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(1)

Il riconoscimento del Il riconoscimento del disturbo specifico di disturbo specifico di

apprendimento apprendimento

Il riconoscimento del Il riconoscimento del disturbo specifico di disturbo specifico di

apprendimento apprendimento

nel corso del ciclo scolastico nel corso del ciclo scolastico

(2)

Durante il corso della scuola il disturbo specifico si manifesta con caratteristiche diverse a seconda della fase evolutiva che il ragazzo attraversa.

Ciò determina la necessità di diversificare la qualità e la quantità degli interventi necessari nella scuola affinchè siano date al ragazzo le possibilità di

accedere ai contenuti curricolari nonostante la sua disabilità in ogni momento del suo percorso

scolastico.

(3)

Risulta pertanto fondamentale per i docenti conoscere le caratteristiche

cliniche e comportamentali che tali

disturbi possono assumere nel tempo

(4)

Negli anni successivi della scuola media e superiore le sue possibilità di intervento diretto si riducono lasciando grosso spazio alla scuola che dovrebbe rendersi sempre più protagonista della gestione del percorso di crescita di questi ragazzi, facendosi

carico di aumentare le competenze e le

iniziative per una didattica diversificata

che contempli modalità di insegnamento

adeguate alle caratteristiche evolutive di

questo disturbo.

(5)

Presa in carico DSA

Famiglia

Servizio

Specialistico

Scuola

Bambino

(6)

Eziopatogenesi

Perché la presa in carico clinica

• Secondo il modello neuropsicologico la dislessia evolutiva e tutti i DSA sono da considerarsi delle disabilità congenite che accompagnano la vita del soggetto con espressività variabile in base agli stimoli ricevuti e alla gravità della forma stessa (G. Stella)

• Nonostante ciò i più recenti studi hanno peraltro

dimostrato che un precoce, intensivo e specifico

trattamento riabilitativo neuropsicologico basato

su una corretta diagnosi, è in grado di indurre

un significativo miglioramento delle disabilità ed

un importante riduzione delle conseguenze nel

75% dei casi.

(7)

L’intervento deve avvenire più

precocemente possibile ed essere strutturato su un profilo funzionale neuropsicologico ottenuto attraverso rigorosi e standardizzati criteri

diagnostici: il suo ritardo od una sua inadeguata strutturazione

pregiudicano la qualità del recupero

delle abilità e causano la comparsa di

problematiche emotive

(8)

Questo tipo di trattamento e riabilitazione dovrebbe rientrare fra le competenze e

attività dei Servizi di N.P.I. e Psicologia

dell’Età Evolutiva del Territorio che, dotati delle figure professionali di riferimento

(Neuropsichiatri Infantili, psicologi, logopedisti) possono fornire dei team

multidisciplinari in grado di valutarne le

cause e gli aspetti clinico-funzionali più

significativi e di rispondere con adeguati

interventi ambulatoriali, scolastici, e di

supporto alle famiglie.

(9)

Diagnosi 1

Risulta evidente che lo studio clinico e neuropsicologico dei DSA richiede l’applicazione di protocolli ben codificati e standardizzati che comportano la verifica delle funzioni implicate

• Lo studio neurologico e neurofisiopatologico per

l’esclusione e/o l’individuazione di patologie neurologiche maggiori, psichiatriche, sistemiche, neurosensoriali

periferiche o di ritardi mentali.

• Lo studio delle funzioni neurofisiologiche valutabili strumentalmente (EEG, PE), lo studio neuroradiologico morfofunzionale del SN (Tac, RMN, RNMF, EGM…..) che possono essere coinvolte nel disturbo in oggetto.

• Lo studio neuropsicologico delle funzioni cognitive in toto, quali appunto QI, funzionalità del linguaggio, funzioni

mnesiche, attentive, prassiche, ecc.al fine di tracciare un

ben preciso profilo neuropsicologico del paziente.

(10)

Diagnosi

• Il DA viene diagnosticato quando le acquisizione misurate attraverso test standardizzati risultano significativamente inferiori a quanto prevedibile per l’età, al livello di intelligenza e alla esperienza scolastica del bambino.

• Inoltre, debbono interferire significativamente con le acquisizioni scolastiche o con le attività giornaliere che richiedono questa capacità.

• Questi scolari hanno una percentuale di fallimento

scolastico di 1,5 volte rispetto alla media (DSM-

IV)

(11)

Trattamento

• I modelli riabilitativi neuropsicologici si basano sul profilo funzionale e lavorano sul potenziamento

delle abilità residue allo scopo di creare strategie suppletive e vicarianti della funzione

compromessa.

