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COMUNE DI TRIVIGNANO UDINESE E CHIOPRIS VISCONE

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Academic year: 2022

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(1)

F

REV. N. DATA

Titolo dell'elaborato

Data:

Tavola n°

ELABORATO ELABORATO REDATTO DA : CODICE PROGETTO : PROGETTISTI:

dott. ing. Mario Causero dott. ing. Paolo Spadetto

005-20

PROGETTO DEFINITIVO

Pratica per la Valutazione di Impatto Ambientale

15 ottobre 2020

RIQUALIFICAZIONE FLUVIALE PRESSO LA CONFLUENZA DEI FIUMI TORRE E NATISONE

PER LA SALVAGUARDIA DEI MAGREDI

Via Luigi Moretti, 15 - 33100 Udine - ITALY tel. 0432 512081

e-mail: info@causerospadetto.it

COMUNE DI TRIVIGNANO UDINESE E CHIOPRIS VISCONE

Committente:

S.A.L.I.T. S.r.l.

Strada Provinciale 6 (km 5) 34070 Medea (GO) RELAZIONE PAESAGGISTICA SEMPLIFICATA

dott. for. Massimo Cainero

ASPETTI AMBIENTALI: ASPETTI LEGATI ALLO STUDIO DI INCIDENZA:

dott. nat. Giuseppe Oriolo

ASPETTI LEGATI ALLA FAUNA ITTICA:

dott. ing. Roberto Perin

MODELLO IDRODINAMICO:

dott. geol. Fulvio Iadarola

ASPETTI GEOLOGICI:

dott. Giorgio De Luise

dott. nat. Matteo De Luca per FOR-NATURE SRL

dott. Giorgio De Luise

N.E. 30 dicembre 2020 N.E. 30 dicembre 2020

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REGIONE AUTONOMA FRIULI VENEZIA GIULIA DIREZIONE CENTRALE INFRASTRUTTURE E TERRITORIO Servizio pianificazione paesaggistica, territoriale e strategica

AUTORIZZAZIONE PAESAGGISTICA PER OPERE O INTERVENTI IL CUI IMPATTO PAESAGGISTICO E' VALUTATO MEDIANTE UNA DOCUMENTAZIONE SEMPLIFICATA (1)

RELAZIONE PAESAGGISTICA SEMPLIFICATA

1. RICHIEDENTE: (2)

ragione sociale: S.A.L.I.T. srl

sede legale ed operativa: Strada Provinciale, 6 – 34076 Medea (GO)

telefono: (+39) 0481 67334

avente titolo alla presentazione della richiesta di autorizzazione paesaggistica in qualità di:

proponente dell’intervento in oggetto. Intervento ricadente nell’alveo del Torrente Torre e fiume Natisone presso la confluenza, su proprietà del Demanio idrico Regionale.

proprietario

comproprietario con i soggetti elencati nella tabella allegata

avente titolo in qualità di soggetto delegato

persona fisica società impresa ente

2. TIPOLOGIA DELL'OPERA E/O DELL'INTERVENTO: (3)

La tipologia di intervento consiste nella riqualificazione fluviale ai fini della salvaguardia delle aree magredili interessate dal recente PROGETTO regionale LIFE MAGREDI GRASSLANDS e poste in prossimità della confluenza Torre-Natisone diminuendo nel contempo e per quanto possibile le potenziali erosioni ad opera dei due corsi d’acqua. Inoltre, dal punto di vista idraulico, ci si è posti l’obiettivo di migliorare le esistenti condizioni di funzionalità idraulica, agevolando il deflusso delle piene, ampliando il letto del fiume e favorendo un riassetto dell’alveo di morbida riducendo il tirante idraulico associato alla propagazione dell’onda di piena centenaria (TR=100 anni) fungendo così da opera per il miglioramento della sicurezza idraulica dell’area. La riattivazione dei rami secondari abbandonati e l’allontanamento dei canali più incisi dalle zone in evidente erosione verso le sponde e arginature esistenti permette una mitigazione del rischio idraulico nell’area della confluenza.

L’intervento può essere ricompreso nei seguenti punti soggetti all’autorizzazione paesaggistica semplificata:

Rif. Accordo RAFVG e MiBAC, articolo 2 :

punto 14: “demolizioni, reinterri e scavi che non siano preordinati alla realizzazione di interventi di rilevanza urbanistica e che non interessino la coltivazione di nuove cave”

Rif. Allegato B Elenco interventi di lieve entità soggetti a procedimento autorizzatorio semplificato del DPR 13/02/2017 n.31 :

Punto B.39 “Interventi di modifica di manufatti di difesa dalle acque delle sponde dei corsi d’acqua e dei laghi per adeguamento funzionale”.

Punto B.40 “Interventi sistematici di ingegneria naturalistica diretti alla regimazione delle acque, alla conservazione del suolo o alla difesa dei versanti da frane e slavine”.

