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Regol@mento per l’affidamento familiare dei minori

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Academic year: 2022

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Comune di Spoleto

Direzione Istruzione Coesione Sociale Salute e Sport

Regol@mento per

l’affidamento familiare dei minori

Il “Regolamento per l’affidamento familiare dei minori” è stato adottato dal

Consiglio Comunale con la deliberazione n° 107 del 22 ottobre 2008.

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Regolamento per

l’affidamento familiare dei minori

Il “Regolamento per l’affidamento familiare dei minori” è stato adottato dal Consiglio Comunale con la deliberazione n° 107 del 22 ottobre 2008.

Il 4 marzo 2009 si è proceduto ad un coordinamento formale del testo. Il testo coordinato è stato redatto e pubblicato a cura della segreteria generale - nell’ambito dell’attività di rilevazione e catalogazione degli atti normativi comunali - al solo fine di agevolare la leggibilità dell’opera secondo criteri uniformi di redazione valevoli per tutti gli atti normativi dell’ente. Restano invariati il valore e l'efficacia degli atti deliberativi che hanno adottato e modificato le norme regolamentari.

L’UFFICIO COORDINAMENTO NORMATIVO Il vice segretario generale

Dott. Vincenzo RUSSO

Articolo 1 - Principi ispiratori ... 4

Articolo 2 - Riferimenti normativi ... 4

Articolo 3 - Definizione... 5

Articolo 4 - Finalità... 5

Articolo 5 - Obiettivi ... 5

Articolo 6 - Collocazione funzionale e gestione... 5

Articolo 7 - Competenze ... 5

Articolo 8 - Modalità dell’Affido... 6

Articolo 9 - Doveri della famiglia affidataria... 6

Articolo 10 - Doveri della famiglia d'origine ... 6

Articolo 11 – Durata e termine dell’Affidamento Familiare ... 7

Articolo 12 – Assicurazione ... 7

Articolo 13 - Contributi per le famiglie affidatarie... 7

Articolo 14 – Entrata in vigore... 7

PROCEDURE AFFIDO... 8

Accoglienza della proposta... 8

Valutazione congiunta della proposta ... 8

Individuazione della famiglia o persona affidataria... 8

Formulazione progetto affido ... 8

Verifiche e monitoraggio ... 8

Competenze del servizio sociale territoriale... 9

Competenze dell’equipe affido territoriale... 9

Competenze dell’amministrazione locale... 9

(3)

. . .

Relazione a cura dell’assistente sociale proponente l’affido ... 10

Progetto di affido familiare ... 12

Verifiche e monitoraggio del progetto affido... 14

Scheda conoscitiva della famiglia/persona affidataria... 15

(4)

Articolo 2 - Riferimenti normativi

. . .

1. I Comuni degli Ambiti Territoriali 6.8.9 della Regione Umbria, in ottemperanza all’attuale normativa e nell’attuazione degli indirizzi di politica sociale statale e regionale:

Articolo 1 - Principi ispiratori

a) garantiscono al minore protezione, tutela e diritti ed in particolare quello che è il diritto essenziale del minore: quale il diritto all’educazione “nell’ambito della propria famiglia” (legge n°

184/83, articolo 1);

b) individua quale primo compito istituzionale quello di sostenere, con la propria azione, la famiglia e, qualora questa sia temporaneamente in difficoltà, quello di provvedere ad assicurare al minore cura ed educazione per il tempo necessario alla famiglia di origine di ristabilirsi e recuperare le sue funzioni genitoriali;

c) promuovono e sostengono l’affidamento familiare, riconoscendo l’alto valore di solidarietà e di crescita civile e sociale della Comunità.

