tuo corso, portale studenti: nuova interfaccia e UNICT per la pace in Ucraina.
MAIN BOX
Notizie, servizi e agenda.
SUB BOX
Collegamenti ai dipartimenti e altre strutture didattiche.
DEEP SITE LINKS
Collegamenti a seguici su, amministrazione e link utili.
FOOTER
Via, e-mail certificata, codice fiscale, partita iva e numero di telefono.
Università di Catania
HEADER
Menù con: ateneo, didattica, ricerca, mobilità internazio- nale, spid, e cerca;
logo;
Secondo menù con: segreterie studenti, dipartimenti, scuola di medicina e chirurgia, poli territoriali, bibliote- che e archivio storico.
MAIN CLAIM
Collegamenti a dona il 5x1000 alla ricerca scientifica, rilevazioni opinioni studenti, guida allo studente, test per l’accesso ai corsi di laurea a programmazione locale;
menù futuri studenti, studenti, laureati, international stu- dents, personale e imprese.
MAIN BOX
In evidenza, news, avvisi, eventi, strutture e ricerca.
SUB BOX
Link politica per la qualità di ateneo, orientamento, tuto- rato, sport universitario, app myUnipa e UniPa Comunica.
DEEP SITE LINKS
Collegamenti ad accessibilità, orientamento, credits, note legali, privacy e seguici sui social media.
FOOTER
Via, codice fiscale, e-mail certificata, partita iva e nume- ro di telefono.
Università degli studi di Palermo
HEADER Logo;
menù con: ateneo, corsi, ammissione, facoltà e portali;
cerca.
MAIN CLAIM
Collegamenti a iniziative di sensibilizzazione sulle tematiche della disabilità, le armonie dei saperi per la solennità del Sacro Cuore, area matricole e orientamento universitario e summer school.
MAIN BOX
Area matricole, cosa vuoi studiare all’università, info covid-19 ed eventi.
SUB BOX
Perché scegliere l’università Cattolica, secondo tempo, centenario e i campus.
DEEP SITE LINKS
Collegamenti a link, strumenti, social, @unicatt e secon- do tempo.
FOOTER Via e privacy.
Università Cattolica del Sacro Cuore
HEADER Logo;
menù con icone di: servizi on line, cerca nel sito, cerca persona, profili, site map e scegli la lingua.
MAIN CLAIM
Collegamenti all’ateneo di Salerno, unisa orienta in tour e immatricolazioni;
menù con: ateneo, Unisa a distanza, didattica, ricerca, terza missione, international, vivere il campus e servizi.
MAIN BOX
Notizie in primo piano, bacheca, prossimi eventi;
menù a sinistra di profili, home e strutture.
SUB BOX
Card con collegamenti immatricolazioni unisa, offerta formativa unisa e il centro universitario sportivo.
DEEP SITE LINKS
Contatti, e-mail certificata, urp e altri vari collegamenti.
FOOTER
Via, partita iva e codice fiscale.
Università degli studi di Salerno
HEADER Logo;
menù con: dipartimenti, biblioteca, comunicazione, dove siamo, lavora con noi, rubrica, cerca e accedi;
secondo menù con: ateneo, didattica, ricerca, internazio- nalizzazione e servizi.
MAIN CLAIM
Manù con: futuri studenti, studenti immatricolati, studenti internazionali, dopo la laurea, alunni;
collegamenti sei uno studente dell’ateneo, falling walls lab Italy e diritto allo studio.
MAIN BOX
Collegamenti aree disciplinari.
SUB BOX
Card con scopri di più, approfondisci, unimib English version, leggi Bnews, soft skill, bicocca sostenibile e altre news.
DEEP SITE LINKS
Collegamenti social, note legali e privacy.
FOOTER
Copyright, via, pec e partita iva.
Università degli studi Milano-Bicocca
HEADER Logo;
menù con: scoprire l’ateneo, didattica e studenti, il mondo della ricerca, innovazione per le imprese e cam- pus internazionale.
MAIN CLAIM
Collegamenti corsi di laurea aperte le iscrizioni, il po- litecnico per l’emergenza Ucraina, posizione aperte al Politecnico, chiamate dirette per docenti ordinari e associati.
MAIN BOX
Collegamenti eventi, notizie, accesso rapido, avvisi e scadenze.
SUB BOX
Collegamento a poliflash.
DEEP SITE LINKS
Collegamenti social e privacy.
FOOTER
Via, partita iva e codice fiscale.
Politecnico di Torino
HEADER Logo;
menù con: ateneo, didattica, ricerca, terza missione, studenti, internazionale, dipartimenti e scuole.
