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Posso ereditare la classe di merito?

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Posso ereditare la classe di merito?

Autore: Sabrina Mirabelli | 05/09/2019

Polizze Rc auto e classi di merito: l’assegnazione; il passaggio da una classe all’altra; la Legge Bersani e la possibilità di succedere ad un congiunto nella posizione assicurativa.

Tuo marito è deceduto da poco. Cosa accade alla sua classe di merito Rc auto? Si

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può ereditare la classe di merito? Quando muore un familiare ci si trova ad affrontare mille adempimenti. Solo per fare qualche esempio c’è da presentare la dichiarazione di successione, che richiede un’enorme quantità di tempo sia per la compilazione, non sempre semplice, sia per reperire tutta la documentazione da allegare.

Va richiesta la pensione, qualora ne sussistano i presupposti; bisogna poi, prendere contatti con la banca per la riconsegna degli assegni e delle carte utilizzate dal defunto e se lo stesso risultava intestatario di una polizza assicurativa per Rca (responsabilità civile auto), occorre informare la sua compagnia. A questo proposito, appare opportuno chiedersi “posso ereditare la classe di merito del deceduto?” Non si tratta, infatti, di una cosa di scarsa importanza perché è possibile che per l’anzianità conseguita, l’assicurazione del familiare deceduto occupi un’ottima classe e quindi, sia decisamente economica. Subentrare nella sua posizione potrebbe così portare a delle conseguenze vantaggiose per colui che ne eredita la polizza.

Tuttavia, va fin d’ora precisato che il legislatore italiano ha previsto solo un caso in cui ciò è consentito. Pertanto, se sei interessato a saperne di più sull’argomento, non ti resta che dedicare qualche minuto alla lettura di quest’articolo. Troverai anche tante altre informazioni sulle classi di merito, sul sistema per la loro assegnazione e su come avviene il passaggio dall’una all’altra.

Cos’è la classe di merito?

Nel mondo delle assicurazioni auto, la classe di merito è un valore molto importante, che viene utilizzato per calcolare il grado di sinistrosità di ciascun automobilista. In altre parole, misura la probabilità di provocare incidenti sulla base del comportamento alla guida tenuto negli anni. La classe di merito serve, quindi, a determinare l’ammontare della polizza assicurativa.

Dovendo trovare un sistema univoco che valutasse diversi parametri e tutelasse l’assicurato a prescindere dalla compagnia assicurativa alla quale appartenesse, nel 2005 L’Isvap (Istituto per la vigilanza delle assicurazioni) ha elaborato le classi di merito universali (Cu).

Gli obiettivi perseguiti sono stati quelli di una maggiore trasparenza e di una concorrenza meno sleale nel mercato assicurativo. Inoltre, si voleva rendere

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possibile una comparazione tra le polizze offerte dalle diverse compagnie.

Grazie all’introduzione delle classi di merito universali il livello di sinistrosità si basa su elementi oggettivi, uguali per tutte le compagnie assicuratrici che adottano quindi, le stesse regole. Ne consegue che il passaggio da una classe all’altra, cioè da quella per chi è rimasto coinvolto in più sinistri a quella di chi ne ha avuto meno, avviene in maniera omogenea.

Qual è il legame tra classi di merito universali e classi di merito interne?

Accanto alle linee guida valide in generale per le società assicurative, tuttavia, ciascuna di esse ha delle regole interne che applica ai propri clienti. Viene da sé che ci devono essere comunque dei collegamenti tra le classi di merito universali e quelle interne delle singole assicurazioni. A tal fine, le compagnie devono scrivere obbligatoriamente nell’attestato di rischio (Atr), che è quel documento nel quale viene riportato per ciascun assicurato il numero dei sinistri avuti negli ultimi cinque anni, sia la classe di merito interna sia quella universale.

Come avviene l’assegnazione della classe di merito?

Nel sistema elaborato dall’Isvap, le classi di merito sono complessivamente 18, laddove la 1° è quella più vantaggiosa, mentre la 18° è quella più cara.

Tutte le volte che si stipula una polizza auto, la classe di merito viene calcolata attraverso parametri specifici.

Più precisamente:

gli anni del conseguimento della patente;

l’entità dell’eventuale danno causato;

il tipo di veicolo assicurato;

la frequenza degli incidenti;

l’area geografica di residenza;

l’età dell’assicurato.

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L’automobilista che si assicura per la prima volta, viene inserito nella classe di merito 14°, a meno che non si avvalga della legge Bersani.

Cos’è il bonus-malus?

Il bonus-malus è il meccanismo che regola l’assegnazione della classe di merito da parte delle compagnie assicurative. Le sue variazioni dipendono dalla presenza o meno di sinistri nell’attestato di rischio, nel quale vengono indicati i sinistri con colpa – sia principale che paritaria – riscontrati in un periodo di osservazione.

Il punteggio della classe Cu si aggiorna dinamicamente nel senso che può migliorare o peggiorare in base ai sinistri causati dall’assicurato (sinistri con colpa) e al grado di responsabilità e percentuale attribuita allo stesso con riferimento ad un dato periodo.

