PERMESSO CARITÀ
APENNINE ENERGY S.p.A. (Operatore)
SONDAGGIO Sant’Andrea 1 Dir Relazione Finale
Relazione Geologica finale
Pozzo Sant’Andrea 1 Dir
Sommario
1 DATI GENERALI DEL PERMESSO CARITA ... 3
2 INQUADRAMENTO GEOLOGICO ... 5
2.1 STRATIGRAFIA ... 5
2.2 SISTEMA PETROLIFERO ... 6
3 SINTESI DEI LAVORI ESEGUITI ... 7
3.1 ACQUISIZIONE DEI DATI DI POZZO E DEI DATI SISMICI ESISTENTI ... 7
3.2 POZZO SANT’ANDREA 1 DIR ST ... 7
4 DESCRIZIONE DEL GIACIMENTO DI SANT’ANDREA ... 8
4.1 DATI DI SUPERFICIE ... 8
4.2 ZONAZIONE ... 8
4.3 INTERPRETAZIONE SISMICA ... 9
4.4 MODELLO GEOLOGICO E CALCOLO DEGLI IDROCARBURI ORIGINARIAMENTE IN POSTO ... 12
4.4.1 Caratterizzazione petrofisica dei livelli ... 13
4.4.2 Contatti gas / acqua ... 15
4.4.3 Calcolo degli idrocarburi originariamente in posto ... 19
4.5 FLUIDI DI GIACIMENTO ... 19
4.6 RISULTATI DELLE PROVE DI PRODUZIONE ... 21
4.7 CAPACITÀ PRODUTTIVA DELLA FORMAZIONE ... 22
5 COMPLETAMENTO ... 25
5.1 POZZO DI SVILUPPO ... 25
5.2 LOG DI POZZO ... 27
5.3 MONITORAGGI ... 27
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Pozzo Sant’Andrea 1 Dir
Allo stato attuale la situazione legale del permesso è la seguente:
Quote di partecipazione (J.V.) Apennine Energy s.r.l. 100%
Superficie del permesso 529,75 Km2
Conferimento: D.M. 9 luglio 2010
Trasferimento quota D.M. 29 novembre 2010 Scadenza primo periodo di vigenza 9 luglio 2016
Codice B.U.I.G. 723
Provincia Treviso U.N.M.I.G. Roma
Tabella 1-1: Situazione Legale
L’area richiesta in concessione, denominata SANT’ANDREA, è di circa 3.59 Km 2 (Errore.
L'origine riferimento non è stata trovata.).
2 I
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Pozzo Sant’Andrea 1 Dir
2.2 Sistema petrolifero Reservoir
Il reservoir è rappresentato dalle sequenze sabbiose della Formazione delle Marne Di San Donà (Tortoniano) che sono già state individuate nei pozzi Nervesa 1 e Nervesa 1 Dir A.
Questa serie rappresenta, dal punto di vista evolutivo, la colmatazione delle aree depresse che si formarono nel Tortoniano in seguito all’avanzamento verso sud del fronte alpino. Gli apporti provenienti da nord e diretti verso sud prendevano origine dallo smantellamento dei rilievi alpini. Infatti, salendo nella serie dal basso verso l’alto, i sedimenti tendono a diventare sempre meno distali per passare a deltizi nel Messiniano con i Conglomerati del Montello. Dal punto di vista litologico le Marne di San Donà sono costituite da marne ed argille più o meno siltose con livelli di sabbie passanti ad arenarie (doloareniti).
Rocce madri
Il gas rinvenuto nei pozzi Nervesa 1, Nervesa 1 Dir A ed Arcade 1 è di origine biogenica generato nei livelli argillosi delle formazioni mioceniche.
Coperture
La copertura dei reservoir è costituita dall’ ampia presenza di argilla nella sezione miocenica.
Trappole
Le trappole nell’area sono prevalentemente strutturali.