2. Il Comune di Foligno (Capofila dell’Ambito Territoriale n° 8), il Comune di Spoleto (capofila dell’Ambito Territoriale n° 9), il Comune di Norcia (Capofila dell’Ambito Territoriale n° 6) e l’ASL n° 3 della Regione Umbria, hanno realizzato un protocollo d’intesa in materia di “Adozione nazionale ed internazionale” e di “Affidamento familiare”, nel rispetto degli indirizzi regionali e della deliberazione di giunta regionale n° 547/2001, ed hanno istituito un Servizio Affido Interambito, Il suddetto Servizio è costituito da un’ Équipe territoriale formata da Assistenti Sociali degli Ambiti Territoriali n° 6, 8, 9 e da Psicologi della ASL n° 3. L’Equipe è coordinata dal Comune di Foligno, individuato come Ente responsabile del Servizio. Il Servizio è impegnato ad incrementare i livelli di tutela dei minori e delle famiglie, nella duplice funzione di aumentare l’efficienza del sistema e di rispondere ai nuovi bisogni di accoglienza, sia alla gestione integrata delle competenze previste, in accordo con la ASL n° 3 per l’individuazione di strumenti, procedure e protocolli operativi, all’interno della rete dei servizi socio- sanitari del territorio ed in collaborazione con l’autorità giudiziaria minorile (Giudice Tutelare e Tribunale dei Minorenni) .

1. Il presente regolamento è adottato ai sensi di:

a) la legge 4 maggio 1983 n° 184 “disciplina dell’adozione e dell’affidamento dei minori”;

b) la legge 31 dicembre 1998 n° 476 “ratifica ed esecuzione della convenzione per la tutela dei minori e la cooperazione in materia di adozione internazionale” sottoscritta all’Aja il 29 maggio 1983;

c) la legge n° 328/2000 “legge quadro per la realizzazione del sistema integrato di interventi e servizi sociali”;

d) la legge 28 marzo 2001 n° 149 “modifiche alla legge 184/83 nonché al titolo ottavo del libro I° del codice civile”;

e) il decreto legislativo 151/2001 “testo unico delle disposizioni in materia di tutela e sostegno della maternità e della paternità a norma dell’articolo 15 della legge 53/2000”;

f) la legge regionale 3/97 del Piano Sociale Regionale 2000-2002;

g) le DD.GG.RR. n° 324/2001 e n° 547/2001 con le quali sono stati adottati i Protocolli organizzativo, metodologico e operativo in materia di adozioni internazionali, nazionali e affidamento familiare;

h) la D.G.C. n° 55 del 4 febbraio 2002 con la quale si è aderito al Protocollo organizzativo, metodologico e operativo in materia di adozioni internazionali, nazionali e affidamento familiare;

i) la D.G.C. n° 45 del 9 febbraio 2004 con la quale è stato istituito il Protocollo d’Intesa tra il Comune di Foligno Capofila per l’Ambito territoriale n° 8, il Comune di Spoleto Ambito territoriale n° 9 e il Comune di Norcia Ambito territoriale n° 6, al fine di realizzare una Équipe multidisciplinare Interambito in materia di affidamento familiare, tutela dei minori a rischio, prevenzione dell’abbandono.

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. .

l) la D.D. n° 1606 del 28 ottobre 2004 “Costituzione dell’équipe operativa territoriale inter

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Ambito (Foligno, Spoleto, Norcia) per l’affido familiare ai sensi delle DD.GG.RR. nn° 324/2001 e 547/2001”.

Articolo 3 - Definizione

1. Il presente Regolamento disciplina le procedure, il funzionamento ed i compiti del Servizio di Affidamento Familiare, messo in atto dai Comuni dell’Interambito Territoriale (Ambiti Territoriali 6, 8, 9) della Regione Umbria, dimensione territoriale dell’ASL n° 3. Il Comune di Foligno viene individuato come Ente responsabile del Servizio.

Articolo 4 - Finalità

1. Lo scopo generale dell’Affidamento Familiare è di garantire al minore, temporaneamente privo di un ambiente familiare idoneo, il diritto di crescere all’interno di un nucleo familiare, nelle condizioni migliori per un sano sviluppo psico-fisico, in alternativa ad un ricovero in istituto o in altra struttura comunitaria. L’Affidamento Familiare è un intervento di norma temporaneo e prevede il collocamento presso una famiglia o persona affidataria ritenuta in grado di provvedere alla cura, al mantenimento all'educazione, all’istruzione del minore affidato.

Articolo 5 - Obiettivi

1. Gli obiettivi generali da perseguire sono: il ricongiungimento del minore con il proprio nucleo familiare, la rimozione delle cause o degli ostacoli che ne hanno determinato l’allontanamento, una valida e significativa alternativa all’istituzionalizzazione.