• In particolare, nei disturbi di lettura occupano un grosso spazio i programmi di recupero basati

sull’incremento dell’automatizzazione dell’accesso sublessicale, attraverso l’uso di programmi

computerizzati

• Ed un lavoro sulle competenze metafonologiche, abilità linguistiche, ortografiche, visuo-percettive differentemente graduate all’interno di progetti riabilitativi pianificati in base all’espressività

clinica del disturbo nelle differenti fasi evolutive

(12)

Modello operativo

Secondo il modello operativo adottato, l’equipe di neuropsicologia nella presa in carico di un singolo paziente

suddivide la propria attività tra la diagnosi, progettazione e la

realizzazione di training riabilitativi sui disturbi dell’apprendimento,

applicando un protocollo che prevede:

(13)

Fase di presa in carico 1

• Una presa in carico neuropsicologica si attua

subito dopo la fase diagnostica per tutti i bambini che abbiano una diagnosi positiva di DSA per i

quali è prevista anche un intervento riabilitativo specifico.

• Essa comporta le attività di follow up clinico del bambino con periodiche valutazioni, sostegno della famiglia, formazione e consulenza scuola.

• Per le caratteristiche di cronicità e di evolutività dei Disturbi dell’ Apprendimento tali prese in

carico prevedono una durata media di 3 anni per i DSA medio –lievi, mentre per i Disturbi dell’

Apprendimento più gravi, possono durare tutto il

periodo scolastico, fino all’inserimento lavorativo

(14)

Fase di presa in carico 2

Fase di presa in carico riabilitativa, che comporta a seconda dell’età e del tipo di disturbo uno di questi alternativi interventi:

Presa in carico del bambino

• 1 seduta settimanale di logopedia per cicli da un minimo di 6 mesi a 2 anni;

• 1 seduta settimanale di trattamento

neuropsicologico per cicli da sei mesi a un anno con neuropsicologa;

• 1 seduta di gruppo alla settimana per riabilitazione (di massimo 5 bambini), con psicologhe e/o

psicopedagogiste per recupero disturbi del calcolo/scrittura

• Interventi su problematiche emotivo-relazionali

associati

(15)

Fase di presa in carico 3

Presa in carico famiglia

• Seduta di counseling ai genitori (minimo).

• 1 incontro mensile di gruppo di sostegno familiare

• Sedute di formazione tutor e supervisione per esecuzione allenamento intensivo

domiciliare

Presa in carico scuola

• 2/3 consulenze individuali ai docenti

(16)

Scuola Materna Premesse intervento

La maggior parte dei ricercatori afferma che i DSA sono più facili da prevenire che da recuperare

All’interno della presa in carico dei DSA l’intervento alla s. materna ha un ruolo principale il lavoro di prevenzione

La sfumata espressività del disturbo alla s. materna tende a non far considerare primario il problema .

Per cui gli interventi risultano ancora scarsi.

(17)

Scuola materna

Indicatori di rischio del Disturbo

Riscontrabili all’ultimo anno

• Ritardo acquisizioni linguistiche (disturbi specifici di linguaggio di gravità variabile)

• Ritardo competenze metafonologiche

• Ritardo acquisizioni prassiche

• Ritardo competenze grafico- rappresentative

• Capacità narrative

(18)

Scuola materna Intervento 1

• Lavoro indiretto sugli insegnanti di formazione e

informazione sulle caratteristiche del disturbo in generale (Definire gli indicatori di rischio più significativi)

e sulle attività di recupero.

• Screening per la prevenzione sulla popolazione

Conduce all’individuazione dei casi a rischio con INVIO AL SERVIZIO

(19)

Scuola materna Intervento 2

Presa in carico diretta del bambino

• Valutazione del problema e inquadramento diagnostico in base alla gravità e al profilo

• Intervento di riabilitazione diretta individuale su consapevolezza fonologica

• DSL

• Prerequisiti lettura-scrittura

• Intervento scuola per piccoli gruppi a (consapevolezza fonologia, comprensione sintattica, abilità narrative….)

Informazione della famiglia, rassicurazione riguardo alle

problematiche emerse, sottolineare il significato preventivo dell’intervento, condivisione obiettivi

OBIETTIVO: Riduzione della prevalenza dei DSA

(20)

Primo Ciclo

Difficoltà specifiche

• Difficoltà Competenze metafonologiche

• Difficoltà transcodifica suono-segno in sequenza

• Difficoltà di integrazione strategie fonologiche e lessicali

• Scarso controllo del testo durante il

compito di lettura

(21)

Primo Ciclo

Intervento diretto

La valutazione diagnostica traccia un profilo

funzionale delle capacità del bambino e del livello di sviluppo nella lettura e nella scrittura

Il progetto riabilitativo si imposta in base al livello e lavora sulle seguenti componenti:

• Competenze metafonologiche

• Correttezza e velocità di lettura (materiale cartaceo e software)

• Competenze ortografiche

• Discriminazione visiva e memoria spaziale

(22)

Primo ciclo

Intervento indiretto

• Coinvolgimento della scuola

insegnando modalità didattiche mirate

• Gruppi di recupero per il

raggiungimento degli obiettivi di

livello

(23)

Primo Ciclo

Presa in carico indiretta

Scuola

Consulenze agli insegnanti :

• Sulle caratteristiche del disturbo

• Strategie pedagogiche per ridurne gli effetti

• Sugli aspetti emotivo-relazionali correlati nel bambino

• Rapporti coi compagni

• Collaborazione con la famiglia

(24)

1°ciclo

Risultati attesi

• Riduzione della prevalenza del disturbo

• Riduzione della gravità del disturbo

(25)

Evoluzione caratteriste del Disturbo

• Il problema iniziale è costituito dagli errori e lentezza nella lettura.

• Dopo il primo ciclo gli errori tendono a diminuire e permane la lentezza nella lettura ed esecutiva e si evidenziano le

difficoltà di comprensione e stesura di un testo.

• Accentuazione delle problematiche sociali e comportamenti reattivi (isolamento o

oppositivo/provocatorio).

(26)

2° ciclo

Difficoltà emergenti

• Difficoltà di automatizzazione

• Interferenza dei processi di transcodifica nell’accesso al significato

• Persistenza degli errori

• Difficoltà nella produzione scritta

(27)

Secondo ciclo 1) Intervento lettura e

scrittura

Dalla 3° elementare l’ intervento riabilitativo èn mirato prevalentemente all’automatizzazione della lettura conutilizzo software per il

riconoscimento rapido

unità sub-lessicale e lessicale e si struttura:

• 1 Seduta ambulatoriale settimanale o

quindicinale (con frequenza stabilità in base alla gravità e al profilo)

• Associata a esercitazione intensiva

domiciliare (circa 5 giorni alla settimana)

• Durata del ciclo 4-6 mesi (ripetuti in 1-2 anni)

(28)

Intervento sulla lettura

• I più recenti lavori di differenti Autori (Tressoldi, Iozzino) sembrano riconoscere la maggiore efficacia nel recupero della lettura a

• Trattamenti mirati sull’automatizzazione del riconoscimento lessicale e sub-lessicale,

• con l’utilizzo di software specifici la (modificazione di tempo, lunghezza, complessità e frequenza della somministrazione dello stimolo)

• per cicli brevi di 4 mesi, e ravvicinati

• eseguiti intensivamente 5 giorni alla settimana associati a

• 1 seduta riabilitativa ogni 15/30 gg,

• Tali trattamenti sembrano ottenere miglioramenti, in 4 mesi, pari a quelli raggiunti naturalmente in 1 anno

• Ogni ciclo di trattamento ottiene 1 cambiamento della stessa entità del precedente

• Tra i trattamenti non vi è perdita

(29)

2° ciclo

2)Intervento sulle problematiche associate

Comprensione del testo:

• nei casi più gravi intervento diretto con lavoro sulle singole aree (vedi De Beni, Pazzaglia)

• Nei casi medio-lievi intervento indiretto attraverso la scuola con piccoli gruppi

Produzioni del testo:

• Intervento indiretto attraverso la scuola Matematica

• Intervento piccoli gruppi (integrazioni programmi

“Intelligenza numerica”, Biancardi….) Ortografia:

• Gruppetti riabilitativi

• Lavoro attribuzione e autoefficacia

(30)

2 ciclo

Presa in carico scuola 1

• L’ intervento di consulenza con la scuola riveste una grande valenza preventiva e terapeutica nei confronti di queste problematiche.:

• Bisogna comunicare alle insegnanti la percezione delmondo iterno del del bambino del vissuto di sofferenza e di confusione di fronte al suo insuccesso.

• Spiegare la natura del disturbo o e la sua persistenza nonostante:

• L’impegno del bambino

• L’impegno della famiglia

• La motivazione

• Le sollecitazioni

• Le punizioni

• I premi

Spiegare che la strada per superare questo problema è un’altra:

Conoscerlo- accettarlo- superare le difficoltà insieme

(31)

2° ciclo

Presa in carico indiretta-Scuola 2

-Lavoro di supporto e valorizzazione del ruolo dell’insegnante e creazione di un’alleanza a favore del ragazzo

-Motivazione al cambiamento di alcuni convincimenti pedagogici classici:

• Cambiamento delle strategie didattiche,

• L’adozione di strategie e di strumenti e facilitanti e dispensativi consentiranno al ragazzo di fare esperieze di successo reale in classe nelle differenti discipline.