3 SINTESI DEI LAVORI ESEGUITI
3.1 Acquisizione dei dati di pozzo e dei dati sismici esistenti
Nell’ambito del programma lavori allegato all’istanza di permesso di ricerca la società Celtique prevedeva di:
• Acquistare e rielaborare circa 50 Km di linee sismiche 2D preesistenti eseguite dal precedente operatore;
• Acquisire circa 130 km di linee sismiche 2D;
• Perforare un pozzo esplorativo.
In data 13 giugno 2011 l’Apennine, procede all’acquisto di circa 56 km di linee sismiche, operate da ENI ed alla loro conseguente interpretazione. I dati sismici e di pozzo (Nervesa 1 e Nervesa 1 dir) acquisiti dal precedente operatore sono stati sufficienti a definire la struttura di Sant’Andrea, individuata come un updip della struttura perforata dai pozzi Nervesa 1 e Nervesa 1 Dir. Questo risultato ha portato la Società Apennine alla decisione di perforare il pozzo esplorativo Sant’Andrea 1 dir ST.
3.2 Pozzo Sant’Andrea 1 dir ST Coordinate: Lat. 45° 48’ 27,26” N Long. 00° 12’ 27,99“ E Inizio Perforazione: 7 giugno 2013 Fine Perforazione 14 luglio 2013
Obiettivi: livelli sabbiosi della Formazione Marne di San Donà.
Tavola rotary: 6.0 m Piano campagna: 66,7 m.
Fondo pozzo 2178 m RT.
Nel giacimento sono stati riconosciuti 24 livelli a gas. Lo spessore totale della serie mineralizzata è di circa 500 metri.
Nel pozzo sono stati registrati i seguenti log:
MDN/MPD/MSS/MFE/MAI CMI/GR
Borehole Seismic Survey HBC/UGR/CCL
Il pozzo è stato completato in doppio, con tubino da 2”3/8.
Sono state eseguite due prove di produzione nei due completamenti principali rispettivamente sui livelli 14a e b e sui livelli 6d, 6c, 5.
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Pozzo Sant’Andrea 1 Dir
4 DESCRIZIONE DEL GIACIMENTO DI SANT’ANDREA
4.1 Dati di superficie
La successione superficiale non è normalmente oggetto di attenzione; sono stati osservati i cutting di perforazione al fine di individuare la base delle Ghiaie del Piave ed intestare il primo casing.
Un primo cambiamento è stato rilevato a q. -275 da piano campagna con l’occorrenza di matrice arenacea ben cementata e colori di alterazione leggermente spostati sul giallo. A -305 m è iniziata una successione di conglomerato con matrice arenacea più marcatamente ocracea, costituente il passaggio al Conglomerato del Montello, caratterizzato quindi da fenomeni di alterazione subaerea prima delle successive fasi deposizionali. Si presume quindi una persistenza subaerea suturata poi da depositi fluviali carbonatici, ben cementati, costituenti una non nota unità “quaternaria” in senso lato, a sua volta suturati dalla deposizione delle Ghiaie del Piave. Quota -275 costituisce quindi l’orizzonte di base dell’Unità più recente con caratteristiche di elevata porosità e scarsa cementazione, discontinua, costituente un orizzonte acquifero.
La perforazione ha poi attraversato il Conglomerato del Montello, che dopo i primi 300 m essenzialmente conglomeratici presenta il progressivo incremento della componente marnosa, e alla base presenta solo sottili passate conglomeratiche. A circa 1300 mdi profondità si osserva il passaggio alle Marne di San Donà, formazione non affiorante e nota solo dalla Geologia di sottosuolo.
4.2 Zonazione
Nel pozzo Sant’Andrea 1 dir ST sono stati individuati 24 livelli mineralizzati (Tabella 4-1).