2. Inoltre gli Enti Locali si propongomo la diffusione della cultura dell’affidamento familiare nelle comunità territoriali, attraverso iniziative di pubblicizzazione e di sensibilizzazione dell’opinione mirate al reperimento di risorse e alla realizzazione di una banca delle famiglie affidatarie, alle quali vanno assicurate informazione, formazione e sostegno.

Articolo 6 - Collocazione funzionale e gestione

1. Ogni Amministrazione Comunale realizza l’affidamento familiare su intervento del servizio sociale territoriale e/o dell’Ufficio di Cittadinanza e attraverso l’attività stabile e continuativa dell’Équipe Affido Interambito, istituita, nel rispetto della deliberazione di G.R. n° 547/2001, che prevede la costituzione di un Servizio Affido ed Adozioni, articolato in diverse équipes.

2. Il Servizio di Affidamento Familiare è gestito dall’Équipe Affidi secondo le modalità operative previste nel Protocollo d’intesa tra il Comune di Foligno, il Comune di Spoleto e il Comune di Norcia, rispettivamente Comuni Capofila degli Ambiti territoriali n° 8, 9, 6. La sede dell’Equipe Affidi interambito è situata presso l’Area Diritti di Cittadinanza del comune di Foligno. L’Equipe affido articola la propria attività territoriale su tre sedi operative in corrispondenza dei rispettivi ambiti: per l’ambito territoriale n° 8 a Foligno, per l’ambito territoriale e Spoleto e per l’ambito territoriale n° 6 a Norcia.

Articolo 7 - Competenze 1. Il Servizio Sociale territorialmente competente provvede:

a) a documentare la situazione di pericolo o di pregiudizio riguardante il minore predisponendo una relazione approfondita all'equipe affido. (allegato sub. A);

b) ad elaborare un Progetto di Affidamento familiare in collaborazione con l’equipe Affidi (allegato sub B);

c) ad elaborare progetti di sostegno psico-sociale a favore del minore e della sua famiglia d'origine anche attraverso l'intervento dei servizi di secondo livello;

d) a disporre l’affidamento, mediante gli opportuni percorsi amministrativi, previsti dalla legge e richiamati all'articolo 5 del presente regolamento;

e) a riferire al Giudice Tutelare o al Tribunale per i Minorenni ( a seconda del tipo di provvedimento) del luogo in cui il minore si trova, ogni evento di particolare rilevanza.

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2. L’Équipe Affidi provvede:

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a) alla sensibilizzazione ed alla promozione dell’istituto dell’Affido Familiare, anche in collaborazione con le realtà dell'associazionismo e del volontariato;

b) alla realizzazione ed aggiornamento di una banca dati delle famiglie e dei singoli disponibili all’affido;

c) alla conoscenza, informazione ed alla formazione degli affidatari;

d) agli abbinamenti tra gli affidatari ed il minore;

e) all’individuazione del Progetto di Affidamento familiare in collaborazione con il Servizio Sociale proponente (Allegato sub B);

f) a sostenere e monitorare il Progetto di Affidamento familiare predisposto; (allegato sub c) g) al sostegno individuale e di gruppo delle famiglie affidatarie;

h) predispone, per gli operatori, spazi per l'autoformazione, la riflessione, l'approfondimento delle esperienze in atto e della metodologia di lavoro.

Articolo 8 - Modalità dell’Affido

1. Affido Consensuale - Qualora il percorso dell’Affidamento venga condiviso anche dalla famiglia d’origine (o da coloro i quali esercitano la potestà genitoriale), questi viene disposto dal Servizio Sociale locale sentito anche il minore di anni 12 (e se opportuno anche di età inferiore), e reso esecutivo dal Giudice Tutelare.

2. Affido Giudiziario - Laddove venga a mancare il consenso dei genitori (o di coloro che esercitano la potestà genitoriale), l’affidamento viene proposto dal Servizio Sociale locale e reso esecutivo dal provvedimento del Tribunale per i Minorenni. I suddetti organi saranno periodicamente aggiornati sull’andamento del programma all’interno del quale devono essere necessariamente indicati tempi e modi dell’esercizio dei poteri riconosciuti agli affidatari, modalità e frequenza degli incontri con la famiglia d’origine, data presumibile della durata dell’affido.

