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la preghiera per i manager.

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Academic year: 2022

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(1)

Matteo Landini

la preghiera per i manager.

Ha forse un padre la pioggia?

O chi mette al mondo le gocce della rugiada?

Giobbe, 39, 28

(2)

Aiutami a contribuire alla crescita degli altri, a far sentire tutti parte di un gruppo,

senza che nessuno perda il valore dell’unicità di ciascuno di noi.

Fa’ che la mia energia dall’interno vada verso gli altri e a me ritorni più intensa e migliorata.

Aiutami a prendere decisioni nel modo più libero, e non farmi mai perdere il desiderio di andare avanti.

(3)

Dammi la forza di non cedere alle cattive interpretazioni di quello che fanno gli altri.

Dammi la forza di dare sempre il giusto peso e il giusto senso alle mie aspettative e ai mie valori.

Non farmi cadere nel baratro della fuga o della vendetta.

(4)

Dammi la capacità di non arrabbiarmi, e di non dare la colpa agli altri.

Fammi assumere la responsabilità di tutti i sentimenti negativi che i fatti della vita fanno sorgere.

Fammi capire i perché, e aiutami a ragionare

in modo equo e proficuo sul quindi.

(5)

Dammi l’intelligenza di agire, non reagire.

E di agire sempre diversamente, quando è il caso.

Non permettere mai che io non riesca a capire.

Illuminami per vedere al di là delle apparenze per considerare le cose nel loro insieme,

per non sopravvalutare i fatti, per non razionalizzare troppo,

per non dare troppa importanza alle cause, per non sottomettermi ai sensi di colpa.

(6)

Non farmi mai dimenticare che un conflitto crea un altro conflitto.

Fammi diventare più oggettivo, e fammi sorridere

quando credo che l’importante sia avere ragione.

Fammi fare sempre il primo passo.

Non confondermi mai nel distinguere chi agisce dall’azione che fa.

Concedimi il tempo necessario per trovare soluzioni, e fammi ascoltare il punto di vista altrui.

Dammi calma, gentilezza e cortesia.

Soprattutto con chi non usa queste virtù.

(7)

Fammi cogliere la differenza tra le persone,

aiutami a costruire sulle cose che abbiamo in comune.

Aiutami a gestire l’incertezza,

a non buttare tutto all’aria per un minimo errore, ad apprezzare i piccoli successi,

a vedere nei problemi un’opportunità, a dare fiducia e appoggio,

ad essere chiaro, preciso e conciso, a concedere sempre una via d’uscita,

a usare le critiche come risorse.

(8)

Dammi la forza di non generalizzare le mie opinioni personali,

di non esagerare l’importanza dei particolari sul tutto, di non cedere al fascino delle prime impressioni,

a non credere sempre volontarie scelte che spesso non sono intenzionali,

a riconoscere il contesto in cui le persone agiscono.

A non vedere come definitivi momenti che possono cambiare.

(9)

Dammi la forza di non esagerare l’importanza dei cambiamenti.

Di non esagerare nell’avere fretta per avere risposte, nel non considerarmi troppo superiore alla media.

Ricordami che io non sono invulnerabile, e trattienimi nel giustificare o legittimare

qualsiasi cosa.

(10)

Non farmi vincere dalla voglia del rimprovero,

e dalla follia della collera.

Non permettere che possa creare recriminazioni, senso di impotenza,

scoraggiamento e sensi di colpa né in me, né negli altri.

Non farmi sentire più solo di quello che sia in realtà.

(11)

Non farmi illudere di sapere, né credere troppo nella simpatia

o nell’antipatia naturale.

Non farmi abitare troppo alle opinioni più diffuse.

Aiutami a smettere

di cercare sempre connessioni o spiegazioni.

Non farmi illudere di sapere come già reagirò.

Fammi vincere la paura di decidere,

e fammi gestire il rimpianto sulle decisioni già prese.

(12)

Dammi la forza di guardare oltre le cornici.

Non farmi sentire troppo responsabile degli impegni già presi.

Non farmi diventare vittima del mio desiderio, e della mia frustrazione.

Aiutami a porre degli obiettivi mirati, concreti, possibili, e a raggiungerli passo dopo passo.

Non farmi mai perdere la fiducia di farcela.

E fammi iniziare bene qualsiasi cosa voglia intraprendere.

(13)

Dammi l’opportunità di vedere negli altri una comunità a cui dare, e da cui ricevere.

Insegnami la virtù della sopportazione e della riflessione.

Permettimi di vivere incontri autentici.

Insegnami a decifrare i segnali.

Non farmi mentire, non farmi nascondere.

Non farmi rinunciare a dare.