Tutti sono ben correlabili con i livelli nei pozzi adiacenti Nervesa 1 e Nervesa 1 dir. Secondo il modello geologico elaborato precedentemente alla perforazione, tutti i livelli dovevano essere in posizione più elevata rispetto a quelli individuati dai pozzi di Nervesa. La situazione trovata in perforazione è risultata invece essere più complessa. Sul pozzo S.Andrea 1 dir ST i livelli superiori (15-11) si trovano in posizione più elevata (circa 45 m) rispetto al pozzo Nervesa 1 dir. La variazione di spessore delle argille di intercalazione tra le bancate mineralizzate fa in modo che in corrispondenza dei livelli 11 e 9, tale variazione di quota si annulli. I livelli inferiori (9-5) sono tutti più profondi (circa 30-35 m).
Tabella 4-1: Tagli dei livelli
Questi nuovi dati hanno reso necessaria una revisione dell’interpretazione sismica e di conseguenza una rielaborazione, con specifico software di modellizzazione 3D, del modello geologico statico. Si è poi proceduto ad una completa revisione del modello petrofisico per giungere ad una stima aggiornata dei parametri petrofisici medi dei diversi livelli, e di conseguenza ad un calcolo dei volumi di gas in posto.
4.3 Interpretazione sismica
La re-interpretazione sismica dei principali livelli presenti in giacimento è stata condotta utilizzando 8 linee sismiche 2D.
I dati sono di discreta qualità, ma la presenza di una serie conglomeratica al di sopra della Formazione delle Marne di San Donà tende a mascherare il segnale per la sua notevole variabilità areale sia in termini di spessori che di litologia.
La linea TV-330-86-V, orientata OSO--ENE, coincide circa con l’ubicazione e la traiettoria del pozzo Sant’Andrea 1 Dir-ST (Figura 4-1).
Top Bottom Top Bottom
Livello 15 ‐1403.0 ‐1420.0 1609.5 1627.5 Livello 14alfa ‐1440.0 ‐1450.0 1649.0 1660.0 Livello 14beta ‐1456.0 ‐1477.0 1666.0 1688.0 Livello 14gamma ‐1480.0 ‐1487.0 1692.0 1699.0 Livello 14a ‐1499.0 ‐1528.0 1712.0 1743.0 Livello 14b ‐1530.0 ‐1567.0 1745.0 1783.5 Livello 14c ‐1573.0 ‐1593.0 1790.0 1811.0 Livello 14d ‐1596.0 ‐1621.0 1814.0 1841.0 Livello 13 ‐1623.0 ‐1635.0 1843.0 1855.5 Livello 12 ‐1640.0 ‐1645.0 1861.0 1865.5 Livello 11 ‐1663.0 ‐1679.0 1885.0 1902.0 Livello 9a ‐1737.0 ‐1742.0 1962.5 1968.5 Livello 9b ‐1744.0 ‐1752.0 1970.2 1979.0 Livello 8 ‐1766.0 ‐1771.0 1993.5 1998.6 Livello 7a ‐1778.0 ‐1781.0 2006.0 2009.5 Livello 7b ‐1803.0 ‐1807.0 2032.8 2036.8 Livello 7c ‐1811.0 ‐1812.0 2041.0 2042.5 Livello 7d ‐1819.0 ‐1821.0 2049.4 2052.0 Livello 7e ‐1826.0 ‐1827.0 2056.9 2058.1 Livello 6a ‐1830.0 ‐1833.0 2060.9 2063.9 Livello 6b ‐1837.0 ‐1839.0 2068.7 2070.4 Livello 6c ‐1847.0 ‐1854.0 2079.4 2086.5 Livello 6d ‐1858.0 ‐1862.0 2091.0 2094.8 Livello 5 ‐1870.0 ‐1879.0 2104.0 2113.0
Zone MD
SA 1 DIR ST 1 TVDSS
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Re
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e S
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utilizzando l 1.
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Pozzo Sant’Andrea 1
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a sud attraversata dai pozzi Nervesa 1 e 1 dir e una a nord attraversata dal pozzo Sant’Andrea 1 dir-ST.
