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CAPITOLO -1 - LA RIVOLUZIONE DIGITALE IN ARCHITETTURA

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Academic year: 2021

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CAPITOLO -1 - LA RIVOLUZIONE DIGITALE IN ARCHITETTURA

Un vento nuovo soffia sull'architettura contemporanea, un vento di libertà e grande creatività. Stazioni, aeroporti e musei sono considerate come moderne cattedrali del XXI secolo, auditorium e biblioteche spettacolari: l'architettura contemporanea seduce, stupisce e conquista un pubblico sempre più ampio. Il contenitore diventa più attrattivo del contenuto. Da quando il Guggenheim di Bilbao ha salvato la città dei Paesi Baschi da un inesorabile declino postindustriale, trasformandola in un'ambita meta turistica, anche altre città europee si sono mobilitate per avere il loro "effetto Bilbao". L'interesse del pubblico per l'architettura non è mai stata così grande. Nasce il marketing territoriale legato a questo fenomeno, e spuntano tour operator specializzati in viaggi di architettura alla scoperta di Berlino, Parigi, Londra, Amsterdam, Valencia, Madrid e Rotterdam. L'Europa rappresenta oggi il testimone privilegiato di questo nuovo fermento e un inno alla creatività architettonica.

L'architettura non deve fornire solamente prodotti e servizi, bensì emozioni. Siamo tutti alla ricerca di emozioni sia nella sfera sentimentale e affettiva sia nella veste di consumatori o di fruitori culturali. L'architettura non sfugge al gioco della seduzione e del desiderio che vale, come in natura, anche per le persone e gli oggetti. "Se un'opera

architettonica non parla al cuore, che senso ha? È soltanto un'altra costruzione" sostiene

l'architetto brasiliano Emilio Ambasz. Per Le Corbusier "lo scopo dell'architettura è di

emozionarci". Più indietro nel tempo, l'austriaco Adolf Laas sostiene già nel 1910 che "le opere di architettura parlano al cuore degli uomini, svegliano le emozioni. Il compito dell'architetto è di provocare delle emozioni giuste".

L'altro potere dell'architettura, che al contempo le conferisce una grande responsabilità sociale, è l'effetto di lenta ma sicura contaminazione estetica del gusto del pubblico. "L'architettura è comunicazione, se non comunica, non serve assolutamente a niente" dice Fuksas. "L'architettura nasce per una voglia fortissima di dare emozioni, di dare anche

una magia." In questo senso i progettisti possono essere visti come "medici dello spazio" e

in questa veste possono contribuire all'educazione del gusto.

L'architettura ha attraversato due rivoluzioni in cento anni: la prima, identificabile con l'utilizzo del cemento armato, all'inizio del secolo scorso, ha consentito a Le Corbusier di costruire una nuova estetica, e la seconda, tuttora in corso, è la cosiddetta rivoluzione

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digitale che, per l'uso generalizzato del computer nella progettazione architettonica, costituisce un'autentica svolta creativa.

Frank O. Gehry è il primo a ribellarsi alla "dittatura dell'angolo retto" del razionalismo, forse proprio perché è anche il primo ad adoperare il computer. Il suo museo Guggenheim di Bilbao del 1997 (vedi Fig. 1.1) segna una data storica: c'è un prima e un dopo Bilbao, e in questo arco di tempo la rivoluzione digitale ha modificato profondamente il modo di pensare l'architettura. Lo stesso Gehry ha dichiarato che non si sarebbe mai sognato di concepire una simile opera senza l'uso del computer.

Fig. 1.1: Museo Guggenheim, Bilbao, 1997.

Questo può portare a pensare che il progettista diventi succube dell'informatica, ma non è cosi: il computer è solo la sua "protesi mentale", non certo generatrice di idee, ma un formidabile strumento nel provocarle e concretizzarle, e non solo. Oltre a visualizzare fedelmente la realtà del progetto con rendering tridimensionali e fotorealistici dell'edificio finito, il computer è l'unico strumento in grado di gestire la complessità matematiche delle superfici elaborate dall'architettura organica e decostruttivista. Nei programmi di modellazione, 3D Cad-Cam (computer aided design-Computer aided manufacturing) è la seconda voce (il Cam), la più importante: il programma consente infatti, di elaborare tutti i disegni esecutivi digitali rivolti ai diversi fornitori per costruire con precisione millimetrica i vari componenti. Nel caso del Guggenheim, lo studio di Gehry ha adoperato il software aeronautico francese Catia della Dassault Systèmes, usato per progettare gli aerei da caccia Mirage e Rafale. Il programma ha permesso di tagliare e realizzare tutti i profili di acciaio

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delle complesse strutture del museo in officina, per poi montarle in cantiere, con una precisione assoluta, e senza gravare sul budget.

Massimiliano Fuksas, uno dei pochi italiani ai vertici dell'architettura mondiale insieme a Renzo Piano, ammette con disinvoltura che non avrebbe mai potuto fare progetti come quelli attuali, vent'anni fa. Anche per lui, la tecnica creativa del progetto può rimanere tradizionale. Racconta Fuksas a proposito della grande vela di vetro e acciaio del nuovo Polo fieristico di Rho (vedi Fig. 1.2): "Per prima cosa ho fatto un dipinto, poi ho

sviluppato dei grandi modelli con delle termoformature: ci siamo messi in sette o otto nello studio con degli asciugacapelli per riscaldare la plastica e modellarla. Poi il progetto è stato elaborato al computer".

Fig. 1.2: Polo fieristico, Rho - Pero, Milano, 2004.

Oggi, con l'apporto delle nuove tecnologie, è possibile diversificare e personalizzare la produzione per avvicinarsi ai gusti differenziati dei consumatori, senza pesare sui costi. All'orizzonte appare addirittura il prodotto su misura. L'architettura non sfugge a questa tendenza. Il processo produttivo legato alla rivoluzione informatica consente di automatizzare certe operazioni che una volta erano realizzate a mano, come per esempio

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tagliare le pietre come pezzi unici con un robot a raggio laser, senza aumentare i costi. L'era delle finestre dello stesso tipo e dimensione appartiene ormai al passato.

La struttura del tetto del velodromo olimpico dei Giochi di Atene (vedi Fig. 1.3), progettato dall'architetto spagnolo Santiago Calatrava, è composto da 26.000 pezzi di acciaio diversi uno dall'altro, con connessioni anch'esse tutte differenti. Il software di progettazione 3D Cad-Cam è stato spinto ai limiti per gestire le complesse geometrie. Il risultato è di 5500 disegni esecutivi prodotti per la fabbricazione senza un solo millimetro di errore, e un puzzle ricomposto senza problemi durante la fase di assemblaggio.

Fig. 1.3: Velodromo olimpico, Atene, 2004.

L'architettura di oggi è spesso fondata sulla trasparenza del vetro, che può a sua volta essere metafora di altri concetti. Nel suo progetto della City Hall di Londra (vedi Fig. 1.4), il nuovo municipio, Norman Foster ha voluto rappresentare il concetto di "trasparenza

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Fig. 1.5), il parlamento tedesco. La trasparenza è anche metafora d'immaterialità e leggerezza.

Fig. 1.4: City Hall, Londra, 2002.

Figura

Fig. 1.1: Museo Guggenheim, Bilbao, 1997.
Fig. 1.2: Polo fieristico, Rho - Pero, Milano, 2004.
Fig. 1.3: Velodromo olimpico, Atene, 2004.
Fig. 1.5), il parlamento tedesco. La trasparenza è anche metafora d'immaterialità e  leggerezza

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