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APPARATO DIGERENTE. Piccolo intestino Pancreas. Rumine. Retto. Pancreas. Cieco. fegat o. Retto Esofago. Omaso. Esofago. Stomaco Duodeno.

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(1)

APPARATO DIGERENTE

Esofago Rumine

Omaso

Reticolo Abomaso Pancreas

fegat o cistifelle

a Cieco

Piccolo intestino

Grosso intestino

Retto

Esofago

Stomaco

fegat o

Pancreas

Duodeno

piccolo intestino (digiuno, ileo)

Cieco

Colo n

Retto

(2)

Digestione

• E’ il processo che, tramite processi meccanici e

biochimici (enzimi digestivi) scompone le molecole dei composti assunti in molecole “semplici”, sufficientemente piccole da passare attraverso le mucose del tubo digerente ed entrare nel circolo sanguigno (linfatico) dell’organismo, per poter essere da esso utilizzate (metabolismo)

• Può essere operata da enzimi prodotti dall’animale

(“digestione” vera e propria), o da enzimi prodotti da microrganismi che vivono in simbiosi (“fermentazione”

digestiva)

• Differisce profondamente a seconda del “tipo” di animale:

• – Monogastrici carnivori

• – Monogastrici onnivori

• – Monogastrici erbivori

• – Poligastrici o Ruminanti

(3)

Digestione

• monogastrici carnivori : (canidi, felini...) digestione quasi esclusivamente enzimatica. L’intestino è lungo 3-4 volte il loro corpo

• monogastrici onnivori ( suidi, uomo) digestione prevalentemente enzimatica anche se nell’intestino

crasso avvengono dei processi fermentativi microbici di una certa entità. L’intestino è lungo 5 volte il loro corpo

• monogastrici erbivori (equidi, conigli) I processi fermentativi microbici sono di notevole entità ma si realizzano nel cieco e nel colon dopo l’attacco

enzimatico in sede gastrica e intestinale L’intestino è lungo 8- 12 volte il loro corpo

• poligastrici erbivori ( bovini, caprini, ovini, camelidi) Intenso processo di fermentazione microbico , nei

prestomaci, prima di sottostare all’attività degli enzimi digestivi dell’abomaso e dell’intestino. L’intestino è lungo 10-20 volte il loro corpo

(4)

MONOGASTRICI ERBIVORI

• Simbiosi mutualistica (post gastrica)

• Cieco-colon: (modesta capienza)

– modesti tempi di ritenzione

• Ciecotrofia (cunicoli)

• Selettività

• Aumento fibra e dimensioni particelle: aumento transito aumento ingestione

• “sacrificano efficienza digestiva aumentando

l’ingestione”

(5)

il sistema digestivo

• L’apparato digerente è composto dal canale alimentare, dalla dentatura e dalle ghiandole annesse, si suddivide in:

• un tratto ingestivo (bocca, faringe esofago),

• un tratto digestivo (stomaco, gran parte dell’intestino)

• un tratto espulsivo (parte finale dell’intestino)

• La lunghezza dell’intestino è maggiore di quella del corpo ed è correlata al regime alimentare: lungo negli erbivori (8-20x), più corto nei carnivori (3-4x), intermedio negli onnivori (5x)

(6)

il sistema digestivo

(7)

Apparato digerente monogastrici (suino)

Esofago

Stomaco

fegato Pancreas

Duodeno

piccolo intestino (digiuno, ileo)

Cieco

Colon Retto

(8)

Apparato digerente poligastrici (bovino)

Esofago Rumine

Omaso

Reticolo Abomaso

Pancreas

fegato cistifellea Cieco

Piccolo intestino

Grosso intestino

Retto

(9)

Bocca

• prensione degli alimenti, – Solidi -liquidi

• masticazione, -ruminazione- riduzione della dimensione delle particelle che facilita l’attacco

degli enzimi e del microrganismi

• produzione di saliva

• formazione del bolo alimentare

(10)

Prensione degli alimenti

• Bovino: la lingua rugosa è prensile, con la quale prende l’alimento e lo porta sotto i molari, se si tratta di fieno, mentre al pascolo, avvolge con la lingua il foraggio e lo porta fra gli incisivi inferiori ed il cuscinetto dentale e con brusco movimento in avanti della testa lo trancia, le labbra scarsamente mobili non partecipano attivamente

.