3. Affido a regime residenziale (tempo pieno) - Il minore vive stabilmente con la famiglia affidataria con rientri e contatti con la famiglia d’origine sulla base del Progetto di Affidamento Familiare.

4. Affido diurno (tempo parziale) - Il minore necessita del sostegno di un altro nucleo familiare solo per qualche ora al giorno, per il fine settimana, per le vacanze, per periodi brevissimi in situazione di emergenza.

Articolo 9 - Doveri della famiglia affidataria 1. La famiglia affidataria si impegna a :

a) accogliere presso di sé il minore e provvedere al suo mantenimento alla cura educazione e istruzione assumendo le necessarie attenzioni psicologiche, affettive e materiali ;

b) seguire le indicazioni stabilite dall’autorità affidante, mantenendo i contatti con gli operatori ed informandoli di ogni difficoltà insorgente;

c) assicurare la massima discrezione circa la situazione del minore in affido e della famiglia d’origine;

d) agevolare i rapporti tra il minore e i suoi genitori;

e) accettare le disposizioni del presente regolamento;

f) partecipare agli incontri di sostegno e formazione.

Articolo 10 - Doveri della famiglia d'origine 1. La famiglia d'origine si impegna a :

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. .

a) rispettare le modalità degli incontri con il minore, previamente concordate con gli

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operatori, nel rispetto delle esigenze del minore e/o delle eventuali prescrizioni dell’autorità giudiziaria;

b) favorire il rientro del minore in famiglia in sintonia con il progetto del servizio affidante;

c) seguire il progetto di sostegno psico-sociale predisposto dal servizio sociale territoriale in collaborazione con i servizi di secondo livello;

d) accettare le disposizioni del presente regolamento;

e) compartecipare alle spese relative alle necessità quotidiane del minore, secondo la valutazione del servizio sociale di riferimento ed in base alle modalità previste nel progetto individualizzato di affido.

Articolo 11 – Durata e termine dell’Affidamento Familiare

1. L’affidamento familiare ha durata temporanea, non può superare i due anni ed è prorogabile dal Tribunale per i Minorenni, qualora la cessazione rechi pregiudizio al minore.

2. L’affidamento familiare cessa qualora siano venute meno le condizioni che lo hanno determinato e comunque quando la prosecuzione di esso crei pregiudizio al minore, con provvedimento della stessa autorità che lo ha predisposto.

Articolo 12 – Assicurazione

1. Ogni singola amministrazione comunale, che ha in carico il minore, provvede a stipulare la polizza assicurativa idonea a coprire i rischi da infortuni o da danni subiti o provocati dai minori in affidamento.

Articolo 13 - Contributi per le famiglie affidatarie

1. Per l'affidamento familiare, come previsto dalla legge 184/83, viene erogato, da parte dell’amministrazione comunale che ha in carico la tutela del minore, un contributo economico nelle seguenti misure e compatibilmente nelle risorse stanziate nel bilancio di previsione annuale di ciascun comune:

a) fino ad una quota pari ad € 400,00 mensili per affido eterofamiliare, a regime residenziale;

b) € 10,00 giornaliere per affido diurno o part-time.

2. Per le famiglie affidatarie sono, altresì, previsti contributi “una tantum” per far fronte a documentate spese straordinarie a favore del minore.

3. Per le famiglie affidatarie che siano parenti del minore, tenuti per legge al mantenimento, la concessione del contributo è subordinata all'esistenza di una situazione economica disagiata facendo riferimento ai singoli regolamenti comunali.

Articolo 14 – Entrata in vigore

1. Il presente regolamento entra in vigore dal momento della piena esecutività della relativa deliberazione. Gli importi dei contributi di cui all’articolo 13 entreranno in vigore dal 1 gennaio 2009.

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. PROCEDURE AFFIDO

Accoglienza della proposta - Scheda servizio sociale proponente l’affido

- Scheda progetto affido con impegno della famiglia di origine ed affidataria - Scheda monitoraggio e verifiche

- Scheda conoscitiva della famiglia/persona affidataria

Il servizio sociale del territorio (l’assistente sociale individualmente o in collaborazione con altre figure –gruppo sul caso-) propone l’ipotesi di affido all’équipe territoriale, compilando apposita modulistica che verrà distribuita per agevolare la presentazione ed esposizione del caso.