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3. OPERA CORRELATA A:

edificio area di pertinenza o intorno dell'edificio lotto di terreno strade, corsi d'acqua territorio aperto

4. CARATTERE DELL'INTERVENTO:

temporaneo o stagionale permanente 5. DESTINAZIONE ED USO ATTUALE DEL SUOLO:

5.a DESTINAZIONE D'USO del manufatto esistente o dell'area interessata (se edificio o area di pertinenza) residenziale ricettiva/turistica industriale/artigianale agricolo

commerciale/direzionale altro: naturale, alveo fiume e sponde 5.b USO ATTUALE DEL SUOLO (se lotto di terreno)

urbano agricolo boscato naturale non coltivato

altro: area interessata dal PROGETTO LIFE MAGREDI GRASSLANDS

6. CONTESTO PAESAGGISTICO DELL'INTERVENTO E/O DELL'OPERA:

centro o nucleo storico area urbana area periurbana territorio agricolo insediamento rurale (sparso e nucleo) insediamento agricolo area naturale area boscata ambito fluviale area lacustre altro ….………

7. MORFOLOGIA DEL CONTESTO PAESAGGISTICO:

pianura versante crinale (collinare/montano) piana valliva (montana/collinare) altopiano/promontorio costa (bassa/alta) altro………

8. UBICAZIONE DELL'OPERA E/O DELL'INTERVENTO sul quale sia riportato:

se ricadente in area urbana (NO):

a) estratto stradario con indicazione precisa dell'edificio, via, piazza, numero civico;

se ricadente in territorio extraurbano o rurale b) estratto CATASTO/CTR/IGM/ORTOFOTO

Sulla cartografia l'edificio/area di intervento devono essere evidenziati attraverso apposito segno grafico o coloritura, nonché dovranno essere evidenziati i punti di ripresa fotografica (minimo punti 4). L’estratto deve identificare agevolmente il sito tramite la piattaforma web-gis FVG ai fini della corretta identificazione dei vincoli.

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Figura 1: inquadramento dell’intervento su base CRN 1:25.000 con le aree naturali protette.

Le aree di intervento vengono individuate con la linea TRATTEGGIAGA COLOR ARANCIONE e si trovano internamente alla ZSC Confluenza fiumi Torre e Natisone.

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Figura 2: planimetria di intervento su base CTRN 1:5.000, ortofoto e indicazione dei punti di ripresa fotografica.

FOTO 1 FOTO 2

FOTO 3 FOTO 4

FOTO 5

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Figura 3: estratto dal webgis Eaglefvg con l’individuazione dell’area di intervento e delle aree naturali tutelate:

ZSC Confluenza fiumi Torre e Natisone.

c) estratto tavola P.R.G.C. e relative norme che evidenzi:

- l'edificio o sua parte;

- area di pertinenza/il lotto di terreno;

- l'intorno su cui si intende intervenire;

L’area oggetto degli interventi descritti nel progetto ricade, con riferimento al P.R.G.C. di Chiopris Viscone e di Trivignano Udinese, nell’ambito dell’alveo del torrente Torre.

Chiopris Viscone

L’area del torrente Torre ricade all’interno della zona E4.0.

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Figura 4:estratto del PRGC di Chiopris Viscone, Var.28 Di seguito si riporta un estratto delle NTA, in particolare dell’art. 22 e dell’art.23.

ART. 22-ZONE OMOGENEE: "E2” “E4,0'', "E4,2'', "E5", "E6", "E6.1"ed "E6.2" (agricole e forestali):

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……

b) zona omogenea E4,0.- corrispondente a tutta l'area inclusa fra gli argini del fiume Torre, ricadente nel territorio comunale e comprendente parte del S.I.C. IT 3320029 (confluenza fiumi Torre e Natisone).

Quest'area è soggetta a conservazione integrale dello stato di fatto naturale esistente.

Oltre a qualsiasi tipo di edificazione e/o costruzione sono vietate: l'estirpazione di piante spontanee e delle relative ceppaie; la trasformazione di superfici in aree da destinare a colture agrarie; la manomissione dei profili naturali del suolo; sono consentite le opere di cui al successivo art. 23, comma 1°; è consentita l'estirpazione di piante e ceppaie di eventuali pioppeti e/o altre colture agrarie preesistenti all'adozione della variante 15 al PRGC.

Sono consentite le operazioni di sfalcio e pulizia del sottobosco.

……

ART. 23- DISPOSIZIONI AGGIUNTIVE PER LE ZONE: "E2,"E4.0", "E4.1", "E4,2'', " E5", "E6", "E6.1", E6.2":

In tutte le zone “E” sono ammesse tutte le opere di difesa e sistemazione fluviale e idraulica con grog etto gestito da Enti pubblici istituzionalmente competenti o da Pubbliche Amministrazioni.

………..

Nelle subzone '”E2 “ ,"E4.0”, '”E4.1” , “E4.2", "E5” , “E6” ed “E6.1”. è istituito il divieto assoluto, con esclusione dei soli casi esplicitati nel comma successivo, di effettuare i seguenti tipi di interventi:

-scavi di sbancamento per profondità superiore a 20 centimetri rispetto alla quota attuale del piano di campagna;

-riporto di materiale per spessori superiori a 20 centimetri;

-sostituzione di materiale per spessori superiori a 20 centimetri.