• L’Aumento dell’auto stima motiverà il ragazzo ad più assertivo ed a mettersi maggiormente in gioco nella classe.

- Individuare modalità di valorizzazione dei punti di forza cognitivi e attitudinali

- Indicare modalità per aumantare la solidarieta in classe e il rapporto coi compagni

- Creare delle sinergie di lavoro con la famiglia e favorire la

permanenza di un dialogo –confronto nel corso dell’anno scolastico

(32)

2° ciclo

Presa in carico indiretta-Scuola 3

• Programma di Formazione collettiva ai docenti sui DSA (Corsi di formazione)

• Interventi di consulenza per sviluppare progetto di intervento individualizzato sul ragazzo basato sul :

Profilo funzionale Profilo psico emotivo Età e classe

• Sviluppo strategie pedagogiche mirate

• strategie facilitanti

• Strumenti dispensativi e compensativi in base al tipo e alla gravità di disabilità)

• Intervento preventivo e consulenza aspetti psicopatologici

• Intervento mediazione per collaborazione scuola e famiglia

1

(33)

2° ciclo

Intervento sulle problematiche psico-emotive e sociali

• Colloqui psicodiagnostici di rinforzo con il bambino e sedute di counseling con i genitori

• Intervento indiretto sull’ambiente

scolastico

(34)

Presa in CARICO

PROBLEMI EMOTIVO RELAZIONALI

l’INSUCCESSO SCOLASTICO DETERMINA : ANSIA

Rinuncia a fare

Scarsa fiducia nelle proprie capacita Scarsa assertività

EVITAMENTO DELLE SITUAZIONI PROBLEMATICHE(GARE,CONFRONTI LAVORI DI GRUPPo

progressiva perdita dell’investimento positivonei confronti dell’apprendimento Strutturazione di comportamenti di evitamento nei confronti del mondo della

scuola

(fobie scolari-somatizzazioni-apatia )E DI DIFESE CHE IN ASSENZA DI UN RICONOSCIMENTO,

COSTITUISCONO LA BASE DI DISTURBI SPICOPATOLOGICI Più GRAVI NELLE Età SUCESSIVE.

SENTIMENTI DI FRUSTRAZIONE LA BASSA AUTOSTIMA

LA RABBIA SPESSO CONTROLLATA IN CLASSE PUO’ INDIRIZZASI CONTRO DI SE

GENERA DISTURBI DEPRESSIVI O

COMPORTAMENTI OPPOSITIVO PROVOCATORI

(35)

• Le modalità di approccio nei confronti del bambino e dei genitori nella presa in carico diagnostica e riabilitativa ha una grande valenza terapeutica sui

problemi psicologici emotivi

• Gli interventi vanno strutturati dagli specialisti allo scopo di operare nel corso della stessa valutazione un rinforzo del sé nel bambino e di riparare in parte la ferita narcisistica dei genitori

• Oltre agli aspetti tecnici lo specialista deve dare grande spazio

all’accoglimento dei vissuti di sofferenza e di disagio che il disturbo ha creato lungo la storia che li ha condotti fino al servizio

• Il peso di questo problematiche aumenta nei casi delle diagnosi più tardive

• Dare elementi di rinforzo ai genitori (conferma dell’intelligenza del bambino, salute globale, possibilità reali del recupero)per superare le forme di difesa

• Modificare la loro visione del disturbo, riduzione della frustrazione data da tentatiti infruttuosi di apprendimento della letto-scrittura,

• Sperimentazione del successo e attraverso l’uso di strategie più efficaci

• Investire energie nello studio assistito con le nuove modalità di intervento facilitanti, finalizzate all’apprendimento dei contenuti e dei concetti

nonostante le difficoltà di automatizzazione delle procedure

• Investire sul lavoro di recupero intensivo domiciliare Guido :…..” le Dottoresse della felicità.”

2° ciclo La Famiglia

(36)

La diagnosi può determinare un viraggio in positivo nel vissuto della famiglia nella misura in cui delimita il problema, esclude

responsabilità causali ed indica vie più efficaci di lavoro e obiettivi più raggiungibili

Lo specialista diviene l’unico punto di riferimento nella gestione delle difficoltà con la scuola, nel modo di aiutare il bambino

Il servizio ha il compito di mediare con la scuola per la creazione di alleanze, e per la soluzione di conflittualità con la famiglia, spesso generate dalla ricerca di responsabilità

Incontri tra la famiglia e la scuola finalizzati ad un progetto pedagogico sinergico

Valenza Terapeutica

(37)