L’equipe territoriale affidi incontrerà in tempi brevi, il Servizio sociale proponente l’affido.

Per le situazioni di particolare rilevanza, l’équipe territoriale si confronterà con l’équipe interambito.

Valutazione congiunta della proposta

Se l’équipe territoriale, congiuntamente al Servizio Sociale proponente valuta non l’ipotesi del progetto di affido, il caso esce dalla competenza del gruppo affido con eventuali indicazioni per altri interventi.

Se la proposta viene valutata appropriata l’équipe territoriale, in collaborazione con gli operatori che hanno segnalato il caso, approfondiranno gli elementi a disposizione:

a) analisi della situazione di crisi della famiglia;

b) eventuale grado di recupero;

c) condizione esistenziale e psicologica del bambino, valutazione delle opportunità o meno di inserimento presso un nucleo alternativo a quello di origine;

d) incontri con eventuali operatori di 2° livello che seguono il caso, per la costruzione del progetto di affido familiare.

Individuazione della famiglia o persona affidataria

La scelta del nucleo affidatario ritenuto in possesso dei requisiti adatti per quella specifica situazione, e quindi l’abbinamento, verrà effettuata dall’équipe affido territoriale (compresa l’assistente sociale del caso), se necessario con il coinvolgimento dell’équipe interambito.

La coppia individuata verrà nuovamente contattata dall’équipe affido per verificarne la disponibilità all’avvio del progetto con quel minore.

Formulazione progetto affido

Effettuato l’abbinamento tra minore e nucleo affidatario, l’équipe affido territoriale (compresa l’assistente sociale del caso) procederà con la formalizzazione del programma di affido a seconda del tipo di affidamento(giudiziale/consensuale) la convocazione della famiglia affidataria, la presentazione del caso, tempi e modalità di incontro tra famiglia di origine, minore e famiglia affidataria.

Nell’attuazione del progetto di affido, tutti i soggetti coinvolti verranno accompagnati con attenzione, ed in particolare il minore.

Verifiche e monitoraggio

Periodicamente verranno effettuate delle verifiche sull’andamento del progetto elaborato dall’équipe affido in collaborazione con l’assistente sociale del caso, con eventuali altri operatori coinvolti, a cadenza mensile, indicativamente, ma a seconda di eventuali ostacoli durante il percorso.

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. . .

Competenze del servizio sociale territoriale

Individua le potenziali situazioni familiari che presentano fattori di rischio psico-sociale per il minore.

Predispone la segnalazione al gruppo affido circostanziata, fornendo tutti gli utili elementi del caso .

Collabora con l’équipe territoriale per l’elaborazione del progetto affido, costituisce il punto di riferimento per la famiglia di origine, segue e garantisce lo svolgimento del programma di recupero elaborato, al fine di modificare quei fattori che hanno determinato l’allontanamento del minore dal nucleo, anche in collaborazione con i servizi specialistici del territorio.

Partecipa regolarmente all’interno dell’équipe affido alle verifiche e agli aggiornamenti concordati per il monitoraggio della situazione.

Dispone l’affido (consensuale o giudiziario) dandone comunicazione all’autorità giudiziaria che provvederà a renderlo esecutivo, attraverso apposita relazione del progetto elaborato con l’équipe territoriale.

Competenze dell’equipe affido territoriale

Elabora insieme ai servizi sociali territoriali che hanno segnalato il caso, il progetto di affido valutato appropriato alle difficoltà e risorse evidenziate dal minore e dalla famiglia.

Effettua, all’interno del programma condiviso, un intervento di sostegno per la famiglia affidataria.

Verifica e revisiona periodicamente il progetto elaborato.

Conosce le famiglie disponibili all’affido attraverso colloqui psico-sociali, (visite domiciliari), al fine di accertare le caratteristiche del nucleo familiare, i suoi bisogni e le sue risorse.

Garantisce alle famiglie l’informazione e la formazione attraverso incontri individuali e/o di gruppo.