MAIN CLAIM
Collegamenti iscriviti a Roma Tre, Pace, Open day, Care- er service, Progresso e studiare all’estero.
MAIN BOX
Secondo menù lauree, lauree magistrali, dottorati, post lauream, portale dello studente e collegamenti in prima pagina.
SUB BOX
Collegamenti prossimamente a RomaTre e altri progetti in evidenza.
DEEP SITE LINKS
Collegamenti social media, biblioteche, albo pretorio e alloggi per gli studenti.
FOOTER
Copyright, e-mail certificta, codice fiscale, partita iva, privacy e note legali.
Università degli studi Roma Tre
HEADER Logo;
menù con: futuri studenti, studenti, laureati, internaziona- le, ricerca, imprese, territorio e chi siamo.
MAIN CLAIM
Collegamenti Samsung innovation campus, pre-immatri- colazioni, IANUA arricchisce la tua formazione e dona il 5x1000 all’Università di Genova.
MAIN BOX
Trova il tuo corso con barra di ricerca e secondo menù lauree, lauree magistrali, lauree in inglese, dottorati e post laurea;
collegamenti notizie unige, eventi unige e unige stories.
SUB BOX
Collegamenti ai futuri studenti, internazionale, ricerca e chi siamo;
menù futuri studenti, studenti, laureati, internazionale, ricerca, imprese e territorio, chi siamo, amministrazione, biblioteche ed editoria, studenti con disabilità e DSA.
DEEP SITE LINKS
Collegamenti social, atti di notifica, pubblicità legale ac- cesso generalizzato e amministrazione trasparente.
FOOTER
Via, numero, e-mail, partita iva, copyright, cookie policy e feedback.
Università degli studi di Genova
HEADER Logo;
menù verticale con: offerta formativa, orientamento, futuri studenti, studenti, scuola di dottorato, oltre la laurea, per- sonale di ateneo, segreterie, biblioteche e servizi.
MAIN CLAIM
Secondo menù con: ateneo, didattica, ricerca, imprese e territorio, amministrazione, internazionale e vivi l’ateneo Tor vergata.
MAIN BOX
I numeri di Tor Vergata.
SUB BOX
Collegamenti a news, eventi e avvisi.
DEEP SITE LINKS
Collegamenti a campus, amministrazione, contattaci e formazione insegnanti.
FOOTER
Via, partita iva e codice fiscale.
Università degli studi di Roma
Tor Vergata
HEADER Logo;
menù con: campus, didattica, ricerca, internazionale, innovazione e società e organizzazione.
MAIN CLAIM
Collegamenti al tuo 5x1000 a unical, continuare gli studi a unical, scopri in pochi passi unical e l’offerta universita- ria formativa.
MAIN BOX
Collegamenti a notizie, unical magazine, social, app e prossimi eventi.
SUB BOX
Collegamenti ad avvisi.
DEEP SITE LINKS
Collegamenti ai social, unical per gli studenti, unical online e vivere il campus.
FOOTER
Via, pec e codice fiscale.
Università della Calabria
Per quanto riguarda le università straniere abbiamo dei dati tramite i dati forniti dal sito della Università Jiao Tong di Shanghai.
Analisi dei siti web delle università straniere
HEADER Logo;
ricerca;
menù hamburger con accademici, città universitaria, visitare e notizie.
MAIN CLAIM
Collegamenti letture estive.
MAIN BOX
Collegamenti a incontra gli autori.
DEEP SITE LINKS
Collegamenti Harvard business school, biblioteche di Harvard, sicurezza marchio, sito web e contatto con noi.
FOOTER
Copyright e collegamenti ai social.
Harvard University
HEADER
Menù con: notizia, eventi, accademici, ricerca, assistenza sanitaria, vita universitaria e ammissione.
MAIN CLAIM Esplora Stanford.
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Analizzando i contenuti dei siti delle università italiane e straniere si può vedere come i punti in comune siano, quasi nella maggior parte dei casi, un header compren- sivo di logo e menù esteso con le principali informazioni.
Solo in uno dei siti analizzati, quello della Harvard Univer- sity, lo spazio dedicato al menù viene ridotto ad una scelta ad “hamburger” per dare più spazio alle notizie del main claim. Qui ci sono sia collegamenti a iscrizioni, master che notizie sull’università. Tutte le informazioni aggiuntive vengono inserite nella seconda parte del sito, il main box che può estendersi fino a sub box, anche in questo caso sia università italiane che internazionali scelgono sempre di inserire, notizie, articoli, ed eventi. Anche footer e deep site links hanno le stesse caratteristiche.