2°Ciclo Il Bambino

Nella presa carico del ragazzo dislessico l’intervento diagnostico può già svolgere un ruolo terapeutico di riparazione della ferita

narcisistica avuto nell’esperienza del fallimento scolastico:

Percezione di successo già attraverso la somministrazione di test (WISC-R) che non è mediata dalla lettura e scrittura

• Alla elementari le componenti della letto-scrittura sono così

centrali da far sì che il bambino le percepisca queste componenti come l’espressione della totalità delle sue capacità intellettive

• Pertanto dare la percezione che queste costituiscono solo una

parte del suo se, fargli sperimentare anche durante la valutazione i suoi punti di forza

• Ridurre il vissuto depressivo e di isolamento

(38)

Scuola media

Espressività del disturbo

• Migliora la correttezza nella lettura di brano, nel 70% circa raggiunge la media (Stella, Tressoldi)

• La velocità, pur migliorando, tende a persistere deficitaria in modo costante rispetto alla norme prevista per età per il 60% dei casi, il 20% migliora di 1 ds, e il 5% peggiora.

• Mancata automatizzazione (grosso dispendio di energie), scarso controllo della lettura e scrittura

• Riduzione della curiosità e voglia di imparare

• Compromesso uso cognitivo della lettura e scrittura

• Difficoltà ad affrontare il livello dei testi scolastici

• Disturbo di comprensione del testo

• Difficoltà nella stesura di un testo

• La lettura non diventa mai piacevole

• Restrizione della conoscenze apprese attraverso lettura spontanea

• Difficoltà nell’eloquio fluente ed articolato

• Aumento discrepanza tra potenzialità intellettiva e rendimento scolastico globale (in assenza di intervento)

• Sottostima delle reali capacità intellettive da parte della scuola che indirizza verso s. superiori di basso profilo (test di orientamento)

(39)

Alle medie

Come Appare il ragazzo

Il ragazzo viene più spesso segnalato per le

problematiche collaterali che per il disturbo in sé.

• Infatti:

• Alle medie il disturbo può essere mascherato da:

• Compensazione

• Problemi comportamentali – emotivi emergenti o attentivi

• Basso livello di conoscenze generali (perdite

curricolari) certificazione

(40)

Alle medie

Come appare alle insegnanti

1. Lettura scadente

2. Scrittura illeggibile, errori ortografici

3. Non ricorda le cose (numeri,verbi, formule, sequenze, dati) 4. E’ distratto, distraibile, non sta mai fermo

5. E’ lento ma sa alcune cose curiose, ha interessi particolari, scientifici, astronomici

6. Interrompe spesso, fa interventi non adeguati o non riesce a dare risposte in tempo (ideazione come brain storming)

7. Poco organizzato, disordinato, poco partecipe, sempre indietro o fuori tempo

8. Potrebbe fare di più, non si impegna abbastanza , non si esercita è viziato, non so fino a che punto sia viziato o no.

(41)

Scuola media Intervento La presa in carico può

• ridurre l’entità del disturbo

• ridurre il gap cognitivo

• prevenire rischio psicologico

(42)

Scuola media

Intervento diretto

• Riabilitazione

• Metodo di studio

• Lavoro metacognitivo

(43)

Scuola media

intervento indiretto scuola

• Uso mirato strumenti compensativi

• Strategie didattiche specifiche

(44)

S. Superiore

I DSA vengono finora scarsamente riconosciuti a livello della scuola secondaria superiore come causa di insuccesso,

dispersione scolastica, devianza giovanile.

Ciò per la variabile espressività clinica con prevalenza di una difficoltà o di un’altra-lettura scrittura calcolo, ma soprattutto a causa della compensazione dei disturbi attuata dai ragazzi e dalle strategie utilizzate per superare o nascondere le proprie difficoltà.

Ciò spesso rende difficile agli insegnanti comprendere il vero nucleo del problematiche, e spesso questi ragazzi vengono

segnalati per problematiche collaterali o consequenziali ai DSA e alla loro evoluzione storica.

Inoltre nella sc. Super risulta ancora molto indietro la diffusione di una conoscenza approfondita dei DSA e delle caratteristiche che queste possono assumere in un adolescente.

(45)

Come evolve la dislessia nell’età adolescenziale

I Ragazzi con DSA possono essere divisi in:

• I recuperati: le loro prestazione sia a scuola sia ai test specialistici sono sovrapponibili ai soggetti normali.