E' ammessa deroga alle disposizioni di cui al comma precedente esclusivamente per i seguenti casi:

-arature, senza sostituzione del materiale presente e senza variazione della quota di campagna attuale;

-sbancamenti, riporti e variazioni di quota, finalizzati alla costruzione di strade di proprietà pubblica o da cedersi al Comune in base a regolare convenzione;

- sbancamenti, riporti e variazioni di quota, finalizzati all'esecuzione delle ordinarie attività agricole, per la profondità occorrente ma comunque con variazione della quota originaria, a lavori ultimati, < o uguale a 20 centimetri ;

- sbancamenti, riporti e variazioni di quota finalizzati ad opere di difesa e sistemazione fluviale e/o idraulica o alla realizzazione di opere pubbliche; ciò comunque esclusivamente sulla base di progetto gestito da Enti pubblici istituzionalmente competenti o da Pubbliche Amministrazioni e per iniziativa dei medesimi Enti e/o Amministrazioni;

- scavi di sbancamento finalizzati alla costruzione di opere fondazionali di edifici agricoli; ciò ove sia consentita l'edificazione sulla base di progetto approvato e comunque: per estensione non superiori a 1.000 metri quadrati; fino a profondità non superire a 80 centimetri dalla quota attuale del piano di campagna e con obbligo di ripristino della quota iniziale, con tolleranza < o uguale a 20 centimetri, sull'area esterna alla costruzione ad edificazione ultimata;

- scavi di sbancamento finalizzati alla costruzione di vani interrati di edifici agricoli; ciò ove sia consentita l'edificazione sulla base di progetto approvato e comunque: per estensione non superiori a 1.000 metri quadrati; e con obbligo di ripristino della quota iniziale sull'area esterna alla costruzione ad edificazione ultimata, con tolleranza < o uguale a 20 centimetri;

- sbancamenti e riporti finalizzati all'esecuzione di interventi di bonifica agraria straordinaria, quali la disinfestazione da parassiti o lavori analoghi; ciò tuttavia in subordine alla condizione che il materiale eventualmente asportato sia sostituito con terra vegetale o ghiaia in natura fino al ripristino della quota di campagna preesistente all'effettuazione dell'intervento, con tolleranza < o uguale a 20 centimetri.

…….

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Trivignano Udinese

Figura 5: estratto del PRGC di Trivignano Udinese, Var.14 NTA Comune di Trivignano Udinese

ART. 22

AREE DI INTERESSE AMBIENTALE A.R.I.A. N.16 – TORRENTE TORRE

L’Area di Rilevante Interesse Ambientale n.16 (Torrente Torre) comprende tre zone distinte:

1a) zona di riserva orientata, 1b) zona di riserva guidata, 1c) zona di utilizzazione agricola.

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3). SITO D’IMPORTANZA COMUNITARIA IT .3320029

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Osservazioni nei confronti dei PRGC di Chiopris Viscone e di Trivignano Udinese: non si rilevano interferenze tra l’intervento da realizzare ed i P.R.G.C. vigenti, interessati dal progetto.

Dal punto di vista urbanistico non si rilevano incongruenze tra le Norme di Attuazione e gli interventi previsti.

L’intervento risulta conforme agli strumenti urbanistici e la programmazione territoriale vigente.

d) estratto degli strumenti di pianificazione paesaggistica e relative norme P.P.R. che evidenzino il contesto paesaggistico e l'area dell'intervento mediante una rappresentazione significativa della struttura territoriale e dei caratteri paesaggistici;

Figura 6: estratto del Webgis del PPR FVG con individuazione dell’area di intervento, dei vincoli paesaggistici presenti e della RER.

L’intervento si colloca all’interno dell’Ambito Paesaggistico AP8 Alta pianura friulana e isontina.

Nell’alta pianura friulana orientale il torrente Torre ed i suoi affluenti di sinistra (torrenti Cornappo, Malina, Natisone e Judrio) sono i corsi d’acqua che storicamente hanno creato maggiori problemi dal punto di vista idraulico. Questi torrenti, ma in particolare il Torre, sono più volte esondati e hanno dato luogo a disalveamenti, provocando gravi danni ad aree urbanizzate e infrastrutture, talora anche con perdite di vite umane.

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Nell’area della confluenza, mentre il Torre presenta un alveo ampio e con il caratteristico andamento naturale a rami intrecciati già a partire da alcuni chilometri a monte della confluenza, il Natisone scorre maggiormente incassato superando i colli miocenici di Manzano. Esso quindi assume il tipico aspetto a bracci intrecciati solo in prossimità del sito. I due fiumi complessivamente presentano greti molto estesi con ampie distese ghiaiose anche se di dimensioni nettamente inferiori a quelle dei sistemi Cellina-Meduna e Tagliamento. Il sito contatta aree di riordini fondiari destinati ad agricoltura intensiva. Si trova a breve distanza da centri urbani (Percoto, Trivignano Udinese, San Giovanni al Natisone) e da alcuni siti industriali.