Figura 4-2: Mappa isobate Livello 15
Relazione Geologica finale
Pozzo Sant’Andrea 1 Dir
Figura 4-3: Mappa isobate livello 5
4.4 Modello geologico E calcolo degli idrocarburi originariamente in posto Sulla base della revisione sismico-strutturale è stato realizzato un modello tridimensionale del giacimento mediante software Petrel®. Il grid di modello è orientato N-S ed è delimitato dalle due faglie principali (la faglia inversa e la sua back). Le dimensioni delle celle sono di 50 x 50 metri. Il grid è stato suddiviso in tre segmenti. I primi due (da sud) corrispondono alle culminazioni di Nervesa e S. Andrea, separate dalla faglia E-O; il terzo, ubicato a nord della sella tra S. Andrea e Conegliano, coincide con la monoclinale che risale verso la struttura di Conegliano.
Figur
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Relazione Geologica finale
Pozzo Sant’Andrea 1 Dir
Tabella 4-2: Parametri petrofisici
I risultati delle due interpretazioni differiscono in quanto la TLA in genere fornisce valori più ottimistici dell’interpretazione CPI.
Per la definizione dei tre casi di GIIP (P90, P50 e P10), le caratteristiche petrofisiche sono state scelte nel modo seguente:
Livelli da 15 a 11: petrofisica classica (CPI)
Livelli da 8 a 6b: petrofisica classica (P90 e P50), petrofisica TLA (P10)
Livelli da 6c a 5: petrofisica TLA
Si è stabilito in sostanza di utilizzare l’interpretazione classica, più cautelativa, per quei livelli che hanno mostrato dubbi sulla producibilità durante le prove di produzione (si veda il paragrafo 4-5 per i dettagli); le prove, infatti, hanno evidenziato per i livelli della serie superiore (15 e serie 14), qualche incertezza sulla producibilità di gas a causa delle basse permeabilità o scarsa carica dei livelli reservoir. Per i livelli della serie inferiore testasti (6c, 6d e 5), invece, le prove hanno confermato una buona erogabilità, che può essere assunta, con qualche rischio (P10), anche per il livello 8 e le serie di livelli 7 e 6.
Zones N/G Phi SW N/G Phi SW
Level 15 93.5% 11.6% 69.4% 54.0% 13.2% 60.2%
Level 14a l fa 56.2% 11.1% 62.6% 44.6% 13.8% 66.1%
Level 14beta 25.4% 9.9% 64.3% 50.6% 13.0% 70.1%
Level 14 ga mma 39.8% 8.6% 72.4% 51.3% 12.5% 68.0%
Level 14a 82.9% 11.6% 68.5% 51.9% 13.8% 58.1%
Level 14b 49.0% 9.8% 70.4% 51.1% 13.3% 59.3%
Level 14c 50.7% 8.8% 62.8% 49.1% 11.5% 65.2%
Level 14d 37.7% 8.6% 66.3% 50.9% 12.4% 63.2%
Level 13 31.9% 8.2% 65.8% 48.8% 12.7% 66.8%
Level 12 98.5% 15.4% 100.0% 49.1% 9.0% 60.3%
Level 11 4.7% 7.8% 62.1% 50.6% 13.1% 64.0%
Level 9a 49.7% 8.8% 100.0% 52.4% 12.7% 58.3%
Level 9b 70.2% 14.0% 100.0% 46.5% 13.0% 56.0%
Level 8 5.8% 9.5% 100.0% 43.8% 11.9% 65.9%
Level 7a 25.4% 10.3% 60.3% 50.4% 14.3% 52.4%
Level 7b 17.3% 8.0% 72.8% 48.7% 11.3% 61.2%
Level 7c 26.0% 7.8% 71.6% 41.7% 13.8% 51.5%
Level 7d 0.0% 0.0% 100.0% 53.7% 11.7% 63.5%
Level 7e 8.1% 7.9% 66.7% 53.4% 10.8% 64.6%
Level 6a 3.3% 7.3% 100.0% 50.4% 12.5% 61.5%
Level 6b 0.0% 0.0% 100.0% 47.1% 10.3% 71.4%
Level 6c 9.8% 7.7% 60.5% 48.7% 11.4% 61.7%
Level 6d 7.8% 8.1% 64.6% 49.9% 11.8% 62.7%
Level 5 40.9% 9.4% 56.6% 50.8% 13.7% 58.0%
Classica TLA
4.4.2 Contatti gas / acqua
Per quanto concerne la distribuzione dei fluidi diverse evidenze portano alla convinzione che l’intera struttura sia governata dalla faglia E-W tra le culminazioni Nord e Sud, e dalla sella in direzione NW, verso Conegliano.