• I compensati che vanno dal 50 al 70 -% dei dislessici pur

mostrando un discreto recupero rispetto agli anni precedenti continuano ad avere risultati inferiori alla media sia rispetto ai test clinici che nelle prestazioni scolastiche. La loro peculiarità è una buona lettura del testo e delle parole significative con una persistente lentezza e scorrettezza nelle non- parole. Ciò

deporrebbe (Stella-Tresoldi-Iozzino) per una compensaz lessicale della persistente difficoltà di decodifica analitica. Tale

persistenza potrebbe essere alla base delle difficoltà che present qs ragazzi nell’affrontare la lettura di parole nuove, di sigle e di formule, di teoremi matematici nei confronti dei quali non può

ricorrere ad una memoria lessicale. Questa difficoltà sarebbe alla base della inadeguatezza delle comprensione dei testi e nella

scarsa efficacia dello studio individuale .

• I dislessici persistenti mantengono difficoltà significative sia nella velocità che nella correttezza sia nei testi che nelle parole

significative. Pertanto anche sforzandosi la lentezza e’ tale da non consentire la comprensione del testo, e quindi non sono in grado di studiare.

(46)

S. Superiore

Problemi emergenti

• Il disturbo di lettura rende difficile l’apprendimento dei concetti e

l’espressione dei proprio pensiero

• Alcuni percorsi formativi sono difficilmente percorribili

• Alto rischio di abbandono scolastico e

dezianza sociale

(47)

S. Superiore

Risultati Intervento

• Riduzione dell’impairment

• Riduzione del disturbo psicopatologico

• Prevenzione del rischio sociale

(48)

S. Superiore

Intervento indiretto

• Modalità didattiche specifiche

• Sostegno nello studio

• Orientamento scolastico professionale

• Sostegno psicologico

(49)

RICHIESTE VISITE PER FASCE SCOLASTICHE

6%

24%

50%

12% 8%

S.Materna 1°Ciclo 2°Ciclo S.Medie S.Superiori

ULSS n. 20 Verona

(50)

HA UN PATTERN DI ESPRESSIVITA’

CHE SI SI MODIFICA NEL TEMPO

Come riconoscerlo Problematiche

Problematiche diverse a diverse a seconda seconda dell’età del bambino:

dell’età del bambino:

alla materna alla materna

alle elementari alle elementari

alle medie alle medie

alle superiori alle superiori

(51)

PERIODO DELLA SCUOLA DELL'INFANZIA

*Intorno ai 4 anni difficoltà di linguaggio:

- confusioni di suoni - frasi incomplete - sintassi inadeguata

*Inadeguata padronanza fonologica:

- sostituzione di lettere s/z, r/l, p/b - omissione di lettere e parti di parola

- parole usate in modo inadeguato al contesto - parole sostituite

- scarsa abilità nell'utilizzo delle parole

- mancata memorizzazione in varie situazioni di nomi di oggetti conosciuti e sempre usati

- inadeguatezza nei giochi linguistici, nelle storielle inventate, nei giochi di parole, nel riconoscimento e nella costruzione di rime, nell'isolare il primo suono delle parole o l'ultimo

SEGNI PRECOCI

(52)

*Difficoltà a compiere esercizi metafonologici ( per esempio:

"Ottobre": se tolgo "bre", cosa rimane?. Se da "lana" tolgo "la", cosa rimane?...)

*Difficoltà nella copia da modello e disordine nello spazio del foglio

*Disturbo della memoria a breve termine

*Difficoltà ad imparare filastrocche

*Difficoltà di attenzione

*Manualità fine difficoltosa

*Goffaggine accentuata nel vestirsi, allacciarsi le scarpe, riordinare

*Riconoscimento destra/sinistra inadeguati

*Difficoltà a ripetere sequenze ritmiche e a mantenere il tempo

(53)

EDUCAZIONE METAFONOLOGICA -Filastrocche con giochi di parole e rime,

-Proposta e ricerca di parole parole in rima tra loro o con una parte fonologicamente uguali

-Giochi si segmentazione in sillabe

-Riflessione sulla lunghezza brevità della parola

-Trovare parole che iniziano e cominciano con un dato suono

-Giochi di cambiamento della parola cambiando un fonema o una parola, arricchito di aspetti ludici

ESERCIZI DI GRAFOMOTRICITA’

ABILITA’ VISUO PERCETTIVE E DI DISCRIMINAZIONE VISIVA

(54)
(55)

DISLESSIA

LA DISLESSIA SI CARATTERIZZA PER UNA

SPECIFICA E SIGNIFICATIVA COMPROMISSIONE NELLO SVILUPPO DELLE CAPACITA’ DI LETTURA.

La dislessia si manifesta nonostante il bambino abbia avuto normali opportunità scolastiche.