Non farmi condizionare da riserve e dubbi.

(14)

Permettimi di essere più saggio

con l’esperienza di quello che accade.

Aiutami a trarre forza dalla debolezza.

Insegnami disciplina,

insegnami a non essere triste, insegnami a non avere ansia.

(15)

Fa’ che non mi nasconda dietro a un ruolo, e che creda fino in fondo nei miei progetti.

Fammi diligente e laborioso.

Non farmi perdere la voglia di fare.

Fammi scoprire le mie capacità.

(16)

Rendimi capace di cambiare con la mia azienda, e che io passa farla cambiare con me.

(17)

Fa' nascere dentro di me

una grande passione per quello che faccio e per il prodotto del mio lavoro.

(18)

Non farmi trascurare i dettagli.

Fammi vedere il valore del tutto,

ma non farmi dimenticare quanti piccoli passi bisogna fare per ottenere un grande risultato.

(19)

Dammi l’intelligenza di capire tutti i significati dell’espressione “no”,

“non posso”, “non è permesso”.

Dammi la forza di cambiare l’interpretazione che ne possiamo dare.

(20)

Fammi capire quando posso creare qualcosa di differente.

Aiutami a fare le cose meglio di come si sono sempre fatte.

(21)

Non permettermi di essere così povero da

mostrare obbedienza priva di qualsiasi forma di pensiero critico.

Non lasciare che sia stupido, né servile.

(22)

Permettimi di creare un luogo di lavoro dove poter dire, libero e compreso, se qualcosa non va come dovrebbe.

Insegnami ad essere critico in modo costruttivo.

(23)

Illuminami nel riconoscere il ruolo degli altri nei miei successi.

Fammi riconoscere i miei collaboratori e i miei colleghi come una comunità.

Dove ognuno dà secondo le sue possibilità, ottiene secondo le sue abilità,

e partecipa alla soddisfazione dei bisogni propri e altrui.

(24)

Dammi la forza di cogliere l’energia che il mio lavoro fa sorgere.

Concedimi impegno, passione, intelligenza, e perseveranza.

Poi, ancora perseveranza.

Tanta.

(25)

Concedimi la capacità di semplificare le cose.

Non farmi dimenticare che nulla deve essere sprecato, e che nulla deve essere superfluo.

Dammi la forza di distruggere tutte le barriere quando sono inutili, e di conservarle quando reggono e tutelano.

Dammi l’energia per correggere le duplicazioni in utili novità.

(26)

Dammi la forza di ammettere i problemi, e di trovare chi possa aiutarmi a risolverli.

(27)

Dammi la prontezza di non cedere alle cose stupide, né di credere a informazioni false.

(28)

Dammi la possibilità di poter operare nel momento giusto, nel posto giusto,

dove le mie aspirazioni e le mie capacità possano trovare soddisfazione.

(29)

Dammi l’immaginazione di scegliere collaboratori nonostante i loro curricula vitae.

(30)

Dammi l’opportunità di aver leader che siano tali attraverso l’esempio.

(31)

Dammi tante occasioni

per ricompensare chi mi ha aiutato.

(32)

Permettimi di distribuire

responsabilità e meriti in modo equo.

E soprattutto che venga riconosciuto come tale.

(33)

Permettimi di valutare se una cosa è fattibile oppure no.

Permettimi di vedere tutte le conseguenze delle mie scelte.

E di correggere nel modo più velocemente qualsiasi errore.

(34)

Ricordami di dire bravo anche ai bravi.

(35)

Ricordami quando è il caso di cambiare rotta.

(36)

Fammi incontrare le persone più in gamba e falle diventare miei colleghi.

(37)

Dammi la forza di non ignorare mai le esigenze del cliente.

(38)

Fa’ in modo che il mio lavoro parli per me.

(39)

Fa’ in modo che misuri sempre la mia forza.

Che non dipenda dagli altri,

ma che con gli altri vi sia sempre uno scambio alla pari.

Che sappia controllarmi, che sappia gestire la durezza del confronto, che sappia cogliere i suggerimenti esterni,

che sappia farne sintesi dentro di me, e azione proficua per noi tutti.

(40)

Fammi essere un capo che non confonde

la capacità di influenzare con la sopraffazione.

E che non giustifichi questo abuso l’ambizione.

(41)

Dammi la forza di reagire al fallimento.

E dammi la possibilità di poter ricostruire da quel che di buono si è salvato.

(42)

Fammi essere un capo non ombroso,

non lunatico, positivo, disincantato, rispettoso, educato, e che porta gioia, non tristezza, quando va a lavorare.

(43)

Fammi essere un capo, perlomeno, decente.

Grazie.

(44)

fine

, per ora...

(45)

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