Nei confronti della Rete ecologica, la Zona tampone rimane ancora da realizzare.

In questo ambito le comunità vegetali naturali e seminaturali sono adatte al terreno ben drenato, asciutto e ferrettizzato dell’alta pianura e sono costituite da prati stabili, sia concimati (arrenatereti) che magri (magredi) e da formazioni arboreo-arbustive di latifoglie miste che si sviluppano soprattutto lungo corsi d’acqua (formazioni golenali) ma anche in boschetti sparsi e di piccole dimensioni o in siepi situate al margine dei campi coltivati (campi chiusi), spesso contaminate dalla presenza di specie vegetali esotiche invasive. Un importante elemento rurale caratteristico dell’alta pianura friulana è rappresentato dai filari di gelsi capitozzati, un tempo impiegati per la bachicoltura.

I prati stabili, formazioni ricche di specie la cui conservazione è legata alla gestione antropica, sono presenti prevalentemente nei greti e nei terrazzi alluvionali lungo le principali aste fluviali (Torre, Natisone) ma anche in numerosi piccoli frammenti prativi sparsi nella pianura e risparmiati dalla coltivazione.

I magredi, cioè le praterie magre dei suoli carbonatici della fascia planiziale e collinare del Friuli Venezia Giulia, rappresentano l’aspetto vegetazionale più caratteristico dell’alta pianura friulana e isontina anche se trovano la massima espansione nell’attiguo ambito di paesaggio dell’alta pianura pordenonese; si tratta di formazioni erbacee ascrivibili all’habitat di interesse comunitario “formazioni erbose secche della regione submediterranea orientale” e sono estremamente ricche di specie vegetali in particolare di gravitazione balcanica che si sono spinte verso occidente nelle fasi di ricolonizzazione postglaciale; in base all’evoluzione del substrato su cui vegetano si distinguono in: formazioni prative glareicole primitive, magredi primitivi, magredi evoluti e, nella parte più orientale della regione, in magredi a forasacco.

Le formazioni glareicole primitive sono praterie primarie che si sviluppano sulle ghiaie rimaneggiate dei greti fluviali e sono caratterizzati da una cotica lacunosa con muschi, specie pioniere come Matthyola valesiaca, specie endemiche come Euphorbia kerneri, Centaurea dichroantha e Leontodon berinii nonché specie a spalliera tipiche di ambienti montani e subalpini fluitate a valle e rinnovate dalle alluvioni fluviali come il camedrio alpino Dryas octopetala e le vedovelle celesti Globularia cordifolia. Queste formazioni primarie in genere non ecessitano di interventi di mantenimento e sono minacciate dai prelievi e dai rimaneggiamenti delle ghiaie dei greti fluviali.

Su suoli via via più evoluti dei terrazzi fluviali si sviluppano i magredi primitivi e i magredi evoluti che presentano una cotica semicompatta e compatta e sono caratterizzati dalla prevalenza di alcune graminacee come Chrysopogon gryllus, Stipa eriocaulis, Bromopsis condensata e Bromopsis erecta, quest’ultima predominante nei magredi a forasacco tipici delle zone più orientali della regione.

Nelle aree golenali, sulle ghiaie dei principali fiumi a regime torrentizio, vegetano formazioni arboree golenali a prevalente pioppo nero e i saliceti di greto dominati dal salice ripaiolo Salix eleagnos e dal salice rosso Salix purpurea spesso contaminate dalle specie esotiche invasive Robinia pseudacacia e, dove prevale il substrato limoso, Amorpha fruticosa e Reynoutria japonica che formando popolamenti monospecifici, alterano la biodiversità e banalizzano il paesaggio.

Sui terrazzi fluviali lungo le scarpate meno acclivi e nelle parti a libera evoluzione della piana alluvionale crescono boscaglie composte prevalentemente da roverella e carpino nero mentre sui terrazzi fluviali più evoluti raramente inondati si trovano anche lembi residui di boschi mesofili di elevata rilevanza naturalistica dominati da frassino maggiore e olmo campestre che risentono di forti infiltrazioni di robinia e di acero americano Acer negundo.

L’area è soggetta al vincolo paesaggistico di cui all’

- Art.142. Comma 1 lettera c) “i fiumi, i torrenti, i corsi d’acqua iscritti negli elenchi previsti dal testo unico delle disposizioni di legge sulle acque ed impianti elettrici, e le relative sponde o piedi degli argini per una fascia di 150m ciascuna”. Rio del Lago.

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9. DOCUMENTAZIONE FOTOGRAFICA (minimo fotogrammi 4)

Le riprese fotografiche devono permettere una vista di dettaglio dell'area di intervento e una vista panoramica del contesto da punti dai quali è possibile cogliere con completezza le fisionomie fondamentali del contesto paesaggistico, le aree di intervisibilità del sito. Le riprese fotografiche vanno corredate da brevi note esplicative e da una planimetria in cui siano indicati i punti di ripresa fotografica(coni di visuale).