In particolare, nel pozzo S. Andrea 1 dir ST, nel livello 15 è stato individuato un GWC in posizione più alta rispetto al top del 15 di Nervesa 1 e 1Dir, dove risulta comunque mineralizzato a gas. Anche il livello 12, pur essendo più alto, è risultato mineralizzato ad acqua. I livelli da 9 a 5 in S. Andrea, seppur più profondi, sono risultati mineralizzati a gas, eccetto il 9a e il 9b per i quali la sella di separazione tra la struttura di S. Andrea e quella a NW di Conegliano non consente l’accumulo di idrocarburi. Tali evidenze confermano che le due culminazioni di S.Andrea, a Nord, e di Nervesa, a Sud, presentano contatti gas-acqua diversi.
Per la definizione dei tre casi di GIIP (P90, P50 e P10), per ogni livello sono stati definiti un contatto minimo (GDT) ed uno massimo (spill point della struttura), a meno che ovviamente non sia stato riscontrato un GWC dall’analisi dei log del pozzo Sant’Andrea 1 dir ST.
Anche in questo caso, per tener fede ai risultati delle prove di produzione (paragrafo 4-5), per i livelli della serie superiore (da 15 a 11; il livello 12 è mineralizzato ad acqua) si assume che la mineralizzazione non si estenda oltre il GDT rilevato nel pozzo. I contatti minimo e massimo dunque coincidono.
Per quanto riguarda invece i livelli della serie inferiore, i dati di pressione riscontrati sui livellli 6c-6d-5 suggeriscono la presenza di una colonna di gas di circa 67 metri, che porta a posizionare i contatti in prossimità dello spill point. Per tutta la serie inferiore (livelli da 8 a 5) si è considerato quindi una colonna massima di gas di ampiezza decrescente con valori compresi tra 67 metri (Livello 5) e 0 metri (Livello 9, mineralizzato ad acqua).
Per i livelli 5, 6c e 6d inoltre i risultati dell’interpretazione delle prove confermano che in un raggio di 60 metri dal pozzo non sono evidenti barriere di permeabilità o contatti gas/acqua (allegato 8). Per questi livelli dunque il contatto minimo corrisponde ad una quota leggermente più bassa (circa 6 metri) del GDT.
In Figura 4-5: Top Livello 5 si riporta, a titolo esemplificativo, la distribuzione dei fluidi per il livello 5 secondo le ipotesi minima (GWC esteso a 60 metri dal pozzo) e massima (Spill point) e in Figura 4-9: Stima della capacità produttiva una sezione SO-NE che illustra tutta la serie mineralizzata.
Relazione Geologica finale
Pozzo Sant’Andrea 1 Dir
Figura 4-5: Top Livello 5
Contatto Minimo
Contatto Massimo
Figurra 4-6: contattti
Relazione Geologica finale
Pozzo Sant’Andrea 1 Dir
La
Tabella 4-3 riporta le quote dei contatti in pozzo (GDT o GWC, contatto minimo) e quelle stimate considerando la mineralizzazione estesa fino alla quota dello spill point di ciascun livello (contatto massimo).