Tra i siti analizzati ci sono alcuni che non rispecchiano, per contenuti e grafica, quelli italiani, sono quello di Har- vard e quello del Massachusetts Institute of Technology.
Il sito di Harvard è pulito nei contenuti e nella grafica e si concentra principalmente nelle letture estive che ven- gono consigliate agli studenti, favorendo incontri con gli autori. Mette quindi in secondo piano il menù per le infor- mazioni sui corsi di studio, master, le informazioni per gli studenti e quelle per i docenti e personale.
Il sito del MIT è diverso per grafica infatti si divide in due bande, una fissa e una a scorrimento. In quella fissa si tro- vano le principali informazioni per studenti, futuri studen- ti, docenti, genitori e personale e in quella a scorrimento si trovano informazioni sulla comunità del MIT.
Nessuna delle università internazionali analizzate ha una linea in comune con quelle italiane Cattolica del Sacro Cuore o l’università degli studi di Milano La Statale in cui i siti sono divisi con fasce bianche, blu e grige alternate
Analisi comparata dei siti web
delle università
Anche il sito del Dipartimento di Economia (DIEC) segue le linee analizzate.
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Articoli più recenti ed eventi.
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Analisi dipartimento di economia
1957 Nasce Arpa
1967 Nascita rete Arpanet
1986 L’Italia si connette
1987 HTTP HTML
1989 Nasce il World Wide Web
1994 Guida di Jerry e David
1996 Primo cellulare connesso ad internet 2021 Metaverso
2000 Blog e web 2.0
2004 Facebook e social networks
2018 Gdpr e dati sensibili
Rappresentata da questa linea del tempo, si può vedere in maniera schematica come dal 1957 si sia evoluto in- ternet fino ad arrivare nel 2021 a parlare pubblicamente per la prima volta di metaverso. Nel futuro si dovrà tenere conto dell’esponenziale crescita evolutiva della “materia- lizzazione“ dei siti web e della percezione di siti come ambienti realistici in cui svolgere le funzioni più disparate.
L’etimologia della parola metaverso aiuta a comprender- ne il significato. Meta significa “all’interno, dentro”, men- tre verso è l’abbreviazione di “universo”. Così nasce la definizione di universo parallelo, una realtà distaccata ri- spetto al mondo reale.
Il Metaverso si sviluppa nel digitale, la sua materia è composta dai dati e dalle informazioni, in stretta cor- relazione con l’universo dell’oggettivo, la sua struttura è spazio-temporale, la stessa dell’universo fisico. È una struttura composta da lunghezza, larghezza, profondità e tempo: il cyberspazio, sostanzialmente un universo creato e alimentato dalle reti globali di comunicazione.
Ogni utente sarà in grado di teletrasportarsi come un ologramma in modo tale da essere ovunque si desideri pur rimanendo a casa. Il metaverso si presenta come un insieme di mondi virtuali e reali interconnessi, in cui gli
“abitanti” possono svolgere moltissime delle attività quo- tidiane senza doversi muovere da casa. A descrivere per la prima volta il concetto di metaverso è stato Neal Ste- phenson nel suo romanzo Snow Crash scritto nel 1992, dove del metaverso veniva fatta una descrizione distopica e non positiva.
Il contributo alla popolarità del concetto è poi arrivato an- che grazie al romanzo Ready Player One di Ernest Cline, in seguito trasformato in un film diretto da Steven Spiel- berg. A farlo diventare un termine sempre più familiare però, possiamo dire essere stata la decisione di Mark Zuckerberg che nell'ottobre 2021 ha cambiato il nome Fa- cebook, uno dei più popolari social network al mondo, trasformandolo in Meta. Un metaverso è un universo 3D virtuale e digitale formato dalla fusione di vari tipi di spazi virtuali, dove persone reali comunicano tra loro e vivono esperienze attraverso i loro avatar, ovvero delle ricostru-
Il metaverso
telligenza artificiale, i social media e la valuta digitale.