Con riferimento alla figura 2 di pagina 4:

Figura 7: FOTO 1.

Figura 8: FOTO 2 l’erosione in atto dopo la forte piena del 05/06/2020. Sponda sinistra del Natisone presso la confluenza

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Figura 9: FOTO 3 l’erosione dei magredi lungo la sponda sinistra del Natisone presso la confluenza.

Figura 10: FOTO 4 l’alveo del Torre presso la confluenza del Natisone. Foto ripresa da valle verso monte.

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Figura 11: FOTO 5 tratto in erosione presso la sponda destra del torrente Torre a valle della confluenza.

10.a ESTREMI DEL PROVVEDIMENTO MINISTERIALE O REGIONALE DI NOTEVOLE INTERESSE PUBBLICO DEL VINCOLO (per immobili o aree dichiarate di notevole interesse pubblico - artt. 136, 141, 157 del D. Lgs. 42/04):

cose immobili; ville, giardini, parchi; complessi di cose immobili; bellezze panoramiche.

estremi del provvedimento di tutela e motivazioni in esso indicate:

10.b PRESENZA DI AREE TUTELATE PER LEGGE (art. 142 del D. Lgs. 42/04):

territori costieri; territori contermini ai laghi (fascia 300 metri);

fiumi, torrenti, corsi d'acqua iscritti negli elenchi (fascia 150 metri);

montagne sup. ai 1600 metri; ghiacciai e circhi glaciali; parchi e riserve;

territori coperti da foreste e boschi; università agrarie e usi civici;

zone umide; vulcani; zone di interesse archeologico.

11. DESCRIZIONE SINTETICA DELLO STATO ATTUALE DELL'IMMOBILE O DELL'AREA DI INTERVENTO

Elementi o valenze paesaggistiche che interessano l'area di intervento, il contesto paesaggistico (4)

Nel suo tratto di pianura, in particolare alla confluenza con il Natisone, l'alveo del Torre è una distesa di ciottoli, sabbie e ghiaie, perché l'acqua superficiale è presente soltanto in occasione di piene e quella residua viene assorbita in poco tempo dalle profonde e permeabili ghiaie del suo letto incoerente.

Il paesaggio, a prima vista desolato, è ancora interessante perché il bianco letto serpeggia fra estese e verdeggianti piane, quasi sempre difese da argini che formano un ambiente naturalistico particolare sia sotto

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l'aspetto paesaggistico, sia sotto quello botanico e zoologico. Così, pur presentando valori ambientali più contenuti di quelli presenti soprattutto nel tratto collinare (dove la presenza continua dell'acqua esalta gli scenari naturali particolarmente vistosi e favorisce la stessa presenza della vita vegetale e animale) per la minore diversificazione degli ambienti, dei paesaggi e della morfologia del terreno, nonché per il più intenso grado di trasformazione delle aree fluviali e dei terreni adiacenti, anche il bacino inferiore del Torre presenta una sua specifica attrattiva. Al di qua e al di là del torrente con il lento trapasso delle stagioni l'immensa campagna coltivata mostra una straordinaria varietà di colori tra gli alberi che limitano il più vasto orizzonte.

Un particolare ecosistema si è creato anche all'interno degli argini, sui banchi di sabbia e sugli isolotti formati dalle correnti di piena del Torre, soprattutto in prossimità degli innesti dei torrenti e dei rii affluenti, che si gonfiano in primavera e in autunno. Qui la vegetazione ha creato vere oasi arbustive, riparo di uccelli, rettili e mammiferi.

Nel bacino inferiore del Torre, dunque, i maggiori valori paesaggistici si riscontrano presso alcuni borghi rurali e nuclei storici posti in riva destra e sinistra, purtroppo inglobati in buona parte, negli ultimi decenni, nel disordinato sviluppo insediativo dei paesi, ma che in parte conservano ancora i caratteri tipici dell'architettura spontanea rurale, interessanti sia sotto il profilo formale che tipologico. Lo stesso discorso, anche se intessuto di ulteriori riferimenti sociali e storici legati all'ambiente preindustriale, vale per i mulini e i "locali da ruota" situati in angoli stupendi lungo il suggestivo corso delle rogge più vicine, nel folto della vegetazione.

12. DESCRIZIONE SINTETICA DELL'INTERVENTO E DELLE CARATTERISTICHE DELL'OPERA (dimensioni, materiali, colore, finiture, modalità di messa in opera, ecc.) CON ALLEGATA DOCUMENTAZIONE DI PROGETTO: (5)

Il progetto intende realizzare una riqualificazione fluviale del tratto di torrente Torre e Natisone presso la confluenza garantendo a lungo termine i rapporti idromorfologici. Rapporti che rispettano l’ecosistema fluviale del Torre/Natisone e che comprendono non solo il fiume in sé ma anche i territori delle sue sponde.