Livello profondità tipo profondità tipo
15 1416.5 GWC 1416.5 GWC
14 Alpha 1450 GDT 1450 GDT
14 Beta 1477 GDT 1477 GDT
14 Gamma 1487 GDT 1487 GDT
14A 1518 GWC 1518 GWC
14B 1550.5 GWC 1550.5 GWC
14C 1593 GDT 1593 GDT
14D 1621 GDT 1621 GDT
13 1635 GDT 1635 GDT
12
11 1679 GDT 1679 GDT
9A 9B
8 1771 GDT 1791 Spill Point
7A 1781 GDT 1808 SpillPoint
7B 1804 GWC 1804 GWC
7C 1812 GDT 1857 SpillPoint
7D 1821 GDT 1868 SpillPoint
7E 1827 GDT 1878 SpillPoint
6A 1833 GDT 1883 SpillPoint
6B
6C 1859 GWC (post WT) 1907 SpillPoint
6D 1867 GWC (post WT) 1922 SpillPoint
5 1885 GWC (post WT) 1937 SpillPoint
Minimo Massimo
Water Water
shaly shaly
Water Water
Water Water
Livello profondità tipo profondità tipo
15 1416.5 GWC 1416.5 GWC
14 Alpha 1450 GDT 1450 GDT
14 Beta 1477 GDT 1477 GDT
14 Gamma 1487 GDT 1487 GDT
14A 1518 GWC 1518 GWC
14B 1550.5 GWC 1550.5 GWC
14C 1593 GDT 1593 GDT
14D 1621 GDT 1621 GDT
13 1635 GDT 1635 GDT
12
11 1679 GDT 1679 GDT
9A 9B
8 1771 GDT 1791 Spill Point
7A 1781 GDT 1808 SpillPoint
7B 1804 GWC 1804 GWC
7C 1812 GDT 1857 SpillPoint
7D 1821 GDT 1868 SpillPoint
7E 1827 GDT 1878 SpillPoint
6A 1833 GDT 1883 SpillPoint
6B
6C 1859 GWC (post WT) 1907 SpillPoint
6D 1867 GWC (post WT) 1922 SpillPoint
5 1885 GWC (post WT) 1937 SpillPoint
Minimo Massimo
Water Water
shaly shaly
Water Water
Water Water
Tabella 4-3: contatti
4.4.3 Calcolo degli idrocarburi originariamente in posto
Le precedenti valutazioni hanno portato alla definizione di tre casi probabilistici di gas in posto: P90, P50 e P10.
Per i livelli della serie superiore (15-11), è stato deciso di utilizzare solo la caratterizzazione petrofisica classica e un unico contatto (GWC o GDT definiti in pozzo); il calcolo dei tre casi di GIIP è stato quindi eseguito considerando l’1% (P90) del Bulk Volume stimato dal modello geologico, il 5% (P50) e il 15% (P10). La scelta di una percentuale minima dell’1% del Bulk Volume permette di ottenere per il livello 14a un GIIP di 330 Ksm3, valore estrapolato dalla curva P/Z ricavata per tale livello.
Per i livelli della serie inferiore (8-5, 9a e 9b sono mineralizzati ad acqua) è stata effettuata una stima probabilistica del GIIP campionando in modo uniforme il contatto tra il valore minimo e massimo e prendendo da tale distribuzione il 90°, il 50° e il 10° percentile.
I risultati ottenuti sono illustrati nelle Errore. L'origine riferimento non è stata trovata.,Errore. L'origine riferimento non è stata trovata. e Errore. L'origine riferimento non è stata trovata.. Si fa presente che i valori si riferiscono esclusivamente alla culminazione di Sant’Andrea per la quale si presenta l’istanza di concessione.