• Ovini e Caprini: hanno delle labbra più mobili, il superiore coadiuva notevolmente l’azione della lingua, nell’assunzione del cibo

• Cavallo: ha labbra estremamente mobili e utilizza gli incisivi per tagliare l'erba.

• Suino: utilizza il grugno per scavare e il labbro inferiore per portare l'alimento entro la bocca.

(11)

Masticazione

• Questo processo, eminentemente meccanico , ha lo scopo di:

• sminuzzare e triturare l’alimento

• aumentarne la superficie

• facilitare l’azione idrolizzante degli enzimi.

• Alla masticazione si accompagna sempre una profusa secrezione salivare che contribuisce al rammollimento del cibo, all’estrazione di

sostanze solubili nell’acqua, alla formazione del

bolo e alla sua lubrificazione

(12)

SALIVA

• La saliva svolge importanti funzioni:

• Imbibizione delle sostanze alimentare che favorisce il trituramento

• Lubrificazione, inumidimento e protezione della mucosa della cavità orale

• Solubilizzazione sostanze sapide capaci di stimolare le papille gustative

• Scissione dell’amido per azione della ptialina (onnivori)

• Contribuzione al mantenimento dell’equilibrio idrico del corpo

La saliva al pari di altri secreti ( gh. salivari) contiene pure un fattore capace di dissolvere i batteri (lisozima)

• In bufali, cani e gatti è un fattore della termoregolazione.

• Nei Ruminanti neutralizza l’acidità che tende a stabilirsi nel rumine in particolare, e nei prestomaci in genere, (avendo un pH 8,1), prevenendo così il meteorismo

(13)

Produzione di saliva

• Bovino: 100-190 litri

• Pecora: 6-16 litri

• Suino: 15-18 litri (alim. con cereali) 3-10 litri (alim. liquida)

• La saliva è un liquido incolore, contenente piccoli

quantitativi di elettroliti, proteine (mucine) e, nel maiale, ptialina, il resto è acqua (99%).

• Sostanza secca: 1-1.4%

• Ceneri: 0.7-1.5 %

• Maggiori componenti: Na, P, CO3

• Minori componenti: Cl, K, Ca, Mg, N, S, proteine, urea.

(14)

La masticazione

• viene effettuata con i denti ed è

particolarmente accurata negli erbivori monogastrici.

• Nei ruminanti, al contrario, la masticazione che fa seguito alla prensione dell’alimento

(masticazione primaria) è piuttosto sommaria, con il solo compito di formare un grossolano bolo che viene deglutito e convogliato nel

rumine, a questa farà seguito la masticazione mericica lunga ed accurata.

(15)

Deglutizione

• Gli alimenti ingeriti, una volta impastati con la saliva e masticati, prendono il nome di bolo, esso viene sospinto da movimenti della lingua verso la faringe dove ha luogo l’atto della

deglutizione

• Giunto nell’esofago il bolo viene sospinto, da movimenti della muscolatura, in direzione dello stomaco ove dopo aver subito un attacco

enzimatico assume il nome di chimo.

(16)

STOMACO

• monogastrici: uno stomaco funzionale

– l’esofago si continua con lo stomaco, da cui è

separato tramite il

cardias; lo stomaco si continua con l’intestino tenue da cui è separato tramite il piloro

– Lo stomaco si mostra come un sacco

caratterizzato da due curvature di diversa ampiezza, inoltre sono evidenti tre porzioni:

dorsale – fondo -, ventrale corpo -, e la porzione pilorica

(17)

STOMACO

• poligastrici: più scompartimenti intercomunicanti rumine reticolo, omaso abomaso

– La loro capacità è molto diversa risultando

elevata nel rumine (120- 200 l), paragonabile

negli altri stomaci (8-20 l) del bovino

(18)