Nonostante il metaverso sia un mon- do virtuale, è bene chiarire come per l’utente che vi accede l'individualità è sempre mantenuta e come al suo
della proprietà. Relativamente al me- taverso non esiste nessun singolo for- nitore che possiede lo spazio, tuttavia sempre relativamente al concetto di proprietà, al suo interno è possibile acquisire delle proprietà, con tanto Ready Player One, Credits cinematografo.it
spiegate nella lettera aperta scritta da Zuckerberg in cui annuncia: “Nel me- taverso, sarai in grado di fare quasi tutto ciò che puoi immaginare, stare insieme con amici e familiari, lavo- rare, imparare, giocare, fare acquisti e creare, oltre a esperienze comple- tamente nuove che non si adattano
nimento di vantaggi nell’ambito della vita professionale ma anche legati alla sostenibilità ambientale: “In questo futuro sarai in grado di teletrasportar- ti istantaneamente come ologramma per essere in ufficio senza fare il pen- dolare, a un concerto con gli amici o nel soggiorno dei tuoi genitori per re- Mark Zuckerberg, Credits forbes.it
tempo nel traffico e ridurre la tua im- pronta di carbonio”.
Proiettandoci nell’immediato futu- ro troveremo interi mondi virtuali, a partire dai bar, ai ristoranti fino alle strutture pubbliche come le universi- tà e, pensando in grande magari un domani ci potranno pure essere enti Progettare il mondo, Credits wikipedia.it
ti comodamente da casa, senza fare file, senza inquinare, quando la pre- senza fisica non è realmente necessa- ria. Ad oggi lo SPID per accedere agli enti pubblici è quasi obbligatorio, an- che per le persone più anziane, quin- di in un futuro potrebbe essere quasi la normalità entrare con il computer
Ci sono tre fattori chiave che faranno sentire le interazioni nel metaverso più simili a quelle che abbiamo nella vita quotidiana e queste sono: effimerità, forma di realizzazio- ne e immersione.
Effimerità: nel mondo fisico, la maggior parte delle no- stre comunicazioni quotidiane sono effimere: parliamo, la gente ci sente e non esiste un record a lungo termine di ciò che abbiamo detto.
Al contrario, le e-mail, i messaggi di testo e i post scritti sui social media sono spesso persistenti, creando un re- cord che dura nel tempo e che può essere ispezionato, rivisto, modificato o cancellato. Il metaverso costituirà uno spostamento verso una comunicazione dal vivo e basata sul parlato che spesso sembrerà transitoria come le con- versazioni faccia a faccia. Proprio come nel mondo fisico, questo tipo di comunicazione effimera esisterà insieme a messaggi e comunicazioni persistenti, ma è probabile che sia molto più comune.
Forma di realizzazione: nel metaverso saremo in grado di comunicare non solo digitando su una tastiera o guar- dando uno schermo, ma attraverso la nostra fisicità.
Gli avatar rifletteranno i nostri veri movimenti corporei.
Questo ci permetterà di comunicare in modo più espres- sivo, di usare le nostre mani per creare e manipolare oggetti digitali e di interagire con il nostro ambiente 3D virtuale. Questa sincronicità 3D in tempo reale è una diffe- renza cruciale con il modo in cui interagiamo su Internet di oggi.
Immersione: nel metaverso, comunicheremo in modi che ci faranno sentire come se fossimo effettivamente in uno spazio specifico con altre persone, ambienti condivisi in cui l’interazione sociale sembra naturale, come una con- versazione con gli amici in una caffetteria, in un ristorante
Le prove empiriche di innumerevoli studi di ricerca sulle scienze sociali confermano questa nozione che le forme di comunicazione non verbali/
incarnate sono cruciali per la colti- vazione della fiducia sociale e per lo Avatar e virtual realuty, Credits lavocedinewyork.com
attraverso il discorso, piuttosto che at- traverso la scrittura, e quindi le inter- facce funzionali basate sul discorso rappresentano un miglioramento nel modo in cui comunichiamo online.
Questi attributi, effimeratalità, incar-
Il metaverso è un concetto che è entrato sempre più nella mente degli imprenditori che cercano di rendere le loro operazioni a prova di futuro. Per questo viene sempre più utilizzato, sono sempre di più le aziende che in qualche modo ne sfruttano le potenzialità e sempre di più i brand che vi presenziano includendolo nella propria strategia di marketing, così come sono sempre in numero maggiore le aziende che decidono di investire in questa visione del futuro diverse migliaia di dollari. Di seguito un elenco di aziende che hanno deciso di investire nel metaverso.
MetaPrima tra tutte le aziende, arriva Meta che solo per il 2022 lo scorso anno aveva previsto di spendere 10 milioni di dollari nell’acquisizione e nello sviluppo di hardware e software da utilizzare per fornire funzionalità VR all’inter- no del metaverso ed è fra le aziende che più di tutte crede nello sviluppo del metaverso, ormai punto focale della vi- sione del suo fondatore Zuckerberg.