Quindi la lettura dei bambini dislessici, rispetto alla lettura dei coetanei che frequentano la stessa classe, può essere:

1) LENTA 2) SCORRETTA

(56)

’identificazione va fatta:

A scolarizzazione avviata;

Si basa sulla persistenza oltre la seconda elementare delle caratteristiche di:

-A) lentezza;

-b) scarsa correttezza;

-c) difficoltà di comprensione

(57)

I bambini con dislessia evolutiva presentano (G.

Stella):

 un QI nella norma

 una lettura ad alta voce stentata (lenta e a volte scorretta)

 difficoltà ortografiche nella scrittura

 difficoltà nella scrittura dei numeri

 difficoltà nell’apprendimento delle tabelline e nel calcolo mentale

 difficoltà negli algoritmi del calcolo aritmetico

 a volte sono presenti alcune difficoltà di esposizione orale

 a volte sono presenti instabilità motoria e disturbi di

attenzione

(58)

Il bambino dislessico riesce a leggere,

ma non ad AUTOMATIZZARE le procedure della letto-scrittura.

Legge e scrive solo impegnando al massimo le proprie energie attentive;

non potendolo fare automaticamente:

-si stanca rapidamente;

-commette errori;

-rimane indietro;

-non impara;

-mancata comprensione dei testi;

-scarsa autonomia

-forte dispendio di tempo, anche nello svolgimento dei compiti a casa;

(59)

*Difficoltà evidente di copia dalla lavagna

*Distanza dal testo e postura particolare per leggere

*Perdita della riga e salto della parola in lettura

*Difficoltà ad utilizzare armoniosamente lo spazio del foglio

*Disgrafia: macroscrittura e/o microscrittura

*Omissione delle lettere maiuscole

*Difficoltà a riconoscere i diversi caratteri tipografici

*Confusione e sostituzione di lettere in particolare con l'uso dello stampato minuscolo

*Lettere e numeri scambiati. 31/13; p/b; sc/cs... a/e; u/n

*Sostituzione di suoni simili: p/b; d/t; m/n, r/l; s/z

PERIODO DELLA SCUOLA ELEMENTARE, MEDIA E SUPERIORE

(60)

*Difficoltà nei suoni difficili da pronunciare: chi/che; ghi/ghe; gn/gl

*Inadeguata padronanza fonologica generale

*Doppie

*Punteggiatura ignorata o inadeguata

*Difficoltà ad imparare l'ordine alfabetico e ad usare il vocabolario

*Difficoltà ad imparare le tabelline

*Difficoltà a memorizzare le procedure delle operazioni aritmetiche

*Difficoltà ad imparare i termini specifici delle discipline

*Difficoltà a ricordare gli elementi geografici, le epoche storiche, le date degli eventi

*Difficoltà a memorizzare lo spazio geografico ed i nomi nelle carte

*Difficoltà di attenzione

(61)

IL TEMPO

*Difficoltà ad organizzare il tempo in anticipo

*Difficoltà a sapere che ore sono all'interno della giornata

*Difficoltà a leggere l'orologio

*Difficoltà a memorizzare i giorni della settimana, i mesi, l'ordine alfabetico

*Difficoltà a sapere quand'è Natale, a ricordare il giorno della propria nascita, quella dei propri familiari, i compleanni

(62)

I Disturbi Specifici dell’Apprendimento intervengono

in modo significativo

sulla crescita e sullo sviluppo

della personalità.

(63)

Provare : frustrazione, ansia, tensione

Fallimento ripetuto,

sperimentato abitualmente

Ansia

Alterazioni prestazione Rassegnazione:

Si sentono classificati come insufficienti ed è impossibile per loro modificare questa etichetta.

(64)

CARATTERISTICHE PSICOLOGICHE

Timidezza;

Scarsa assertività;

Scarsa autostima;

Scarsa autoefficacia

Bassa popolarità;

Difficoltà nelle dinamiche sociali del gruppo coetanei;

Poco capaci di capire la comunicazione non-verbale,e i segni del gruppo;

Demotivazione; Comportamento oppositivo provocatorio Caduta autostima Impotenza appresa

Isolamento Fallimenti scolastici e sociali

Depressione Problematiche nella famiglia/scuola/sociali

CONSEGUENZE

(65)

EVOLUZIONE DEI DSA

Nel tempo migliora maggiormente la componente della correttezza, persiste la componente della lentezza;

Pertanto la DE è

-un disturbo molto persistente nel corso degli anni della scuola dell’obbligo;

- anche se la capacità di lettura migliora, la prestazione rimane molto lontana da quella dei soggetti coetanei;

(66)

•Lettura:

1) Ancora caratterizzata da lentezza con/senza errori;

2) Parzialmente compensata, ossia sufficientemente corretta e rapida, pur con insicurezze, esitazioni;

•Precoce esauribilità

•Scarsa motivazione a leggere autonomamente.