Lo stomaco

• 4 funzioni base:

1. Serbatoio per conservare gli alimenti per un breve periodo

2. Digestione chimica ed enzimatica degli alimenti

3. Azione meccanica potente per la liquefazione del cibo ingerito(chimo) condizione essenziale per l’attività del piccolo intestino

4. Rilascio controllato del materiale

nell’intestino (pompa peristaltica)

(19)

SUCCO GASTRICO

• Il succo gastrico è una secrezione prodotta dalla mucosa interna dello stomaco contenente muco, sali, acqua, enzimi digestivi (Pepsina, rennina, lipasi) e acido cloridrico, oltre al cosiddetto fattore intrinseco, (che favorisce l'assorbimento della vitamina B12)

• Funzioni:

• Digestiva per le proteine con i Pepsinogeni ed HCl

• Germicida per la sua forte acidità

• Diluente per il suo volume rende isotonico il chimo

• Antianemico per il fattore intrinseco che permette l’assorbimento della vit. B12 nell’ileo.

(20)

SUCCO GASTRICO

• L’acido cloridrico nello

stomaco adempie a funzioni diverse:

• - Agisce da batteriostatico sui germi eventualmente introdotti con l’alimento ed impedisce i processi putrefattivi.

• - Denatura le proteine e le rende strutturalmente più

idonee all’attacco degli enzimi proteolitici

• Attiva i pepsinogeni presenti nel succo gastrico trasformandoli in pepsine

• - Crea condizioni di pH ( 1 - 2,5 ) ottimali per

l’azione di questi enzimi.

(21)

SUCCO GASTRICO

• Pepsine e Pepsinogeni

• Le pepsine sono delle proteasi secrete dalle cellule principali come zimogeni inattivi

(pepsinogeno), vengono attivati dall’acidità a pepsine attive

• Sono delle Endopeptidasi ( pH ottimale 2 ) che idrolizzano il legame peptidico CO-NH esistente tra aminoacidi aromatici ( fenil-alanina, tirosina) con altri aminoacidi alifatici o ciclici.

• Le protamine , le mucine , le cheratine non sono

attaccate dalle pepsine.

(22)

SUCCO GASTRICO

• Rennina o Chimosina

• Nel succo gastrico del vitello, agnello, capretto e, sembra, nel maiale è stato messo in evidenza un enzima proteolitico che agisce determinando, in presenza di ioni Ca++, la precipitazione della Caseina , proteina del latte, sotto forma di

paracaseinato di Calcio .

• Ha un pH ottimale intorno a 6; anch’essa è

secreta come proenzima e viene attivata

dall’HCl.

(23)

SUCCO GASTRICO

• Lipasi Gastrica

• Ha il pH ottimale < 6 . Esercita la sua azione lipolitica

solo sui grassi naturalmente emulsionati , quali quelli del latte e delle uova; inizia l’idrolisi dei Trigliceridi

preparando i grassi all’attacco del complesso lipasi- colipasi del duodeno.

• Mucosostanze

• Sono macromolecole costituite da glicoproteine -

mucopolissaccaridi mucoproteine che formano un gel

• Hanno la funzione di proteggere la mucosa dello stomaco.

• Fattore Intrinseco

• È una mucoproteina che lega la Vit. B 12 in un

complesso non dializzabile e la protegge nell’intestino fini all’ileo dove può esser assorbita come tale.

(24)

BARRIERA MUCOSA GASTRICA

• L’HCl e la pepsina sono potenzialmente capaci di danneggiare la mucosa gastrica.

• Il meccanismo di difesa è attuato con la formazione di una barriera composta da due componenti:

• Strutturale dovuta all’organizzazione dell’epitelio della mucosa gastrica con le membrane citoplasmatiche delle cellule gastriche ben serrate tra di loro con le giunzioni strette.

• Funzionale dovuta alla secrezione di mucine e di HCO3-

(25)

RUMINANTI

(BOVINI, OVINI CAPRINI, CERVIDI E BOVIDI SELVATICI…)

• Simbiosi mutualistica con microrganismi (m.o.)