Per rendere ciò possibile l’azienda lavora incessantemen- te e ha realizzato strumenti utili allo scopo come ad esem- pio visori, fondamentali per l’uso della realtà aumentata.
Microsoft
Microsoft che già nel 2016 aveva lanciato degli occhiali intelligenti per realtà mista chiamati HoloLens, ha dichia- rato che nel 2022 rilascerà Mesh per Microsoft Teams, un servizio innovativo attraverso cui gli utenti di Teams situati in diverse posizioni fisiche potranno organizzare riunioni virtuali in cui partecipare grazie a esperienze olografiche collaborative e condivise. Grazie a Mesh gli utenti potran- no stabilire una presenza virtuale usando un avatar perso- nalizzato utilizzabile su qualsiasi dispositivo. Nel gennaio 2022 inoltre, Microsoft ha chiuso un accordo da 70 miliardi di dollari che nei prossimi anni consentirà all’azienda di sviluppare giochi e software supportati da Microsoft all’in- terno del metaverso, grazie all’acquisizione di Activision Blizzard, sviluppatore ed editore di videogiochi.
attraverso diverse scelte imprendito- riali utili a garantire all’azienda il suo posto in questo nuovo mondo digi- tale. La pianificazione del futuro del brand fatta dal gigante dell’abbiglia- mento sportivo può essere riassunta in questi passaggi:
•ottobre 2021 Nike ha presentato un fondo di private equity per tutti i
progetti sul metaverso.
L’amministratore delegato dell’azien- da, Sundar Pichai, ha discusso più volte rispetto all’interesse di Google nei confronti della realtà aumentata, tanto che potrebbe anche inserire servizi come Maps e YouTube nel Occhiali HoloLens 2, Credits spheregen.com
che si occupa della creazione di pro- dotti digitali e utilizza la tecnologia blockchain per garantirne l’autentici- tà dei prodotti;
•a novembre 2021, ha debuttato con Nikeland, il mondo del brand nel
McDonald's
McDonald's intende investire nel me- taverso e si sta preparando ad aprir- ci un negozio e ciò è presumibile dal fatto che la catena globale di fast food, ha presentato domande all'Uffi- Nikeland, Credits makerfairerome.eu
in pratica vuole offrire ai suoi clienti, attraverso il metaverso, un nuovo ed alternativo modo per ordinare cibo online, grazie al proprio avatar, che sarà consegnato nel mondo fisico come se fossi davanti al negozio.
di gioco PWR per creare Pixel Point, un'isola personalizzata nella moda- lità creativa di Fortnite dove chi la raggiunge può giocare ai minigiochi basati sul brand. Inoltre di recente ha rinnovato il suo investimento nel me- Coca Cola Byte, Credits marcasmais.com
gio 2022. Oana Vlad, senior director of strategy di Coca-Cola spiega così la scelta: "Volevamo creare un gusto innovativo ispirato alla giocosità dei pixel, radicato nelle esperienze che il gioco rende possibili”.
Heineken
al suo interno che cambiano le cose.
L’azienda olandese ha creato que- sto temporary bar, è stato aperto dal 7 al 10 aprile 2022, dopo aver pre- sentato la sua nuova birra “Heineken Silver”, pensata esclusivamente per il metaverso. Ad accogliervi al bar c’è un addetto al door selector sotto for-
DJ e sala da ballo.
Samsung
Samsung nel gennaio 2022, ha lan- ciato il suo primo negozio nel meta- verso a Decentraland, una piattafor- ma decentralizzata che dà vita ad un mondo digitale che gli iscritti posso-
gozio fisico a 837 Washington Street, New York City.
All’interno gli utenti possono:
• costruire la propria avventura;
• interagire con altri personaggi;
• fare missioni.
Gucci
Heineken Silver Metabar, Credits techprincess.it Gucci inaugura un quartiere nel metaverso, Credits pambianconews.it
primi brand di moda che offre:
• esperienze nel mondo digitale con collaborazioni di vi- deogiochi online;
• la versione digitale del suo Gucci Garden su Roblox, un gioco dove si possono creare i mondi virtuali e creare il proprio mondo tramite il linguaggio di programmazio- ne Lua Script;
• la possibilità di acquistare capi Gucci con cui vestire i propri avatar grazie alla partnership stipulata con l’appli- cazione Zepeto.