Scrittura:

-Parziale compensazione (riduzione frequenza errori ortografici);

-Parziale controllo tratto grafico (Macroscritura, microscrittura);

I DSA NEL PERIODO DELLA SCUOLA MEDIA SUPERIORE

(67)

ALTRE CARATTERISTICHE CHE POSSONO PERMANERE A QUESTA ETA’

- Facile distraibilità;

- Difficoltà organizzazione del materiale e delle attività;

- Difficoltà ad imparare i termini specifici delle discipline;

- Maggiori difficoltà a memorizzare gli elementi geografici, le epoche storiche, le date degli eventi;

-Difficoltà a memorizzare spazio geografico e i nomi delle carte;

-Difficoltà nella strutturazione dell’eloquio e nella produzione scritta: difficoltà nella strutturazione delle sequenze espositive;

-Difficoltà nel recupero delle etichette verbali;

-Lenti nelle procedure, o imprecisi nell’esecuzione;

-Non sempre hanno un metodo di studio;

-Difficoltà variabili di socializzazione;

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COSA PUO’ FARE LA SCUOLA

Capire che con un bambino con DSA non vale il concetto di apprendimento scolastico basato sulla concezione lineare di acquisizione delle abilità, cioè in base al numero e alla ripetitività degli stimoli;

L’obiettivo non può essere sempre quello di eliminare gli esiti del deficit, ma di accettare per lungo tempo i loro errori, con la finalità di raggiungere la

competenza, anche se imperfetta, in tempi più lunghi;

L’obiettivo di far sparire gli errori di lettura e scrittura, o di far raggiungere il livello della classe è sbagliato.

Non adattare il bambino al programma, ma di adattare il programma al bambino.

Vanno potenziati e valorizzati, le risorse cognitive – capacità di capire ed elaborare i concetti, accettando che l’obiettivo principale non può essere quello di ottenere la perfezione nelle procedure.

Consentire al ragazzo di apprendere la parte concettuale della programmazione, che è in grado di svolgere come tutti i suoi compagni.

Poiché le funzioni cognitive risultano totalmente normali e spesso anche al di sopra della norma.

(69)

Nella scuola superiore si da per assunto che l’abilità nelle strumentalità in causa si sia consolidata nel corso delle elementari e delle medie.

Il compito del liceale è pertanto prevalentemente dedicato ad operare sulla comprensione / elaborazione / e memorizzazione di concetti cognitivi ai quali può dedicare completamente l’attenzione.

Perché può utilizzare automaticamente, velocemente e correttamente e senza pensarci le strumentalità di lettura, calcolo e grafia veloce, potrà dedicare interamente e completamente la sua attenzione all’attività concettuale.

Per il dislessico non è possibile svolgere contemporaneamente le due operazioni, perché entrambe costituiscono un impegno cognitivo e

l’attenzione dedicata allo svolgimento delle procedure verrà sottratta all’elaborazione dei concetti, con conseguente indiretta penalizzazione della capacità di concentrarsi unicamente su questa funzione che risulterà svolta in maniera imprecisa, discontinua e al di sotto delle reali potenzialità cognitive del soggetto.

Es. E’ come dover utilizzare la stessa spina elettrica per far funzionare due apparecchiature diverse, ciò è fisiologicamente impossibile per qualsiasi soggetto normale.

(70)

Ma poiché l’obiettivo della scuola è quello di sviluppare conoscenze e sfera cognitiva dello studente,

risulta evidente la necessità di privilegiare la possibilità di dare le massime risorse attentive possibile allo svolgimento dei compiti cognitivi, cioè alla

comprensione, che per il ragazzo dislessico è possibile esattamente come per tutti gli altri ragazzi.

Da qui nasce l’esigenza di adottare degli strumenti compensativi e misure

dispensative che permettano di compensare la debolezza funzionale derivante dal disturbo.

L’uso dello strumento compensativo,( come la videoscrittura, uso tavola pitagorica) non fornisce solamente un supporto operativo per facilitare la

singola operazione, ma introduce elementi di rappresentazione del compito che ne favoriscono l’elaborazione cognitiva e faciilitano successive elaborazioni concettuali.

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Tuttavia gli strumenti compensativi non sono disponibili per ogni attività, per cui a volte la disabilità non può essere in alcun modo ridotta;

per questo accanto a misure compensative, molte legislazioni scolastiche più avanzate della nostra, prevedono introduzione di misure dispensative, cioè modificazioni dell’espletamento dell’attività scolastica.

Per i dislessici vengono raccomandate, ove possibile, prove orali al posto di quelle scritte – ridurre la lunghezza della prova – raddoppiare il tempo a disposizione del soggetto – minor quantità di studio da svolgere a casa

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