III
INTRODUZIONE
Oggetto della tesi è la traduzione di alcuni testi facenti parte di War Dances, opera firmata da Sherman Alexie1. Si tratta di una raccolta di racconti brevi e componimenti poetici che riescono ad affrontare tematiche universali e profonde partendo da avvenimenti quotidiani, a cui in genere non si dà particolare importanza. War Dances viene pubblicato nel 2009 dalla Grove Press e vince il premio PEN/Faulkner l’anno successivo. Riporto di seguito la dichiarazione di Al Young, uno dei giudici che ha deciso di conferire suddetto riconoscimento all’autore:
War Dances taps every vein and nerve, every tissue, every issue that quickens the current blood-pulse: parenthood, divorce, broken links, sex, gender and racial conflict, substance abuse, medical neglect, 9/11, Official Narrative vs. What Really Happened, settler religion vs. native spirituality, marketing, shopping, and war, war, war. All the heartbreaking ways we don’t live now—this is the caring, eye-opening beauty of this rollicking,
bittersweet gem of a book.2
Una collezione di storie, dunque, che analizza molte delle sfaccettature e delle problematiche della società contemporanea seguendo il fil rouge dell’identità da vari punti di vista: dall’uomo nativo americano che si sente in dovere di rivendicare le sue origini, al padre che non riesce a costruire un rapporto coi figli, al marito in crisi, al ragazzo che ancora deve capire qual è la sua strada.
I primi contatti con le opere di Alexie sono avvenuti grazie alle lezioni di Lingue e Letterature Angloamericane tenute dalla prof.ssa Cinzia Biagiotti lo scorso anno accademico. Ho deciso poi di approfondire la conoscenza e lo studio dell’autore svolgendo alcune ricerche in autonomia. Il background dell’autore e il
1Cfr. Alexie, S., War Dances, New York, Grove Press, 2009.
2 Cfr. Grove Atlantic, An Independent Literary Publisher Since 1917. War Dances by
IV suo particolare stile di scrittura hanno fatto sì che scegliessi di tradurre uno dei
suoi testi. Ne esistono alcuni già tradotti in italiano, fra cui Indian Killer3, The
Absolutely True Diary of a Part-Time Indian4 e Flight5.
Ritengo opportuno aggiungere anche che, una volta stabilito l’argomento, ho partecipato al bando indetto dall’Università di Pisa per effettuare all’estero una parte della ricerca relativa allo sviluppo della tesi e, grazie alla borsa di mobilità che mi è stata concessa, ho potuto passare un periodo di tre mesi negli Stati Uniti. La scelta è, ovviamente, caduta su Seattle, città in cui Alexie vive e lavora da anni. Prima della partenza, ho preso contatti con la prof.ssa Dian Million, scrittrice nonché docente di Letteratura Indianoamericana Contemporanea presso
la University of Washington (Dipartimento di American Indian Studies)6, che si è
da subito mostrata estremamente ricettiva e interessata all’argomento in questione. Oltre a garantirmi la sua piena disponibilità e incontri a cadenza settimanale, mi ha anche concesso di partecipare ad alcune delle sue lezioni focalizzate proprio su Sherman Alexie. In questo modo, non solo ho approfondito e ampliato le mie conoscenze sull’autore e sul contesto socio-culturale in cui si collocano le sue opere, ma mi sono anche potuta fare un’idea di come si strutturano le lezioni universitarie in un ambito profondamente differente da quello italiano.
Grazie alla prof.ssa Million, ho potuto conoscere anche un’altra docente, la prof.ssa Elissa Washuta, che all’interno del Dipartimento svolge principalmente il
3
Cfr. Alexie, S., Indian Killer, Atlantic Monthly Press, New York, 1996.Versione italiana: Alexie, S., Indian Killer, Frassinelli Editore (Collana Strade), Torino, 1997. Traduzione di Bocchiola, M.
4 Cfr. Alexie, S., Absolutely True Diary of a Part-Time Indian, Hachette, New York, 2007.
Versione italiana: Alexie, S., Diario assolutamente sincero di un indiano part-time, Rizzoli (Collana 24/7), Milano, 2008. Traduzione di De Biase, G.
5
Cfr. Alexie, S., Fight, Black Cat, New York, 2007. Versione italiana: Alexie, S., Tentativi di
volo, Rizzoli (Collana 24/7), Milano, 2010. Traduzione di De Biase, G.
6 Cfr. The Department of American Indian Studies at the University of Washington, Dian
V
ruolo di adviser7. Washuta mi ha dato una grande mano a reperire i materiali
bibliografici (online e cartacei) di cui mi sono servita per la stesura della tesi.Inoltre, è stata lei a concedermi l’opportunità di conoscere personalmente Sherman Alexie a un reading tenutosi in occasione della presentazione della sua
ultima raccolta di poesie, What I’ve Stolen, What I’ve Earned8.
L’esperienza all’estero mi è servita sotto vari punti di vista; indubbiamente è stata importante per la scrittura della tesi, che altrimenti non avrebbe l’impostazione attuale, ma a mio avviso è stata fondamentale anche perché mi ha dato la possibilità di conoscere un nuovo ambiente accademico, capire in che modo i docenti si rapportano con gli studenti e viceversa, approfondire le conoscenze pregresse che avevo relativamente alla letteratura nativa americana contemporanea e alla lingua inglese. Ritengo sia stata un’occasione di vera e propria crescita personale.
7 Cfr. The Department of American Indian Studies at the University of Washington, Elissa
Washuta, http://depts.washington.edu/native/people/washuta.html(ultimo accesso: 23/04/2014).