Se non si commettono sinistri, allora l’assicurato potrà beneficiare di una riduzione della classe di merito (bonus), mentre nel caso di incidenti la stessa aumenterà (malus).

Come avviene il passaggio da una classe di merito all’altra?

Il passaggio da una classe di merito all’altra avviene seguendo un procedimento molto semplice.

Nello specifico:

se si provoca un sinistro con più del 51% di responsabilità nell’ultimo anno, si sale di due classi;

dal secondo sinistro in poi causato sempre nello stesso anno e con più del 51% di responsabilità, la classe aumenta secondo la formula: sinistri x 3 – 1. In altre parole, la classe aumenta di tre punti per ogni sinistro;

in caso di assenza di sinistri si scende di una classe.

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Cos’è la “protezione del primo sinistro”

Alcune compagnie assicurative offrono la possibilità di conservare la stessa classe di merito anche nel caso di sinistro, ma solo se si tratta del primo. Ciò avviene quando l’assicurato sottoscrive a pagamento, una particolare condizione denominata “protezione del primo sinistro”.

Quando si ha il declassamento nel caso di sinistri paritari?

Vi è un caso in cui la somma della percentuale di responsabilità dei sinistri paritari presenti nell’attestato di rischio, può comportare il declassamento.

Si pensi a quando nell’Atr è riportato già un sinistro paritario e ne viene caricato un altro nell’anno corrente.

In questa ipotesi, la compagnia valuterà la percentuale raggiunta nei due sinistri e se dovesse risultare superiore al 51%, applicherà il malus con conseguente passaggio alla classe di merito superiore.

Cosa prevede la Legge Bersani per le classi di merito?

La materia relativa alle classi di merito è stata rinnovata dalla Legge Bersani [1]. Fino alla sua entrata in vigore, infatti, a chi stipulava per la prima volta un contratto con una compagnia assicurativa, sottoscrivendo una polizza Rc auto, veniva assegnata in automatico la 14° classe. Era questo ad esempio il caso di un giovane neopatentato che assicurandosi per la prima volta, si trovava così a pagare una polizza assai salata.

La Legge Bersani ha, invece, consentito ai nuovi assicurati di stipulare un’assicurazione auto acquisendo la stessa classe di merito di un veicolo di cui erano già in possesso oppure di quella di un componente della propria famiglia. E’

necessario comunicare la volontà di beneficiare di questa opzione al momento della stipula dell’assicurazione. In tal modo, si otterrà un notevole risparmio sui costi della polizza.

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Come accedere alla Legge Bersani?

Per potere accedere alla Legge Bersani sono richieste le seguenti condizioni:

il veicolo deve essere assicurato per la prima volta con il richiedente l’assicurazione. Va precisato che non si deve necessariamente trattare di un veicolo nuovo ma potrà essere anche di seconda mano purché ottenuto con un regolare passaggio di proprietà;

la polizza da cui si fa derivare la classe di merito deve essere attiva e non scaduta;

i due veicoli devono essere intestati a persone comprese nello stesso stato di famiglia;

la Legge Bersani si applica solo a veicoli appartenenti alla stessa tipologia cioè tra autovettura ed autovettura o tra motoveicolo e motoveicolo. Non si possono invertire le categorie;

i soggetti coinvolti devono essere persone fisiche.

Come si mantiene la classe di merito?

La classe di merito viene conservata per il periodo di cinque anni nell’ipotesi di non rinnovo o di sospensione della polizza. Non decade neanche in caso di vendita del veicolo, di sua demolizione o di furto.

Se nei 5 anni l’automobilista decide di “riattivare” la polizza, potrà beneficiare della classe di merito già posseduta e di tutti i vantaggi fino a quel momento acquisiti.

Morte dell’assicurato: è possibile ereditare la classe di merito?

Per rispondere correttamente a questa domanda bisogna fare riferimento a quanto espressamente previsto dal Provvedimento Ivass n. 72 del 16.04.2008.

Nello stesso, alla lettera H, è specificato che qualora la proprietà del veicolo assicurato venga trasferita a seguito di successione mortis causa, la classe di CU maturata sul veicolo è attribuita a coloro, conviventi con il de cuius (ovvero con il defunto) al momento della morte, che abbiano acquisito la proprietà del veicolo a

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titolo ereditario.

Da ciò consegue che l’attribuzione della CU spetta a qualsiasi erede convivente (ad esempio, a un figlio) e non solo al coniuge.

In relazione a quest’ultimo, possono ereditare la classe di merito anche i coniugi superstiti delle coppie unite civilmente e non solo di quelle sposate.

Inoltre, se l’erede già convivente è proprietario di altro veicolo, il veicolo acquisito a titolo ereditario può fruire della stessa classe. In tal caso, a richiesta del contraente, l’impresa assicurativa che presta la garanzia sul veicolo caduto in successione, è tenuta ad assegnare a tale veicolo la nuova classe di CU.

Note

[1] L. n. 40/2007.

Riferimenti

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