• Prestomaci:

– elevata capienza (prima dell’abomaso) – elevati tempi di ritenzione

• Masticazione mericica

• Attività selettiva

• Produzione di AGV, proteine, vitamine

(26)

Tratto digerente– Bovini

(27)
(28)

Intestino

• L’intestino si distingue in:

• intestino tenue (duodeno, digiuno, ileo)

• intestino crasso (cieco, colon e retto).

• Nel tenue si completano i processi digestivi, grazie agli enzimi del succo pancreatico ed enterico, in parte

favoriti dalla presenza della bile.

• Le sostanze alimentari e batteriche provenienti dallo stomaco vengono scomposte nei principi nutritivi che sono assorbiti attraverso la mucosa intestinale.

• Un’ulteriore trasformazione del materiale presente

avviene nell’intestino crasso ad opera di microrganismi.

• Si ha anche un importante assorbimento di acqua e di alcuni minerali.

(29)

DIGESTIONE INTESTINALE

• Dopo che la digestione gastrica si è completata il chimo acido arriva all’intestino con le proteine solo in parte

digerite (ma denaturate) i glucidi appena intaccati ed i lipidi praticamente intatti.

• Nell’intestino tenue, il chimo viene a contatto con il succo pancreatico ed enterico, la bile e altri secreti intestinali che, per prima cosa provvedono a

tamponarlo a pH 7 e poi lo modificano in molecole più semplici e potenzialmente assimilabili (digestione

intestinale),

• negli erbivori il processo di digestione si completa nell’intestino crasso a spese di materiale non ancora aggredito

(30)

Intestino tenue

Le funzioni dell’intestino tenue sono:

• Digestiva: Completa la digestione iniziata nella bocca e nello stomaco

• Assorbente: Attiva il passaggio nel sangue e nella linfa dei prodotti della digestione e di altre sostanze ingerite (acqua, sali minerali, vitamine)

• Motoria : Causa il mescolamento del contenuto e il suo progressivo spostamento in senso

aborale.

• Endocrina : Secerne ormoni che regolano le

funzione dell’apparato digerente .

(31)

Il succo enterico

• Acqua (con una funzione di diluizione del chimo e di veicolazione)

• Muco (azione protettiva)

• Immunoglobuline (IgA, azione di protezione per agenti fisici o batterici)

• -HCO3 (azione tampone)

• Enzimi enterici (azione digestiva):

– peptidasi enteriche – saccarasi

– maltasi

– isomaltasi – lattasi

– lipasi

• Sono prodotti dall'orletto a spazzola della cellule

epiteliali, che sfaldandosi, riversano nel succo enterico gli enzimi.

(32)

Il succo pancreatico

Il succo pancreatico contiene :

• Acqua

• Bicarbonati e cloruri (pH superiore a 8 nei Bovini)

• Enzimi:

• Proteolitici: tripsinogeno, chimotripsinogeno, procarbossipeptidasi, aminopeptidasi,

ribonucleasi, elastasi, collagenasi

• Glicolitici: maltasi, saccarasi, amilasi

• Lipasi,

• i prodotti di questa attività sono costituiti da

dipeptidi, amminoacidi, disaccaridi, nucleotidi,

monogliceridi, acidi grassi, glicerolo, ecc

(33)

FUNZIONI DEL FEGATO

(34)

Il Fegato

Funzioni del fegato:

• Digestiva con la produzione della bile abbiamo l’emulsione dei grassi, l’assorbimento dei

monogliceridi degli AG a catena lunga e delle vitamine liosolubili.