Balenciaga
Il brand guidato dal designer Demna Gvasalia ha lanciato dei capi su Fortnite, il celebre gioco multi-piattaforma. In questa realtà virtuale Balenciaga ha permesso di acquista- re vari abiti. La collaborazione è stata proprio ufficializzata dai canali della casa di lusso francese e degli sviluppatori del gioco. Si tratta di un progetto di largo respiro che pre- vede una serie di creazioni sia all’interno che all’esterno del gioco, con “set fit” dedicati ai personaggi. Balenciaga aveva già collaborato con Epic Games, la società degli sviluppatori di Fortnite, per lanciare la collezione autunno 2021 nel videogioco Afterworld. Da lì a Fortnite il passo è stato breve, e dal virtuale al reale altrettanto, perché Balenciaga ha lanciato una nuova linea di abbigliamento Fortnite da distribuire fisicamente nei negozi.
Prada
Prada che ha da poco annunciato una collaborazione mol- to speciale con adidas. I due brand hanno creato qualco- sa di mai visto, dal nome adidas for Prada re-source, che prevede opere artistiche pensate dagli utenti che hanno unito moda, design e crittografia. Il nuovo e originale metaverso si pone come obiettivo quello di avvicinare il
Prada sceglie un virtual testimonial nel metaverso, Credits pambianconews.it
Internet ha già trasformato il modo in cui impariamo. I mo- tori di ricerca rendono il fact-finding praticamente istan- taneo. Portiamo in giro una biblioteca infinita nelle nostre tasche su dispositivi più sottili di un libro tascabile. Le le- zioni possono essere tenute tramite videoconferenza o li- ve-streaming. Il metaverso promette di rendere l'appren- dimento più attivo. Saremo in grado di imparare facendo e non solo assorbendo passivamente le informazioni. Sa- remo in grado di imparare in 3D, portando in vita lo studio dell'architettura, o della storia, o anche della geometria di base in modi in modi in cui le lavagne bianche e gli schermi piatti non potrebbero mai.
L'apprendimento non sarà limitato dalla posizione geo- grafica: uno studente di Mumbai potrebbe partecipare a un seminario ospitato da un professore a Francoforte; una classe di scuola media nel Wyoming potrebbe fare una gita a Stonehenge o alle Piramidi di Giza. In effetti, po- trebbero sperimentare questi punti di riferimento come sarebbero stati ai tempi dei Druidi e dei Faraoni.
Meta sta anche fornendo cuffie VR per tutti gli studenti da utilizzare durante il corso che stanno prendendo. Que- sto tocca un punto importante sull’accesso al metaverso.
Ovviamente, tutto ciò che dipende dall’hardware ha un costo, e tutto ciò che ha un costo lo renderà più difficile, anche proibitivo, per alcune persone a basso reddito. Ci saranno molti punti di ingresso a basso costo nel metaver- so, anche attraverso i telefoni cellulari, ma per acquistare cuffie VR un certo livello di costo sarà inevitabile. Come parte degli sforzi di Meta per garantire che stia attivamen- te considerando la diversità, l’equità e l’inclusività mentre lavora per aiutare a costruire il metaverso, sono determi- nati a rendere le cuffie il più convenienti possibile. Negli ultimi tempi abbiamo assistito ad un interesse crescente nei confronti del metaverso, sempre più aziende e privati analizzano con interesse la possibilità di investirvi.
L’università nel metaverso
ché a spingerle a prediligere spesso di utilizzare i suoi servizi a discapito di quelli tradizionali; è questo il caso anche dell’istruzione che, volente o nolente, ha registrato un aumento nelle adesioni dei corsi online. Ora abbiamo le prime avvisaglie di quel- lo che potrebbe essere il futuro del
St. Louis School di Milano e il metaverso, Credits university2business.it
degli Stati Uniti, e sembra che stia pianificando per il futuro il lancio di classi virtuali nel metaverso.
