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IL FUTURO SCOLASTICO PROFESSIONALE Aiutare i ragazzi nella scelta/e

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Academic year: 2022

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(1)

Cosa mi posso aspettare dagli altri

A cura di: Renato Tomasella

Cosa considero per scegliere A

B

“IL FUTURO SCOLASTICO… PROFESSIONALE”

Aiutare i ragazzi nella scelta/e

RETE ORIONE – Attività di Orientamento

Com’è il mondo in cui dovrò inserirmi C

Cosa devo “coltivare” di me stesso E

Di cosa ho bisogno in questa età E Di cosa ho bisogno in questa età F

Quali competenze sono richieste

D

(2)

confronto con gli altri preparazione

scolastica

Cosa so?

Cosa so fare?

In cosa mi sento capace?

interessi aspirazioni

Quali argomenti mi interessano?

Quali attività mi interessano?

indirizzo

di studio

SCELTA

modelli e valori

A chi vorrei assomigliare

? Cosa è

importante per me?

situazione ambientale

Quali condizioni :

• la famiglia,

• le scuole del territorio,

• il mondo del lavoro

Cosa pensano gli adulti:

• I genitori;

• gli insegnanti,

• altre persone per me importanti Allora, potrei

frequentare.

...

Considerando tutto, mi iscriverò a...

In cosa posso cercare

migliorare?

Cosa considero per SCEGLIERE la Scuola Superiore

A

(3)

Cosa posso aspettarmi dagli altri B

Che mi diano delle informazioni

sul sistema scolastico, sui singoli istituti, sul mondo del lavoro

Che mi aiutino a capire le mie caratteristiche

i miei interessi, le mie

aspirazioni, i miei valori, le mie competenze

Che parlino con me per farmi ragionare

su cosa considerare per

scegliere bene, come arrivare a decidere

Che mi insegnino a sviluppare le capacità per scegliere e

portare avanti la scelta

come ci si informa, si sviluppa la fiducia in se stessi, si ragiona per scegliere bene, si può migliorare

(Salvatore Soresi e Laura Nota – Università di Padova)

(4)

Com’è il mondo in cui dovrò inserirmi C

Cambiamenti e instabilità

Informazioni sempre più numerose, diverse e

spesso contrastanti Lo sviluppo

tecnologico in continua evoluzione come vincolo/opportunità

irrinunciabile.

Necessità di riorganizzare e reinventare i propri saperi e

persino il proprio stesso lavoro.

Nuovo scenario

Confronto con molte culture anche molto

diverse fra loro

Indicazioni nazionali per il curricolo della scuola dell’infanzia e del primo ciclo d’istruzione - Settembre 2012 (1 di 2)

RISCHIO

CONOSCENZA

(5)

Tra i giovani sta crescendo la generazione Neet, quella formata da giovani che non lavorano e non studiano e non sono nemmeno impegnati in attività di formazione ed apprendistato. Secondo l’Istat sono oltre 2 milioni e 200 mila: il 22% dei giovani fra i 15 e i 19 anni.

Sono la “generazione sospesa”, dal “futuro interrotto” perché non è in grado di individuarlo e

tanto meno di progettarlo.

D Quali competenze sono richieste

(6)

1) comunicazione nella madrelingua;

2) comunicazione nelle lingue straniere;

3) competenza matematica e competenze di base in scienza e tecnologia (geografia)

4) competenza digitale;

5) imparare a imparare;

6) competenze sociali e civiche;

7) spirito di iniziativa e imprenditorialità;

8) consapevolezza ed espressione culturale (storia, arte, musica) .

… in una prospettiva di educazione permanente, per tutto l’arco della vita.