• Metabolismo

– Glucidico:

Glicogeno, Insulina, Glucagone

– Lipidico:

Colesterolo, Fosfolipidi, NEFA

– Proteico:

Albumina, Alfa e beta globuline,

• Deposito

• Detossificazione

(35)

La cistifellea

• La cistifellea costituisce un serbatoio della bile accolto sulla faccia viscerale del fegato e

collegato a questo

• La cistifellea rappresenta un serbatoio di bile nei momenti di mancato utilizzo,

• la concentrazione di alcune componenti della bile può variare al suo interno (ad es.

diminuzione di bicarbonati) e l’acqua può

venire riassorbita

(36)

BILE

• La bile secreta dal fegato contiene,

• acqua,

• sali inorganici (bicarbonati, cloruro di Na e di K) pH = 8

• acidi biliari (ad es. acido colico)

pigmenti biliari (ad es. la bilirubina e biloverdina)

• Tracce di colesterolo lecitina e proteine

Gli acidi biliari taurocolico e glicocolico sono coinvolti

• nella digestione dei lipidi dal momento che agiscono come emulsionanti preparando l’aggressione da parte delle lipasi,

nell’assorbimento dei lipidi creando complessi sali biliari-lipidi che vengono assorbiti dall’intestino

(37)
(38)

Assorbimento intestinale

• L’intestino tenue rappresenta il sito più importante dell’assorbimento intestinale,

• questa funzione è esaltata dalla presenza dei villi

intestinali, estroflessioni della mucosa e dei microvilli degli enterociti.

• Le sostanze assimilabili vengono assorbite dagli enterociti, rilasciate nell’interstizio dove prendono

• la via ematica, penetrando nei vasi sanguigni

(amminoacidi, zuccheri), e i prodotti della digestione arrivano al fegato tramite la vena porta;

• via linfatica penetrando nel chilifero (ad es. acidi grassi e colesterolo) la linfa viene immessa nel sistema venoso

(39)

Assorbimento intestinale

• I processi di assorbimento possono basarsi su meccanismi di

• diffusione (ad es. monosi),

• trasporto attivo (la maggior parte delle molecole)

• endocitosi (ad es. trigliceridi e

immunoglobuline)

(40)

DIGESTIONE ED

ASSORBIMENTO NEL CRASSO

• L’INTESTINO CRASSO, da un punto di vista della

digestione e dell’assorbimento, ha scarso interesse in quanto presiede al consolidamento ed all’espulsone delle feci avendo come prevalente funzione quella di assorbire H2O.

• Solo negli Erbivori monogastrici e negli onnivori il

CIECO e/o il GROSSO COLON acquistano significato particolare in quanto sede di processi digestivi della CELLULOSA

• .

(41)
(42)
(43)

Grande intestino

• Nel cavallo nel grosso intestino le fermentazioni microbica è piuttosto

intensa, ma i microrganismi che attuano i processi fermentativi non vengono

utilizzati attraverso la digestione del succo gastrico ed enterico come nei

ruminanti, gli AGV prodotti vengono

assorbiti dalla mucosa del crasso, ma

giocano un ruolo metabolico minore .

(44)

Grande intestino Ciecotrofia

• Nel coniglio le fermentazioni degli alimenti fibrosi

avvengono nel cieco e nel colon, che consente di poter disporre non solo di AGV per il metabolismo energetico, ma di arricchire di materiale fermentato una imponente schiera di microrganismi che può utilizzare come fonte proteica della sua razione.

• Ciò e possibile per l’attivatà motoria del crasso che

separa a livello del cieco il materiale solido da quello più colliquato, lo convoglia rapidamente al retto, questo

materiale fecale soffice non conformato in scibale viene reintrodotto in bocca dal coniglio che può così utilizzarlo come una supplementazione proteica e anche un

apporto di vitamine idrosolubili

(45)

FECI

• Le scorie alimentari non digerite vengono espulse con le feci, assieme alle spoglie dei microrganismi e a cellule di sfaldameto degli epiteli, dopo un periodo di

stazionamento nell’intestino crasso dove

avviene un parziale riassorbimento idrico.

(46)

SD- Avicoli

Esofago

Gozzo

Proventricolo

Ventriglio Fegato Cistifellea

Cieco

Cloaca

Grosso intestino Piccolo intestino

(digiuno, ileo) Pancreas

Duodeno

(47)

Organi specializzati degli avicoli

 Becco

No labbra, denti, e masticazione.