Stando infatti ad alcuni documen- ti presentati all’ufficio brevetti statu- nitense sembra che l’università abbia fatto sette richieste di variazione del proprio nome, da utilizzare in ambi-
possono interagire per scopi ricreati- vi, di svago o di intrattenimento, non- ché per scopi educativi“. L’interesse dell’università nei confronti del mon- do virtuale è sicuramente giustificato, almeno in parte, dai numeri del seme-
Rendering dell’esperienza Dreamscape Learn, Credits ASU
intenzione, di sperimentare l’utilizzo di NFT per l’autenticazione di docu- menti, come i diplomi o i biglietti per gli eventi universitari. L’ateneo non è nuovo all’utilizzo della tecnologia, nel 2020 infatti ha fatto uso della tecnolo-
siva per gli studenti più lontani. Per la prima volta in Italia, un’università applica in maniera sistematica la di- dattica partecipata e laboratoriale, in realtà mista all’interno dei propri cor- si di laurea. La Federico II è il primo
Rendering dell’esperienza Dreamscape Learn, Credits ASU
didattica a distanza in particolare, ha messo in primo piano le sconfinate possibilità che l’incremento della ge- stione della conoscenza digitale può generare, sia in termini di accesso a contenuti innovativi, di esperienze e
integrano e coesistono in modo non convenzionale, dando vita a percorsi innovativi dalle maggiori potenziali- tà di contenuti. In questo scenario si sintetizza il modello Hybrid Learning Spaces, basato su vere e proprie aule virtuali immersive che consentono di introdurre un nuovo modello educa- Università Federeico II di Napoli, Credits today.it
prise, che occorre mettere a disposizione di realtà pub- bliche e private soluzioni basate sul cloud per realizzare il metaverso, con l’obiettivo di abilitare esperienze condivi- se tra il mondo fisico e digitale.
“Le nuove tecnologie, i device intelligenti e l’approccio ibrido permettono agli istituti d’istruzione di rispondere al cambio di paradigma in corso con un modello espe- rienziale interattivo e multidisciplinare in grado di porre lo studente al centro, coinvolgendolo in prima persona e stimolando il suo spirito di iniziativa”, spiega Antonio Squeo, cio di Hevolus Innovation, digital company specia- lizzata in phygital customer experience , “Siamo convinti che questo progetto sviluppato insieme a Microsoft possa aiutare il settore istruzione e formazione ad avvicinarsi in modo nuovo ai giovani anche fornendo competenze spe- cifiche sulle tecniche di team collaboration fondamentali nel mondo del lavoro”.
C’è anche chi, in Italia, è riuscito a laurearsi nel metaver- so, infatti Edoardo Di Pietro, 25 anni di Colle Val d’Elsa, iscritto all’Università di Torino al corso di studi magistra- li in Comunicazione, Ict e Media ha discusso la sua tesi nel metaverso, o meglio il suo avatar l’ha fatto. Edoardo è arrivato al Campus Einaudi di Torino e nella stanza sulla piattaforma Spatial.io, che ha creato a forma di arena, ha discusso la sua tesi “Tra presente e futuro: l’impatto del metaverso sulla società. Analisi e applicazioni del caso studio Tembo su Minecraft”, dove ha mostrato il lavoro di un anno, partendo dalla storia dei primi universi virtua- li fino a un’analisi delle più recenti soluzioni del mondo digitale e le loro possibili applicazioni. Anche all’Istituto Marangoni tocca piantare la propria bandierina sul meta- verso, si tratta infatti della prima Scuola di Moda a entrare in questo mondo parallelo, con lo scopo di dare una di- mensione nuova alla visibilità dei progetti degli studenti, ospitando allo stesso tempo talk, fashion show e progetti in partnership con le aziende, in una modalità innovativa.
Il progetto, The Talent District Istituto Marangoni’s Meta- verse Revolution nasce infatti per parlare ad un pubblico giovane utilizzando un linguaggio immersivo ad esso fa- e probabilmente fra i primi a livel-
lo internazionale, a sperimentare la soluzione negli ambiti didattici, sia scientifici sia umanistici. È facilmente intuibile la potenzialità rivoluzionaria di questa esperienza che nella sua facile scalabilità apre le porte ad una vera e propria rivoluzione accade-
tore, totalmente personalizzabile. Gli spazi visitabili sono l’Infopoint, che contiene tutte le informazioni sui corsi at- tivi presso Istituto Marangoni, divisi per le tre macro-aree accademiche: Fashion, Design e Art;l’Exhibition Pavillion, con i progetti dei migliori studenti dei corsi della Scuo- la, raccontati in prima persona dagli avatar stessi degli studenti che li hanno realizzati; Il Theatre che ospiterà le conferenze, le lectures e le talk che da sempre sono uno dei valori aggiunti dell’esperienza accademica di Istitu- to Marangoni; la Partners’ House, che conterrà i proget- ti realizzati dagli studenti della Scuola per aziende esterne all’interno del format I’M Corporate Lab; e l’Archive che si propone come una memoria storica dei progetti e delle atti- vità dell’Istituto.
Per realizzare il progetto del metaverso, Istituto Marangoni ha stabilito una partnership con Igoodi, la prima Company Italiana specializzata in Avatar fotorealistici di persone reali.
L’altro partner importante per il progetto è Monogrid, la digi- tal interactive agency con base a Firenze che sviluppa piat- taforme di altissimo livello tecnologico. «The Talent District è uno fra i primi metaverse dedicati al settore dell’istruzione.