Organizza incontri con i soggetti presenti sul territorio per sensibilizzare, informare l’istituto e la cultura dell’affido.

Competenze dell’amministrazione locale

L’affidamento familiare è disposto dai servizi sociali del comune che ha in carico la tutela del minore in collaborazione con l’équipe affido attraverso l’inoltro all’autorità giudiziaria del progetto elaborato (Giudice Tutelare o Tribunale per i minorenni).

Stipula l’assicurazione RCT a favore del minore; eroga il contributo economico a favore del nucleo affidatario secondo quanto previsto dal regolamento.

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. . .

Relazione a cura dell’assistente sociale proponente l’affido Denominazione del servizio:

Assistente Sociale:

Dati anagrafici del minore/i notizie sulla composizione della famiglia di origine

Nome: Cognome:

nato/a il A

Residente a Via

Tel.

Scuola frequentata:

Pediatra:

Note.

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. .

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Situazione giuridica del minore e provvedimenti dell’autorità giudiziaria _________________________________________________________________________

Notizie sulla storia del bambino (con chi è vissuto dalla nascita ad oggi, …)

_________________________________________________________________________

Altre figure adulte significative per il minore e la sua famiglia

__________________________________________________________________________

Caratteristiche e problematiche del minore(i)

(Riportare anche consulenze e/o trattamenti in atto da parte di servizi per l’infanzia e l’età evolutiva della ASL3 Umbria; gli operatori dell’équipe affido dell’ambito di riferimento concorderanno inoltre, con il servizio inviante, l’eventualità di attivare servizi specialistici per l’approfondimento della conoscenza del minore(i))

__________________________________________________________________________

Caratteristiche e problematiche dei genitori naturali (e/o famiglia/e) del minore(i)

(Riportare anche consulenze e/o trattamenti in atto del DSM e/o del SERT della ASL3 Umbria;

gli operatori dell’équipe affido, concorderanno inoltre con il servizio inviante, l’opportunità e le modalità di attivare contatti diretti con i suddetti servizi, per approfondire la situazione in merito alla valutazione dei tempi previsti per il recupero delle capacità genitoriali).

__________________________________________________________________________

__________________________________________________________________________

Interventi sul nucleo di origine

Motivi che hanno determinato l’ipotesi dell’affido (in alternativa o in aggiunta ad altri interventi)

__________________________________________________________________________

Ipotesi relative all’eventuale tipologia di affido (consensuale o giudiziale; full time o part-time; …)

__________________________________________________________________________

Prognosi relativa al recupero della famiglia di origine

__________________________________________________________________________

Previsione in merito alla durata dell’affidamento

__________________________________________________________________________

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. . .

Progetto di affido familiare

NOME: ... COGNOME:... ..

NATO/A IL: ... A:...

FIGLIO DI:...

RESIDENTE A : ...VIA:...

... TEL:...

SCUOLA FREQUENTATA : ...

PEDIATRA :...

NOME: ... COGNOME:... ..

NATO/A IL: ... A:...

FIGLIO DI:...

RESIDENTE A : ...VIA

... TEL...

SCUOLA FREQUENTATA : ...

PEDIATRA :...

TIPOLOGIA DI AFFIDAMENTO:

Consensuale ( con Decreto ... ) Giudiziale ( con Decreto ...) tempo pieno tempo parziale diurno

altro...

(13)

. .

OPERATORI:

.

...

OBIETTIVI DA RAGGIUNGERE PER I MINORI:

...

OBIETTIVI DA RAGGIUNGERE PER LA FAMIGLIA DI ORIGINE:

...

DURATA PREVISTA:

...

MODALITA' DI SVOLGIMENTO:

...

MODALITA' DI RAPPORTI CON LA FAMIGLIA DI ORIGINE:

………..

INTERVENTI PREVISTI A FAVORE DEI MINORI:

...

Figura di Riferimento ………...

FAMIGLIA DI ORIGINE

...

Figura di Riferimento...

FAMIGLIA AFFIDATARIA

...

Figura di Riferimento ...

(14)

. . .