 Gozzo

Estroflessione dell’esofago con funzione di immagazzinamento del cibo consumato.

Gli alimenti sono inumiditi e ammorbiditi (scarsa o nulla attività digestiva).

Organi del SD

– Monogastrici –

(48)

Organi specializzati dei polli

(continua)

 Proventicolo

Stomaco ghiandolare nel quale agiscono i primi succhi digestivi.

 Ventriglio o stomaco muscolare

Organo muscolare usato per rompere e sminuzzare il cibo.

Può contenere grit (piccole pietre) ingerite dall’animale.

Organi del SD

– Monogastrici –

(49)

Organi specializzati dei polli

(continua)

 Cloaca

Camera nella quale terminano il digerente, l’apparato urinario e quello riproduttivo.

Quando il materiale fecale è escreto, le pliche cloacali si ripiegano sull’ano permettendo la fuoruscita dell’apertura del retto e chiudendo il tratto riproduttivo.

Organi del SD

– Monogastrici –

(50)

Proventricolo

Ventricolo Gozzo

Cloaca

(51)

Processi Digestivi - Monogastrici

Proteine Grassi Amido

Bocca

STOMACO

PICCOLO INTESTINO

Peptidi

proteasi

Amino acidi

peptidasi

Acidi grassi

Sali biliari lipasi

Maltosio

amilasi

Glucosio

amilasi maltasi

= principale sito di assorbimento

(52)

Sistema digerente- Cavallo

Esofago Stomaco

Duodeno Piccolo

Intestino Cieco

Grande colon Piccolo

colon

Retto

(53)

Organi del sistema digerente

– Fermentori o pseudo ruminanti –

 Bocca, esofago, stomaco, fegato, pancreas, cistifellea, e piccolo intestino presentano

caratteristiche simili a quelli dei monogastrici

 Grosso intestino

Rappresenta l’organo che differenzia i monogastrici dei fermentatori intestinali

Il grosso intestino è eccezionalmente largo e

complesso paragonato a quello dei ruminanti e dei monogastrici.

(54)

 Il grosso intestino dei fermentatori intestinali è paragonabile al rumine dei poligastrici.

Grande, anaerobica camera di fermentazione

La microflora digerisce i carboidrati strutturali

(cellulosa, emicellulosa) i carboidrati solubili che

sfuggono alla digestione nel piccolo intestino in AGV.

Gli AGV sono assorbiti dal grande intestino e utilizzati dall’animale.

La proteina microbica prodotta nel grande intestino è distrutta (molto limitato è l’assorbimento ).

Organi del sistema digerente

– Fermentori o pseudo ruminanti –

(55)

Comportamento alimentare del coniglio

 Il coniglio è un erbivoro monogastrico

 Appartiene all’ordine dei lagomorfi, ma è anche un roditore

 Caratteristica principale è la ciecotrofia

(emissione e reingestione di particolari escreta, chiamati ciecotrofi o feci molli. Il coniglio, pertanto, effettua 2 tipi di pasti: a base di alimento e di ciecotrofi)

 Effettua numerosi pasti al giorno (30-40)

 Il coniglio può consumare una grande

varietà di alimenti e può adattarsi a situazioni alimentari molto diverse

55

(56)

Ciecotrofia

 La particolarità digestiva dei lagomorfi si fonda sul doppio funzionamento del colon prossimale

regolato dal ciclo luminoso nictemerale

 Il coniglio produce due tipi di feci: un tipo duro e uno molle chiamato ciecotrofo;

 Il ciecotrofo viene ingerito direttamente dall’ano

secondo un ritmo ben preciso: in condizione di luce naturale (ore 6.00-18.00) e alimentazione ad

libitum, la ciecotrofia inizia al mattino tra le 4 e le 6 e si protrae fino alle ore 14;

 In caso di alimentazione controllata la ciecotrofia avviene circa 6-8 ore dopo l’inizio del pasto.