Recuperare quindi la dinamicità intesa in termini idromorfologici aumentano gli spazi a disposizione del fiume, aumentare il livello di protezione naturale dalle piene e ripristinare le connessioni ecologiche interrotte dalle erosioni attraverso il ripristino delle aree magredili del progetto LIFE Magredis Grasslands e la creazione di corridoi vegetati (fasce riparie lungo le sponde costituite da salici locali arbustivi), il tutto attraverso un intervento economicamente sostenibile e un uso rispettoso delle risorse naturali.

Riqualificazione fluviale: ripristino dell’inondabilità della piana, ripristino dei rami relitti e sbancamenti dei terrazzi alluvionali

In alcuni tratti sono previsti degli sbancamenti lungo i terrazzi alluvionali (così definiti dalla Regione FVG negli Indirizzi per l’individuazione dei corsi d’acqua, o di tratti dei medesimi, nei quali è necessaria l’esecuzione degli interventi di manutenzione degli alvei che prevedono l’estrazione ed asporto di materiale litoide, 2011) al di fuori dell’alveo. Per terrazzo alluvionale si intende la piana inondabile formatasi in condizioni diverse dalle attuali, abbandonata per processi di abbassamento del fondo, che si trova quindi in posizione più elevata rispetto alla piana inondabile attuale e può essere raggiungibile da piene per portate con tempi di ritorno superiori ai 3 anni.

Questo intervento prevede il ripristino della morfologia originaria mediante l’apertura dei rami abbandonati ed al recupero dell’ampiezza naturale dell’alveo al fine di portare ad una distribuzione delle portate più complessa in regime di morbida e di migliorare la capacità di laminazione con la massima divagazione fluviale per gli eventi di piena.

Di seguito si riportano alcune sequenze di ortofoto datate (anno 2001 e 2011) con l’indicazione delle aree ove si prevedono gli interventi di asporto lungo l’alveo attivo sia del Torre che del Natisone.

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Figura 12: ortofoto anno 2001 con sovrapposizione dell’area di intervento alla confluenza: in GIALLO lo scavo e in ROSSO il riporto.

Figura 13: ortofoto anno 2011 con sovrapposizione dell’area di intervento sul Torre: in GIALLO lo scavo e in ROSSO il riporto.

Rigenerazione della fascia riparia mediante salici arbustivi

L’intervento consiste nel creare le condizioni adatte alla rigenerazione spontanea di una fascia riparia attualmente soggetta alle erosioni spondali degli ultimi dieci anni. Tra le condizioni più importanti da creare e assicurare vi sono:

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• un substrato idoneo che favorisce la crescita e l’affermazione delle specie riparie piantumate.

L’ideale è riportare nello strato più superficiale le parti più fini di ghiaie e sabbie sottratte dalle aree di asportazione lungo i rami relitti;

• l’esposizione alle correnti di piena capaci di rimodellare (senza distruggere) il substrato, creando così un mosaico di condizioni pedologiche e quindi una grande varietà di opportunità per la rigenerazione;

• la presenza di un “serbatoio di semi” lungo il corso d’acqua, quale bosco igrofilo a valle o meglio a monte (i semi possono essere diffusi sia dal vento sia dalla acque di inondazione); le piene inoltre trasportano anche i frammenti vegetativi (es. pezzi di rami) che possono radicare e affermarsi.

In queste aree, in cui la piana inondabile viene creata ex novo (aree attualmente erose), è necessario non livellare il terreno ma piuttosto conferirgli rugosità mediante la formazione di avvallamenti e rilievi. Il passaggio della piena infatti, agendo su queste irregolarità, può rimodellarle ulteriormente generando sia superfici più esposte soggette a rapido prosciugamento, che conche naturali in cui l’acqua ristagna di più per periodi più o meno lunghi. Questo mosaico di condizioni infatti è la culla del mosaico vegetazionale dei boschi igrofili costituiti sia da specie tolleranti frequenti sommersioni, che da specie che prediligono condizioni più asciutte, da nuclei di bosco maturo frammisti a formazioni pioniere in vari gradi di sviluppo.

Ripristino dei terrazzi fluviali: aree di intervento 1, 2, 3

Nelle aree di intervento 1,2 e 3 si prevede il ripristino dei terrazzi fluviali interessati dalle piene, mediante il riporto delle ghiaie e sabbie movimentate dalle aree di scavo A, B, C e D.

In particolare nell’area di intervento “1” verrà effettuato un ripristino del terrazzo fluviale attualmente eroso e soggetto al progetto LIFE Magredi Grassland mediante il riporto delle ghiaie, sabbie e limi movimentati dall’alveo. Per assecondare la futura naturale dinamica fluviale, mantenere la resilienza, la massima naturalità del corso d’acqua e permettere comunque il divagare del fiume, si è optato per una soluzione progettuale che non faccia utilizzo di strutture fisse in c.a. o massi ciclopici di scogliera, ma solo del riporto di ghiaie.