Tabella 4-4: GIIP – casi P90, P50 e P10 a confronto
4.5 Fluidi di giacimento
Il pozzo Sant’Andrea 1 dir ST è mineralizzato a gas metano e, dai campionamenti effettuati durante le prove di produzione, la composizione centesimale risulta essere la seguente:
Livelli P90 P50 p10
Seri e s uperi ore (15‐11) 1.6 6.8 19.6
Seri e i nferi ore (9‐5) 34.8 136.4 333.4
Totale 36.4 143.2 353.0
GIIP [*10^6 sm3]
Tabellla 4-5: Compposizione ga
Re
as
elazione Geoologica finalee S
Pozzo Sant’Andrea 11 Dir
4.6 Risultati delle prove di produzione
Tra il 25 agosto e il 2 settembre 2013 sono state eseguite le prove di produzione del pozzo Sant’Andrea 1 dir-ST. Sono state condotte 2 prove sui due completamenti principali, ciascuna con 2 periodi di erogazione (flow after flow) di 6 ore ciascuno fino a parametri erogativi stabilizzati e successiva build up finale di almeno 12 ore.
I test hanno permesso di verificare la mineralizzazione a gas metano (CH4 > 99% ) in una serie di livelli con portate e pressioni commerciali e stabilizzate. L’ interpretazione delle prove ha evidenziato uno spurgo dei completamenti efficace, danneggiamenti meccanici minimi e una permeabilità del giacimento bassa intorno a 1mD.
I risultati principali sono i seguenti:
1. Liv. 5-6C-6D completamento principale sulla string lunga. Buona erogabilità dei livelli con una Qg massima con duse ¼” pari a 47,000 Sm3/g di gas metano e una pressione flowing di testa di 75 bar. La pressione statica finale di giacimento pari a 220 bar risulta maggiore dell’ atteso e dimostra la presenza di una colonna mineralizzata importante.
2. Liv. 14a e 14b. completamento principale sulla string corta. Buona erogabilità dei livelli con una Qg massima con duse 3/16” pari a 30,400 Sm3/g di gas metano e pressione flowing alla testa di 53 bar.
La build up mostra pero’ una depletion di alcuni bar già a seguito della fase erogativa quindi denotando di essere in presenza di un serbatoio di ridotte dimensioni.
3. I clean-up sulle due selettive nei livelli 15 e 14C e 14D hanno dato evidenze di scarsa produttività e quindi lasciando incertezze sulla eventuale capacità erogativa di detti livelli o su un eventuale problematica di completamento (perforazioni non efficienti e difficoltà di clean-up della selettiva stessa). .
I risultati dell’interpretazione di queste prove sono riportati nella relazione allegata (Allegato 8): Interpretazione delle prove di produzione dei livelli 5-6d-6c, 14a-b-c-d e 15.
Nel successivo paragrafo si riportano i parametri desunti dall’analisi delle prove di produzione.
Relazione Geologica finale
Pozzo Sant’Andrea 1 Dir
4.7 Capacità produttiva della formazione
Dalla prova di produzione effettuata sui livelli 6c-6d-5, per un totale di 6.5m di intervalli sparati, e sui livelli 14a-14b, 11.5m di intervalli sparati, sono stati ricavati i seguenti risultati:
Tabella 4-6: Risultati delle prove di produzione
Entrambe le prove hanno confermato la mineralizzazione a gas nei livelli sparati.
Livelli 14a-14b
La pressione statica finale di giacimento è pari a 171.6 Kg/cm2.
In base all’analisi della derivata della pressione sul grafico diagnostico (Figura 4-7) non è possibile identificare chiaramente la stabilizzazione orizzontale indicativa di flusso radiale poiché i tempi di prova sono stati troppo brevi in relazione alle caratteristiche del livello testato.
Figura 4-7: Grafico diagnostico: andamento della pressione e della derivata in corrispondenza della risalita finale
Durante la prova il pozzo ha prodotto modesti quantitativi di acqua.
L’applicazione dell’equazione di bilancio materiale secondo il metodo p/z restituisce un volume di gas originariamente in posto compreso in un intervallo tra i 200 e i 300 KSm3 (Figura 4-8).