56

(57)
(58)

Feci e ciecotrofo

(59)

Ingestione del ciecotrofo

(60)
(61)

Meccanismi che regolano la ciecotrofia

 Sulla formazione del ciecotrofo intervengono la motilità del cieco, della regione ileocecale e del

colon e i processi di assorbimento e secrezione che si svolgono nel cieco e nel colon;

 Anche il surrene e la concentrazione di AGV nel cieco intervengono sulla formazione del ciecotrofo;

 Durante la formazione del ciecotrofo

 la peristalsi diminuisce,

 aumenta la concentrazione di AGV nel cieco,

 si riduce la concentrazione di aldosterone nel sangue che comporta minore riassorbimento di sodio e acqua.

61

(62)

Formazione del ciecotrofo

 Quando i digesta

attraversano il colon alla fine della nottata o

all’inizio della mattinata, la progressione è lenta ed essi vengono circondati da muco assumendo la forma di agglomerati di piccoli granuli mucosi denominati ciecotrofi

62

(63)

Formazione delle feci dure

 Durante la formazione delle feci, i digesta nel colon subiscono una doppia peristalsi in direzioni opposte

 La parte liquida e le piccole particelle (<0.01 mm) ed elementi solubili vengono inviati verso la periferia del lume intestinale e fatti risalire verso il cieco.

 Nello stesso tempo le particelle più grossolane (>

0,3 mm) sono mantenute nella parte centrale del

lume intestinale per essere poi evacuate sotto forma di feci dure.

 Feci dure e ciecotrofo presentano composizione chimica sensibilmente diversa.

63

(64)

Composizione chimica di feci dure e ciecotrofo

Feci Ciecotrofo

Sostanza secca, % 58.9 29.3

Protidi grezzi, % s.s. 10.7 29.3

Lipidi, % s.s. 2.7 2.2

Cellulosa, % s.s. 51.1 28.5

Ceneri, % s.s. 5.2 7.9

Estrattivi inazotati, % s.s. 30.2 29.5

64

(65)

Processi Digestivi – Fermentatori

Proteine Grassi Amido

BOCCA

STOMACO

PICCOLO INTESTINO

GRANDE INTESTINO

Peptidi

proteasi

Amino acidi

peptidasi

Acidi grassi

Sali biliari lipasi

Maltosio

amilasi

Glucosio

amilasi maltasi

Cellulosa Emicellulosa

AGV

= azione microbica = sito di assorbimento principale AGV

(66)

In conclusione

 Ci sono tre tipi base di SD negli animali da allevamento.

Monogastrici

Ruminanti (fermentori craniali)

Pseudo ruminanti (fermentori caudali)

 Il tipo di sistema digerente influenza

gli alimenti che gli animali possono

effettivamente utilizzare.

(67)

Confronto tra sistemi digestivi

Funzione Monogastrici Ruminanti Fermentori

intestinali Digestione ed utilizzo

energetico della cellulosa

Molto limitata

(grosso intestino)

Si

(rumine/reticolo)

Si

(grosso intestino)

Utilizzo diretto degli zuccheri alimentari

Si

(assorbito come glucosio)

No

(fermentato a AGV)

Si

(assorbito come glucosio)

Utilizzo diretto della proteina alimentare

Si Limitato

(la maggior parte convertita in proteina microbica)

Si

Utilizzo diretto dei grassi

Si Parziale

(in parte utilizzati dai microrganismi ruminali)

Si

Utilizzo della proteina microbica

No Si

(60-80% degli AA dai batteri)

No

(68)

Grandezza del tratto digerente

Ovini/Caprini Bovini Suini Cavalli

Rumine 20-40 l 200-230 l ---- ----

Reticulo 1.4 l 10 – 15 l ---- ----

Omaso 1 l 4 -8 l ---- ----

Abomaso 1.4 l 10 -15 l ---- ----

Stomaco ---- ---- 8 l 8-11 l

Piccolo intestino 10 l 65 – 68 l 10 l 45-56 l

Lunghezza del

piccolo intestino 25-28 m 40 m 18 m 21 m

Grande intestino 6 l 40 l 12 l 110-135 l

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