Le ghiaie e sabbie per i ripristini saranno disposte per piani con le parti più fini (ghiaie miste a sabbie e limi) alla sommità e le parti più grossolane di dimensioni maggiori sul fondo. Questo al fine di permettere un veloce insediamento delle praterie naturali nelle aree piane appena ripristinate e, lungo le scarpate spondali, la piantumazione di talee di salici arbustivi. Le talee arbustive di salice, recuperate dall’intorno, avranno la duplice funzione di permettere una rapida radicazione e quindi il rinsaldamento delle scarpate contro la forza delle acque di piena e, in un secondo fine, ricreare un corridoio ecologico arbustivo.

Sempre con la finalità di mantenere per quanto possibile l’aspetto morfologico naturale del fiume, nell’area di intervento 1 verrà creato un terrazzo a quota -60 cm dal p.c.. In tale modo anche le forze delle eventuali piene estreme del fiume Natisone potrebbero essere mitigate sia dalla presenza dei salici sia dalla presenza di piani di ghiaie poste a quote diverse.

I ripristini delle superfici a prato o magredo nelle aree 1, 2 e 3 (aree individuate e quantificate a pagina seguente) seguiranno i criteri e le tecniche per il ripristino e la gestione delle praterie di cui al “MANUALE PER LA CONSERVAZIONE, IL RIPRISTINO, IL MIGLIORAMENTO E LA GESTIONE DELLE PRATERIE”

della Direzione centrale risorse agroforestali, forestali e ittiche – Servizio biodiversità, e verranno dettagliati nel progetto esecutivo.

Gli stessi ripristini verranno concordati e realizzati in accordo con l’ente gestore del sito.

Da ultimo, tutti gli alberi “spiaggiati” dalla piena del 05/06/2020 e rinvenuti in prossimità delle sponde e delle aree magredili, verranno recuperati e inseriti nelle sponde recuperate e collocati trasversalmente alla corrente come illustrato nella tavola di progetto SEZIONE TIPO TAV. 06.

La superficie complessiva di intervento è di 345.100 mq di cui 280.100 mq per le aree in scavo (sterri) e 65.000 mq per ripristini (riporti)

La durata dell’intervento è 3 anni, 480 giorni lavorativi (160 all’anno esclusi aprile, maggio, giugno e luglio).

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13. EFFETTI CONSEGUENTI ALLA REALIZZAZIONE DELL' OPERA: (6)

L’intervento, trattandosi di una riqualificazione fluviale che prevede il recupero con ripristino di ampie superfici a prato attualmente in evidente stato di erosione, non comporta situazioni di degrado paesaggistico, idrogeologico ed ambientale.

Dopo una prima fase di sbancamento di alcune aree golenali (terrazzi alluvionali), l’intervento può essere visto favorevolmente in quanto prevede la ri-creazione della situazione naturale preesistente alle divagazioni del Torre e del Natisone. Divagazioni che negli ultimi anni hanno causato evidenti erosioni spondali a carico delle aree magredili interessate dal progetto LIFE Magredi Grasslands.

Non si prevedono abbattimenti di alberi.

L’impatto sul sistema paesaggistico non risulta significativo.

14. EVENTUALI MISURE DI INSERIMENTO PAESAGGISTICO: (7)

Al fine di conferire all’intervento il massimo rispetto della naturalità dei luoghi, verrà effettuato un ripristino del terrazzo fluviale attualmente eroso e soggetto al progetto LIFE Magredi Grassland mediante il riporto delle ghiaie, sabbie e limi movimentati dall’alveo. Per assecondare la futura naturale dinamica fluviale, mantenere la resilienza, la naturalità del corso d’acqua e permettere comunque il divagare del fiume, si è optato per una soluzione progettuale che non faccia utilizzo di strutture fisse in c.a. o massi ciclopici di scogliera, ma solo del riporto di ghiaie. Un esempio interessante simile a quello in oggetto di ripristino spondale avvenuto con successo e già sottoposto a forti sollecitazioni da parte della corrente del torrente Torre in fase di piena senza causare evidenti danneggiamenti, che ha previsto la sistemazione di tronchi di pioppi e salici alla base, come in questo caso, è localizzato presso il guado della ditta Salit a valle del ponte della Palmarina, circa 2 km a valle in sponda sinistra. In tale contesto la sistemazione con recupero della fascia arbustiva spondale è in fase di sviluppo e nel tempo di qualche anno formerà un denso arbusteto in connessione con le aree boscate golenali esistenti.

Nel corso dell’attività cantieristica sarà prestata la massima attenzione nel limitare le alterazioni geomorfologiche dell’habitat delle specie nidificanti a terra sul greto e nelle scarpate verticali delle sponde (in erosione) fluviali soggette a naturali fenomeni di crollo.

La sezione tipo in prossimità della scarpata in erosione evidenzia l’azione del ripristino previsto nel progetto con la creazione di una fascia riparia per la continuità del corridoio ecologico.

