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6.2. Densità di volume

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Academic year: 2021

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6.2. Densità di volume

Dall’analisi degli oltre 17800 m di Density Log eseguiti nell’area di Travale (tabella 6_1 e figura 6_13) è emerso che i valori medi più elevati di densità di volume caratterizzano le Anidriti di Burano (2.90 g/cm3), mentre quelli più bassi sono stati rilevati in corrispondenza, non solo delle formazioni sedimentarie più superficiali sia neogeniche (2.36 g/cm3) sia in facies di Flysch (2.31- 2.51 g/cm3), ma anche delle intrusioni granitiche profonde (2.54 g/cm3).

Le Filladi di Boccheggiano mostrano, nel loro insieme, un valore medio (2.75 g/cm3) Fig.6_13. Trend dei valori medi di densità delle formazioni (medie aritmetiche). Da notare il picco delle Anidridi di Burano e del Membro carbonatico delle Filladi di Boccheggiano.

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(2.66 g/cm3) e quello carbonatico (2.83 g/cm3). Ciò testimonierebbe una presenza pressoché equivalente delle due componenti litologiche.

Analogo a quello delle Filladi di Boccheggiano è il valore medio di

densità delle Rocce Termometamorfiche e del Gruppo dei

Micascisti (2.71 g/cm3).

La densità di volume, Bulk Density, è una delle grandezze fondamentali per valutare, insieme alle velocità, le proprietà elasto-meccaniche delle formazioni attraversate e per fornire utili informazioni sulla presenza dei livelli fratturati.. A questo proposito, un esempio significativo è dato dal pozzo M_1 e, in particolare, dalla porzione relativa alle Rocce termometamorfiche. A partire dall’osservazione della curva e poi del relativo istogramma (figura 6_14 e

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basso valore di GR che, in questo caso, corrisponde a un livello a composizione carbonatica (Skarn).

A profondità maggiori, tra 2050 e 2070 m, si osserva (in blu) una diminuzione localizzata di GR in corrispondenza di un aumento di Densità (Skarn). Al contrario, tra 2090 e 2100 m, è evidenziato (in rosa) un aumento di GR a cui corrisponde una diminuzione di Densità (Cornubianiti). Nel primo caso, quindi, si può supporre che il picco di diminuzione di densità, in corrispondenza del basso valore di GR, sottolinei la presenza di una zona fratturata.

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Negli altri due casi vengono invece evidenziate variazioni litologiche.

Anche il relativo istogramma (vedi figura 6_15), nonostante una distribuzione di tipo unimodale, che non consente di evidenziare componenti litologiche diverse, mostra un valore di deviazione standard non trascurabile, imputabile proprio ad una distribuzione di valori in un range abbastanza ampio.

Un altro esempio significativo è dato dal pozzo R_17A e, in particolare, dalla porzione relativa alle Filladi di Boccheggiano Anche in questo caso, dall’osservazione della curva e poi del relativo

Tab. 6_3. Valori medi di Densità delle formazioni e

numero di pozzi in cui è presente il log per ogni formazione attraversata.

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Tra 1905 e 1915 m e tra 1935 e 1940 m, sono state evidenziate (in verde) diminuzioni localizzate di Densità in corrispondenza di aumenti di GR (Membro filladico). Tra 1950 e 1960 m e tra 2010 e 2020 m, sono state evidenziate (in blu) diminuzioni di GR a cui corrispondono diminuzioni di Densità. Nell’ultimo caso, i picchi di diminuzione di Densità, in corrispondenza del basso valore di GR, sottolinea la presenza di zone fratturate in corrispondenza di livelli carbonatici delle suddette Filladi.

Queste variazioni risultano ben visibili nel relativo istogramma (vedi figura 6_17) in cui sono state evidenziate le tre massime ricorrenze attribuibili ai tre casi sopra citati. E’ possibile notare una forte prevalenza della componente filladica.

Fig.6_16. Curve di GR e di Densità. Sono

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Nonostante ciò, i valori di media aritmetica, geometrica e moda calcolati per ogni formazione, tra tutti i pozzi dell’area, non presentano tra di loro particolari differenze (vedi tabella 6_3).

Confrontando i valori medi di Densità per ogni formazione e per tutti i pozzi dell’area sono state riscontrate alcune variazioni. Nell’ambito delle intrusioni granitiche sono state evidenziate sensibili variazioni (figura 6_18) non tanto in funzione della profondità quanto tra i vari pozzi che hanno raggiunto tali intrusioni. In particolare a fronte di un valore più generalmente compreso tra 2.54 e 2.61 g/cm3 il Granito del pozzo C_4 presenta un valore più basso (2.46 g/cm3), probabilmente per la presenza di processi di alterazione.

Nell’ambito, invece, delle Filladi di Boccheggiano e in particolare del Membro carbonatico (figura 6_19 a.), è stato evidenziato un leggero aumento di densità (tra 2.79 e 2.86 g/cm3) all’aumentare della profondità.

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Fig. 6_18. Il grafico mette in relazione i valori medi di Densità nel Granito per tutti i pozzi presi

in esame.

Fig. 6_17. Istogramma di Densità relativo all’intervallo della curva di figura 6_16. Sono state

evidenziate le tre massime ricorrenze. In rosso, viene rappresentato il membro carbonatico delle filladi; in verde, il membro filladico e in blu le zone fratturate.

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Fig. 6_19. Il grafico mette in relazione i valori medi di Densità nel Membro carbonatico

(a.) e filladico (b.) delle Filladi di Boccheggiano per tutti i pozzi presi in esame.

a.

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