Livelli PHI [%] Sw [%] K [mD] S [ad]
14a‐14b 15 57 0.5 0
6c‐6d‐5 14 60 1 2
Figur
Livel La pr Sulla AOF eroga stima
Figur
Tali eroga
ra 4-8: Bilanc
lli 6c-6d-5 ressione stati a base dei dat di testa = azione esegu a del AOF di
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o con il cal umendo n=1
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1 Kg/cm2. vano i segue
n = 1 e C ativa nel graf
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esta pozzo;
ri:
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i dati
Relazione Geologica finale
Pozzo Sant’Andrea 1 Dir
Figura 4-10: Calcolo dell’equazione di testa pozzo
1 10 100 1,000 10,000 100,000
1,000 10,000 100,000
1 10 100 1,000 10,000 100,000
1,000 10,000 100,000
STHP^2-FTHP^2 [Kg/cm² a]
Q [Sm³/g]
1°-2°mis.
3°mis.
Eq.1°-2°
Eq.2°-3°
A.O.F.
)
( 2 2
*
FTHP n
STHP QC
EQUAZIONE DI FLUSSO DI TESTA POZZO
Campo: S.Andrea Prova: Sand Flow Test
Pozzo: SA-1dST1 Spari: …
Stringa: Data: 29-ago-13
THP Qg Qw BHP Dp
Kg/cm² a K Sm³/g m³/g Kg/cm² a %
STHP 187.0 0
1° Erogaz. 134.0 17.1 28.3%
2° Erogaz. 75.9 24. 59.4%
3° Erogaz. 76.0 47. 59.3%
Note: 3° erogaz. in accordo (Qg calcolata=29 K Sm³/g) ST HP da risalita di pressione di circa 4 ore sul pozzo L-39.
Parametri Equazione: (con 1° e 2° erog.) A.O.F.=
n = 1.00 C= 1.0 35 [K Sm³/g]
Erogabilità T esta Pozzo:
FTHP Qg Dp
Kg/cm² a K Sm³/g %
177.7 3 5%
168.3 7 10%
159.0 10 15%
149.6 13 20%
140.3 15 25%
5 Completamento
Il completamento consentirtà l’attività di sviluppo del giacimento di San’Andrea relativamente ai livelli 5-6c-6d e 14° colme pozzo di sviluppo.
5.1 Pozzo di sviluppo
Il pozzo è stato completato in doppio, con tubino da 2”3/8. I livelli completati e i relativi spari sono riportati nella seguente tabella:
Tabella 5-1: Livelli completati e profondità spari
String Livello Top Spari (MD) Bottom Spari (MD) Spessore
1610.5 1613 2.5
1615.5 1617.5 2
1716 1719 3
1720 1721.5 1.5
1722.5 1724 1.5
1725.5 1726.5 1
1747 1748 1
1749 1750.5 1.5
1751.5 1752.5 1
1754.5 1755.5 1
1792.5 1793.5 1
1797 1798 1
1799 1800 1
1806.5 1808 1.5
1817.5 1820 2.5
1821.5 1825.5 4
1826.5 1828.5 2
6C 2082 2083 1
6D 2093 2094 1
2106 2108.5 2.5
2109 2111 2
Principale Lunga Selettiva Corta
Selettiva Lunga Principale Corta
15
14A
14B
14C
14D
5
Relazione Geologica finale
Pozzo Sant’Andrea 1 Dir
Il giacimento sarà messo in produzione a seguito di Concessione di Produzione rilasciata dal Ministero per lo Sviluppo Economico previa procedura di VIA di competenza regionale
5.2 Log di pozzo
I log di pozzo sono stati consegnati ad ARPA e Provincia di Treviso non appena resisi disponibili in formato digitale data la grande dimensione dei documenti.
5.3 Monitoraggi
I monitoraggi eseguiti sono stati consegnati ad ARPA e Provincia di Treviso non appena concluse le operazioni.