Verifiche e monitoraggio del progetto affido

Minore/i:

OPERATORI EQUIPE AFFIDO (INCLUSA ASSISTENTE SOCIALE TERRITORIALE) ED EVENTUALI PERATORI CHE HANNO CONTATTI CON I GENITORI NATURALI E/O IL MINORE/I AFFIDATO/I

DATA INCONTRO, OPERATORI PRESENTI, SINTESI DELL’INCONTRO

__________________________________________________________________________

OPERATORI EQUIPE AFFIDO E FAMIGLIA AFFIDATARIA DATA INCONTRO, OPERATORI PRESETI, SINTESI DELL’INCONTRO

__________________________________________________________________________

OPERATORI EQUIPE TERRITORIALE AFFIDO

DATA INCONTRO, OPERATORI PRESETI, SINTESI DELL’INCONTRO

__________________________________________________________________________

EQUIPE AFFIDO TERRITORIALE, FAMIGLIA DI ORIGINE E AFFIDATARIA

(DATA INCONTRO, PRESENTI DELLA FAMIGLIA AFFIDATARIA E DI QUELLA DI ORIGINE, OPERATORI DELL’EQUIPE PRESETI, SINTESI DELL’INCONTRO)

__________________________________________________________________________

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. . .

Scheda conoscitiva della famiglia/persona affidataria

Cognome _________________________________ Nome ___________________________

Cognome _________________________________ Nome ___________________________

Indirizzo ___________________________________________________________________

Città ______________________________________________ Prov. ___________________

Tel. _________________________________ Cell. ________________________________

Altro recapito utile ___________________________________________________________

FIGLI: Numero ____________

Nome Età

_________________________________________ ___________________

_________________________________________ ___________________

_________________________________________ ___________________

Altri componenti del nucleo familiare

______________________________________________ ________________________

______________________________________________ ________________________

OPERATORI CHE HANNO CONDOTTO GLI INCONTRI DI VALUTAZIONE Assistente Sociale ___________________________________

Psicologo __________________________________________

SEDE

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. .

Esperienze precedenti di affido

.

si no (specificare periodo ed esiti)

_________________________________________________________________________________

_________________________________________________________________________________

Domanda di adozione in corso si no Figli adottivi si no Disponibilità ad accogliere più minori si no

Disponibilità ad accogliere 2 o più fratelli contemporaneamente si no

Disponibilità ad accogliere minori extracomunitari si no

Disponibilità ad accogliere minori portatori di handicap si no

Preferenze per fasce d’età: 0-3 3-6 6-12 oltre 12

Preferenze per il sesso si no M F

TIPOLOGIA DI AFFIDO A tempo pieno A tempo parziale

diurno week-end vacanze emergenze Altro _____________________________________________________________________

__________________________________________________________________________

DISPONIBILITA’ A PARTECIPARE A:

Incontri periodici con operatori dell’ équipe affido si no Incontri di gruppo di famiglie affidatarie si no

Incontri con la famiglia di origine si no

Disponibilità ad essere inserito/i nell’elenco delle famiglie disponibili all’affido di questo territorio

si no

Firma affidatario/i _______________________________________________________

(17)

. . .

SINTESI DEI COLLOQUI DI CONOSCENZA CON LA FAMIGLIA AFFIDATARIA

ATTEGGIAMENTO DELLA COPPIA NEI CONFRONTI DELL’AFFIDO (motivazioni, aspettative,considerazioni, fantasie)

CARATTERISTICHE DELLA FAMIGLIA E STORIA FAMILIARE

(famiglia di origine, percorso scolastico e lavorativo, episodi critici e significativi del vissuto personale, conoscenza reciproca, matrimonio e cambiamenti nella vita coniugale, distribuzione dei ruoli e delle funzioni, interessi ed eventi critici)

GENITORIALITA’

(affettività, capacità di riconoscimento dell’identità del bambino,precedenti esperienze educative, tolleranza alla separazione, flessibilità, rigidità)

APERTURA ALL’ESTERNO

(parenti, amici, vita sociale, partecipazione a gruppi, associazioni…) CONDIZIONE ABITATIVA

(tipo di abitazione -appartamento, casa unifamiliare, plurifamiliare, altro-, locazione dell’abitazione – centro, periferia, campagna- )

NOTE

________________________________________________________________

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