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III-3. CONCLUSIONI
Dal capitolo dedicato all’EPBT si evince come il fotovoltaico sia energeticamente conveniente, e come un’installazione PV possa venir ripagata, da questo punto di vista, dopo solo qualche anno, ossia dopo una piccola percentuale della sua vita utile.
Attualmente, come sappiamo, è l’industria elettronica a fornire la materia prima per quella fotovoltaica. Abbassando di poco il rendimento dei dispositivi si può sostenere economicamente un’attività fotovoltaica. Se però la diffusione dei pannelli solari aumenterà gli scarti dell’industria elettronica non saranno più sufficienti a sostenerla, e si dovrà produrre silicio indipendentemente: il cosiddetto SOG-Si, Silicio di Grado Solare.
Dato che il fotovoltaico non è conveniente per grandi installazioni, come quella della centrale di Serre da 3,3 MW, la solarizzazione dei tetti è risultato essere il modo più razionale di utilizzare questa tecnologia. Il passo successivo che si sta cercando di fare è quello dell’integrazione architettonica. Al momento della progettazione risulta utile pensare già al ruolo che i pannelli solari svolgeranno nell’edificio, e, per esempio, integrarli nelle facciate.
Per quanto riguarda il ruolo dell’idrogeno, L’Africa potrebbe essere un paese chiave per la sua produzione da fonte rinnovabile. Il continente, fortemente irraggiato dal sole, potrebbe benissimo offrire un ampio terreno di sviluppo alle installazione fotovoltaiche mirate alla generazione di idrogeno. Si creerebbero così delle vere e proprie stazioni di produzione dell’idrogeno, che poi verrebbe stoccato in bombole, trasportato in auto a idrogeno, ecc.
Ricordiamo che i trasporti non sono relativi solo a movimentazione di materiale, ma anche a movimentazione di energia.
Per finire forniamo una curva di tendenza relativa alla crescita dell’industria fotovoltaica negli ultimi anni.