Il sistema scolastico italiano assume come orizzonte di riferimento verso cui tendere il quadro delle competenze-chiave per l’apprendimento permanente definite dal Parlamento europeo e dal Consiglio dell’Unione europea (Raccomandazione del 18 dicembre 2006

[i]

)

Indicazioni Nazionali per il Curricolo - 2012

D Quali competenze sono richieste

(7)

Ragazzo Adulto

Dire, spiegare

Far fare

Mostrare come facciamo noi

Far

riflettere

D Quali competenze sono richieste

(8)

(Salvatore Soresi e Laura Nota – Università di Padova) Metodo di lavoro

Abilità sociali Presentarsi e proporsi Grinta e ottimismo

Interessi e competenze

Fiducia in me stesso

Strategie decisionali

Immaginare il futuro Apertura mentale

Cosa devo “coltivare” di me stesso

E

(9)

Fonti determinanti della fiducia in se stessi (senso di autoefficacia) Quadro d’insieme

Aumentano la fiducia in se stessi

RIUSCIRE

Cosa devo “coltivare” di me stesso

E

(Albert Bandura)

(10)

Interessi

Convenzionale

Realistico Investigativo

Artistico

Intraprendente Sociale

[ R ] [ I ]

[ C ] [ A ]

[ E ] [ S ]

Cosa devo “coltivare” di me stesso

E

(John Holland)

(11)

E

L’intelligenza intrapersonale coloro che hanno una buona autonomia operativa.

L’intelligenza interpersonale coloro che interagiscono spontaneamente con adulti e coetanei.

L’intelligenza matematica chi manifesta abilità di calcolo, quantificazione, creazione di rappresentazioni spaziali, elaborazione di strategie risolutive di un problema.

L’intelligenza naturalistica coloro che sono interessati per i fenomeni naturali,.

L’intelligenza musicale chi manifesta con una spiccata sensibilità ai diversi aspetti della realtà sonora.

L’intelligenza esistenziale coloro che dimostrano inclinazione alla riflessione sulle tematiche che solitamente risultano oggetto dell’indagine filosofica.

L’intelligenza linguisitica chi ha propensione per l’ascolto e per la produzione verbale.

L’intelligenza visivo-spaziale coloro che hanno sensibilità per le forme, i colori, le relazioni spaziali.

L’intelligenza cinestetica chi dimostra un buon controllo del proprio corpo, la coordinazione dei movimenti, l’espressività attraverso la mimica e la gestualità.

Cosa devo “coltivare” di me stesso

Intelligenze multiple

(Howard Gardner)

(12)

Cosa devo coltivare di me stesso F

«Fai quello che ti piace!»

«Datti fare!»

«Frequenta persone OK!»

«Cogli le

opportunità!»

(13)

Di cosa ho bisogno in questa età F

Costruire la mia identità

Rispondere alla domanda «Chi sono io?»

Fare esperienza Sperimentare

Dare ordine al “caos” interno ed esterno Individuare regole

Essere accolto

Avere un porto sicuro da cui partire e un porto sicuro a cui ritornare

(Dott. Ernesto Gianoli . Università di Mestre)

COMPITI EVOLUTIVI?

(14)

Un portatore d’acqua aveva due grandi secchi.

Uno dei secchi aveva un buco mentre l’altro era perfetto.

Alla fine del viaggio dal ruscello a casa, il secchio bucato arrivava mezzo pieno.

Fu così per due anni che il portatore andava a prendere l’acqua.

Il secchio perfetto era orgoglioso del proprio lavoro.

Mentre quello bucato era triste e si vergognava.

Il portatore dei secchi rispose: «Hai notato i fiori sulla tua parte del

sentiero? So da sempre del tuo difetto, così ho piantato dei semi sul tuo lato del sentiero.

Un giorno, tornando dal ruscello il secchio bucato si rivolse al portatore e disse: «Mi vergogno di me stesso a causa mia perdi sempre tanta acqua per strada

Ogni giorno mentre tornavi tu li annaffiavi e per due anni ho potuto raccogliere dei bellissimi fiori per casa mia.

Di cosa ho bisogno in questa età F

Una storia di inclusione

(15)

senza di te

non li avrei mai avuti.

Di cosa ho bisogno in questa età

F

(16)

grazie per l’attenzione

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