Figura 14: sezione tipo di progetto.

La vegetazione riparia autoctona a rapida crescita (salici arbustivi) che stabilizzerà le sponde avrà anche la funzione di fornire nuovi habitat alla fauna selvatica.

Nei ripristini delle aree golenali le piante piantumate, il suolo e l’acqua formano un tutt’uno coerente e in stretta interdipendenza. Si verificano tutte le condizioni per permettere e favorire lo sviluppo completo delle

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successioni vegetali e delle relazioni fauna-flora, sulla base dei modelli naturali. Verranno utilizzate le specie vegetali locali in particolar modo del genere Salix di tipo arbustivo (eleagnos e purpureus) reperite in loco pertanto autoctone, possibilmente disetanee e di ecotipi locali. Gli obiettivi, oltre alla protezione o stabilizzazione, sono la qualità biologica e la biodiversità. I siti ripristinati offriranno ambienti vitali a una grande varietà di organismi viventi.

Figura 15: i salici presenti naturalmente nell’intorno verranno utilizzati per il consolidamento e la creazione delle fascia riparia lungo le sponde erose (creazione di nuove aree golenali e fasce riparie).

15. INDICAZIONI DEI CONTENUTI PERCETTIVI DELLA DISCIPLINA PAESAGGISTICA VIGENTE IN RIFERIMENTO ALLA TIPOLOGIA DI INTERVENTO: CONFORMITA’ CON I CONTENUTI DELLA DISCIPLINA:

Da quanto riportato nei punti precedenti e sulla base del progetto definitivo redatto, si ritiene che la tipologia di intervento consistente in una riqualificazione fluviale con ripristino delle aree magredili attualmente in evidente stato di erosione sia compatibile e conforme con i contenuti della disciplina paesaggistica.

Di seguito si riporta l’esempio di sistemazione spondale presso il guado “Salit” a valle del ponte della Palmarina, circa 2 km a valle del presente intervento. L’intervento a seguito della piena del 05 giugno 2020 non ha subito segni di danneggiamento.

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NOTE PER LA COMPILAZIONE

(1) La definizione di tali opere è indicata nell’Allegato B al Decreto del Presidente della Repubblica 13.02.2017, n. 31 e nell’art. 2, co. 3, del D.P.Reg. 10 luglio 2012, n. 0149/Pres.

(2) La compilazione della scheda è a carico del soggetto che richiede l'autorizzazione paesaggistica.

(3) L'indicazione della tipologia dell'opera deve essere accompagnata dal riferimento alle fattispecie di cui all’allegato B del DPR 31/2017 o all’allegato A del D.P.Reg. 149/2012 (art. 2 dell’Accordo Regione FVG e Ministero sottoscritto il 22 ottobre 2009 e ss.mm.ii.);

(4) Una volta barrata la categoria di tutela in cui ricade la proposta di intervento, devono essere descritti, in modo sintetico, i caratteri che effettivamente connotano l’immobile o l'area di intervento ed il contesto paesaggistico, in cui si colloca l'opera da realizzare (anche con riferimento ai quadri conoscitivi degli strumenti della pianificazione e a quanto indicato dalle specifiche schede di vincolo). Il livello di dettaglio dell’analisi deve essere adeguato rispetto ai valori del contesto e della tipologia di intervento.

(5) La documentazione, in relazione alla tipologia e consistenza dell’intervento, può contenere fotoinserimenti del progetto comprendenti un adeguato intorno dell’area di intervento desunto dal rapporto di intervisibilità esistente, al fine di valutarne il corretto inserimento.

(6) Lo scopo di tale punto e' quello di fornire, con buona approssimazione, l'informazione sugli eventuali effetti conseguenti alla realizzazione dell'opera ed in particolare degli elementi o degli aspetti tutelati. Tale valutazione si ricava dal confronto fra le caratteristiche dello stato attuale, gli elementi di progetto e gli obiettivi della tutela. Al fine di orientare la compilazione di tale sezione si elencano qui di seguito alcune delle possibili modificazioni dell'immobile o dell'area tutelata:

- cromatismi dell'edificio;

- rapporto vuoto/pieni;

- sagoma;

- volume;

- caratteristiche architettoniche;

- copertura;

- pubblici accessi;

- impermeabilizzazione del terreno;

- movimenti di terreno/sbancamenti;

- realizzazione di infrastrutture accessorie;

- aumento superficie coperta;

- alterazione dello skyline (profilo dell'edificato o profilo dei crinali);

- alterazione percettiva del paesaggio (intrusione o ostruzione visuale);

- interventi su elementi arborei e vegetazione.

Per i casi di alterazioni paesaggistiche sostanziali è prevista la fotomodellazione realistica.

(7) Qualificazione o identificazione dei elementi progettuali finalizzati ad ottenere il migliore inserimento paesaggistico dell’intervento nel contesto in cui questo è realizzato, che devono essere coerenti con le indicazioni contenute nel P.P.R.-FVG vigente.

Riferimenti

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