Un progetto innovativo senza precedenti in grado di rispec- chiare il lato estetico e avanguardistico di Istituto Marangoni.
Questa piattaforma navigabile e interattiva è molto più di uno spazio espositivo, è un ambiente digitale in continua evolu- zione pronto a ospitare i lavori degli studenti e i visitatori che vorranno immergersi in questo universo.» spiega Francesco Bernabei, Founder di MONOGRID.
«Portare il nostro corpo nel digitale fa sì che si possa ren- dere il sistema della moda più personalizzato e sostenibile.
Per fare questo partiamo dalla fonte...dai designer del futuro e quindi dalla prima scuola di moda al mondo, l’Istituto Ma- rangoni. Tutto questo permetterà ai designer di espandere la loro creatività al di fuori di ogni limite» fa sapere Billy Ber- lusconi, CEO & Co-Founder di Igoodi. «The Talent District,
I vantaggi che il metaverso offre alle università
1. Rende le risorse educative accessibili a tutte le per- sone che vogliono iscriversi ad un corso di studi.
I college stanno affrontando vincoli di budget e mancano di accesso alle risorse necessarie per l'apprendimento. Il metaverso può aiutarli a superare tali vincoli. Ad esem- pio, la Fisk University con sede a Nashville, nel Tennes- see, non ha acquistato cadaveri a causa di costi elevati e sfide di manutenzione. L'università sta migliorando il suo programma pre-med con cadaveri di realtà virtuale, che sono un'alternativa più conveniente.
Nel laboratorio di realtà virtuale, un cuore umano può essere estratto dalla cavità toracica di un cadavere. Crea la sensazione che gli studenti possano sentire il peso del cuore nelle loro mani ed esaminarlo, possono ingrandirlo.
La classe vede e tocca le pareti del ventricolo. Gli studen- ti possono confrontare cuori diversi per capire i risultati delle decisioni di salute che gli esseri umani hanno pre- so quando erano vivi. Si impegnano in una discussione e concordano sulla diagnosi corretta. La Fisk University sta usando cadaveri virtuali per il suo programma pre-med, infatti questi non si degradano e sono facili da mantene- re. Ulteriori funzionalità, come le procedure chirurgiche e l'apprendimento comparativo tra esseri umani e animali, possono essere aggiunte nel tempo.
2. Migliora le prestazioni degli studenti all’università.
La formazione virtuale fornisce un mezzo efficace per di- mostrare visivamente i concetti con istruzioni passo-pas- so per illustrare le attività. L'immersione nei giochi può au- mentare il coinvolgimento nelle attività di apprendimento.
Il Morehouse College di Atlanta ha pilotato una metaver- sità che coinvolge corsi di storia del mondo, biologia e chimica. Il college ha scoperto che le lezioni di realtà vir- tuale hanno aumentato la soddisfazione, il coinvolgimento
rispetto alla stessa classe con un in- segnamento tramite Zoom e faccia a faccia l'anno precedente.
3. Rende le interazioni virtuali simili a quelle reali.
Internet funziona bene per l'invio di e-mail, fogli di calcolo e PDF da un
di tipo da persona a persona, spe- cialmente con molti partecipanti. Allo stesso modo, gli spazi virtuali come Zoom consentono per lo più una sin- gola conversazione. Negli eventi fi- sici, i partecipanti possono spostarsi fluidamente da una conversazione all'altra. Alcune università stanno uti- Laboratorio virtuale, Credits fisk.edu
colmano il divario tra la vita reale e le interazioni virtuali consentendo alle persone di interagire in modo più naturale. Professori e studenti dell'U- niversità di Chicago e dell'Università della Pennsylvania usano lo spazio
sentire agli utenti che stanno incon- trando altri studenti e professori nel- la sala. Gli utenti vedono e ascoltano i feed video e audio dei partecipanti vicino a loro. Quando si allontanano, i suoni non possono essere ascoltati Laboratorio virtuale, Credits morehouse.edu
tica e informatica dell'Università della Pennsylvania ha utilizzato Gather per ricreare Levine Hall, che ospita il di- partimento. Il layout dell'edificio vir- tuale imita aule, laboratori, ascensori, scale e altre caratteristiche di Levine
Ci sono sei spazi virtuali che corri- spondono ai sei piani dell'edificio.
I piccoli gruppi possono ramificarsi in sottogruppi per lavorare sui compiti o impegnarsi in una conversazione.
L’ufficio del Gather in azione, Credits medium.com